Oggetto del Consiglio n. 2749 del 23 maggio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2749/XIV - Interrogazione: "Notizie in merito ai finanziamenti e al cronoprogramma dei lavori di costruzione del nuovo polo scolastico di Tzamberlet e di ristrutturazione dell'ex Liceo Maria Adelaide di Aosta".
Rosset (Presidente) - Punto n. 6 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola l'Assessore Borrello, ne ha facoltà.
Borrello (SA) - In virtù dell'interrogazione puntuale presentata dai colleghi, dettaglierò le richieste da voi formulate.
Per quanto riguarda la prima questione, i costi già sostenuti per la progettazione ammontano a lordi 117 mila euro, divisi per tutta una serie di punti: indagini geognostiche, relazione geologica, progettazione preliminare e predisposizione del piano per quanto riguarda la gestione delle terre di scavo. Le somme stanziate per l'espletamento nelle fasi progettuali ammontano a lordi 1,124 milioni, 730 mila per la progettazione definitiva già avvenuta e 388 mila per la progettazione esecutiva.
Per quanto attiene il secondo punto (il costo complessivo dell'opera), come risulta dal provvedimento dirigenziale n. 43 redatto in data 16 gennaio 2017, relativo all'aggiudicazione definitiva dell'intervento, il costo complessivo per l'esecuzione dei lavori ammonta a lordi 20,387 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le somme di cui al punto precedente, quindi quelle relative alla progettazione, oltre a 4 mila euro per la pubblicazione della gara, 51 mila euro per la commissione di gara, 190 mila euro per la direzione lavori, 100 mila euro circa per quanto riguarda le somme a disposizione per eventuali situazioni critiche e 800 euro per l'ANAC, per un totale complessivo lordo di 21,853 milioni. Per la realizzazione dell'opera è stato ottenuto un finanziamento statale ammontante ad euro 6,65 milioni, oggetto di apposito contratto di mutuo tra la Regione Valle d'Aosta e la Cassa depositi e prestiti S.p.A., stipulato nella data del 15 novembre 2016 e già inserito in bilancio nella parte entrate, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato.
Per quanto riguarda invece l'aspetto di programmazione e il cronoprogramma dei lavori per quanto concerne l'ex sede dell'Istituzione scolastica Regina Maria Adelaide di via Torino, si comunica che, come previsto con deliberazione della Giunta regionale n. 572/2016, ad oggi non è previsto alcun tipo di intervento sulla struttura e di conseguenza non esiste alcun cronoprogramma. Per quanto concerne invece il cronoprogramma dei lavori di realizzazione del polo scolastico di Tzamberlet, è possibile fornire solo indicazioni sui tempi in termini assoluti fissati dal bando di gara. Nello specifico, per la redazione del progetto esecutivo 90 giorni dalla consegna del servizio e per la realizzazione dei lavori 730 giorni, considerato che al momento la procedura è temporaneamente sospesa in attesa dell'esito dei ricorsi presentati al TAR.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Il collega Baccega credo darà un quadro dettagliato della situazione tecnico-progettuale della scuola di Tzamberlet, essendo stato tra i promotori del riavvio dell'iter esecutivo dell'opera nel suo ruolo di Assessore nella precedente maggioranza. Io mi limito ad utilizzare questo tempo per fare alcune considerazioni più politiche, per riaffermare il nostro punto di vista che non è mai cambiato addirittura dalla scorsa legislatura, quando eravamo all'opposizione. Chi c'era e ha memoria di quel periodo sa che il gruppo PD-SIN.VdA, al di là della collocazione maggioranza o opposizione, ha sin dall'inizio sostenuto la necessità e l'utilità di una nuova struttura scolastica posizionata appena fuori dal centro della città. Dico: "appena fuori" perché le nostre dimensioni sono tali per cui la cosiddetta "periferia", se raffrontata ad una qualsiasi periferia di un capoluogo di provincia, è di fatto parte integrante del centro cittadino, tant'è che, per spostarsi da Piazza della Repubblica al Palaghiaccio a piedi, ci vanno circa dieci minuti, non tanti di più. La nostra posizione d'altronde va di pari passo con quella che assumemmo sull'ospedale. Ricordo che noi fummo tra i promotori del referendum, cioè che una struttura pubblica ad alta frequentazione, e una scuola lo è forse ancora di più rispetto ad un ospedale, per quanto possibile dovrebbe essere ubicata in un luogo decentrato rispetto al centro cittadino per gli effetti anche sul piano di traffico, una struttura dovrebbe essere adeguata alle più moderne tecnologie, alle tecniche costruttive. Una scuola deve soprattutto garantire standard di sicurezza e di compatibilità ambientale ed energetica elevati, cosa che una struttura vecchia, progettata secondo criteri antelucani, non assicura e non assicurerà di certo. Peraltro non è che quando fu costruito il Maria Adelaide una quarantina d'anni fa ci fosse una sensibilità ambientale, e forse anche le tecnologie che assecondassero questa che oggi è un'esigenza imprescindibile e anche un obbligo di legge. Oggi abbiamo una prospettiva che va proprio nella direzione che prospettavamo per l'ospedale, di costruire in una zona facilmente accessibile, naturalmente andrà riprogettata la viabilità, ma è cosa del tutto fattibile, considerato anche che la zona è ormai collegata dalla tangenziale sud e si pone praticamente sulla direttrice ovest ed è vicinissima ai binari del treno, quindi facilmente servibile nell'ipotesi di una riapertura della tratta Aosta/Pré-Saint-Didier con una fermata intermedia.
Dicevo che il progetto della nuova scuola di Tzamberlet va nella direzione auspicata: di avere una scuola moderna a impatto zero, vicina agli impianti sportivi della città di Aosta, al margine di un polmone verde (Prati di Montfleury) che - lo voglio dire chiaramente - non verrà in alcun modo intaccato dalla struttura. Non so i detrattori dell'opera, quelli che oggi propongono un referendum, che progetto abbiano visto, ma l'area interessata era fino a qualche anno fa occupata da una rivendita di laterizi e dal campetto di pratica del maneggio, che verrà trasferito altrove, tra l'altro, senza problemi sulla sua operatività. Ho avuto modo, dopo il trasferimento del Liceo Maria Adelaide, di parlare con alcuni genitori che si erano fatti convincere dell'inopportunità del cambio di sede del liceo. Qualcuno era pure schierato in una specie di comitato contro il trasferimento. Devo dire che tutti, senza eccezione - parlo di quelli con cui ho parlato -, oggi giudicano positivamente quell'operazione. Ritengono che i loro figli siano stati collocati in una struttura sicuramente più adeguata rispetto a quella precedente, soprattutto più sicura e funzionale da un punto di vista strutturale degli spazi. Hanno capito che stare nel nuovo - e parliamo della scuola di via Chambéry - con tutte le problematiche che può avere una scuola polmone, quella sì, è meglio che stare in una struttura vecchia, concepita con idee e logiche di 40 anni fa.
Sul piano del finanziamento credo ci sia poco da dire, anche se i promotori del referendum sorvolano su questo. Oggi lo Stato finanzia quest'opera con un mutuo di 6,6 milioni di euro, abbiamo visto, e la Regione per l'opera completa ne deve mettere 17/18, che francamente per una scuola come questa, con una capienza di 1300 alunni, è cifra piuttosto sostenibile. Solo per fare un confronto: l'ampliamento dell'ospedale dovrebbe costare dai 125 ai 150 milioni. Chi dovrà andare in questa scuola oltre agli allievi del Maria Adelaide? Visto che c'è anche qui un movimento in questo senso popolare, penso che si possa tranquillamente ragionare senza mettere subito il cavallo davanti ai buoi. Io, ad esempio, vedrei bene un altro liceo, ad esempio, il liceo musicale che oggi tribola con gli spazi e con le aule per la pratica strumentale. Pensare, come suggerito dal Consiglio d'istituto del Maria Adelaide, di mettere insieme un'altra istituzione affine, un altro liceo è cosa ragionevole e anche di buon senso.