Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3053 del 5 dicembre 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 3053/XIV - Interrogazione: "Notizie in merito alla mancata attivazione di un percorso di istruzione e formazione professionale per falegnami presso l'I.S. C. Gex di Aosta".

Rosset (Presidente) - Punto n. 10 all'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Rini, ne ha facoltà.

Rini (UV) - Grazie colleghi, mi permettete di fare chiarezza su un tema che ci sta particolarmente a cuore. Nella definizione dell'offerta formativa di istruzione e formazione professionale da proporre alle famiglie, si è cercato di pensare a un'ampia gamma di possibilità, ma soprattutto si è voluto evitare la sovrapposizione di percorsi che rilasciano la stessa qualifica professionale. La priorità del nostro Assessorato, della Soprintendenza e di questo Governo regionale, è di mettere sempre al centro i ragazzi, gli studenti, il loro presente e la loro formazione scolastica, ma soprattutto il loro futuro e quindi l'eventuale sbocco lavorativo che avranno proprio in seguito alla loro formazione di oggi.

La decisione di non avviare un percorso triennale IFP, operatore del legno, ha due motivazioni principali. Io ringrazio anche il collega Guichardaz - le nostre due strutture collaborano in maniera forte e concreta proprio per dare la migliore offerta formativa ai nostri ragazzi - per due motivazioni principali. Innanzitutto per evitare quella che può essere definita un'eccessiva parcellizzazione dell'offerta formativa, che comporterebbe la non attivazione dei percorsi in virtù dei vincoli numerici che conosciamo molto bene per la creazione delle classi, che sono di 15 alunni per formare una classe IFP e 20 per formare una classe dell'istruzione professionale. Creare due corsi diversi - lei sa che c'è già un corso, ci ritornerò dopo - porterebbe che l'utenza quantitativamente sarebbe sempre quella, ma si sdoppierebbe l'offerta, con la conseguenza che né l'uno e neppure l'altro corso poi troverebbero la luce e quindi questo comporterebbe un danno per i nostri ragazzi. La seconda motivazione è di evitare una proposta formativa per professionalità che il mercato del lavoro non è più in grado di assorbire. Prima le dicevo della centralità dei ragazzi, quindi garantire che il corso venga poi effettivamente attivato per quel numero, magari più ridotto anche in base alle richieste, ma che possa essere fatto. E, secondo, non andare a promettere, a creare, a illudere i nostri ragazzi, che portano avanti un certo tipo di formazione e poi, ahimè, il mercato del lavoro proprio in quei settori risulta essere chiuso.

Attualmente la qualifica di operatore del legno la si può conseguire al termine del terzo anno del corso quinquennale di istruzione professionale produzione industriale e artigianale, attivato presso l'Istituto professionale industria e artigianato Don Bosco di Châtillon. Prevedere l'avvio di un corso triennale con la stessa qualifica presso l'istituzione scolastica Corrado Gex pregiudica la formazione delle classi prime di entrambi i percorsi. Questa era la nostra più grande preoccupazione, mi creda, collega Roscio: quella di pregiudicare l'avvio di entrambi i corsi. Negli ultimi anni non è stato infatti possibile attivare i percorsi IFP proposti nell'orientamento (non sempre, di alcuni percorsi ovviamente), proprio per la mancanza di iscrizioni. E anche il settore del legno ha subito una forte flessione in questo senso.

Vi è poi un'altra osservazione, che mi preme farle. Negli ultimi anni sono state portate avanti tante battaglie per una zona, quella della Media Valle, che troppo spesso si è vista penalizzata. Io guardo il collega Chatrian, perché in quest'aula di battaglie ne ha fatte tante proprio per questa zona e anche per quell'istituzione scolastica. Prevedendo un corso che facesse "concorrenza" - mi conceda questo termine, che metto tra virgolette, ma è così - si sarebbe portato e arrivati a non avere l'attivazione né di una classe, né dell'altra. Questo non lo diciamo ovviamente noi, che siamo la parte politica, ma lo riferiscono i tecnici, perché questo è stato l'orientamento anche della Soprintendenza agli studi, dei tecnici che ci hanno suggerito questa unica strada nell'interesse dei ragazzi. Soprattutto nell'interesse di una zona, quella della Media Valle, che è già stata fortemente - crediamo - fortemente penalizzata negli ultimi anni e che noi invece intendiamo rilanciare.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie, assessore Rini, per la risposta che ho ascoltato con interesse. Ma devo dire che condivido veramente molto poco, nel senso che alla condivisione del principio, dal nostro punto di vista, non corrispondono i fatti, e provo a ripercorrere un po' quello che è stato fatto. L'IFP (Istruzione e Formazione Professionale) aveva un carattere sperimentale per un triennio, in virtù del quale è stato attivato un gruppo di monitoraggio. La sede nella quale è venuta richiesta è stata il gruppo di monitoraggio, dove erano presenti le strutture, ma anche chi è più a contatto con i ragazzi e magari ha il polso di quello che avviene, nel senso che c'erano proprio i dirigenti delle istituzioni scolastiche e i rappresentanti del territorio. Lì è stata reiterata la richiesta di avere la possibilità di attivare un corso per operatori, proprio ad Aosta presso l'istituzione Corrado Gex.

Quindi l'indirizzo in quella sede era di dare una possibilità. Ma non così, in maniera semplice: occorreva dare la possibilità di attivare un corso, ma senza danneggiare coloro che hanno già i corsi attivati, perché per fare questo occorreva seguire e stabilire un percorso, stabilire le modalità organizzative e soprattutto - quello che interessava in quella sede - non negare una possibilità, cosa che invece è stata scelta da questa maggioranza.

Vorrei ricordare che a oggi Aosta e l'Alta Valle hanno una carenza formativa in questo senso e che quello che è successo nella Media Valle, nonostante le battaglie fatte, è che di fatto c'è stata una riduzione forte dell'offerta formativa in quei territori, nonostante la professionalità dei docenti, nonostante le dotazioni esistenti e le attrezzature. Qui sto parlando di Aosta, dove c'è un pezzo di storia dell'istruzione professionale valdostana che rischia di sparire. Questa è la realtà e questo accade - vorrei ricordare - nonostante la potestà primaria della Regione in materia, nonostante più volte si sia parlato, anche in sede di vecchie Finanziarie, di filiera del legno. Mi chiedo come fare ad attivare una filiera del legno, se poi non abbiamo chi può portarla avanti, nonostante ci siano possibilità di sviluppo inedite, innovative, moderne e sostenibili, come succede in altre regioni, nel settore delle costruzioni. E qualcosa anche in Valle d'Aosta comincia a muoversi, per cui, da questo punto di vista, forse bisognerebbe fare dei ragionamenti.

Si condividono con le parole questi principi, però poi le azioni vanno nella direzione opposta e soprattutto - direi - anche a scapito dell'istituzione pubblica. Abbiamo visto ieri che c'è stata l'approvazione dell'offerta formativa degli IFP per gli anni 2017/2018, di cui noi ovviamente non conosciamo i contenuti, perché non sono ancora pubblici, ma da quello che ci dice l'Assessore, quell'indirizzo che era stato dato non è stato seguito. Ce ne rammarichiamo, perché l'intento allora era dare una possibilità. Ovviamente qualora non ci fossero stati i numeri, l'intento e le indicazioni erano quelle di dire: se non ci sono i numeri, manteniamo quello che già c'è, senza andare a pregiudicare un percorso.