Oggetto del Consiglio n. 2732 del 9 maggio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2732/XIV - Interpellanza: "Adozione di strategie per conferire nuove prospettive alle attività imprenditoriali in crisi".
Fosson (Presidente) - Punto n. 19 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Questa iniziativa è un po' un pretesto per discutere e far riflettere la politica sul problema delle industrie in Bassa Valle e più generalmente nella nostra regione, nello spirito di continuare nella ricerca di quelle necessarie sinergie tra il pubblico - proprietario in alcuni casi di strutture industriali, ma anche lo stesso pubblico plausibile motore di iniziative imprenditoriali - e il privato, attraverso adeguate politiche di rilancio e di stimoli infrastrutturali.
Non credo serva alla discussione - spero non sia solo un motivo per marcare le differenze tra la politica di ieri e quella di oggi - fare l'elenco di ciò che è stato fatto o non è stato fatto nel passato. Certo, non ci si può dimenticare che molte cose sono state dette da chi fino a qualche tempo fa stava all'opposizione, con un atteggiamento non propriamente propositivo, anzi, direi più di critica aperta, quasi strumentale. L'accusa che è ricorsa a più riprese, anche da parte di alcuni componenti dell'attuale Giunta e dell'attuale maggioranza quando eravate all'opposizione, era di poca incisività nella ricerca di soluzioni, in particolare con riferimento al problema dei due insediamenti industriali di cui oggi trattiamo: Tecdis e Lavazza. Al di là della critica per una Giunta che brancola nel buio, di una VDA Structure che bisogna prendere per le orecchie, non si dava però modo di scorgere le vostre strategie di rilancio, la vostra idea di approccio al problema industriale della Bassa Valle. Oggi vi diamo l'occasione, collega Roscio, di dire alla gente cosa state facendo, come vi state muovendo per la ricerca di soluzioni che, a dire vostro e di alcuni dei componenti della vostra maggioranza, erano lì a portata di mano e bastava solo volerlo. Probabilmente bastava solo alzare il telefono per risolvere il problema, come in altri casi.
Evito di ripercorrere i passaggi fatti dal suo predecessore, il collega Donzel, nel tentativo di porre un freno al problema della Lavazza e di trovare soluzioni concrete per un più razionale uso dell'area Tecdis che, ricordo, non è un problema di oggi, ma che credo si perda negli anni: sono più di dieci anni che il problema Tecdis è agli onori della cronaca. Evito in questa premessa di innescare troppe polemiche, anche se il riferimento dell'interpellanza è ad alcune dichiarazioni che avete fatto voi quando eravate all'opposizione, perché credo che quando si parla di lavoratori e delle loro famiglie, non si può trasformare la discussione in una schermaglia tra schieramenti.
Dalle ore 12:28 assume la presidenza il presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola l'assessore Roscio, ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Grazie consigliere Guichardaz. In apertura una piccola considerazione. Normalmente i governi, anche l'ultimo statunitense, vengono valutati a cento giorni dal loro insediamento. È vero che in Valle d'Aosta siamo un po' più piccoli e quindi di giorni ne bastano cinquanta per iniziare a fare le valutazioni, ma tant'è. Mi sembra di cogliere che il tema principale dell'interpellanza sia quello della partecipata Vallée d'Aoste Structure, che presentava e presenta ancora oggi delle criticità, e non tanto le vecchie questioni irrisolte ormai, quasi irrisolvibili: la Tecdis, in particolar modo, se non si trova un nuovo insediamento è lì ferma; la Lavazza, ahimè, è una cosa dove sarebbe opportuno fare degli approfondimenti, ma tant'è. Lei ha detto che evita di parlare del passato e farò anch'io la stessa cosa, stendendo un velo pietoso su questo.
Per quanto riguarda il merito delle questioni legate a Vallée d'Aoste Structure, immagino che lei le conosca, ma le riassumo molto brevemente alcune criticità su cui stiamo lavorando per cercare di dare delle risposte. La prima riguarda il controllo societario, perché da questo punto di vista VDA Structure risponde a Finaosta, la quale a sua volta risponde all'Assessorato al bilancio e alle finanze. Per cui c'è già una catena abbastanza complicata dal punto di vista del controllo delle società. Dal punto di vista del controllo politico, VDA Structure, tramite l'analisi della relazione annuale e degli indirizzi, risponde al Consiglio regionale tutto, quindi a questa Assemblea. Invece all'Assessorato alle attività produttive, che io oggi presiedo, risponde solo ed esclusivamente in riferimento alle attività insediabili, quindi per una minimissima parte dell'attività di Vallée d'Aoste Structure, che comunque ha alcune difficoltà: alcune oggettive, altre soggettive, altre ancora legate al sistema stesso che è stato creato per insediare. Da un lato, la difficoltà oggettiva è che il patrimonio immobiliare di VDA Structure è molto eterogeneo e non sempre gli immobili sono aggiornati o rispondono alle esigenze di aziende che si vogliono insediare. A questo si è aggiunto, per una scelta politica, di assegnarle anche tutta una serie di immobili regionali che avevano una valenza agricola, cosa che è andata ad appesantire ulteriormente un qualcosa che aveva già le sue belle difficoltà ad andare avanti. Poi c'è un altro problema, che è quello dei tempi cui Vallée d'Aoste Structure è obbligata dalla normativa, avendo valenza pubblica, per bandire le gare e fare i lavori. Per cui la velocità con cui questo ente può rispondere, non sempre, anzi, quasi mai, coincide con le esigenze delle imprese, che hanno invece bisogno di avere tempi molto ridotti.
Su queste due cose - il fatto di avere troppi padroni, per cui alla fine, come si suole dire, il cane muore di fame - ci stiamo lavorando, cercando di ricondurre a un unico soggetto i rapporti con VDA Structure. Dall'altro lato, a livello di strutture stiamo cercando di esplorare se sia possibile, nell'ambito dei lavori necessari per l'insediamento, assegnare direttamente alle imprese che manifestano l'interesse, dando la possibilità alle imprese di fare direttamente loro i lavori di cui hanno bisogno, facendo dei ragionamenti di sgravio dal punto di vista degli affitti. Ma sono cose su cui stiamo cercando di lavorare e che sarebbero delle ipotesi interessanti per andare nella direzione di riuscire a dare un po' di fiato a VDA Structure. Accanto a questo, però, bisogna rendere il sistema della Valle d'Aosta attrattivo e un po' più performante, perché forse non è sufficiente lavorare sulla trasparenza e cercare di fare rete sull'attrattività. Forse bisogna cominciare a essere un po' più aggressivi e cominciare veramente ad andare in giro in maniera un po' robusta, per conoscere le aziende e per proporre quello che noi abbiamo sul nostro territorio e quello che possiamo anche andare a spendere.
La Regione, inoltre, ha recentemente approvato un bando in attuazione della legge n. 8 del 2016 (Accordi regionali per l'insediamento e lo sviluppo delle imprese), che ha lo scopo di promuovere accordi per l'insediamento e lo sviluppo di imprese, per sostenere gli investimenti su obiettivi di interesse regionale, per avere proprio dei significativi effetti occupazionali, sia diretti che indiretti, sul nostro territorio. È vero che questo bando a oggi è destinato alle medie e grandi imprese, ma è altrettanto vero che sembra che ci siano diverse imprese, o aggregazioni di imprese, che sarebbero interessate ad accedere al bando e a fare investimenti sul nostro territorio.
Altrettanto recentemente è stato dato corso, dal 1° aprile, a una nuova forma di gestione delle Pépinières d'Entreprises, quelle che si occupano di insediare le startup, assegnando esternamente a un consorzio di imprese la gestione delle stesse; questo potrebbe essere un altro aspetto interessante. Accanto a ciò - questa è effettivamente una cosa ereditata - c'è un accordo anche con Federmanager per riuscire a far passare le imprese da startup a impresa concreta, cercando di far sviluppare anche una mentalità imprenditoriale. Si tratta di passare dall'idea bella e interessante, ma rispetto a cui ancora non c'è il passaggio, a qualcosa di più concreto: lì serve proprio avere un manager che sia in grado di trasferire il suo sapere e fare da mentore all'impresa in fase di evoluzione, per poterla farla diventare veramente un'impresa funzionante. Queste sono alcune cose su cui stiamo cercando di lavorare.
Torno alla premessa con cui lei ha esordito dicendo: voi avete fatto un sacco di iniziative e avete posto più che altro i problemi, ma è molto facile proporre problemi, mentre il difficile è prospettare le soluzioni. Io ero tra quelli che avevano fatto delle interpellanze e lo spirito era quello di porre in maniera positiva un'attenzione nei confronti dei lavoratori e delle difficoltà delle imprese, per cercare di sollecitare l'Assessore nel suo ruolo e trovare delle soluzioni. Mi sono andato a scaricare tutte le interpellanze e, nelle tante pagine che ho trovato, ho rinvenuto solo una piccola frase, che poi è quella che lei ha riportato nella sua interpellanza. Quindi, mi sembra veramente che ci sia in questa sua interpellanza un minimo di pretesto per parlare di altro.
Concludo dicendo, anche un po' provocatoriamente, che non si può pensare di assegnare le responsabilità dei due anni precedenti a chi è qui solo da due mesi. Le garantisco che noi stiamo cercando di lavorare, ma le assicuro che l'eredità che abbiamo trovato non è stata per niente semplice da prendere in carico e per niente semplice da portare avanti, stanti le mille difficoltà degli assessorati che oggi io presiedo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Le ricordo, Assessore, che metà della sua maggioranza era già tale precedentemente. Io non so quanti giorni lei si aspetti di avere affinché si possa mettere sotto la lente d'ingrandimento l'operato della Giunta, come facevate voi quotidianamente con decine e decine di comunicati! Lei ha deciso di prendersi due assessorati, collega Roscio, e poi un giorno mi spiegherà la ragione, perché io non capisco la logica dell'accorpamento tra Ambiente e Attività produttive: magari ce lo spiegherà, giusto per capire, visto che mi sembra che lei si stia concentrando soprattutto su un settore, disperdendo un po' di risorse sull'altro. Lei ha scelto di prendere in mano questo assessorato e con questo, oltre che lo stipendio da Assessore, ha deciso di prendersi anche le responsabilità di ciò che lei intende fare. Lei, Assessore, insieme ai suoi compagni di coalizione, davate lezioni al mondo su come si doveva fare la politica industriale nella Bassa Valle: qualcuno ha detto che "la Giunta brancola nel buio"; dell'operato del suo predecessore, di cui lei parla sempre con una certa ritrosia e con un certo fastidio, ha detto "stendiamo un velo pietoso" o "mi sono ritrovato la polvere sotto i tappeti". Impari quantomeno un minimo di linguaggio istituzionale e cerchi di essere anche corretto quando parla. Anche io chiedo cosa sta facendo lei nel suo assessorato, e non è che arrivino proprio dei giudizi così lusinghieri da parte delle persone che operano con lei e che la vedono raramente, devo dire; forse è troppo impegnato a gestire il suo doppio lavoro.
Lei ha deciso di prendersi questo settore e con questo se ne prende le responsabilità. Ha deciso di fare un percorso e deve dire alla gente se tale percorso lo fa in continuità o se intende, così come ci avete raccontato quando si è insediato il nuovo Governo, proporre dei modelli originali, perché lei oggi non ci ha detto niente su Lavazza e Tecdis! Non ci ha detto assolutamente niente, mentre invece nelle vostre iniziative pretendevate che l'assessore Donzel vi dicesse che era stato giù, che aveva cercato le intese quantomeno con dei referenti, con degli interlocutori; che aveva cercato, perché è un guazzabuglio il sistema industriale! Si cerca, perché nessuno vuole dire che lei debba fare in una certa maniera, ma ci dica che cosa intende fare! Non venga a raccontarci che lei è più bravo degli altri e in cinquanta giorni non ha avuto il tempo neanche di prendere consapevolezza di dov'è, quando per anni ci avete veramente rotto la testa dando le soluzioni, dicendo che bastava alzare il telefono per chiamare l'imprenditore dal Giappone o da chissà dove. Non si fa così attività amministrativa! Non si scarica sul pregresso. Si dice: partiamo da lì, dopo di che cosa abbiamo fatto.
Cosa ha fatto per la Lavazza? Assessore Roscio, cosa ha fatto per la Lavazza? È ancora in atto quell'accordo di proroga con la proprietà della Lavazza, affinché i macchinari non vengano smantellati? Perché nel momento in cui vengono del tutto smantellati i silos e le impacchettatrici, a quel punto ci possiamo sognare una riconversione di quell'area. Gli accordi che erano stati messi in piedi insieme, o comunque le interlocuzioni sull'area Tecdis con gli imprenditori, anche della zona, li implementa o non li implementa? Magari mi verrà a dire che lei non parla con l'assessore Donzel o che non vuole parlare, come ho sentito dire. Forse quando si subentra, al posto di arrivare lì e di sputtanare il precedente a ogni piè sospinto, si cerca quantomeno un dialogo, visto che ci posizioniamo su situazioni diverse, ma il bene primario è quello della nostra Regione; non, invece, cercando di dialogare magari al telefono, ma poi davanti dicendo che i precedenti erano così.
Poi lei, Assessore, ha un po' l'abitudine anche di prendersi i meriti altrui, io questo lo voglio dire! Lei ha raccontato della legge n. 8 del 2006 e dei bandi. Quella poca attività promozionale che lei fa, è per raccontare quanto ha fatto? La questione delle ZPS (Zone di Protezione Speciali)! Lei ha scritto ed è uscito fuori come se fosse il salvatore della Verrès S.p.A! Ma lei si vada a vedere i comunicati che si facevano a luglio dell'anno scorso, quando si diceva: il Poligrafico progetta di produrre targhe per auto alla Verrès S.p.A. Non è arrivato lei in cinquanta giorni, come racconta sulla stampa, a trovare una soluzione alla questione della Verrès S.p.A.! Io dico semplicemente che probabilmente io non sarei capace di fare questo mestiere, però lei si metta in un atteggiamento di umiltà, cerchi di non prendersi i meriti degli altri e, quando non ha la capacità di trovare delle soluzioni, di scaricare sugli altri le proprie responsabilità.