Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3033 del 23 novembre 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 3033/XIV - Ritiro di mozione: "Promozione di azioni di rivalsa da parte di CVA nei confronti dei responsabili della fornitura di materiale di provenienza cinese".

Rosset (Presidente) - Punto n. 16 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.

Marquis (AC-SA-PNV) - Riportiamo all'attenzione dell'aula il tema delle forniture cinesi di CVA, anche a seguito di quanto accaduto il 21 ottobre e che abbiamo appreso dai giornali: lo smontaggio delle turbine di fornitura cinese nelle centrali di Avise e di Valpelline, in tutto tre turbine. Tali turbine sono state sostituite per ragioni di sicurezza e sono state rimontate le precedenti. Tra l'altro, parrebbe fossero turbine con poche ore di funzionamento (le vecchie) rispetto alle potenzialità di utilizzo, oltretutto turbine dal rendimento maggiore o uguale se rapportato a quelle di natura cinese. Riteniamo quindi doveroso fare un po' il punto della situazione su tali forniture.

Questo argomento è arrivato all'attenzione del Consiglio in diverse occasioni; negli anni, dal 2007 ad oggi, sono state fatte più di trenta iniziative ispettive. Questa primavera è stata poi costituita una Commissione d'inchiesta che ha fatto un lavoro di approfondimento su tali tematiche molto utile, al quale hanno contribuito tutti i Commissari. Dopodiché è stata data attuazione ad una risoluzione, anche a seguito dei lavori della Commissione d'inchiesta, e ridefinito l'assetto societario a livello di Presidenza del Consiglio d'amministrazione e di Direzione per cercare di tenere conto di quanto era successo nella gestione di queste iniziative.

Credo sia importante cercare di dare attuazione alle conclusioni della Commissione d'inchiesta, perché la Commissione ha potuto lavorare in funzione dei mezzi di cui aveva disponibilità ed è arrivata a conclusioni oltre le quali non è riuscita a fare chiarezza. Sostanzialmente si è fermata nelle valutazioni della "triangolazione" (così era stata definita) tra CVA, WGP e CWTW che era fornitore di queste turbine, in quanto non vi erano competenze sufficienti sotto il profilo tecnico, economico, giuridico, doganale e fiscale per capire effettivamente cos'era successo. È una questione sulla quale anche la società ha avviato recentemente un accertamento tecnico in relazione allo smontaggio delle turbine avvenuto nello scorso mese di ottobre, ma riteniamo che a questo punto occorra fare degli approfondimenti a livello sistematico, per capire effettivamente cos'è successo nella gestione di questi acquisti e di questa posa in opera, poiché sono state investite parecchie risorse pubbliche - poco meno di 100 milioni di euro - con risultati non proporzionali alle attese e alle aspettative.

Oltretutto è stata di tutta evidenza il rapporto poco chiaro tra la società CVA e l'intermediario coinvolto per le forniture, la ditta WGP, ditta costituita con capitale sociale di 10 mila euro, e che attraverso delle procedure di open book - termine di natura anglosassone che credo poi abbia subito delle adaptations alla valdôtaine - ha portato ad incrementi di costi dei riconoscimenti di percentuali del 30/40 percento di ricarico sulle forniture. Credo che su numeri così grossi sia doveroso fare degli approfondimenti per arrivare definitivamente a fare chiarezza sulla questione, questione che sicuramente ha interessato tanti Consiglieri. Alle diverse forze politiche che si sono cimentate in questa difficile materia bisogna dare atto che hanno svolto questo compito anche con grande difficoltà, perché non sempre hanno avuto le informazioni necessarie per poter discutere di questa tematica. Soprattutto credo che occorra fare ancora un passo avanti per fare definitivamente chiarezza. È importante che il Consiglio regionale, al di là dell'impegno della società, dia un indirizzo forte di sostegno all'azienda per poter andare avanti su questa tematica, investendo le risorse umane ed economiche necessarie per fare tutti gli approfondimenti necessari e per comprendere effettivamente cos'è successo.

Sicuramente anche il Presidente della Commissione d'inchiesta Nogara, che oggi è Assessore, ha dato un grosso contributo su questa tematica. Credo che le sensibilità esistenti allora ci siano ancora oggi e che possa essere condivisa a livello trasversale, al di là dei ruoli occupati all'interno del Consiglio, l'esigenza di definire tale questione e soprattutto di trovare una soluzione definitiva a queste problematiche, perché il danno per la comunità valdostana parrebbe essere rilevante. Questo era l'obiettivo.

Con questa mozione si voleva pertanto riportare l'argomento all'attenzione e impegnare il Governo a sollecitare l'azienda, attraverso i suoi canali o anche attraverso l'azionista e Finaosta, per poter espletare le attività che ad oggi non sono state poste in essere perché non c'erano le disponibilità né tecniche, né di competenza da parte dell'aula e di chi si è cimentato in questa tematica. In seconda battuta, si voleva poi sicuramente accertare le responsabilità di coloro che si sono occupati della gestione di queste delicate acquisizioni.

Presidente - Qualcuno intende intervenire? Considerato che non ci sono richieste di intervento, chiudo la discussione generale. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.

Viérin (UVP) - Dopo aver letto la mozione presentata, abbiamo ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Marquis.

Crediamo sia pienamente condivisibile quanto espresso in premessa. Questo argomento - lo ha ricordato il collega Marquis - non è nuovo. In queste trenta iniziative potremmo ricordare prima il collega Tibaldi e poi il collega Nogara che - chiaramente assieme ad altri che hanno avanzato analoghe iniziative - hanno un po' assunto il ruolo di portatori di istanze che hanno poi condotto effettivamente alla costituzione di una Commissione d'inchiesta, la quale ha poi prodotto le risultanze e le situazioni di cui parleremo. Crediamo quindi che la mozione non aggiunga nulla a quanto già conosce questo Consiglio. Ricordo anche al collega Marquis che noi eravamo su quei banchi a cercare di ottenere un po' di chiarezza su certi argomenti che non sono stati subito percepiti, pertanto oggi prendiamo anche atto che questa sensibilità è rientrata in alcuni che vogliono riportare l'attenzione. Ma l'attenzione è stata portata in quest'aula! Vi sono state tutta una serie di azioni, in primis la costituzione di una Commissione d'inchiesta, che ha lavorato su vari dossier, con il ruolo di concludere una serie di lavori e poi di trasmetterli ad altri che hanno le competenze per la parte conseguente. In premessa diciamo quindi che gli impegni qui richiesti sono in gran parte superati, e vi diremo - perché abbiamo richiesto alla società di capire cos'era stato fatto dal momento in cui la Commissione d'inchiesta si è riunita, ha concluso i lavori e ha trasmesso un dossier - che cosa è successo. Questa mattina qualcuno parlava di impegni politici; un impegno politico non si nega a nessuno, è vero, sono enunciazioni di principio, ma quando sono atti votati dal Consiglio hanno una forza diversa e quando sono atti che escono da Commissioni speciali d'inchiesta hanno una valenza ancora maggiore.

Al di là delle premesse e di ciò che si chiede, ci teniamo intanto a precisare che le giranti sostituite sono quattro, mentre lei, collega Marquis, e i colleghi che l'hanno sottoscritta, parlate di tre. Sono quattro, perché si precisa che le giranti sostituite con le giranti di scorta sono: Avise gruppo 1 e Avise gruppo 2 (aprile 2017 e marzo 2017); Valpelline gruppo 1, turbina destra (agosto 2016); Valpelline gruppo 1, turbina sinistra (ottobre 2016). Questo per dire che il lavoro è stato puntuale, al di là di ciò che viene enunciato.

Si precisa poi che le azioni richieste al punto n. 1 sono già in itinere. Il 5 settembre 2017 CVA ha depositato presso il Tribunale civile di Aosta il ricorso cautelare di accertamento tecnico preventivo di cui all'articolo 696 del Codice di procedura civile. Dico questo perché lei era Presidente, collega Marquis, e quindi la solerzia che noi oggi ritroviamo in ciò che chiede in termini di impegno è il ruolo che ognuno, nel momento in cui ricopre una carica, deve svolgere (al di là del Presidente del Consiglio che deve verificare l'applicazione delle risoluzioni e delle Commissioni che debbono fare il loro lavoro): il ruolo di verificare che certe azioni vengano portate avanti, tant'è che sono state portate avanti, e lo dico in termini positivi. Lei sicuramente saprà che sono propedeutiche, a quanto ci dice la società; poi, Presidente, lei ha conoscenze nelle società, sia Finaosta che CVA le potranno confermare quanto dico. Noi ci limitiamo a trasferire in quest'aula quanto la società ci ha riferito, per lo stesso principio che abbiamo ricordato con il collega Cognetta: noi abbiamo un ruolo che in questo caso è rafforzato da una Commissione d'inchiesta, la quale ci permette di dare degli indirizzi e di chiedere conto. In data 5 settembre CVA ha quindi depositato presso il Tribunale civile di Aosta il ricorso cautelare di accertamento tecnico preventivo di cui all'articolo 696 del Codice di procedura civile. Tale rimedio cautelare - ci precisa la società - è accordato dalla parte che abbia urgenza di far verificare la qualità e la condizione delle cose (in questo caso le giranti) prima del giudizio di merito. Il procedimento si conclude con una perizia redatta dal consulente tecnico nominato dal tribunale. In altri termini, si tratta di un'anticipazione d'urgenza della consulenza tecnica d'ufficio, che in tal caso è svolta prima del giudizio di merito, poiché il decorso del tempo necessario all'acquisizione della prova nel giudizio ordinario muterebbe lo stato delle cose e non renderebbe più possibile l'acquisizione della prova. Ove il giudice ritenga che ricorrano i presupposti per accordare la tutela cautelare - che è una parvenza del diritto, è prevista - egli nomina un consulente d'ufficio al quale deferisce l'accertamento tecnico, sulla base di un quesito stabilito, fissandogli un termine per depositare la perizia. Questi termini sono stati fissati. In data 26 ottobre sono stati assegnati i seguenti termini: a CVA, al 27 novembre 2017 per il deposito di memoria di replica e, a Water Gen Power, al 27 dicembre per il deposito di memoria di controreplica; la prossima udienza è stata fissata l'11 gennaio 2018. Questo per dire che quando noi abbiamo chiesto, a seguito del deposito della mozione, che cosa si sta facendo in merito, ci è stato risposto che le azioni conseguenti alle questioni sollevate dalla Commissione d'inchiesta sono state queste.

Relativamente ai rapporti contrattuali - visto che si chiedeva di indicare a CVA che cosa fare, mentre CVA giustamente dice che certe azioni le sta facendo in base a quanto convenuto - si fa presente che è in corso da parte di CVA un'attenta attività di verifica di tutte le problematiche tecnico/contrattuali pendenti e, in particolare, in merito all'applicazione del cosiddetto "metodo di addebito dei costi open book", che il collega citava, alle forniture inerenti il contratto della Centrale di Quart, per cui si ritiene necessario porre chiarezza sulla magnitudo di applicabilità del metodo stesso ai lavori consuntivabili in open book, rispetto a quanto definito contrattualmente a corpo, e l'applicazione della differenza cambio sugli approvvigionamenti sul mercato cinese, che sarebbe intenzione di Water Gen Power applicare sulle forniture di Quart e anche su quelle di Gressoney. Questo per dire che c'è quel pezzo di verifica del delta di cui si parla. Stessa cosa quando si dice di indicare a CVA per il tramite dell'azionista, o addirittura l'ultimo punto, che è il pezzo conclusivo della Commissione d'inchiesta, che esula addirittura dai compiti di Finaosta o di altri, perché si parla di materia doganale, fiscale o quant'altro.

Quindi, anche per quanto riguarda i punti successivi, si precisa che, a seguito sia della risoluzione approvata sulla questione degli amministratori che della relazione conclusiva della Commissione d'inchiesta, è in corso e stanno emergendo anche delle valutazioni da parte della società su tutte le procedure aziendali e tutti i processi, che hanno portato ad analizzare come certe operazioni sono state portate avanti, soprattutto in merito all'acquisto dei materiali cinesi, al fine di evidenziare eventuali criticità. È stata apportata anche una riorganizzazione interna - così ci è stato detto - al fine di rendere l'azienda più efficiente e migliorare i processi decisionali all'interno dei vari settori operativi. Dal punto di vista operativo c'è la disponibilità ad agire - come è stato fatto in questi mesi dal momento che la Commissione d'inchiesta ha concluso il suo lavoro - e a chiedere tempestivamente conto a CVA, eventualmente per il tramite di Finaosta, delle azioni puntuali e dell'evoluzione della situazione.

Gli uffici ci fanno anche rilevare, ad esempio sul punto n. 3, che ci sono operazioni che esulano sia dal compito di questo Consiglio, sia da quello di Finaosta, perché le verifiche competono ad altri. Dal punto di vista della disponibilità, noi condividiamo, anche per questo discorso della trasparenza e del fare chiarezza su quanto avvenuto. CVA è stato uno degli argomenti che ha portato ad un lavoro condiviso all'interno di questo Consiglio, è stato portato avanti anche da persone con determinate sensibilità, pur continuando ad avere ruoli diversi, ma che hanno ruoli di responsabilità.

Al di là dei punti precisi, in parte superati e in parte non consoni ad un'azione tecnicamente codificata, ci impegniamo ad agire per conto dell'Amministrazione nel rispetto dei ruoli di vigilanza che noi abbiamo, ruoli che fanno capo ad azioni derivanti dalle conclusioni della Commissione d'inchiesta di CVA.

Presidente - Altri intendono prendere la parola? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.

Bertin (GM) - La questione delle turbine cinesi ha impegnato il Consiglio per molto tempo e, come si sottolineava tra l'altro fino a poco tempo fa, nessuna azione è stata fatta da parte di CVA nei confronti di tali forniture, nonostante - come si evidenziava - siano anni che emergono problemi rispetto a queste forniture.

Ricordo, peraltro, che CVA è stata l'unica società europea nel settore idroelettrico a fornirsi con i cinesi di questo materiale estremamente complesso, che poi ha dimostrato di non avere quei rendimenti e quella qualità - perlomeno applicato alla Valle d'Aosta - che ci si aspettava, con evidenti danni per la società CVA in questione. Tra l'altro appena un mese fa, rispondendo ad una mia interrogazione, mi si sottolineava il fatto che solo per la sostituzione delle due giranti di Avise e di Valpelline il costo era stato di poco meno di 350 mila euro, soltanto per il fermo macchine, la sostituzione, eccetera. In termini generali è un costo estremamente elevato, se immaginiamo che sinora CVA non aveva ancora fatto nessuna azione nei confronti dei fornitori. È ovviamente piuttosto inquietante, poiché - come si sottolineava - sono anni che sappiamo dei problemi nati da queste forniture cinesi.

È pertanto assolutamente importante che si solleciti ancora CVA, tramite la Finaosta, ad intraprendere ogni azione possibile per tutelare gli interessi dell'azienda e, indirettamente, della Valle d'Aosta. Tanto più che una parte di questo Consiglio vuole tuttora quotare in Borsa CVA - come mi capita spesso di sottolineare - in una fase nella quale, tra l'altro, vi è uno scandalo in corso relativo a tali acquisti che rischia di avere sviluppi imprevedibili. Come detto più volte, personalmente sono contrario in questo momento a quotare CVA, anche in ragione di queste problematiche che sono contingenti, ma estremamente gravi e importanti. Credo che da parte della proprietà occorra sollecitare in ogni modo il recupero dei danni subiti. Qui ci limitiamo ai danni diretti, ma ci sarebbero danni di immagine estremamente elevati da questa operazione. Ricordo che complessivamente CVA si è fornita per un valore di poco meno inferiore ai 100 milioni, mi pare 90 milioni, cifre oggettivamente importanti, che rischiano di aprire contenziosi enormi. Bisogna recuperare il danno fatto, bisogna farlo.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Due considerazioni sulla mozione che abbiamo presentato. Il dibattito è partito praticamente nel lontano 2010, ma, al di là di quello, penso che l'obiettivo principale di questo Consiglio sia avere nel più breve tempo possibile gli elementi per poter valutare l'operazione che è stata fatta. L'azienda ha voluto esplorare un mercato nuovo, dei fornitori nuovi e le motivazioni che ha portato a questo Consiglio erano di natura di opportunità, di costi/benefici. Io dividerei in tre gli elementi, se possibile: l'azionista, per il tramite di Finaosta (noi), l'azienda e l'operazione, il responsabile di tutto questo.

L'obiettivo finale di questa nostra mozione, dopo aver ascoltato la risposta del Presidente, è comunque questo: dal punto di vista aziendale dovremo tirare una linea, come si fa in una famiglia normale. Se si decide di prendere strade nuove ad un certo punto bisogna tirare la linea e chiedersi se in questa operazione i costi hanno superato i ricavi. Se l'azienda avesse mantenuto gli stessi fornitori, ad oggi i costi sarebbero stati più alti, più bassi e i ricavi inferiori o superiori? Alla fine di tutto questo bisognerà tracciare questa linea, e io spero che si faccia: lo chiediamo al Governo regionale, per il tramite della finanziaria Finaosta in quanto azionista, e all'azienda. I costi di questa operazione superano i ricavi: sì, no e soprattutto di quanto? Parliamo di 50 mila euro, di 1 milione o di 10 milioni di euro? Se questo avrà un delta negativo la linea è inferiore, c'è un danno per l'azienda, c'è un danno per l'azionista e, di conseguenza, c'è un danno per tutta la comunità valdostana. Chi risarcirà questa operazione fatta in questi sette anni? Forse otto, perché mi ricordo il primo intervento del collega Tibaldi, mi sembra fosse alla fine del 2008 o all'inizio del 2009.

Secondo: oltre a mettere in evidenza se ci sono stati dei danni irrecuperabili, quindi chi risarcirà, chi è il responsabile - altrimenti la comunità valdostana non può capire - il legislatore, cioè noi, cosa abbiamo fatto in questi anni? Abbiamo cercato, maggioranza e opposizione, di mettere in evidenza le criticità. Il nostro gruppo ha fatto parte in maniera robusta e interessata all'interno della Commissione d'inchiesta. Oggi probabilmente altri palazzi si stanno occupando di tale questione. Noi rispettiamo gli altri palazzi, ma alla fine se ci sono dei responsabili io penso che la comunità valdostana debba sapere chi sono e, soprattutto, chi risarcirà il danno subito. Se il costo di questi otto anni - a seguito della scelta fatta di andare ad esplorare nuovi mercati - non è quello che si pensava perché sembrava che il prodotto costasse molto meno e, di conseguenza, che vi fossero meno costi e più ricavi tra i due pilastri principali (azienda e fornitore), se così non è, tecnici alla mano, che alla fine non si rimanga con il cerino in mano come comunità valdostana!

Con la mozione illustrata dal collega Marquis alla fine io penso e spero che si possa avere questa linea, questo stato dell'arte, questa fotografia vera prima del termine di questa legislatura, in modo che si faccia chiarezza fino in fondo: se ci sono dei danni qualcuno dovrà risarcirli. Noi avremo così la possibilità serena e tranquilla, in quanto eletti e non nominati - ci tengo a fare questa distinzione, perché noi rappresentiamo una parte di popolazione, ognuno di noi, ogni singolo gruppo ha fatto delle battaglie su questi temi -, di poter spiegare e mettere nero su bianco se qualcuno ha sbagliato, soprattutto se ha fatto danni per la collettività valdostana.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Ho ascoltato l'illustrazione del collega Marquis; peraltro mi pare di capire che le risposte fornite dal Presidente Viérin siano precisazioni provenienti direttamente da CVA.

Solo due considerazioni, perché qualcosa ha già detto il collega Chatrian. Noi, in Commissione, quando alla fine abbiamo concluso l'iter dei lavori, ci siamo lasciati con una richiesta: proprio per mancanza di competenze specifiche in materia tecnica, economica, giuridica, doganale e fiscale, abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti e abbiamo chiesto che tali approfondimenti fossero svolti da esperti in servizio presso gli organi preposti ai controlli. Ora una breve riflessione. A tutt'oggi, quello che era un po' il management interno di riferimento - salvo qualcuno che è andato a casa, ha cessato il rapporto di lavoro, è andato in pensione -, è rimasto, seppur cambiando di poltrona o eventualmente di ufficio è comunque rimasto; non solo sono rimasti, ma sono gli stessi - come qualcuno ha sottolineato - che stanno gestendo il passaggio della quotazione in Borsa. Pertanto le persone che in Commissione ci hanno detto di non essersi accorte che questo materiale non era veramente di qualità sono le stesse che in questo momento gestiscono il passaggio della quotazione in Borsa; passaggio che - l'ho già detto prima - è molto anomalo, perché non si è nominato l'advisor (l'hanno fatto direttamente loro, hanno scritto loro i capitolati). È una cosa del tutto anomala per una società pubblica. Questo lo ribadirò e, per chiunque me ne voglia chiedere atto, lo ribadirò in qualunque sede.

Detto questo, la mia preoccupazione, al di là di quello che è stato fatto - e io non voglio dire che non è stato fatto - è la seguente: se l'approfondimento che noi abbiamo richiesto (fatto da esperti in servizio presso gli organi preposti ai controlli) viene fatto all'interno dell'organizzazione CVA, io non so quale garanzia possiamo avere, se sarà un controllo super partes o comunque mirato a verificare passaggi quantomeno ambigui! Voglio ricordare - perché mi rimarrà impresso per tutta la vita, dato che è citato anche negli atti della Commissione d'inchiesta - che il recepimento del socio Water Gen Power è stato fatto con un annuncio pubblicato sul sito di CVA, in cui si diceva: noi abbiamo fatto qualche viaggio in Cina, chi vuole avere delle notizie in merito? È sulla base di questo che noi abbiamo acquisito il partner che ha curato tutta questa operazione cinese! Se mettiamo assieme tanti tasselli, forse veramente c'è la necessità di avere un soggetto terzo atto a verificare cosa è effettivamente successo e cosa non è successo.

Ribadisco ancora una cosa. Mi risulta - poi magari mi si smentirà - che al momento nessuno abbia chiesto e quantificato i danni. E poi c'è un altro aspetto che io vorrei sottolineare: ci terrei che o la Regione o la Finaosta (come proprietario) si costituisca parte civile! Abbiamo queste certezze? Vogliamo dire che, chiunque sia, si costituirà parte civile in un'operazione quantomeno poco trasparente che ha portato seri danni? Questo è quanto. Chi mi ha preceduto ha già detto tanto, è inutile ripetersi.

Noi non vogliamo dire che non è stato fatto nulla, però io penso che possiate votare la mozione, magari modificando i termini, dicendo che si deve proseguire ed eventualmente accelerare questo processo di verifica su quanto è avvenuto. Questo è un patrimonio della Regione. Io in questo momento ho seri dubbi sulle modalità di quotazione in Borsa, e sarebbe ancora peggio, nella fase in cui si sta discutendo di una quotazione in Borsa, se emergessero magari aspetti poco chiari.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.

Marquis (AC-SA-PNV) - Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Presidente Viérin, che ci ha dato conto dell'evoluzione rispetto alla gestione di questa materia da parte della società CVA. Eravamo a conoscenza che è stato intrapreso il percorso dell'accertamento tecnico relativo alle forniture relative alle Centrali di Valpelline e di Avise, ma qui si tratta di fare luce sotto il profilo tecnico in relazione alla singola fornitura per arrivare poi sostanzialmente a fare definitiva chiarezza: se il materiale poteva andare bene o no.

Con questa iniziativa si cercava di sollecitare, alla luce di quanto riscontrato sino ad oggi, e soprattutto anche alla luce dell'ultimo fatto, di fare un po' la somma di quello che è successo in questi anni, e quindi di accelerare un'azione di verifica del danno complessivo che possa avere subito la società da tutte queste forniture. Al di là della strada che può prendere un singolo iter, credo che ci siano gli elementi sufficienti per mettere in discussione l'intera fornitura e per capire quali sono i problemi riscontrati. L'obiettivo di questa mozione era quindi quello di cercare di superare la gestione sul singolo evento e di cominciare a fare una valutazione di ordine complessivo per arrivare prima possibile ad avere della chiarezza, perché oggi, nonostante l'impegno profuso dalla società, dai tecnici e dai dirigenti, non si è ancora addivenuti ad una valutazione che ci possa dare contezza effettiva, se ci sono o meno e di che natura sono i danni che può aver subito la società e, indirettamente, la pubblica amministrazione.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.

Viérin (UVP) - Se non ho capito male, credo che l'obiettivo comune sia quello di verificare, al di là di come è scritto il testo, perché - lo dico per il collega Gerandin - è vero, in parte alcuni approfondimenti sono stati fatti da CVA, ma alcuni rilievi sulle competenze sono arrivati dagli uffici. Se non ho capito male, oggi noi ci stiamo dicendo che il Consiglio ha fatto tutto quello che poteva fare: ha costituito una Commissione d'inchiesta, ha concluso un lavoro e l'ha trasmesso per competenza, perché esula poi dalle altre sue funzioni. Ora ci chiediamo a che punto è il controllo che l'Amministrazione regionale sta facendo su CVA, per il tramite di Finaosta, per le azioni conseguenti.

Quando ricordavo al collega Marquis che ad oggi non è stato fatto formalmente nulla mi riferivo al fatto che, come oggi io mi posso prendere un impegno nel trasmettere la richiesta a Finaosta per conoscere lo sviluppo della questione, così questo poteva benissimo essere fatto in questi mesi, perché la preoccupazione che abbiamo oggi è la stessa di questi mesi scorsi: che cosa è successo. Dico questo perché l'azienda ci ha comunicato di aver fatto una riorganizzazione. È vero che gli accertamenti tecnici non sono una causa, ma sono propedeutici a verificare tecnicamente un qualcosa che può portare a tutelarsi. Condivido anche il fatto che prima o poi bisognerà capire se ci sia un danno, e come questo venga tutelato dall'Amministrazione. Penso che questo non sia semplicemente un diritto, ma un dovere perché, se c'è qualcosa che non ha funzionato noi abbiamo il dovere di intervenire.

Visto che condividiamo l'atto sia nelle finalità che in ciò che è contenuto, ma ci sono aspetti tecnici che possono essere ricondotti alla trasmissione di una nota da parte nostra e mia (a Finaosta e a CVA) per chiedere, a seguito del percorso ricostruito in tale atto, a che punto è la questione e come si intende procedere, la mia proposta potrebbe essere questa della nota, anche per dare atto ad un sentire comune. Diversamente ci sarebbe una visione uguale, ma la mozione, per certi versi, non avrebbe tutti i crismi di ciò che può essere fatto. Ripeto, non si parla però di certi aspetti, perché esula da ciò che ha segnalato tecnicamente la parte competente.

Riassumendo ciò che è stato detto dai colleghi, quella che il collega Chatrian indica come "la linea da tenere" o le azioni che noi abbiamo compiuto e qual è il prosieguo dell'indicazione proveniente da questo Consiglio, non c'è nessuna difficoltà a fare i passi successivi, a trasmettere e a richiedere con un'azione naturale per quanto di nostra competenza. Dobbiamo solo verificare che ciò sia conseguente a quanto svolto dalla Commissione d'inchiesta. Mi impegno pertanto a coinvolgere i soggetti interessati, il Consiglio intero e la Commissione su questa problematica.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Abbiamo ascoltato la replica del Presidente. Come avrete capito, l'obiettivo di tutta l'opposizione è avere contezza e un dettaglio declinato, soprattutto in modo che si possano avere tutti gli elementi che l'azionista Finaosta e l'azienda hanno.

Chiederei a questo punto, per il tramite del Presidente della II Commissione, eventualmente insieme alla Presidenza della Regione e - perché no? - dell'azienda, di fare un incontro prima del dibattito della Finanziaria del 18 dicembre, in modo da perimetrare e avere tutti gli elementi aggiornati su questo dossier per potersi confrontare e avere soprattutto le informazioni utili. Noi pensiamo che in questo momento sia basilare per la comunità valdostana avere quella linea di demarcazione che ci dice se in questa operazione i costi sono stati superiori ai ricavi nella scelta di queste forniture e, dall'altra, avere tutti gli elementi anche per poter discutere in sede di Finanziaria, perché su questo dossier il Consiglio ha affrontato, declinato e approvato delle risoluzioni e ha impegnato l'azionista, per il tramite di Finaosta. Inoltre chiediamo gentilmente di poter avere un promemoria, un allegato, una relazione dettagliata che funga da perimetro rispetto al lavoro fatto.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.

Viérin (UVP) - Credo che da parte mia e da parte nostra ci sia la disponibilità a fare questo approfondimento, al fine di avere effettivamente, anche con gli interlocutori direttamente interessati, gli avanzamenti di quanto richiesto. Ci impegniamo in questo senso.

Presidente - A seguito di quanto detto dal Presidente, se non erro, la mozione viene ritirata.

Il Consiglio prende atto del ritiro della mozione.