Oggetto del Consiglio n. 2889 del 26 luglio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2889/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in merito all'applicazione della circolare del Ministro dell'Interno concernente il governo delle pubbliche manifestazioni".
Rosset (Presidente) - Punto n. 16 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Contoz, ne ha facoltà.
Contoz (UV) - L'interpellanza che vado a spiegare, riguarda la cosiddetta legge Gabrielli che obbliga, dopo la sua entrata in vigore, a tutta una serie di misure per le manifestazioni pubbliche. Misure di safety e security che mettono in pericolo la possibilità di svolgere numerose sagre e feste previste per l'ormai imminente estate nella nostra regione. Interrogo a questo proposito il Presidente della Regione Marquis, per sapere perché è stata sospesa la proposta di delibera della Giunta regionale: "Approvazione delle linee guida per l'organizzazione dei soccorsi sanitari negli eventi e nelle manifestazioni programmate". Secondo me, questa proposta era stata molto bene articolata e in sintesi, grazie al così chiamato algoritmo di Maurer, si poteva valutare il rischio di eventi con grande affluenza di pubblico e consentiva di quantificare il rischio totale di ogni manifestazione, per poter così predisporre le risorse adeguate per il soccorso.
Mi sembra che il legislatore Gabrielli abbia fatto di ogni erba un fascio: non ha tenuto conto della diversità delle feste e delle diverse realtà italiane. Nella nostra piccola regione, se non viene modificata questa legge, si può mettere a rischio tutta una serie di manifestazioni programmate da tempo per questa estate ormai alle porte. Inoltre, mi chiedo, noi in Valle d'Aosta dove potremmo trovare tutte le ambulanze indicate come necessarie in questa legge, per poter coprire tutte le feste programmate e soprattutto tante nello stesso giorno. Anche per questo motivo nella precedente adunanza del Consiglio avevo chiesto una migliore programmazione delle feste e sagre in Valle d'Aosta.
L'algoritmo di Maurer, dal nome complicato, è molto in uso in Germania e in Austria ed è stato veramente fatto bene. Se applicato alle nostre feste, ci consentirebbe ugualmente di organizzare bene le sagre, con tranquillità e sicurezza per tutti. In primis i nostri sindaci, che sono quelli veramente interessati a questa legge, perché poi sono loro i veri responsabili, anche penalmente, di eventuali incidenti.
La ringrazio dell'attenzione e aspetto la sua risposta, che penso sarà ascoltata con molto interesse dai numerosi sindaci della nostra regione.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Ringrazio innanzitutto il collega Contoz per aver sottoposto questa iniziativa all'ordine del giorno, perché consente di illustrare - come ha detto lui - alla comunità valdostana e ai sindaci lo stato di fatto, in relazione alle problematiche che sono state rappresentate. Credo che, al fine di inquadrare l'argomento in discussione, occorra fare una rapida premessa: sono tre i punti che vorrei evidenziare.
Il primo è che stiamo parlando di una materia e di atti di natura prefettizia, di cui si è discusso nella riunione del 16 giugno scorso nel Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla quale sono stati invitati a partecipare il presidente del Consiglio permanente degli enti locali, il capo della Protezione civile regionale e il comandante del Corpo valdostano dei vigili del fuoco. Il successivo 20 giugno, su questo tema, con il Questore abbiamo avuto un incontro pubblico con tutti i sindaci presso la sede del CELVA.
In secondo luogo, come abbiamo precisato proprio nel corso dell'incontro del 20 giugno, le finalità della direttiva del capo della Polizia - è stata chiamata impropriamente come legge, ma è una direttiva impartita dal capo della Polizia - sono di favorire lo svolgimento degli eventi in un quadro di sicurezza e non certo di ostacolare le manifestazioni pubbliche; non è questa la finalità ricompresa nella direttiva.
In ultimo, credo che sia bene ribadire che nell'ordinamento italiano il sindaco è anche l'autorità locale di pubblica sicurezza e il primo responsabile sul suo territorio per l'incolumità pubblica. Questa è un po' la cornice all'interno della quale si è inserita la direttiva del capo della Polizia, a seguito anche dei tragici avvenimenti che sono avvenuti negli ultimi mesi in realtà europee e anche in piazza San Carlo a Torino.
È una direttiva sulla quale abbiamo sentito tanti commenti in questo periodo e letto anche tante informazioni. Purtroppo credo che in pochi l'abbiano letta in modo concreto e l'abbiano potuta comprendere. Chi l'ha fatto con coscienza e con il senso di responsabilità che deve caratterizzare una pubblica autorità non può che condividerne lo spirito, che è poi quello di migliorare la sicurezza della gestione degli eventi, non quello di disincentivarli. Come è stato anche ricordato ai sindaci valdostani, occorre evidenziare che non si tratta di nuove disposizioni che sono state introdotte, ma che, al contrario, sono state presentate in modo integrato e organico le prescrizioni normative in essere da anni e note - almeno dovrebbero esserlo - a tutti gli amministratori e a tutte le amministrazioni.
Dalla lettura della direttiva del capo della Polizia, avrete sicuramente notato il passaggio in cui si dice che le misure di safety e security che vi sono delineate sono "requisiti imprescindibili di sicurezza", senza i quali le manifestazioni non possono avere luogo. Ci confrontiamo pertanto con delle disposizioni normative che non possono essere semplicisticamente riviste per essere adattate alla nostra realtà, ma che possono invece essere applicate con coscienza e coerenza e, con un po' di attenzione, questo può essere fatto con il giusto equilibrio e proporzionalità. In tal senso, la particolare configurazione delle competenze prefettizie del nostro ordinamento e la coesione del nostro sistema di governo e di gestione del territorio ci permettono - è ciò che abbiamo fatto noi - di favorire la migliore applicazione delle disposizioni attraverso il raccordo e la sinergia tra tutti gli attori.
In estrema sintesi, direi che siccome non possiamo cambiare le norme, abbiamo lavorato per una loro applicazione "sostenibile" rispetto al territorio e alla nostra esperienza gestionale. A questo risponde la mia nota, che è stata trasmessa ai sindaci della Valle d'Aosta il 3 luglio scorso, indicando che i sindaci stessi possono avvalersi, per quanto riguarda la safety, sia delle professionalità presenti nelle commissioni di vigilanza per il pubblico spettacolo, ma anche e soprattutto del supporto del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e della Protezione civile. Allo stesso modo, per quanto riguarda la security, cioè i servizi di ordine e di sicurezza pubblica, è stato precisato che prevalgono in tale ambito le determinazioni dell'Autorità di Pubblica Sicurezza, che si esplicano in particolare nella pianificazione di adeguati servizi di polizia da parte del Questore, che con un suo impegno forte e personale - di questo lo ringrazio - sta incontrando gli amministratori locali uno a uno, affinché ogni evento possa essere realizzato al meglio, senza particolari impatti su chi li deve gestire.
In ultimo, abbiamo segnalato ai sindaci che, se è vero che loro costituiscono a livello locale il principale riferimento per ogni evento, il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, per il tramite dell'Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Regione, è a loro supporto per valutare delle situazioni particolari, relative a quelle che possono essere le manifestazioni di maggiore impatto per il territorio e che richiedono una verifica congiunta tra i diversi operatori del sistema regionale. Considerato che in questa prima fase tale approccio ha già dato buona prova di sé, in occasione della Festa della musica ad Aosta, di Musicastelle, del Trofeo Snoopy e della Mostra concorso dell'artigianato, siamo quindi certi di aver messo in atto, anche in questo caso, un sistema integrato e coerente che non abbandona nessuno, tantomeno i Comuni valdostani, nella gestione di una materia che è sicuramente complessa, ma che non può essere affrontata con approssimazione. Infatti ogni manifestazione fa storia a sé ed è impossibile definire in maniera univoca i concetti di equilibrio e appropriatezza rispetto a manifestazioni che hanno natura, pubblico e localizzazioni estremamente eterogenee, e che solo poi in definitiva gli attori del territorio, in primis i Sindaci, confrontandosi con il Questore che si è confermato disponibile, possono valutare appieno, in un contesto di collaborazione, individuando caso per caso le misure idonee da intraprendere per prevenire delle possibili questioni inerenti la sicurezza.
Ieri, infine, ho convocato un incontro con i principali attori interessati: il CELVA, il Questore, il Comandante dei Carabinieri, la ASL, i Vigili del fuoco e la Protezione civile per verificare a caldo il funzionamento del sistema che abbiamo messo in atto in questo periodo di prima applicazione. Dico "a caldo", perché abbiamo atteso la fine di Musicastelle con i suoi concerti in quota, adesso sono anche in corso i festeggiamenti dei Santi Giorgio e Giacomo e abbiamo definito anche l'impianto per la prossima Foire d'été. In questa riunione non sono emerse particolari criticità e, anzi, è stato sottolineato che tutte le manifestazioni programmate hanno avuto luogo. Il Presidente del CELVA ha altresì evidenziato come la nota che ho indirizzato ai Comuni il 3 luglio scorso, unitamente all'attività del Questore, dei Carabinieri e al supporto dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, sono state un sicuro aiuto per i Comuni, che si sono confrontati con l'applicazione dei contenuti della circolare del Ministero dell'Interno relativamente alle disposizioni vigenti richiamate in materia di sicurezza. Abbiamo anche convenuto, nella riunione di ieri, di utilizzare il metodo della collaborazione anche per gli aspetti di natura sanitaria, che hanno evidenziato qualche criticità in una prima fase, per cui la ASL e i sindaci si incontreranno per definire insieme le modalità di analisi dei rischi e i dispositivi da mettere in atto caso per caso.
Due parole sotto il profilo politico. Sicuramente l'emanazione di questa circolare, che ha richiamato maggiori attenzioni riguardo alla gestione delle manifestazioni e degli eventi, ha creato del disagio nel nostro sistema organizzativo, perché spesso e volentieri si ricorre per l'organizzazione al volontariato, alle associazioni, alle unità locali che hanno delle difficoltà a gestire le pratiche sotto il profilo amministrativo. Però credo che con l'apporto di tutti e con la collaborazione, in particolare del Questore, stiamo riuscendo a limitare i disagi rispetto all'applicazione di questa direttiva e contiamo che con l'esperienza che si mette in atto, in primo approccio quest'estate, si potrà mettere a regime un sistema comportamentale che consentirà di gestire le manifestazioni con la sicurezza adeguata e anche in proporzione ai rischi connessi con ciascuna di esse.
Dalle ore 12:12 assume la presidenza il vicepresidente Fosson.
Fosson (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Contoz, ne ha facoltà.
Contoz (UV) - Mi fa piacere che qualcosa si muova e che abbiate fatto qualcosa. Io non sapevo di queste ultime riunioni. Questa interpellanza era stata fatta, perché molti sindaci erano veramente preoccupati. Comunque io vi chiederei se potete rivedere questo algoritmo di Maurer, che specifica molto bene quando ci vuole l'ambulanza e quando non ci vuole. Secondo me, si ridurrebbero di molto, perché non vorremmo che ci fosse un business delle ambulanze, sotto questa cosa qui. Ci sono tante cose che, guardando bene questo algoritmo, si potrebbero semplificare, distinguendo le feste grandi dalle feste piccole.
Comunque ringrazio il Questore per l'attenzione che ha dimostrato e spero che proseguiate su questa strada, perché effettivamente la Valle d'Aosta è una regione turistica, quindi non bisogna rinunciare a tutti quelli che hanno voglia di organizzare delle feste.