Oggetto del Consiglio n. 2812 del 20 giugno 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2812/XIV - Interpellanza: "Ipotesi di divieto di conferimento di incarichi, da parte di enti partecipati dalla Regione, ad amministratori o professionisti sottoposti ad inchieste giudiziarie".
Rosset (Presidente) - Punto n. 17 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero per l'illustrazione; ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Le recenti inchieste giudiziarie e i recenti accadimenti penso che abbiano fatto balenare nella testa di molti valdostani l'interrogativo del "perché" e del "che cosa si fa" quando qualche amministratore o qualche incaricato delle società partecipate dalla Regione viene coinvolto in vicende giudiziarie, oppure addirittura quando lo stesso incaricato viene preso e scelto, pur avendo condanne passate in giudicato. Questo andazzo va avanti da anni - lo abbiamo denunciato più volte - ma si vorrebbe capire se, rispetto al passato, questa Giunta regionale ha una sensibilità diversa, dato che dagli ultimi fatti è parso che questa non vi sia affatto, ma sostanzialmente si continui nel solco tracciato così bene dalla precedente Giunta regionale, per cui in molti casi in partecipate regionali - non facciamo nomi per evitare querele, non avrei in questo periodo il tempo di starvi dietro - personaggi che sono stati condannati con sentenze definitive da parte della giustizia si ritrovano incaricati a trattativa privata dagli enti regionali che se ne fregano tranquillamente di quello che è successo.
Ci troviamo di fronte ad un paradosso: chi in generale non si è comportato bene rispetto alla giustizia passa davanti a tutti coloro che non hanno condanne e sono incensurati: questa è una cosa veramente incomprensibile. Nella famosa legge riguardante le partecipate sarebbe stato secondo me indispensabile inserire un'indicazione da parte del Governo regionale che andasse in tal senso, e io mi sono spinto anche più avanti dicendo: lasciamo perdere, tutti possono sbagliare, ma se conferiamo un incarico e la persona è condannata quantomeno facciamole fare una prova di selezione con altre persone. Penalizziamo colui che è stato condannato rispetto a colui che è incensurato, che mi sembrerebbe una cosa naturale (naturale, ma non è mai avvenuta!).
Questo secondo me è il Consiglio "del cambiamento": si cerca di cogliere qualche segnale rispetto a quello che succedeva prima, che cosa è cambiato rispetto a prima? Qual è la direzione verso la quale si vuole andare? Comprendiamo bene che un avviso di garanzia non è di per sé una condanna, siamo garantisti, ma quello che nell'ambito della pubblica amministrazione ci chiediamo è: una pubblica amministrazione - che non è il privato che fa il cavolo che vuole perché è privato - a livello di opportunità è opportuno che mantenga persone sotto inchiesta a ricoprire certi incarichi molto importanti, fondamentali? È opportuno che faccia finta di niente rispetto a condanne comminate per fatti che poi riguardavano la pubblica amministrazione, che continua ad incaricare le stesse persone per anni senza fare neanche un minimo di selezione ma continuando a sceglierle? Certo, la giustizia è un conto, l'etica è un altro. Ma quale tipo di etica, quale tipo di direzione morale si vuole dare a questa Giunta regionale rispetto a quanto era successo in passato? Questa è una domanda, non vuole essere una polemica.
Vi prego veramente, trovate qualche tratto distintivo rispetto a chi vi ha preceduto; dimostrateci che la vostra presenza ai banchi della Giunta non sia semplicemente la vincita al campionato valdostano di "salto sulla poltrona". Dimostrateci questo, penso sia una richiesta legittima che si stanno facendo tutti i valdostani che avevano molte aspettative nei confronti di questo cambiamento di Governo. Io penso che in qualsiasi casa, prima di andare a cambiare i mobili come state cercando di fare voi nella grande casa dell'Amministrazione regionale, sia necessario anzitutto pulirla dagli scarafaggi e dai topi che magari si sono annidati in certi angoli e poi far sì che, con misure di prevenzione, questi scarafaggi e questi topi non vi tornino all'interno. Sennò tanto vale avere un arredamento moderno, e anche di gusto, ma tenersi tutti i vizi del passato!
Forse saranno anche fastidiose, ma credetemi, le mie parole devono essere di stimolo nei vostri confronti: dateci un segnale, datecene uno che qualcosa è cambiato. Questo segnale potrebbe essere dato dalla redazione di una carta nella quale vengono stabiliti alcuni principi, una "carta etica", della serie: abbiamo oltre cinquanta società controllate e partecipate dalla Regione? Facciamo sì che gli amministratori e le persone incaricate non abbiano questioni pendenti con la giustizia o comunque condanne passate in giudicato, senza criminalizzare nessuno, però diamoci questo indirizzo. Sarebbe interessante, dal punto di vista etico e morale, sapere se c'è l'intenzione di andare in questa direzione o se si sostiene a spada tratta qualsiasi posizione perché ci sono preconcetti o calcoli precedenti.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione per la risposta; ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Grazie collega per l'iniziativa che ha sottoposto all'attenzione del Consiglio e che ci consente di fare alcune riflessioni su questo argomento.
Ritengo, come lei ha detto, che questo sia un momento di cambiamento che la società intera si aspetta. Nelle comunità, nella comunità locale e nazionale, ci sono sensibilità crescenti che chiedono a chi ricopre incarichi pubblici di avere un curriculum adeguato alle circostanze, questo anche in virtù del recupero di un rapporto di fiducia tra la politica e la cittadinanza. In questo quadro credo sia utile sottolineare che le leggi di settore sono state profondamente innovate in questo periodo, proprio in ragione di queste sensibilità crescenti nella comunità nazionale e locale.
Ritengo necessario, a questo proposito, fare un quadro della situazione per far capire quali sono le leggi e le norme alle quali ci si deve attenere quando si procede alle nomine di persone chiamate a ricoprire incarichi pubblici. Da un lato, nella nostra potestà legislativa, abbiamo la legge regionale n. 11/1997 in materia di nomine di competenza regionale, che disciplina i casi di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi; per quanto concerne invece la sfera nazionale - che poi è quella che ha la vera competenza in materia - il decreto legislativo n. 39/2012 è stato profondamente innovativo in materia di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e gli enti in controllo pubblico. A questo occorre aggiungere il decreto n. 175 della Madia, recentemente modificato, entrato in vigore lo scorso anno.
Voglio sottolineare inoltre che, quanto a "carte etiche", anche negli statuti delle società sono disciplinati questi argomenti, tant'è che in alcune società abbiamo già visto, anche in casi recenti, dei codici etici che si vanno sovrapporre a tutte queste norme da me citate poc'anzi e che creano ulteriori situazioni di verifica quando si procede a nomine di soggetti che devono ricoprire degli incarichi.
La normativa è profondamente innovata e la riteniamo adeguata alle circostanze, perché perimetra sicuramente le responsabilità, anche i requisiti onorifici che bisogna avere per poter ricoprire certi incarichi. Nell'ambito però di questo ragionamento, credo sia anche opportuno premettere - come peraltro ha già fatto lei - che un'inchiesta giudiziaria e un avviso di garanzia non significano automaticamente che il soggetto abbia commesso un illecito. Dobbiamo anche tenere conto della tutela dei soggetti interessati eventualmente da determinate situazioni, perché non è così semplice intervenire in queste materie.
Credo che la sensibilità sia comune su questo argomento all'interno dell'aula e nella comunità. Però ritengo anche che in questo momento, creare in questo quadro un ulteriore strumento di "codice etico", o come lo vogliamo chiamare, generi un'ulteriore situazione che vada armonizzata eventualmente con tutto il resto, che è già esistente e va nel precipuo interesse di garantire comunque la nomina di persone aventi requisiti adeguati e circostanziati all'incarico a cui la pubblica amministrazione li chiama eventualmente.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero per la replica; ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Probabilmente il messaggio non è stato colto completamente.
Io ho fatto giustamente notare che non si vuole condannare nessuno prima della sentenza definitiva, però mi sono riferito anche a casi di persone condannate in maniera definitiva che vengono ripetutamente incaricate dagli enti partecipati dalla Regione. Per evitare questioni, vedendoci poi un attimo, le farò gli esempi di persone che hanno ottenuto decine di incarichi pur avendo questi problemi; incarichi che hanno sottratto comunque anche delle capacità e delle possibilità di lavoro ad altri professionisti. Io mi rifiuto di accettare che un professionista condannato riceva tanti e tanti incarichi dalle società partecipate regionali, quando altri professionisti sono lì che magari stentano ad arrivare a fine mese. Guardate che i casi sono tanti e guardate che - e lei lo sa, perché proviene dal mondo professionale - adesso chi è libero professionista non sta più tanto allegro.
Questo provvedimento che io auspicavo, andava anche nel senso, se non di premiare, di dare maggiori opportunità a chi fino a quel momento è stato onesto ed è incensurato rispetto ad altre persone che, malgrado la crisi e tutto il resto, guardano, sorridono e sghignazzano verso i loro colleghi, dall'alto, dicendo: io riesco e continuo ad ottenere gli incarichi a trattativa privata, quindi nessuna selezione e nessun bando, e voi state sotto, non dico a morire di fame, ma... sappiamo bene che se un professionista magari dieci anni fa guadagnava cento, adesso magari guadagna venti, perché in certi settori c'è una crisi nera. Allora le cinquanta e oltre partecipate controllate dalla Regione che fanno sempre assomigliare la nostra Regione autonoma più ad una ex Unione Sovietica che ad una Regione della Repubblica italiana, devono rappresentare un'opportunità per tutti: per tutti gli ingegneri, per tutti gli avvocati, per tutti gli architetti, non per i "soliti noti" che, in periodo di crisi, usufruiscono poi ancora di più di questa loro posizione di privilegio rispetto agli altri. Apriamo le società partecipate.
Questo provvedimento della "carta etica" andava anche in una direzione di apertura del mercato e di chiusura a questi incarichi, a queste chiamate di cognati, fratelli, sorelle, mariti di queste, il marito del cugino e tutte queste cose. Iniziamo a fare anche una gara informale e mettiamo magari un punteggio di cento su cui la condanna penale penalizza di dieci punti la persona condannata. Non mi sembra di chiedere la luna! Mi sembra di andare in una direzione di legalità, che è la base per ripartire qui, in Valle d'Aosta. Se non ripartiamo dalla legalità finiremo con la "Cooperativa produttori latte e mozzarelle" e la fontina la dimentichiamo! Io non voglio andare a mangiare mozzarella, la mozzarella la vado a mangiare al Sud! Questa storia delle merende a mozzarella penso che debba finire! Adesso avete voi la palla in mano, non c'è santo che tenga. Chi in passato è stato anche all'opposizione deve fare uno sforzo, dovete fare uno sforzo, altrimenti non riusciamo ad intravedere la differenza tra il prima e il dopo.
Noi chiediamo uno sforzo, glielo chiedo come Presidente della Regione, ma anche come Presidente di un'associazione che io considero comunque una partecipata, tanto dove ci mettiamo i soldi l'ente è partecipato, c'è poco da fare, quindi non ci sono da fare distinzioni. Però basta, perché sennò ricadiamo, anzi, c'è una specie di passaggio di Governo senza soluzione di continuità e... chi lo vede, chi se ne accorge?
Presidente - Prima di proseguire con il punto n. 18, chiederei di consegnare le relazioni e gli emendamenti sul dl n. 103; la collega Patrizia Morelli ha presentato la relazione e sono depositati un emendamento del Presidente della Regione Marquis e un emendamento dei Consiglieri Cognetta e Ferrero. Sul testo coordinato del dl n. 105 e della proposta di legge n. 102 sono stati depositati cinque emendamenti dall'Assessore Viérin. Sulla proposta di legge n. 109, il Consigliere Bertin ha depositato la relazione e cinque emendamenti. Sulla proposta di legge n. 110, il Consigliere Fabbri ha presentato la propria relazione e sono stati depositati: cinque emendamenti dal Consigliere Bertin, un emendamento dai Consiglieri Padovani e Guichardaz, tre emendamenti dal Consigliere Padovani con relativi subemendamenti e un emendamento dei Consiglieri proponenti la proposta di legge.