Oggetto del Consiglio n. 2722 del 9 maggio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2722/XIV - Interrogazione: "Formazione di poker-boy al ruolo di changeur presso la Casa da gioco di Saint-Vincent".
Rosset (Presidente) - Punto n. 9 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola l'assessore Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Sono giorni importanti per la nostra casa da gioco. Ho l'occasione con questa iniziativa di rispondere puntualmente al collega Cognetta, sui quesiti che pone al sottoscritto e al Governo regionale. Comunico alcune precisazioni che mi sono state fatte dalla società, come premessa per poter mettere a fuoco cosa l'azienda stessa ha fatto in questi sei anni, per quanto riguarda la somministrazione di lavoro ai cosiddetti poker boy. I corsi di formazione per i poker boy sono stati svolti a partire dal 2010 dalla GI Group, società interinale che collaborava con la casa da gioco, con l'utilizzo, in qualità di istruttori, di personale interno alla casa da gioco. Le prestazioni degli istruttori, così come il noleggio delle auto, venivano fatturati direttamente alla GI Group.
Il 15 settembre 2016 - questo è un passaggio importante, legato all'iniziativa che lei ci sottopone - è stato sottoscritto un nuovo accordo sindacale per l'attivazione del lavoro intermittente. I contratti conseguenti all'accordo sono stati sottoscritti da 40 persone: c'è stato un accordo tra l'azienda e i dealer, i poker boy. I lavoratori intermittenti sono stati sottoposti a esami, effettuati a seconda dei corsi ai quali i singoli avevano partecipato, con l'obiettivo di valutare il grado di formazione e quindi l'idoneità a svolgere la mansione di croupier. Quindi ogni singolo dealer ha fatto due o tre corsi, è stato abilitato e ha l'idoneità a svolgere la mansione di croupier.
In occasione del gala del 17 e 18 febbraio, quindi qualche mese fa - questo è quanto mi certifica l'azienda, collega Cognetta - non essendo disponibile personale tecnico interno alla casa da gioco abilitato, in quanto impegnato in altri reparti, al fine di poter offrire un servizio alla clientela dello chemin de fer, si è provveduto a formare e a esaminare in qualità di changeur cinque poker boy. Visto il tempo ristretto a disposizione per la formazione - così mi dice l'azienda - (due giorni), le unità necessarie sono state individuate tra coloro che avevano come qualifica quella di "responsabile area poker torneo". In sintesi queste sono certificazioni che l'azienda mi fornisce. Sul perché si sia arrivati così a ridosso a formare dei poker boy, capisce che non è mi è dato saperlo, ma questa è l'organizzazione interna aziendale.
L'azienda precisa anche che, in base all'accordo sindacale, il compenso orario pagato ai poker boy è pari a 9,29 euro lordi, a cui si aggiungono i ratei della tredicesima, della quattordicesima mensilità e delle ferie, che vanno aggiunti a quel compenso. L'importo riportato nelle premesse dell'interrogazione sarebbe dunque comprensivo delle mance, provento aleatorio non quantificabile, in quanto all'interno della casa da gioco ogni reparto ha un proprio sistema di gestione e di suddivisione delle stesse. Non entro nel merito, però mi sembra di aver spiegato che all'interno della casa da gioco ogni reparto ha un proprio sistema di gestione delle mance.
Fatte queste dovute premesse per mettere in evidenza un perimetro di cosa è stato fatto dall'azienda, passo a rispondere alle domande. La prima: "se saranno formati altri poker boy a ruolo di changeur". La società comunica che allo stato attuale non sono previsti corsi di formazione di altri poker boy nel ruolo di changeur.
La seconda: "se esiste una rotazione delle chiamate dei poker boy". La società fa sapere che gli intermittenti sono chiamati secondo dei criteri. Collega Cognetta, dato che diverse volte abbiamo affrontato in questi mesi e in questi anni la questione del come avvenga la rotazione, le dico che da una parte c'è un accordo e dall'altra c'è una procedura. Questo è quanto ha fatto l'azienda in questi anni.
I criteri sono i seguenti. Le richieste avvengono in base all'idoneità ai vari giochi perché i diversi dealer sono abilitati per più o per meno giochi. Nell'interesse dell'attività di produzione vengono avviati ai tavoli da gioco coloro i quali risultano essere più preparati; quindi le dico che c'è un passaggio di natura discrezionale. A parità di abilitazione, tranne alla fair roulette, dove l'inserimento dei dealer è più complesso, l'ordine di chiamata avviene in base al numero di convocazioni già effettuate: viene contattato per primo il dealer con minori giornate lavorative. A livello di procedura, chi ha lavorato di meno viene contattato prima. Se l'intermittente interpellato non è disponibile o non risponde alla telefonata, si passa immediatamente a quello successivo. Il contratto di lavoro intermittente stipulato non presenta però l'obbligo di risposta alla chiamata: questo è un passaggio importante da mettere in evidenza. Cerco di riassumere, perché è importante: le procedure dell'azienda per gli intermittenti si riferiscono all'idoneità del lavoratore allo svolgimento del gioco, alla disponibilità del medesimo, al numero di chiamate ricevute in precedenza, in modo tale da garantire la presenza operativa necessaria e una uniformità del monte chiamate. Questo è in riferimento al secondo quesito che mi pone.
Prima di rispondere al terzo, dico che avremo modo di entrare nel dettaglio e nel merito, anche affrontando il piano industriale di rilancio e di ristrutturazione dell'azienda. Lei alla terza domanda mi chiede: "dove è possibile verificare che tale rotazione avvenga", perché lo sappiamo che la rotazione non è così procedurale, come le ho appena risposto per la seconda domanda. Pertanto ho chiesto all'azienda chi fa che cosa e chi decide cosa: io penso che sia fondamentale. L'azienda dichiara che è l'ufficio servizi, nella persona di Domenico Avati, che si occupa di effettuare le varie chiamate in base alle esigenze e nel rispetto dei criteri appena descritti.
Penso di aver cercato di rispondere nel merito al collega Cognetta, sapendo perfettamente che ci sono delle criticità. Le ho anticipato, nel rispondere, che c'è un contratto siglato il 15 settembre 2016, ma la verifica di queste rotazioni, ahimè, a oggi non è così chiara né al sottoscritto e nemmeno, penso, a questo Consiglio. Quindi, per il prosieguo dovrà essere messa in evidenza la questione dei dealer formati dall'azienda in questi anni, per creare le condizioni di pari opportunità a tutti coloro che hanno frequentato e che hanno avuto l'idoneità a poter lavorare e quindi adempiere a un ruolo così importante per la casa da gioco.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Assessore, molte cose ovviamente le sapevo già, perché le criticità sono moltissime, se vogliamo definirle così. D'altronde il difetto sta nel manico, in questo caso.
Non vorrei anticipare tutta la discussione che dovrò fare, quando ci sarà il piatto forte: la questione della ristrutturazione del casinò. Restiamo su questo argomento, così circoscriviamo il mio intervento. Cominciamo con le mance. I poker boy non hanno diritto alle mance: giusto o sbagliato che sia, non ne hanno diritto. Spesso sono costretti a "batterle" si dice tecnicamente, ma non ne hanno diritto. Batterle vuol dire sollecitare con la cambiata il cliente, ma poi non le intascano, tranne però quando fanno il torneo: in quel caso, invece, le prendono. Quindi si crea uno squilibrio tra chi fa il changeur e chi non lo fa. Chiaramente chi non lo fa, non prende le mance e ha uno stipendio risibile, mentre nell'altro caso lo stipendio è decisamente più alto, perché è vero che le mance non si sa quanto siano, ma quando fai il torneo le prendi, e parliamo di raddoppiare o triplicare quello che normalmente prendi di stipendio. Questo crea uno scompenso, ovviamente, perché ci sono questi cinque che possono farlo e gli altri trentacinque che non potranno mai farlo, visto che non verranno fatti altri corsi. Questo è il primo ragionamento.
Il secondo: si fa la rotazione. Sì, è vero che ci sono delle regole. Peccato che non vengano assolutamente rispettate! Non vengono rispettate, perché non è mai stata messa fuori una classifica dei più bravi. Dovrebbe esserci da qualche parte scritto: qui ci sono le persone che hanno fatto i corsi, si sono classificati in questo modo nel gioco A, B, C, D, E, quindi i più bravi sono..., e giù l'elenco. Magari quelli più bravi scopriamo che fanno anche i changeur e sarebbe una cosa positiva, se fosse così davvero, perché ho scelto i più bravi e gli ho fatto fare i changeur. Giusto, ma siccome non c'è una classifica, in base a cosa sono stati scelti? Lei dice in base ai più bravi. Mi fa piacere, ma chi l'ha deciso, non si sa. La risposta dell'azienda dice così: hanno scelto i più bravi, senza dire chi sono i più bravi, nominandoli in questa maniera.
Terzo ragionamento. Non si sa dove avviene la rotazione, perché è del tutto arbitraria: io ti chiamo alle sette del mattino, tu non rispondi al telefono, passo a quello successivo. A volte vieni chiamato alle tre del pomeriggio per andare a lavorare alle sei di sera. Forse questo signor Avati deve imparare a gestire meglio le regole. Non è che dobbiamo parlarne qua io e lei, però mi sembra assurdo dover arrivare in Consiglio e discutere della gestione tecnica dei dipendenti, perché poi sono successe anche altre cose. Dal 2010 in avanti sono state fatte delle assunzioni all'interno del casinò e ci sono persone che da società esterne sono divenuti dipendenti interni, poi hanno fatto il corso per diventare croupier e lo sono diventati. Nel frattempo, i poker boy stanno al palo. Abbiamo scelto sicuramente i più bravi: noi scegliamo sempre i più bravi! Quindi tutto questo fa sì che poi all'interno dei poker boy si creino delle sperequazioni: perché chiama lui e non quell'altro, perché succede questo, eccetera. All'esterno accade lo stesso, perché chiamo delle persone da fuori e le faccio entrare, ma contemporaneamente lascio al palo questi qui.
Spero che con il piano che vedremo uno dei prossimi giorni, magari affronteremo anche questo problema: sia quello dei poker boy, sia di chi li gestisce. Perché se uno che gestisce questa roba qui, lo fa nel modo così arbitrario utilizzato fino a oggi, magari un ragionamento andrebbe fatto. Se questo è il livello, ragazzi!