Oggetto del Consiglio n. 2890 del 26 luglio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2890/XIV - Interpellanza: "Coinvolgimento degli organismi istituzionali del Consiglio regionale nel processo di partecipazione della fase progettuale del nuovo ospedale".
Fosson (Presidente) - Punto n. 17 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Torniamo su un argomento vecchio, per non dire antico: quello dell'ampliamento e ristrutturazione dell'ospedale di viale Ginevra. Se ne parla da decenni, senza mai giungere a un esito definitivo o perlomeno significativo. Addirittura già negli anni Settanta il nucleo storico dell'ospedale, noto ai più come l'ala vecchia, veniva considerato da molti superato e inadeguato alle esigenze di una moderna sanità ospedaliera. Già allora si parlava concitatamente di ospedale nuovo o di ospedale ristrutturato e ampliato. Il dibattito, come sappiamo, si concluse con la costruzione di una nuova porzione, l'attuale ala sud, quella dove c'è l'Urologia, tanto per capirsi, in aggiunta al nucleo originario.
Poi, per non farla tanto lunga, poiché l'argomento è stato trattato in quest'aula e fuori in tutti i modi e sviscerato in ogni sua più intima sfaccettatura, si è arrivati alla decisione, anche un po' con il pretesto che il referendum del 2007 avrebbe decretato la fine dell'idea di un nuovo ospedale fuori dal contesto urbano, di procedere a un ampliamento sull'ex piazzale Caduti nei Lager Nazisti, quello dove è stato rinvenuto l'ormai famoso circolo di pietre e la tomba del guerriero celtico. Gli scavi archeologici preventivi rispetto all'innalzamento dell'ala est hanno confermato la presenza di importanti testimonianze storico archeologiche, addirittura oltre le più ottimistiche previsioni (o le più pessimistiche, a seconda dei punti di vista). La scoperta dei resti del guerriero celtico, del tumulo funerario e di quello che, per semplificare, viene chiamato il circolo di pietra, ha rimesso pesantemente in discussione gli ultimi progetti, sia quelli definitivi, sia quelli esecutivi, obbligando a una revisione progettuale che riconsiderasse la necessità di preservare i ritrovamenti e soprattutto di valorizzarli adeguatamente, fermo restando, da quello che si capisce leggendo le poche informazioni che trapelano sull'argomento, che in quella collocazione sarà comunque costruita l'ala nuova, seppure ridimensionata a causa della coesistenza con i particolarissimi reperti storici rinvenuti.
Voglio ribadire anche a chi ci ascolta che credo siano pochi al mondo i siti di tale importanza storica e culturale, anche per la loro particolare collocazione nell'ambito di un contesto urbano complesso come quello di una città capoluogo di regione. Tra l'altro, è inserito all'interno di una realtà in cui coesistono testimonianze di epoche diverse. Ricordiamo a chi ci ascolta che nell'area in questione sono stati riportati alla luce su diverse stratificazioni resti di epoche moderne, premoderne, medievali, romane e preromane. Una cosa davvero straordinaria, che ci fa capire cosa c'è sotto i nostri piedi.
La progettazione delle varianti, i sondaggi e gli scavi, a detta di chi l'ha preceduta, collega Bertschy, avrebbero dovuto andare avanti a spron battuto. L'assessore Viérin descriveva a novembre scorso, in risposta a un'interpellanza del collega Bertin, l'iter dei lavori già effettuati e di quelli in previsione, rinviando a ulteriori approfondimenti richiesti proprio dal comitato scientifico archeologico, in particolare la verifica dell'esistenza o meno di una strada e di un acquedotto di epoca romana sotto viale Ginevra. Approfondimenti e sondaggi necessari all'esecuzione, se ho ben capito, di un sottopassaggio propedeutico alla costruzione dell'ala est che colleghi la parte nuova con quella vecchia. L'allora assessore Viérin aveva parlato di fasi, di lotti, di varianti e di tempi con toni, a mio parere, un po' ottimistici: entro il 2017, massimo 2018, l'ultimazione dei sondaggi propedeutici per l'assegnazione degli appalti e dei correlati adempimenti.
Questa serie di informazioni sullo stato dell'arte del progetto e del cantiere, a me personalmente mancano o quantomeno io non sono in grado di ricostruire con la dovuta organicità e precisione gli interventi che nel tempo si sono resi necessari e quelli previsti in futuro. Ogni volta che qualcuno propone di fare una fotografia dello stato dell'arte, l'assessore di turno si dichiara disponibile a ogni chiarimento in Commissione, però alla fine tutto viene rinviato e passa un po' in cavalleria per un qualche cambio di assetto politico o perché nel frattempo subentrano nuove priorità.
Credo che questa sia forse la priorità delle priorità. Do ragione all'assessore Bertschy, che in una delle sue dichiarazioni di esordio sui giornali affermò che serve un unico ospedale, che permetta al personale di lavorare al meglio e ai cittadini di avere buoni servizi e che pertanto una decisione definitiva sull'ospedale diventava, e diventa, la priorità dell'azione politica, credo non solo dell'Assessore alla sanità, ma mi permetto di dire di tutta la politica e di tutto il Governo.
Lei, Assessore, ha dichiarato, spero non in uno slancio di disponibilità temporanea, che sull'ospedale si debba avviare una fase di ascolto e di raccolta di informazioni. Successivamente, sempre nelle sue dichiarazioni, lei parla di una progettazione condivisa e partecipata. Credo anch'io che un'opera così importante per la città di Aosta e per l'intera regione richieda un processo straordinario di partecipazione, di concertazione, di condivisione dell'obiettivo. Lo credo talmente tanto da avere promosso, insieme ad alcuni amici, il referendum del 2007 proprio sul tema dell'ospedale, anche semplicemente nell'ottica di parlarne e di far parlare di un progetto che non può essere intitolato all'assessore di turno, ma che è patrimonio comune. Chiedo ai colleghi chi si ricorda chi era l'assessore nel 1937, quando è stato fatto l'ospedale e successivamente quando sono stati fatti i vari ampliamenti. Forse non mi ricordo neanche più io, che quel dossier l'avevo studiato abbastanza approfonditamente.
Credo che a questo punto lei, Assessore, ci debba rassicurare. Ci debba cioè dire a che punto ci si trova: se è terminata la fase di raccolta delle informazioni, se si è cominciato l'ascolto - come lo ha definito lei - in vista della fase partecipata di progettazione e di condivisione degli obiettivi. In più, le chiediamo davvero, Assessore, di dare a chi ci ascolta, ai cittadini tutti, a noi che siamo qui in questo Consiglio delucidazioni sul cronoprogramma dei lavori, di dettagliare i costi sostenuti e quelli previsti.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Grazie collega Guichardaz. Volevo esordire dicendo che sono disponibile a venire in Commissione, ma me lo evito! Grazie per l'interpellanza, che arriva nel momento giusto per fare un po' il punto della situazione ad alcuni mesi dal mio incarico. Farò un breve riassunto della situazione in essere in termini amministrativi e poi farò alcune valutazioni politiche, anche dividendo le quattro questioni che lei pone nell'interpellanza.
La considerazione iniziale è che quest'opera non è, come lei dice giustamente, dell'assessore di turno, ma è un patrimonio della comunità. L'attenzione del Consiglio regionale e dei suoi organi deve essere massima, soprattutto in questa fase nella quale, dopo lunghe azioni divisive, anche rappresentate da azioni democratiche come quella del referendum, la valutazione in termini politici nella comunità non è stata ancora completata. Ci sono ancora opinioni diverse e, al di là dell'ospedale in città o non in città, ancora tanti reputano l'investimento troppo grandioso rispetto ai reali bisogni e altri fanno altre valutazioni. Quindi, oltre agli aspetti amministrativi, credo che sia necessario completare questo percorso in termini politici, per essere sicuri che quando avremo completato i nostri ragionamenti a livello progettuale, sapremo rappresentare nella maniera giusta le cose ai cittadini.
Alle due domande, "in quale fase ci si trova, se cioè sia stata ultimata la raccolta delle informazioni" e le "delucidazioni sul cronoprogramma dei lavori", per semplificare rispondo dicendo che la delibera della Giunta regionale n. 1642 del 25 novembre 2016 ha ridato il via a una serie di operazioni. Nel cronoprogramma triennale della COUP (Complesso ospedaliero Umberto Parini) 2016/2018 sono state definite le azioni conseguenti alle conclusioni del comitato scientifico, in ordine alla tutela del rilevante patrimonio archeologico rinvenuto nel sito. Il suddetto programma ha l'obiettivo di rispettare le prescrizioni archeologiche da un lato e dall'altro di ottimizzare le tempistiche di realizzazione. Una delle azioni è la realizzazione dei due lotti prioritari, costituenti la variante a stralcio del progetto esecutivo (fase 3), consistenti rispettivamente nella realizzazione del collegamento sanitario interrato in viale Ginevra, con contestuale rilievo delle testimonianze archeologiche, e nei lavori di scavo archeologicamente assistiti nell'area di ampliamento ospedaliero. L'altra è l'avvio del procedimento di revisione progettuale della fase 3 di realizzazione dell'ampliamento a est della sede ospedaliera, coerentemente con quanto previsto dal DEFR in merito alla necessità di contemperare le rinnovate esigenze sanitarie e quelle di tutela del patrimonio archeologico.
Il cronoprogramma in allegato, approvato con la suddetta delibera, prevedeva l'inizio dei lavori del primo lotto ad aprile 2017, del secondo lotto a settembre 2017 e del terzo lotto a gennaio 2019. Con riferimento a questo cronoprogramma, la COUP comunica che nel mese di maggio, anziché nel mese di aprile, i primi lavori di spostamento fognatura, propedeutici all'avvio del lavoro del primo lotto della fase 3, di sotto attraversamento di viale Ginevra e di contestuale rilievo delle testimonianze archeologiche, venivano aggiudicati al raggruppamento temporaneo COGEFA di Torino e AKHET di Roisan in data 24 luglio. La gara per l'aggiudicazione del secondo lotto verrà avviata invece nel mese di settembre, con un ritardo di tre mesi dall'inizio dei lavori rispetto al cronoprogramma approvato; si tratta di piccoli ritardi.
La questione invece che in questa fase sta ponendo delle difficoltà e che è anche alla base della fase dell'ascolto - l'intenzione è quella di restituire alla V Commissione innanzitutto e alla Giunta le informazioni definitive per compiere le scelte che portino avanti il percorso tracciato - è come arrivare alla revisione progettuale, che è il problema più importante. C'è stata una prima riunione il 27 gennaio 2017 di un gruppo di lavoro composto da COUP, RAVA, azienda e Soprintendenza. In tale riunione si si era deciso di procedere, nel rispetto dei vincoli e degli obiettivi principali della programmazione esistente, con il supporto degli specialisti in progettazione, a valutare la fattibilità delle diverse possibili soluzioni. Anche in quest'ottica la COUP nel mese di marzo, su indicazione del legale della stessa società e dell'Avvocatura regionale, ha avviato il procedimento per l'interruzione del contratto con i progettisti ai quali era stata aggiudicata la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva: il gruppo CSPE di Firenze. Tale scelta deriva dal fatto di ottemperare alle nuove norme nazionali in materia di appalti che risultano molto più stringenti rispetto al verificarsi di impatti sostanziali sui progetti, come quelli derivanti dal ritrovamento archeologico. A seguito delle controdeduzioni dei progettisti e dell'avvio del procedimento da parte della COUP, insieme ai legali si è deciso di richiedere un parere preventivo all'ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) per capire se si può procedere con questa società di progettazione o se va cambiata, per arrivare alla revisione progettuale. Il parere è in corso di formalizzazione e l'ANAC avrà trenta giorni per esprimersi al riguardo. Questo passaggio evidentemente è cruciale, perché se si procederà con la stessa società di progettazione, non ci sarà bisogno di avviare un nuovo bando di progettazione, altrimenti evidentemente i termini si allungheranno.
Detto questo, alcune notizie sulle somme spese fino ad oggi. Sulla progettazione preliminare 1 milione 62 mila euro; la fase 1 (cunicolo di via Roma) 1 milione 542euro; la fase 2 (scavo archeologico) 2 milioni 325 mila euro; la fase 3 (ampliamento a est) 4 milioni 659 mila euro; poi ci sono una serie di altri procedimenti per 1 milioni 332mila euro. A queste somme, il cui totale è intorno agli 11 milioni di euro, vanno aggiunte quelle previste per la variante fase 3, che è già aggiudicata per circa 1 milione di euro. La restante spesa: il programma COUP prevedeva per la realizzazione dell'ospedale 135 milioni di euro, quindi i 123 milioni di euro fanno parte del programma 2018/2022. Se vogliamo, a queste spese ci sarebbero da aggiungere le spese di funzionamento della società.
Alle domande "per avere indicazioni circa il processo di partecipazione" e "se vi è l'intenzione di coinvolgere nel processo di partecipazione e condivisione degli obiettivi anche il Consiglio Regionale attraverso i suoi organismi istituzionali", evidentemente la risposta è sì. Anche perché una scelta così importante, in una fase così importante di questo investimento, non può che prevedere un'ampia partecipazione e un confronto con gli organi del Consiglio, ma - ripeto - anche con la cittadinanza, anche con quelle componenti che hanno sostenuto le tesi che ritenevano opportune rispetto a questo investimento, che è centrale per il futuro della nostra organizzazione sanitaria. Quindi da parte mia e del Governo c'è l'ampia disponibilità a rendere, entro il mese di settembre, informazioni rispetto alla possibilità di procedere alla variante, ma anche rispetto a quello che ritengo un elemento di grande importanza. Ancora oggi si sostiene, o comunque rimane non esplorata definitivamente, la possibilità di adeguare il corpo esistente dell'ospedale, per far sì di evitare un ampliamento così importante dall'altra parte di viale Ginevra. Abbiamo dato incarico internamente alle strutture dell'azienda (vedremo se sarà il caso di supportarlo), per capire cosa vuol dire eseguire l'adeguamento antisismico - lascio perdere la prevenzione degli incendi, la gestione dell'energia e tutto il resto - e per avere un valore complessivo in termini economici, ma anche una valutazione complessiva in termini tecnici se questa è sostenibile, perché si possa infine avere la certezza che quello che si sta facendo ha una sua validità e sostenibilità in termini economici e finanziari, e non rimanga il dubbio che si poteva fare qualche cosa di diverso, rispetto a un'operazione così impattante in termini finanziari.
Pertanto a settembre avremo questi e altri elementi, compresa una valutazione dei metri cubi che andranno portati nel nuovo ospedale o eventualmente in altre scelte, lo spostamento innanzitutto del Beauregard per arrivare all'unico presidio ospedaliero e la valutazione finanziaria, perché oggi il programma finanziario non è sostenuto né dal bilancio in essere, né da un programma di investimento speciale, perché alcune delle scelte fatte sono poi state riviste per sostenere altri programmi di investimento. Tali questioni dovranno trovare una valutazione finale da parte nostra, con la variante progettuale e le valutazioni che ho elencato, di modo che la politica, almeno questa consiliatura, chiuda definitivamente in termini di decisione rispetto al futuro. Da parte mia c'è la disponibilità a rendere tutte le informazioni del caso e a continuare la discussione coinvolgendo gli organi competenti, innanzitutto la V Commissione, nelle valutazioni finali di quanto deciso.
Dalle ore 12:35 assume la presidenza il presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Bene che lei si sia preso qualche minuto in più, perché è un po' che non parliamo di questo tema, anche con una proiezione politica di visione.
Intanto bene che lei si renda disponibile a venire in Commissione: può anche autoinvitarsi nel senso che la V Commissione è disponibile ad accogliere chiunque voglia fornire delle delucidazioni. Quindi la aspettiamo con ansia per venire a raccontarci ulteriori dettagli rispetto a un tema che, da come lei lo ha esposto in questi dodici minuti e mezzo, mi pare non veda grandi progressi.
Lei ha parlato di ritardi, di problemi, ha detto che bisognerà sentire la popolazione, perché è un tema divisivo anche per la politica: io temo che su questo argomento - lei su questo secondo me è un po' troppo ottimista - questa consiliatura chiuderà. Questo è un tema che non chiude da quarant'anni ed è un tema fortemente divisivo, perché purtroppo si parla tanto, si spendono tanti soldi, ma alla fine non si arriva mai a un risultato concreto; ci si limita a rappezzare qua e là, a fare degli interventi. Questo lo dico senza accusare nessuno, perché guardate che su questo tema è dagli anni Settanta che ogni assessore che arriva, di qualsiasi colore o forza politica, pone le mani e mette il proprio imprinting. Come dicevo prima, questa non è una questione del singolo assessore, perché chi se lo ricorda lo studio Quaranta dell'assessore Beneforti o l'ampliamento dell'assessore Vicquéry. Alla fine rimane o l'ampliamento o la mancata esecuzione di una ristrutturazione.
Il problema è che oggi, solo per questa prima fase di scavi archeologici, abbiamo speso di più di quanto la settimana prossima discuteremo in termini di variazione di bilancio. Siamo già a oltre 12 milioni di euro, con una prospettiva di ascolto, di eventuale rinvio e quant'altro, con un'ipoteca di 135 milioni di euro che lei, Assessore, credo onestamente potrà dire non siano e non saranno quelli sufficienti a ottemperare ai costi e agli impegni, perché da quarant'anni a questa parte ogni volta che si mette mano sull'ospedale, magicamente si raddoppiano le spese. Questo ospedale ha veramente la capacità di raddoppiare i costi e le spese preventivate. Lo stiamo vedendo, perché a causa di questi servizi abbiamo già dovuto investire ulteriori soldi.
Tra l'altro, lei ha citato la COUP e magari un giorno facciamo un ragionamento su questa società, perché siccome io ho delle mie fisse, come il collega Bertin e qualcun altro, sono andato a vedere il sito internet e come al solito mi sembra che la trascrizione dei bilanci sia ferma al 2015 e non sono indicati gli organi di vertice. Una società ha un senso se è efficiente, se è utile a produrre risultati concreti e soprattutto se serve a migliorare l'efficacia, altrimenti io la invito a ragionare in altri termini. Considerato tra l'altro che mentre prima poteva avere senso, perché erano più lasse le possibilità di muoversi all'interno delle procedure, oggi tra pronunciamenti dell'autorità anticorruzione, irrigidimenti rispetto agli appalti e via dicendo, probabilmente una società che acceleri un processo che non sappiamo né quando comincerà, né quando finirà, è bene che comunque vada ragionata una sua eventuale revisione.
Non so come lei intenda fare questo ascolto e questa partecipazione della cittadinanza. Sarebbe opportuno capire prima quali sono le direttive e le direttrici politiche, in modo tale da andare a rappresentare alle persone quantomeno delle alternative, perché altrimenti andiamo a raccontare cosa è stato fatto fino a ora, ma non siamo in grado di raccontare che cosa intendiamo fare per il prossimo futuro. Io ripeto, ho il sospetto che chi verrà dopo di noi si ritroverà qua per altri cinque anni a parlare di ospedale nuovo o ristrutturato. Qui lo dico: probabilmente avessimo dodici/quindici anni fa costruito un nuovo ospedale, oggi ragioneremo probabilmente di argomenti relativi alla manutenzione del nuovo ospedale e non di quando partirà la ristrutturazione del vecchio.