Oggetto del Consiglio n. 2815 del 20 giugno 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2815/XIV - Interpellanza: "Illustrazione alla competente commissione consiliare delle criticità riscontrate nell'applicazione della legge regionale n. 20/2016 sulle società partecipate dalla Regione".
Rosset (Presidente) - Punto n. 20 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Con questa interpellanza andiamo a parlare della legge n. 20, legge che è stata approvata a larga maggioranza da questo Consiglio, legge che anch'io personalmente ho votato. C'è stato un lavoro che è stato svolto dalla II Commissione, dai Consiglieri, un lavoro lungo e, come in tante altre situazioni, gli esiti e gli effetti si sono visti successivamente. Se tornassi indietro, probabilmente non avrei votato questa legge in diverse parti o avrei proposto delle modifiche: questo perché molte volte, cercando di dare trasparenza, cercando di dare delle risposte a dei problemi e a delle criticità legittime, andiamo a creare delle sovrastrutture, delle complicazioni, che, applicate al mondo imprenditoriale, costituiscono dei grossi limiti, quindi il risultato finale è un risultato direi non condivisibile.
Nell'interpellanza ho detto che questa legge è stata particolarmente caldeggiata dal collega Chatrian. Se noi andiamo a vedere i verbali di approvazione, c'è un'autopromozione, un'esaltazione del lavoro fatto e si citano due articoli in particolare: gli articoli 5 e 7 di questa legge dicendo che finalmente con questi articoli risolviamo tanti problemi. Nel mese di aprile Chatrian e Restano hanno incontrato i rappresentanti delle società degli impianti a fune e, se andiamo a vedere un po' di rassegna stampa e di dichiarazioni, c'è un plauso e una valutazione delle presenze - faccio io il maligno - cercando di portare all'incasso presenze e risultati che sicuramente non sono imputabili ai nuovi Assessori, ma soprattutto non si parla di un tema che le società degli impianti a fune hanno manifestato inviando una lettera all'Amministrazione regionale. Una lettera che è arrivata all'inizio di gennaio e sapendo bene quelli che erano i tempi (gennaio e febbraio) con delle particolari turbolenze, a cui non è stata data risposta perché i rappresentanti sostanzialmente - che peraltro erano stati auditi anche dalle commissioni - in modo chiaro hanno detto che l'articolo 5 (Assunzione del personale, conferimento di incarico, consulenze e collaborazioni) e l'articolo 7 (Acquisizione di forniture, servizi e lavori) prevedono, rispetto alla già cogente normativa nazionale, in virtù della quale le società si sono già dotati di idonei regolamenti, l'adozione di ulteriori vincoli e requisiti per l'assunzione del personale per il conferimento di incarichi e per l'affido di forniture. Non sto a leggere questa lettera - per il collega Chatrian o per chi volesse essa è a disposizione -, lettera dove si dice bellamente che questi articoli non portano da nessuna parte e soprattutto creano degli adempimenti burocratici molto onerosi e molto complicati e creano delle inefficienze. Credo che in quella riunione che avete avuto con gli impianti a fune questo tema sia stato evidenziato anche in modo importante, ma nella rassegna stampa non c'è traccia. Probabilmente quindi vi è stata la logica di mettere la polvere sotto il tappeto: "se ci sono dei problemi, non ne parliamo".
È vero che, rispetto ad aprile, c'è stata una delibera (la n. 622 del 22 maggio 2017), da una lettura della quale - però chiedo questo al collega Chatrian - non mi pare che le criticità segnalate dalle società degli impianti a fune siano state superate. Dal punto di vista logico, è difficile che una delibera possa superare il dettato di una legge: al massimo possiamo fare delle interpretazioni autentiche, ma le disposizioni di una legge non possono essere superate. Nell'interpellanza noi chiediamo se questa delibera abbia chiarito - a nostro giudizio no, ma anticipo la nostra valutazione, però è una valutazione parziale - ma soprattutto se non ritiene sia arrivato il momento, dopo alcuni mesi, di fare una riflessione e di modificare questa legge per andare a superare una serie di problemi, problemi che abbiamo avuto anche in altre parti. Ricordo che ci sono state delle audizioni dei sindacati per quanto attiene alla CVA per i rimborsi, quindi in qualche passo abbiamo voluto essere più realisti del re. Abbiamo anche imposto dei limiti ai compensi; quando si parla del limite ai compensi, tutti pensano al Casinò, ma non c'è solo il Casinò, ci sono anche altre società, quindi alla fine credo che qualche valutazione debba essere fatta. Io ho sentito, senza fare dei nomi specifici, delle società in cui si sente dire: "stiamo per perdere il direttore generale, perché i limiti imposti fanno sì che questo direttore generale, che è una persona molto capace, ci lasci in quanto non rientra nei limiti fissati", quindi abbiamo fatto una bella fesseria nonostante qualcuno l'abbia propagandata come una grande cosa.
Con la terza domanda le do anche il salvagente: andiamo in commissione, facciamo una valutazione assieme agli impianti a fune, insieme a Finaosta, valutiamo tutta una serie di aspetti e tutti assieme concordiamo su alcune modifiche. Utilizzo sempre la prima persona plurale perché l'ho votata anch'io questa legge. Diciamo quindi che bisogna in qualche modo tutti assieme, così come abbiamo fatto probabilmente qualche passo azzardato, riconoscere che forse su alcuni aspetti potevamo essere più attenti e fare le modifiche. Attendo con attenzione la risposta.
Presidente - Per la risposta, chiede la parola l'Assessore Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - È un tema importante, soprattutto nel settore delle partecipate, ma un po' per tutta la comunità valdostana. Io penso che la legge che abbiamo approvato a novembre sia una buona legge, un percorso tracciato che ha aperto dei fronti che fino al 14 novembre non erano mai stati aperti all'interno del sistema Valle d'Aosta, lo dissi anche durante il dibattito: è un inizio e, come tutte le leggi, si possono integrare, modificare, implementare. Sicuramente una delibera di Giunta non può superare una legge, ma può declinare meglio, ed è quello che ho cercato di fare nel primo mese tra marzo e aprile, prima di approvare una delibera, che andava a declinare meglio una legge importante per la Valle d'Aosta. I due articoli che lei citava sono i due articoli più significativi della legge: gli articoli 5 e 7. Il primo articolo traccia il percorso dell'evidenza pubblica per quanto riguarda le assunzioni nelle società partecipate e l'articolo 7, invece, riguarda soprattutto la trasparenza sugli esiti. Non confondiamo l'autonomia che ogni singola azienda ha con il fatto di pubblicare gli esiti degli affidamenti delle forniture delle gare, vuol dire che un'azienda pubblica, che deve indubbiamente seguire il percorso dell'imprenditore, con questa legge al termine della sua procedura: un affidamento diretto, una gara aperta che sia di 10 mila euro, di 500 mila euro, di 1 milione di euro di fornitura o di lavori è obbligata a rendere pubblico nel proprio sito l'esito, quanti e quali aziende sono state invitate per quell'affidamento, chi ha partecipato e chi ha vinto: questa è un po' la filosofia dell'articolo 7.
Nel mentre, prima di approvare la delibera nel mese di maggio, mi ero preso un impegno proprio in Consiglio di condividerne il contenuto con la II Commissione. Sono quindi stato audito in II Commissione con i funzionari del Dipartimento e ho illustrato il documento. Da parte dei Commissari della II Commissione non ho ricevuto domande, ma insieme abbiamo modificato una parte di impianto delle linee guida. Come ho detto in II Commissione e anche in Consiglio qualche settimana fa, questo è una prima novità che abbiamo cercato di mettere in campo in seguito all'approvazione a novembre, perché l'obiettivo è di rendere più trasparente l'operato di queste società, di creare maggiori opportunità alle aziende locali, ai fornitori, ai professionisti, alle nuove generazioni per poter presentarsi al mondo imprenditoriale pubblico. È quindi un portale aperto, ricco di informazioni utili che si vuole diventi uno strumento per creare le condizioni alle aziende, ai fornitori, ai singoli professionisti per poter almeno partecipare alle gare, agli affidamenti o ai servizi.
Nel mentre, - dato che lei mi ricordava la lettera inviata dagli impiantisti, il 29 dicembre 2016 -, con il collega Restano abbiamo incontrato le società di gestione degli impianti a fune per fare il punto della situazione non solo della stagione invernale, ma proprio delle loro esigenze e necessità per il prossimo biennio e triennio. Noi non abbiamo esaltato il lavoro che ha fatto lei, ci siamo proprio tenuti in disparte, sia il sottoscritto che il collega Restano, perché non avevamo operato noi in quel ruolo, tant'è vero che le dichiarazioni sono le dichiarazioni del Presidente dell'AVIF, che ha declinato e dettagliato i risultati della più che buona stagione invernale 2016-2017. In quell'incontro abbiamo parlato di legge n. 20, abbiamo parlato della lettera del 29 dicembre 2016, che non aveva avuto risposta da parte della Regione a marzo 2016 quando noi siamo stati incaricati. Abbiamo oltretutto registrato le criticità e le sollecitazioni che gli impiantisti e i responsabili di Finaosta ci hanno messo in evidenza e la delibera che abbiamo costruito è una delibera che cerca di superare certe criticità; abbiamo cercato di inserire nella delibera delle risposte puntuali a delle esigenze che loro ci hanno messo sul tavolo. La loro prima esigenza, che oltretutto io condivido, è quella di non complicare le loro incombenze, che non siano onerose le indicazioni della legge, che non diventi un lavoro in più rispetto alla normativa del testo "Madia" e tutte le modifiche che lo Stato sta facendo sulle società partecipate, tant'è vero che in delibera abbiamo messo anche quella soglia dei 5 mila euro per quanto riguarda l'articolo 7. Come nell'amministrazione pubblica non vogliamo gravare di complicazioni ed eventualmente di burocrazia l'attività di cassa: sotto quella soglia non è necessario inserire nulla sui portali, sopra quella soglia occorre andare a regime. Oltretutto questa è una prima delibera di indirizzo, cerchiamo di andare a regime nel giro di 60-90 giorni e poi insieme faremo il punto della situazione.
La delibera oltretutto è stata condivisa con Finaosta, abbiamo avuto diversi incontri operativi nel mese di marzo e i primi di aprile per poter confezionare questo primo atto di Giunta, sapendo perfettamente che è una legge che va a tracciare un percorso che non era mai stato tracciato in Valle d'Aosta e che quindi sicuramente le criticità dovranno essere superate non solo con una delibera, ma che avremo avuto modo eventualmente di modificare la legge che abbiamo votato praticamente all'unanimità a novembre 2016. Oltretutto si ricorda che all'ultimo momento abbiamo condiviso un emendamento con cui abbiamo stabilito che non si applicava, per quanto riguarda i lavoratori stagionali, l'articolo 5. Proprio un emendamento ad hoc che abbiamo voluto come commissione, insieme a lei che si occupava di turismo, e abbiamo modificato la legge per dare delle risposte puntuali a delle difficoltà, a delle criticità che ci avevano sollevato in II Commissione e poi al Governo qualche giorno prima dell'approvazione della legge.
Per quanto riguarda i punti n. 2 e n. 3, risponderei insieme, perché le due cose sono legate. Come dicevo, la prima delibera applicativa ha declinato certi passaggi.
Alla terza domanda: "se riteniamo di venire in commissione", le rispondo che, prima di approvare la delibera, pur non essendoci obbligo, siamo venuti in II Commissione ad illustrare la delibera. Penso che da parte del collega Restano e del sottoscritto vi sia l'apertura al confronto insieme ai rappresentanti della società per confrontarsi in commissione e poi eventualmente preparare degli emendamenti per andare a non caricare di ulteriore burocrazia gli impianti a fune, dare delle risposte puntuali se ci sono delle criticità, mantenendo però bene il solco della legge, che era quello di aprire comunque le opportunità e i risultati degli affidamenti alle varie società.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il collega Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - L'ho detto nella presentazione, cercherò di dirlo senza particolari parafrasi: quella lettera del 29 dicembre è arrivata i primi giorni del mese di gennaio, quando c'era, collega Chatrian, un "movimentismo", soprattutto nella II Commissione, proverbiale. La II Commissione quindi era indaffarata in altri affari, come si suol dire, per cui tutti i problemi erano accantonati. L'obiettivo era quello di creare un disordine tale che fosse prodromico al cambio di maggioranza, quindi non mi venga a dire che a gennaio-febbraio non abbiamo dato una risposta, a gennaio-febbraio ogni tre per quattro ve ne inventavate una.
Messa da parte questa cosa, ovviamente oggi ci dice: "dovete essere più disponibili", cercheremo di essere disponibili esattamente come lo era lei. Al di là di questo aspetto, però nella risposta è inutile che lei si arrampichi sui vetri, io ho fatto anche il mea culpa perché questa legge l'ho votata pure io, ma quali sono gli obiettivi di una legge? Ha detto: "la trasparenza". Senza mezzi termini le società degli impianti a fune ci dicono di fare degli elenchi aperti ad operatori nazionali e internazionali, di fare tutti i controlli antimafia, ma lei si rende conto cosa bisogna fare per quell'elenco? Bisogna mettere lì una persona che periodicamente lavori per tenere in piedi questi elenchi. Con quale risultato? Lei mi dice: "la trasparenza", ma io dico a lei, che è amministratore della Valle d'Aosta: pensa che questi elenchi portino un beneficio alle imprese della Valle d'Aosta e che aprire degli elenchi aperti a mezzo mondo faciliterà l'azienda locale? Io con il senno di poi oggi dico: ci sono tutta una serie di norme a livello nazionale che impongono delle regole, seguiamo quelle, ma perché dobbiamo inventarci altre cose? Lei ha detto: "abbiamo presentato un emendamento all'articolo 5". Sì, ma non è che risolvo tutti i problemi...
(interruzione dell'Assessore Chatrian, fuori microfono)
...abbiamo scritto una cosa, ma non abbiamo risolto tutti i problemi delle assunzioni. Ecco perché dico - e adesso scendo di tono - di trovarci in commissione, se è possibile una convocazione delle Commissioni II e IV per parlare degli impianti a fune, che probabilmente hanno tutta una serie di rilevanze: della II Commissione per quanto riguarda un interesse generale, della IV per quanto concerne un interesse più specifico sulle società degli impianti a fune. Facciamo una riflessione con Finaosta, con i rappresentanti dell'AVIF e eventualmente guardiamo anche altri problemi esistenti, ho detto prima: limite dei compensi, altre cose. Probabilmente se guardiamo la sostanza, una trasparenza sì, ma che non danneggi il sistema economico valdostano; trasparenza sì, ma che non incrementi la burocrazia, in modo tale che quelle poche risorse che ci sono ancora vengano destinate per adempimenti sterili. Accogliamo quindi con positività la disponibilità ad emendare la legge e andare in commissione, apprezziamo di meno l'arrampicata sui vetri.