Oggetto del Consiglio n. 2919 del 20 settembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2919/XIV - Interrogazione: "Notizie sullo stato di attuazione del piano di valorizzazione e vendita di beni di proprietà regionale".
Fosson (Presidente) - Punto n. 8 all'ordine del giorno. Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore Chatrian; ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) -Questa iniziativa ci dà la possibilità di aggiornare lo stato dell'arte per quanto riguarda il piano alienazioni e valorizzazioni approvato nel febbraio 2016. Cercherò di mettere in evidenza cosa è stato fatto, cosa si sta facendo e quali sono le scadenze imminenti delle prossime settimane e dei prossimi mesi, anche perché le procedure hanno un iter abbastanza complesso, legato a risposte che l'Amministrazione regionale deve acquisire al suo interno.
Avevo avuto modo di aggiornare l'aula a fine maggio. Ad oggi posso aggiungere che è stata indetta un'asta pubblica - come avevo oltretutto annunciato nel mese di agosto 2017 - il cui esperimento è fissato per il 27 settembre 2017, relativamente ad alacune unità immobiliari del fabbricato Guglielminetti a Châtillon, ai fabbricati ex mensa ed ex uffici a Cogne, ai fabbricati Stura Centrale e Stura Monte (sempre a Cogne), al capannone San Grato a Pollein, all'ex Liceo scientifico a Pont-Saint-Martin, alla piscina Giomein a Valtournenche, alla centralina in località Fabbrica a Verrès. Ho risposto poc'anzi al collega che, a seguito della delibera di Giunta dell'Unité Évançon, questa ultima verrà depennata, anche a seguito di una risoluzione che sarà presentata oggi, in modo che i dieci Sindaci abbiano la possibilità di poter mettere sul tavolo eventualmente proposte alternative rispetto alla vendita di un bene che è fermo da quindici anni e che ha avuto una subconcessione, oltretutto solo pochi mesi fa, quindi ha un suo percorso amministrativo e procedurale. Il capannone San Grato e la piscina Giomein vanno all'asta per la seconda volta, poiché in occasione della prima asta di febbraio non era pervenuta alcuna offerta. È stato possibile inserire gli altri immobili, perché nel frattempo si sono concluse favorevolmente le pratiche burocratiche che necessariamente precedono la vendita, in particolare il procedimento previsto dal Codice dei beni culturali, che è un po' l'atto amministrativo clou per quanto riguarda i beni di pregio e che hanno una valenza di natura architettonica. A breve sarà altresì bandita la gara per la vendita delle unità immobiliari di proprietà regionale site all'interno del Palazzo Ansermin, uno dei palazzi storici dal punto di vista architettonico più belli della città di Aosta. A febbraio era stato esperito un tentativo di asta cosiddetto "in blocco", con cui si è cercato di vendere l'intera proprietà regionale dentro il palazzo. Il tentativo è andato a vuoto, per cui si procederà probabilmente (adesso stiamo valutando con le strutture interne) alla vendita delle diverse unità separatamente. È stato necessario procedere a delle variazioni catastali, al fine di individuare correttamente i lotti da porre in vendita.
Per quanto riguarda invece le procedure di valorizzazione, metodologia che non incontra grande interesse da parte dei privati, sono in corso le trattative per procedere a stipulare, dapprima, la concessione per la valorizzazione degli uffici Pignataro, conosciuti come ex BREL in via Grand Eyvia, ad associazioni che operano nel campo del sociale, attribuendo al concessionario tutti gli interventi eventualmente necessari per il loro utilizzo. Viene quindi concesso il bene e dal punto di vista dell'accordo tra ente Regione e concessionario, praticamente tutti gli interventi eventualmente necessari per l'utilizzo vengono realizzati direttamente da chi utilizza il bene.
Poi vi è la concessione di una palazzina facente parte del complesso immobiliare dell'area Chavonne (di Villeneuve) alla Croce Rossa Italiana, per provvedere alle attività legate ai primi controlli sanitari dei migranti e ad altre attività propria della Croce Rossa. A tal fine, vi è stata un'ottima collaborazione tra gli uffici dell'Assessorato al bilancio, della Prefettura, dell'Assessorato della sanità e dell'Amministrazione comunale di Villeneuve. Anche in tal caso l'utilizzatore provvederà a tutti gli interventi di ristrutturazione necessari per quanto riguarda il complesso immobiliare dell'area Chavonne a Villeneuve. Quindi i lavori saranno fatti direttamente da loro: Croce Rossa, Assessorato del bilancio, Prefettura, Assessorato della sanità e Comune di Villeneuve.
Sono inoltre in corso i procedimenti amministrativi volti ad accertare la possibilità di concedere la Cascina del Castello di Fénis e i relativi terreni ad un'associazione che si occupa di ragazzi autistici per lo svolgimento di attività didattiche e lavorative. Anche nelle porzioni da valorizzare, praticamente anche per l'immobile ex Tiro a volo di Saint-Vincent, sono in corso approfondimenti per concedere l'utilizzo dell'area.
Due procedure di valorizzazione che riteniamo importanti sono quelle collegate alle Ville di Cogne e alla Salle de Gymnastique di Aosta. In relazione a tali beni è stato necessario svolgere degli accertamenti tecnici al fine di poter concedere la proprietà regionale a terzi. Dal punto di vista amministrativo si stanno quindi chiudendo gli accertamenti. Nel caso di Cogne si rende necessaria la correzione di un errore sul piano regolatore, che di fatto limiterebbe l'utilizzo del parco delle Ville e dell'immobile ex Onarmo; per questo motivo abbiamo avviato la procedura diretta con il Comune di Cogne. Per quanto concerne invece la Salle de Gymnastique, sono pervenute alcune manifestazioni di interesse con svariate ipotesi di destinazione d'uso. Premesso che è stato avviato, con il Comune di Aosta, il procedimento di variante non sostanziale al piano regolatore, vogliamo comunque approfondire l'ipotesi di mantenere la destinazione ad un impianto sportivo, poiché abbiamo ricevuto una manifestazione di interesse che propone un'attività strettamente attinente e, in più, è pervenuta da un'importante associazione che promuove lo sport nel mondo della disabilità.
È in corso di verifica e approfondimento l'interesse invece da parte di alcuni Comuni ad acquisire in proprietà o in concessione alcuni immobili: Antey-Saint-André è interessato ad un fabbricato situato sulla strada per Chamois (praticamente alla partenza), Avise alla Maison de Mosse e Cogne alla Casa dell'Orologio. Questi sono i tre principali interessi da parte dei tre Comuni.
Per quanto riguarda poi gli immobili citati nell'interrogazione, ci sono da fare alcune considerazioni e precisazioni. Nel fabbricato ex Maternità ad Aosta, solo alcune piccole porzioni possono essere destinate alla valorizzazione. Si tratta della porzione che un tempo era sede della Scuola infermieri - il collega sicuramente la conosce -, una porzione sita al primo piano del fabbricato e del piccolo fabbricato sito sul retro dell'immobile. Le superfici rimanenti sono utilizzate dagli uffici regionali e dall'azienda USL. Nelle porzioni da valorizzare oggi si potrebbero insediare unicamente attività attinenti al mondo sociosanitario, o comunque compatibili con queste attività. Per quanto riguarda invece il Palazzo Cogne - stiamo parlando di "valorizzazione" - le ipotesi di valorizzazione sono pesantemente influenzate dalla necessità di lavori di ristrutturazione dell'immobile. Insieme agli uffici e al Dipartimento legale stiamo valutando di procedere con un'indagine di mercato, per capire se vi sono degli interessamenti sull'eventuale investimento, quindi è praticamente una manifestazione di interesse pubblico. Ovviamente l'indagine darà atto del fatto che parte dell'immobile ad oggi è destinato alle attività associative e che tale permanenza deve essere garantita. Consci dell'importante ruolo sociale svolto dal CCS Cogne, intendiamo mantenere e, se possibile, rafforzare tale destinazione. Comunque questa è la strada che stiamo valutando e, a breve, vorremmo comunque indire un'indagine di mercato.
In relazione al Palazzo Narbonne e alla vecchia Centrale del latte, sono invece in corso le procedure per giungere alla variazione non sostanziale del piano regolatore di Aosta, al fine di rimuovere i vincoli amministrativi che caratterizzano questi due fabbricati: il primo con destinazione ad uffici, mentre la centrale ha ancora una destinazione ad attività scolastica/educativa; vincoli urbanistici che, se non rimossi, impediscono di fatto l'utilizzo del bene da parte di terzi, specie se privati, e quindi ad oggi non ci permettono di preparare un'indagine di mercato tout court. Come già detto nello scorso intervento - ma vorrei ribadirlo - il ruolo di questi due fabbricati così importanti, situati in zone chiave della città di Aosta, deve essere valutato con attenzione con l'Amministrazione comunale e, di conseguenza, regionale.
Termino con il villaggio di Cogne di cui ho riferito prima: gli immobili ex mensa, ex uffici Stura Centrale e Stura Monte sono stati inseriti nella prossima asta pubblica che si terrà il 27 settembre 2017, mentre per l'ex Onarmo, Villa Est e Villa Ovest si attende la conclusione della procedura di variazione del piano regolatore, per poi poter bandire l'avviso per la relativa valorizzazione.
Un'ultima considerazione. Ho cercato di elencare e dettagliare bene lo stato dell'arte. Farò avere subito la risposta ai colleghi, se interessati. Il dato è che da una parte ci sono dei rallentamenti procedurali obbligatori e dall'altra, invece, si stanno mettendo in campo le scelte del Consiglio regionale.
Un'ultima battuta, è solo una considerazione, mi prendo qualche minuto in più. La Maison Rassat di Aosta - ho letto il comunicato che i colleghi hanno fatto qualche giorno fa - è stata inserita nel piano di dismissioni. Nessun problema ad un confronto. C'è una perizia a monte, c'è una valutazione, ed il restauro di tale bene ammonta a circa un milione di euro; ecco perché a seguito di una perizia viene messo all'asta questo bene.
Ad oggi, i musei utilizzati per attività espositive e didattico espositive nella città di Aosta sono: il Museo regionale in piazza Roncas, la Torre dei Balivi in via Guido Rey, la chiesa di San Lorenzo in via Sant'Orso, il Collegio Saint-Bénin in via Festaz, l'Area Megalitica, la Tour du Fromage e la zona del Teatro romano. Indubbiamente quella di non alienare è una scelta, ma dall'altra parte ci deve essere anche la disponibilità economica per poter restaurare/ristrutturare tale bene.
Dalle ore 11:45 riassume la presidenza il Presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Per la replica ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Questa iniziativa si proponeva proprio di dare maggiore rilievo a un'operazione che noi abbiamo caldeggiato sin dall'inizio. Anche il collega Chatrian, mi ricordo, forse addirittura nella legislatura precedente, parlava di riaprire il piano di valorizzazione e alienazione con il duplice obiettivo di liberarsi di edifici e di strutture che non servono al pubblico, alla collettività, alla Regione, incrementando magari - non so se ne vogliamo parlare - il mercato immobiliare o il settore edilizio, quindi dando anche uno slancio e un'accelerazione, e dall'altra parte valorizzare delle strutture che possano continuare ad essere di utilità per la Regione e per il pubblico. Questo era l'obiettivo che noi ci siamo proposti sin dall'inizio.
Il piano di alienazione e valorizzazione credo che partì dal Governo precedente, fu poi successivamente raccolto in parte anche dall'attuale Governo, tant'è che lei ha detto che il 27 settembre ci sarà una prima asta con un numero limitato di edifici, però già piuttosto importanti. L'obiettivo non era di fare polemica, assolutamente. Anche la scorsa interpellanza noi l'abbiamo affrontata con questo spirito. Però io, alla fine di quell'interpellanza - non so se si ricorda - le avevo chiesto di poter approfondire l'argomento all'interno della Commissione preposta, perché qui abbiamo dieci minuti lei e cinque minuti di replica io; lei ci fornisce un sacco di informazioni, ma poi il dibattito, anche sull'eventuale ridestinazione, deve essere fatto in Commissione.
Lei ha citato Maison Rassat, ma Maison Rassat per quello che mi riguarda era già nel piano vendite del precedente Governo con quella cifra, quindi io non voglio assolutamente discutere quello. I ragionamenti vengono anche indotti dal confronto con esperti, con persone che ti fanno notare che potrebbe esserci effettivamente l'apertura a diverse altre opportunità, sono sicuramente ragionamenti tecnici che fanno i periti, e le perizie asseverate sono sicuramente fatte con cognizione di causa. Però poi è la politica che decide e può anche decidere di riformulare e, eventualmente, di ritornare indietro. Su Maison Rassat, in particolare, noi abbiamo fatto notare una cosa e ci prendiamo anche la responsabilità di aver attivato il processo. Che questo stabile - posizionato forse in una delle più belle zone di Aosta, anche se con i relativi disagi dei centri storici (questo io non lo discuto), un fabbricato che ha un potenziale di centinaia di metri quadrati di ristrutturazione - venga venduto a 175 mila euro come base d'asta può anche andar bene da un punto di vista tecnico e di perizia, però bisogna capire se il pubblico ha convenienza, per esempio, a non immaginare altri tipi di destinazione o altre formule. Io le dico sinceramente che mi sono un po' impressionato quando, per esempio, è stato venduto il Castello di Arnad a 66 mila euro. È vero che aveva dei suoi vincoli, ha tutto ciò che può essere, adesso non ricordo più se museali o di che tipo di destinazione, ma poi mi hanno spiegato che, nel momento in cui sono venduti, possono essere magari allentati.
Cerchiamo di capire con calma. Ho visto anche il famoso negozio che è stato venduto in Palazzo Ansermin a 80 mila euro, come diceva lei l'altra volta; quella è comunque una bella struttura che può anche servire a rilanciare delle economie. Sulle questioni è bene che si parta con il ragionamento iniziale, ma io penso che si possa poi anche aprire un dibattito. In particolare, su Maison Rassat, noi abbiamo fatto quel comunicato perché crediamo davvero che ci siano dei margini di ulteriore valorizzazione, anche in termini economici. A noi interessava anche mettere il punto in particolare sulla situazione di Maison Rassat perché non fosse solo una cosa conosciuta agli addetti ai lavori, poiché se sono solo costoro ad interessarsi ad un bene, i rilanci d'asta - per essere chiari - non ci sono o sono limitati, e allora la procedura è tale per cui si offre a scatola chiusa e a busta chiusa, a chi offre di più, ma non è un'asta pubblica o fatta con i rilanci. Le chiedo quindi di affrontare questo aspetto anche in Commissione e ne parliamo, sicuramente per l'interesse di tutti.