Oggetto del Consiglio n. 2828 del 21 giugno 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2828/XIV - Progetto di legge: "Disposizioni urgenti per il sostegno al comparto agricolo. Modificazioni alla legge regionale 3 agosto 2016, N. 17 (Nuova disciplina degli aiuti regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale)". (Approvazione di un ordine del giorno)
Rosset (Presidente) - Con 29 presenti, possiamo iniziare i lavori, ripartendo dal punto n. 31.01 che discutiamo insieme al punto n. 33.01 (Progetto di legge: "Misure urgenti a sostegno del comparto agricolo a fronte dei danni causati dalle calamità naturali che hanno colpito la Regione autonoma Valle d'Aosta nell'aprile 2017").
Ha chiesto la parola il consigliere Grosjean. Ne ha facoltà.
Grosjean (UVP) - Bonjour à tous. Je dirai bonne été à tous, vu qu'on est au premier jour d'été. Non avrei mai voluto presentare questa legge, perché, se non fosse arrivata la gelata, sarebbe stato molto meglio, però, ahimè, i cambiamenti climatici ci portano a riflettere in modo completamente diverso. Quindi l'Assessore, l'Assessorato, tutti gli organismi competenti si sono attivati subito dopo il 18-19 aprile, quando c'è stato questo improvviso abbassamento di temperatura, dove sin da subito si è percepita una situazione di gravità e di danno economico molto pesante per il settore agricolo, che è già in un momento di grande difficoltà. Quindi approvo l'idea d'inserire in legge già esistente, la legge n. 17 sull'agricoltura, un articolo che preveda la possibilità d'intervenire laddove purtroppo si verificano delle calamità naturali. In questo caso parliamo di gelo, ma potrebbe essere la grandine e, ahimè, con il tempo che fa temo che fra un po' parleremo anche di siccità, perché la situazione è veramente molto drammatica. Siccità che ci dovrà fare riflettere anche sull'utilizzo dell'acqua in agricoltura e sulla continua opera di ottimizzazione e di miglioramento di questa risorsa. In un primo momento, i danni, evidenti, sembravano riguardare il settore frutticolo e il settore viticolo, ma non avevamo tenuto in considerazione anche un altro settore nuovo: il settore ortofrutticolo, orticolo più che altro, dove ci sono una serie di aziende nuove, gestite perlopiù da giovani, dove hanno subito un danno, ed è forse l'unica categoria che ha avuto un danno diretto e una mancanza di reddito quantificabile sin da subito perché lavorando - eravamo nel mese di aprile - sulle primizie, per quel settore è il momento di mercato più importante, quello che dà anche il maggiore reddito alle aziende.
Quindi perdere questa fase di mercato, sicuramente è molto problematico. Sin da subito abbiamo pensato alla viticoltura e alla frutticoltura, ma è venuto fuori subito dopo, grazie agli incontri sul territorio, che anche un altro grosso settore, quello della foraggicoltura, era colpito. Quindi da queste calamità naturali a volte diventa veramente difficile capire quali siano le risultanze. È arrivata sin da subito una proposta di legge, che poi presenterà il collega Testolin e una proposta di legge dalla Giunta. In III Commissione c'è stata una lunga, e direi proficua, discussione. Abbiamo sentito anche le categorie interessate, ed è proprio da loro che è scaturita sin da subito la proposta di fare un testo unico, di non andare a dividerci in leggi diverse, e quindi in Commissione siamo riusciti, raccogliendo le idee un po' da tutte e due le leggi, a presentare un testo unico. È venuta fuori anche tutta una serie di altre richieste o prospettive, anche una proposta molto interessante da parte dei rappresentanti privati del settore frutticolo, che è quella di creare, per esempio, una specie di fondo mutualistico. Gli stessi agricoltori hanno affermato che è arrivato il momento d'iniziare a pensare a un fondo mutualistico, che evidentemente è una proposta che fa onore al settore e penso che dovremmo poi magari riflettere sulla possibilità di aiutarli a lavorare in questa direzione.
Come dicevo, è importante riuscire a inserire con questa nuova legge questi articoli, pochi ma molto concreti, sulla legge n. 17, per dare la possibilità d'intervento immediato e direi anche per permettere di programmare, già a livello di bilancio, dei fondi per queste evenienze, perché altrimenti si aspetta sempre di avere il danno per poter poi correre a cercare d'intervenire e di trovare delle soluzioni. È vero che ci sono le normative da rispettare; abbiamo delle regole della Comunità europea che permettono gli aiuti, ma solo in determinate condizioni e in determinate misure. Per il risarcimento del danno primario sulla produzione, purtroppo, è previsto da un regolamento comunitario che che tutte le aziende siano assicurate. Qui c'è una grossa problematica con le assicurazioni, perché purtroppo i parametri sono sempre stati considerati troppo pesanti per le nostre aziende, quindi pochissime sono assicurate. E la Comunità europea, il regolamento prevede che chi non è assicurato può essere risarcito solo del 50 percento dei danni. Mentre per chi è assicurato il risarcimento può arrivare a quasi la copertura totale: il 90 percento. Quindi questa è un'altra limitazione che effettivamente ci fa pensare che, probabilmente, bisognerà studiare delle strategie alternative a questa misura.
Quindi non mi rimane che ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per la stesura e per la discussione di questa legge, in particolare i componenti della III Commissione che hanno votato all'unanimità questa misura, e tutti quello che hanno partecipato alla discussione, nonché gli operatori di settore per averci portato tutte le loro informazioni.
Adesso rimane da augurare un buon lavoro ai tecnici, che dovranno predisporre la documentazione che gli agricoltori dovranno presentare per poter accedere a queste misure, ma in tanti casi bisognerà comunque aspettare la fine del ciclo, dell'annata, per capire effettivamente qual è stato il danno reale. Quindi penso che non ci debbano essere grossi dubbi sul fatto di accogliere favorevolmente questa misura di sostegno.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Testolin. Ne ha facoltà.
Testolin (UV) -. Solo una domanda preliminarmente: facciamo la discussione generale?
Presidente - Lei interviene come relatore del punto n. 33.01.
Testolin (UV) - In realtà, in Commissione si era concordata una presentazione da parte del Consigliere, così come è stato, e poi gli interventi, il mio, come primo presentatore della proposta di legge n. 102, ed evidentemente quelli degli altri componenti della Commissione.
Solo per integrare un percorso già tracciato dal collega Grosjean, che, come gruppi di opposizione, ci vede, direi, soddisfatti per il raggiungimento di un accordo su una norma di interesse comune e trasversale. Una norma dettata da una calamità arrivata in maniera improvvisa e, fin da subito, ispirata non da spirito di concorrenza ma da chiara attenzione verso una problematica già valutata all'interno del progetto di legge dello scorso anno (2016) che con questo provvedimento va ad essere assolutamente integrato, perché lo scorso anno c'eravamo limitati, per una questione di risorse economiche, a inserire a favore di questo tipo di dinamica, di problematica, due aspetti che potevano supportarne la possibilità di essere affrontata. Un aspetto era la possibilità di andare a integrare degli interventi a sostegno dei premi assicurativi a favore delle aziende che vogliono tutelarsi con una assicurazione sui danni derivanti da calamità naturali; l'altro era quello di aver introdotto la possibilità di finanziamenti ad hoc per il reimpianto delle produzioni colpite. Non avevamo inserito nella norma l'anno scorso - e non lo nascondiamo - degli interventi a fondo perso, perché le risorse a disposizione erano assolutamente limitate e, stante il fatto che questo tipo di avversità atmosferiche fortunatamente erano moltissimi anni che non lambivano la nostra regione, avevamo preferito mantenere le risorse a disposizione per altri interventi di un'urgenza più pressante: quindi sul mondo della zootecnia, piuttosto che sui contributi ordinari ai consorzi. Detto questo, evidentemente con il verificarsi di questa calamità atmosferica ci siamo attivati, così come peraltro si è attivato immediatamente anche il Governo regionale con tutta una serie di attenzioni per verificare i danni. Credo che questo tipo di tematiche non debba avere una connotazione politica, ma una messa a disposizione della politica per risolvere il problema. Questo è stato.
Sono stati presentati due provvedimenti: una proposta di legge e un disegno di legge che, evidentemente, concordavano sui punti fondamentali racchiusi in questo disegno di legge presentato direttamente dalla Commissione competente, che sono, in primis, la possibilità di rimborsare i danni causati dall'evento atmosferico e, in seconda battuta, riguardo ai danni causati sugli impianti produttivi, reperire risorse finalizzate a permettere il reimpianto delle attività produttive danneggiate.
Abbiamo accolto con favore l'indicazione, il suggerimento presente nella proposta di legge - così come era presente anche nel disegno di legge proposto dal Governo con percentuali diverse - ovvero la possibilità d'introdurre dei contributi per questo tipo d'intervento assolutamente straordinario, interventi che saranno possibili fino al 100 percento delle spese sostenibili; evidentemente non tanto perché si crede che bisogni tornare ai contributi del 100 percento su qualsiasi tipo di sostegno, ma perché di fronte a delle situazioni straordinarie - e se c'è la disponibilità finanziaria all'interno delle risorse del bilancio regionale - in casi estremi come questi si possa pensare di sostenere in maniera forte i settori penalizzati non per loro causa, ma per cause indipendenti dalla volontà degli operatori. Questi due disegni di legge, quindi, avevano dei punti assolutamente comuni, che sono stati recepiti all'interno di questa norma, che andremo - credo - ad approvare oggi.
Sulla proposta di legge presentata dai gruppi di opposizione erano presenti anche alcune iniziative che volevano essere di stimolo per capire se ci fosse la possibilità di sostenere il settore in maniera ancora più puntuale. Evidentemente siamo ben coscienti che questo tipo di suggestioni deve fare i conti da una parte con le tempistiche, dall'altra con delle normative pressanti, nonché con interventi già programmati dall'Assessorato e con le risorse finanziarie, che assolutamente bisognerebbe reperire.
Tengo comunque ad elencare queste proposte, perché alcune di esse sono state messe in campo anche da altre realtà regionali, quali quella trentina, per cercare di sostenere il settore in criticità; una verteva sulla possibilità di sostenere le aziende attraverso un finanziamento agevolato della durata di diciotto/ventiquattro mesi, che avrebbe potuto facilitare la possibilità di accesso al credito e quindi favorire la liquidità delle aziende che- così come ha sottolineato il collega Grosjean -nei prossimi mesi si troveranno in difficoltà, come, per esempio, succederà per alcune aziende dell'orticoltura che si sono viste azzerare i proventi derivanti dalla produzione di primizie che - come diceva giustamente un rappresentante di categoria all'interno della Commissione competente - rappresentano circa il 60 percento delle necessità finanziarie per sviluppare l'attività ordinaria dell'azienda all'interno del suo percorso di lavoro annuale. Quindi questo era un po' l'obiettivo. Evidentemente non è un obiettivo che può essere perseguito solo ed esclusivamente dalla politica, dall'Amministrazione. Può essere un obiettivo che può essere sollecitato anche ad altri organismi presenti sul territorio, quali ad esempio gli istituti di credito piuttosto che la Confidi. Così come, giustamente, è stato anche fatto nella provincia di Trento, proprio per supportare con dei finanziamenti da 5 a 50 mila euro le aziende colpite dal fenomeno delle gelate. Questo era un po' lo spirito di questa proposta. Proposta che vedeva delle difficoltà di applicazione, vedeva delle difficoltà di gestione e di reperimento di risorse adeguate per questo tipo di attuazione.
La seconda proposta consisteva nel sostenere le associazioni dei produttori con delle iniziative mirate e condivise con le associazioni di categoria, potevano essere delle attività di promozione specifica, a giustificazione di un eventuale aumento, o propedeutiche a un aumento dei prezzi dovuto a questa criticità relativamente a determinate colture che potevano essere state particolarmente toccate. Voleva essere un po' di stimolo, per cercare di creare un fil rouge che potesse accomunare tutta una serie di attività, magari prese in carico direttamente dall'Assessorato. Credo che la risposta in questo senso sia arrivata da un impegno comunque dell'Assessorato stesso nel gestire questo tipo di attenzione nei confronti del settore con Misure del PSR o con altre attività già in itinere. Quindi prendiamo buona nota e ci faremo comunque attenti vigili di questa attenzione, che potrà e dovrà esserci nei confronti di questo tipo di iniziative.
Terza suggestione. In maniera magari un po' embrionale, è quella sottolineata dal collega Grosjean - che è stata espressa all'interno delle audizioni consiliari anche dai rappresentanti dei produttori, così come delle associazioni di categoria - relativa alla possibilità di allestire o pensare alla predisposizione di un fondo mutualistico a partecipazione pubblico/privata eventualmente con un intervento da parte dell'Amministrazione regionale e un intervento assolutamente indispensabile da parte delle associazione di categoria che possano dare delle risposte più puntuali e più confacenti alle esigenze di un territorio particolare come quello valdostano, caratterizzato da una forte parcellizzazione, caratterizzato da situazioni di produttori che si trovano ad affrontare situazioni diverse per la dislocazione dei loro appezzamenti. Situazioni particolari che possono verificarsi anche in campo zootecnico per quanto riguarda problemi di siccità, piuttosto che altro, relativi al periodo estivo in montagna, piuttosto che, come si è verificato adesso per le gelate, nella zona bassa del territorio.
Quindi questo tipo di attenzione, questo tipo di possibilità di mettere in piedi uno strumento che sia di più agevole lettura rispetto ad altre possibilità di sostegno - come ad esempio quella assicurativa, o interventi diretti da parte dell'Amministrazione - credo che possa essere preso in considerazione. A questo proposito, annuncio già il deposito di un ordine del giorno relativo a questo argomento. Un ordine del giorno che eventualmente illustreremo nel dettaglio più tardi. Un ordine del giorno che è già stato, per correttezza, condiviso anche ieri con l'Assessore, per capire se ci fossero gli spazi per lavorare congiuntamente per dare una risposta di questo genere.
Questo è il percorso che ci ha permesso di arrivare oggi ad avere un testo condiviso, un testo che vuole dare delle risposte concrete al settore. Un testo che, per una volta, credo possa fare anche onore alla politica, per come si è gestito, per l'attenzione che c'è stata anche verso le associazioni, soprattutto verso i produttori. Produttori che - in audizioni appositamente richieste per verificare quali potevano essere le reali esigenze da parte del mondo agricolo di fronte a questo tipo di problematiche - hanno esplicitato con forza la necessità di fare molta attenzione a quelle che saranno le delibere applicative poi di questa norma. Delibere applicative che - come è già stato accennato in precedenza - dovranno calarsi in una realtà molto particolare; dovranno fare molta attenzione per far sì che la corda non costi più del sacco: che non si richieda talmente tanta documentazione, siano posti talmente tanti paletti, per poter accedere a questo tipo di contributi. Ben consci che questa è una difficoltà dettata da normative non solo regionali, ma europee e nazionali.
Quindi la nostra disponibilità ancora a poter lavorare congiuntamente con le strutture per condividere eventualmente le criticità del settore. Questo è l'obiettivo che ci si era prefissati all'inizio, sperando di dare una risposta puntuale in tempi assolutamente accessibili a un settore che è stato messo in ginocchio, anche se poi fortunatamente segnali di ripresa, sul settore viticolo ad esempio, ci sono stati, ma ci sono aziende che sono state fortemente toccate e che quindi dovranno fare ricorso a questa norma.
L'altro aspetto dove si vuole ancora sollecitare il Governo e l'Assessorato a lavorare con attenzione è quello, così come nelle intenzioni paventate attraverso i comunicati stampa, di riuscire a incidere anche sulle risorse nazionali che potrebbero sostenere in maniera importante questo tipo di criticità, stante il fatto che anche altre realtà regionali hanno subito gli stessi danni e le stesse problematiche. Con questo credo che si possa chiudere, per quanto mi concerne, un lavoro che è stato assolutamente proficuo e sul quale continueremo a fare attenzione per il prosieguo dell'attività.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Nogara. Ne ha facoltà. Ricordo che siamo in discussione generale sui due testi di legge.
Nogara (UVP) - Vorrei fare un intervento molto breve, anche perché di questa legge ne abbiamo discusso a iosa, soprattutto in Commissione. Ne sono testimoni tutti i membri della III Commissione. Abbiamo discusso a lungo, abbiamo confrontato i vari testi, quello della minoranza e quello presentato dalla Giunta regionale, abbiamo addirittura fatto un gruppo di lavoro per parlare di queste problematiche e, alla fine di tutto questo iter, come Commissione c'eravamo messi d'accordo su un testo, quello presentato dalla Giunta regionale, integrato con una richiesta fatta dalla minoranza, che era quella sulla 100 percento dei reimpianti: richiesta accettata molto volentieri, perché aveva veramente un senso: porta da un 60 percento a un possibile 100 percento. Alla luce di tutte queste cose, si era deciso che questa era la legge della Commissione. È stata votata all'unanimità e tutti d'accordo su questo fatto.
Se adesso però ricominciamo a discutere di nuovo, a mettere in ballo gli anticipi, la pubblicità, la parte mutualistica - ho visto che ora è arrivato un ordine del giorno, che discuteremo magari più avanti - tanto valeva presentare le due leggi, le discutevamo qui in Consiglio e poi si votavano.
Se ha un senso la Commissione, diciamo che usciamo con una legge condivisa e siamo tutti d'accordo su questa fase, i vari membri della Commissione hanno tutti votato all'unanimità, e poi ci mettiamo di nuovo a dire "era meglio fare forse così, era meglio mettere cosà", consigliere Testolin, poteva portare qui la sua legge, la discutevamo, ognuno votava quello che sembrava più giusto votare ed era finito lì. Non aveva senso fare tutte le capriole che abbiamo fatto in Commissione per portare avanti questo testo condiviso.
Io vi dico sinceramente che, come Presidente della Commissione, sono stato veramente soddisfatto della discussione fatta in Commissione. Abbiamo sentito una marea di gente, abbiamo lavorato benissimo, abbiamo fatto un gruppo di lavoro ed è uscita questa legge. E ringrazio tutti i membri della Commissione per come si è lavorato, perché si è lavorato in modo costruttivo. Devo dire che ho la fortuna di avere dei membri di Commissione competenti nel settore, e qui devo ringraziare il consigliere Cretier, il consigliere Isabellon e il consigliere Baccega, e nell'ultima Commissione è venuto il consigliere Lanièce, con cui abbiamo condiviso tutto; come Presidente della Commissione è chiaro che non solo devo ringraziare quelli dell'opposizione, ma soprattutto i miei collaboratori che sono la vicepresidente Morelli, il consigliere Grosjean e il consigliere Norbiato.
Non avevo intenzione di intervenire, sono intervenuto solo per questo motivo, non per altro: per chiarire che questo è stato un DL condiviso, è stato un DL che si è provveduto a costituire, perché c'era una mancanza nella legge n. 17 e con questo DL siamo assolutamente sicuri che andremo incontro a tutte le necessità e le problematiche degli agricoltori che hanno subito dei danni delle gelate dell'aprile 2015 nei vari tipi di colture.
Poi mi riserverò nella seconda parte, quando si discuterà dell'ordine del giorno, di affrontare questa problematica.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Morelli. Ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Poco da aggiungere a quanto detto con competenza dal collega relatore Grosjean, se non per ribadire come l'interesse nei confronti di questo argomento sia stato assolutamente trasversale e condiviso. E per ribadire ugualmente l'apprezzamento nei confronti dei colleghi di Commissione, in particolare per chi vanta delle competenze particolari nella materia, che sono certamente d'aiuto e che hanno favorito un corretto svolgimento della discussione.
Soltanto alcune riflessioni su alcuni punti. Uno toccato già dal collega Grosjean: quello del cambiamento climatico, che è sempre più evidente e sempre più palpabile nella sua gravità. È vero, le gelate tardive ci sono sempre state, la nostra regione è sempre stata caratterizzata da un clima secco, abbiamo un indice di precipitazioni che è pari a quello della Puglia, però è anche vero che i cambiamenti climatici attuali sono molto più accentuati, molto più repentini e hanno quindi conseguenze più gravi. Quindi è necessario assolutamente - condivido, collega Grosjean - fare una riflessione importante sull'utilizzo della risorsa primaria non solo per l'agricoltura, ma sicuramente in particolare per l'agricoltura, che è l'acqua. Sarà importante, nell'applicazione di questa legge, affrontare adeguatamente la fase di valutazione. Questa è stata una richiesta fatta da tutti i rappresentanti degli agricoltori che abbiamo audito, con l'auspicio che le cose vengano semplificate il più possibile e non venga richiesto agli agricoltori di esibire pacchi di carta, di fatture, ma che si cerchi di trovare un sistema di valutazione che possa dare risposte in tempi brevi, risposte il più possibile equilibrate e rispondenti alle necessità.
Concludo con un apprezzamento nei confronti del mondo agricolo, che si è rivelato estremamente dignitoso. Nessuno si è autocommiserato, anzi, vi è stato un atteggiamento di realismo e di cercare di affrontare i problemi con positività. La questione del fondo mutualistico è stata sollevata proprio da loro, ma con uno spirito di auto-assunzione di responsabilità. Sono loro che in primis hanno sollevato la questione e hanno dato la loro disponibilità a mettersi in gioco. Naturalmente poi, rispetto a questo, l'Amministrazione regionale dovrà fare la sua parte, ma sicuramente questo loro porsi in prima persona, con spirito responsabile e di iniziativa, è sicuramente apprezzabile. Quindi noi naturalmente confermeremo con convinzione il nostro voto favorevole.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier. Ne ha facoltà.
Cretier (PD-SIN.VDA) -. Sono membro effettivo della Commissione e vorrei dire alcune cose a rischio di ripetermi, però l'importante è dare un giudizio sull'operato e sulla proposta di legge che abbiamo fatto come minoranza. Chiaramente abbiamo sentito e audito le varie categorie, questo secondo me è un passaggio importante perché ci fornisce ulteriori elementi di valutazione. In particolare, grazie alla serietà delle persone che abbiamo audito, e in particolare delle aziende, sono stati evidenziati anche aspetti legati ad altri settori produttivi di cui forse all'inizio i danni o non si vedevano, o non erano ancora stati segnalati. Come proposta di legge, noi avevamo concepito la questione legata al fatto che le aziende sono state tutte indistintamente colpite e quindi bisognava trovare una misura per poter aiutare indistintamente tutti quelli che hanno avuto i danni. Non solo le aziende visibili. Abbiamo fatto insieme dei ragionamenti su altre soluzioni, ma c'era il rischio di dirottare gli aiuti esclusivamente alle aziende visibili sul mercato. Proprio con le audizioni abbiamo potuto appurare che ci sono le aziende private, ma ci sono anche tutti i soci delle cooperative, le cui aziende hanno dimensioni veramente, per quel che riguarda la Valle d'Aosta, minime e quindi bisogna pensare di trovare delle misure, considerando le norme comunitarie e regionali per poter aiutare indistintamente tutte le aziende.
In senso generale, l'opera fatta dalla Commissione è sicuramente positiva. Se posso rispondere al collega Nogara, avevamo discusso sull'eventualità di presentare degli emendamenti, ma come accordo non è stato fatto. Abbiamo preferito parlarne direttamente con l'Assessore per trovare un accordo su quella cosa che secondo noi mancava, che era la questione di fare un banco di mutuo soccorso per le aziende che hanno questi problemi, di prevederlo comunque e nei mesi prossimi di riuscire a realizzare qualcosa in questo senso. La Coldiretti in particolare aveva anche evidenziato il sostegno alla promozione all'informazione. Chiaramente avevamo discusso di avere una regia regionale, in modo da non portare danno ulteriore e rendere la cosa visibile, ma era un sostegno esclusivamente all'azienda.
Mi accodo anche alla collega Morelli e a tutti gli altri che mi hanno preceduto; chiaramente il clima sta cambiando, le calamità sono improvvise. Ha già citato le gelate tardive, ma spesso e volentieri abbiamo queste cosiddette "bombe d'acqua" e delle siccità prolungate, che purtroppo in molti casi neanche gli impianti irrigui riescono a compensare, in particolare nei casi di siccità.
Io credo che sia comunque importante alla fine che il testo sia stato condiviso, e questo era anche collegato in generale alla giornata di ieri, dove in qualche modo tutti hanno espresso la volontà di dare delle risposte ai cittadini, in questo caso alle aziende agricole.
Quindi noi siamo favorevoli al testo concordato e poi successivamente andremo a discutere l'ordine del giorno.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lanièce. Ne ha facoltà.
Lanièce (EPAV) - Anche noi del gruppo Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano esprimiamo una valutazione positiva sul testo di legge elaborato dalla III Commissione consiliare, che rappresenta un punto d'incontro tra il disegno di legge regionale n. 105, presentato dall'Assessorato, e la proposta di legge regionale n. 102 presentata dai gruppi consiliari Union Valdôtaine, EPAV e PD-SIN.VDA.
Come è ben noto a tutti, la gelata dell'aprile scorso ha causato gravissimi danni all'agricoltura valdostana - gravissimi danni ai vigneti, ai frutteti, alle produzioni orticole, senza dimenticare le produzioni foraggere - e ha messo in difficoltà numerose aziende agricole. Una straordinaria ondata di gelo che ha colpito parte del territorio valdostano, straordinaria così come il caldo che precedentemente aveva favorito una precoce germinazione delle colture. Da qui la necessità d'intervenire urgentemente a sostegno di un settore importante, quale è quello agricolo. Da una parte le associazioni di categoria si sono subito attivate a tutela delle aziende colpite, confermando il massimo impegno per garantire a queste realtà i giusti indennizzi sia a fronte del calo della produzione sia a fronte dei danni subiti dagli impianti. Dall'altra, la politica una volta tanto ha messo da parte la sua riottosità, eterna contrapposizione tra maggioranza e minoranza, cercando di fare sintesi nell'interesse del settore agricolo così fortemente danneggiato. Da qui la presentazione di due iniziative legislative finalizzate a cercare di dare risposte precise ed urgenti atte a superare questa improvvisa criticità conseguente alle inattese gelate che hanno coinvolto la nostra regione nell'aprile scorso. Le due iniziative sono state oggetto di un'approfondita discussione alla Commissione consiliare competente e alla fine si è ritenuto opportuno fare una sintesi dei due testi di legge e approvare in modo condiviso un nuovo testo di legge in materia di aiuti per i danni causati da avversità atmosferiche, assimilabili a calamità naturali. Il percorso di confronto svoltosi in Commissione ha portato alla definizione di un testo comune condiviso - come hanno già ribadito i colleghi che mi hanno preceduto nei loro interventi - e ha permesso di analizzare la tematica e di prendere atto - anche a seguito dell'audizione con le associazioni e con i rappresentanti del mondo agricolo - della necessità di snellezza e semplicità delle procedure di verifica e calcoli di erogazione dei contributi, di cui l'Assessorato dovrà tenere conto e farsi carico in sede di stesura delle delibere applicative.
Si sottolinea inoltre con favore l'inserimento nel testo di legge definitivo, così come proposto dai gruppi di minoranza, della possibilità di prevedere contributi fino al 100 percento per i reimpianti danneggiati dalla calamità, così come peraltro consentito dalla normativa europea, dando così una risposta straordinaria ad eventi particolarmente gravi.
Durante differenti audizioni dei rappresentanti del settore agricolo - che si sono svolte nella III Commissione -, è emerso in modo unanime un apprezzamento complessivo per l'attenzione rivolta dalla politica al settore agricolo in occasione dell'evento eccezionale sopra citato. Attenzione evidenziata nel dettaglio dei contenuti delle due disposizioni legislative. In effetti nell'audizione è emerso come il disegno di legge regionale n. 105 abbia recepito positivamente le istanze, in quanto va a integrare e a completare la recente legge regionale (n. 17 del 3 agosto 2016), prevedendo, in caso di avversità atmosferica assimilabile a calamità naturale, aiuti per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato per compensare il produttore agricolo dei danni subiti. Mentre il progetto di legge regionale n. 102 si distingueva fondamentalmente per l'introduzione di un ulteriore sostegno per la promozione e l'informazione a favore delle aziende colpite dalla mancata produzione, per la previsione di un fondo provvisorio di finanziamento agevolato e infine per la costituzione di un fondo di riserva straordinario a favore dell'agricoltura per eventuali future avversità atmosferiche, sempre assimilabili a calamità naturali.
A fronte di tali considerazioni, le parti audite hanno richiesto alla III Commissione consiliare permanente di predisporre, se possibile, un testo di sintesi dei due documenti proposti, al fine di semplificare il quadro di riferimento legislativo e garantire il massimo sostegno possibile alle aziende coinvolte. È stato chiesto, se possibile, che il testo votato potesse garantire: l'accesso alle misure d'aiuto per danni subiti dalle avversità atmosferiche assimilabili alle calamità naturali per tutte le produzioni vitivinicole, ortofrutticole, apistiche, cerealicole, foraggere e vegetali in genere, l'introduzione di aiuti per la compensazione dei danni subiti, per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato e per la promozione e formazione a favore delle aziende colpite al massimo delle percentuali possibili e comunque compatibilmente al dispositivo finanziario individuato; la previsione di un sistema di calcolo del danno in grado di contemplare anche le superfici non ancora in produzione e l'accettazione di eventuali perizie asseverate per la stima dei danni forniti dalle aziende coinvolte; l'individuazione di disposizioni finanziarie anche per l'anno 2017 al fine di poter intervenire a favore delle aziende che hanno rilevato, sotto il profilo commerciale, un immediato danno economico; la costituzione di un fondo di riserva straordinario a favore del mondo agricolo, adeguatamente alimentato nel corso degli anni, al fine di garantire interventi rapidi in caso di eventi calamitosi futuri.
Inoltre sempre durante le audizioni è stato evidenziato da più parti come gli effetti meteorologici che si sono registrati, con i conseguenti danni apportati, rischiano di rientrare in una nuova dimensione climatica differente rispetto al passato. Infatti sempre più frequentemente gli effetti del cambiamento climatico nel mondo si manifestano con calamità improvvise quali gelate, siccità, caldo intenso, venti impetuosi, grandinate, piogge intense. Si tratta di fenomeni con i quali saremo costretti a misurarci nei prossimi anni, individuando forme di contrasto e di contenimento innovative, pena lo sconvolgimento dei nostri cicli produttivi. Inoltre è emersa anche la possibilità di verificare la possibilità di sospendere per un anno il pagamento delle rate dei mutui a tasso agevolato concessi tramite Finaosta.
Alcuni di questi suggerimenti sono stati recepiti, altri invece saranno oggetto di approfondimento, come ad esempio quello della costituzione di un fondo mutualistico a favore di tutto il settore agricolo, in modo da garantire a tutto il settore agricolo uno strumento di sostegno flessibile, più snello e adatto a supportare le aziende agricole in caso di criticità importanti o straordinarie. A proposito, come ha già annunciato il collega Testolin, abbiamo presentato un ordine del giorno, con il quale chiediamo al Governo regionale di verificare la possibilità - previo confronto con le associazioni di categoria, con i rappresentanti degli agricoltori, oltre che nella Commissione competente - di predisporre un disegno di legge finalizzato alla creazione di un fondo mutualistico a favore dell'intero settore agricolo.
L'altro aspetto positivo riguarda anche l'azione svolta a livello nazionale, assieme ad altre Regioni colpite dalle gelate, finalizzata a ottenere il riconoscimento dello stato di calamità per le regioni colpite da eventi atmosferici. Azione che vede la nostra Regione come capofila e coordinatrice di un gruppo politico-tecnico finalizzato a portare all'attenzione del Governo italiano le gravi ripercussioni che gli eventi atmosferici hanno avuto sui territori e di conseguenza anche sulle produzioni agricole, in modo da sollecitare il finanziamento di un fondo di solidarietà e di altre misure di sostegno, ovviamente complementari rispetto alle misure fissate dal nostro testo di legge, grazie alle quali si spera che gli agricoltori abbiano la possibilità di vedere ulteriormente riconosciute le gravi perdite subite.
In conclusione, come gruppo non possiamo che essere soddisfatti per la volontà espressa di approvare oggi il nuovo testo di legge in materia di aiuti per i danni causati dalle avversità atmosferiche. Da un punto di vista politico, infine, evidenziamo come si sia voluto con buon senso e spirito collaborativo dare un forte segnale di unità di intenti su una tematica di rilevanza capitale del settore agricolo. Il confronto avuto in Commissione, finalizzato a cercare di sollecitare l'esigenza degli agricoltori, ha trovato la sintesi grazie all'impegno di tutti i commissari e dell'Assessore su un testo di Commissione che tra poco voteremo.
Presidente - Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola l'assessore Viérin. Ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Un remerciement particulier au rapporteur, au Président de la III Commission et à tous ses membres, à tous les conseillers qui ont travaillé pour améliorer le texte, pour affiner les mesures qui ont été pensées pour aider et relancer le domaine de l'agriculture, qui, comme les collègues l'ont rappelé, a été malheureusement touché le mois d'avril par les dommages, qui sont, pour ce qui est de notre Région, sans précédents.
Je crois que la première considération à faire c'est que si et quand on a envie de travailler sur le dossier d'une façon rapide, la politique, et l'administration en général, a la capacité de donner des réponses rapides, car on a souvent la nécessité de travailler en approfondissant, mais nous avons aussi la nécessité de travailler pour donner des réponses urgentes à un domaine qui a des nécessités pressantes.
Et donc, les remerciements vont avant tout aux conseillers que j'ai cités et aussi aux fonctionnaires, aux bureaux et aux structures, qui ont donné leur disponibilité, car souvent on pense des mesures, mais nous avons besoin aussi des fonctionnaires qui les écrivent, qui étudient la compatibilité entre nos mesures législatives et ce que l'Europe, la Communauté européenne et les dispositions permettent de faire. Donc, ce ne sont pas de remerciements de rite, mais ce sont des remerciements dus pour du travail qui a été fait.
Tante cose sono già state dette. Sicuramente il fatto di dare una risposta immediata a un problema che effettivamente non era prevedibile fa nascere due considerazioni: era necessario intervenire e bisogna, per il futuro, lavorare anche su una pianificazione e sulla prevenzione.
Dico questo perché effettivamente noi oggi interveniamo - lo hanno ricordato il relatore e altri colleghi - su una legge che abbiamo pensato pochi mesi fa. Quindi la prima considerazione, e lo dico in senso propositivo, è che - quando come legislatori pensiamo a delle leggi - bisogna sicuramente pensare a delle prospettive, a delle pianificazioni e a degli obiettivi e non rincorrere gli eventi, perché se aspettiamo che succeda qualcosa, se aspettiamo la gelata per fare una legge sulla gelata...
Questo non è solo riferito a questo disegno di legge, lo dico a noi stessi come elemento di discussione per questo Consiglio: le capacità di noi amministratori dovrebbero essere commisurate al fatto di saper pianificare e prevedere. Come un arredatore che entra in una stanza vuota riesce già a vedere come questa stanza potrà divenire quando sarà arredata allo stesso modo l'amministratore dovrebbe sapere pianificare il futuro, soprattutto in certi settori che hanno necessità di essere ristrutturati anche in base all'attualità e al vivere quotidiano e soprattutto a ciò che è l'evoluzione normativa in un contesto non solo valdostano, ma più generale nazionale ed europeo.
Dico questo, perché in questi mesi e in queste settimane si parla di PAC post 2020. Come Valle d'Aosta, dovremo essere pronti a discutere una PAC post 2020, che non è l'idea dell'Assessore o dei funzionari ma che è l'idea della comunità valdostana e del comparto agricolo codificato, affinché possiamo capire quali sono gli obiettivi che ci vogliamo dare. Per quanto riguarda gli obiettivi di questa legge, chiaramente partiamo dalla legge n. 17, che prevede una riforma del comparto agricolo e che l'anno scorso nella discussione contemplava alcune misure ma, per esempio, sul reimpianto prevedeva solo una forma di mutuo, in caso di calamità non prevedeva nessun tipo di intervento a fondo perso; quest'anno invece vogliamo inserire tantissime misure per aiutare questa categoria. Quindi dovremmo riuscire - e questo vale per il futuro - a studiare dei provvedimenti che tengano conto di tutte le possibilità o delle vicende che si possono manifestare. Ecco perché abbiamo lavorato per modificare la legge approvata ad agosto dell'anno scorso prevedendo, come è stato ricordato, due disposizioni cardine.
Visto che sono stati citati i testi, vorrei ricordarne la genesi, in audizione anche con la III Commissione abbiamo cercato di fare sintesi. Esistono due testi, uno del Governo che, prima di mettere in campo un testo, ha fatto delle riunioni con le categorie; e un testo di una parte dell'opposizione, perché bisogna anche sottolineare - e questo lo dico anche come elemento per il futuro - di coinvolgere sempre tutti i membri delle Commissioni, soprattutto in questo caso se si fa un disegno di legge per gli aiuti ai danni in agricoltura, perlomeno che tutti i membri della Commissione siano coinvolti, di maggioranza o di minoranza. Quindi abbiamo una genesi, che però siamo riusciti a ricalibrare, andando un po' tutti nella stessa direzione per dire: "dimentichiamoci di chi fa l'annuncio prima, ma facciamo qualcosa". Quindi le professionalità che ci sono nella III Commissione, e che sono state ricordate, sono state d'aiuto, assieme agli uffici, per riuscire a ponderare le proposte arrivate nei due disegni di legge. È chiaro che quando si lavora in condivisione, si cerca di vedere cosa può essere inserito in un testo di sintesi. In questo senso è nato credo - lo ha sottolineato il Presidente Nogara - un bel momento di condivisione.
Parallelamente siamo riusciti a organizzare anche degli incontri sul territorio, proprio per recepire eventuali modifiche. Lo ricordava il collega Grosjean: i danni sul foraggio in un primo momento non pensavamo fossero di una certa entità. Per i danni sulle viti subito sembrava che ci fosse una possibilità maggiore di dover agire sul reimpianto: ora le prime riprese ci fanno ben sperare sull'evitare che queste cose accadano. Diciamo programmare, perché effettivamente abbiamo oggi la necessità di verificare il perché certe misure non siano state inserite. Giustamente, come è stato ricordato dal collega Testolin, l'anno scorso non era stato previsto il danno da gelata, perché non c'erano i fondi. Se non sono stati previsti sul pluriennale, quest'anno sul 2017 abbiamo il medesimo bilancio, che si eredita, e che quindi non può prevedere misure che non si siano pensate l'anno scorso, che quest'anno inseriamo in una envergure più ampia. Dico questo, perché vorrei ringraziare l'Assessorato al bilancio e l'assessore Chatrian e le sue strutture, come chiaramente tutti i colleghi, perché la prima urgenza è stata reperire i fondi. Le leggi sono anche delle disposizioni interessanti, ma poi bisogna che si quantifichino. È chiaro che non era necessario quantificare sul 2017 degli interventi, perché era difficile quantificare un qualcosa di cui non si ha ancora tecnicamente contezza. Quindi i 2,5 milioni previsti sul 2018 sono un segnale di un bilancio già costruito, che va a porre un'attenzione sull'agricoltura. Quindi il dato politico è questo, al di là di tutte le altre considerazioni. Nasce questa legge che recepisce questi due interventi: quelli che non erano previsti l'anno scorso, che introducono il concetto di poter dare un aiuto in caso di calamità. Ecco perché siamo partiti da questo testo, pur condividendo alcuni contenuti dell'altro. Il disegno di legge presentato da alcuni consiglieri di minoranza era riferito alle gelate di quest'anno, mentre noi interveniamo per prevedere degli aiuti "sempre in caso di", sperando che non ne avvengano più. Ecco la differenza, ed ecco perché una programmazione non rincorre un'urgenza, ma pianifica il tutto.
La seconda cosa sugli anticipi - adesso il termine "anticipi" non è propriamente corretto - concerne l'idea di riuscire a prevedere delle somme a disposizione da parte dell'Amministrazione per poter intervenire in modo urgente quest'anno. Questo non è nato dalle categorie, l'avevamo condiviso chiedendo se era necessario avere già dei fondi quest'anno e già dalla base nasce l'idea di dire no. Aspettiamo, quantifichiamo, piuttosto semplifichiamo, come qualcuno ha detto, la delibera nella fase applicativa e diamo la possibilità poi di essere sul pezzo quando questo si manifesterà.
L'altra disposizione è relativa al reimpianto. Effettivamente si è discusso sulle percentuali. Avevamo inserito un 60 percento dopo il confronto con gli uffici, dicendo "è fino a". Quindi va benissimo prevedere fino al 100 percento, siamo consapevoli oggi che, come ricordava il collega Testolin, poi bisogna avere i fondi, perché se l'anno scorso non si è previsto l'aiuto da danni perché non c'erano i fondi, quest'anno mettiamo fino al 100 percento. Quindi prendiamo atto che c'è una revisione del concetto di approccio al settore agricolo. Noi siamo profondamente convinti che questo settore ha una necessità di intervento perché è un settore che, se non è accompagnato, soccombe.
Quindi questa legge va a recepire queste modifiche e inserisce una previsione che tutelerà la comunità per il futuro, indipendentemente da chi amministra da un punto di vista politico e tecnico, quindi prevede, attraverso una legge, che questi danni da gelate potranno essere in qualche modo quantificati ed effettivamente risolti per un pezzo, perché poi il risarcimento del danno non risolve l'intero problema.
Parallelamente vorrei condividere con i colleghi il fatto che a livello nazionale noi ci siamo attivati sin da subito all'interno della Conferenza degli Assessori, abbiamo assunto il ruolo di Regione capofila, abbiamo all'unanimità, come Assessori, sottoposto la questione al Ministro, c'è già stata un'audizione al Senato, di cui peraltro ho il verbale che metterò a disposizione, perché effettivamente esiste un fondo di solidarietà nazionale che non era finanziato. Siamo riusciti a farlo finanziare con 20 milioni che, già solo se ripartito tra le regioni colpite, potrebbe essere un bell'aiuto. Era un fondo legato alle assicurazioni e il Ministro si è preso l'impegno in quell'audizione, su nostra richiesta - nostra intesa come tutti gli Assessori - di svincolare questo aiuto, perché siamo di nuovo daccapo. Le disposizioni che qualcuno ha ricordato (del 45 percento a fondo perso, se non si è assicurati, e del 90 se si è assicurati) ci fanno dire anche che bisogna sensibilizzare - e le riunioni sono servite per questo - le aziende e le associazioni affinché tutti assieme riusciamo a far percepire il vantaggio di assicurarsi, sempre che poi le assicurazioni garantiscano tempi di erogazione rapidi perché fuori Valle tra Assessori si parla di più di tre anni di attesa per quei risarcimenti. Quindi ci sono alcune tematiche che effettivamente vanno discusse anche a livello nazionale, e su questo noi siamo impegnati e continueremo a cercare di far riconoscere queste possibilità che con i cambiamenti climatici che il collega Grosjean ricordava, potranno, pur sperando che non avvenga, ancora manifestarsi.
Parallelamente, è importante che la prevenzione avvenga, perché abbiamo esempi in Valle d'Aosta di impianti antibrina che sono stati bocciati dagli esperti con la motivazione che mai a memoria d'uomo si ricordavano gelate. La "memoria d'uomo" è un bel concetto, però c'è l'evoluzione della società, c'è il mondo che va avanti, oggi ci sono tantissime misure di prevenzione. Basti pensare ad alcune comunità, neanche tanto lontane: noi prendiamo ad esempio spesso il Trentino, che è stato citato dal collega Testolin, ma abbiamo il Valais qui dietro che ha una école d'agriculture, come il nostro Institut Agricole, che si chiama Châteauneuf, che ha visto tantissimi Valdostani formarsi negli anni; abbiamo delle collaborazioni che nascono ai tempi di Corrado Gex con Monsignor Adam per far nascere una scuola di agricoltura, che oggi è un centro di eccellenza e di ricerca.
Noi tutti assieme - Assessorato, Amministrazione, Institut e altre realtà - dovremmo lavorare per pianificare per il futuro, sapendo che forse sul settore vitivinicolo è più difficile, ma alcune realtà sono riuscite a salvare l'ortofrutta con delle misure come gli impianti antibrina piuttosto che altri. Si parlava di cannoni che scaldano cinquemila metri quadrati e che potrebbero essere previsti in acquisto comunitario tra aziende. Questo per dire e per rispondere che sull'altra questione della pubblicità e di eventuali altri aiuti, che abbiamo lo strumento del PSR, che potremmo calibrare su delle misure di prevenzione per vedere di pianificare delle azioni che possano evitare il ripetersi di interventi simili.
Quindi diciamo che il lavoro oggi si conclude con un testo che, secondo noi, prevede una pianificazione che servirà per il futuro.
Abbiamo altre due considerazioni. Anche qui ringrazio sia gli uffici che l'Assessorato al bilancio, perché c'eravamo presi un impegno - già con le categorie, e poi in III Commissione - di dire che quest'anno non è necessario intervenire, perché i danni non sono quantificati; sulle misure degli anticipi anche tecnicamente da parte degli uffici diventava difficile anticipare un qualcosa non ancora quantificato in termini di danni, che è diverso rispetto agli anticipi che abbiamo inseriti in ambito zootecnico, che sono necessari perché le aziende aspettano da anni. Quindi c'è un danno creato e una situazione anche di crisi economica. L'idea è stata quella di prevedere, a causa delle gelate, e in modo straordinario, la sospensione dei mutui in agricoltura, che si codifica attraverso gli emendamenti che sono stati presentati. E ci scusiamo se li abbiamo presentati in aula all'inizio della seduta, ma dovevamo avere la certezza di costruire tecnicamente, anche perché le rate partono dal 1 luglio. Quindi l'urgenza d'inserire, se c'era la possibilità tecnicamente di costruirla, una sospensione per un anno delle rate dei mutui per tutto il comparto agricolo, oggi si codifica attraverso questi emendamenti in modo da poter dare la possibilità alle aziende, ai consorzi e ai Comuni, a chi ha l'adesione volontaria delle rate con Finaosta una sospensione dei mutui per un anno, a causa di questi eventi che hanno abbracciato l'intero settore. Questo è un ulteriore inserimento che compensa le misure, che avevamo deciso d'inserire, ma non sapevamo se si potevano effettivamente, tecnicamente, costruire. Quindi è una legge che effettivamente è accompagnata anche da queste disposizioni, che sono una boccata d'ossigeno per il comparto.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, io credo che sia interessante, come per altri, introdurre questo argomento all'interno della III Commissione. Credo che ci sarà la possibilità, e ne parleremo, di sollecitare - al di là di un impegno che oggi non ci sentiamo di prendere in centoventi giorni - di andare a promuovere un'iniziativa tra pubblico e privato che dobbiamo verificare tecnicamente, costruire bene e vedere anche le disponibilità finanziarie. Se c'è una disponibilità magari a demandare alla III Commissione, ad un gruppo di lavoro, al Presidente assieme ad altre proposte che ci potrete avanzare, poi ce lo direte.
Concludo con un ringraziamento, ricordando che anche che negli emendamenti - poi lo diremo - abbiamo inserito la percentuale sui consorzi, che negli anni è stata portata anche qui "fino a", quindi non ha ricadute finanziarie, perché anche un "fino al 100 percento" se poi ci sono zero disponibilità in bilancio, rimane "un fino al 100 percento" che non è finanziato. E lo vediamo in tutti i lavori dei consorzi, che sono in attesa da anni di essere finanziati malgrado le promesse dell'Amministrazione nel dire: "adesso vediamo, sei in un elenco, ma poi non sei finanziato". Quindi si porta al 90 percento su mandato ricevuto da tutti i consorzi di miglioramento fondiario in una riunione, dove c'erano tra l'altro anche i colleghi Gerandin, Nogara, Grosjean e Isabellon, dove abbiamo condiviso questa previsione che viene introdotta nella medesima legge.
I ringraziamenti - dicevo - vanno agli uffici, in primis agli uffici dell'Assessorato e ai dirigenti Adamo, e tutta la sua struttura, Piero Bionaz e Alessia Glarey, per tutta la parte tecnica. Il collega Chatrian, Peter Bieler e tutte le strutture, l'ufficio legale con la dottoressa Fanizzi e le sue strutture, la parte del PSR con Savoye e Bredy e anche la questione dei tecnici del bollettino, perché abbiamo un'urgenza legata ai tempi e ci sarà un'uscita straordinaria del bollettino per poter pubblicare la legge e andare sulla sospensione delle rate già nel mese di luglio.
Quindi in questo senso, attraverso tutte le persone, sia i consiglieri che i tecnici, credo che sia doveroso ringraziare per il lavoro che ha visto questa sintesi, che oggi noi portiamo avanti.
Presidente - Per la replica, ci sono interventi? Possiamo mettere in discussione l'ordine del giorno?
Ha chiesto la parola la consigliera Morelli. Ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Solo per chiedere una breve sospensione di maggioranza per l'esame dell'ordine del giorno.
Presidente - Sospensione concessa.
La seduta è sospesa alle ore 10:14 e riprende alle ore 10:31.
Rosset (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Dopo la sospensione sull'ordine del giorno qualcuno vuole illustrare? Ha chiesto la parola il consigliere Testolin. Ne ha facoltà.
Testolin (UV) - In realtà, l'ordine del giorno è già stato parzialmente illustrato. Le motivazioni che ci hanno portato alla presentazione di questa proposta derivano dal fatto che dalle analisi e dai confronti avuti con il mondo agricolo è nata la necessità di mettere in piedi un sistema che possa tutelare tutte le nostre attività agricole da situazioni climatiche che sempre di più potrebbero causare dei danni alla nostra agricoltura. Situazioni che sono dettate anche da una difficoltà di accesso a dei rimborsi che stabiliscono, a livello assicurativo, tutta una serie di paletti difficilmente eludibili, difficilmente verificabili all'interno di una situazione complessa come quella valdostana. Quindi sulla base dell'indicazione elaborata all'interno delle audizioni consiliari, ci siamo adoperati per condividere un percorso che possa portare a capire se si possa allestire un fondo mutualistico che, in caso di avversità atmosferiche, per qualsiasi comparto agricolo e dell'allevamento in Valle d'Aosta, possa supportare e intervenire in maniera più puntuale e congrua ai fabbisogni del nostro territorio verso queste aziende.
Quindi, penso che abbiamo trovato una sintesi anche sull'impegno, dove "si impegna il Governo regionale a operare con le associazioni di categoria e i rappresentanti degli agricoltori e delle associazioni agricole, nonché con la III e II Commissione consiliare, per verificare la possibilità di costituzione di un fondo mutualistico dedicato a tutto il settore agricolo regionale e farlo entro la fine dell'anno". Questo è l'impegno.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Viérin. Ne ha facoltà.
Viérin (UVP) -. Intanto accogliamo questa proposta - che arriva dalle categorie e che già nelle prime riunioni noi avevamo effettivamente ritenuto un elemento interessante -, che è da verificare però, al fine di evitare di venire in Consiglio e di prendere impegni entro cento giorni, entro centoventi giorni, entro sessanta giorni, e di fare delle cose - come spesso avviene negli anni - che poi sistematicamente non vengono realizzate e vengono disattese. Quindi con la dovuta solerzia, ma anche prudenza nel dire che si fanno le cose e come queste si realizzano, come anticipato, siamo, d'intesa con i membri della III Commissione, sicuramente d'accordo a verificare le possibilità di lavorare a un fondo mutualistico. Anche qui, quando si dice "pianificare", è chiaro che queste idee nascono quando avvengono le cose, è un'idea che effettivamente meno male che nasce adesso e che viene dalle categorie e che non è nata nel passato. Quindi lo dobbiamo prendere anche come insegnamento, per dire che più persone e più teste si siedono attorno ai tavoli di concertazione, soprattutto le categorie che hanno delle professionalità che, se valorizzate, hanno degli spunti che sono da traino per la parte legislativa o previsionale, che siamo noi.
Questo lo dico, perché effettivamente la questione di prevedere uno strumento nuovo -, che potrà vedere il pubblico e il privato che dialogano - potrà essere anche per il futuro, al di là delle gelate, qualcosa d'interessante.
L'impegno ragionevole "di lavorare alla possibilità di verificare, d'intesa con la III Commissione e con le categorie, da qui alla fine dell'anno" è sicuramente un lasso di tempo giusto per verificare questa possibilità.
Presidente - Ci sono altri interventi? Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno emendato? Dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 34
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.
Possiamo procedere con il nuovo testo della legge? Emendamento 1 dell'Assessore all'agricoltura al titolo. Dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 34
Votanti : 32
Favorevoli: 32
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.
Articolo 1, dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 35
Votanti : 33
Favorevoli: 33
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.
Articolo 2, stesso esito.
Emendamento 2 dell'Assessore all'agricoltura all'articolo 2 bis. Dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 35
Votanti : 33
Favorevoli: 33
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.
Articolo 3, stesso esito.
Articolo 3 bis, emendamento 3 dell'Assessore all'agricoltura. Dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 35
Votanti : 33
Favorevoli: 33
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.
Articolo 4 con l'emendamento 4 dell'Assessore all'agricoltura. Dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 35
Votanti : 33
Favorevoli: 33
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.
Articolo 5, stesso esito.
Articolo 5 bis, emendamento 5 dell'Assessore all'agricoltura che metto in votazione.
Dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 35
Votanti : 33
Favorevoli: 33
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.
Possiamo mettere in votazione il disegno di legge nel suo insieme. Dichiaro aperta la votazione.
Presenti: 34
Votanti : 32
Favorevoli: 32
Astenuti: 2 (Cognetta e Ferrero)
Il Consiglio approva.