Oggetto del Consiglio n. 2820 del 20 giugno 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2820/XIV - Interpellanza: "Rinnovo della convenzione tra l'USL e la Federazione dei volontari del soccorso".
Rosset (Presidente) - Punto n. 25 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Torniamo a parlare di questa organizzazione, non la chiamo più entità: ho osato definirla così qualche anno fa e non vi dico le reazioni di disappunto degli interessati. Torniamo a parlare della Federazione del soccorso: un'associazione o, meglio, un'organizzazione che dovrebbe servire come contenitore, spero di usare il termine giusto, come federatore delle organizzazioni del volontariato del soccorso territoriale, la cui finalità - se ho ben capito - dovrebbe essere di fare da tramite tra queste organizzazioni e l'USL, coordinando l'attività delle singole organizzazioni di volontariato territoriale, dico: "dovrebbe" perché questa incrocia o ha incrociato una serie di attività slegate proprio dal suo ruolo di coordinamento delle singole organizzazioni sindacali. Faccio questa precisazione perché la federazione, oltre ad essere il referente unico per l'USL, che opera in nome e per conto delle singole organizzazioni di volontariato territoriale, svolge o ha svolto in passato - questo è da verificare, non ho più questo tipo di informazione - una serie di attività lucrose di cui francamente mi sfugge l'approccio volontaristico. L'altro Consiglio, ad esempio, abbiamo parlato della verifica sulle cosiddette "cassettine di pronto soccorso", un'attività fino a qualche anno fa svolta dagli operatori del 118, poi - non si sa come - passata alla federazione al costo di 25 euro per ogni verifica, ma altrettanti per ogni integrazione dei presidi, ad esempio, quelli già utilizzati, o per la sostituzione di quelli scaduti o prossimi alla scadenza, poi è passato nuovamente all'USL a seguito di un mio emendamento, che credo non mi abbia fatto diventare così popolare all'interno della federazione. Ne ho parlato l'altra volta, la questione è stata oggetto di dibattito qualche anno fa, ma oggi il tema si ripropone e la federazione torna ad essere oggetto di riflessione e di discussione, per quello che mi riguarda, soprattutto per il ruolo che gli viene attribuito dalla convenzione stipulata con l'USL, immagino con la supervisione della Regione: quel ruolo di unico referente abilitato a parlare e a trattare con il finanziatore che è l'USL, cioè la Regione di fatto, perché la Regione è la finanziatrice del sistema sanitario regionale. Mi venne risposto in passato ad una mia specifica domanda di come mai la federazione fosse l'unico interlocutore abilitato che serviva, per una questione di comodità, potersi interfacciare con un soggetto che raccogliesse il mandato delle varie organizzazioni di volontariato sparse sul territorio e che si prendesse l'onere di gestire, di distribuire i fondi pubblici destinati alle attività di volontariato del soccorso, uniformando in qualche modo modalità e procedure. Mi fu risposto anche che occorreva un soggetto unico che organizzasse la formazione, che si occupasse degli acquisti delle ambulanze, dei presidi per non avere più referenti con i quali interfacciarsi. Credo di aver detto fino allo sfinimento che esistono delle organizzazioni di volontariato che vorrebbero - oggi sono costrette a rimanere federate - parlare direttamente con l'USL, che non riconoscono alla federazione, al suo coordinatore in particolare, questa figura che deve supervisionare tutto, il ruolo di unici rappresentanti dei loro "interessi" - dico tra virgolette "interessi" visto che parliamo di volontariato - e che, in definitiva, non si sentono rappresentati da un'associazione che detiene il cordone della borsa e che peraltro, Assessore, spende quasi un terzo del finanziamento pubblico per il suo funzionamento, per gli amministrativi, per il personale, per le sedi, eccetera, e che decide di fatto sull'organizzazione dei volontari sparsi sul territorio, che poi sono quelli che continuamente scendono in strada e che si mettono in gioco in prima persona.
Per chi ci ascolta e per quelli che non conoscono come funziona il sistema della federazione solo qualche informazione. La convenzione con l'USL, stipulata dopo una trattativa proprio con la federazione senza coinvolgere tutti i soggetti che fanno volontariato nell'ambito del soccorso, o comunque nell'ambito delle associazioni, prevede addirittura che chi recede da questo contenitore debba restituire le quote di ammortamento erogate dall'USL addirittura negli anni passati: le cosiddette "quote di ammortamento", che sono quelle quote che servono per pagare, ad esempio, le ambulanze. Colleghi, un'associazione territoriale si fa il mazzo per venire incontro alle esigenze dei cittadini, mette in strada i propri volontari, si fa in quattro per dare un servizio e se decide di uscire da questa federazione, deve addirittura restituire all'USL ciò che gli è stato dato in passato per l'acquisto delle ambulanze, peraltro già impiegate per l'attività a beneficio dei cittadini. In più esce fuori, se decide di recedere, dal circuito delle organizzazioni di volontariato che fanno soccorso, dovendosi magari recuperare a fare qualche trasporto sociale o attività altre, dovendosi finanziare con il 5 per mille, o magari vendendo delle torte, o industriandosi in un'altra maniera. Intanto la federazione distribuisce i soldi che gli arrivano dall'USL, quindi da noi, il suo coordinatore diventa il supervisore "della qualunque"; andatevi a vedere la convenzione e vi renderete conto di come questo Signore, assunto dalla federazione, diventa colui che autorizza praticamente tutto: l'uso dei soldi, come vengono spesi, addirittura diventa colui che gestisce e organizza in modo parallelo i volontari retribuiti, cioè quelli che devono restituire, ad esempio, il prestito d'onore erogato dalla Regione, e via dicendo. Certo, si potrà dire che c'è una convenzione, che ogni cosa è stabilita là dentro, ma vorrei solo far notare che questa convenzione è stata scritta, corretta ed approvata proprio con e dalla federazione, cioè da quell'entità che deve poi rispettarla, è il principio del controllore/controllato. Se fossi io il presidente, o anche semplicemente un volontario, non vorrei farmi gestire da costui, vorrei poter fare il mio servizio volontario sapendo che i fondi a ciò deputati vanno effettivamente per le attività dei miei volontari e non per una pletorica macchina amministrativa dove ci sono dipendenti retribuiti: uno di questi è il coordinatore, che fanno anche attività lucrose, l'esempio delle cassette di pronto soccorso è emblematico. Non so se adesso hanno ancora in piedi quella convenzione con la società Montrose S.p.A., ma ai tempi delle mie prime interpellanze avevano anche quel tipo di attività lucrativa.
Non voglio addentrarmi poi sulle questioni più specifiche, che non sono oggetto dell'interpellanza, ma mi chiedo e vi chiedo per quale motivo fino ad ora, ad esempio, l'acquisto di ambulanze e dei presidi è stato gestito proprio dalla federazione. Per quale motivo io, organizzazione di volontariato territoriale, non posso scegliere dove acquistare la mia ambulanza, contando su un finanziamento pubblico e se ciò può creare degli insostenibili disfunzionamenti che io francamente non riesco a vedere...per quale motivo non è l'USL a trattare direttamente attraverso le sue piattaforme d'acquisto: per esempio, Consip o altri circuiti, la fornitura di materiali che, guarda caso, è vincolata da un disciplinare che io non sono riuscito a tirare fuori dalle delibere dell'USL, che pare vincolare in maniera praticamente scientifica questo tipo di attrezzature, in modo tale che uno le debba poi andare a comprare in posti abbastanza limitati.
Abbiamo creato e stiamo mantenendo, Assessore, un monopolio; stiamo finanziando una struttura autoreferenziale che decide della vita e della morte di quelle associazioni che vorrebbero lavorare ma fuori della cappa - non so se soffocante, questo non m'interessa - della federazione.
In più voglio capire, spero che adesso che c'è l'Assessore Bertschy, si possa fare un passo avanti, visto che ad ogni piè sospinto si parla di trasparenza di un sistema sanitario 2.0, perché continuiamo, per esempio, a spendere 36 mila euro l'anno per il cosiddetto "progetto tesserino elettronico". Ogni anno voi finanziate con 36.600 euro questo progetto, che poteva avere senso all'inizio, ma perché continuiamo a spendere questi soldi? Perché spendiamo quasi 5 mila euro al mese per l'affitto e la gestione di una sede quando si potrebbe spendere molto meno, tra l'altro, in considerazione del fatto che oggi lì dentro non ci sono neanche più gli uffici dell'USL dei trasporti secondari? Perché si spendono decine di migliaia di euro per la formazione quando questa formazione magari potrebbe essere fatta nei circuiti dell'USL anche con delle spese minori? Perché un'organizzazione di volontariato non può decidere dove acquistare le attrezzature e i mezzi? Non esiste solo Forlì o quei posti. E soprattutto vogliamo capire perché finanziare con soldi pubblici un modello escludente, un sistema escludente che crea in qualche modo dipendenza, con ciò obbligando anche chi ne farebbe volentieri a meno a farne parte. Assessore, questa non è una battaglia contro qualcuno o qualcosa, tanto meno non lo è contro le organizzazioni territoriali. Vedo già qualcuno che strategicamente dice che io getto fango sui volontari: è la solita strategia per distogliere l'attenzione. È una battaglia per creare un sistema più equo e trasparente proprio a favore di chi quotidianamente si spende o vorrebbe spendersi per gli altri e che le assicuro, Assessore, rimotiverebbe quanti hanno deciso di uscire o, peggio, di non entrare nel mondo del soccorso volontario, alcuni - e li conosco personalmente - proprio perché non accettavano questo monopolio, questo sistema escludente. Fosse anche solo un volontario, noi abbiamo il dovere di incoraggiarlo e di riproporgli il senso originario del suo servizio, senza ostacolarlo, anzi agevolandolo in ogni modo.
Dalle ore 17:32 assume la presidenza il Vicepresidente Fosson.
Fosson (Presidente) - Per la risposta, la parola all'Assessore Bertschy.
Bertschy (UVP) - Collega Guichardaz, il tema della federazione non sarà la sua battaglia personale, ma sicuramente è un tema che le sta particolarmente a cuore. L'abbiamo trattato ormai in tutte le maniere e sinceramente non saprei neanch'io come dare una risposta che non sia una risposta o di parte da una parte o dall'altra, nel senso che oggi la federazione esiste perché alla base della sua nascita sono state fatte delle scelte io immagino in senso assolutamente volontario da chi nelle associazioni ha creduto di dover avere un'organizzazione diversa per poter meglio svolgere i propri compiti di volontario. Le cose che lei dice in aula molte volte testimoniano una tesi quasi contraria a questa che io invece ritengo sia stata fatta in termini generali sia a livello amministrativo che normativo, rispondendo a delle leggi, a delle delibere che negli anni - qui stiamo parlando di tanti anni fa - sono state costruite per dare un'organizzazione alle associazioni di volontari. Al di là della mia risposta o di tutto quello che lei sostiene, quindi immagino e penso che una discussione andrà fatta, perché io non più tardi di qualche giorno fa sono stato all'assemblea che ha ricomposto i vertici della federazione, erano presenti i presidenti delle associazioni di volontariato e non ho percepito questa situazione, quindi o fuori dal mondo del volontariato c'è così tanta gente che sostiene questa tesi, o dentro al mondo del volontariato c'è qualcuno che non parla, che non dice ed è un peccato perché la federazione ha 15 associazioni su 16 rappresentate e 700 volontari rappresentati da questa federazione. Le cose che lei dice in aula quindi credo che vadano una volta per tutte sostenute anche da chi nel mondo del volontariato sostiene per il bene del mondo del volontariato, altrimenti c'è anche una difficoltà da parte nostra, come rappresentanti delle istituzioni, a rapportarsi. Io nella federazione vedo un'organizzazione valida che dà le sue risposte, che è stata organizzata con le leggi che sono state costruite nel tempo e dai volontari a me non arrivano questo tipo di segnalazioni. Io non sto parteggiando per l'uno o per l'altro, quindi è da capire una volta per tutte, aprendo anche un dibattito serio con tutti i volontari, come pensano loro che sia meglio procedere. Ripeto: nei tempi se sono state fatte queste scelte, probabilmente sono state fatte non in maniera unilaterale, ma proprio da chi componeva il territorio.
Lei mi chiede: "per quale motivo non è stato attivato un adeguato e auspicato percorso in commissione con l'obiettivo di evidenziare i punti salienti della convenzione". Intanto era un periodo credo proprio relativo al momento della crisi politica, in ogni caso la condivisione del testo non è prevista in termini di iter all'interno dei passaggi in commissione. Probabilmente in quel momento nessuno l'ha chiesta né da un lato, né dall'altro, tanto meno noi che eravamo presenti in Consiglio e la convenzione è andata avanti tra azienda e federazione e rappresentanti del mondo del volontariato. La convenzione segue lo schema di tipo di controllo di intenti in materia di trasporto sanitario, approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni nel lontano 2004, che questa convenzione ricorda l'importanza del ruolo del volontariato in materia di soccorso e trasporto sanitario, l'individuazione di appositi organismi, la previsione di modalità di erogazione dei rimborsi spese. La convenzione inoltre rispetta l'indicazione prevista dalla deliberazione della Giunta regionale del 2007 (la n. 3428: "Regolamentazione dell'attività dei volontari del soccorso"), che nelle premesse dice: "le attività in materia di trasporto e soccorso sanitario svolto dalle associazioni di volontariato del soccorso, iscritte nel registro regionale rivestono un ruolo di rilevanza strategica nell'ambito del sistema regionale emergenza/urgenza territoriale. I rapporti tra le associazioni di volontariato del soccorso e l'azienda per l'espletamento delle attività del soccorso sanitario sono regolate da apposite convenzioni stipulate con la Federazione regionale delle associazioni di volontariato del soccorso, quale soggetto istituzionale rappresentativo di tutte le associazioni regionali del volontariato del soccorso. Le indicazioni previste dalla deliberazione di Giunta regionale fissano gli elementi della convenzione". La convenzione quindi risponde a questi atti che avevano probabilmente quando sono stati pensati e deliberati degli obiettivi politici di organizzazione, che sono quelli che hanno poi permesso queste scelte. Se queste scelte oggi non vanno bene a chi in teoria dovrebbe godere dei servizi, quindi i volontari che fanno parte dell'Associazione volontari del soccorso, io dico in una situazione normale che sia così, che vengano ridiscusse, che le associazioni si rimettano in discussione. Fosse anche una che apre una discussione con l'Assessorato, con l'azienda, che dica la sua, che modifichiamo questa legge in modo che i rapporti di quest'associazione...oggi la legge non ricordo bene ma mi pare che non permette questo: verifichiamolo. Io però non penso che possiamo continuare a parlare della federazione come di un corpo che non è integrato con il modello dei volontari del soccorso, perché le 15 associazioni sostengono la federazione e sono loro che deliberano e sono loro che approvano le convenzioni. Come dice lei, la federazione si approva i suoi regolamenti, ma la federazione rappresenta i volontari del soccorso, non rappresenta un'altra entità: rappresenta questi 700 volontari. Ribadisco: a me piacerebbe capire, e sono aperto ad un dibattito, a qualsiasi tipo di riunione, come e chi sostiene percorsi che siano migliori di quelli attuali e che mettano in discussione l'organizzazione che i volontari si sono dati.
"Se vi è intenzione di rivedere la convenzione affinché le associazioni che intendessero, per libera scelta, non federarsi con la Federazione volontari del soccorso possano ugualmente prestare la propria opera meritoria a favore della collettività valdostana senza penalizzazioni e nell'ambito dell'attività del soccorso", nello spirito di quello che le ho detto prima, sì, nel senso che la convenzione non regola i rapporti tra noi e la federazione, però andiamo a valutare quali sono le criticità di questa situazione. Cerchiamo di capire se ci sono migliori situazioni, allo stesso tempo però se la maggioranza dei volontari ritiene che questo sia il modo per lavorare e a me arrivano valutazioni positive dal lavoro che si fa senza personalizzare, senza andare nelle polemiche...però quelle sono le scelte che permettono a noi comunque di godere di un'organizzazione che sta facendo fatica a supplire alle carenze che comunque il nostro modello pubblico rappresenta ormai sul territorio, perché sappiamo bene che, grazie ai volontari del soccorso, riusciamo a sostenere un buon modello di sanità. Se c'è qualcosa che mette in difficoltà questo modello, quindi parliamone e discutiamone, perché noi non possiamo rinunciare ad un'organizzazione così importante come quella dei volontari del soccorso sul territorio, anzi, dobbiamo ampliarla, lavorare perché cresca di nuovo, perché si trovino altri volontari, altri giovani che soprattutto nelle nostre vallate, nei posti più distanti possano dare le risposte delle quali abbiamo bisogno. Per venire alla risposta, attualmente alla federazione aderiscono 15 organizzazioni, per un totale di 700 volontari circa. Quello dell'emergenza/urgenza è un sistema che si è consolidato nel tempo, che vede lavorare in sinergia l'azienda e la federazione e anche la Croce Rossa. L'attività e il modello organizzativo della Federazione di volontariato dà risposta alla regolamentazione che la convenzione ha previsto. L'idea di centralizzare queste funzioni, di avere un'organizzazione come quella che si è data però è un'idea che non è una scelta politica della Giunta, ma è stata una scelta che nei tempi è maturata negli ambienti del volontariato.
"Se la federazione effettua solo ed esclusivamente attività finalizzate al coordinamento e al funzionamento delle organizzazioni di volontariato federate o se effettua anche attività di soccorso territoriale o altri tipi di attività retribuite e/o lucrose": la federazione, oltre al personale con funzioni amministrative strettamente necessarie al suo funzionamento, così come previsto dall'articolo 3 della legge 22 luglio 2005 n. 16, non dispone di altro personale dipendente proprio. Per contro, si fa parte attiva del reclutamento del personale del Servizio civile, dei soggetti beneficiari del prestito d'onore e dei soggetti che assolvono compiti previsti dalla normativa riguardante i servizi di pubblica utilità che mette in rete con il personale volontario e con i mezzi delle organizzazioni di volontariato federate. Ancora un minuto, per cortesia. Gli unici due dipendenti arruolati dalla federazione per lo svolgimento dei servizi a pagamento sono quelli destinate al servizio di trasporto infermi delle piste di sci al Centro traumatologico di Gressoney e la federazione mette a disposizione gratuita la propria ambulanza, mentre percepisce dalla Monterosa Ski il rimborso per quest'attività: il costo dei due lavoratori.
"Se ogni spesa effettuata dalla federazione utilizzando i fondi provenienti dall'azienda è preventivamente autorizzata dagli uffici dell'Azienda sanitaria locale e se è rigorosamente rispettato il sistema di rendicontazione di cui alla legge n. 13/2014": l'azienda attua un monitoraggio costante e continuo di tutti i costi sostenuti in relazione alla convenzione. Ogni tipologia di costi riconducibili alle convenzioni, in relazione ai quali le parti cercano con ogni mezzo ogni possibile soluzione finalizzata al massimo contenimento degli stessi, implica l'esistenza di controlli analitici e puntuali che vengono effettuati nel rispetto dei principi generali delineati dal quadro normativo della legge n. 22/2016.
Concludo ribadendo l'importanza di aprire una discussione e sarà mia cura farlo per quello che riguarda la mia attività con il mondo dei volontari per capire se questa è la formula che nei prossimi anni dovrà essere perseguita, se questa formula invece riduce la possibilità di attrarre nuovi volontari all'interno delle associazioni, l'argomento va discusso perché politicamente porterebbe dei problemi.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Abbiamo evidentemente interlocutori diversi. Io ho ricevuto molti messaggi di persone, che invece mi hanno incoraggiato ad andare avanti in questa non ricerca della verità o chissà che cosa, perché io non penso, conosco anche il dottor Ferrero, non credo che ci sia nessun tipo di volontà di fare chissà che cosa, però la situazione è una situazione tale per cui diversi operatori del territorio cominciano davvero a chiedersi per quale motivo oggi il non aderire alla Federazione dei volontari li esclude tassativamente dal sistema del soccorso. Abbiamo visto, per esempio, a Donnas, che è uno degli esempi, qualche anno fa aveva cercato qualcuno di costituire una federazione nei dintorni di Aosta che è stata poi abortita, non ho mai capito neanche per quale motivo non è stata autorizzata, ai sensi dello statuto, eccetera. C'è una voglia delle organizzazioni di volontariato di acquisire un'autonomia, io dico di alcune - poi la stragrande maggioranza, come dice lei, che sono quelle che evidentemente vengono da lei e le esprimono grande soddisfazione per questa gestione - organizzazioni di volontariato e i loro volontari hanno voglia di affrancarsi da questa entità, che oggi decide della vita e della morte di un'organizzazione del volontariato del soccorso. L'esempio di Donnas è l'esempio emblematico: si sono limitati, credo che oggi facciano solo trasporti sociali, portano i vecchietti qua e là, si finanziano con il 5 per mille, fanno come molte associazioni fuori dalla Valle d'Aosta: le torte a Pasqua, le uova di Pasqua con le vendite di là per finanziarsi, perché sono uscite dalla federazione. Ergo la convenzione che voi avete fatto e che continuate a fare nella stessa maniera con la federazione presuppone che questi debbano addirittura restituire le quote di ammortamento che sono state date negli anni passati, come se negli anni passati non avessero fatto attività a servizio della gente. Io questo volontariato sinceramente lo vedo male. Ho fatto associazioni di volontariato, sono stato dentro le associazioni di volontariato per una vita e da qualcuna di queste associazioni sono uscito quando lo spirito volontaristico è venuto meno. Allora perché non facciamo una manifestazione di interesse, non apriamo una discussione? Perché la gente ha paura di dire a lei e invece viene da me a dirmi certe cose? Perché poi durante le assemblee magari non lo dice, anzi applaude e firma dei comunicati in cui io vengo messo e additato come quello che getta fango sulle intere organizzazioni di volontariato. Io non ho nessuna intenzione di gettare fango su questa gente. A me piacerebbe che tutte le persone di tutti i territori potessero dire: "io scendo per strada per fare il volontario in un'ottica volontaristica, perché il mio contributo è prezioso", non perché sono dentro la federazione, non perché sono coordinato da un coordinatore, che è stato scelto certo dalla federazione, ci hanno raccontato con un bando votato, eccetera. Il fatto che qualcuno dica che non si sente rappresentato da questo sistema è un crimine tale da metterli sistematicamente fuori dal sistema, da non potergli più affidare nemmeno la possibilità, con le proprie ambulanze e i propri volontari, di andare a fare del soccorso?
La questione volontaristica poi: le organizzazioni di volontariato fanno volontariato, mettono sulla strada i propri operatori, al limite gli rimborsano i pasti e stop. L'organizzazione-federazione ha un altro spirito, che è uno spirito, certo, all'interno del sistema volontaristico, ma il coordinatore è retribuito, il personale è retribuito, il magazziniere è retribuito. Lei mi ha confermato che c'è ancora la convenzione con due lavoratori alla Monterosa S.p.A., mi pare di aver capito. Lei ha letto velocemente, perché il tempo è poco. Vogliamo fare le casettine di pronto soccorso? Lei mi ha dato dei dati. C'erano dei mesi che dalle cassette di pronto soccorso la federazione incamerava 7900 euro, un mese ne ha presi addirittura 8400 per fare i controlli. Quella è una federazione volontaristica che coordina le altre organizzazioni di volontariato? Il motivo per cui io le ho detto la volta scorsa: cerchiamo di responsabilizzare le singole organizzazioni di volontariato in modo che vadano loro nelle strutture a fare questo tipo di controlli, ma assolutamente non si può, deve farlo la federazione. Abbiamo fatto pure un emendamento che rinvia dall'USL questi compiti alla federazione. All'USL costa 23 mila euro, alla federazione 46 mila, o quello che è, il controllo che avevano fatto nel 2015, e nessuno sa spiegarmi il perché. Allora o la federazione riacquisisce il proprio ruolo e, a mio parere, fa esattamente le funzioni per cui è stata costituita, che sono le funzioni di coordinamento, fermo restando che, secondo me, bisogna aprire alla possibilità alle organizzazioni di decidere in piena libertà, di decidere se vogliono, per esempio, avere un'interlocuzione diretta con l'USL. È più faticoso, lo posso capire, ma parliamo di persone che sono lì a fare dei servizi per conto della collettività gratuitamente, non prendono stipendi. Tra l'altro, ne avevamo parlato - e qua chiudo, mi scuso Presidente - si chieda per quale motivo il contratto del turismo e del commercio e non il contratto delle UNEBA, dei volontari o delle ANPAS, vogliamo approfondire di nuovo questo argomento? Per quale motivo il personale usufruisce di un contratto, che è più oneroso rispetto a quelli normalmente in uso? Parliamo di tutte queste cose, apriamo questi benedetti tavoli, facciamo trasparenza e diamo la possibilità alla gente di scegliere!
Dalle ore 17:59 riassume la presidenza il Presidente Rosset.