Oggetto del Consiglio n. 3015 del 22 novembre 2017 - Resoconto
OBJET N° 3015/XIV - Communications du Président du Conseil régional.
Rosset (Presidente) - Con 30 Consiglieri presenti, possiamo iniziare i lavori. Punto n. 1 all'ordine del giorno.
Je vous communique que les projets de loi suivants ont été déposés à la Présidence du Conseil:
- projet de loi n° 120, présenté par le Gouvernement régional le 9 novembre 2017: "Disposizioni in materia di società partecipate dalla Regione. Modificazioni alle leggi regionali 16 marzo 2006, n. 7; 20 dicembre 2010, n. 44; 14 novembre 2016, n. 20 e 21" (IIe Commission);
- proposition de loi n° 121, présenté par le Conseiller régional Roberto Cognetta le 17 novembre 2017: "Disposizioni in materia di nomine e designazioni. Modificazioni alle leggi regionali 10 aprile 1997, n. 11, 12 luglio 2010, n. 22 e 14 novembre 2016, n. 20 (IIe Commission);
- projet de loi n° 122, présenté par le Gouvernement régional le 21 novembre 2017: "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2017 e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2017/2019".
Une proposition d'acte administratif a été également déposée: "Aggiornamento degli importi della tassa di concessione annuale delle aziende agrituristico-venatorie, faunistico-venatorie e dei centri di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale prevista dal comma 4 dell'articolo 9 della legge regionale n. 64/1994, di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 3078/X del 2 aprile 1998".
Je vous informe aussi que, à partir du 7 novembre, les réunions suivantes ont eu lieu:
Bureau de Présidence: deux fois;
Commission pour le Règlement: une fois;
Conférence des Chefs de groupe: trois fois;
Ie Commission: deux fois;
IIe Commission: deux fois;
IIIe Commission: une fois;
Ve Commission: deux fois.
Il y a des questions?
Je porte alors à votre connaissance que le 10 novembre dernier le groupe ALPE a communiqué que le Conseiller Albert Chatrian a été nommé Chef de groupe et le Conseiller Fabrizio Roscio Vice chef-de groupe.
Le collègue Restano a demandé la parole.
Restano (AC-SA-PNV) - Intervengo adesso e non intervengo dopo sulle eventuali comunicazioni del Presidente del Governo, innanzitutto per ringraziare l'Assessore all'agricoltura per l'impegno messo a seguito dell'interpellanza fatta sugli attraversamenti delle strade per gli animali selvatici, perché ho visto che nel corso di questa settimana questo è già stato fatto su alcune strade regionali e, sicuramente, è stato apprezzato dalla popolazione.
Mi permetta poi di intervenire perché voglio evidenziare che, a distanza di quindici giorni, la IV Commissione non è ancora stata convocata. Per di più, lunedì abbiamo ricevuto la convocazione che ci invita, per il 30 di questo mese, per discutere delle comunicazioni del Presidente e per programmare i lavori. Questa suona un po' come una presa in giro, perché, collega Contoz, mi permetta di farle un appunto: se ci riuniamo il 30 novembre, poi ci sarà la settimana del Consiglio, si inizierà a discutere del bilancio, quindi vuol dire che noi dei fatti ne parleremo il prossimo anno. Noi - come sottolineato più volte da alcuni colleghi - siamo pagati per lavorare, non per andare alle sagre paesane, non per fare i tweet!
Il collega Guichardaz più volte ha sottolineato che l'indennità che percepisce il Presidente di Commissione è superflua, io ritengo di no. Il Presidente di Commissione ha un ruolo ben preciso ed importante, però bisogna lavorare! È trascorso un mese e mezzo, l'indennità l'ha presa, ma non abbiamo fatto una riunione! L'altra volta ci ha preso in giro, ci ha detto: "la convoco subito" e non l'ha fatto. Ma allora quali sono i motivi? Così, a fantasticare, me ne vengono in mente tre. Il primo: sta facendo gioco di squadra e non vuole parlare di argomenti molto importanti, che dopo le elencherò. Il secondo: forse lei non ha voglia di lavorare, ma non ci credo perché è un imprenditore. Il terzo - che è quello che si mormora nei corridoi e che ho sentito dire ironicamente anche da colleghi della maggioranza - è che lei ha paura di convocare la Commissione, ma io non ci voglio credere, non ci credo che non c'è niente da fare! Dobbiamo discutere del problema del traforo! L'altro giorno siamo stati alla riunione di Bosses e abbiamo sentito la popolazione cosa ha detto! Abbiamo bisogno di fare le audizioni con quelle persone, se vorranno accordarcele degli ex Presidenti del Traforo, degli ingegneri, dei tecnici. Abbiamo un mucchio di lavoro da fare, e sembra che siamo qui a fare niente! Ma io non ci credo, ma non lo credo neanche nei suoi confronti questo, mi permetta! Dobbiamo parlare dei trasporti. Ho saputo che è stato rinviato il deposito degli atti relativamente all'appalto ferroviario. È rimandato tutto di tre mesi, ma ci rendiamo conto? Abbiamo necessità di sapere perché, perché noi siamo in assenza di contratto sulla ferrovia. Fra quattro giorni Trenitalia si arrabbia e ci molla qui a carte quarantotto! Abbiamo bisogno di sentire l'Assessore. Dobbiamo fare il nostro lavoro e noi lo vogliamo fare, siamo qua per lavorare. Per cortesia, convochi urgentemente la Commissione, lo può fare in ventiquattro ore. Domani, in pausa pranzo, decidiamo cosa fare e le diamo una mano, la aiutiamo e portiamo gli argomenti, ma non aspettiamo una settimana. Abbiamo bisogno di lavorare, la gente deve sapere!
Presidente - Ha chiesto la parola la Vicepresidente Morelli; ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Per sostenere quanto affermato dal collega Restano. L'ultima riunione della IV Commissione è avvenuta il 3 ottobre e la prossima sarà il 30 novembre. Capite che due mesi di pausa sono un po' troppi. Collega Contoz, lei ha la nostra simpatia, però fare il Presidente di Commissione non è un titolo onorifico, o non soltanto; può anche essere un titolo onorifico che il suo gruppo di appartenenza ha voluto darle, ma comporta degli impegni, e quindi a questi noi la richiamiamo.
Non molti mesi fa risuonavano in quest'aula gli strali del collega Marguerettaz che invitava la sottoscritta a convocare la IV Commissione. Ebbene, la IV Commissione in sei mesi si è riunita poco meno di venti volte, anche con riunioni piuttosto lunghe, pesanti, intense, dense di argomenti, ma mi sembra che questa nuova/vecchia maggioranza non stia dando un grande esempio! Le ha ricordato il collega Restano che gli argomenti non mancano e alcuni riguardano in particolare il collega Marguerettaz, che adesso vediamo impegnato nel difendere i lavori mancati al Tunnel del Gran San Bernardo, quando pochi mesi fa - ma questa è notizia della stampa di oggi, non sto a riprenderla - la questione trasporti e la legge di riforma del turismo a suo dire era pronta nei cassetti e noi non sapevamo portarla avanti. Adesso avete l'occasione, e cosa fate? Aspettate due mesi per convocare la IV Commissione! Credo che la cosa si commenti un po' da sé.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Padovani; ne ha facoltà.
Padovani (GM) - Per unirmi alle sollecitazioni dei colleghi di minoranza, componenti della IV Commissione. Anch'io, come componente, vorrei sollecitare il collega Contoz - che ne è il Presidente - a convocarla, perché nell'ultimo Consiglio, sempre su sollecitazione del collega Restano, lei rispose che quando ci saranno degli argomenti da discutere la convocherà. Adesso l'ha convocata per fine mese con all'ordine del giorno la "Organizzazione lavori". Buongiorno! È da due mesi che noi vorremmo vedere organizzati questi lavori e adesso, forse per fine mese, ce la facciamo. Poi però c'è Natale, poi ci sarà Capodanno, l'Epifania, la Pasqua e chissà quando ci rivedremo!
Io però, collega Contoz, vorrei chiederle: ma davvero lei pensa che non ci siano argomenti da discutere in una Commissione che si chiama "Sviluppo economico" in un momento del genere? È notizia di questi giorni, di queste settimane, che in Valle d'Aosta rischia di chiudere l'ennesimo esercizio commerciale. Davvero non abbiamo argomenti da discutere in una Commissione che si chiama "Sviluppo economico"? Lei è imprenditore e sa che anche la Valle d'Aosta sta vivendo un momento di crisi profonda. Davvero in una Commissione che si chiama "Sviluppo economico" oggi non abbiamo argomenti da discutere? Tanti argomenti glieli hanno citati i colleghi prima e io evito di citargliene altri, perché io immagino che lei, da imprenditore, sappia che in una Commissione con questo nome è urgente vedersi; è urgente che questa Commissione si veda, discuta e magari trovi anche possibili soluzioni per sviluppare il tema della Commissione, ovvero lo sviluppo economico. Quindi, per favore, dal 30 novembre cominciamo davvero a lavorare, perché ce n'è davvero bisogno e ne ha bisogno la Valle d'Aosta.
Presidente - Posso proseguire?
Décès de Mario Andrione. Le 16 novembre dernier nous avons appris la nouvelle du décès de Mario Andrione. Né le 14 juin 1932, il a été Conseiller régional de l'Union Valdôtaine pendant six législatures, de 1963 à 1993. Il a été Président du Gouvernement régional de 1974 à 1984. Mario Andrione était un homme doué d'une intelligence et d'une culture exceptionnelles, un homme politique profondément autonomiste et fédéraliste, qui portait la Vallée d'Aoste dans son cœur et qui a toujours œuvré pour son développement. Il a été protagoniste de la vie politique régionale pendant plus de trente ans, en incarnant les valeurs du peuple valdôtain dans le combat pour la valorisation de notre particularisme, de notre identité et de notre Autonomie.
Nous exprimons nos condoléances émues à son fils Etienne et à sa famille. Je vous demande d'observer une minute de silence en sa mémoire, avant d'ouvrir le débat.
(une minute de silence en mémoire de Mario Andrione)
Le collègue Perron demande la parole. À vous la parole.
Perron (UV) - Notre groupe s'associe aux mots que vous veniez de prononcer en souvenir de Mario Andrione. D'autres l'ont connu mieux que moi, mais j'ai eu personnellement l'occasion de travailler différentes années avec Mario Andrione. Si la politique est en quelque sorte l'art de conjuguer la relève des défis avec les visions de futur, Mario Andrione y était naturellement doué. Nous le rappelons comme un homme brillant, toujours prêt à se laisser fasciner pour les stimulations culturelles. Tout jeune, à vingt-neuf ans, il met son intelligence au service de notre communauté et de notre mouvement, avant tout en qualité de Conseiller communal de la ville d'Aoste, élu dans les listes de l'Union Valdôtaine et, lors de cette parenthèse au sein de la municipalité du chef-lieu, dont il était un fils en quelque sorte même orgueilleux, il fut également Assesseur suppléant.
Ses qualités lui permirent rapidement d'offrir sa contribution à cette Assemblée, la principale institution de la Région. Il le fit en qualité d'Assesseur technique pour une période et ensuite, dans un passage qu'on pourrait dire presque naturel, il fut élu pendant quatre mandats consécutifs dans la liste de l'Union Valdôtaine en remplissant toujours des fonctions dans le Gouvernement régional, où il était même Président. Je crois - et d'autres l'ont dit - qu'il jouât un rôle capital sur le terrain des rapports avec l'État et notamment dans la mise au point des dispositions concernant la répartition fiscale, un des piliers de notre organisation, même de notre Autonomie. Cela jusqu'à il y a quelques années. Sa vision n'était donc pas seulement administrative, mais - nous le rappelons - également politique. Dans cette période, également dans la figure de Président de l'Union Valdôtaine, il jeta les bases pour la réunification des mouvements autonomistes.
Sa Présidence eu fin suite aux faits concernant le Casino de la Vallée. La portée des traces laissées par Mario Andrione dans l'histoire de notre Région et de cette Administration est bien plus grande, je crois, des questions pénales l'ayant concerné, car il fut un des premiers Administrateurs à vivre sur sa peau la fureur judiciaire et la conséquente exposition médiatique. Les sentiments que la communauté lui témoignait le portèrent à être élu au nouveau Conseil de la Vallée de 1988 à 1993, où il fut également dans ce mandat Chef de notre groupe. Les marques des batailles qu'il eut à combattre le portèrent à s'éloigner de la politique active. Successivement il fit des choix différents, après une vie consacrée à l'Union Valdôtaine; nous ne sommes personne pour le juger, il serait, cependant, impossible de notre part de taire sa contribution et sa construction à la diffusion de l'idéal autonomiste et unioniste dans cette terre, dans l'espoir que la paix qu'il a poursuivie pendant longtemps dans cette terre l'accompagne maintenant.
Notre groupe salue avec émotion et respect cette importante figure et nous adressons, aujourd'hui, nos condoléances à son fils Étienne.
Président - Le collègue Fosson a demandé la parole. À vous la parole.
Fosson (AC-SA-PNV) - Anche da parte mia e del mio gruppo un ricordo di Mario Andrione in quest'aula, che lo ha visto protagonista di diverse battaglie, di diversi discorsi e prese di posizione. Come ha già detto lei, Presidente, era sicuramente un uomo di cultura, uno studioso che aveva ben precisa l'identità valdostana, le sue ragioni per come giustificava tutta un'azione politica nel difendere questa identità che lui aveva ben nota. Si capiva, a sentirlo, come l'idealità era a monte di ogni suo discorso e di ogni sua scelta politica, in un periodo comunque - dobbiamo dirlo - in cui questo legame tra cultura e politica era molto vivo all'interno della classe politica valdostana. Ha conseguito risultati importanti: il portare a compimento il riparto fiscale, il mettere un tassello determinante per l'autonomia finanziaria della Valle d'Aosta è stata una conquista notevole che dimostra come quest'uomo, questo Presidente, avesse un'autorevolezza anche al di fuori dei confini della nostra Valle d'Aosta. Le vicende politiche successive lo hanno comunque visto come un asserto e convinto propositore della necessità di un cambiamento e di un rilancio della nostra Autonomia. Vorrei ricordarlo, soprattutto qui, in questo periodo, per la sua dignità di uomo e di politico. Ha dato credito sicuramente alla classe politica valdostana, anche a quella che forse non condivideva certe sue scelte concrete. A noi giovani che lo incontravamo generava comunque un sentimento di grande rispetto. Anche chi non condivideva certe sue scelte non poteva comunque non ammirarlo e trarre un insegnamento dal suo comportamento e dalla logicità e concretezza delle sue posizioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Au nom du groupe ALPE je m'unis au souvenir de Mario Andrione. J'essaierai de ne pas être escompté et rhétorique, car Mario Andrione ne l'était pas, il était très efficace dans ses messages de très haut niveau et compréhensibles à tout le monde; il a conservé son grand charisme tout au long de sa vie. Homme de grande culture et de prévoyance politique très raffinées, nous ne pouvons pas penser à l'histoire de la Vallée d'Aoste de ces derniers cinquante ans sans penser à lui, à son action politique qui a côtoyé les moments les plus importants de marque franco-provençal, de grands espoirs pour l'essor et le développement économique et culturel de notre région. Il a toujours souligné et remarqué que le développement économique ne pouvait pas se réaliser sans avoir à côté un solide développement culturel. Dans une interview qui pourrait être très actuelle encore aujourd'hui, il nous avait mis en garde: "La politica senza gli ideali non è politica; è sempre necessario avere un'idea da portare avanti. Senza idee non si fa politica, si fa solo della volgare amministrazione, che poi sovente degenera in corruzione". C'est l'un de ses messages, forts mais directs.
Comme ALPE nous lui sommes redevables. Ensemble avec Carlo Perrin, Franco Vallet, Leonardo Tamone il avait pris le flambeau du renouvellement des idéaux et de la politique valdôtaine en 2006; sans son engagement et les différents passages, ALPE n'aurait pas pu voir le jour et probablement l'histoire de ces jours aurait été une autre encore.
Merci, Mario, pout ton engagement. En ce moment de détresse, nous sommes à côté d'Étienne et de ses petits.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Cretier; ne ha facoltà.
Cretier (PD-SIN.VDA) - Je voudrais tout simplement rappeler la figure de monsieur Mario Andrione au nom du groupe démocratique, un politicien qui a recouvert plusieurs sièges au Conseil régional de la Vallée. Il a commencé son activité politique en 1963 dans l'Union valdôtaine et pour trente ans il est resté au service des citoyens de la Vallée d'Aoste, en particulier dans le domaine de l'instruction. J'ai lu, en outre, qu'il a développé la modernisation des écoles et des villages, avec le but de la culture pour le peuple aussi dans les vallées de notre montagne, comme la conquête, en 1981, de la répartition des impôts, qui a donné à la Vallée d'Aoste une disponibilité financière importante, avec la signature du Président Pertini. Une figure qui a encouragé les études du fédéralisme et du particularisme valdôtain avec les prérogatives liées à l'Autonomie, en passant par la langue française, pour la défense des valeurs de la société et du peuple.
À son fils Étienne notre condoléances les plus sincères.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Lanièce.
Lanièce (EPAV) - A nome del gruppo EPAV volevo anch'io esprimere il nostro cordoglio per la scomparsa dell'ex Presidente della Giunta Mario Andrione.
I colleghi che mi hanno preceduto hanno ben evidenziato diversi aspetti che hanno caratterizzato la vita di questo grande protagonista della vita politica valdostana, per cui non ripeterò alcune affermazioni e considerazioni già fatte, che condivido pienamente, ma mi limiterò a ribadire alcuni concetti essenziali. Con la scomparsa di Mario Andrione, la politica valdostana perde un grande personaggio che ha sempre agito negli esclusivi interessi della sua Regione (la Valle d'Aosta), fiero sostenitore della sua identità, della sua Autonomia, del suo particolarismo culturale e linguistico.
Mario Andrione a été un homme de grande culture humaniste, fédéraliste convaincu et défenseur des valeurs de l'Autonomie valdôtaine. Il s'est toujours engagé à enlever le peuple valdôtain avec sa pensée et son engagement politique, toujours à faveur de la communauté valdôtaine.
Mario Andrione nella sua attività amministrativa ha contribuito, fra l'altro in modo determinante e insieme all'allora Assessore Ramera, alla predisposizione della legge sul riparto fiscale. Ha sempre avuto una particolare attenzione al settore dell'istruzione e della cultura, promuovendo, da una parte, la modernizzazione e la costruzione delle scuole nei villaggi e, dall'altra, un forte sostegno alla ricerca storica, alla valorizzazione del particolarismo e della lingua francese. Andrione aveva inoltre la capacità di essere sempre molto chiaro nell'esposizione del suo pensiero e di usare le parole in modo corretto, senza mai dire qualcosa di troppo, e sempre rispettoso dei suoi avversari politici. Per questo è stato un uomo politico stimato e rispettato da tutti. Prendiamo esempio da lui per riportare la politica al ruolo che le compete.
Alla sua famiglia, e in modo particolare a suo figlio Étienne, le nostre più sincere condoglianze.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Les Groupes Mixte et MOUV' s'associent au rappel de la figure de Mario Andrione, un autonomiste sincère et homme fidèle aux principes de ce fédéralisme qui devrait être un drapeau pour la Vallée d'Aoste. Nous le faisons brièvement et sans rhétorique, mais avec la conviction de l'importance de ce rôle politique, comme cela arrive parfois malheureusement sans accès de mémoire de notre communauté. Dans le monde autonomiste, après sa sortie de scène - sur laquelle il y aurait beaucoup à dire - il y a eu un vide sans l'apport de sa vaste culture, de son intelligence vive et de sa capacité d'analyse. Il faut réfléchir sur la conventio ad excludendum qui l'a effectivement isolé dans les dernières années de sa vie et avec une sorte d'ingratitude. Il n'avait jamais manqué de rappeler les risques d'une dérive morale de notre Vallée dans une logique qui primait les affaires, tout comme soulignant le besoin de garder vivant l'identité valdôtaine dans les moments décisifs pour l'avenir de notre Autonomie. L'histoire rendra son rôle clair dans les moments importants de la prière.
Nous nous limitons à exprimer notre participation à Étienne et à tous ceux qui l'ont aimé. Il a été un combattant pour l'Autonomie. Il est bien que ce Conseil lui rende hommage, en tant que devoir civique vers un politicien capable et sérieux.
Président - Le Président du Gouvernement a demandé la parole. À vous la parole.
Viérin (UVP) - Nous nous associons au profond deuil qui a frappé la Vallée d'Aoste, ce deuil que la communauté valdôtaine reconnaît comme une grande perte d'un des personnages les plus éminents du monde autonomiste valdôtain. C'est une des grandes voix de l'Autonomie valdôtaine, qui a su travailler - comme d'autres collègues l'ont rappelé - d'un point de vue administratif pour sortir de l'incertitude du budget que la Vallée d'Aoste avait jusqu'à 1981. C'était la "politique des robinets": si la Vallée d'Aoste avait des Gouvernements en ligne avec les Gouvernements nationaux, il y avait certaines attitudes sur les ressources que la Vallée d'Aoste avait en terme de prévision budgétaire; si, au contraire, il n'y avait pas cette syntonie, d'autres choix auraient été faits. Donc, avec l'accord signé en 1981 et que d'autres collègues ont rappelé, il y a eu une autonomie financière réelle qui a vu un développement dans les années suivantes d'un fédéralisme valdôtain qui, à son tour, a eu de grands investissements non seulement sur Aoste, mais aussi et surtout sur notre territoire et dans nos vallées, de la plus petite à la plus grande des Communes valdôtaines. Ce modèle de fédéralisme valdôtain de péréquation est encore actuel aujourd'hui et il faut le relancer. D'un point de vue politique - d'autres l'ont dit - dans les années où il y a eu des fractures dans le monde autonomiste, il a été à la base de la réunification de l'Union Valdôtaine, l'Union Valdôtaine Progressiste et le Rassemblement Valdôtain.
Aujourd'hui, avec le décès de Mario Andrione, sûrement l'histoire va figer toute une série de passages et d'actions (ceci a été dit même par d'autres collègues): il n'y a rien de pire que l'utilisation souvent de la perte d'un homme politique pour essayer de tirer, d'un point de vue administratif ou mieux politique - des interprétations. Je dis cela parce que la vie d'une personne est une, la rigueur est une et surtout l'action est unique. Ce que Mario Andrione a fait est aux actes et c'est à travers son enseignement administratif, pour ce qui est de la répartition fiscale, si aujourd'hui nous sommes encore ici, à dialoguer avec l'État, pour revendiquer cette autonomie financière qui dans ces dernières années ne nous a pas été reconnue. Nous croyons donc que son engagement sans faille qu'il a mené pour l'Autonomie doit être aujourd'hui, plus que jamais, actuel; nous croyons aussi que les valeurs de la francophonie doivent être actuels. Nous parlons français malheureusement très peu dans cette salle et souvent cela arrive quand certains personnages qui interprètent la francophonie s'en vont. Mario Andrione parlait couramment français. Quand l'année dernière j'ai eu la possibilité de participer à une fête au "J.B. Festaz" pour les personnes âgées et les malades, on avait échangé quelques paroles. La capacité de reconnaître la langue française comme langue courante quelle actualité a-t-elle aujourd'hui ? Combien d'entre nous, aujourd'hui, utilisent encore cette langue française au-delà des institutions et dans les institutions?
Notre appel d'aujourd'hui est celui de rappeler bien évidemment cette perte, mais d'avoir, en termes d'enseignement, aussi la capacité d'actualiser ces valeurs. Cela parce que nous avons vécu, avec beaucoup de jeunes de l'époque, les années où les grands de la politique - Mario Andrione était un de ceux-là - nous avaient approché au Rendez-vous Valdôtain, où avec Magui Bétemps on s'est approchés du Théâtre populaire, de la chanson populaire, de toute une série d'idées que la politique a interprétées dans un deuxième temps, à travers des mesures qui ont vu, autour de l'Union Valdôtaine, un consensus qui est arrivé sur les idées. Nous étions très jeunes, mais nous croyons que les personnages de l'époque, qui ont fait l'histoire de la Vallée d'Aoste, ont contribué à nous faire épanouir ce sens d'identité autonomiste, ce sens d'attachement à notre Région que nous essayons chaque jour d'interpréter.
Aujourd'hui nous saluons le départ d'un grand homme. En mon nom personnel, mais aussi du Gouvernement régional - nous l'avons fait de façon officielle et nous le refaisons aujourd'hui - nous tenons à présenter nos condoléances les plus sincères à son fils Étienne, ainsi qu'à toute sa famille.