Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2847 del 13 luglio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2847/XIV - Interrogazione: "Situazione dell'emergenza abitativa nel Comune di Aosta".

Rosset (Presidente) - Punto n. 7 all'ordine del giorno. Per la risposta, chiede la parola l'assessore Borrello, ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Iniziamo oggi questo dibattito a due con il collega Baccega, in merito alle tematiche dell'emergenza abitativa. È una tematica che lui conosce sicuramente molto bene, in quanto ha avuto l'onore di gestire prima di me questo assessorato e ha avuto anche altre esperienze all'interno del Comune di Aosta.

Prima di iniziare, mi sembra opportuno dare una definizione. L'emergenza abitativa è uno strumento per affrontare un'emergenza che si è venuta a creare all'interno di un nucleo familiare, per poterla poi sostenere ed accompagnare al di fuori di questo stato di emergenza. Quindi è uno strumento limitato nel tempo.

Fornisco i dati che il collega Baccega mi ha chiesto con questa interrogazione, partendo dal presupposto che molti già li conosceva, altri li conosce anche in virtù del fatto che mi fa legittimamente degli accessi agli atti, quindi fornisco continuamente documentazione. Dal 1 gennaio 2017 a oggi, la commissione regionale per le politiche abitative - sottolineo che questa commissione è presieduta da un giudice e analizza le istanze che vengono prodotte dai Comuni - ha approvato 53 proposte di revoca dell'emergenza abitativa, una ventina nel primo trimestre e una trentina nell'ultimo trimestre. Dettaglio la casistica, che è sicuramente utile per un'analisi più complessiva: 4 sono stati revocati per decesso; 20 per stipula autonoma di contratto; 3 per disatteso progetto (i contratti vengono accompagnati dai progetti dagli assistenti sociali); 10 per perdita dei requisiti; 5 per trasferimento all'estero; 4 per chiusura progetto; 2 per proposta di trasferimento in centro di prima accoglienza; 3 per restituzione delle chiavi da parte di coloro che erano intestatari di questo contratto di emergenza abitativa e 2 per l'assegnazione definitiva di alloggi ERP (edilizia residenziale pubblica). Per quanto riguarda invece il contributo mensile anticipato, sarà attivato entro il prossimo mese di agosto e, come previsto, riconoscerà anche le mensilità 2017 arretrate. Questo perché, come prevede la deliberazione del marzo 2017, deve essere liquidata sulla base degli importi erogati con il sostegno alla locazione ordinaria. Quest'ultimo è stato pagato a fine giugno e, per i casi di morosità, si finirà di pagare per il mese corrente di luglio.

Per quanto riguarda il secondo quesito, allo stato attuale, ad Aosta, risultano 2 alloggi dell'ARER disponibili, mentre siamo in attesa di nuove disponibilità di alloggi da parte del Comune di Aosta, a seguito di alcune mobilità in corso. Inoltre abbiamo 35 alloggi di privati convenzionati con le amministrazioni regionali e mai utilizzati. Per questi ultimi è opportuno ricordare che si ricorre a essi quando, in assenza di alloggi ERP idonei a risolvere i casi di emergenza abitativa, risulta disponibile un alloggio privato nel quale è possibile progettare la risoluzione dell'emergenza abitativa.

Per quanto riguarda il terzo quesito da lei posto, attualmente nelle graduatorie comunali di emergenza abitativa risulta che ad Aosta, su 194 nuclei in graduatoria, sono solo 3 quelli in attesa di alloggio, di cui 1 in attesa di assegnazione di alloggio definitivo da bando. Nei Comuni e su tutto il territorio regionale, su 102 nuclei in graduatoria, sono 2 quelli in attesa di alloggio; si tratta di nuclei riconosciuti in emergenza nelle ultime due commissioni.

L'ultimo quesito da lei posto: complessivamente la Regione ha stipulato 75 contratti di emergenza abitativa in alloggi ERP, di cui 65 ad Aosta, mentre altri 8 contratti sono in fase di stipulazione. Con l'ARER i rapporti sono da sempre collaborativi e sono ulteriormente migliorati anche con il Comune di Aosta, da quando ha completato la propria riorganizzazione degli uffici. Si sono instaurati buoni rapporti finalizzati all'obiettivo di concludere prima possibile il transito alla Regione di tutti i contratti di emergenza stipulati dal Comune. Qui apro una parentesi: c'è la problematica incardinata dall'amministrazione comunale in merito a quei 76 alloggi, che dopo lei citerà nella successiva interrogazione. Gli uffici regionali ritengono che tale operazione (quella del passaggio dei contratti - quelli ordinari, chiamiamoli così -risultata particolarmente difficoltosa per i contratti scaduti e per l'assenza totale di progetti e monitoraggi) sarà sostanzialmente conclusa con la fine del corrente mese di luglio e con l'avvio da parte del Comune di Aosta dell'assegnazione degli alloggi ERP ai nuclei della graduatoria del bando.

Dalle ore 11:55 assume la presidenza il vicepresidente Fosson.

Fosson (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (EPAV) - Non voleva e non vuole essere un dibattito a due, ma l'approfondimento di una tematica che è sicuramente all'ordine del giorno. Noi siamo molto preoccupati. Lei oggi mi ha fatto pervenire, sulla richiesta del 116, i verbali delle ultime tre commissioni di edilizia residenziale pubblica e ovviamente mi rendo conto che le esclusioni e le domande non accolte o rigettate sono parecchie. Sulla base di queste considerazioni, io credo che si debba fare un'attenta valutazione, perché è vero che lei ha ripercorso i motivi che ci hanno portati in passato a determinare un percorso per i casi di emergenza abitativa, ma ci sono dei casi che diventano quasi sistematici, sui quali bisognerà in qualche modo fare un approfondimento.

In realtà che cosa riscontriamo nel 2017? C'è una tendenza al rigetto delle domande, con la motivazione che non si è verificata nel nucleo una diminuzione di reddito. È chiaro che se il reddito è quello di una signora che è impiegata in un'impresa di pulizie e fa le poche ore che può fare rispetto a quanto l'impresa le mette a disposizione, e il reddito è di 450 o 500 euro al mese, evidentemente questo è il reddito massimo, ma è anche il reddito minimo che potrà avere e non ci sarà mai un'ulteriore diminuzione. Quindi va approfondita questa problematica.

C'è la tendenza della commissione a escludere dalla graduatoria nuclei familiari, sostenendo che potranno usufruire del contributo alla locazione. Non si sa in che termini e non si sa per quanto tempo, però lei ha detto che ad agosto sono già stati individuati tutti i vari percorsi. Poi magari se lei mi dà copia di quello che ha, visto che i dati sono molti. C'è la tendenza a sostenere che il nucleo potrà contrarre con il proprietario un contratto proprio, ma talvolta il proprietario non ne sa nulla.

C'è la tendenza a sostenere che per alcuni nuclei familiari si può proseguire l'emergenza abitativa, soltanto passando attraverso il centro di prima accoglienza. Ma qui il discorso è complicato, perché è vero che nella delibera è scritto in modo sibillino, però individuare un nucleo familiare, soprattutto se è valdostano e ha lavorato in Valle d'Aosta tanti anni, ha prodotto PIL e ha tutte le caratteristiche per l'emergenza abitativa, dirgli "da oggi in poi, visto che hai già fatto più di diciotto mesi, vai al centro di prima accoglienza", è un po' una preoccupazione che mi pongo, perché significa un passo indietro piuttosto pesante. Questo io direi che è inaccettabile: questi nuclei, che hanno lavorato in Valle d'Aosta per tanto tempo e che hanno prodotto PIL, devono avere un riguardo migliore. Per esempio, molti dicono: siamo trattati come i profughi o forse peggio, e questo non ci sembra corretto.

Assessore, io non voglio un dibattito a due, ma vorrei proprio un dibattito aperto. Ne discuteremo nella prossima interpellanza, quando parleremo dei 76 contratti scaduti per alloggi in emergenza abitativa del Comune di Aosta. Lì chiederemo magari un approfondimento in Commissione, rispetto a una serie di tematiche che coinvolgono ovviamente tutto l'apparato, non solo le problematiche di chi c'era prima o di chi c'è adesso.

È necessario che la politica dia delle risposte serie e concrete a questi nuclei familiari che sono in difficoltà, perché purtroppo la disoccupazione è ancora molto presente e perché purtroppo le famiglie si sfasciano con una certa facilità in Valle d'Aosta. Ci sono difficoltà oggettive e noi dobbiamo assumere comportamenti amministrativi, anche entrando nel merito di modifiche legislative, che possano andare nella direzione di dare delle risposte a questi nuclei.