Oggetto del Consiglio n. 2909 del 20 settembre 2017 - Resoconto
OBJET N° 2909/XIV - Communications du Président du Conseil régional.
Rosset (Presidente) - Con 34 Consiglieri presenti possiamo iniziare i lavori.
Punto n. 1 all'ordine del giorno.
Je vous communique que le projet de loi suivant a été déposé à la Présidence du Conseil:
Projet de loi n° 115, présenté par le Gouvernement régional le 31 août 2017: "Disposizioni in materia di limiti al prelievo idrico e di tutela dei corsi d'acqua" à l'examen de la IIIe Commission.
Je vous informe aussi qu'à partir du 26 juillet les réunions suivantes ont eu lieu:
Bureau de Présidence: quatre fois;
Conférence des Chefs de groupe: deux fois;
IIe Commission: deux fois;
IIIe Commission: une fois;
IVe Commission: une fois;
Ve Commission: deux fois.
Conferenza dei Presidenti. Lunedì 11 settembre, il Vicepresidente del Consiglio Antonio Fosson, su mia delega, ha partecipato a Roma all'assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome. Ci sono delle richieste di intervento? Allora proseguo con le comunicazioni.
Nouveau groupe du Conseil. Les Conseillers Borrello, Fosson, Marquis, Norbiato et Restano ont communiqué la constitution d'un nouveau groupe appelé "Area Civica, Stella Alpina, Pour Notre Vallée" à partir d'aujourd'hui. Le Conseiller Fosson assume la fonction de Chef de groupe et le Conseiller Norbiato celle de Vice-chef de groupe.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta; ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Chiedo scusa, Presidente, ho aspettato che finissero le comunicazioni. Pensavo ce ne fossero ancora, non volevo interromperla mentre le faceva.
Finalmente questo gruppo si è palesato. Vorrei fare, se possibile, un breve discorso di tipo politico a quest'aula per capire, alla luce di ciò che è accaduto durante la pausa estiva, se questa maggioranza è ancora tale. D'altronde, al di là del gruppo, abbiamo letto dai giornali che ci sono Consiglieri di questa maggioranza che sono entrati e usciti dalle Commissioni; non si sa, vedremo nel corso di questa giornata in quali Commissioni sono ancora e se fanno parte ancora della maggioranza. D'altro canto, pare che ci sia un documento politico che in qualche modo riunisce i gruppi di maggioranza e i gruppi di opposizione per degli intenti futuri.
A questo punto io vorrei capire, se possibile, dal mio piccolo posto dell'opposizione, qual è la maggioranza, da chi è composta, se questo Governo è ancora un Governo nel pieno nelle sue funzioni o se, invece, sta per cambiare, giusto per avere un futuro perlomeno più preciso e più definito, non per altro. Sarebbe anche opportuno capire chi fa che cosa, giusto perché così riusciamo ad andare avanti un pochino meglio, anche per presentare le nostre istanze e capire meglio chi ci risponde, se effettivamente è nel pieno delle sue funzioni o se invece è lì, con un contratto a termine che terminerà alla fine di questo Consiglio.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Perron; ne ha facoltà.
Perron (UV) - Francamente, più che intervenire noi, ci saremmo aspettati una comunicazione da coloro i quali hanno formalizzato il gruppo, perché se nel Consiglio straordinario di agosto avevamo sollecitato i proponenti, dopo una robusta conferenza stampa, di fornirci qualche motivazione sul fatto che nasceva in quest'aula un nuovo gruppo, oggi, da coloro i quali formalizzano questo gruppo, c'è il silenzio, se non udire le parole di un collage di varie aree, che non vengono forse messe insieme neanche con un nome unico, ma nasce come PNV aggiunto a Stella Alpina e aggiunto all'Area Civica. Nasce un ennesimo nuovo gruppo (credo sia il decimo in questa legislatura) a testimonianza di quella che è forse una delle legislature più difficili di questa storia. Nasce un gruppo che ha un primato: quello di occupare sei posizioni apicali con cinque Consiglieri. Il collega Fosson incarna su di sé due Presidenze: la Vicepresidenza del Consiglio e la Presidenza di una Commissione nell'ambito di uno stesso soggetto ed è un fatto alquanto anomalo nella storia di questo Consiglio.
Noi ci permettiamo di dare una lettura critica, lo facciamo in punta di piedi, ma ci permettiamo di dare una lettura critica e una lettura di tipo politico sulla nascita di questo soggetto, nel senso che, all'interno di questo, tra ex Sindaci di Aosta e mancati Sindaci di Aosta, viene fornita alla politica valdostana una bella ventata di novità. C'è un'Area Civica occupata da quello che per vent'anni è stato il Presidente onorario di una sezione dell'Union Valdôtaine di Aoste Ville. Nasce un gruppo in cui c'è stato un ex Assessore ed un ex Senatore dell'Union Valdôtaine. Credo che oggi sia chiaro più che mai, finalmente, quali erano le diversità, quali erano tutte queste necessità del cambio di metodo. Credo fossero senz'altro una scusa - permetteteci di dirlo - per rifarsi una verginità politica, per conquistare o riconquistare delle posizioni apicali che si avevano perso o che non si avevano mai ottenuto.
L'Union Valdôtaine ha sempre avuto rispetto delle differenze, perché è uno dei nostri principi fondatori. Per certi aspetti in settant'anni di tempo abbiamo visto che le differenze contribuiscono a far crescere le persone, i progetti e anche le comunità. In questo caso, però, noi sottolineiamo che questo progetto non necessita di alcun rispetto, perché sotto diverse bandiere, sotto diversi simboli, sotto diversi nomi sono raggruppati in una stessa bandiera: quella degli opportunisti. È una cosa della quale la Valle d'Aosta non ha bisogno. Noi lavoreremo e lavoriamo ad un altro progetto che metta insieme storie comuni, sensibilità comuni, percorsi comuni, divisi nel loro percorso ma che hanno una matrice comune, che è quella forte dell'autonomia di questa Regione.
Vede, collega Borrello, lei mi guarda sorridendo, ma ci confronteremo anche sulla dichiarazione del suo Presidente, sul fatto che si può essere autonomisti senza essere unionisti. Su questo avremo modo nel prosieguo - mi creda - di confrontarci anche nel merito, perché ci divide profondamente la visione sul senso di interpretare l'autonomia di questa Regione.
Noi prendiamo finalmente atto, dopo un annuncio robusto in conferenza stampa, che questo atto viene formalizzato, ma senza una comunicazione al Consiglio regionale. Forse ora ci sarà qualcosa perché l'abbiamo sollecitato noi. È un gruppo che vede peraltro la presenza del capo della maggioranza, del Presidente della Regione. Noi stigmatizziamo il fatto che la nascita di questo gruppo venga portata in Consiglio regionale senza fornirci neanche un minimo di motivazione politica o di percorso ideologico del perché questi diversi gruppi vengono fusi insieme. Prendiamo quindi atto di questo: di un'aggregazione di diversi gruppi che non hanno nessuna storia in comune e, credo, nessuna condivisione. Lo sottolineo ancora una volta: noi crediamo che la Valle d'Aosta abbia invece bisogno di percorsi diversi.
Presidente - Ha chiesto la parola il Vicepresidente Fosson; ne ha facoltà.
Fosson (AC-SA-PNV) - Mi permetta, collega Perron, sono un po' stupito del fatto - ma accetto la sua provocazione - che la formalizzazione di un nuovo gruppo consiliare, di due gruppi che si mettono insieme interno di questa maggioranza, di cui si è già parlato e dibattuto a lungo nell'ultimo Consiglio di agosto, desti un nuovo desiderio di confronto. Però lei ha ragione, se è necessario non ci sottraiamo assolutamente alla presentazione delle linee che avevamo già definite. È una formalizzazione già annunziata in una conferenza stampa precedente all'ultimo Consiglio. Mi permetto di ricordare che non era stata formalizzata allora perché ci era stato detto che in un Consiglio straordinario non si poteva inserire questo tema, mentre invece la formalizzazione di un gruppo può sempre essere fatta, anche al di fuori del Consiglio, anzi, anche al di fuori di un dibattito consiliare.
Ripeto comunque volentieri - e mi scuso se non l'ho fatto prima, ma era solo perché ne avevamo già dibattuto, e in questo Consiglio molti sono gli argomenti di confronto - le posizioni già espresse per maggior chiarezza. Questa costituzione, questa riunione di tre gruppi - ricordate che prima il gruppo di Area Civica si è unito a Pour Notre Vallée, e non c'è stata nessuna considerazione in merito - con adesso il gruppo di Stella Alpina, forma con noi un nuovo gruppo consiliare a cui abbiamo dato un nome un po' complesso, ma è proprio per far vedere come si uniscono tre gruppi che mantengono comunque una loro identità politica. Se di questa costituzione si vuole poi fare un fatto devastante per la politica regionale lo si può fare, però mi sembra che sia un pretesto, collega Perron. Lei ci ha già detto, sia nella precedente legislatura che in questa, che molti gruppi consiliari si sono costituiti per differenziarsi. Ha anche detto: noi siamo per le differenze, noi siamo per rispettare tutte le differenze, perché tutte le differenze si possano esprimere.
Lo scopo di questa convergenza è prima di tutto il semplificare un quadro politico, di dare maggiore sinergia ad un'azione - che sennò era frammentata - tra forze che in campo amministrativo collaborano da tempo. Come già annunciato, queste realtà politiche che si riuniscono in un percorso consiliare manterranno le loro singole individualità e realtà politiche. Lavoreremo inoltre all'interno di questa maggioranza cercando con un'unica voce di essere propositivi ed efficaci. È una realtà inserita nella realtà autonomista valdostana, che vede bene il tentativo - con le iniziative portate avanti quest'estate - di discutere e modernizzare la nostra specificità. La nostra intenzione è di proporre ai cittadini valdostani un quadro più preciso e consistente, in modo da affrontare tutti i problemi senza disperdere energie. Io penso che sia un fatto di democrazia. Già in passato ci sono stati nuovi gruppi consiliari che si sono staccati da quelli di origine, e altri lo stanno facendo.
L'attaccamento ai posti, al potere non credo sia un'accusa che si possa fare solo a noi. Per quello che mi riguarda, della Presidenza della V Commissione, è una Presidenza non retribuita. Lei sa benissimo che chi ha una carica all'interno dell'Ufficio di Presidenza non ha diritto a nessun'altra carica, da nessun'altra parte; è una carica che ho accettato perché altri non l'hanno voluta assumere, viene fatta proprio per un servizio ed è una materia che forse io conosco un po'. Penso quindi che sia un fatto di democrazia. Della verginità e di tutte queste cose se ne parla da tanto tempo, bisognerebbe aprire un grosso confronto. Certe forze che erano diverse, come la mia, ad un certo punto sono state utili anche ad un certo percorso dell'Union Valdôtaine.
Noi non vogliamo chiudere la porta a nessuno, però ci proponiamo comunque all'interno di questa maggioranza come una sinergia e una maggiore consistenza di proposizioni per un fatto di democrazia.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Nogara; ne ha facoltà.
Nogara (UVP) - Intanto buongiorno a tutti. Ci ritroviamo dopo la pausa estiva e ci ritroviamo finalmente con questa formalizzazione della nascita di questo nuovo gruppo. Già nell'ultimo Consiglio se ne era parlato, si era dibattuto molto e non ho altre cose da dire rispetto a quanto avevo detto. Diciamo che ci semplifica effettivamente un po' il quadro politico valdostano: questo nuovo gruppo si pone quasi al centro della politica... non valdostana, ma di centro come posizione politica. Aspettiamo un progetto politico di questo nuovo gruppo.
Collegandomi a quanto aveva giustamente chiesto il collega Cognetta bisognerebbe fare qualche precisazione, perché effettivamente è stata un'estate non tranquilla per la politica valdostana, non di vacanza, è stata una politica di lavoro. Noi, con altri tre gruppi autonomisti, unionisti e federalisti, abbiamo lavorato quest'estate per predisporre un progetto politico per il futuro, progetto politico che può lanciare questa Regione verso un avvenire, verso un proprio progetto che non va a chiudersi nel giro di poco tempo per la fine o l'inizio di una legislatura, ma per un periodo politico molto lungo della nostra Regione. Abbiamo portato avanti un documento che non dico condiviso, ma redatto da quattro forze politiche. In questo progetto c'era l'Union Valdôtaine, l'Union Valdôtaine Progressiste, l'ALPE e il MOUV'. Adesso anche quest'ultimo lo posso definire "soggetto politico", perché è stato dichiarato che anche il loro non sarà più un insieme di persone per delle opinioni o per un progetto liquido, ma sarà il progetto solido di un partito. Abbiamo redatto questo documento, ci siamo presi l'impegno di portarlo ai nostri organi per decidere che cosa fare della nostra Regione, in un insieme di forze autonomiste e unioniste, per portare avanti le idee e i progetti necessari per la nostra Regione.
Ho fatto questa presentazione per essere chiari e per dire quello che si sta facendo. Per ora noi stiamo solo portando avanti un progetto politico molto importante che, secondo noi, può essere il futuro per questa Regione. Siamo ben lieti se tutte le forze che hanno partecipato a questo progetto politico continueranno in questa esperienza.
Presidente - Ha chiesto la parola la Consigliera Morelli; ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Vivaddio, l'attività politica nella nostra Regione ferve, e mi pare una cosa importante e positiva.
Come diceva il collega Nogara, l'estate non è stata un'estate di vacanza, bensì di confronto; un'estate di confronto che dovrà portare a dei risultati, ma non è questa la sede in cui dibatterne. Il tema all'ordine del giorno è, mi pare, la costituzione di un nuovo gruppo all'interno del Consiglio regionale, cosa di cui peraltro avevamo già discusso nell'ultima seduta prima della pausa estiva.
Ora io credo che la moltiplicazione dei gruppi all'interno del Consiglio o l'assembramento dei gruppi non abbia un valore assoluto in sé positivo o negativo; ci sono alla base delle ragioni che vengono spiegate e di cui si prende atto. Io ribadisco quanto avevamo già espresso nella scorsa seduta: l'apprezzamento nei confronti di questi colleghi che hanno deciso liberamente, sulla base di valutazioni loro, di semplificare il quadro politico. Credo che in questo caso la semplificazione e la volontà di una sinergia espressa dal collega Fosson siano un qualcosa di positivo, a cui noi guardiamo con favore.
Da parte nostra vi è quindi l'augurio a questo nuovo gruppo di un lavoro proficuo e di un confronto che, speriamo, sarà sempre più chiaro e più onesto.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz; ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Mi sarei aspettato anche altri interventi.
Ora probabilmente - come ha detto molto bene il nostro Capogruppo - il gruppo dell'Union Valdôtaine guarda con maggiore attenzione alla nascita di questo gruppo, anche perché i tre quinti di questo gruppo sono stati eletti con i voti degli unionisti e quindi potete ben immaginare che, se da un lato si fa chiarezza, dall'altra parte Norbiato, Restano e Fosson non vi dico quali sono i commenti degli unionisti! Li sapete, qualcuno ve l'ha anche detto. È quindi chiaro che interveniamo nel fare alcune valutazioni.
Ora, collega Morelli, per un certo numero di anni, lei, come un mantra, ci diceva: la centralità del Consiglio, l'importanza del Consiglio, non sviliamo il Consiglio e, di fronte ad un atto che riguarda proprio il Consiglio, noi diamo una comunicazione di basso profilo. Vorrei smentirvi. Nell'ultimo Consiglio, quello straordinario, non ne avete parlato, ne abbiamo parlato noi e abbiamo fatto una riunione dei Capigruppo da urlo per poter inserire questo punto all'ordine del giorno. Il Consiglio è sempre sovrano, avremmo potuto parlarne, ma voi vi siete nascosti, quindi la discussione l'abbiamo fatta noi, non l'avete fatta voi! Oggi arriviamo in Consiglio e - fatemi dire - in modo meschino arrivate alla mattina del Consiglio a dare una lettera al Presidente Rosset, quando ieri c'era la riunione dei Capigruppo e avreste potuto tranquillamente dirlo in quella sede! Invece, come vediamo in tante mosse, ecco la speculazione: all'ultimo minuto, così non ne parliamo. Invece no, ne parliamo!
Collega Fosson, nel suo intervento due o tre volte parla di forze politiche... ma quali forze politiche? Voi siete una forza politica? In questa aggregazione l'unica forza politica è la Stella Alpina. Uno potrà poi essere d'accordo o non d'accordo, quello è un altro paio di maniche, però la Stella Alpina effettivamente è una forza politica, si è presentata; lasciamo perdere chi entra o chi esce, però c'è un'area identificata. Ma voi chi siete? Forza politica? Norbiato, lei è una forza politica? Lei si è definito "forza politica Area Civica"... ma si è guardato attorno? Ha fatto un congresso fondativo sull'Area Civica? Restano, lei è una forza politica? Lei istituisce Comuni, sposta ghiacciai, è veramente un creativo, ma sicuramente non è una forza politica! E voi introducete questo ragionamento come a dire: noi, forti di un pensiero, forti di una tensione intellettuale, ci presentiamo. Ma cosa state dicendo? Siete in cinque e avete sei cariche, la vostra forza politica è la "forza della poltrona"! Attenzione, in politica è giusta l'ambizione, nessuno vuole criticare il fatto che si ambisca a posti di governo, a poter incidere, è una tensione direi scontata, ma è sempre da coniugare con la forza della democrazia. Questi ruoli si acquisiscono presentandosi alle elezioni, raccogliendo dei voti, avendo un consenso e portando avanti un pensiero. Voi avete portato a casa dei voti, ovviamente con dei risultati altalenanti e poi, in modo furbesco, vi siete costruiti l'alibi per andare ad occupare delle poltrone che non meritate e per le quali non siete adeguati.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Rollandin; ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Aujourd'hui je m'attendais - je dois l'avouer - que les Conseillers qui se sont mis ensemble nous auraient dit finalement comment ils allaient définir ce groupe, car dans cette séance extraordinaire, là où on a annoncé la constitution d'un nouveau groupe, on avait dit que quant à la dénomination on n'en aurait parlé dans la successive séance. Bien, je pense qu'on n'a fait que mettre ensemble les trois dénominations du soi-disant groupe né de la façon dont il a dit le collègue. Alors déjà cet aspect manifeste clairement le sens de ce nouveau groupe.
Quello che obiettivamente dice di vero Fosson è che non merita una discussione; non merita una discussione perché non si sa su cosa discutere, se non mettere in evidenza semplicemente un modo fittizio per dimostrare che insieme si può fare qualcosa. Manca però il supporto, manca - come è stato ricordato - il progetto, le idee. Di questo non se ne è parlato! Si è voluto dire in modo furbesco - come ormai cercano di fare tutti - che siamo tutti autonomisti, siamo tutti federalisti, siamo tutti per la Regione, per il bene comune, lavoriamo tutti per il popolo. È quello che ci sentiamo dire dalla mattina alla sera: tutto quello che succede è per il popolo.
Io credo sia difficile convincere la gente di questo artifizio, della nuova creazione di questo ibrido a cui, di fatto, non si è dato un nome. Si sono semplicemente messi insieme! Ce ne fosse stato un altro si sarebbe aggiunto a sua volta. Questo è quello che si può dire. È tutto diverso da quello che è stato fatto da parte delle forze unioniste e autonomiste, dove vi è stata una preparazione e la volontà di raggiungere uno scopo ben preciso, un progetto che miri a far lavorare insieme le forze politiche. Credo sia questa la differenza sostanziale. Se si vuole fare un progetto comprensibile a cui la gente possa richiamarsi, dobbiamo avere delle radici, dei fondamenti e delle capacità di spiegare perché alcune cose si pensano, si dicono e si fanno oppure no. Qui non c'è nulla, c'è il vuoto totale! C'è semplicemente l'aggregazione di tre denominazioni fittizie che sono state composte durante il percorso di questa legislatura. Ritengo sia veramente poco e penso che questo dimostri la volontà di riferirsi semplicemente a dei riposizionamenti - come è stato - che poi portano, alla vigilia di nuova campagna elettorale, ad aggregarsi per cercare di fare forza comune. Questa è veramente una presa in giro, e penso si scoprirà man mano che proseguirà il lavoro della nostra Assemblea.
Io credo che tutto ciò sia incompatibile, che non si tratti né di convergenze, né di sinergie non essendoci la materia, e tantomeno di discutere sull'attributo della verginità di coloro che fanno parte di questo Consiglio. Ritengo sia meglio sorvolare, per tutti. Noi riteniamo quindi che ci siano gli elementi per dire che questo giochino non incanterà sicuramente coloro che dovranno andare al voto alle prossime elezioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - In tutta sincerità io penso che questa discussione, le comunicazioni e l'annuncio di questo nuovo gruppo poco aggiungano all'interesse della collettività dei valdostani, veramente poco. Li abbiamo talmente stufati in questa legislatura, con queste polemiche e queste dichiarazioni che non cambiano nulla nel destino della comunità valdostana - nel senso che non risolvono un problema che sia uno, perché non cambia nulla per il quadro politico - che io penso sia tempo sprecato, continuiamo solo a farci del male.
Ci sarebbe potuto essere sicuramente un iter diverso, era auspicabile, ma questa legislatura nel segno della "condivisione", della "trasparenza" e della "comunicazione" ha dato il peggior esempio che poteva dare nella storia del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. C'è davvero poco interesse da parte dei valdostani, non so neanche quale sia ancora l'interesse nell'ascoltare questi dibattiti.
Tuttavia io dico che ci sono dei passaggi anche interessanti. Il collega Marguerettaz dice che i ruoli si acquisiscono con il consenso degli elettori. Ora io ricordo che siamo al quarto Governo non eletto, e giunge voce che dovrebbe nascerne un quinto non eletto, non legittimato dagli elettori. Allora io dico: ognuno ha la propria interpretazione, ma se c'è un po' di coerenza, quando c'è un cambio di maggioranza che non fa parte di un raggruppamento, sia esso ampliato o diminuito, a mio parere - è chiaro, è una mia lettura, non voglio mica convincere nessuno - quando ci si presenta agli elettori e poi si cambia la composizione, che sia in più o in meno, il Governo non è comunque legittimato. È la mia opinione, lo torno a dire.
Detto questo, per fare chiarezza, voglio solo dire - se poi gli organi di stampa vogliono il documento sono disponibile anche a darlo - che la scadenza naturale di questa legislatura sarà il 25 maggio 2018 e che il periodo utile per lo svolgimento delle elezioni, in caso di scadenza naturale, è tra il 29 aprile e il 3 giugno 2018. L'approvazione della legge - che pare fosse un obiettivo e noi l'abbiamo approvata a larga maggioranza - è avvenuta il 21 giugno 2017 e la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione risale all'11 luglio 2017; la Corte costituzionale ha trenta giorni per impugnare la legge, ma non l'ha fatto, per cui la pubblicazione definitiva sul Bollettino regionale per la sua entrata in vigore potrebbe essere dopo l'11 ottobre, sicuramente per il 12 va bene. La data di entrata in vigore della legge elettorale decorre dai quindici giorni successivi alla pubblicazione. Per cui, in sintesi - e arrivo al nocciolo della questione - affinché le elezioni regionali possano svolgersi con la nuova legge elettorale, lo scioglimento anticipato e l'indizione delle elezioni devono essere decretati non prima di fine ottobre. Io penso sia questo il motivo per cui magari dovremmo confrontarci prima di avventurarci in chissà quali imprese!
Sul discorso delle Commissioni c'è un punto all'ordine del giorno, avrò sicuramente in quella sede il piacere di intervenire e di spiegarne l'iter.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy; ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Intervengo sulle comunicazioni, anche perché non c'è miglior occasione per chi rappresenta la politica e ha dei ruoli politici nel Consiglio regionale per dire chiaramente quello che si pensa, soprattutto per non vederlo interpretato dagli altri movimenti che tendono poi a distorcere i veri messaggi.
Io credo che l'UVP - avendola rappresentata per un lungo periodo, e anche con molto orgoglio - abbia ancora una volta dimostrato di guardare avanti e non indietro, di lasciar perdere i personalismi, di pensare con molta trasparenza e con molta sincerità, e di mettere in piazza le proprie idee. L'abbiamo fatto con la massima tranquillità, sapendo anche di lasciare giù un po' di immagine, quell'immagine che si conquista quando si definisce la propria base elettorale solo contro qualcuno e non per qualche cosa.
Certamente non tutti i nostri elettori sono stati soddisfatti di questa presa di posizione, ma chi fa politica non può pensare solo alla propria carriera, al domani, al fatto di riconquistare consenso sulla base di un voto che poi si deve riconfermare anche per altri aspetti e altri motivi, senza tenere conto dell'evoluzione che cambia. Allora potrà capitare che l'UVP perderà questa immagine, da un lato (se dovrà capitare), ma noi siamo assolutamente convinti e orgogliosi di aver lanciato un progetto e siamo riconoscenti a chi ha voluto sedersi a questo tavolo con sincerità. A questo tavolo non abbiamo mai parlato di nuovi Governi, l'abbiamo sempre letto il giorno dopo. Non abbiamo mai definito i ruoli e non abbiamo mai lanciato "controribaltoni", eppure tutte le volte sul giornale abbiamo trovato scritta questa parola. Allora potrà anche succedere che l'UVP e l'Union si riparlino (notizia).
Per fortuna che in politica si sanno superare certi momenti e, se si guarda avanti, se si capisce che quei metodi e quelle situazioni argomentati più o meno da tutti possono essere superati con una buona politica, ma perché non si può lavorare insieme? Perché non si può rinnovare? Perché non si può lanciare un qualcosa che riunisca dei mondi che, idealmente, si riconoscono in una maniera di vedere la Valle d'Aosta e che non tolgono niente agli altri che vedono la Valle d'Aosta nella loro maniera? Ma viva i Cinque Stelle! La chiarezza in politica è fondamentale, e loro dicono che hanno una visione diversa dalla nostra. Aiuto a chi vuole diventare Cinque Stelle con metodi che più o meno assomigliano ai loro! Ma ognuno faccia il proprio consenso con la propria capacità, la propria immagine, i propri percorsi e con la propria storia di vita! Siamo qua a cercare di fregare gli elettori? A dir loro che non ci metteremo d'accordo, che andremo alle elezioni senza raggiungere il 42 percento e che il giorno dopo, in Consiglio regionale, ci toccherà trovare una soluzione? È chiarezza e trasparenza, quella, nei confronti degli elettori? Noi, con l'Union, con l'ALPE - ci abbiamo provato anche con il MOUV', vedremo se ci sarà un'altra situazione - stiamo cercando di fare un percorso in questa direzione. Abbiamo votato una legge, noi trentacinque, per raggiungere il 42 percento dei voti e per vincere le elezioni.
L'UVP, pur essendo un movimento che, come tutti, fa i suoi errori, ha la capacità di attrarre gli elettori anche con una buona capacità di amministrare e di mettere in piazza le proprie idee, ma siamo assolutamente convinti che al 42 percento, noi, da soli, non ci arriveremo. Probabilmente c'è qualcuno che invece è capace di traguardare questo risultato... ma viva lui! Non si sieda più ai tavoli! È chiaro che chi fa politica e si siede ai tavoli, si siede sapendo che deve lasciare indietro qualche cosa delle proprie idee, deve fare qualche passo indietro per farne qualcuno in avanti, probabilmente deve dimenticare certe battaglie per andare da un'altra parte. Ma chi si siede convinto di rompere i tavoli è preferibile che non si sieda più.
Noi oggi stiamo lavorando per mettere insieme una coalizione che vinca - se possibile - le elezioni con quelle condizioni, o le perda con quelle condizioni. Non stiamo lavorando per dire: non faremo nulla e ci metteremo d'accordo il giorno dopo. Quello è prendere in giro gli elettori, non fare gli interessi degli elettori!
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Credo che le sollecitazioni del collega Cognetta vadano raccolte con responsabilità, perché tutti in questi mesi abbiamo letto e abbiamo seguito con attenzione un processo... non direi di riunificazione, ma l'apertura di un dialogo.
Noi l'abbiamo detto e l'abbiamo scritto: guardiamo con attenzione e con rispetto questa che non so se possiamo definire "semplificazione del quadro politico", semplificazione che potrebbe esserlo anche nell'area autonomista. Da sempre siamo convinti che un'area autonomista rafforzata e solida, pur con tutte le sue peculiarità e differenze, sia utile a rafforzare l'autonomia, ma, per quanto ci riguarda, un'idea di autonomia responsabile - l'abbiamo sempre detto - e consapevole. Aggregazioni che abbiano altri collanti credo non siano utili alla Valle d'Aosta, soprattutto se non hanno chiaro un percorso, una visione del futuro, come quella sicuramente ravvisabile nei prossimi appuntamenti elettorali (le politiche, le regionali, magari anche con una visione alle elezioni europee), ma anche quelli più prossimi.
Io credo che la gente si chieda - e su questo non posso dare delle risposte - che si farà da qui in poi. Questo credo sia un po' il tema che interessa ai valdostani: quale sarà il prossimo assetto politico, chi traguarderà questa Regione nei prossimi appuntamenti politici.
Per quanto ci riguarda, noi continuiamo a rimanere convinti della validità del progetto politico che ci portò in maggioranza nel 2015 ampliando poi l'aggregazione nel 2016, perché quel progetto teneva conto di contenuti, di programmi e di visioni. Poi qualcuno potrà anche contestarne la riuscita, la realizzazione, però noi pensiamo che in quel periodo c'è stata anche una buona idea, c'è stato un fermento, si sono fatte delle cose: abbiamo fatto la legge sull'inclusione, è stata fatta la legge sulla trasparenza nelle società partecipate e, recentemente, abbiamo anche modificato la legge elettorale. Il processo e il ragionamento è però partito ben prima. Io credo che i contenuti, le prospettive, le visioni, le cose che si fanno e che si intendono fare interessino ai cittadini. Penso che un Governo come quello che noi abbiamo realizzato nel 2015, un Governo che si definiva "di centrosinistra", debba avere comunque una prospettiva rivolta all'autonomia, ma ad un'autonomia sicuramente responsabile, non un'autonomia legata all'idea del privilegio - perché non è più possibile, non esistono neanche più le condizioni economiche e politiche - solidale, sicuramente aperta al confronto, aperta verso il mondo, l'Europa, l'Italia. A mio parere, non ci si può accartocciare su sé stessi e pensare di fare dei dibattiti che siano tutti endogeni al nostro ombelico e che non vadano più oltre.
Presidente - Non ci sono altri interventi.