Oggetto del Consiglio n. 2729 del 9 maggio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2729/XIV - Interpellanza: "Adozione di soluzioni per la salvaguardia dei posti di lavoro presso la GPS Standard di Arnad".
Rosset (Presidente) - Punto n. 16 all'ordine el giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (PD-SIN.VDA) - Ruberò poco tempo al Consiglio, perché credo che oggi l'interesse sia per altre cose. L'interpellanza intende mettere in evidenza le criticità della GPS Standard. Avevo già detto anzitempo che ci sono delle trattative e avrei anche potuto ritirare l'interpellanza, ma essendo i risultati negativi, l'iniziativa è stata presentata e messa in discussione. Ringrazio la collega Péaquin che ha sostenuto l'iniziativa.
L''interpellanza è per mettere in evidenza le criticità della GPS Standard di Arnad e per mettere, se è possibile, attorno a un tavolo le parti - azienda, sindacati e Amministrazione - per trovare una soluzione idonea a tutti, in modo da ripartire con la produzione e la ricerca, garantire il lavoro a tutti i dipendenti e chiaramente dare il profitto all'imprenditore in loco, ad Arnad.
L'azienda si occupa della produzione di sistemi di sicurezza. Era partita in passato con settanta unità lavorative, ma ora purtroppo sono rimasti una quarantina. Già alcuni anni fa dei lavoratori hanno lasciato l'azienda per scelte diverse: molto probabilmente c'era già sentore di crisi.
Mi ricordo come la GPS Standard fosse salita agli onori delle cronache per un prodotto che veniva presentato come molto tecnologico per la sicurezza della nostra casa o della nostra attività imprenditoriale e lavorativa, che è un elemento caratterizzante della società moderna e del buon vivere civile. Spesso la pubblicità evidenzia le paure dei giorni nostri e mette in evidenza la pace e la tranquillità delle mura familiari, protette da impianti di sicurezza che ci isolano dai rischi che possono provenire dall'esterno.
La crisi per la GPS Standard era cominciata quattro o cinque anni fa. L'azienda comunque era forte di ordinativi, garantiva livelli occupazionali consolidati e aveva una leadership del mercato specifico; questo l'ho rilevato dal sito ufficiale. Purtroppo una serie di fattori concomitanti, quali mancate conferme di contratti e congelamento di ordinativi, hanno fatto in modo che l'azienda e il suo titolare annunciasse il licenziamento di tredici lavoratori dipendenti. La notizia è dell'8 marzo 2017, per cui un terzo dei dipendenti dovrebbe forzatamente rimanere senza lavoro. A gennaio è scaduto il contratto di solidarietà e, come ho detto prima, le notizie sono molto preoccupanti. Le ultime riunioni dei giorni passati non hanno prodotto risultati tangibili. È un'azienda che potrebbe dare una certa continuità ai lavoratori, ma dovrebbe fare delle scelte, riassorbendo magari le aziende collegate.
A memoria mia, purtroppo questi problemi si ripetono ormai da quarant'anni e troppe volte ci sono state aziende "mordi e fuggi", che non hanno lasciato seguito alle loro attività. Questo non lo imputo a nessuno in particolare, ma è un dato di fatto. Qualche buon tentativo è stato fatto nei due anni precedenti e solo oggi si cominciano a vedere i risultati: la Feletti e la Verrès S.p.A., sebbene i numeri al momento non possono modificare concretamente le percentuali di occupati.
Infine chiedo a lei, Assessore, o alla Giunta, di vigilare e fare un ulteriore tentativo, semmai non lo abbia già fatto. Il momento è molto delicato, speriamo che si possa trovare un accordo chiaro e positivo da entrambe le parti, per evitare pesanti ripercussioni e ristrutturazioni in termini di numero di occupati, in un momento già molto difficile per la Bassa Valle e per il piccolo e medio settore industriale valdostano.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Roscio, ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Grazie, collega Cretier. Purtroppo devo dire che, in questo breve periodo in cui ho cominciato a occuparmi anche di lavoro e di occupazione, la GPS è solo una delle diverse aziende di cui ho già avuto modo di incontrare i dipendenti e le organizzazioni sindacali, che manifestano a diverso titolo sia delle difficoltà gravi dal punto di vista più strutturale, sia altre necessità legate alle esigenze dell'azienda. Dopo discuteremo anche di un'altra azienda della Bassa Valle che ha problemi non identici, ma simili. Nell'ottica costruttiva con cui lei ha proposto questa interpellanza, le posso dire alcune cose che sono state fatte in questi giorni, senza entrare troppo nei dettagli perché, come lei ha detto giustamente, è in corso una fase di contrattazione decisamente delicata tra l'azienda e le parti, per cui qualunque notizia potrebbe essere addirittura controproducente e non aiutare a mantenere l'occupazione dei dipendenti, che è quello che poi ci interessa.
La GPS era, come lei ha detto, un'azienda fiore all'occhiello per la nostra regione in un settore molto particolare, che era quello della sicurezza. I primi problemi cominciarono però alcuni anni fa. Già dal 2013 era stata concessa una cassa integrazione in deroga e poi purtroppo misure di questo tipo sono state riproposte negli anni successivi, fino alla notizia, che lei ha ricordato, dell'8 marzo, appresa dagli organi di stampa, perché a oggi all'Assessorato ufficialmente comunicazioni dell'azienda non ne sono pervenute. Comunque dagli organi di stampa è emerso questo esubero di quindici dipendenti e, essendosi il nuovo Governo insediato solo due giorni dopo, io immediatamente ho chiesto agli uffici di farmi avere tutte le notizie possibili e utili sull'azienda; e questo è stato puntualmente fatto. Dopo di che ho avuto modo di incontrare le organizzazioni sindacali e anche alcuni lavoratori per cercare di capire quale fosse la situazione dell'azienda. Su loro istanza, mi è stato chiesto di contattare i vertici aziendali, anche per il tramite della Presidenza, cosa che infatti abbiamo fatto in pochi giorni. Abbiamo fatto un incontro nel quale ci sono state spiegate le difficoltà che a oggi ha l'azienda, che sono quelle che lei ha ricordato: sono difficoltà legate a commesse che sembravano arrivare da un momento all'altro, ma che invece, per diversissimi motivi, oggi purtroppo non si sono concretizzate, per cui l'azienda a oggi ha delle sofferenze abbastanza pesanti, soprattutto dal punto di vista finanziario.
Questo è giustamente il motivo di preoccupazione, su cui è in atto una fase di contrattazione in cui la Regione non ha modo di intervenire direttamente. A oggi agli uffici non risulta comunque nessuna comunicazione di apertura di procedure per licenziamenti collettivi, né ci risulta nessuna richiesta di attivazione di un contratto di solidarietà, che comunque non ha obbligo di essere comunicato alle strutture e potrebbe essere qualcosa che le parti concordano.
Questo è quello che alla data odierna possiamo dire. Ovviamente tutto quello che potrà essere fatto dall'Assessorato e dalle strutture, sarà sicuramente fatto. Queste cose, come le ho già detto prima, purtroppo sono all'ordine del giorno. Il problema lo sentiamo veramente: non solo delle aziende, ma addirittura dei singoli cittadini ed è davvero pesante ricevere queste visite, che purtroppo sono abbastanza continue.
Dalle ore 11:52 assume la presidenza il vicepresidente Fosson.
Fosson (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Volevo semplicemente dire che non vorrei fossero imputate le conseguenze dell'aver presentato un problema a chi, come me, ha firmato l'interpellanza, cosa che rientra nelle competenze di un consigliere regionale. Lei ha preso un impegno e capisco bene che non sia l'unica azienda, anzi, sul territorio valdostano ce ne sono tante, di conseguenza la situazione è grave. Speriamo che, almeno in questo caso, si riesca in qualche modo a riottenere gli ordini congelati in passato.