Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3032 del 23 novembre 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 3032/XIV - Ritiro di mozione: "Impegno a revisionare la legge regionale n. 41/1995 prima dell'approvazione dell'atto dell'azienda USL".

Rosset (Presidente) - Con 25 Consiglieri presenti possiamo riprendere i lavori pomeridiani.

Punto n. 15 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola la Consigliera Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Questa mozione l'avevamo presentata credo quasi un mese fa, nello stesso periodo in cui avevamo iniziato, come V Commissione, a lavorare sull'atto aziendale. Innanzitutto, proprio riguardo alla Commissione e al lavoro svolto dalla stessa, ringrazio sia il Presidente che tutti i colleghi di Commissione, perché comunque sono stati giorni in cui abbiamo lavorato intensamente. Devo dire che è stato anche un lavoro proficuo, costruttivo, che ha visto un dibattito e un confronto importante.

Riguardo alla proposta che noi abbiamo fatto oggi, con la mozione chiediamo essenzialmente - prima di approvare l'atto aziendale come Giunta, perché è un atto che viene approvato dalla Giunta - di rivedere anche la legge n. 41/1995, che di fatto detta un po' le condizioni del Dipartimento della prevenzione. Avevamo chiesto che i due percorsi andassero paralleli, o che comunque la revisione della legge n. 41 anticipasse l'atto aziendale.

Assessore Bertschy, adesso la mozione è un po' superata; ne parliamo lo stesso, ma da parte nostra può esserci anche la disponibilità e la volontà a ritirarla, perché credo che ormai il dibattito effettuato in Commissione abbia in qualche modo superato questo momento.

Mi permetto però di fare due o tre passaggi, alcune osservazioni. Senza la revisione della legge, di fatto l'atto aziendale - lo avete anche riconosciuto in Commissione e lo ha riconosciuto anche il Direttore generale - deve essere di nuovo ripreso in mano tra febbraio e marzo e rivisto un'altra volta. Voi avete già dato la disponibilità a rivedere la legge n. 41 e l'organizzazione del Dipartimento della prevenzione e sappiamo già che la Giunta, sin da subito, approverà un atto aziendale che di fatto amplia e aggiunge delle strutture complesse in ambito amministrativo, ma non va a mettere in discussione e a rivedere il Dipartimento della prevenzione. Ci sembrava che un discorso generale di riorganizzazione, anche strutturale delle strutture semplici e complesse dovesse essere fatto in modo completo, quindi anche rivedendo la legge n. 41. Ci avete già risposto dicendo che questo atto andrà avanti con dei cambiamenti in itinere, quindi adesso aspettiamo di vedere cosa approverà la Giunta.

Mi permetto e approfitto di questo momento anche per dire due cose sull'organizzazione amministrativa. Ci rendiamo conto che forse, come prospettiva, potrebbe essere interessante rivedere l'organizzazione amministrativa per potenziare le strutture, magari per andare a risolvere quei problemi - quali ad esempio liste di attesa - che dite essere un po' imputati alla carenza di strutture amministrative, però è anche vero che forse in questo momento ci aspettavamo che l'atto aziendale prendesse in considerazione altre cose.

Devo dire che come Commissione - e ringrazio anche il collega Fabbri - abbiamo fatto delle osservazioni, le abbiamo condivise tutti all'unanimità, e rimangono; le abbiamo trasmesse anche dopo la seconda audizione, quindi non entro nel merito.

Un aspetto che vorrei sottolineare - glielo chiedo direttamente qua, in Consiglio - è che venga strutturata in modo migliore non la struttura semplice, ma la struttura "disagio familiare e violenza di genere" al Pronto soccorso, perché credo che in questo momento tale settore sia abbastanza scoperto a livello di professionalità. Da parte vostra c'è stato in qualche modo l'impegno di dare un incarico ad alta specialità - questo è quello che il dottor Rubbo ci ha detto in Commissione - ma riteniamo che tale settore debba avere la massima attenzione. La violenza di genere e il disagio familiare spesso celano problemi grandi non così visibili in un primo momento e necessita di figure professionali molto specializzate. Chiediamo quindi di porvi un'attenzione particolare, perché anche la Valle d'Aosta non ne è esente, o non ha percentuali diverse da quelle nazionali riguardo a questa problematica.

Ritireremo la mozione; come gruppi di minoranza noi riteniamo che non sia neanche necessario portarla al voto, proprio per i motivi che ho già espresso prima.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Come ha detto la collega Certan, è evidente che la discussione politica di questa mozione arriva un po' tardivamente rispetto alla sua presentazione, non per colpa di nessuno, ma per i tempi che ha avuto la discussione politica qui, in Consiglio.

Come abbiamo avuto modo di dire in Commissione, ritardare l'approvazione dell'atto alla successiva abrogazione della legge e alla rivisitazione poi delle strutture del Dipartimento della prevenzione non avrebbe permesso di attivare tutte le scelte che la nuova Direzione strategica vorrebbe mettere in campo per il rilancio della nostra azienda, che comunque già con un'approvazione nei prossimi giorni non potranno che vedere la luce nei primi mesi dell'anno nuovo. I tempi tecnici amministrativi sono questi.

Rispetto alla paura che tutto questo comporti a breve una rivisitazione voglio rassicurare tutti, perché l'abrogazione della legge non implica una sistematica rivisitazione dell'atto, soprattutto delle strutture oggi regolate per legge. Andrà fatta un'attenta analisi ed è un lavoro che la Direzione si è impegnata a fare. Avremo poi modo, una volta realizzata quest'analisi, di capire come riorganizzare l'atto. Sicuramente ci dobbiamo abituare ad una visione un po' diversa dell'atto aziendale, e forse anche ad interrogarci sulla necessità che la V Commissione vada oltre ad un compito di conoscenza e di lavoro rispetto ad un compito di gestione, che viene assegnato alla Direzione strategica, come per tutte le direzioni delle società e delle aziende che conosciamo. All'atto dell'approvazione della legge finanziaria produrremo quindi sicuramente una discussione. Però l'atto non è più fermo nel tempo, ma andrà valutato con attenzione da chi oggi abbiamo delegato a portare avanti gli obiettivi segnati da tutti, insieme (gli obiettivi di mandato), e andranno valutate bene le scelte compiute in questa prima fase per verificare che siano rispondenti alle esigenze di una riorganizzazione e di un'efficacia dell'azienda nella sua globalità.

Credo che il segnale importante lanciato un po' da tutti sia questo: che oltre ad avere la nostra visione - la politica faccia la politica - l'azienda deve essere gestita da chi oggi ha responsabilità di gestione, e chi lavora all'interno dell'azienda deve riferirsi e abituarsi a riorganizzare anche il suo modo di operare per trovare le risposte all'interno dell'azienda con la Direzione strategica. La politica ha svolto il suo compito; oggi ha un compito di controllo - di governo per la maggioranza e di verifica per l'opposizione - però il messaggio che voglio sottolineare è che l'azienda ha una sua Direzione all'interno della quale deve trovare le risposte e la politica deve sapere adattare la sua visione, soprattutto prendere la giusta distanza da alcuni modelli che ancora tendono a cercare risposte fuori dall'organizzazione aziendale.

L'atto ha l'obiettivo primario di dare una capacità organizzativa nei settori in cui oggi siamo più in difficoltà. Le due aree (ospedaliera e la cosiddetta "amministrativa") sono state oggetto di scelte. Mi pare che questa mattina la V Commissione abbia inviato il parere definitivo alla Direzione strategica che assumerà le sue decisioni e la Giunta poi avrà la possibilità di valutare. Ribadisco questo perché è importante: non è detto che l'atto, al di là della legge n. 41, rimarrà l'atto di organizzazione per i prossimi anni.

Ringrazio per il ritiro della mozione e per il lavoro svolto anche in V Commissione. Colgo l'occasione per ringraziare sia il Presidente che tutti i Commissari, perché c'è stata la possibilità di approfondire nel dettaglio, anche con le organizzazioni sindacali e tutte le persone audite. È stato un lavoro importante e, soprattutto, è importante l'azienda per i servizi che rende ai cittadini valdostani.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Abbiamo ascoltato attentamente la replica dell'Assessore competente.

La questione che abbiamo posto in Commissione e abbiamo voluto cogliere presentando questa mozione, non è tanto di forma, ma di sostanza, collega Bertschy. Condividiamo quanto lei dice: la politica deve dare gli indirizzi, ma è poi l'azienda che deve attuarli; oltretutto è il Governo regionale che approva la revisione dell'atto aziendale. Capisce però che è difficile incidere, riparametrare e rivedere le scelte principali nel momento in cui si decide di non modificare le regole del gioco; diventa molto difficile se non si vanno a ridisegnare le regole del gioco e, soprattutto, il perimetro in cui si decide di modificare.

Sicuramente sono due i dati principali: il primo è quello delle urgenze, quali sono le urgenze che il legislatore (quindi la politica) intende mettere in campo e, in seconda battuta, le priorità. Non so se ha colto quello che abbiamo cercato di mettere in campo, di sollecitare, soprattutto di cambiare a livello di metodo. Scusi, ma prima si cambiano le regole del gioco, quindi si modifica la legge, si vanno a vedere le priorità, si modificano le strutture complesse e quelle semplici in base alle urgenze e alle priorità, e poi si declinano i mezzi, anche dal punto di vista imprenditoriale e aziendalistico, per poter dare contezza alle scelte di natura più politica, più di indirizzo.

Ci dispiace comunque che non abbiate avuto voglia di modificare, era forse anche il momento; ci si metteva magari qualche settimana in più, ma c'era modo di cambiare quelle regole del gioco. Mi sembra che tali regole erano state anche condivise in V Commissione, c'era la possibilità e la necessità - perché al di là della possibilità c'era la necessità - di cambiare le regole del gioco, il perimetro in cui modificare la revisione di un piano aziendale. Poi il Direttore dell'Azienda sanitaria, all'interno delle sue strutture, con i suoi dirigenti, avrebbe potuto dare contezza alle modifiche.

Oggi, dopo la discussione avvenuta in Commissione, è indubbiamente più difficile attuare la modifica delle regole del gioco, ma sicuramente avremo modo di tornare sulla "questione azienda USL", avremo modo in Finanziaria di presentare delle modifiche legislative per dare quell'input, quelle differenze, quelle urgenze e quelle necessità. Dal nostro punto di vista, oggi la sanità valdostana non riesce ancora a garantire l'alta qualità in tutte le sue forme, quantomeno dove abbiamo contezza, dove lei ha contezza dal punto di vista politico. Io penso che sedersi ed eventualmente fare solo delle piccole modifiche di maquillage non sia il momento. Anche se il tempo è tiranno ed è poco, avremo modo sicuramente in Finanziaria di presentare sia emendamenti legislativi (quindi modifica delle regole del gioco) che di natura più politica (quindi ordini del giorno).

Presidente - Se ho capito bene la mozione è ritirata.

Il Consiglio prende atto del ritiro della mozione.