Oggetto del Consiglio n. 3050 del 5 dicembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3050/XIV - Interrogazione: "Notizie in merito all'impegno lavorativo e al compenso del Rettore presso l'Università della Valle d'Aosta".
Rosset (Presidente) - Punto n. 7 all'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Rini, ne ha facoltà.
Rini (UV) - In via preliminare, si rammenta che l'Università della Valle d'Aosta - Université de la Vallée d'Aoste è dotata, ai sensi della normativa vigente, di un'autonomia che si esplicita in ambito giuridico, didattico, amministrativo e quindi di funzionamento.
Venendo alla prima domanda, il dato richiesto, ossia il compenso del rettore dell'ateneo valdostano, era già stato portato all'attenzione di questo Consiglio, in quanto riportato nelle premesse di un'interpellanza che nel corso della presente consiliatura - non ricordo bene quando, ma credo si trattasse dell'anno 2015 - era stata presentata dal Movimento Cinque Stelle. In essa il compenso era stato precisato correttamente: 50 mila euro, più un rimborso di spese forfettario di euro 25 mila. Si fa presente, peraltro, che il dato suddetto, alla pari di quello relativo a tutti i componenti degli organi di amministrazione dell'università, è sempre stato puntualmente pubblicato nella sezione "Amministrazione trasparente" del sito web univda. Solo recentemente la pubblicazione di tutti i dati previsti dall'articolo 14, comma 1, lettera c) e f) del decreto legislativo n. 33 del 2013, ha dovuto essere sospesa in attesa della definizione nel merito di apposito giudizio pendente innanzi al TAR del Lazio, nel quale - ci tengo a precisarlo, onde evitare dei malentendus e rassicurare i colleghi - non è assolutamente coinvolta l'Università della Valle d'Aosta.
Giova rammentare, inoltre, che il compenso in questione, non modificato da sei anni, è stato deliberato dal consiglio dell'università che, ai sensi delle vigenti disposizioni normative in materia, opera in totale autonomia come organo di gestione composto, oltre che dalla componente istituzionale, anche tra gli altri dal rappresentante del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dal rappresentante degli studenti, dai rappresentanti dei professori e dai ricercatori e ovviamente dal direttore generale. Ricordo che, ai sensi dello statuto, il rettore per essere nominato, deve essere un professore ordinario appartenente ai ruoli universitari. Al fine di fornire un termine di confronto, si fa presente che lo stipendio medio dei professori ordinari, categoria a cui deve appartenere il rettore, è collocato in una forbice che va da un minimo di 50 mila euro agli oltre 100 mila.
A tal proposito, si coglie altresì l'occasione per ricordare, come ampiamente riportato dai media, lo stato di agitazione dei docenti universitari in tutta Italia, che questo autunno per la prima volta hanno dato vita a una forma di protesta mediante la sospensione degli appelli di esame - cosa che non si era mai vista - ma ciò non ha riguardato l'Università della Valle d'Aosta. Per questo motivo si può cogliere l'occasione per sottolineare e concordare sulla sensibilità grande che hanno dimostrato i docenti dell'ateneo valdostano nei confronti degli studenti iscritti, nonostante che le motivazioni che hanno portato allo sciopero degli altri colleghi a livello nazionale, fossero condivisibili anche dai nostri docenti.
Se posso esprimere una valutazione, ritengo che quanto sopra evidenziato dia conto della correttezza e della ragionevolezza delle scelte operate dal consiglio dell'università, senza contare che in diverse sedi non statali (l'Univda non è statale) le indennità di funzione del rettore è molto più elevata di quella disposta dall'ateneo regionale.
Mi viene chiesto quale sia l'impegno settimanale del rettore presso la sede. Nel rammentare parimenti in via preliminare ancora una volta l'autonomia dell'università, occorre precisare che l'attività svolta dai docenti universitari, categoria alla quale appartiene anche il rettore dell'Univda, non prevede ovviamente né orari, né giorni lavorativi prestabiliti, ma degli obiettivi da raggiungere. L'impegno in questione è misurato sulla base dell'attività svolte, che afferiscono a un incarico particolarmente complesso e di grande responsabilità. Il rettore assicura innanzitutto un'attività propulsiva e di partecipazione attiva in seno all'università, di cui è vicepresidente, in seno alla giunta esecutiva e al senato accademico, di cui è presidente. Non compete, invece, al rettore per l'organizzazione strutturale del nostro ateneo la parte gestionale, di competenza invece del direttore generale. Un ruolo, quindi, quello del rettore essenziale e determinante nella programmazione strategica dell'ateneo, nello sviluppo delle relazioni con il territorio e con gli altri atenei, nella ricerca e nella realizzazione di iniziative di promozione e sviluppo, attraverso la sintesi delle proposte della componente accademica interna e degli attori istituzionali, culturali e produttivi della regione. In termini di progettualità, grazie all'apporto essenziale del rettore dell'università, sono state realizzate varie e importanti attività sotto il profilo dell'internazionalizzazione, sotto il profilo dello sviluppo delle relazioni con il territorio, sotto il profilo dello sviluppo anche dell'offerta didattica. Queste attività ovviamente comportano un impegno costante e quotidiano.
Io ringrazio i firmatari anche dell'interpellanza, in quanto la trattazione della stessa consente di portare all'evidenza del Consiglio regionale i risultati dell'ateneo della Valle d'Aosta, di anno in anno sempre più positivi. Risultati che tra l'altro mi risultano essere già stati oggetto di ampia illustrazione nell'incontro che proprio il rettore ha avuto con la V Commissione alla fine di luglio.
I sopraccitati positivi risultati sono senz'altro il frutto di lavoro di tutti coloro che a vario titolo prestano la loro opera all'interno dell'ateneo: penso ai docenti qualificati, ma anche a tutto il personale amministrativo competente dedicato. Ma tali risultati non potrebbero essere di certo raggiunti senza l'apporto delle posizioni apicali dell'ateneo, a partire quindi dal rettore.
Non le sto a elencare tutti i risultati, perché anch'io facevo parte della Commissione a luglio, quindi abbiamo avuto modo di ascoltare il rettore. Vi dico che i risultati li abbiamo potuti apprezzare e abbiamo visto come per l'Università della Valle d'Aosta cresca di anno in anno sia l'indice di gradimento, ma anche poi i risultati e lo sbocco occupazionale successivo per i ragazzi. L'Univda negli ultimi sondaggi fatti risulta essere al primo posto, tra tutti gli atenei valdostani, per quanto riguarda l'acquisizione dei crediti all'estero; c'è stato un indicatore stabilito dal Ministero. Io, quindi, credo che si stiano portando avanti delle azioni positive e noi ringraziamo tutti coloro che, a vario titolo, operano all'interno dell'università.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Grazie, Assessore, per la risposta, che comunque non è stata completa, perché non abbiamo avuto modo di sapere quanto sia la presenza del rettore in Valle d'Aosta.
Abbiamo presentato questa interrogazione, perché comunque è tangibile la situazione di disagio, di malumore e le tensioni che vi sono tra i docenti. E questo preoccupa, al di là dei risultati che lei ha avuto modo di elencare in risposta la nostra interrogazione. Noi riteniamo che una situazione di serenità dei docenti, sia uno degli elementi essenziali per avere il giusto approccio all'insegnamento e per riuscire a trasmettere nella giusta maniera le nozioni agli studenti. Sembrerebbe che queste siano venute a mancare per un rapporto quasi inesistente con il rettore, dovuto alla sua poca presenza presso l'ateneo.
Lei mi ha illustrato una cifra percepita per una prestazione che non è a tempo pieno. In altre università paragonabili alla nostra a tempo pieno, il rettore percepisce una somma notevolmente inferiore. Sicuramente se andiamo a fare quattro conti rispetto a quanto ci ha detto lei, quattro presenze mensili sono molto ben retribuite; più di quelle di altre professioni. Riteniamo che l'insegnamento sia importante, riconosciamo al rettore le sue capacità, però una presenza così saltuaria presso l'università, forse dovuta ad altri ruoli di docenza assunti in altri atenei, lascia un po' vuoto il ruolo che dovrebbe ricoprire e delega ai dirigenti dell'università delle mansioni e dei compiti che non spetta loro seguire; li svolgono sicuramente egregiamente, visti i risultati, però questa è una anomalia tutta valdostana.
Abbiamo già avuto modo di parlare anche dell'anomalia che riguarda la posizione del Presidente della Giunta, che ricopre anche il ruolo di presidente del consiglio dell'università. Era stato fatto un ordine del giorno lo scorso anno, però io chiedo al Presidente se ha l'intenzione eventualmente in futuro di rimuovere questa causa di imbarazzo nei confronti dei docenti e degli studenti. Siamo l'unica università in Italia a vedere al vertice il Presidente della Giunta regionale. Ci avviciniamo alla Finanziaria, che avete scaricato, e magari si potrebbe già prevedere un emendamento in questa legge o magari in futuro. Non è una cosa urgente, però, a nostro modo di vedere, i compensi vanno allineati a quelli del resto d'Italia, ma soprattutto ci vuole una presenza anche fisica per dare tranquillità a chi lavora e tranquillità agli studenti.