Oggetto del Consiglio n. 3039 del 23 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3039/XIV - Ritiro di mozione: "Introduzione nel disegno di legge di approvazione del bilancio per l'anno 2018 di interventi di natura fiscale per favorire lo sviluppo economico".
Rosset (Presidente) - Punto n. 21 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che vi è una grande priorità anche in Valle d'Aosta, quella di riuscire a rilanciare l'economia per poter creare dell'occupazione. Anche il rapporto di ieri della Banca d'Italia ha evidenziato che, nonostante i timidi segnali di ripresa, ci sono difficoltà importanti per l'occupazione nella nostra regione. Crediamo che il percorso attuato dal bilancio dell'anno scorso, che ha portato ad ottenere l'approvazione della norma di attuazione sulla manovrabilità fiscale nello scorso mese di settembre, abbia creato il presupposto per poterci dare uno strumento per favorire delle iniziative tese al rilancio economico in Valle d'Aosta.
La nostra è una piccola regione di montagna e ci sono tanti studi che attestano che vivere in montagna costa circa il 20 percento in più che vivere in pianura; questo sta a significare che anche fare impresa in montagna ha dei costi aggiuntivi rispetto a quelli sostenuti in altre realtà. Abbiamo delle difficoltà insite al nostro territorio, legate all'accessibilità, che comportano costi aggiuntivi per tutti coloro che operano nelle realtà anche di media montagna, non solo sulla dorsale della Valle centrale. Abbiamo poi delle caratteristiche del nostro tessuto economico e la sua estrema polverizzazione che portano in evidenza tutta una serie di difficoltà per favorire il suo rafforzamento. Abbiamo quindi un tessuto molto frastagliato sul territorio, caratterizzato da piccole dimensioni, imprese a dimensione di famiglia, con produzioni non basate sulla quantità ma sulla qualità.
A tutti questi elementi di sfavore si aggiungono anche problematiche e penalizzazioni che abbiamo dovuto avere sino ad oggi sotto il profilo fiscale. Ci sono territori molto più favoriti rispetto al nostro, a livello economico, a livello di bacini di utenza, a livello di sistema imprenditoriale, che attuano già da anni delle politiche a favore delle imprese. Sono territori che hanno utilizzato le capacità messe a disposizione dalla loro Autonomia speciale (mi riferisco alle Province di Trento e di Bolzano), ma ci sono anche Regioni a Statuto ordinario che hanno già da anni intrapreso un percorso di semplificazione delle norme e di facilitazione anche a livello fiscale dell'insediamento e del consolidamento del tessuto imprenditoriale, che attuano politiche di favore (mi riferisco a Regioni che sono posizionate molto meglio della Valle d'Aosta e, a titolo di esempio, si può parlare della Lombardia, dell'Emilia-Romagna, della Toscana). Noi non riusciamo ad essere competitivi e attrattivi anche a livello di capacità di attirare nuovi insediamenti da fuori Valle, perché, contrariamente al passato in cui c'erano tutta una serie di agevolazioni disponibili in funzione delle regole di allora, oggi non ci sono gli strumenti necessari.
Questa norma sulla manovrabilità fiscale ci consente da oggi di poter intervenire a favore delle imprese. Noi riteniamo fondamentale favorire questo percorso, perché è l'unico possibile per creare opportunità di lavoro. Se non si sviluppa il tessuto imprenditoriale non si creano posti di lavoro.
Abbiamo presentato tale iniziativa nel momento di predisposizione del bilancio per impegnare il Governo regionale a predisporre una valutazione, un pacchetto di iniziative a favore delle imprese, per poter consolidare - come dicevo prima - l'economia della Valle d'Aosta. Ci sono diversi ambiti sui quali si può intervenire a seguito dell'approvazione della norma fiscale (la norma di attuazione) e in primis, solo per fare alcuni esempi in riferimento anche a quello che descrivevo prima, si può intervenire a livello di IRAP. Tanto per dare un dato, l'IRAP nella Provincia di Bolzano ha un'aliquota del 2,68 (l'aliquota ordinaria); da noi, in Valle d'Aosta, è del 3,9, quindi abbiamo già 1,20 punti di aliquota supplementare rispetto alla Provincia di Bolzano. La Provincia di Bolzano ha sette aliquote, noi ne abbiamo ventuno. Ci sono quindi due ordini di problemi: intervenire per creare condizioni fiscali di vantaggio e migliori rispetto alle attuali e, dall'altra parte, in parallelo, mettere in essere un pacchetto di iniziative di semplificazione delle aliquote. Si possono anche sicuramente riequilibrare le aliquote tra le varie categorie. Porto alcuni esempi. In Valle d'Aosta un piccolo imprenditore ha la stessa aliquota di una banca. Nella Provincia di Bolzano le banche e le assicurazioni hanno aliquote più alte rispetto alle piccole imprese, ai piccoli imprenditori neo-insediati; così come si possono pensare iniziative legate alle imprese innovative, alle imprese in cui si devono sviluppare attenzioni sulle pari opportunità e per i giovani che hanno particolare difficoltà ad introdursi nell'ambito del lavoro autonomo. Anche la Banca d'Italia, nel rapporto di ieri, ha evidenziato che l'occupazione nel lavoro autonomo è calato all'incirca del 3 percento in Valle d'Aosta. Crediamo quindi che ci siano degli spazi da utilizzare al meglio che devono essere valorizzati e centrali all'interno della predisposizione del bilancio e della legge di stabilità. Debbono esserci chiaramente anche da parte degli uffici tutta una serie di verifiche, di simulazioni dell'impatto di politiche di programmazione economica e di programmazione fiscale sulla definizione del testo e del corpo del bilancio.
Credo che con l'approvazione di questa norma della manovrabilità fiscale si potrà finalmente cominciare a portare avanti un percorso legato alla programmazione economica. Sino ad oggi questo non è stato possibile. Da oggi in avanti credo basti avere della buona volontà e mettere in atto iniziative che vadano nell'interesse dell'impresa e del cittadino.
Noi riteniamo che sia importante ridurre le tasse. Ridurre le tasse evita di raccogliere delle risorse dalle tasche dei cittadini per poi doverle distribuire di nuovo attraverso percorsi non esenti da burocrazia, e quindi da tempistiche di erogazione che contribuiscono poi ad ingessare tutto il processo economico. Pertanto tale iniziativa vuole impegnare il Governo a fare queste valutazioni e a considerare con il giusto peso questa problematica all'interno della prossima legge finanziaria.
Alle ore 18:20 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole au collègue Perron.
Perron (UV) - Pur condividendo il fatto che questa Regione possa lavorare sulla fiscalità, sulla possibilità di avere questa parte come strumento di autonomia, mi permetto, collega Marquis, di ricordarle che purtroppo la norma di attuazione da noi approvata in questo Consiglio all'unanimità non è legge dello Stato, perché non è stata pubblicata. Il quadro che lei ci ha delineato sulla possibilità di intervento purtroppo ad oggi non è attuabile nella sua pienezza; quindi ogni iniziativa che oggi per certi aspetti si pone o rischia di porsi oltre i limiti delle norme nazionali vigenti in materia fiscale - perché è materia riservata alla disciplina dello Stato - rischia di porsi fuori dal confine della piena legittimità.
Voglio ancora ricordare che il Governo statale è intervenuto in modo pesante sulla disciplina dell'IRAP negli ultimi anni, perché di fatto ha ridotto il carico fiscale per tutte le imprese in maniera significativa. Se lei ricorda, era stata data la possibilità di scorporare dall'imponibile IRAP il costo del lavoro, cioè del personale, in una prima fase consentendolo soltanto per il personale a tempo indeterminato e, successivamente, si era permesso lo scorporo di tutto il costo del personale, compreso il costo del personale a tempo indeterminato e quello stagionale. Con la Finanziaria del 2016, però, a tali interventi si è aggiunta l'esclusione degli agricoltori dal novero dei soggetti passivi dell'imposta, per cui ad esempio ad oggi sull'agricoltura non risulta essere applicabile l'IRAP. Voglio ricordarle che tali interventi, apprezzabili dal punto di vista del privato, hanno ridotto pesantemente (e non di poco) il gettito IRAP della Regione e non c'è stata nessuna compensazione da parte dello Stato italiano in tal senso. Se da una parte vi sono state misure che hanno facilitato l'intervento in certi settori, parallelamente per le entrate della Regione questo ha comportato un abbattimento di entrate di non poco conto (su ciò credo che interverrà in modo più approfondito di me il Presidente). Noi stiamo ragionando sulla legge di bilancio e penso sarà saggio intervenire su tale legge al fine di semplificare innanzitutto, laddove è possibile, le norme fiscali che esistono per renderle compatibili con l'attuale sistema legislativo in vigore, in attesa dell'entrata in vigore di questo decreto legge su cui si basa la mozione proposta.
Io ritengo che ogni nuova norma di agevolazione fiscale - perché questo si suggerisce - debba essere coordinata con il sistema tributario nazionale, trovando peraltro un'adeguata copertura finanziaria per gli anni in cui si pensa di concederla. Ritengo quindi che queste decisioni vadano prese con molta attenzione e contemperate - su questo mi permetto di insistere - con il fatto che le risorse necessarie alla copertura di eventuali iniziative fiscali vadano sottratte necessariamente nella logica dell'economia del bilancio con interventi da altre tipologie. Lei conosce molto bene questo aspetto e credo vada opportunamente tenuto in considerazione.
Mi permetto di ricordare che le manovre fiscali dello Stato in questi anni hanno pesantemente richiesto a questa Regione dei sacrifici in bilancio, quindi penso che prima di mettere in piedi tali interventi siano necessarie analisi molto approfondite, con ragionamenti più articolati rispetto a quanto contenuto in una mozione. Nel momento in cui si mette in piedi un'iniziativa di questo genere è necessario fornire una prospettiva concreta, a medio termine di sviluppo, anziché immaginare azioni tout court - mi permetta di definirle "spot", ma non nel senso dispregiativo del termine - che danno risultati limitati, ma che spesso (l'abbiamo visto in altri settori) tante volte poi non sono neanche utilizzate pienamente da tutti coloro che potenzialmente ne hanno diritto.
Per quanto riguarda poi l'introduzione di ulteriori riduzioni fiscali su aliquote di tributi - se posso dare un contributo - io penso che anche qui sia necessaria un'attenta valutazione delle situazioni agevolative già esistenti a livello nazionale. Penso ad esempio al settore delle microimprese, a quello che citavo prima dell'agricoltura, a quello delle imprese innovative piuttosto che ai giovani: questi sono tutti settori che ad oggi sono già oggetto di interventi statali in materia fiscale contributiva; ritengo sia obiettivamente indispensabile - non solo necessario - tenerne conto, per non rischiare di creare sovrapposizioni o generare incoerenze con la normativa statale.
Un ultimo ragionamento sui tributi degli Enti locali. Anche qui mi permetto di ricordare come la normativa statale sia intervenuta negli ultimi anni e anche qui, purtroppo, in assenza della pubblicazione di questo accordo che abbiamo votato e che tuttora non è legge, non è possibile ad oggi per la Regione intervenire su questa materia. Dal nostro punto di vista credo pertanto sia utile e opportuno rimandare questa discussione nel momento in cui discuteremo in maniera approfondita del bilancio regionale. Il Governo regionale sta definendo in questi giorni la proposta di bilancio, quella sarà la proposta che la Giunta regionale, la maggioranza intende fare come visione su tanti settori. Ritengo quindi che sia opportuno rimandare; ci sarà tempo per valutare eventuali correttivi e suggerimenti per migliorare il testo e penso che sarà anche necessario un lavoro in Commissione. Ci sarà la possibilità di confrontarsi.
Dal nostro punto di vista, però, oggi non è immaginabile accettare un'impegnativa che chiede al Governo regionale di introdurre nella prossima legge di bilancio - per le motivazioni che ho già esposto - tutte le impegnative contenute in questa mozione. Pertanto noi non sosterremo la mozione presentata dal collega Marquis.
Alle ore 18:28 riassume la presidenza il Presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Collega Perron, alcune osservazioni sono doverose dopo aver ascoltato il suo intervento.
In primis occorre evidenziare che è stato un percorso molto difficile arrivare all'approvazione del decreto e della norma in Consiglio dei Ministri. L'approvazione è avvenuta a metà del mese di settembre e in genere ci vogliono quindici o venti giorni per arrivare alla pubblicazione del decreto. Ora si tratta solo di avere la pubblicazione. Io mi chiedo: è stata sollecitata la pubblicazione o stiamo lì a guardare e ad aspettare? Mi sembra che questo tema sia sottovalutato da come mi ha descritto lei la situazione: aspettiamo, il Governo non l'ha ancora pubblicato, forse è meglio parlarne in primavera, con calma verificheremo con più attenzione e faremo dei ragionamenti sulle normative di carattere fiscale... io credo sia grave l'affermazione che lei ha fatto! Il nostro compito è sollecitare che venga pubblicato prima possibile questo decreto. Io mi aspettavo che fosse già stato fatto, ma da quello che mi dice la situazione non pare sotto controllo!
Per quanto riguarda le politiche in materia di IRAP fatte dallo Stato negli ultimi anni, è vero che sono state prese delle iniziative da parte dello Stato, ma non solo per la Valle d'Aosta, per tutte le Regioni italiane! Nonostante le politiche dello Stato, le altre Regioni hanno provveduto ad abbassare il carico fiscale, perché è risaputo che la situazione in Italia è difficilissima per poter fare impresa e c'è la necessità di addivenire ad una politica più equa e più corretta poiché, diversamente, l'occupazione non cresce. Se non cresce e fare impresa è impossibile all'interno delle nostre regioni, avremo solo la platea della disoccupazione che aumenta, abbiamo i giovani che non trovano lavoro e coloro che vengono espulsi dal mondo del lavoro. Occorre fare una programmazione economica, così come ho potuto apprezzare ieri le parole del relatore della Banca d'Italia che ha dato conto del rapporto dei primi otto mesi: ha detto che confida, per un po' di crescita dell'occupazione, sulla norma che è stata presa di riforma dei mutui, norma che abbiamo cercato di mettere in atto, poi approvata dal nuovo Governo. Credo sia questa l'attenzione che bisogna avere per il sostegno alla crescita economica, perché non basta arrivare alla fine dell'anno e leggere le pubblicazioni della Banca d'Italia per dire che quest'anno l'economia è cresciuta. Bisogna iniziare a fare della programmazione economica. Se non si fa della programmazione di questo tipo è difficile che, in una realtà di montagna come siamo noi si possa rafforzare il nostro tessuto economico!
Se ancora non è stato fatto, io credo sia importante in questi giorni cercare di sollecitare la pubblicazione del decreto, perché è anomalo il fatto che dal 16 settembre non ci sia ancora. Questo è un atto il cui iter dovrebbe andare di routine, non è una cosa normale. Mi sembra una cosa sulla quale urge impegnarsi per poter inserire nell'ambito della Finanziaria - almeno noi lo crediamo - delle norme a vantaggio del fare impresa, perché, diversamente, ci rassegniamo a guardare un'economia che andrà sempre peggio, con una disoccupazione che cresce e un'occupazione che cala.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Abbiamo ascoltato il collega Perron su questa nostra mozione. Avremo modo sicuramente di confrontarci durante il dibattito della Finanziaria, però fa specie che su un tema fondamentale come questo - il 16 settembre è stata approvata questa norma storica, l'abbiamo detto tutti, tutte le forze politiche in quest'aula - oggi ci venga praticamente comunicato che la norma non è stata pubblicata. Pertanto noi probabilmente non potremo mettere in campo leve fiscali diverse e azioni dirette che potevano fare la differenza all'interno della nostra Finanziaria. Il rammarico più grande è legato proprio alle politiche fiscali, non a spot - ho sentito questo termine ma non lo condivido - a politiche fiscali a lungo respiro. Il collega Marquis ha fatto qualche esempio, ma basta confrontarci - io sono più propenso a guardare costoro - con i nostri amici della Provincia di Bolzano, del Südtirol e della Provincia di Trento. È interessante capire, se avete avuto modo di studiarvela, qual è stata la strategia che pochi giorni fa hanno messo in campo per quanto riguarda il lavoro.
Io penso che il tema fondamentale della nostra comunità e della nostra Regione sia quello di creare occupazione, consolidare, mantenere e creare posti di lavoro, soprattutto nel privato, in un momento in cui noi andremo ad affrontare un bilancio con meno risorse rispetto a pochi anni fa. Questo però non è l'oggetto del dibattito.
Cito quattro esempi, perché fanno la differenza. Nella Provincia di Trento, riguardo alla Finanziaria 2018/2020, i soggetti ad aliquota ordinaria che incrementano l'occupazione stabile oltre il 5 percento - quindi se vogliamo una percentuale relativamente bassa - azzerano l'IRAP; dal 3,9 percento si è passati all'azzeramento per creare occupazione, posti di lavoro alle aziende e alle partite IVA.
Un altro passaggio fondamentale (non so se avete avuto modo di coglierlo): riguardo ai soggetti ad aliquota ordinaria con staffette generazionali - è un suo settore, collega Guichardaz - la Provincia di Trento abbatte l'aliquota dell'IRAP (che è la tassa diretta sulle aziende) dal 3,9 all'1,6 percento, con un abbattimento del 70 percento. Quindi lì accompagnano alla pensione le persone che sono vicine alla pensione e creano le condizioni per assumere. Stiamo parlando di settori privati, non del settore pubblico o delle partecipate.
Altro elemento fondamentale, dal nostro punto di vista importante (e questo non è uno spot): sempre nella Provincia di Trento, collega Guichardaz, perché questo è un altro suo settore, per le nuove imprese con attività sostitutive la tassazione è zero. Queste sono azioni di natura fiscale per creare occupazione. Lei si occupa di occupazione, di posti di lavoro, di attività produttive, è veramente imbarazzante ascoltarla! Lo sappiamo che abbiamo meno risorse pubbliche, ma proprio per quello abbiamo la possibilità di modificare le regole del gioco, di incrementare posti di lavoro a costo praticamente zero, perché un posto pubblico o parapubblico costano molto di più alla collettività valdostana, sapendo che oltretutto deve essere asciugata, sapendo che oltretutto quel modello non è più sostenibile, e l'abbiamo detto in modo inequivocabile in questi anni. Noi oggi sentiamo una rassegnazione da parte dell'ex Assessore, che l'ha portato quasi a dire "facciamo quattro passi indietro": non è stata pubblicata la nostra manovrabilità, quindi non facciamo nulla e poi ne parleremo probabilmente. È un peccato, collega Guichardaz, e mi rivolgo a lei perché è il settore più toccato, quello - se vado fuori strada mi riprenda, collega - delle nostre tredicimila partite IVA. Sono quelle che fanno IRPEF, IRAP, IRPEG che alla fine ci danno la possibilità di poter predisporre la nostra Finanziaria.
Oltre tutto questo, sempre le Province a Statuto speciale, sia Bolzano che Trento, hanno abbattuto comunque il soggetto ad aliquota ordinaria dal 3,9 al 2,68 percento. Capite che sono percentuali molto forti, non a pioggia, perché i tre esempi che vi ho citato vanno nella direzione opposta: tu crei posti di lavoro e io, dal punto di vista fiscale, ti metto in campo delle azioni e creo delle concessioni. Per le concessionarie, ad esempio, lo Stato ha un'aliquota del 4,2 percento, collega Guichardaz, e loro hanno un abbattimento del 45 percento (2,7). Per quanto riguarda invece i soggetti con apparecchi da gioco, loro hanno messo in campo una nuova fiscalità. Ad esempio la fiscalità statale, che è praticamente la stessa (quella da 3,9), l'hanno aumentata del 30 percento e la portano al 4,9. Sono esempi semplici - io direi chiari - che nulla hanno a che vedere con degli spot, perché questi non sono spot, tant'è vero che sono nel triennio 2018-2019-2020, proprio perché c'è un indirizzo di natura politica. Io non so - e lo chiedo al Presidente della Regione - se ci sono le condizioni nei prossimi giorni di far pubblicare la nostra norma per creare quelle condizioni legate alle agevolazioni, alle politiche fiscali per le nostre imprese, a mantenere i posti di lavoro, soprattutto a crearne di nuovi a costi comunque inferiori.
Per quanto riguarda le agevolazioni sui fabbricati, sempre le due Province (sia Trento che Bolzano) hanno messo in campo ulteriori abbattimenti in fatto di politiche fiscali per chi produce, per chi fa reddito e per chi crea posti di lavoro. Relativamente agli immobili di categoria A10 (studi professionali), se tu hai dei posti di lavoro e crei occupazione ti do le condizioni per abbattere dei costi, se mi mantieni dei posti di lavoro e, soprattutto, se ne crei di nuovi. Riguardo ai negozi è esclusa la grande distruzione e questo, ad esempio, è un altro indirizzo di natura politica, se crediamo alla piccola distribuzione. Le due Province a Statuto speciale - che io dico essere molto simili a noi, anche a livello di conformità numerico - nell'abbattimento dei costi, e quindi delle tasse legate agli immobili, vanno ad incidere su quale attività, collega Guichardaz? Vanno ad incidere sulla piccola attività, da uno a cinque dipendenti, e lì l'abbattimento è più importante, più robusto. L'altro passaggio importante è stato fatto sugli alberghi, sugli hotel, è un'altra misura che loro hanno messo in campo per dire: se mi confermi i posti di lavoro e me ne crei di nuovi, io ti creo delle politiche fiscali in modo che tu possa investire, mantenere tali posti e crearne di nuovi. Ho citato esempi semplici, ma mettono in evidenza che a monte c'è un indirizzo di natura politica delle Regioni molto simili alle nostre.
Faccio un ulteriore passaggio per confermare questa proposta: il settore delle banche. Voi direte: cosa c'entra il settore delle banche sulle agevolazioni IRAP o su quelle immobiliari legate ai fabbricati? Ebbene, tre Regioni a Statuto speciale, che hanno competenza primaria sulla fiscalità, vanno a modificare l'aliquota dello Stato: il 4,65 lo aumentano del 30 percento. È una scelta di natura politica, che si fa in Finanziaria; una scelta che crea eventualmente le condizioni per poi abbattere in altri settori, magari più delicati, più bisognosi, dove la politica incide e decide una traiettoria.
Termino, perché l'obiettivo era capire e conoscere quali erano le iniziative del Governo regionale. Dopo aver ascoltato l'ex Assessore, che praticamente da rassegnato ci dice che probabilmente su quello non si toccherà nulla perché nulla è stato pubblicato, quindi non abbiamo competenze e non possiamo farlo - non so se tale rassegnazione è indotta, diretta, o indiretta - lo stato dell'arte è questo. Pertanto chiediamo, se è possibile e se c'è la volontà, di pubblicare questa norma, in modo da poter inserire all'interno della nostra Finanziaria delle agevolazioni non a spot, ma a lungo respiro, per creare posti di lavoro.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - J'ai écouté avec attention les différentes interventions et je crois qu'il faut mettre un peu d'ordre dans la discussion, dans les prémisses, dans ce qui s'est passé, dans les résultats qu'on a obtenus et aussi dans la possibilité que cette disposition d'application - qui a été approuvée et qui est en phase de adoption définitive - peut représenter en termes de perspectives pour la Vallée d'Aoste.
Sicuramente il tema della fiscalità vede più sensibilità, e la nostra convinzione, nel dire che oggi gran parte delle sfide della nostra comunità si giocano sulla pressione fiscale. Se la nostra democrazia di prossimità, il nostro federalismo valdostano potrà ancora avere un senso, molto deriverà da quanto noi torneremo ad investire sui nostri Comuni, per garantire autonomia finanziaria alle nostre Collettività locali ed evitare che la pressione fiscale vada a cascata sull'unica fonte che è rimasta in capo ai Comuni, quella dei tributi comunali, sapendo anche che certe disposizioni nazionali - che negli anni hanno avuto quell'accortezza di imporre tributi - non hanno poi dato la possibilità ai Comuni di utilizzare appieno tali risorse.
Dico questo perché ci fa piacere constatare che oggi la norma sulla fiscalità ha tanti padri o, meglio, tanti padrini e acceleratori o conquistatori di quel dossier, giustamente ognuno ha giocato il proprio ruolo e la propria funzione in quel pezzo di dossier. Vorrei ricordare - perché è sempre bene ricordarlo, visto che in alcune occasioni ho avuto modo di parlare con qualche fan come ognuno di noi Amministratori ha, che ha detto: "però quel risultato è stato conseguito da... quell'altro è stato conseguito da...", che la questione dell'autonomia finanziaria, del rilancio di una moderna "zona franca" - per utilizzare una parola che toccava un po' le corde del cuore dei valdostani, che è altra cosa, ma che poteva avere una visione moderna di una possibilità regionale di adattare la fiscalità modellata sulla nostra comunità - nasce da ben lontano. Nasce da questo Consiglio regionale, da un preludio di sensibilità autonomiste che si incontravano su certi temi, dalla Constituante di Cogne, dal bilancio che qui ha visto dei dialoghi su certi temi, in primis sul rilancio della zona franca, nasce da studi che abbiamo commissionato attraverso esperti dell'Amministrazione e da chi, come noi che eravamo ancora all'opposizione, si è avvalso di competenti esperti per darci una mano, per andare nell'ottica di studiare una zona franca moderna. Questo iter, durato circa due anni e più, si è poi concluso con la discussione di una norma di attuazione; ci ricordiamo delle audizioni in Commissione di circa un anno e mezzo, due anni fa, che poi hanno giustamente visto l'approvazione della norma di attuazione. Questo per dire che qualche mese fa è stata approvata la norma di attuazione, dopodiché non si è più fatto niente... questa è la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, quindi non è che non si è fatto niente. Si è fatta la medesima cosa per quanto riguarda altri passaggi.
Pertanto, al di là di quando questa disposizione sarà effettivamente applicabile, le considerazioni politiche sono altre. Intanto, non so che idea si aveva qualche mese fa del bilancio, quando abbiamo parlato del DEFR, c'era un ritardo nella predisposizione per via della questione finanziaria. Avevamo una questione finanziaria aperta, ancora oggi siamo in contenzioso con lo Stato e, finché non vediamo i nostri emendamenti inseriti, andremo in fondo a questa battaglia di rivendicazione delle nostre risorse. Non diciamo di mettere il carro davanti ai buoi, ma un mese fa si discuteva dell'incertezza dei 144 milioni, sembrava che Gentiloni dovesse venire in Valle d'Aosta ad annunciare non so che cosa e non ha annunciato proprio niente. Ancora oggi noi stessi abbiamo avuto dei colloqui; abbiamo degli accordi che vogliamo però vedere formalizzati. Tanto per riprendere le parole di alcuni Consiglieri presenti in II Commissione, con cui ci siamo confrontati, abbiamo detto che noi comunque costruiremo un bilancio rivendicando le nostre prerogative e vogliamo la certezza che queste siano scritte.
Questo per dire che la nostra norma sulla fiscalità è molto importante, ma occorre anche vedere la disponibilità delle risorse da investire, per cui bisogna fare dei ragionamenti condivisi. Non si vuole perdere tempo, ma su temi così grandi della fiscalità credo che un minimo di dibattito all'interno di quest'aula ci vada, al di là di volerlo fare in fretta per questo bilancio, salvo poi dire che siamo ritardo con il bilancio. Questo bilancio andrà sicuramente sugli Enti locali, sui temi sollecitati al collega Guichardaz, sul lavoro e su certi temi di rilancio del tessuto produttivo. Ad oggi il tema della fiscalità rimane giustamente à la une, ma non per questo, se il dibattito oggi assume una piega giusta, deve essere subito interpretato come un attacco su un intervento che diceva semplicemente: siamo d'accordo, però aspettiamo di vedere la promulgazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per poter utilizzare questi spazi e pianificare, anche da un punto di vista della contabilità, la prospettiva di questa norma. Tutto si può dire, che bisognava fare, che voi avreste fatto, ma a mio modesto parere bisogna stare nella misura della giusta e corretta interpretazione della fiscalità.
In termini di fiscalità, giustamente bisogna aprire un dibattito su cosa può essere messo in campo tra l'Amministrazione regionale e gli Enti locali, perché diciamo già che l'idea che abbiamo condiviso è rifinanziare la "48", i trasferimenti senza vincoli, per dare la possibilità di utilizzare gli spazi finanziari, sono cose che ci siamo detti in questi anni, sono state battaglie di rivendicazione. Parallelamente, la politica della fiscalità andrà accompagnata al sistema di federalismo valdostano degli Enti locali, chiaramente a regia regionale, ma d'intesa con i nostri Enti locali. Gli spunti li condividiamo, non è stato detto che non si condividono. È stato semplicemente detto che la possibilità oggi esiste, ma va costruita con un percorso che accompagnerà anche risorse che, tra l'altro, si possono utilizzare eventualmente durante l'anno, e l'abbiamo visto con il bilancio armonizzato. Se durante l'anno ci sarà la volontà di utilizzare spazi che possono essere messi in campo ad hoc per delle misure sulla fiscalità si potrà fare. Oggi, a ridosso di un bilancio, è impossibile: le norme non ci permettono di fare subito questa cosa, è semplicemente per dire che non è che non si fa, ma lo si vuole ponderare in condivisione. Se poi anche su questo argomento bisogna trovare spunti polemici, va bene, ma non è questo lo spirito che può animare temi così importanti come la fiscalità, soprattutto scelte così importanti per la nostra comunità.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Ho apprezzato la pacatezza, il tono con il quale il Presidente è intervenuto sull'argomento.
Da parte nostra non vi è di sicuro una questione di paternità sul venire a discutere chi ha fatto di più o chi ha fatto di meno per raggiungere questo obiettivo. Ciascuno sa qual è il contributo che ha fornito. Credo invece che la centralità vada data a cosa rappresenta questa leva per lo sviluppo dell'economia.
Mi sembra, da quello che si è percepito in aula, che ci sia una visione un po' diversa rispetto al valore della fiscalità per poter riattivare il lavoro, è l'unica leva a disposizione ed è risaputo da tutti, non bisogna essere degli economisti per poter dire queste cose. Ho letto qualche giorno fa un articolo riguardo ad un'intervista di Toti, il Presidente della Liguria, il quale chiede maggiore autonomia. Mi hanno colpito le sue parole quando ha detto: "Io vorrei poter avere più autonomia per consentire ai Comuni di ridurre l'IMU e trasferir loro le risorse, io, come Regione". Credo che noi viviamo in una situazione con un'economia soffocata, e questa è una priorità assoluta. Non possiamo rassegnarci ai tempi e alle dinamiche di questo tipo di pratiche. Voglio solo ricordare - per quello che ne so, poi non vado oltre perché certi dettagli non li conosco - che la pubblicazione dovrebbe essere un automatismo. Non penso occorrano ulteriori pareri dopo che la norma di attuazione è stata approvata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'invito che posso rivolgere al Governo è quello di fare di tutto, in questi giorni, per riuscire a fare il punto su questa situazione, ma di non demordere. Nel frattempo facciamo delle simulazioni, vediamo come possiamo ridurre le cose e prepariamoci, perché questo è il centro, il perno della nostra finanziaria. Secondo noi la visione diversa deriva un po' dal fatto che oggi la sfida non è più quella di mettere 10 milioni di qua o 5 milioni di là, perché questi milioni ora li devo andare a chiedere ai cittadini e devo lasciarglieli nelle tasche per poter attivare gli investimenti. È quello che ci siamo prefissi con l'iniziativa sui mutui per riattivare l'edilizia, è l'unica strada per poter creare sviluppo.
Ritengo sia importante che tutti, ciascuno nel proprio ruolo... voi più di noi, perché siete voi oggi che avete le responsabilità di Governo, che dovete attivarvi nelle sedi opportune per poterci consentire di discutere all'interno della Finanziaria, e poter applicare il più possibile queste iniziative di defiscalizzazione. Credo ce ne siano diverse; adesso ci siamo soffermati solo sull'IRAP, ma ce ne sono altre che meritano attenzione e che possono sicuramente svolgere una funzione importantissima per il nostro tessuto economico di montagna. Rinnovo pertanto l'invito. Credo che però gli uffici non possano essere lasciati lì a dire: "state tranquilli, lo facciamo nella primavera prossima", ma che comincino a fare simulazioni subito, e poi vediamo quando possono essere applicate; che ci possano portare, nelle prossime sedute delle Commissioni, delle simulazioni di cosa significa intervenire su questi ambiti, quali possono essere le rimodulazioni tariffarie all'interno dei vari sistemi fiscali. I bilanci che abbiamo fatto si facevano così perché non c'erano condizioni diverse, ma tutti sappiamo quanto ci siamo battuti per arrivare a questo, sia a livello ideologico che amministrativo. Non possiamo sicuramente lasciarci andare ad un clima di rassegnazione.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Io sono sempre stato un convinto assertore che avere la possibilità di intervenire sulla fiscalità sia, prima di tutto, un'opportunità per la Valle; un'opportunità che potrà avere i suoi benefici se e quando riusciremo a far crescere il "sistema Valle d'Aosta".
Forse qualcuno ha dimenticato di dire che questa competenza sulla modulazione della fiscalità allo Stato costa zero. È un'opportunità che viene data alla Valle d'Aosta, ma deve essere fatta a saldo zero per lo Stato. È molto facile pensare di mettere in campo delle misure, ma queste devono far crescere il sistema Valle d'Aosta, sennò si fa esattamente l'errore fatto nel 2010, quando la Valle d'Aosta si è portata a casa i dieci decimi della fiscalità, ma non è stata in grado di far crescere il sistema Valle d'Aosta. Se non facciamo crescere il sistema Valle d'Aosta, togliamo a uno per dare agli altri. La base di questa rimodulazione deve essere la crescita della Valle d'Aosta: questo è palese, è pacifico. Con ogni manovra, con ogni riduzione dell'IRAP a livello nazionale abbiamo visto che le risorse della Regione scendevano. Questo è un dato di fatto, perché noi abbiamo come prima conseguenza le misure che lo Stato impone a tutto il sistema italiano, ma poi abbiamo l'opportunità - ed è una grande opportunità - di modulare la fiscalità. Certo, ma deve essere legata al sistema della crescita.
Lo dico in tutta sincerità: non sapevo neanche che non ci fosse la pubblicazione, ma ne prendo atto. Se non c'è la pubblicazione, probabilmente è difficile avere già eventualmente delle soluzioni a livello di bilancio regionale. Però, se non si può votare questo per la mancanza di pubblicazione, a livello regionale penso che si possa prendere l'impegno di dire che saranno le prime cose su cui le strutture della Regione dovranno lavorare, ma a testa bassa, nell'interesse dei cittadini valdostani. Se abbiamo un'opportunità e non ce la giochiamo, o ce la giochiamo male, a mio parere siamo veramente fuori dal sistema, fuori dalle misure di rilancio che la Valle d'Aosta ci chiede: le imprese, l'occupazione, e chi più ne ha più ne metta.
Sarà una mia considerazione, ma sono sempre stato dell'idea che avere le competenze in materia fiscale non ha nulla a che fare con la zona franca, Presidente. È un'altra storia la zona franca; volente o nolente, dobbiamo avere il coraggio di dire che per la Valle d'Aosta è una storia finita, che non ci sono possibilità, che le norme europee non ci permetteranno di averla, ma dobbiamo giocarci le opportunità che abbiamo. È questa, secondo me, la sfida che si avrà di fronte nel prossimo periodo. Non potremo sicuramente promettere tutto a tutti, ma una crescita della Valle d'Aosta può sicuramente permettere di rimodulare. Chi mi ha preceduto ha fatto degli esempi su come si può eventualmente applicare una fiscalità modulata e in maniera diversa. Io penso che la sfida avvenga attraverso un messaggio politico. Non possiamo più permetterci di avere un'opportunità di giocarla male e di non dare il risultato al mondo delle imprese, al mondo dell'occupazione e al mondo dei giovani.
Concludo, perché non voglio che in quest'aula si possa pensare che la fiscalità dia adito a uno spunto polemico. Non credo ci sia, da nessuna parte, sarebbe veramente l'ennesimo messaggio di cui i valdostani non hanno bisogno. Se ci giochiamo quest'ultima opportunità è la fine del sistema in Valle.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - È sempre molto suggestivo ascoltare come la polemica non ci sia mentre si cerca di farla. Mi riferisco alla reazione del collega Marquis sull'intervento del collega Perron, al dire che non si è fatto niente perché manca la promulgazione. E poi scusi, collega Gerandin, non so, ci possiamo anche sostituire al Presidente della Repubblica, tutto possiamo fare! Poteva sostituirsi anche lei prima, visto che era qui, si sostituiva al Presidente della Repubblica, andava giù, firmava lei la promulgazione, si faceva la pubblicazione in tre giorni come le Sacre Scritture, dopodiché noi facevamo subito la norma sulla fiscalità: soldi per tutti, evviva, le tasse non ci sono più! Prima mi sono permesso di utilizzare il garbo, dopodiché ho utilizzato la parola "polemico" perché, sulla tranquilla risposta di un Consigliere, il quale diceva che l'impegno si poteva sviluppare ma ad oggi ancora non c'erano possibilità oggettive, bisogna subito dire: "non avete fatto niente".
Collega Gerandin, nessuno ha detto che qui c'è la zona franca. Se lei ascolta, visto che si è sempre propensi a puntualizzare con gli altri, qui è stato detto che questa norma è nata da lontano perché avevamo voluto rilanciare il tema della zona franca, e ho specificato, perché bisogna anche ascoltare quando gli altri parlano, non solo ascoltare se stessi. Abbiamo detto che si era evoluta in un modo moderno e si è anche detto che bisogna tenere in conto che però occorre mettere le risorse per tale norma. Sono le stesse cose che poi lei ha ripetuto. Non è che qualcuno fa affermazioni più puntualizzanti perché l'altro non ha detto bene, quindi non vorremmo essere interpretati, grazie.
Il Presidente Toti ha annunciato che vuole più autonomia; lui l'ha annunciato, ma noi l'abbiamo fatto. L'annuncio di Toti che vuole più autonomia ci fa piacere ed è giusto, ma quello che è stato fatto in questi anni in Valle d'Aosta, da più parti, ha portato ad una norma di attuazione che oggi ci darà la possibilità di utilizzare delle risorse. Rileviamo come - e lo abbiamo detto in questi due giorni - ci sia in continuazione, su tanti temi, la volontà di rimarcare l'inefficienza e l'inefficacia del lavoro degli altri dimenticandosi quello che si poteva fare. Abbiamo passato due giorni con uno che parla dei selfie, con l'altro che gioca a fare il simpatico, ma possiamo farli anche noi i simpatici! Anche noi possiamo dire quello che pensiamo e, se vogliamo, dato che è il secondo giorno di Consiglio, noi possiamo stare qui per due giorni, ma non rinunciamo alla nostra volontà di dire che questa norma è troppo importante per essere banalizzata con una mozione che impegna a fare questo o a fare quello. Non vi siete neanche premurati di verificare se si poteva fare, perché non si può ancora fare, e lo ha sottolineato il collega Gerandin. È chiaro poi che ognuno qui cerca di fare il proprio pezzo, l'abbiamo detto. Adesso sono via le televisioni nazionali, i toni sono un po' più blandi, ma in questi giorni c'era chi si faceva la sparata più grossa perché erano arrivati i media.
Detto questo, noi ripetiamo: siamo disponibili. Trasferiremo il consiglio di Gerandin agli uffici, di lavorare a pancia piatta, ma credo che le strutture lavorino già a pancia piatta per questo bilancio, stanno lavorando a pancia piatta per dare delle risposte sulla base di indicazioni che stiamo cercando di recepire, riferendosi a tutto ciò che si è detto in questo Consiglio, però trasformando una mozione che era giustamente propositiva. Come ho avuto modo di dire nel mio intervento, la mozione aveva dei limiti per essere accettata. Certo che c'è l'impegno da parte nostra di richiedere la massima sollecitudine a chi di dovere, però dobbiamo essere noi i primi che ci dobbiamo mettere in moto, ma tutti! Ci dobbiamo mettere in moto per capire cosa vogliamo fare di questa comunità e con il bilancio noi cercheremo di dare alcune risposte. Non andranno bene, lo sappiamo già, perché se la questione si risolve con gli emendamenti, va bene, ma se non sarà risolta... noi abbiamo semplicemente detto che è una partita aperta con lo Stato e che speriamo di risolverla. Comunque porteremo avanti le nostre prerogative da qua al mese di marzo, quando ci sarà l'ultima causa, compresa la questione della fiscalità, che è una possibilità; ma oggi, così, su due piedi, sembra un po' che la banalizziamo. Ripetiamo: non c'è nessun problema, e se c'è animosità è perché ci teniamo anche noi, non sono solo battaglie che può fare qualcuno. Qui sembra che sugli Enti locali possa intervenire solo qualcuno: no, non è così!
Oggi noi cercheremo di dare delle risposte. Secondo noi il bilancio che sta nascendo ha dei segnali positivi. Sul resto darete i vostri giudizi riconoscendo semplicemente che quanto è oggi scritto in questa mozione non può essere accettato. Avete proposto una cosa senza verificare se è poi praticabile nella costruzione di questo bilancio. Abbiamo anche detto che l'impegno c'è, ma nel momento in cui potrà essere preso, facendo scelte ponderate e condivise tra tutti, perché sono temi troppo trasversali.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Guichardaz; ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Sono stato più volte richiamato dal collega Chatrian. Guardi, senza polemiche, elegantemente, come dice lei, collega Chatrian, le possibili soluzioni al problema dell'occupazione degli insediamenti in Valle d'Aosta sono esempi semplici, chiari, e io me li sono segnati. In un'ottica anche bipartisan in questo caso - perché credo che non si possa giocare su tematiche come queste - quando ci saranno le condizioni le prenderemo ovviamente in considerazione. Per quanto vale, le posso dare la mia personale garanzia che le prenderemo in considerazione, perché credo sia interesse di ciascuno di noi cercare di risolvere il più possibile questi argomenti che sono, a mio parere - io sono lì da un mese e dieci giorni, e me ne sono accorto forse più adesso di quando facevo il Consigliere semplice - tematiche estremamente sensibili. Quindi intanto la ringrazio per i suggerimenti. Dall'altra parte, siccome siamo stati richiamati, posso dire che la leva fiscale non è l'unico elemento di sviluppo. Gli elementi di sviluppo sono sicuramente quelli della leva fiscale, ma poi ci sono una serie di interventi che devono essere perseguiti e in qualche modo attenzionati perché possano creare sviluppo per esempio anche attraverso dei ritorni fiscali importanti.
Il collega Roscio sa meglio di me, essendo stato sette mesi al mio posto, che esistono leggi regionali che permettono l'insediamento; la legge n. 10 per esempio è importante perché determina una conseguenza di tipo fiscale. Insediare aziende che portano occupazione, che magari per le condizioni che si pongono portano anche la sede fiscale in Valle d'Aosta, significa, nella logica del sistema fiscale valdostano, maggiori introiti all'interno delle nostre casse dell'Erario regionale. Noi stiamo ragionando su questo versante, al di là delle idee intelligenti che - lei prima ce lo ha suggerito - nel momento in cui potranno essere attuate verranno attuate. Ragioniamo anche del rilancio dell'occupazione attraverso l'importante strumento del FSE, tema che è stato a mio parere un po' trascurato nei tempi passati e che invece va ripreso con forza, ma un'occupazione intelligente, che sia mediata con le organizzazioni imprenditoriali e con i sindacati per non creare filiere di occupazione senza avere nessuna speranza di reimpiego nel mondo del lavoro. Noi stiamo lavorando anche sull'utilizzo dei fondi sociali europei, che sono una grande risorsa e permettono di agire sul fronte dell'occupazione. Abbiamo appena ripreso in mano il tema importante degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), progetto che i colleghi Certan e Roscio credo conoscano molto bene; è importante che partano e che si concretizzino, perché vuol dire formare dei ragazzi attraverso la sensibilizzazione delle aziende interessate ad avere specifiche professionalità, in modo tale che possano essere immediatamente reimpiegate nel mondo del lavoro (parliamo di quindici, venti ragazzi all'anno, proprio in un'ottica di concertazione sul territorio). Altro ragionamento che stiamo facendo: potenziare gli IFP - mi riferisco al quarto anno degli IFP - per cercare di creare davvero le condizioni affinché i ragazzi che escono dai percorsi di formazione professionale possano realmente essere impiegati nel mondo del lavoro.
Al di là degli aspetti della leva fiscale, che è importantissima quando questa potrà essere concretizzata, stiamo seguendo e stiamo implementando anche lavori svolti dai nostri predecessori. Nessuno si assume in questo ambito delle paternità; sono percorsi lunghi seguiti prima dal collega Roscio e poi dai colleghi Donzel e Marquis. Ci sono questioni che hanno una genesi di un certo tipo, ma è anche lì che noi dobbiamo lavorare. Bisogna lavorare per creare lavoro, creare occupazione che abbia anche un'attinenza con il territorio, perché noi possiamo continuare a pensare dei percorsi formativi di un certo tipo, ma se poi non li attagliamo al territorio, non capiamo quali sono i bisogni delle piccole e delle grandi aziende. Se non costruiamo delle Conferenze dei servizi, dei tavoli di concertazione, anche snelli, come facciamo a capire quali sono le necessità? Questo è il lavoro che umilmente stiamo cercando di fare seguendo - io credo - strade già tracciate e strade che intendiamo tracciare per metterle a disposizione di chi verrà dopo di noi.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Ho particolarmente apprezzato la replica dell'Assessore Guichardaz, per l'intento, su un tema così importante come quello della Finanziaria, che va comunque a organizzare il 2018/2020. Penso sia fondamentale un dibattito franco, diretto; poi ognuno di noi ha il suo stile nell'intervenire, c'è chi è più irruento, ma tutti ci crediamo, assolutamente.
L'obiettivo era portare qualche idea che crei le condizioni ad un modello che sappiamo essere in difficoltà: sappiamo che il "sistema Valle d'Aosta", così com'è, non può più reggere. Sappiamo che per il 2018 ci sono centinaia di migliaia di euro in meno di disponibilità, al di là dei rapporti con lo Stato, è così ormai da tanti anni. Con una mozione che penso assolutamente non polemica, con un atto come questo di natura politica, dove c'è un Governo che sta predisponendo una Finanziaria, c'è un'opposizione che cerca di portare sul tavolo qualche idea, qualche elemento, qualche azione, anche con un po' di voglia di provare a cambiare registro, penso sia interessante poter dire che magari è il momento di girare pagina e spiegare ai valdostani che il sistema forse non solo non regge più, ma questa volta abbiamo voglia di emendarlo, di cambiarlo. Non si potrà fare tutto in due ore o con la prossima Finanziaria, ma quantomeno - io sono abituato da sempre a farlo, me lo hanno insegnato i miei genitori prima, poi il percorso scolastico che ho fatto, e poi perché probabilmente sono curioso di natura - è utile guardare chi è più bravo e più rapido di noi, chi ha dei numeri anche più grandi di noi, perché magari ci può aiutare a mettere in campo una delle azioni. La nostra economia - e penso che il collega Guichardaz sia d'accordo con me - è molto fragile, è un tessuto molto fragile per tanti motivi. Oggi non dobbiamo declinare il perché l'economia è fragile, è inutile; oggi penso fosse solo il momento - dal punto di vista politico - di metterci un po' a confronto su quali potevano essere le azioni concrete da inserire all'interno della prossima Finanziaria.
Da quello che abbiamo potuto capire la leva fiscale non si potrà inserire all'interno di questa Finanziaria. Ce ne rammarichiamo, non possiamo dire il contrario. Gli spunti che le davo solo pochi minuti fa andavano in una direzione diversa, quella di incidere sul settore privato, dove comunque ci sono migliaia di posti di lavoro, ma dove c'è spazio per crearne di nuovi. Io penso che il tema del lavoro sia la sfida dei prossimi cinque-dieci anni del sistema Valle d'Aosta. Poi magari ognuno di noi ha anche i propri settori che conosce meglio, dove ha avuto modo di confrontarsi e anche di mettersi alla prova, quindi di portare la sua competenza all'interno dell'aula.
Io penso invece che il dibattito fatto oggi su questa mozione sia interessante, perché anticipa un po' la Finanziaria regionale, il dibattito sul bilancio. Spero - lo chiedo a lei, Presidente - che sia un bilancio "non blindato", che non sia una Finanziaria blindata dove nulla si può modificare - sarebbe una posizione legittima del Governo e di questa maggioranza - ma che sia una Finanziaria in cui magari dai banchi dell'opposizione arrivano delle azioni, degli elementi, degli emendamenti, delle idee utili alla causa.
Un passaggio che facevamo solo poche settimane fa ma che discutiamo da anni in quest'aula è il rapporto tra Regione e Comuni. La finanza locale deve riprendere una rotta alternativa, ridare un po' di dignità ai Comuni. Io penso che solo così sarà un elemento positivo. Si è calato, calato e calato; finalmente a dicembre si deciderà di nuovo di dare ossigeno e dignità ai settantaquattro Comuni. Evviva! Come possiamo essere contrari, se il legislatore, il Governo, inserirà risorse magari anche puntuali? Però pensiamo anche che sia utile avere la possibilità di poter modificare la Finanziaria, per cui credo che questo pre-anticipo sulla Finanziaria sia stato utile. E non perché uno è all'opposizione, vuole sparare, o butta eventualmente delle idee sul tavolo perché tanto possiamo sparare. Sappiamo che i conti devono quadrare per confezionare un bilancio. Sappiamo che se uno toglie a certi settori bisogna aumentare dall'altra parte. Questo fa parte di un qualsiasi bilancio, sia pubblico che privato.
Altra cosa è invece l'indirizzo di natura politica che vogliamo dare nei prossimi tre anni. Quella è la sfida più difficile, più ardita, ma è anche la più bella e la più entusiasmante, perché sappiamo che con centinaia e centinaia di migliaia di euro in meno di risorse pubbliche annue all'interno di un bilancio, devono essere messe in campo nuove soluzioni e nuove idee. Questo è lo spirito con cui abbiamo voluto affrontare tale mozione ed è soprattutto lo spirito con cui noi del gruppo ALPE affronteremo sicuramente il dibattito e il confronto sulla Finanziaria regionale.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Solo per riprendere l'intervento del collega Chatrian. Diciamo quindi che c'è la disponibilità, se non abbiamo capito male, a fronte del ritiro dell'atto, ad impegnarci durante la Finanziaria e a codificare eventuali percorsi che possano fissare, quando sarà possibile, il dibattito per affrontare questa possibilità in modo organico e per vedere come metterla in campo.
Presidente - La mozione è ritirata.
Il Consiglio prende atto del ritiro della mozione.