Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2730 del 9 maggio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2730/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in ordine al conferimento dell'incarico di Capo Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles ad un nuovo dirigente".

Fosson (Presidente) - Punto n. 17 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Follien, ne ha facoltà.

Follien (UV) - Questa interpellanza, costruita, condivisa e firmata anche da altri colleghi del gruppo dell'Union Valdôtaine e non solo, ha come obiettivo di avere delle risposte precise da parte sua, presidente Marquis, su una questione che ha generato in noi della sorpresa, quasi dello stupore. Abbiamo appreso, infatti, leggendo le delibere n. 474 e n. 475 del 14 aprile che lei e la sua Giunta avete scelto di revocare l'incarico di capoufficio di rappresentanza a Bruxelles al dottor Remo Chuc, e contestualmente di nominare in su sostituzione la dottoressa Anna Maria Careri. In primis ci tengo a sottolineare, come è ben evidenziato nell'atto ispettivo, che non si contesta assolutamente la legittimità delle delibere richiamate, riconducibili infatti alla discrezionalità in capo lei e alla sua Giunta. Il ruolo di capo dell'ufficio a Bruxelles rientra tra questi, come previsto dagli articoli 10 e 11 della legge regionale n. 22 del 2010. Secondariamente nessuno vuole mettere in discussione la professionalità e la capacità di chi dovrà ricoprire l'incarico, almeno non in questa sede e in questo momento; per questo ci sarà tempo. Presidente Marquis, noi vogliamo capire: ce lo permetta. Siamo curiosi di capire, al di là della discrezionalità, quali sono state le sue valutazioni, i suoi ragionamenti, il perché e quali motivi ha scelto con la sua Giunta di rinunciare all'apporto e alla professionalità del dottor Chuc.

Il dottor Chuc ha evidenti e specifiche competenze in relazione all'assistenza tecnica per la Regione Valle d'Aosta, agli organismi di gestione dei programmi europei, ha un curriculum di altissimo livello - questo è un dato oggettivo - ha grande esperienza. Basti pensare che segue questi dossier dal 1999 e, come incarico fiduciario, dal 2010, e riteniamo abbia costruito in questi anni delle relazioni internazionali solide, incassando numerosi attestati di fiducia. Molto spesso ho sentito, durante riunioni del Consiglio o audizioni in Commissione, oppure durante approfondimenti con i colleghi anche dell'allora minoranza adesso maggioranza, ripetutamente lodare e portare a esempio l'azione concreta ed efficace del dottor Chuc a riguardo dei dossier specifici e la sua capacità soprattutto di fare rete e di ascoltare i territori. Potrei citare alcuni passaggi del consigliere Bertin, del consigliere Gerandin e di altri, ma non è questo il momento e neanche il tema.

Ci chiediamo se si è tenuto conto di tutto ciò, prima di fare certe scelte. Si è certi di aver fatto una scelta di buon senso, nell'interesse dell'Amministrazione regionale, dei nostri enti locali, dei cittadini? Nel decidere di privarsi di tale risorsa, presidente Marquis, lei dovrebbe sapere e di certo sa che, a dispetto della denominazione, questo incarico è tutt'altro che di rappresentanza, o quantomeno non solo: è strategico, è fondamentale. Riguarda attività specifiche che vanno dalla programmazione iniziale alla valutazione finale dei programmi di cooperazione territoriale europea, quindi avere una persona con delle competenze tecniche, specifiche e definite, con un'esperienza sul campo, capace di garantire anche una continuità amministrativa in quel settore, poteva essere un atout, un patrimonio comune, un know how da difendere e soprattutto da non disperdere in una logica di spartizione delle poltrone.

Io non voglio adesso dilungarmi e aspetto da lei delle risposte precise, se possibile, senza sentire la manfrina della discrezionalità della scelta. Il tema è troppo importante e trasversale. Poi mi riservo, in fase di replica, di fare alcune considerazioni più politiche.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Marquis (SA) - Ho ascoltato con attenzione le considerazioni che sono state rappresentate su questa nomina. Innanzitutto, per correttezza intellettuale, occorre precisare che non si tratta di revoche ma, con il decadere di un Governo e con l'insediamento di uno nuovo, si deve procedere alle nomine della dirigenza. Pertanto le nomine vengono azzerate e si procede al nuovo conferimento degli incarichi.

Come è stato correttamente precisato nell'interpellanza, fatto salvo il possesso dei requisiti generali e professionali previsti per gli incarichi dirigenziali di pari livello, l'incarico di Capo dell'Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles rientra tra quelli fiduciari e di diretta collaborazione, di cui all'articolo 11 della legge regionale n. 22 del 2010. Le scelte sono sempre orientate all'insegna della soddisfazione del bene comune, caro collega. Pertanto, per il conferimento dell'incarico alla dottoressa Careri, sono state fatte delle valutazioni personali in merito alla capacità e alla competenza professionale, anche considerando che la dottoressa Careri è una dirigente del comparto unico e quindi il suo incarico risponde altresì ai principi generali di mobilità tra enti e di sviluppo professionale del dirigente e dell'intera Amministrazione regionale. Io concordo con lei che vale il principio della continuità, ma vale anche il principio dell'innovazione e della rotazione all'interno delle nomine, pertanto occorre, in determinate situazioni e in determinati contesti, anche fare delle valutazioni orientate in questa direzione. Per altro verso, sono certo che il dottor Remo Chuc saprà mettere a frutto, a beneficio anche della nostra comunità, la professionalità, la competenza e le relazioni che ha maturato nel corso dell'attività lavorativa svolta per l'Amministrazione regionale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Follien, ne ha facoltà.

Follien (UV) - Presidente Marquis, io la ringrazio per avere specificato che non si trattava di una revoca, ma di una sostituzione, però la sostanza non cambia. Devo dire che non sono per niente soddisfatto della sua risposta, come sempre molto democristiana, molto dorotea. Non me ne voglia, ma lei di elementi di risposta non ne ha dati, assolutamente. Mi ha semplicemente elencato un minimo di percorso e alcuni riferimenti normativi. Ha ricordato, come immaginavo, la sua discrezionalità nel fare le nomine: questo lo sapevamo già.

In realtà noi volevamo capire - forse adesso abbiamo conferma delle nostre preoccupazioni - il perché di una scelta incomprensibile, quasi assurda. Lei in una logica delle poltrone, perché è lei che ha proposto alla Giunta questa scelta, si priva di un collaboratore di altissimo livello, universalmente e in modo trasversale riconosciuto per capacità, sostituendolo con una persona che - ce lo permetta: staremo a vedere - di competenze specifiche non ne ha, esperienza nel campo non ne ha. Lei, a nostro avviso, con questa scelta mette in serio pericolo il percorso dei fondi strutturali europei, rischiando di dilapidare un crescendo di importanti relazioni internazionali - glielo ripeto ancora una volta - che ha prodotto dei risultati oggettivi. Mi chiedo perché, come si giustifica? Forse un paio di ipotesi potremmo azzardarle. La prima forse potrebbe essere la necessità di risolvere alcune questioni spinose e delicate all'Hôtel de Ville del Comune di Aosta e in particolare al segretario di Stella Alpina, Carlo Marzi? Potrebbe essere? Oppure, seconda ipotesi, forse questo è il nuovo tanto decantato, citato ed esibito metodo di fare, presidente Marquis, che quando si tratta di nomine e di incarichi fiduciari non mi sembra né trasparente, né meritocratico e forse nemmeno condiviso.

Concludo, forse mi sono già dilungato troppo, dicendo che la questione ci lascia grande amarezza. Credo che probabilmente torneremo sul tema, facendo qualche azione politica con i colleghi di minoranza. Termino dicendole che lei ha fatto l'ennesima forzatura. Da quel che so, la scelta non era nemmeno condivisa da tutti, ma lei ha deciso, facendo di testa sua, forzando la mano, andando avanti e cercando di avere un atteggiamento da uomo solo al comando. Ma io credo che più che un uomo solo al comando, lei rischi di diventare un Presidente solo in alcune scelte.