Oggetto del Consiglio n. 2776 del 6 giugno 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2776/XIV - Interrogazione: "Riassegnazione di alcuni lavoratori della Casa da gioco operanti presso il reparto Chemin de fer".
Rosset (Presidente) - Punto n. 7 dell'ordine del giorno. Per la risposta, chiede la parola l'Assessore Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Nel rispondere al collega Cognetta vi illustro quanto comunicato dall'azienda, in merito a cos'è successo nel 2016 per quanto riguarda un numero di quattro risorse, quattro dipendenti del reparto Chemin de fer che sono stati riassegnati ad altri reparti e precisamente al reparto Dadi, Punto e Banco. Riprendo parte delle premesse perché altrimenti non si capisce di cosa stiamo parlando: "considerato che anche la distribuzione delle mance avrebbe, di conseguenza, dovuto seguire lo stesso percorso e cioè essere distribuite secondo le modalità del nuovo reparto di assegnazione Dadi, Punto e Banco; saputo che ciò non è accaduto e che i lavoratori, pur essendo stati assegnati al nuovo reparto e godendo delle indennità specifiche, continuano a percepire le mance con contratto di Chemin de fer", il collega mi chiede innanzitutto: "se la circostanza riportata in premessa è vera" e poi "se alcuni lavoratori del reparto Dadi, Punto e Banco hanno presentato un esposto per appropriazione indebita contro ignoti".
Per quanto riguarda la prima domanda, con riferimento alle premesse dell'interrogazione, alla società Casino non risulta alcun accordo siglato in data 4 febbraio. L'accordo è stato siglato successivamente a quella data dai Signori Buat, Grosjacques e Avati e i rappresentanti sindacali, i Signori Borinato e Zonca, assistiti dalle segreterie territoriali in data 9 febbraio 2016.
È stato firmato un verbale di accordo dove le parti hanno definito i reparti nei quali, a partire dal 1° marzo 2016, i nove lavoratori dello Chemin de fer sarebbero stati destinati. Sempre l'azienda ci comunica che nell'accordo vengono definite le nuove modalità operative che determinano la cessazione dell'operatività del reparto Chemin de fer, ma garantiscono la continuità del gioco. Si stabilisce inoltre che, quando verrà programmata l'apertura dei tavoli di Chemin de fer, si attingerà da professionalità esistenti, in primis si ricorrerà ai nove lavoratori che sono stati oggetto di riassegnazione, magari era già a conoscenza di questo passaggio.
Altro elemento: il documento indica che due delle nove risorse sono state destinate al reparto Dadi, Punto e Banco. Il passaggio di altre due unità lavorative nel reparto Dadi, Punto e Banco è avvenuto in una data successiva, quindi in due date diverse. L'importo del terzo elemento evidenziato nel testo è relativo ai lavoratori che sono inquadrati come quinto livello nel reparto Dadi, Punto e Banco. La società precisa che i criteri di suddivisione delle mance differiscono da reparto a reparto e si tratta di una gestione interna indipendente dal contratto. Questo è quanto mi riferisce l'azienda. L'azienda percepisce il 50 percento delle mance prodotte, queste sì secondo contratto e funge da sostituto d'imposta in base alle dichiarazioni ricevute dai vari reparti.
Per quanto riguarda invece la seconda domanda, l'azienda dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione, né alcun documento da cui risulti che alcuni lavoratori del reparto Dadi, Punto e Banco abbiano presentato un esposto per appropriazione indebita. Questo è quanto mi ha comunicato l'azienda 2016-inizio 2017.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Assessore, comunico all'azienda, visto che non lo sa, lo comunico io all'azienda, che la circostanza in premessa è vera, perché l'ha affermato anche lei sostanzialmente, e che è vero anche che alcuni lavoratori del reparto Dadi, Punto e Banco hanno fatto un esposto per appropriazione indebita, perché l'hanno fatto? Perché è assolutamente ingiusto ciò che sta accadendo in quest'azienda su questo argomento specifico. Io prendo dei lavoratori che hanno uno stipendio base più basso rispetto ai lavoratori di un altro reparto, li sposto di reparto, gli adeguo lo stipendio, quindi glielo alzo nel caso specifico, ma le mance rimangono esattamente come prima: prendono più mance rispetto al nuovo reparto in cui vanno a lavorare, e gli altri colleghi chiaramente dicono: "ma questa cosa qui ci sembra un po' ingiusta". Il fatto che la società continui a prendere il 50 percento è normale, non si discute su questo: si discute sul fatto che se un'azienda che dirige e gestisce dei lavoratori permette delle ingiustizie di questo livello, e soprattutto le avalla e soprattutto poi non riesce più a modificarle e a sistemarle, allora forse siamo oltre la destrutturazione dell'azienda: siamo all'incapacità totale di gestire, oppure a qualcuno di questi lavoratori gli si sta facendo un favore molto grande per via di qualche accordo o amicizia pregressa, è una di queste due però. Allora un'azienda che è un'azienda, al di là dell'interesse specifico aziendale, deve perseguire anche il fatto di creare un clima di lavoro perlomeno accettabile e queste cose qui dovrebbe perlomeno evitarle. È un anno che questi Signori percepiscono molte più mance di quello che dovrebbero e gli stessi colleghi di reparto invece molto meno. Se vi sembra una cosa giusta stare nello stesso reparto, prendere 2 mila e passa euro lordi in più sullo stipendio - perché questo è l'aumento: passando da Chemin de fer a Punto e banco hanno ricevuto un aumento di 2 mila euro lordi circa - e mantenere le mance del vecchio reparto, molto più alte... E l'azienda dice: "io prendo il 50 percento, chi se ne frega del resto!". L'azienda non può fare nulla? Allora non è un'azienda, è la repubblica del Casinò! Anzi, è l'anarchia del Casinò: ognuno fa come gli pare! È bella questa cosa, fanno gli accordi, poi ognuno se li gestisce come vuole e andiamo avanti così. Poi, Assessore, di questa cosa ne parliamo più avanti anche rispetto alla prossima interpellanza.
Se non si riesce a gestire, allora forse non è il caso di andare avanti, che ne dice? Siamo arrivati a questo livello. Spero che ci abbiano sentito i dirigenti e l'Amministratore del Casinò, che così magari prende qualche provvedimento, se poi non può prenderlo, allora veramente qua abbiamo chiuso, dobbiamo dire che è ingestibile.