Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2810 del 20 giugno 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2810/XIV - Interpellanza: "Avvio di una verifica in merito alla trasparenza delle procedure adottate per la quotazione in Borsa della società CVA".

Rosset (Presidente) - Punto n. 15 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin per l'illustrazione; ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Sempre nell'ottica di ricostruire l'iter e per dare un po' di trasparenza a questo processo di quotazione in Borsa di CVA, riprendo un attimo il discorso del precedente Consiglio in cui mi è stato risposto che il ruolo di advisor non è imposto dalla legge. È vero che non è imposto obbligatoriamente per legge, ma l'advisor serve ad assistere l'entità pubblica privatizzanda nella selezione delle banche che prenderanno cura del collocamento, al fine di garantire l'assoluta mancanza di conflitti di interesse delle stesse. Solo da quel momento in poi saranno le banche ad aiutare CVA nel processo di quotazione, ma fino a quel momento è la figura dell'advisor a fare gli interessi della società pubblica.

Nella risposta precedente, chi le ha preparato la risposta ha omesso di dire che le società pubbliche, oggetto di privatizzazione, hanno sempre richiesto l'ausilio di un advisor al fine di preservare l'interesse pubblico; questa prassi è consolidata. A conferma di ciò, basta citare che nelle quotazioni di Poste Italiane, Fincantieri ed ENAV la selezione della procedura pubblica degli advisor, precedente a quella del consorzio di collocamento, vale a dire il global contractor, ha visto assegnato un ruolo di advisor sia per le società privatizzanti che per le loro controllanti con il Ministero dell'economia e delle finanze e la Cassa Depositi e Prestiti. In altre parole, se si fosse adottato un comportamento analogo, per questa operazione gli advisor avrebbero dovuti essere due: uno per CVA e l'altro per Finaosta, ma sempre selezionati con gara pubblica. Rispetto a questa impostazione, ci viene detto che l'advisor non è mai stato selezionato con gara pubblica e che Equita ha svolto il ruolo di advisor e global coordinator, ma è assolutamente l'antitesi: non esiste un ente che abbia il doppio ruolo, perché l'advisor fa l'interesse della società, i global coordinator fanno business sulla quotazione in Borsa, per cui chi fa l'advisor non può mai fare il global coordinator. Lei, nella precedente risposta, mi aveva detto invece che Equita ha svolto questo ruolo e anche che la carica di consulente finanziario era stata affidata con un incarico fiduciario. Le avevo poi chiesto chi era costui, ma non mi ha risposto. Mi auguro che in questa risposta ci sia anche chi è, perché io posso solo ipotizzare che sia Equita. Ma voi capite che c'è un conflitto di interesse mica da ridere? Chi avrebbe dovuto curare e fare gli interessi della società di fatto è colui che fa parte del gruppo di collocamento.

Ci sono un po' di domande interessanti, a cui spero venga data risposta. Noi vogliamo sapere, in merito alla selezione delle banche del consorzio di collocamento, quali sono state le percentuali indicate dalle banche selezionate circa la ripartizione della quota privatizzanda tra gli investitori retail e gli investitori istituzionali; se, come lecito attendersi da una quotazione in Borsa delle dimensioni di CVA, la quota riservata al mercato retail sarà piuttosto elevata, perché non si è privilegiata la candidatura di Banca IMI e Unicredit rispetto a Banque Nationale de Paris, tradizionalmente non particolarmente attiva in operazioni sui mercati dei capitali azionari presenti in Italia tramite BNL, banca con una sola filiale in Valle d'Aosta. Tra l'altro, sempre su questo, era interessante dire che nelle recenti privatizzazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, Cassa Depositi e Prestiti, Mediobanca, Banca IMI e Unicredit hanno sempre avuto ruoli, a differenza di Banque Nationale de Paris, che non è mai stata selezionata, per cui siamo un'anomalia anche nel contesto italiano. Sarà interessante capire cosa ci viene risposto su questo. Soprattutto vogliamo capire - penso che sia la curiosità di tutti -da chi è composta la commissione, il management che dir si voglia, che ha selezionato le offerte e che ha attribuito un peso del 40 percento all'offerta economica e del 60 percento ai parametri tecnici, sulla base di che cosa, tenuto conto che capiremo poi quali sono questi tecnici che si occupano anche di quotazioni in Borsa e che hanno deciso di fare per conto proprio, senza avvalersi dell'iter normale di procedura di quotazione.

Dalle ore 11:48 assume la presidenza il Vicepresidente Fosson.

Fosson (Presidente) - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione per la risposta; ne ha facoltà.

Marquis (SA) - A seguito di questa interpellanza, di quella che abbiamo discusso un momento fa e di quelle presentate nello scorso Consiglio che trattano la procedura di individuazione dei Global coordinator e dei Bookrunner - i responsabili, i consulenti finanziari che hanno sostenuto assieme alla società questo processo - credo di dover fare a questo punto una piccola premessa per cercare di inquadrare il problema, perché questa è materia fortemente tecnica, sennò è difficile seguire il ragionamento.

A monte di tutto, la controllante di CVA (Finaosta) ha dato mandato a CVA di individuare i Global Coordinator e i Bookrunner per assistere la società in questo percorso di quotazione in Borsa in atto. A seguito del completamento della procedura fatta da CVA, è stato rinviato il dossier sui tavoli di Finaosta che lo ha esaminato e lo ha approvato, attraverso le sue strutture, con un voto in Consiglio d'amministrazione.

Io non ho ragioni per pensare che il tutto sia stato fatto nel perimetro previsto dalla legge. È anche vero che la legge su questi argomenti, così come su tanti altri, dà delle alternative a volte sulle procedure che si possono seguire. Così come se noi oggi dobbiamo partire e andare fino a Pont-Saint-Martin, possiamo prendere l'autostrada o scendere per la strada statale; penso siano entrambe scelte legittime e che diano luogo allo stesso risultato. A mio avviso, qui è importante concentrarsi sul merito della questione. Ritengo che su questo argomento il Consiglio regionale dovrà correttamente analizzare, anche alla luce dell'intervenuta modifica al decreto Madia, qual è la situazione, quali sono le volontà della politica riguardo a questo percorso di valorizzazione della società. Penso sia corretto e soprattutto dovuto, nel nostro ruolo, poterci esprimere prossimamente su tale questione.

Detto questo, entrando nel merito delle domande, che sono molto tecniche e alle quali ho chiesto alla società di poter dare risposta - ringrazio pertanto il collega di averle fatte, perché sta cercando con la sua azione di portare chiarezza verso questa procedura - mi limito a riferire quanto ci è stato riscontrato. "In merito alla selezione delle banche del consorzio di collocamento, quali sono state le percentuali indicate dalle banche selezionate circa la ripartizione della quota privatizzanda tra investitori retail e investitori istituzionali", per quanto riguarda questa prima domanda, la maggior parte degli istituti ha indicato una ripartizione fra un minimo dello zero percento per investitori retail e 100 percento per investitori istituzionali, e un minimo del 15 percento per investitori retail e 85 percento per investitori istituzionali. Solo due istituti hanno indicato quale quota massima destinata agli investitori retail il 30 percento dell'offerta di collocamento.

Seconda domanda: "se come è lecito attendersi per una IPO delle dimensioni di CVA la quota riservata al mercato retail sarà piuttosto elevata, perché non si è privilegiata la candidatura di Banca IMI e Unicredit rispetto a BNP, tradizionalmente non particolarmente attiva in operazioni sui mercati dei capitali azionari, presente in Italia tramite BNL, banca con una sola filiale in Valle d'Aosta". Per quanto riguarda questa domanda, che attiene alla tipologia di investitori a cui rivolgersi, la maggior parte degli istituti interpellati ha evidenziato come gli investitori istituzionali siano ampiamente in grado di coprire più volte l'offerta e come il collocamento sul mercato retail di parte del capitale flottante - considerato il profilo dell'azienda - non inciderebbe sul risultato dell'operazione. È emerso, inoltre, che rivolgersi al mercato retail risulterebbe maggiormente oneroso a causa dell'incremento, da un lato, degli adempimenti e dei controlli dell'Autorità e, dall'altro, dei costi connessi all'attività di marketing dell'operazione. Tuttavia nel corso del procedimento c'è la possibilità - ed è il percorso - di poter valutare politicamente questa opportunità e sarà anche qui la politica che determinerà se vorrà rivolgersi solamente agli investitori istituzionali o anche pensare ad una collocazione nel mercato retail. CVA ritiene che, anche qualora si optasse per l'offerta retail, la prassi infatti prevedrebbe l'estensione della stessa al pubblico indistinto in Valle d'Aosta e nel resto del territorio italiano e, in considerazione della potenziale limitata porzione di offerta da destinare a tale segmento, una banca con oltre ottocento filiali sull'intero territorio italiano potrebbe essere adeguata a coprire tale porzione di domanda. CVA segnala altresì come nell'ambito di una potenziale offerta indirizzata ad investitori istituzionali e retail sia prassi di mercato individuare e fare costituire, anche successivamente all'avvio del processo di quotazione in Borsa, un consorzio di collocamento e garanzia, coordinato e diretto dal Responsabile del Collocamento, con l'obiettivo di includere altre istituzioni bancarie, in modo tale da massimizzare i risultati dell'offerta retail, assegnando a queste ultime il ruolo di co-lead managers e una frazione estremamente minoritaria sul totale delle azioni oggetto di offerta.

Per quanto concerne la terza domanda: "da chi è composta la commissione", dall'avvio della procedura indetta ai sensi di quanto previsto dal decreto legislativo n. 50/2016 sino al 26 gennaio 2017, la composizione della commissione era così costituita: Presidente della commissione era il Presidente di CVA, era presente l'Amministratore delegato come membro della commissione e anche il Direttore generale. Dal 26 gennaio 2017, a seguito della risoluzione del Consiglio regionale che prevedeva la rimozione del Presidente e del Direttore generale dai propri incarichi, al fine di non pregiudicare il processo di selezione, questi ultimi hanno rinunciato al loro incarico. Conseguentemente è stata individuata una nuova commissione composta dall'Amministratore delegato, dal Direttore amministrazione, finanza e controllo di gestione e dal Responsabile Funzione Acquisti e Appalti. Al termine dei lavori, la commissione ha sottoposto gli esiti - come dicevo poc'anzi - della procedura al Consiglio d'amministrazione di CVA, che con delibera in data 13 febbraio 2017 li ha approvati subordinando la sottoscrizione dell'incarico ai due Global Coordinator e al Joint Bookrunner selezionati all'approvazione di Finaosta S.p.A.. In data 15 febbraio 2017 CVA ha inoltrato a Finaosta la relazione della commissione, in virtù di quanto disciplinato dal Mandato senza rappresentanza avente ad oggetto lo svolgimento della procedura di selezione e individuazione del servizio di Global Coordinator, approvandone gli esiti. In data 27 febbraio Finaosta ha comunicato a CVA che il Consiglio d'amministrazione della società, audito l'Amministratore delegato di CVA, ha espresso parere positivo in merito alla proposta di aggiudicazione, così come risultante dalla procedura di selezione effettuata da CVA. Successivamente, in data 3 marzo 2017, CVA ha comunicato a tutti gli operatori partecipanti i nominativi degli aggiudicatari della procedura di affidamento.

Per quanto concerne l'ultima domanda: "se la Giunta è a conoscenza di quanto accaduto", così come dagli atti e dalle parole che ho pronunciato, si evince che la procedura è precedente al nostro insediamento; pertanto credo che il Governo che ci ha preceduto abbia avuto modo, nei limiti delle proprie competenze, di conoscere l'esito della procedura e le modalità con le quali è stata effettuata. Per quanto ci riguarda, dal 10 marzo ad oggi abbiamo monitorato il percorso con attenzione nell'interesse di dare garanzia di poter arrivare a determinare un procedimento corretto nell'interesse della popolazione valdostana.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin per la replica; ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Sinceramente io penso che chi ha ascoltato questo percorso e prima aveva qualche dubbio ora sia tutto meno che tranquillizzato, glielo dico spassionatamente!

Che questa commissione o management, che si è occupato di predisporre capitolati, valutare offerte, aggiudicare un percorso così importante ad un pool di banche, sia in definitiva una buona parte di quello che ci ha condotto sul mercato cinese delle turbine, ebbene... io non so se non sia il caso di fare un approfondimento su una qualche garanzia di trasparenza di questa società!

Come giustamente lei ha sottolineato, Presidente, c'è una grande novità che penso farà piacere ai valdostani: il 9 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato la deroga alla "Madia", per cui non c'è più nessun obbligo a quotare questa società, non ci sono più le scadenze pressanti che qualcuno ci ha sottolineato più volte, entro settembre.

Io penso che per quel principio di trasparenza è bene che si fermino un attimo le bocce, si faccia il punto della situazione, si presenti quel piano industriale e di sviluppo che dovrebbe essere alla base di queste scelte, si capisca se è nell'interesse dei valdostani fare una quotazione, perché magari potrebbe anche interessare loro. Quel retail che qualcuno ha calcolato zero è un'offesa per i valdostani, perché significa che saranno solo i grandi investitori e nno verrà neanche data ai valdostani la possibilità di poter eventualmente partecipare o acquistare delle azioni. Lei capirà che presentando un'interpellanza era obbligatorio chiedersi se qualcuno fosse a conoscenza, ma al di là di chi lo era prima - e a me non interessa capire se lo era o meno -, adesso si è tutti a conoscenza di questo percorso: chi c'era prima e chi c'è adesso, per cui penso che non ci sia altra strada.

Annuncio già che comunque noi presenteremo una richiesta di sospensione di questa quotazione, perché più andiamo avanti e più il quadro è nebuloso, meno chiaro, si capisce meno la convenienza di questa operazione. Se un'operazione di questo genere è conveniente deve esserlo in primis per i cittadini valdostani; dobbiamo spiegare loro la bontà di questa operazione, se ci sarà la possibilità eventualmente di renderli compartecipi in questo percorso. Lo dico già, Presidente: secondo me il retail dovrebbe salire, e di tanto, non si può accettare qualcuno che ti propone zero per questa quotazione, che rimanga zero in Valle d'Aosta. Se c'è convenienza deve esserci per tutti, ma alla base di questa operazione, che vale centinaia di milioni, deve esserci trasparenza. Sarà l'ultima operazione che potrà eventualmente dare una svolta alla ripresa economica, ma non possiamo partire con concetti del genere dove qualcuno si è improvvisato advisor, qualcuno si è improvvisato agente di Borsa, qualcuno ha predisposto capitolati, ha valutato offerte, ha aggiudicato sulla base di... sensazioni personali? Perché se noi avessimo questi fenomeni, io dico che probabilmente avremo altre strade, anche in previsione di CVA, e non solo il discorso del mercato idroelettrico.

Annuncio già che noi ritireremo la mozione che era predisposta in altri termini, ma presenteremo una risoluzione, perché in questo momento i valdostani devono avere il tempo - e la politica insieme ai valdostani - per riflettere, fare chiarezza ed eventualmente valutare se è convenienza di tutti proseguire in tal senso.