Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3038 del 23 novembre 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 3038/XIV - Approvazione di mozione: "Organizzazione di serate informative in materia di prevenzione vaccinale".

Rosset (Presidente) - Punto n. 20 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Preciso che abbiamo presentato questa mozione più di un mese fa e oggi mancherebbe già una premessa, perché noi abbiamo solo citato la legge n. 119 del 31 luglio 2017, ma devo dire che ci sarebbe da aggiungere anche il pronunciamento di ieri della Corte costituzionale, la quale ha dichiarato che in particolare la scelta sull'obbligatorietà della vaccinazione spetta al legislatore nazionale, pertanto ha respinto il ricorso del Veneto. Questo era un passaggio abbastanza prevedibile, visto che le vaccinazioni rientrano nei LEA (i livelli essenziali di assistenza), pertanto era abbastanza scontato, però ribadisco che in questa mozione manca tale premessa.

Detto questo, quando con l'Assessore Bertschy abbiamo condiviso un paio di riunioni, mi sembrava che ci fosse la volontà di fare anche tutta una serie di incontri e serate sul territorio, proprio per approfondire questo tema che, a mio avviso, non ha perso comunque la sua importanza, al di là di tutto il dibattito che c'è stato. Con questa mozione, invece, abbiamo appreso che non ci sarebbe più questa volontà di fare serate specifiche sulle vaccinazioni, ma piuttosto di inserire tale argomento all'interno di serate organizzate in generale sul tema sanitario e anche sull'atto aziendale.

Volevo solo in qualche modo richiamare la risoluzione votata da questo Consiglio regionale il 21 giugno. Il primo punto di questa mozione poi, prevedeva: "ad organizzare serate ed iniziative di informazione e comunicazione finalizzate a promuovere l'aggiornamento dei professionisti sanitari, dei dirigenti e docenti scolastici per la diffusione della prevenzione vaccinale come scelta consapevole e responsabile dei cittadini" e, il secondo punto: "a prevedere attività di farmacovigilanza che vadano oltre quelle routinarie, al fine di monitorare e valutare adeguatamente gli eventuali rischi ed informare la popolazione". Credo sia importante, al di là del dibattito, anche perché dal 10 marzo ci sarà comunque un altro passaggio fondamentale sul quale le famiglie, a mio avviso, vanno informate. È anche vero che avevamo comunque fatto tutta una serie di step all'inizio dell'anno scolastico, si erano già date delle indicazioni attraverso le circolari. Queste indicazioni non sono però arrivate alle famiglie e al cittadino normale, ma ai tecnici, alle scuole, ai professionisti del settore. A mio avviso è importante che vengano fatte delle serate sul territorio, al di là poi delle altre problematiche che possono aprirsi su questa tematica.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Cercherò di non aprire un lungo dibattito.

La cosa che stona della mozione sta nelle premesse, quando si dice: "appreso della volontà di non organizzare". Io non so da dove l'avete appreso, ma non è assolutamente così, dal momento che nella Giunta di giugno abbiamo approvato insieme il piano di prevenzione vaccinale, che al punto n. 9 del deliberato prevede l'azione di comunicazione e, nell'allegato al deliberato, l'azione di comunicazione dell'attività di farmacovigilanza, proprio perché già nel nostro piano, che prevedeva su base volontaria una più ampia vaccinazione recependo l'accordo Stato-Regioni, si mettevano in campo delle azioni.

Non abbiamo pertanto cambiato assolutamente idea. Sono in corso queste attività, e nel mese di dicembre ne verranno svolte mi pare una o due; appena avrò il calendario, sarà mia cura farglielo avere. Non sono dibattiti pubblici, sono attività di informazione dirette alle famiglie per fare in modo che queste possano recepire quello che la nostra azienda, attraverso i suoi professionisti, fa come attività di vigilanza. L'organizzare dibattiti pubblici noi lo intendiamo in un'altra maniera. Riguardo all'attività di farmacovigilanza, in accordo con la struttura complessa delle farmacie, dal 1 luglio 2017 vengono distribuite schede apposite a tutti i genitori dei bambini vaccinati per la segnalazione di evento avverso post vaccino. Tali schede sono raccolte sulla nostra rete, vengono registrate, vanno sulla rete nazionale di farmacovigilanza e poi sono oggetto di verifica. L'impegno richiesto nella mozione prevede che l'attività vada oltre a quella routinaria, ma si fa l'attività che si deve fare.

Nelle premesse però ci sta una non-notizia, perché noi stiamo facendo quello che dobbiamo fare, la calendarizzazione di questi incontri va avanti, e si farà comunque anche tutta l'attività di formazione sui professionisti, perché giustamente - come dice lei - al di là degli aspetti costituzionali sui quali eravamo convinti che la regola non potesse che essere nazionale, al di là di non fare come hanno fatto altre Regioni ma di muoversi su scala nazionale su una scelta come questa - e adesso ne tutti siamo convinti - è meglio che si vada in tale direzione.

Non ci sono problemi ad accettare la mozione, perché è quanto stiamo facendo, ma chiederei di cambiare la premessa.

Presidente - Ha chiesto la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Assessore, noi non abbiamo problemi a emendare - non so se si dica così - la mozione nelle premesse, però poi, da quello che ha affermato, di fatto non ha garantito l'organizzazione di serate in cui chiaramente ci sia la possibilità di un dibattito. Lei ha detto che verrà fatto... non ho capito se un volantino informativo alle famiglie o un piano di comunicazione alle famiglie, che verrà consegnato loro per lettera, a Natale, o non so come, e le famiglie se lo leggeranno.

La risoluzione che avete votato come Consiglio regionale, su cui io mi ero astenuta, parlava di organizzazione, l'ho ricopiato tout court, il punto n. 1 prevedeva "serate ed iniziative di informazione" e non la consegna di una lettera informativa che poi le famiglie si leggono senza dibattito, benché io creda sia assolutamente giusto e corretto quello che lei ha detto. Poi guardi, se vuole la togliamo tout court la premessa, la stralciamo, non è quello il problema. Però mi sembra che nella sua risposta ci sia una non volontà ad aprire un dibattito con le famiglie e con i cittadini. Non voglio neanch'io aprire un dibattito più grosso di quello che è, ma questa mozione riprende tout court l'impegno che si era preso il Consiglio regionale di organizzare delle serate, però non sono mai state fatte. Anche se in Valle d'Aosta ritengo sia stato gestito dall'Ufficio legale e dai vari Assessorati direi in modo abbastanza democratico e corretto, perché abbiamo cercato per l'inizio della scuola di dare la possibilità a tutti i bambini di entrare a scuola - quindi questo problema è stato comunque contenuto, non è stato ingigantito - ritengo che un dibattito con le famiglie entro il 10 marzo sia opportuno e anche giusto, con i termini di legge. Al di là delle posizioni di ognuno - questo lo dico in modo trasparente -, c'è comunque una legge da applicare e, a mio avviso, le famiglie devono avere la possibilità di dibattito, non solo di ricevere un'informativa, leggersela da soli, punto e basta, e magari anche stare zitti, perché a quel punto davvero iniziano a venirmi i cattivi pensieri. Assessore, penso che questo sia abbastanza chiaro.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio; ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Da parte di alcuni colleghi vedo facce un po' perplesse.

Faccio giusto un paio di considerazioni sull'importanza dell'informare. La legge c'è e va rispettata: questo è un dato. La Consulta si è pronunciata in questo senso, ma ciò non toglie - io immagino - che la popolazione non la pensi in maniera identica. Ci sono alcune persone convinte della bontà della legge, altre che invece sono nettamente contrarie. Credo che la maggior parte delle persone abbia dubbi legittimi, perché la Consulta ha detto che è una legge riguardante la salute, quindi è di competenza statale, soprattutto riguarda la salute dei figli. Penso che su questo le famiglie siano molto attente, spesso e volentieri pongono questioni che noi riteniamo legittime, e a questioni e dubbi legittimi vanno date risposte ben precise.

La nostra mozione andava forse in questa direzione: vanno date risposte doverose, perché la legge ha fatto una scelta forte imponendo un obbligo, ma l'obbligo va però motivato in modo che, se si hanno le ragioni che si ritengono di avere, le persone che hanno dubbi possano, in maniera libera e responsabile, traghettare ed essere convinte.

Il pericolo e il rischio che noi intravvediamo, se l'obbligo non viene spiegato e lo si impone solo, è che invece aumentino moltissimo le persone nettamente contrarie, magari anche in base a posizioni irrazionali. Dal nostro punto di vista ci sarebbe un obbligo. Poi si scelga qual è la ricetta migliore per, ma riteniamo che non sia sufficiente un opuscolo o un'informazione unilaterale. Chiediamo che si diano delle risposte ad istanze che riteniamo più che legittime da parte delle famiglie.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Rollandin; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Credo sia più che doveroso prevedere l'emendamento al primo "considerato", tenendo conto che si dice: "considerato il dibattito che si è sviluppato attorno alla tematica dell'obbligo vaccinale". Voglio ricordare che cade proprio a fagiolo con la dichiarazione ufficiale della Consulta, la quale finalmente chiarisce che quanto avevamo detto in quest'aula a suo tempo non solo era ragionevole, ma quasi scontato dopo la dichiarazione dei Deputati al Presidente della Repubblica. Pertanto questo non solo è superato, ma diciamo che la discussione effettuata in quest'aula, dove si era emendato e si era cercato di far capire che cosa si doveva fare, oggi viene chiarita una volta per tutte. Però se partiamo da quella dichiarazione non è più un'informazione, perché torniamo a fare quello che diceva adesso il Consigliere Roscio, ma ci sono anche alcuni che non sono molto convinti. Il problema è che riguardo al discorso della salute, dell'essere completamente convinti o meno sulla vaccinazione di un bambino non è solo interesse del bambino, ma è anche di coloro che sono assieme a lui. È quello il punto fondamentale, perché sennò il dibattito non avrebbe molto senso. Ci sono stati casi eclatanti collegati con la non vaccinazione che ha fatto rivedere tutta una serie di discorsi anche per chi ha toccato con mano. Non occorre arrivare a quel punto per convincersi.

Credo che le considerazioni fatte da tutti gli organismi mondiali della sanità, da tutti coloro che su questo tema si sono avvicendati, hanno espresso in modo chiarissimo la problematica. Quella parte relativa al dibattito - se deve essere obbligatorio o facoltativo - non c'entra più, questo va tolto, tanto per intenderci; dopodiché si faccia pure l'informazione su tutti i vantaggi della vaccinazione come si sta facendo. Credo che sull'altra parte abbia già risposto l'Assessore, ma francamente penso che oggi, qui, non sia immaginabile rifare tutto il dibattito.

È chiarissimo: la posizione da lei assunta è stata perdente. Lei aveva sostenuto coloro che non erano per la vaccinazione obbligatoria, ma facoltativa; adesso c'è una dichiarazione ufficiale e chiara. Credo che, senza ombra di dubbio, non si possa che applicare quanto è stato detto e da noi ribadito già in quest'aula, che tra l'altro aveva comportato un emendamento che prevedeva tutta una serie di questioni. Poi io non entro nel merito dell'organizzazione, di come viene fatta l'informazione o meno, perché di quella se ne occupano gli Assessorati. Ci sono strumenti, ci sono addetti, c'è a livello nazionale tutta una casistica di proposte fatte, ci sono state trasmissioni a livello televisivo molto interessanti che spiegavano qual è il vantaggio della vaccinazione. Non entro nel merito, però le prime parti chiaramente non devono esserci, e il resto credo sia già stato fatto comunque in questi tempi.

Presidente - Ha chiesto la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Collega Rollandin, credo che lei abbia messo elementi un po' diversi nel suo intervento. Il primo "considerato" non è superato, è il dibattito che si è sviluppato - e che tra l'altro io richiamavo soltanto - attorno alla tematica dell'obbligo vaccinale introdotto - lo cito - dalla legge n. 119. Sono d'accordo con lei che si debba aggiungere il "pronunciamento della Corte costituzionale del 22 novembre"; se vuole lo integriamo. Sono anche d'accordo, se lo si ritiene, di togliere l'"appreso", perché è un po' indigesto; benissimo, togliamo l'"appreso".

Mi permetto di dire che ieri la Corte costituzionale ha comunque detto che le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale, quindi non è di competenza regionale, ma è di competenza nazionale, e questo l'ha chiarito in rapporto al ricorso del Veneto. La Corte costituzionale ha considerato, tra l'altro, che tutte le vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge n. 119 erano già previste e raccomandate nei Piani nazionali di vaccinazione e finanziati dallo Stato nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA). C'entra, perché ad esempio il piano di vaccinazione sanitaria l'abbiamo fatto e l'abbiamo votato, l'ho votato anch'io, perché ritengo che chi crede di dover vaccinare debba avere un piano. Se non ci fosse stato il piano non si poteva neppure fare. Il ricorso della Regione Veneto riguardava la sovrapposizione di competenze, l'ha detto la Corte costituzionale che invece è di competenza del legislatore nazionale. Devo dire che in questa prima parte era quindi la Corte costituzionale a doversi esprimere, ma la Corte costituzionale non ha detto che la legge è costituzionale o è anticostituzionale, perché non era chiamata ad esprimersi su quello. Prima cosa.

Quanto alle informazioni, a mio avviso queste non vanno solo scritte e mandate ai genitori. A mio parere alcune persone dell'Azienda sanitaria e alcune persone competenti dei vari Assessorati dovrebbero anche organizzare ad hoc delle serate informative, perché, ripeto, mi è parso di capire che non si siano organizzate sotto forma di scambio di informazioni.

Noi siamo comunque disponibili a cambiare le prime due premesse, cambiando la prima e togliendo la seconda.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Io credo che, al di là di tutto quello che si vuole cambiare, deve essere chiaro quello che stiamo facendo. Noi portiamo avanti quanto abbiamo deliberato a giugno, tra l'altro con i colleghi Certan e Roscio: un piano di comunicazione che prevede un'informazione puntuale anche attraverso degli incontri con le famiglie. Non c'è problema ad incontrare la popolazione, ma la incontriamo nella misura in cui il calendario di incontri viene previsto dagli operatori, i quali hanno la possibilità di portare un'informazione puntuale e di tipo scientifico. È quanto previsto dalla delibera, come è prevista la farmacovigilanza. Noi non stiamo qui a declinare che tipo di serate vuole fare o non vuole fare, quelli sono altri incontri. Noi dobbiamo informare la popolazione, e l'informazione avviene attraverso degli incontri con le famiglie nei consultori, o attraverso materiale cartaceo o informatico, come vogliamo. Lo svolgimento del compito di informazione avviene in questo modo.

Come ha ricordato il collega Rollandin, stiamo facendo esattamente l'attività richiesta. Approvare la mozione non toglie nulla a quell'attività, se sono queste le intenzioni. Se si intendono invece fare dei dibattiti all'ultimo duello, che non portano nulla all'informazione scientifica, a nostro avviso non è quella l'attività che deve fare l'azienda attraverso i suoi operatori.

Vorrei solo essere chiaro: se approviamo la mozione, approviamo questo tipo di compito, che tra l'altro è quello previsto dalla delibera che abbiamo assunto a giugno scorso.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Collega Bertschy, nessuno qui vuole fare dei duelli, non ci interessano.

L'obiettivo di questa mozione è quello di dare corso alla delibera approvata insieme qualche mese fa. Emendiamo, abroghiamo la dicitura "appreso della volontà di non organizzare", ma le chiediamo di farci sapere al più presto, per il tramite della Commissione competente, quando intendete informare le famiglie e iniziare l'organizzazione degli incontri sul territorio. Nessun duello. Ci sarà così la possibilità - io penso - per le famiglie interessate a fare anche delle domande. È questo l'obiettivo della nostra mozione: creare le condizioni alle famiglie e ai genitori interessati per chiedere ed entrare nel merito con i medici dal punto di vista scientifico, e non solo. Penso che sia un loro e un nostro diritto. Questo è l'intento della nostra mozione.

Abroghiamo pertanto la dicitura "appreso della volontà" e l'impegnativa rimane la stessa.

Presidente - Ha chiesto la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Solo per aggiungere che nella prima premessa aggiungiamo anche il "pronunciamento della Corte costituzionale del 22 novembre 2017".

Presidente - Ci vuole portare la mozione emendata? Posso leggere la mozione emendata? "Considerato il dibattito che si è sviluppato attorno alla tematica dell'Obbligo vaccinale introdotto dalla legge n. 119 del 31 luglio 2017 recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale e relative circolari ministeriali e dirigenziali e preso atto del pronunciamento della Corte costituzionale del 22 novembre 2017; Ribadita l'importanza per i cittadini di un'informazione equa e corretta; Il Consiglio impegna l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali affinché si adoperi al più presto ad ottemperare a quanto deliberato dal Consiglio regionale in data 21 giugno 2017 ed in particolare: 1) ad organizzare serate ed iniziative di informazione e comunicazione finalizzate a promuovere..." tutto ciò che è già inserito nella mozione in vostro possesso.

Posso mettere in votazione? Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti : 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.