Oggetto del Consiglio n. 3019 del 22 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3019/XIV - Inizio della discussione generale sulla mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale all'istruzione e cultura Emily Rini.
Rosset (Presidente) - Proseguiamo con l'ordine del giorno, con il punto n. 5.
La mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Rini è stata depositata ai sensi del comma 2 dell'articolo 106 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale da parte dei Consiglieri Certan, Bertin, Borrello, Chatrian, Cognetta, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano e Roscio. A seguito della riunione dei Capigruppo e di quanto è stato deciso, la collega Rini chiede di poter intervenire prima dell'illustrazione e porto a conoscenza ulteriormente che la discussione avverrà con un intervento per i Consiglieri di 20 minuti e un secondo per 10 minuti. Come previsto dal comma 3, articolo 106 del Regolamento interno, la votazione della mozione avverrà per appello nominale.
Ha chiesto la parola la Consigliera Certan per...? Le ho appena detto che come concordato dalla Conferenza dei Capigruppo...
Certan (ALPE) - Credo che debbano essere i firmatari a scegliere.
Presidente - No, io le ribadisco che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso così; se lei non è stata informata, mi dispiace. Do la parola alla collega Assessore Rini... ma mi chiede la parola il collega Cognetta; ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Per mozione d'ordine. Lei sa che io non ero presente alla Conferenza dei Capigruppo, io sono contrario fermamente a questa decisione perché l'articolo 104, comma 3, specifica che sulle mozioni inizia l'illustrazione uno dei proponenti per non più di mezz'ora e poi si apre il dibattito. Ora, non mi sembra del tutto corretto il fatto che si stravolga completamente il Regolamento scritto e che si è sempre cercato di seguire in quest'aula. Non capisco perché a questo punto si faccia una modifica ad personam.
Presidente - È stato concordato nella Conferenza dei Capigruppo. Mi dispiace che lei non sia stato presente, le ho sempre dato la possibilità di partecipare alla Conferenza dei Capigruppo, non so se è stato informato di quanto è avvenuto...
Cognetta (M5S) - È molto più importante di quel che sembra, non si può stravolgere il Regolamento semplicemente perché la Conferenza dei Capigruppo decide questa volta di fare una cosa diversa, perché allora il Regolamento non serve a nulla! Decidiamo nella Conferenza dei Capigruppo come gestire l'aula ogni volta e cambiamo tutto quello che ci viene in mente, capisce? Non ha più nessun senso sennò questo Regolamento, mi scusi!
Presidente - Ribadisco: io mi attengo a quello che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso. Nella riunione di tale Conferenza è stato chiesto specificamente che si potesse fare così. È stato ribadito anche a chi era presente nella Conferenza dei Capigruppo da parte dell'opposizione, non posso fare diversamente, quindi questo è quanto è stato deciso.
Cognetta (M5S) - Solo per concludere mi faccia fare solo un'ultima domanda. Se un domani quindi la Conferenza dei Capigruppo decidesse di non volere più discutere le interrogazioni e le interpellanze, varrebbe quanto detto dalla Conferenza dei Capigruppo? Facciamo un ordine del giorno, si presentano interrogazioni e interpellanze, se la Conferenza dei Capigruppo dice: "questa qui non si discute" o "queste qui non si discutono", fine dei discorsi?
Presidente - Collega Cognetta, la Conferenza dei Capigruppo ha la competenza di discutere l'organizzazione dei lavori...
Cognetta (M5S) - Era abbastanza chiaro, Presidente...
Presidente - ... scusi, poi io chiudo. Per quanto riguarda l'organizzazione dei lavori - ed è su quello che ha la competenza la Conferenza dei Capigruppo -, è stato deciso che prima interverrà la collega interessata, dopodiché verrà discussa la mozione.
Cognetta (M5S) - ... non mi sembra una decisione corretta da nessun punto di vista.
Presidente - Lei la prossima volta partecipi alla Conferenza dei Capigruppo e all'interno della stessa prenda le sue decisioni, non in aula... mi dispiace.
Cognetta (M5S) - Sta facendo un favore personale all'Assessore.
Presidente - Non è un favore.
Cognetta (M5S) - Come no?
Presidente - Mi attengo scrupolosamente a quello che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso. Ha chiesto la parola l'Assessore Rini; ne ha facoltà.
Rini (UV) - Grazie anche ai colleghi. Io vi ringrazio per darmi la possibilità di dare il mio contributo e quindi credo anche agevolare un dialogo che possa essere costruttivo e sereno per tutti: questa è l'unica motivazione che ho portato quando ho chiesto di poter illustrare e dare delle motivazioni per prima. Mi spiace che la collega che mi interpella non stia in aula ad ascoltare quello che ho da dire, non è un bel segnale, cara collega Certan, che lei sta dando in questo momento.
Cari colleghi, prendere la parola in questo momento, nell'ambito della discussione di un'iniziativa che mi vede interessata, iniziativa promossa dall'opposizione consiliare, non è per me certo cosa facile, non lo è per tutta una serie di ragioni. Ciò premesso, vorrei comunque precisare con tutta la forza che ho che tutto quello che dovevo dire e tutto quello che dovevo spiegare l'ho detto e spiegato in tempi non sospetti e soprattutto nella sede competente avendo reso informazioni testimoniali, nel corso dell'incontro del 27 luglio di quest'anno, davanti al Sostituto Procuratore dottor Luca Ceccanti in qualità di persona informata sui fatti in relazione ad un procedimento aperto presso la Procura della Repubblica di Aosta - permettetemi di sottolineare come la figura di persona informata sui fatti innanzi al Pubblico Ministero durante la fase procedimentale è analoga alla figura del testimone dinanzi al giudice nella fase processuale -, qualità di persona informata sui fatti che ho mantenuto nei mesi scorsi e che ho tuttora, così come confermato dalla stessa autorità giudiziaria.
Detto questo, comunico fin d'ora la mia ferma intenzione di informare i colleghi e l'opinione pubblica circa la mia deposizione non appena le esigenze investigative me lo consentiranno, ovvero a conclusione delle indagini, quando verrà meno il segreto istruttorio a cui sono tenuta anche oggi qui in quest'aula: questo lo dico nel totale rispetto dell'operato della magistratura inquirente.
Dicevo prima che non è facile intervenire poiché il periodo è sicuramente un periodo complesso: lo è per la politica valdostana, lo è per i movimenti politici, ma lo è anche per me personalmente, lo è per mia figlia e per la mia famiglia, a cui rivolgo un particolare pensiero e un grande ringraziamento per essermi vicina, così come un ringraziamento va rivolto anche a tutte quelle persone che in me hanno riposto e ripongono tuttora la loro fiducia, a partire dai miei collaboratori e dagli amici più stretti. Anche perché vorrei precisare ancora una volta - e scusate, se mi ripeto - che rimango persona informata sui fatti, ascoltata, come tante altre, nell'ambito di quel procedimento penale, ad oggi questa è evidentemente l'unica colpa che i firmatari della mozione di sfiducia possono attribuirmi: essere stata ascoltata dalla magistratura come persona informata sui fatti, perché questo è, non essendo - e lo sottolineo ancora una volta - indagata. Proprio per questa ragione ho letto con vivo stupore, e non nascondo anche con un po' di amarezza, nelle premesse di questa iniziativa di un mio presunto coinvolgimento nell'inchiesta, dettaglio questo non vero considerata la mia veste di persona informata sui fatti, quindi di persona che crede di aver dato, ovviamente limitatamente a tutto quello che è di sua conoscenza, il proprio contributo alle indagini.
L'iniziativa in discussione oggi è sicuramente legittima, la reputo però inopportuna, anche perché la politica valdostana credo abbia già scritto ultimamente troppe brutte pagine, condite da troppe brutte vicende, che spero vivamente possano trovare un favorevole epilogo, salvaguardando la credibilità della politica, ma soprattutto l'immagine della nostra bella regione, anche fuori dai confini.
Nelle premesse della mozione presentata mi permetto di dire che in maniera artificiosa e non corrispondente alla realtà dei fatti si ricostruisce un episodio che mi vede interessata. Un episodio dicevo, perché con rammarico, e anche questa volta con amarezza, vedo invece che in alcune ricostruzioni fatte nelle scorse settimane si è a volte accostato il mio nome a vicende, fatti e persone nelle quali e con cui io non ho mai avuto niente a che fare. Tutto ciò, oltre a discostarsi da quanto realmente avvenuto, rischia anche di confondere in maniera irrispettosa i ruoli che proprio noi dovremmo dimostrare di saper rispettare. La politica faccia il suo, in quest'aula si parli dei tanti problemi delle valdostane e dei valdostani e sia chiaro che dicendo questo non voglio assolutamente sottrarmi da discussioni che riguardano anche vicende giudiziarie, ma credo che abbiamo il dovere di discutere di tali vicende quando le stesse saranno eventualmente acclarate e definite. La politica rispetti il lavoro della magistratura, che sta compiutamente e puntualmente portando avanti le sue indagini. Capisco le esigenze politiche e anche elettorali, pur non condividendole, ma mi chiedo ugualmente a che titolo vengano fatte certe gravissime insinuazioni. Questo per dire che bisognerebbe sempre ricordarsi bene del fatto che dietro ad una storia, e ad ogni storia, ci sono delle persone, ripeto: delle persone.
Come ho già detto, tutto quello che dovevo dire e che dovevo spiegare l'ho detto e spiegato in tempi non sospetti davanti all'autorità giudiziaria. Non appena mi sarà possibile - ve lo ribadisco - sarà non solo mia premura, ma anche mio interesse dare le medesime spiegazioni a voi colleghi e alla collettività valdostana. Vi dirò di più: non essendo una persona attaccata alla poltrona a tutti i costi, così come in passato non ho avuto nessun problema a dimettermi per mere questioni politiche da Presidente del Consiglio prima e da Assessore poi, posso tranquillamente rassicurare gli eventuali scettici qui in aula: semmai - e lo dico con molta serenità ma fermezza - dovessi essere coinvolta penalmente nell'inchiesta, non attenderò di certo il sollecito di nessuno e sarà mia premura, per l'etica e la morale che ho sempre avuto, rassegnare immediatamente le mie dimissioni da Assessore. In questo momento non mi sembra il caso di fomentare la polemica, tanto è già stato detto questa mattina, con passaggi talvolta surreali. Non voglio quindi entrare nel merito di chi in passato - com'è stato ricordato - magari essendo indagato e condannato, ha fatto scelte diverse, accettando di ricoprire ruoli anche apicali, anche perché - come ho ribadito poc'anzi - l'etica e la morale che ho e che ho sempre avuto mi hanno sempre portato a non pesare in maniera diversa eventuali condanne, come invece ho sentito fare in quest'aula oggi. Il Consigliere regionale è un pubblico ufficiale, è bene ricordarlo, e il pubblico ufficiale che commette un reato, piuttosto che un altro, deve assumersi le proprie responsabilità sempre e comunque perché l'eletto non ha avuto soltanto l'onore, ha avuto anche l'onere di rappresentare le valdostane e i valdostani che lo hanno eletto. Per questa ragione io penso che ognuno di noi risponde in primis a sé stesso, poi ovviamente e soprattutto a tutta la comunità, motivo per cui mi limito, colleghi, a chiedervi rispetto: rispetto per la mia persona e per la mia posizione. Ho ribadito in maniera chiara qual è la mia posizione e quali sono le mie intenzioni future, posizione che non mi stanco di ripetere - e concludo - mi vede coinvolta unicamente come persona informata sui fatti, persona ascoltata in questo procedimento come tante altre.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Certan; ne ha facoltà.
Certan (ALPE) - Volevo fare due premesse per presentare questa mozione, ne farò quattro: una è per denunciare quanto questa nuova gestione dell'aula da parte sua sia direi - per usare un termine gentile - bizzarra. È troppo comodo che lei oggi addebiti questa scelta alla Conferenza dei Capigruppo, ma non fa niente. A volte certi passaggi e certo ardire, come ha detto qualcuno, non portano bene e quindi prima o poi ci lascerà lo zampino anche lei a continuare a non rispettare il Regolamento o a fare un utilizzo dello stesso, a mio avviso, un po' troppo leggero.
L'altra precisazione - l'avrei fatta comunque - è per la collega Rini, per tranquillizzarla che non c'è nessun interesse da parte nostra di andare a toccare questioni personali. Siamo comunque persone che sono sempre state corrette, abbiamo fatto battaglie politiche; non condividiamo metodi, modi, gestioni, azioni che magari avete fatto, ma non siamo mai scesi nella delegittimazione personale, non abbiamo mai citato soprattutto chi ognuno di noi ha vicino, quindi non si metta le mani avanti su cose che non sono mai e non sarebbero mai state fatte. Questa è una questione politica, una questione di chiarezza, di trasparenza e di rispetto nei confronti dei cittadini.
Detto questo, faccio le altre due precisazioni. Credo che se siamo arrivati oggi qui - e il modo in cui è stata gestita questa mozione lo dimostra una volta di più -, è per essenzialmente due motivi. Noi abbiamo dato la possibilità a lei, Assessore Rini, di fare questa precisazione già nello scorso Consiglio, 15 giorni fa. Questa mozione arriva all'indomani, e solo all'indomani, di un Consiglio in cui molto umilmente chiedemmo attraverso un question time, dove avevamo cinque minuti di presentazione e due minuti di replica, di portare a conoscenza i valdostani dei fatti che stavamo apprendendo per poter avere chiarimenti sulla veridicità oppure no dalla maggioranza. Tutto il preambolo che lei oggi ha fatto quindi sembrava quasi di fronte a degli attacchi personali. Noi avevamo chiesto solo ed esclusivamente se fossero stati veri o meno i passaggi letti sul giornale: questo era esclusivamente il primo question time. Dopo mezz'ora di riunione del gruppo Union Valdôtaine e della maggioranza, rassemblement, vi siete appellati ad un articolo superfluo, ambiguo del Regolamento e avete fatto passare già allora nella Conferenza dei Capigruppo che tale richiesta non era di interesse pubblico. A mio avviso, avete impedito di discutere un punto già iscritto dagli uffici competenti all'ordine del giorno del Consiglio, fatto gravissimo. Consideriamo questo atto e questa presa di posizione di chiusura ultima spiaggia di cui io direi c'è quasi da avere un po' di preoccupazione. Cinque giorni fa precisammo già che a noi non interessava nulla delle vicende personali e ricordo che non ci sfuggirono tweet personali strappacuore, ma noi ce ne disinteressammo perché non erano affari che riguardavano l'opinione pubblica o la gestione del pubblico.
L'unico nostro obiettivo quindi era quello di chiarire di fronte ai valdostani se la questione lavorativa, in particolare le assunzioni delle e nelle società partecipate hanno subito o subivano delle influenze da parte di nostri amministratori per capire se eravamo di fronte a semplici informazioni gravi, ma sbagliate, oppure se eravamo di fronte a quella politica che il compianto Mario Andrione chiamava molto efficacemente "volgare amministrazione". Potremmo anche usare termini più forti, ma direi che ci limitiamo a questa immagine, che rende bene.
Voglio poi sottolineare il grave, a mio avviso, posizionamento allora del Presidente del Consiglio, perché nello stesso Consiglio, ma verso la fine offrimmo a lei, collega, un'altra possibilità, un'ancora di salvezza che lei non ha avuto la lucidità, direi la volontà, che è ancora più grave, di cogliere. Con la stessa arroganza forse del giorno prima ci fu bocciata da parte di tutta la maggioranza l'iscrizione di una risoluzione, che sappiamo anche avessimo chiesto a voto segreto forse sarebbe passata, poiché abbiamo chiaramente i segnali, che chiedeva sostanzialmente le stesse cose. Ricevemmo anche in quell'occasione una sonora lezione di stile dall'Assessore capace, dall'Assessore jolly che, come gruppo Union, vi giocate quando non avete più altre carte. Il jolly è la carta utile, quella carta buona in tutte le occasioni, quella più direi pesante, quella più importante di tutte le altre carte, che in qualche modo chiude il cerchio. Dall'alto della sua capacità oratoria ci fu risposto che eravamo quasi degli speculatori, che non ci avrebbe portato bene perseverare in tale direzione. Io non so come chiamarle queste affermazioni, Assessore Marguerettaz, ma la prego non difenda più i suoi colleghi in questo modo! È stato smentito dai fatti, perché il giorno dopo stesso delle sue affermazioni credo che su tutti i giornali, preso credo da un'ordinanza dei giudici, ci sono stati ripetuti passaggi che smentivano esattamente quello che lei ci diceva: che non avevano interesse pubblico. Perché sul fatto di sapere o meno come avvengono le assunzioni, o come sono avvenute le assunzioni nelle partecipate - io lo ripeto - è questione pubblica e direi anche che in questi passaggi nell'ordinanza abbiamo letto, da quello che ci è dato conoscere, che c'è la necessità di approfondire legami e figure tra mondo imprenditoriale e politica. Mi pare che, ridendo e scherzando, la sua creazione, la sua creatura (4K) sia piazzata bene nella graduatoria delle "necessità da chiarire" e nelle necessità che devono avere chiarimenti, ma ci arriveremo anche lì, e questa è un'altra storia.
Queste due premesse per dire che è altrettanto grave che, dopo due rifiuti a dare spiegazioni, oggi ci si inventi questa farsa. Poi va bene, il "Libro Cuore" è sempre interessante da leggere, siamo abbastanza adulti e saggi da poter accettare che è sempre meglio fare gli interventi in questo modo. Sicuramente condivido con lei che non è un bel momento della storia valdostana, oltre che della storia politica; comunque, il Consiglio regionale, a nostro avviso, non è un luogo di capricci e peripezie per mantenere sempre il proprio status quo. Non me ne voglia, collega Contoz, se le rubo questa immagine che rende bene, questo status quo che deve essere mantenuto a tutti i costi, non sappiamo perché, ma deve essere ripristinato per poter ricominciare. Dovrebbe essere invece servizio per i cittadini e se uno non riesce a svolgere tale servizio, deve lasciarlo. Credo che non ci siano in questo caso posti miei o posti tuoi visto che in questi giorni gira un messaggio di uno dei vostri Assessori, che dice: "sono ritornato al posto mio." Io non so, non l'ho ricevuto, quindi non ho avuto questo piacere, ma credo che questo status quo si stia ripristinando, ha ragione, collega Contoz. Oggi a distanza di 15 giorni, dopo 15 giorni di notizie di ogni tipo su Assessori della nuova/vecchia Giunta Viérin, chiediamo quindi che venga fatta luce su questa vicenda, che negli ultimi giorni ha avuto evoluzioni e accelerazioni, diventando da vicenda personale - come l'avete definita voi, ma per noi era una vicenda politica e pubblica (forse la si voleva far passare così) -, a leggere certi atti, vicenda inquietante.
Abbiamo letto in questi giorni passaggi applicati nell'ordinanza cautelare, applicati a precisi dirigenti in società partecipate e a fornitori che ci hanno lasciato basiti e che non sono precisamente dei fatti personali e che non si possono banalizzare a fatti personali. Non avevo mai sentito in Valle d'Aosta che le cause di separazione avvenissero così come descritte in certi atti, con uno dei coniugi che arriva con un avvocato - pas un quelconque, collega Rollandin - e anche con un imprenditore - pas un quelconque neppure questo -, fornitore di molte società partecipate valdostane. Riprendo questo, collega Rollandin, perché il 9 marzo 2016 fu lei a rispondere ad una mia interpellanza in cui le chiedevo come avvenivano le assunzioni in CVA e lei mi rispose che avvenivano così e che si assumeva in base a quello che le società...
(interruzione di un consigliere, fuori microfono)
... c'entra... erano già stati chiesti allora dei chiarimenti anche in commissione e lei mi rispose che era stato assunto un quelconque. Allora io riprendo questo dato che non sono proprio un quelconque, perché queste persone che vengono citate sono fornitori di molte società partecipate valdostane che si presentano con un'offerta di lavoro ad una causa di separazione, io sono rimasta basita di fronte alla lettura di queste cose. Non so se sia vero, mi auguro davvero che si faccia chiarezza, perché altro che prime pagine del giornale nazionale, andiamo a finire anche nei fumetti questa volta! Io non giudico, ripeto, credo che queste descrizioni non siano possibili in Valle d'Aosta, però meritano delle risposte, ritengo che i valdostani debbano avere delle risposte.
Tralascio altri passaggi scritti che ho trovato che dovrò leggere probabilmente due o tre volte, perché mi sembrano davvero - come viene descritto molte volte - inquietanti da approfondire. Oggi quindi, collega Rini, pur nel rispetto delle indagini - e anche con lo spirito garantista che sicuramente noi non andiamo a togliere - lei ha giustamente precisato e ha fatto bene a dire che lei è stata solo ascoltata come persona informata sui fatti, quindi non c'è nessun coinvolgimento, però noi riteniamo che le sue dimissioni sarebbero non solo opportune, poiché anche l'atteggiamento che ha assunto la scorsa volta non è un atteggiamento normale, così come non lo era quello della maggioranza. Non è un atteggiamento normale quello che avete assunto l'altra volta, avete provato per ben due volte di farci desistere dal chiedere, poi oggi lei giustamente in qualche modo ha chiesto di poter anticipare, ma anche in modo pacato poteva dirlo l'altra volta. Io quindi credo che anche quell'atteggiamento dell'altra volta sia da approfondire, perché non è normale. In questo, ad esempio Rollandin, quando allora era Presidente, fu molto più scaltro, rispose - non so se al collega Cognetta - in modo molto più pacato: "riguardo a quello io non posso confermare, ma non posso neppure escludere". Credo che sia stata una risposta semplice, però una risposta netta. Lei diede una risposta chiara in quel momento, poi potevamo essere o meno d'accordo, ma lei non si sottrasse a rispondere. Cosa che è avvenuta la scorsa volta, che ci fa collegare questo aspetto che abbiamo trovato in queste informazioni ricevute quasi tutte dai mezzi di informazione, quindi sicuramente devono essere ancora confermate... ma ci fanno collegare questi aspetti a due nostre iniziative che facemmo nel 2016. In particolare, non so se abbia a che fare con questa saga kafkiana a cui stiamo assistendo, dove non sappiamo bene, ma pare esserci uno spregiudicato che offre dei lavori con contratto con solo la firma da apporre, con tutto pronto nelle cause di separazione. Io non so se questo sia da collegare, ma il 1° febbraio 2016 in II Commissione e poi il 9 marzo 2016 in Consiglio il nostro gruppo ALPE già chiese spiegazioni riguardo all'assunzione, quindi successiva ai fatti descritti di cui oggi abbiamo parlato, con contratto a tempo determinato, interinale presso CVA proprio di un parente che in qualche modo appare anche in questa vicenda. Come ci è stato ribadito dall'allora Direttore di CVA, fu assunto nell'Ufficio legale proprio perché era un ingegnere, quindi non un avvocato, come forse qualcuno si sarebbe aspettato, ma un tecnico nell'Ufficio legale di cui proprio in quel momento c'era bisogno. Fu assunto quindi con anche credo una piccola commissione che scelse, come lei mi spiegò il 9 marzo 2016.
Trattandosi ora questa di un'assunzione in una società partecipata, chiediamo - ed è per questo che noi chiedevamo che lei potesse in qualche modo spiegare - che si faccia chiarezza fino in fondo su questa vicenda. È giusto che ognuno di noi in quest'aula possa esprimere anche la sua estraneità ai fatti, è giustissimo e io credo sia anche auspicabile che poi la maggior parte delle cose che vengono supposte non siano poi reali, ma ritengo anche che i cittadini valdostani abbiano altrettanto diritto di avere chiarezza e di avere anche direi un Assessore all'istruzione efficiente, sereno che non debba essere sostituito e scavalcato in ogni iniziativa dal Presidente Viérin, che da un mese ha ripreso tutte le iniziative che già la scorsa Giunta, lo scorso Governo aveva predisposto e che si comporta a tutti gli effetti da Assessore all'istruzione, oltre che per un periodo ad interim da Assessore al bilancio, Assessore anche al Tunnel del Gran San Bernardo, eccetera. I cittadini hanno diritto di sapere se le regole di trasparenza e di pari opportunità in questa singolare vicenda... io la chiamo così e spero di essere davvero smentita, chiederò chiaramente scusa quando succederà, magari nella prossima legislatura, Assessore Rini. Lei ha detto: "qualora venga fuori...", ma credo che i tempi siano chiari a tutti, io non potrò più chiederglieli, perché magari non ci sarò più io, ma lei continuerà sicuramente ad esserci perché lo sappiamo che sarà difficile che in questa legislatura si possano avere delle certezze. Come vede, i tempi spesso sono lunghi, quindi, per carità, non mettiamo limiti alla provvidenza, ma sappiamo benissimo che se lei voleva davvero dare un segnale, lo avrebbe dovuto fare oggi, non quando lo riterrà opportuno, magari nella prossima legislatura.
Crediamo che quindi sia importante sapere questo e fare chiarezza su questo, perché ritengo che in Valle d'Aosta ci fossero, e ci sono ancora, molti ingegneri che, se avessero avuto la notizia e l'informazione di un posto a tempo determinato nell'Ufficio legale di CVA, magari da funzionario con un lauto stipendio, anche a tempo determinato, avrebbero sicuramente concorso e partecipato per ottenere quel lavoro e magari avrebbero anche avuto i requisiti o degli altri requisiti, o dei titoli migliori. Ormai direi che questo posto è al terzo rinnovo ancora a tempo determinato, non fu in realtà fatto un concorso, ma credo che su questo molti cittadini abbiano diritto di sapere, molti lavoratori disoccupati, lavoratori a volte anche laureati. Credo proprio che, in quanto cittadini, molti valdostani siano rimasti colpiti dal fatto che ci fossero rapporti quanto meno inopportuni tra un imprenditore ed enti pubblici.
Noi le ribadiamo il nostro invito a dimettersi, a fare chiarezza e, visto che c'è un cambio in corso dell'Assessore al bilancio, ne fate due, nessuno quasi se ne accorgerebbe. Crediamo che il tempo di questa Giunta sia scaduto, è una Giunta vecchia già prima di iniziare, che rimane zoppa (oggi zoppa pure) e rimane in piedi solo più come un organismo di nuove nomine dirigenziali, non casuali, non banali, di eccellenza direi e per l'iperattività sicura, questa non possiamo negarla, del suo Presidente. Sicuramente quindi lei ha provato a giocare d'anticipo, noi rimaniamo fermi sulle nostre posizioni, crediamo che il Consiglio regionale, l'intera Valle d'Aosta debba avere spiegazioni e le devo dire la verità, l'ho già detto in altre occasioni: credo che il ruolo principale del Consigliere regionale sia quello propositivo di leggi, di fare e di proporre leggi; quello ispettivo, di controllare bene o male gli atti, o di controllare le procedure o le modalità di assunzione, tutto sommato, in un sistema non malato, in un sistema sano non dovrebbe spettare ai Consiglieri regionali, neanche a quelli di opposizione. Dico questo anche con un certo dispiacere di dover ritornare su questa vicenda, così come - non possiamo negarlo - dovremo probabilmente tornare anche su altre vicende, così a caso: 4K, Forte di Bard, insomma tutti quei dossier - come li ama chiamare il collega Guichardaz, quando si ricordava ancora, quando era in opposizione e parlava di dossier - che, quando noi li abbiamo proposti e li abbiamo messi in evidenza, siamo stati anche derisi, quante volte? Fortunatamente i cittadini valdostani, se non vengono a seguire qua, non vedono quando qualcuno dei nostri colleghi ride rispetto a nostre iniziative. Credo che oggi più che mai la frase già citata prima dal collega Chatrian di Mario Andrione sia opportuna: "la politica senza ideali non è politica, è sempre necessario avere un'idea da portare avanti, senza idee non si fa politica, si fa solo della volgare amministrazione, che poi sovente degenera in corruzione". Noi chiedevamo delle rassicurazioni per non dover pensare che, purtroppo, ci ha azzeccato in pieno il compianto Mario Andrione.
Presidente - Considerata l'ora, credo che possiamo chiudere qui i lavori mattutini. I lavori riprenderanno alle 15:30. La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 12:59.