Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3048 del 5 dicembre 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 3048/XIV - Interrogazione: "Modalità di recupero dei crediti verso i clienti della Casa da gioco".

Rosset (Presidente) - Punto n. 5 all'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Viérin (UVP) - Ringrazio il collega Cognetta, perché di queste problematiche evidenziate si sentiva parlare, quindi è stato utile richiedere all'azienda i dati precisi per capire che delta c'era - per spiegare anche ai colleghi - tra gli assegni e/o i crediti verso i clienti di gioco alla data di arrivo dell'amministratore unico e alla data odierna, o comunque vicino alla nostra adunanza.

La Casinò ci ha comunicato che la gestione dei clienti ammessi al Servizio Cassa Assegni è disciplinata da una specifica procedura aziendale e che alla data del 24 marzo (la data coincidente con l'arrivo dell'amministratore unico attuale) i crediti di gioco a contenzioso ammontavano a cifre che adesso le dirò e poi le farò avere, collega Cognetta. Crediti a contenzioso cassa assegni 8 milioni 387 mila 132,64 euro, crediti per assegni trattenuti euro 1 milione 181 mila 50 euro tondi, quindi il totale è 9 milioni 568 mila 182,64 euro; questa è la cifra al 24 marzo.

Abbiamo poi preso e richiesto i dati al 27 novembre, che è la data coincidente con quella dell'interrogazione, tanto per far collimare le date. I crediti di gioco a contenzioso ammontano: quelli a cassa assegni a 9 milioni 145 mila 166,65 euro, per assegni trattenuti (sono inferiori a prima, ma poi il totale è superiore) a 830 mila 200 euro, quindi il totale è 9 milioni 975 mila 366,65 euro.

Rispetto a questi dati l'azienda segnala che, nel periodo preso in esame, si è registrato un incremento dei crediti di gioco di 407 mila 184,01 euro - è il delta di queste due cifre nella forbice nel periodo considerato - a fronte del quale nei primi undici mesi dell'anno si è registrato un incremento positivo della raccolta di assegni cambiati, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, pari a euro 12 milioni 728 mila 461 euro e un trend positivo degli assegni versati in banca, nello stesso periodo, pari a 4 milioni 236 mila 281 euro. Questo in riferimento alla prima domanda.

Per quanto riguarda la domanda n. 2 e la n. 3, le risposte sono accorpate, nel senso che si richiede se, conseguentemente ai rischi e danni di cui all'articolo 5, sia possibile individuare eventuali responsabili e, se sì, quali siano le modalità di recupero, che poi è la questione di merito che interessa. Conformemente a quanto previsto dall'articolo 5 del disciplinare per la gestione della casa da gioco, la Regione percepisce la propria quota percentuale degli introiti al netto delle perdite sui crediti non riscossi legati alla gestione dell'Ufficio Cassa Assegni. Le perdite sui crediti, quindi, gravano esclusivamente sul bilancio della società, che ne cura il recupero, affidando le pratiche ai propri legali nelle forme di legge. Quindi non c'è, per quanto ci riguarda, quella penalizzazione che si evince dalla sua domanda.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Vede Presidente, nel rispetto dei ruoli fra chi amministra la casa da gioco e chi invece, come noi, in qualche modo dovrebbe fare un'attività di controllo, noto molto importante questo passaggio, perché a volte potrebbe capitare che l'amministratore possa far vedere che i conti migliorino, quando in realtà ci sono debiti di gioco che sono di una cifra talmente elevata e, anzi, vanno ad aumentare, per il quale poi questo miglioramento effettivamente non c'è. Questo poi ci crea un danno, perché se noi abbiamo dato, o daremo un premio rispetto a un miglioramento dei conti fittizio, perché fatto attraverso un giro di assegni che poi - non per colpa sua, chiaramente - non viene in qualche modo recuperato, abbiamo un bel problema, perché abbiamo fatto vedere che le cose stanno andando meglio, ma in realtà non è così.

Ora, sta di fatto che c'è un articolo del codice civile, il n. 1933, secondo il quale non compete nessuna azione per il pagamento di un debito di gioco o di scommessa, anche quando si tratta di gioco o di scommessa non proibito. Questo vuol dire che non si può rivalersi direttamente sul debitore, ma per questo c'è un ufficio apposito che norma e dà, a seconda delle varie spettanze, ai giocatori, assegnando o meno determinati importi, perché si fa una verifica e si dice al giocatore quanto in teoria può dare. La cosa piuttosto singolare è che, siccome sta aumentando questo valore e siccome già in passato è venuto fuori dal bilancio che una somma piuttosto importante che doveva essere recuperata è stata stralciata, io mi chiedo: se questa operazione viene fatta in maniera artificiosa, se viene fatta in modo non corretto, chi ne risponde? Sostanzialmente era la domanda n. 2 e la domanda n. 3 a cui non lei, ma la casa da gioco non ha risposto.

Vede Presidente, visto che lei ha la delega, faccia molta attenzione, perché dalle notizie che ho io, so che anche in passato in altri casinò persone che poi sono venute qui, hanno usato questa modalità per sistemare un po' i conti: hanno artificiosamente dato soldi a persone prive dei requisiti, per farli giocare e poi hanno avuto problemi a riscuotere. È un pericolo molto importante questo qui, perché lei capisce che quando una o più figure apicali in quella società gonfiano le giocate in maniera così artificiale, diventa un problema per tutti. Quindi questa mia interrogazione è solo una remarque, perché sta accadendo questo purtroppo, e i dati già cominciano a dimostrarlo. Parliamo di milioni di euro, non parliamo di spiccioli, per una società che sappiamo benissimo in che condizioni è. Quindi a maggior ragione, la parte cambio assegni e prestiti dovrebbe essere gestita in maniera molto oculata, cosa che invece vedo che non sta accadendo. E di questo me ne dispiaccio.