Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2910 del 20 settembre 2017 - Resoconto

OBJET N° 2910/XIV - Communications du Président de la Région.

Rosset (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.

Marquis (AC-SA-PNV) - Domani, 21 settembre, ricorre il Bicentenario della fondazione del Corpo della Polizia penitenziaria e, come sapete, almeno per la Valle d'Aosta, l'anniversario sarà caratterizzato dalla protesta delle organizzazioni sindacali di categoria. Il disagio espresso dalle organizzazioni sindacali è ben noto alla Presidenza della Regione, che negli ultimi dieci anni ha sostenuto attività e iniziative importanti, quali: la realizzazione di progetti formativi e professionalizzanti per i detenuti, la promozione di iniziative culturali e artigianali, l'avvio di attività di lavoro interno quali la panetteria e la lavanderia e, infine, il trasferimento in capo alla Regione delle funzioni di medicina e sanità penitenziaria.

Nel mese di maggio scorso, e poi nuovamente il 21 agosto scorso, abbiamo rappresentato al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, da un lato la disponibilità della Regione a rinnovare il protocollo d'intesa scaduto il 17 settembre scorso e, dall'altro, la difficile situazione della Casa circondariale di Brissogne, drammaticamente dimostrata dai recenti episodi avvenuti al suo interno. In merito alla situazione della Casa circondariale, abbiamo poi incontrato il 29 agosto i rappresentanti della Direzione del carcere e del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, oltre al Difensore civico della Valle d'Aosta nelle sue funzioni di Garante dei diritti dei detenuti. Questo incontro ci ha permesso di confermare la comune volontà di rinnovare il protocollo d'intesa e di continuare ad operare a favore della Casa circondariale e del suo inserimento nel territorio. È anche stata per noi l'occasione di ribadire che una direzione stabile del carcere e la continuità al comando del personale della Polizia penitenziaria sono le prime e imprescindibili condizioni per ottenere e raggiungere questi obiettivi. Successivamente vi è noto che la Casa circondariale è stata oggetto di ulteriori avvenimenti che hanno destato preoccupazione negli ultimi giorni e - permettetemi - pur nell'estremo disagio, ormai acclarato, di evidenziare la grande disponibilità e lo spirito di abnegazione degli operatori che prestano il loro servizio all'interno del carcere. A loro, e a tutta la popolazione carceraria, garantisco l'impegno del Governo regionale affinché, nel più breve tempo possibile, si possano risolvere le criticità in essere. A questo proposito comunico ancora a questo Consiglio regionale che proprio domani incontrerò il Provveditore di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta per sollecitare e sostenere, ancora una volta, la posizione della Regione su questo delicato argomento.

Nella seduta di venerdì scorso, 15 settembre, il Consiglio dei Ministri, a cui ho partecipato in rappresentanza della Regione, ha approvato - come avete avuto modo di essere informati dagli organi di informazione - il decreto legislativo che ha al suo centro la norma di attuazione in materia di coordinamento e di raccordo tra la finanza statale e la finanza regionale. Questa è una norma molto importante per la Valle d'Aosta, per il rafforzamento dell'autonomia finanziaria valdostana e per la valorizzazione del nostro autogoverno. È una norma, quindi, che rafforza le potestà anche organizzative in materia di riscossione dei tributi. Darà la possibilità, nei limiti delle disponibilità e degli equilibri di bilancio, di intervenire nella definizione delle aliquote di alcuni tributi erariali già completamente devoluti alla Regione, individuando anche delle possibilità di riduzione, di esenzione, e degli strumenti che possono essere finalmente utili alla Valle d'Aosta per definire le politiche di programmazione economica, per poter mettere in atto dei progetti di rilancio economico per la comunità valdostana. Questa è una norma di grande valenza politica, perché affida alla Regione e a questo Consiglio regionale un ruolo importante nei prossimi anni in materia di programmazione, ma affida anche un alto grado di responsabilità nel rapporto tra politiche di sviluppo economico e - come dicevo prima - equilibri di bilancio. È un obiettivo importante che si è perseguito in questi mesi grazie al contributo di tanti: degli uffici, della Commissione paritetica che ha lavorato con impegno nella definizione di questo progetto di schema di decreto, e dei rappresentanti dello Stato, dei Ministeri competenti che si sono adoperati e hanno colto, anche loro, l'importanza di questa iniziativa. Credo che anche in tempi molto celeri, molto inferiori rispetto alle aspettative, abbiamo avuto la possibilità e la sensibilità del Governo nel portare l'attenzione della norma alla definitiva approvazione del Consiglio dei Ministri. Ritengo pertanto di ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la definizione di questo validissimo strumento, e mi auspico che possa essere un'opportunità a disposizione del Governo regionale per poter attuare, sin dalla prossima definizione del bilancio regionale, delle politiche che possano consentire la riattivazione e la vivacizzazione della nostra economia.

In ultimo, ricordo che nell'ambito della seduta del Consiglio dei Ministri ho avuto modo di ribadire la necessità da parte della Regione di definire la questione inerente il contributo e la partecipazione della Valle d'Aosta ai risanamenti dei conti dello Stato. Il Governo ha preso atto della richiesta. Io mi auguro che adesso, anche nel percorso di definizione del DEF di Stato, della Finanziaria, si possa trovare finalmente soluzione a questo difficile problema che tocca la Valle d'Aosta e le nostre possibilità di gestione di bilancio, perché abbiamo la necessità di avere una partecipazione corretta, equa, così come quella delle altre Regioni a Statuto speciale. Auspichiamo che si possa arrivare alla definizione di questa situazione attraverso l'interlocuzione politica, nelle more di una definizione del giudizio del TAR che si dovrà esprimere a breve nel merito della questione, e anche di quello della Corte costituzionale, alla quale è stato presentato il ricorso. Pertanto siamo fiduciosi del fatto che il Governo possa ascoltare le nostre esigenze. Riteniamo di dover proseguire con le interlocuzioni sotto il profilo politico e ci auspichiamo di arrivare prima possibile, anche attraverso la partecipazione e il contributo dei Parlamentari, a risolvere questa difficile problematica.

Presidente - Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Perron; ne ha facoltà.

Perron (UV) - Da una parte abbiamo apprezzato la ricostruzione fatta dal Presidente Marquis su ciò che è successo in queste settimane sulla norma di attuazione, abbiamo apprezzato il tono con il quale l'ha ricostruito in aula. Mi permetta di dire che abbiamo apprezzato un po' meno la ricostruzione che il suo movimento ha fatto sul percorso che questa norma ha avuto.

Ci permettiamo inoltre di dire che noi siamo soddisfatti della piena approvazione di questa norma da parte del Consiglio dei Ministri, ma vorrei anche ricordare che tale norma ha avuto una genesi piuttosto lontana, ha origine dal Governo precedente. Ricordo, ma non vorrei avere difetto di memoria, che la stessa UVP sollecitava di lavorare in questo senso con un ordine del giorno che aveva chiamato "Per una nuova zona franca" (Pour une nouvelle zone franche), sollecitando il Governo regionale a lavorare in questa materia e chiedendo che una norma di attuazione venisse fatta in tal senso. Ricordo molto bene che, in occasione dell'approvazione della Finanziaria, si parlò di un ordine del giorno che lei stesso presentò, e il Presidente Rollandin e il Governo regionale diedero rassicurazioni dicendo che la norma in questione era pronta, che occorreva trasmetterla al Consiglio dei Ministri, alla paritetica, dopo l'approvazione in Consiglio regionale, e che quindi l'iter così si perfezionava.

Ora, senza fare polemica a dismisura, Presidente Marquis, sentirci dire che è un risultato ottenuto quasi esclusivamente (e sentircelo dire da Stella Alpina!) da questo nuovo Governo, rimediando ad un ritardo accumulato nel passato da diversi anni, risultato che mostra una differenza di visione rispetto al passato su questo tema, ci stupisce non poco. Anche perché Stella Alpina non è stata assente dai Governi precedenti, ma io glielo voglio ricordare, forse se lo dimentica! Il capo politico di Stella Alpina negli anni precedenti è stato Assessore in Giunta per cinque anni! Io non c'ero, ma non mi ricordo di particolari sollecitazioni su questa materia dall'allora Assessore Viérin Marco. Allora, sentirci oggi dire che è arrivato lei, che ha rimediato nell'arco di pochi mesi ad un difetto che c'è stato in tutto questo tempo, francamente è un atteggiamento che non fa onore al ruolo che lei ricopre. Non le fa onore semplicemente perché l'ordine del giorno presentato è stato approvato all'unanimità da questo Consiglio. Tutte le forze politiche hanno contribuito a quell'ordine del giorno, e quest'aula ha avviato un percorso condiviso da tutti, non da lei, ma da tutti! Lei, al limite - ci permetta - ha fatto il "notaio", nel senso che l'ha trasmesso al Consiglio dei Ministri che lo ha approvato. Ha fatto quello che doveva fare, non si prenda meriti più di quelli che effettivamente merita. Sentirci dire questo francamente è una caduta di stile che noi vogliamo sottolineare. È un po' l'atteggiamento dell'uccello migratore che va a nidificare nei nidi altrui, il cuculo, è un atteggiamento che francamente a noi non piace molto.

Al tempo stesso esprimiamo tutta la nostra preoccupazione su un fatto da lei citato, ma che non ha dettagliato fino in fondo: non è chiaro qual è lo stato dei rapporti con il Governo nazionale sulla discussione riguardante questo contributo che la Valle d'Aosta deve al risanamento della finanza pubblica. Noi siamo molto preoccupati di questa vicenda. Siamo molto preoccupati sulle ripercussioni che questo avrà - o potrebbe avere - sul bilancio regionale, e vorremmo anche capire qual è l'atteggiamento che il Governo regionale intende assumere in tale fase. Lei dà delle assicurazioni politiche sul fatto che questo verrà chiuso e sanato politicamente, ma noi ad oggi constatiamo che il TAR del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Regione, sulla quale si è costituito contro di noi anche il Friuli Venezia Giulia (quindi politicamente è un fatto anche totalmente nuovo nel panorama dei rapporti all'interno delle Autonomie speciali). Visto il peso politico del Friuli Venezia Giulia nell'area PD, a noi piacerebbe sapere politicamente come si pensa di sanare questa situazione.

Detto questo, noi vorremmo tornare su questo argomento, perché ora il tempo non ce lo permette. Presidente Rosset, annuncio pertanto che probabilmente su tale argomento presenteremo una risoluzione, perché nel merito crediamo di doverne discutere ancora più approfonditamente.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.

Bertin (ALPE) - L'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema della norma di attuazione dello Statuto della Valle d'Aosta è un atto molto importante; tra l'altro si è svolto tutto in tempi relativamente brevi, ciò che permetterà di fornire strumenti efficaci alla Regione Valle d'Aosta per lo sviluppo economico del nostro territorio. La Valle d'Aosta avrà una significativa manovrabilità fiscale che le consentirà un maggiore adattamento alla nostra realtà locale della materia finanziaria fiscale. È una norma senza oneri per lo Stato, ma cresce l'autonomia e la responsabilità di questa Regione.

Ad una maggiore autonomia deve corrispondere maggiore responsabilità: da federalista quale sono, questa è sempre stata l'idea che ho avuto dell'autonomia. Purtroppo non sempre è stato così. Per un certo periodo si è formata l'idea che "autonomia" significa soltanto spendere. Autonomia non è soltanto spendere, riguarda anche la parte delle entrate. Con questo provvedimento la Valle d'Aosta avrà uno strumento importante per orientare il proprio sviluppo: potrà intervenire significativamente in materia fiscale, riducendo o aumentando, o rendendo meno burocratici certi tributi, il tutto sempre sotto la propria responsabilità e - come dicevo - la somma sarà sempre zero. Dovremmo avere la capacità di utilizzare questo nuovo strumento in modo intelligente; questo ci darà una maggiore autonomia, su questo si misurerà l'efficacia delle politiche che si faranno in quest'aula, e su questo saremo giudicati. È un passo importante che aumenterà l'autonomia e la responsabilità di questa Regione.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Viérin; ne ha facoltà.

Viérin (UVP) - J'interviens, au nom du groupe de l'Union Valdôtaine Progressiste, pour exprimer notre satisfaction pour l'approbation de cette norme, dans un moment très important qui, d'une façon moderne, repropose un thème qui pendant des décennies a été objet de débat à l'intérieur de ce Conseil. Il s'agit d'une satisfaction pour une norme qui, entre autres, dans certains domaines - je voudrais rappeler celui de l'agriculture - va prévoir, d'une façon différenciée, la possibilité d'introduire une fiscalité autonome et valdôtaine. Il y a même certains passages à rappeler, d'autres collègues l'ont déjà fait, car il s'agit d'un parcours qui a des racines bien lointaines, mais qui dans cette législature a été relancé et fait partie d'un débat politique.

È stato ricordato - ma noi come Union Valdôtaine Progressiste vorremmo ribadirlo in modo puntuale e avremo modo di dibatterne durante la discussione dell'iniziativa che è stata annunciata - che già con la Constituante Valdôtaine avevamo cercato di lanciare un messaggio per unire attorno ad un tavolo le sensibilità politiche valdostane al fine di rilanciare alcuni temi, e uno di questi era la zona franca. Dopo la Constituante di Cogne avevamo deciso di formalizzare un documento all'interno della discussione del bilancio - il bilancio di previsione 2016 e del triennio, quello del dicembre 2015 - e, con l'ordine del giorno n. 21 "Pour une nouvelle zone franche", l'Union Valdôtaine Progressiste depositava un documento che avremo modo di riapprofondire in questo Consiglio, perché anticipava delle tracce dal punto di vista tecnico, frutto di un lavoro che come movimento avevamo fatto con delle professionalità di cui ci eravamo avvalsi. Già nel documento del 3 dicembre 2015 ci sono i passaggi che oggi sono stati formalizzati: si è partiti da un'idea di zona franca moderna, da alcune sentenze dell'Unione europea, dalla normativa nazionale n. 42/2009 e si è tracciato un percorso, che poi abbiamo portato all'attenzione del Governo e del Consiglio, e che è stato approvato in un dibattito consiliare che ha recepito questi indirizzi.

Noi sicuramente non siamo qui per rivendicare una paternità, ma semplicemente per ricordare che tra tutti abbiamo rimesso in moto questo dibattito all'interno del Consiglio regionale, spesso svilito nei suoi ruoli - come sovente si dice - con un'iniziativa consiliare dai banchi dell'opposizione che veniva accolta e diventava tema comune. Questo anche per evitare ambiguità politiche e far si che la visibilità esterna sia ricondotta ad un giusto lavoro di tutti. Vorrei ricordare anche e soprattutto la Commissione paritetica, quindi il professor Louvin in primis, e gli organi tecnici che, su input politici - ne abbiamo parlato all'epoca in Commissione consiliare - hanno poi messo gambe per arrivare alla ratifica attuale.

Noi sappiamo che spesso la politica non ha l'abitudine di ricordare sempre chi è all'origine o comunque chi contribuisce a certi dossier. Non vogliamo arrivare all'esempio della Francia, dove il Presidente Macron sarà accompagnato dall'ex Presidente Hollande e dall'ex Presidente Sarkozy per sancire l'assegnazione dei giochi olimpici a Parigi, perché non è sicuramente frutto di chi arriva per ultimo, ma è "anche" frutto di chi arriva per ultimo, ovviamente in condivisione con chi c'è stato prima.

Noi ci riserviamo di accendere il dibattito in modo più puntuale con la risoluzione che è stata annunciata. Sarà l'occasione per ricordare non solo in quest'aula, ma anche al di fuori, qual è l'importanza per la Valle d'Aosta di avere una zona franca moderna e quali saranno le sfide del futuro per la nostra Regione.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Per quanto riguarda il gruppo ALPE, il fatto di avere ottenuto la possibilità di agire nel concreto sulle imposte e sui tributi è indubbiamente un momento importante. À maintes reprises in questi ultimi sette, otto anni, durante i dibattiti consiliari legati alle leggi Finanziarie, abbiamo sottolineato come, non avendo la competenza primaria in materia fiscale, non avendo avuto la possibilità di modificare il peso dei nostri tributi, non ci è stato permesso - probabilmente anche nel momento in cui avevamo più risorse - di poter rilanciare o creare condizioni migliori, soprattutto al mondo produttivo.

È una soddisfazione, però siamo anche consci che questo è un momento di grande responsabilità. Da oggi, con questa norma, sarà importante avere le idee chiare su come creare le condizioni per sostenere l'economia attraverso la manovrabilità fiscale, mantenendo al contempo il saldo invariato. Nel momento in cui si decide di mettere in campo politiche fiscali nuove per rilanciare certi settori - magari quelli più in crisi o quelli che, invece, stanno dando grandi soddisfazioni - starà comunque a questo Consiglio compiere le scelte conciliabili con l'equilibrio di bilancio.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Sul tema volevo intervenire, anche come memoria rispetto ai fatti. Confermo quanto veniva prima rappresentato dal collega Perron e anche dal collega Viérin: c'ero anch'io quando la I Commissione si riuniva ad analizzare progetti e idee, la cui paternità - io lo posso dire, quantomeno per quanto riguarda quel riferimento alla zona franca - proviene senza ombra di dubbio da uno studio che fece fare qualche anno fa il gruppo dell'UVP.

Dispiace leggere - questo lo dico sinceramente - comunicati di Stella Alpina entusiastici, come se il nuovo "corso Marquis" abbia... non sbloccato la situazione, ma addirittura sia stato l'artefice, insieme al suo Governo. Avete avuto anche questa gentilezza di non appropriarvi di tutti i meriti rispetto a questa operazione. Quindi confermo perché c'ero, e mi ricordo benissimo che l'iter è stato ben più lungo di quello presentato. Questo è bene che i cittadini lo sappiano, ma non perché noi vogliamo reclamare dei meriti, quanto perché - questo lo voglio dire, e lo dissi anche nel corso di quel lungo dibattito - lo strumento è molto interessante, però deve essere gestito con estrema intelligenza, con capacità gestionale e con estrema prudenza.

Il collega Bertin ha detto bene: è uno strumento utile se legato ad una capacità di governo che abbia una visione responsabile di questo aumento sicuramente di credito e di autonomia.

Nessuno con questa norma - norma peraltro recepita dallo Stato e dal Consiglio dei Ministri attuale - può pensare che aumentino le risorse. Non è un'operazione di incremento automatico delle risorse, non è neppure un'operazione "isocosto", ma è uno strumento che permette di abbassare, di ritoccare e di rivedere l'imposizione fiscale. Attenzione, perché quando io sento e vedo troppi entusiasmi attorno alla proclamazione dell'utilità di questa norma, una gestione elettoralistica può essere pericolosa. Se non esistono delle compensazioni o la consapevolezza che sia necessario o ridurre altrove o creare le condizioni perché aumentino gli introiti fiscali, i cittadini devono sapere bene che, se io riduco l'imposizione fiscale e dall'altra parte non creo sviluppo, poi da qualche parte quei soldi vanno presi, il che vuol dire diminuzione eventualmente dei servizi o aumento della compartecipazione dei cittadini.

Io continuo quindi a ribadire che non è indifferente chi usa questo strumento, come viene usato questo strumento e con quale capacità di governo viene usato. Non è una bandiera che si può auto-attribuirsi. Lo ripeto: sarebbe stato più elegante probabilmente dire che questo percorso è stato intrapreso - tra l'altro in maniera anche abbastanza unanime - non solo dai gruppi di maggioranza dell'epoca, perché ci fu un ragionamento anche all'interno delle opposizioni che videro in questo strumento anche la possibilità e un'utilità per la Valle con una proiezione futura indipendentemente da chi ci fosse. Però è bene che chi governa governi in modo responsabile e che la gente sappia che questo strumento può anche diventare pericoloso.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Mi unisco alla soddisfazione per questo importante risultato relativo alla normativa di attuazione. Non sto a ripetere, perché tante cose sono state dette, preferisco arrivare alla vera grande opportunità che questa normativa ci dà. È però anche una normativa - e sono in parte d'accordo con il collega Guichardaz - che dà alla politica grandi responsabilità. Da oggi in avanti, per quello che riguarda la Valle d'Aosta, chi amministra non avrà più alibi: avrà delle possibilità di intervenire, ma queste avranno un senso quando chi amministra sarà in grado di mettere in piedi una politica economica di crescita per il "sistema Valle d'Aosta" perché, come giustamente è stato ricordato, non sono risorse in più ma opportunità in più. Pertanto finiscono gli alibi della politica.

Qualcuno ha sottolineato le iniziative che sono state alla base di questo risultato ed è molto importante l'ordine del giorno approvato all'unanimità. Io ricordo, nell'autunno del 2013, quando in quest'aula apprendemmo in diretta, come UVP (allora c'era l'UVP nel suo insieme), dell'importante risultato portato a casa da Trento e Bolzano, che sollevammo la questione: fu la prima volta che parlammo di questa grande opportunità per il "sistema Valle d'Aosta". Ci tengo a sottolineare questo perché comunque arriviamo con qualche anno di ritardo rispetto alle altre Autonomie speciali, di tempo se ne è perso. Non è mai facile mettere in piedi una normativa di attuazione, ma questo è un passaggio che toglie gli alibi alla politica e soprattutto responsabilizza una politica sulla crescita, sennò sarebbe assolutamente del tutto inutile e potrebbe addirittura, se gestita male, diventare una norma iniqua.

Il secondo aspetto è quello relativo - sarò molto breve, perché è stata annunciata una risoluzione in merito e sicuramente ci sarà la possibilità di approfondirla - ai rapporti con lo Stato per quanto riguarda il discorso dei 144 milioni. Qua si è molto restii a parlare della cifra, ma 144 milioni equivalgono all'incirca al 15 percento del bilancio regionale. Dico questo perché io continuo ad essere molto preoccupato dei rapporti con lo Stato; io non vedo questo spiraglio o comunque questo segnale di buona volontà. Prima considerazione. Lo dico proprio perché mi piace fare chiarezza: io già a dicembre dissi che sarebbero mancati 144 milioni nel bilancio regionale quando approvaste la legge di bilancio. Ma perché continuo ad essere preoccupato? Perché a mio parere, da maggio, da quando è stata recapitata la famosa lettera da parte della Ragioneria di Stato, o comunque la comunicazione formale da parte del Consiglio dei Ministri - adesso non so da chi, comunque da parte dello Stato alla Regione -, in cui si mettevano in discussione i 144 milioni, non ci sono grandi novità, non ve ne sono in peggio, ma assolutamente neanche in meglio. A fronte di un ricorso al TAR del Lazio non c'è stato pronunciamento sulla sospensiva, per cui non abbiamo neanche un indirizzo o, quantomeno, una pressione politica. Se ci avessero accettato la sospensiva, probabilmente lo Stato avrebbe avuto motivo in più per preoccuparsi. Non c'è neanche quella, per cui si entrerà solo nel merito.

Seconda considerazione. Il tutto è riferito esclusivamente all'annualità 2017; rimane in ballo e quello che preoccupa è l'annualità 2018, perché quella non ci permette né di fare il DEFR, né di mettere in piedi un bilancio che in questo momento sia attendibile. C'è un altro aspetto che mi preoccupa, e l'ha già anche sottolineato il collega Perron: la Regione Friuli si è costituita parte civile. Ricordo a tutti che la Regione Friuli è amministrata dalla Serracchiani, che adesso non so se fa parte dell'Ufficio di Presidenza o di quale organismo del PD nazionale, ma è comunque nella "stanza dei bottoni" del PD nazionale; sicuramente conoscerà gli orientamenti, anche per quello che riguarda la Finanziaria dello Stato. Se una Regione come il Friuli si presenta parte civile perché preoccupata di dover pagare l'eventuale diminuzione di un mancato sacrificio della Regione, questo preoccupa anche me, non vorrei che fosse un segnale politico per dire: non abbiamo grande intenzione di venirvi incontro quando parleremo di Finanziaria. Sono aspetti sui quali non voglio dilungarmi più di tanto, ma che avremo modo di approfondire se - come è stata annunciata - verrà presentata una risoluzione in merito.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Rollandin; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Il comunicato che Stella Alpina - se non ho capito male - ha fatto su questo tema, pensavo fosse stato fatto anche a nome di PNV e Area Civica, perché in quel momento c'era qualcuno di PNV in Giunta quando si parlava di questo. Sarà un caso, però è per dire come vanno le cose. Quando c'è da dire "siamo stati bravi" c'è questo gruppetto: Stella Alpina... sarà un caso!

Vorrei invece sottolineare che il ritardo di passaggio della norma è dovuto al fatto che la Commissione paritetica, nominata fino a marzo, con il cambio del Governo centrale è decaduta e si è dovuto arrivare ad una nuova nomina, ad una conferma dell'esistente per poter andare avanti, quindi si sono persi quasi sei mesi. Questo per correttezza. Non è che si è dimenticato o non si è andati avanti, non si è potuto fare per quella ragione, perché la Commissione paritetica non ha potuto lavorare per un certo periodo. Credo che sia giusto dire le cose come sono andate, perché è tutto documentato.

Sull'altro tema molto delicato dei 144 milioni, voglio ricordare al collega Gerandin che la sospensiva è stata respinta, non è che non si è discussa. Il termine ha un altro significato: è stata respinta! Ne parleremo diffusamente per cercare di capire che cosa succederà.

Il problema del Friuli. Come abbiamo avuto modo di ricordare, il Friuli non si ricorda di quello che prende dal SIOPE, perché noi paghiamo anche per il Friuli (e per qualcun altro), mentre qui si permettono di fare un ricorso contro una norma che - mi permetto di dire - noi abbiamo inserito in Finanziaria, e la Finanziaria non è stata impugnata! Voglio ricordare questo giusto per chiarezza.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.

Marquis (AC-SA-PNV) - A conclusione di questo momento di dibattito, vorrei solo portare alcune considerazioni in risposta alle considerazioni rilevate.

Il tema fiscale è ovvio che come tematica è stato oggetto di discussione in tutta la legislatura e posto all'interesse di questo Consiglio, anche in più occasioni. Quando poi si parla di "ritardo della Valle d'Aosta", sicuramente non ci si riferisce ai tre mesi in cui non ha potuto operare la Commissione paritetica, ma agli obiettivi perseguiti già nel 2009 dalla Provincia di Trento e Bolzano e nel 2013 dal Friuli Venezia Giulia, in questo stesso ambito. Per quanto di nostra competenza, volevo solo sottolineare che il Governo si è adoperato sin da subito per arrivare alla definizione di questa iniziativa e al suo confezionamento attraverso l'impegno della Commissione paritetica.

In ultimo vorrei anche sottolineare - ed è già stato evidenziato da qualche collega - che, una volta terminato il percorso di approvazione da parte del Consiglio regionale, la norma avrebbe dovuto essere approvata con la semplice trasmissione al Consiglio dei Ministri della documentazione approvata dal Consiglio e dalle strutture competenti. Non è però così, perché quando noi abbiamo discusso il 14 luglio la norma di attuazione in questo Consiglio, mi pare di aver rilevato da parecchi interventi - e anche da parte del collega Rollandin - che ci sono state parecchie norme approvate dal Consiglio regionale che poi non sono state approvate dal Consiglio dei Ministri. Abbiamo parecchie norme giacenti nei cassetti dello Stato. Pertanto credo che non vada sottovalutato il lavoro svolto in questi mesi da questo Governo per arrivare alla definizione di questa importante norma. Credo sia corretto e doveroso evidenziarlo. Per quanto riguarda il resto, dal momento che ci sarà modo di discutere quando verrà presentata l'iniziativa sulla questione fiscale, potremo sicuramente approfondire meglio le questioni sull'argomento.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz; ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Brevemente, perché è stato detto tutto.

Io vorrei collegarmi all'intervento del collega Gerandin, perché è abbastanza singolare che da un lato si cerchi di mettere le medaglie - medaglie immeritate - sulla giacca per norme che sono state ampiamente discusse e ampiamente condivise, come per dire: "noi sì che siamo autonomisti, portiamo avanti". Sono cose assolutamente non corrispondenti alla verità. C'è poi un approccio che è singolare, perché del DEFR non ne ha parlato né Marquis, né Chatrian, ma Gerandin: dal Governo è sparito dal radar! Io mi ricordo gli interventi dell'architetto Chatrian sul ritardo presunto del DEFR, quando era all'opposizione e quando era Assessore il collega Perron: gliene diceva di tutti i colori, salvo poi considerare che era il primo anno di applicazione e che c'era una deroga! Quest'anno, secondo anno di applicazione, non c'è la deroga, e voi, come degli struzzi, di questo non ne parlate! Del DEFR ne parla il "Pierino della maggioranza" che un giorno è in maggioranza e un giorno non lo è.

Chatrian, batti un colpo! Cosa facciamo con questo DEFR? La II Commissione è stata convocata, c'è qualcuno che ha condiviso qualcosa? Guardo il depositario dei sacri testi della "condivisione", della "centralità" del Consiglio. Tutto sparito? Quando parlate e cercate di mettervi le medaglie, siate più onesti e affrontate i problemi anziché fare comunicati!

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Solo per comunicare che venerdì sono stato audito dalla II Commissione e abbiamo affrontato le due delibere, che oltretutto saranno discusse oggi in Consiglio regionale, per quanto riguarda la ricognizione delle società partecipate e controllate. Avevo comunicato alla II Commissione che entro la fine del mese di settembre avremmo organizzato un incontro - eventualmente allargato ai Capigruppo - proprio sul documento economico finanziario contabile, anche perché, prima di andare a predisporre un documento così importante dal punto di vista politico-programmatico, è necessario avere quantomeno una certezza dal lato finanziario ed economico.

Mi dispiace che il collega Marguerettaz abbia esternato in maniera così virulenta le sue osservazioni. Mi sembra che sia il 4 agosto quando abbiamo approvato la variazione di bilancio, che nel penultimo Consiglio di luglio sia stato comunque comunicato (sempre in II Commissione e in Consiglio) che sembrava non responsabile/non corretto presentare un documento economico finanziario regionale di natura più politica che non finanziaria ed economica, senza certezze sulle disponibilità. Avevo comunicato che entro la fine del mese di settembre avremmo organizzato un incontro con la II Commissione allargato ai Capigruppo. Il termine del 30 giugno non è perentorio per quanto riguarda il documento economico finanziario.

Presidente - Non ci sono altri interventi.