Oggetto del Consiglio n. 2894 del 26 luglio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2894/XIV - Interpellanza: "Confronto con la commissione consiliare competente in materia di affitti delle seconde case e di revisione della legge regionale n. 19/2001".
Rosset (Presidente) - Punto n. 20 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Affrontiamo un argomento che è sicuramente complesso, importante e che è stato già oggetto di riflessioni, di analisi: da un lato, c'è un'esigenza sacrosanta, ovvero creare le condizioni in modo tale da non avere una concorrenza sleale tra un'offerta alberghiera e un'offerta para-alberghiera, o comunque un'ospitalità diffusa e, dall'altro, valorizzare un patrimonio importantissimo di seconde case, che possono essere un volano per tutta la nostra economia. Le norme sono sicuramente datate, ma esistono, quindi, nel momento in cui si definisce una "locazione breve", ci si deve attenere alle caratteristiche di una locazione, quindi è una locazione di un immobile, che può essere ammobiliato, ma non ci devono essere dei servizi, quindi non ci può essere sicuramente il servizio di prima colazione, non ci possono essere i cambi biancheria, le pulizie; le norme quindi esistono.
In passato abbiamo anche fatto una serie di valutazioni relative all'imposta di soggiorno. Dal punto di vista legislativo, le modifiche sono di poco conto, è sufficiente prevedere la possibilità di far pagare l'imposta di soggiorno a coloro che usufruiscono di questi affitti. È chiaro che il problema per il legislatore regionale è semplice, meno semplice è la soluzione e il controllo che a quel punto dovrà essere fatto dagli Enti locali, perché, fino a prova contraria, l'imposta di soggiorno è incamerata dai Comuni. Potrei andare avanti perché questo è un tema importante e che è già stato affrontato, così come le norme di pubblica sicurezza, la denuncia delle presenze, tutte attività in qualche modo che possono essere rintracciate nell'ordinamento già esistente. Nessuno nega la possibilità di mettere mano alla norma, di creare le condizioni per avere una maggiore chiarezza.
Ci ha stupito la dichiarazione fatta agli inizi di giugno in occasione dell'assemblea dell'ADAVA, dove - perlomeno se abbiamo interpretato bene quello che è stato detto, ma l'ho sentito io, l'hanno detto i giornali -: "l'Assessore ha anticipato i contenuti di un disegno di legge in materia di locazione per finalità turistiche di camere". Ora, non sarà una questione di maniera, ma un tema così importante, un tema che coinvolge tutta una serie di soggetti viene comunicato in un'assemblea...non so se l'obiettivo era quello di fare un tweet e avere qualche re-tweet dei soliti noti, ma se il tema è serio, la prima cosa che si doveva fare era sicuramente interloquire con l'Associazione degli albergatori, creare le condizioni per parlare con gli Enti locali, che sono poi i soggetti su cui grava il controllo, dove ci sono tutti i vari temi. Non c'è quindi da parte nostra una contrarietà rispetto ad un provvedimento legislativo, che vada probabilmente a chiarire una situazione che qua e là è già normata, ma forse meriterebbe...
Il messaggio soprattutto che è stato dato: "stop agli affitti selvaggi". Io non so se lei ha fatto delle valutazioni, ma questa cosa è stata percepita molto male, perché non è stata compresa da tutta una serie di titolari di seconde case, da parte di tutti coloro che in qualche modo cercano di mettere a disposizione un patrimonio immobiliare, che oggi tra le tassazioni comunali, le tassazioni nazionali costa e che in qualche modo hanno la possibilità di recuperare qualche cosa. Non so se ha avuto modo di vedere l'articolo de "La Stampa" che parla di un incontro, corretto, che Airbnb ha avuto con i sindaci e pare anche con i dirigenti dell'Assessorato. Parla di numeri che sono molto importanti, parla di 1800 seconde case messe a disposizione. Mandare dei messaggi che sono probabilmente dovuti alla sintesi di Twitter: "stop agli affitti selvaggi" non porta da nessuna parte, non credo abbia fatto un affare nel dire questo.
Il nostro invito, ma proprio anche cercando di essere molto garbato, è di cercare di far lavorare questa IV Commissione, di cercare di creare un momento di condivisione con gli Enti locali. C'è un'Associazione che rappresenta i piccoli proprietari (UPPI), interloquiamo anche con Airbnb.
Ci sono stati anche dei provvedimenti legislativi a livello nazionale. Si è parlato dell'introduzione della cedolare secca. Anche quel ragionamento non sembra così scontato perché le modalità per pagare la cedolare secca non sembrano così chiare, ma a quel punto noi avremmo raggiunto la quadratura del cerchio come si suol dire: da un lato, quindi facciamo pagare le imposte; dall'altro, mettiamo in rete un patrimonio importante, volendo introduciamo l'imposta di soggiorno. Si adempie alle norme di pubblica sicurezza, ma creiamo quelle condizioni.
Se è vero quindi che c'è una parte di provocazione nell'interpellanza, la invitiamo a creare quel tavolo, ad evitare di fare delle dichiarazioni per dire: "facciamo delle cose". C'è un lavoro che è stato fatto, il tema è un tema che sta a cuore di tutti, capiamo benissimo anche i problemi del comparto alberghiero che dice: "siamo sottoposti a diecimila controlli, dobbiamo avere il certificato di prevenzione incendi, dobbiamo fare tutte le statistiche", lo capiamo. Si dice: "non possiamo immaginare di essere messi in concorrenza con qualcuno che non fa nulla", colui che non fa nulla - ricordo - contravviene alla legge. Vogliamo fare una legge per chiarire meglio? Sì. Ma evitiamo di dire: "stop agli affitti selvaggi" e soprattutto "stop agli affitti", perché per noi questa è comunque una risorsa.
Sempre a proposito di annunci, noi abbiamo avuto modo il 6 aprile di aver avuto un'audizione dell'Assessore e dei dirigenti dell'Assessorato in cui il dirigente ha detto che c'era un disegno di legge pronto al 99 percento sulla riforma della legge regionale n. 19; dal 6 aprile ad oggi questa legge è sparita dal radar, quindi se possiamo avere qualche informazione...
Presidente - Per la risposta, chiede la parola l'Assessore Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-PNV) - Grazie collega Marguerettaz per l'interpellanza, che mi dà la possibilità di fare chiarezza e anche per la pacatezza nell'esposizione. Parto dal primo punto: "la scelta di non confrontarsi con i sindaci prima di fare delle dichiarazioni...". Senza avere neanch'io nessun intento polemico nella risposta, però devo fare un pochino la genesi del percorso che sta facendo il progetto di legge, condividendo quanto è stato fatto anche dal precedente Governo. Il precedente Governo aveva - come lei ha anticipato - assegnato un obiettivo al dirigente della struttura competente, che era quello di studio e redazione di un disegno di legge per l'applicazione dell'imposta di soggiorno anche nei confronti dei locatari per uso turistico di camere, case e appartamenti ammobiliati urbanisticamente destinati a residenza temporanea. A seguito di questo incarico, gli uffici hanno fatto il loro lavoro e hanno predisposto una bozza di legge.
Ora, riferendoci all'incontro avuto all'assemblea dell'ADAVA, dove si trattava il tema specifico, ovviamente l'Assessore è stato chiamato in causa e ha fornito il proprio punto di vista affermando, direi non in maniera roboante, ma questo è il mio punto di vista, che era allo studio una bozza di legge. Forse dovevo dire che era stato dato l'incarico nel mese di gennaio, e ho qua le mie dichiarazioni scritte. Non ho fatto tweet, come peraltro tutti i tweet che lei richiama non provengono dal mio profilo Twitter, perché se va a vedere, parlo solo di notizie sportive. Convengo però che logicamente il gioco delle parti la porta a fare certe affermazioni. Ho dato una risposta affermando che si stava lavorando sulla bozza di legge. L'incarico che voi avete dato, per certi versi, è lungimirante, perché anticipava il decreto legislativo n. 50, che è quello che lei ha citato della cedolare secca, poi convertito in legge. Chiaramente nel redigere la bozza gli uffici hanno osservato che se si deve prevedere l'imposta di soggiorno, si deve poi addivenire ad un censimento degli edifici e prevedere dei sistemi di controllo. Ricordo comunque che l'imposta di soggiorno non è obbligatoria da parte dei Comuni, quindi i Comuni che la vogliono applicare lo possono fare; quelli che non intendono applicarla non lo fanno. È stata data questa risposta, gli uffici hanno proseguito e in seguito, come di solito avviene, il dirigente ha trasmesso ai consulenti legali del CELVA per un confronto tecnico-amministrativo la bozza di legge così com'è scritta in virtù dell'incarico ricevuto nel mese di gennaio. I legali del CELVA poi hanno fatto il lavoro, probabilmente fraintendendo il Responsabile degli Enti locali che si occupa del settore Consulta dello sviluppo economico. Non avrà guardato da chi era stata trasmessa la bozza di disegno di legge, ha fatto le sue dichiarazioni e ha commentato un disegno di legge che non è quello di cui ho parlato io, che è ancora in itinere e sarò ben lieto di portarlo in commissione, ma è quello dell'incarico di gennaio. Ora, non vedo alcun problema in questo, non mi sono permesso di fare altri commenti in merito, però da quel momento, colleghi, è stato fatto un percorso, è stata sentita l'UPPI, è stata sentita l'Associazione albergatori, sono stati fatti incontri sul territorio e abbiamo proceduto ad aggiornare la bozza di disegno di legge scritta dagli uffici, che non è mai passata penso al suo vaglio, e abbiamo iniziato ad apportare le dovute modifiche, figlie del pensiero di questa maggioranza. Non sono ancora state portate politicamente al CELVA e in commissione, perché è ancora in fase di ultima rifinitura e di scrittura e sarà condivisa dal Governo regionale penso a breve, quindi da parte nostra vi è la disponibilità ad andare in commissione.
Vorrei ancora sottolineare che ho iniziato a scrivere questo disegno di legge e a fare dichiarazioni in merito all'ADAVA in data successiva all'approvazione del decreto legislativo n. 50, che ha introdotto la cedolare secca, che è un argomento molto spinoso in merito. Convengo con quanto lei ha detto e, se si ricorda non ho perso tempo nel dire che questa legge doveva essere una chiave di svolta, ma era necessaria per fare sinergia tra il settore degli albergatori e degli appartamenti. Deve essere una legge virtuosa, deve promuovere un territorio, anche perché - come tanti di voi sanno - il rapporto tra "letti caldi" e " letti freddi" in Valle d'Aosta è di 1:4: l'esatto contrario di ciò che avviene in altre regioni. La presenza di questi appartamenti nel settore turistico quindi è determinante, ma sapere quanti posti letto possiamo vendere freddi può essere importante per fare delle sinergie, per fare delle strategie, per direzionare degli investimenti. La legge quindi non ha sicuramente e non avrà un intento vessatorio, non vuole sanzionare nessuno e non vuole neanche incentivare i controlli da parte di nessuno, ma vuole aiutare a crescere, vuole aiutare a sviluppare turismo e io credo che in questo senso possiamo sentirci tutti pienamente d'accordo.
Ben vengano le aperture di voler lavorare insieme. Quando sarà confezionato il progetto, sarò lieto di portarlo in commissione e di confrontarmi con tutti gli attori. Aver sentito l'UPPI e altri portatori di interesse prima mi è proprio servito per capire quali sono i correttivi che andavano apportati. Per Airbnb confermo che è passata anche in Assessorato, ci siamo confrontati serenamente e molto apertamente. Il numero degli appartamenti da parte loro mi hanno detto che supera i 2000, ma non c'è solo Airbnb, ci sono tante altre realtà che lavorano nel settore specifico. È importante quindi addivenire ad una regolamentazione virtuosa, che permetta a tutti di lavorare - il termine che utilizzavo - in serenità e in maniera sinergica, in maniera anche di trasformare quella che da alcuni è percepita come una concorrenza, magari non sempre leale, come una parte che diventa un atout da giocarsi sul turismo. Vi è quindi la disponibilità a portarla in commissione, a fare un nuovo giro di confronti con i portatori di interessi per illustrare le modifiche a quella bozza di legge stilata in virtù dell'incarico ricevuto nel gennaio di quest'anno.
Per quanto riguarda l'altra proposta di legge sulle strutture turistiche e ricettive, anche in questo caso era stato dato un incarico già nel 2014, era stato prodotto un disegno di legge. Quando sono subentrato io, era ancora monco, ci si è lavorato, soprattutto nella parte che riguarda i campeggi, l'albergo diffuso. Come penso abbia ben chiaro, sono state date delle priorità, si sta lavorando sulla legge di cui abbiamo parlato prima, è in dirittura di arrivo anche questa, ci sono le ultime rifiniture. Tenuto conto che, come ho detto in commissione e anche alla riunione degli albergatori, è un disegno di legge strategico. È vero che è stato un po' fermo, ci saranno stati dei validi motivi per farlo, però riteniamo che sia la possibilità di essere un volano per il settore turistico, quindi nel mese di settembre contiamo di portare in commissione anche questo disegno di legge.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il collega Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Qualche Consiglio fa mi ero ripromesso di aiutarla e credo in qualche modo di aver portato a termine un po' questo impegno, perché se lei avesse detto quello che ha detto oggi in aula agli albergatori, non avrebbe generato tutta una serie di dubbi e di preoccupazioni. Io so che lei ha delle persone che invitano ad aiutare il prossimo, io faccio tesoro di quello che dicono certe persone, perché in questo articolo de "La Stampa" si dice: "Airbnb: portiamo soldi e turisti, non ostacolateci", se si sentono di dover dire: "non ostacolateci", è perché perlomeno pensano che qualcuno voglia ostacolarli e quel "qualcuno" ovviamente non poteva che essere lei con quelle dichiarazioni. Dicendo le cose che ha detto oggi in aula, ovviamente nessuno si sarebbe preoccupato, perché è assolutamente ragionevole fare un percorso, condividere ed è chiaro che i dirigenti fanno correttamente il loro lavoro, ma non possiamo immaginare di prendere un lavoro dirigenziale e darlo in pasto all'opinione pubblica o alle categorie. Ci deve essere una mediazione politica, quindi se è vero...ma ne abbiamo già parlato altre volte, negli obiettivi dirigenziali, se avrete la fortuna di continuare a governare, lo farete anche voi, ci sono dei momenti dove devi dare degli incarichi ai dirigenti, degli obiettivi e il politico deve prendere il lavoro e poi deve mediarlo, deve migliorarlo. Io quindi sono assolutamente d'accordo e mi congratulo per la risposta di buon senso, che ovviamente ha un tenore totalmente diverso rispetto alle dichiarazioni fatte. Mi pare che si possa dire che le seconde case, i cosiddetti "posti letto freddi" sono una risorsa. Bisogna concentrarsi in modo tale che non ci sia una concorrenza sleale. Soprattutto - quello che mi dicevano gli albergatori - bisogna sanzionare coloro che, dal punto di vista professionale, utilizzano tante case. C'era una doppia intermediazione, quindi non sono i privati, a volte sono addirittura delle agenzie che fanno incetta di alloggi e, di fatto, fanno un'attività imprenditoriale bella e buona.
Così come la legge n. 19, di cui abbiamo avuto modo di parlare in occasione di una delibera, lei si ricorderà bene che abbiamo questo problema dei mutui. Non essendoci più il fondo perso, abbiamo delle fasce molto importanti di soggetti che non riescono ad accedere al mutuo, perché generalmente prima accedevano al fondo perso. Questo disegno di legge era pronto, ora io non so, probabilmente ci sono state delle modifiche, le vedremo. Il dirigente in audizione il 6 ha detto che al 99 percento è pronto. Io capisco che in questo periodo ci sono state tante priorità, ma qui le decidete voi. Il settore turistico merita grande attenzione, quindi aspettiamo, non tanto per noi ma per il comparto questo disegno di legge e speriamo di dare gambe ad un lavoro che è stato fatto nei mesi precedenti.