Oggetto del Consiglio n. 2721 del 9 maggio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2721/XIV - Interrogazione: "Riorganizzazione della governance dell'Associazione Forte di Bard e rilancio del suo ruolo".
Rosset (Presidente) - Punto n. 8 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - In merito all'interrogazione che è stata posta all'ordine del giorno dal collega Guichardaz, intendo evidenziare che, nella prima seduta del consiglio d'amministrazione dell'associazione Forte di Bard che si è tenuta, ho espresso la posizione della maggioranza. Una posizione che prevede la separazione dei ruoli gestionali da quelli di indirizzo politico, indicando che avremmo al più presto verificato le possibilità, nell'ambito delle modifiche normative e statutarie, per concretizzare questa soluzione alla problematica che era stata già discussa da questo Consiglio regionale. Ritenevamo che potesse essere concluso un percorso, che aveva visto la presenza forte dell'Amministrazione nell'associazione, perché doveva essere eseguito il restauro del Forte di Bard e l'avvio della messa a sistema, con la valorizzazione delle iniziative culturali e promozionali connesse alla sua gestione.
Riteniamo che oggi il Forte abbia le possibilità di procedere con le sue gambe attraverso un'organizzazione diversa, un'organizzazione che preveda un maggiore rapporto con le associazioni territoriali e con i Comuni limitrofi, tant'è che questa è anche una richiesta che è pervenuta, avanzata da parte di alcune amministrazioni comunali. Riteniamo che questo sia un modo giusto per procedere in questa direzione.
Quanto alle altre domande che sono state poste, in relazione alla posizione del dottor Accornero, comunico che questa mattina sono state rimesse le deleghe a disposizione, da parte sua e del consiglio d'amministrazione. Pertanto nella prossima seduta verrà preso atto di queste dimissioni e verranno adottate poi le determinazioni consequenziali sotto il profilo riorganizzativo dell'azienda. Mi auguro che le motivazioni che lo hanno condotto a dimettersi, quindi l'essere implicato in un procedimento giudiziario, possano portare alla dimostrazione della sua estraneità ai fatti contestati.
Per quanto riguarda il rilancio del Forte di Bard, crediamo che debba avvenire nell'alveo di quello che è stato fatto sinora, ovvero verso una internazionalizzazione sempre maggiore dell'attrattività di questa ricchezza del nostro territorio, perché costituisce una delle maggiori attrazioni della Valle d'Aosta, messa a valore in questi ultimi anni. Riteniamo che ci siano ancora dei margini di miglioramento nel fare rete, attraverso l'offerta culturale e l'offerta turistica, per far sì che tutta la presenza e tutti i visitatori che passano in queste strutture possano cogliere anche le opportunità e le occasioni che la Valle d'Aosta offre, per trascorrere alcuni giorni di vacanza e per conoscere le bellezze e le particolarità del nostro territorio. Riteniamo che si possano ancora ottenere dei benefici in questa direzione, a vantaggio della nostra comunità. Su questo occorrerà lavorare per collocare il Forte di Bard sempre più in una dimensione internazionale, per le sue vocazioni legate all'ambito dell'arte e delle mostre.
In questi giorni è stato inaugurato un museo all'interno del Forte e sono stati restituiti ulteriori duemila metri quadri a disposizione: credo che questo potrà costituire una ulteriore opportunità per migliorare ancora la sua attrattività. Sono degli spazi dedicati al museo delle fortificazioni e delle frontiere, che hanno già dimostrato, a pochi giorni dalla loro apertura, di avere un grosso apprezzamento da parte del pubblico e crediamo che occorra lavorare in questa direzione per migliorare sempre di più l'offerta. Quindi questo rientra tra le nostre priorità e garantiamo che presto, tra tutte le emergenze che ci troviamo ad affrontare in questa fase, gestiremo anche la ristrutturazione e la riorganizzazione della governance del Forte di Bard.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Prendiamo atto che per l'ennesima volta ci si muove su stimolo della magistratura. Anzi, direi con il pretesto della magistratura. La riflessione sul ruolo della Regione nel Forte di Bard, in politichese significa sostanzialmente che quelli che contano nella nuova maggioranza hanno deciso di riappropriarsi del Forte di Bard, che fin dai tempi di Luciano Caveri era patrimonio esclusivo della Presidenza della Giunta.
Personalmente sono contento che quel forte, anzi che quel fortino, diventi ciò che dall'inizio avrebbe dovuto essere: un monumento, una sede espositiva, un luogo di cultura, non una monade autonoma, quasi un castellaccio in mano a un potente castellano che fa il bello e il cattivo tempo a suo piacimento. Con questo non voglio dire che il dottor Accornero non abbia fatto anche delle buone cose.
Le indiscrezioni che trapelano dalle indagini della magistratura impongono - approfitto di questo intervento - una riflessione anche sulle modalità gestionali del nostro patrimonio artistico e culturale. Mi chiedo se abbia senso e se ha avuto senso, quindi faccio anche un mea culpa, essendo stato parte anch'io della maggioranza, che il Forte di Bard sia stato gestito in via esclusiva da Finaosta, attraverso un consigliere plenipotenziario che di mestiere avrebbe dovuto fare il dirigente della nostra finanziaria regionale e non l'organizzatore di mostre o il gestore di sedi di rappresentanza all'estero. Credo che una riflessione laica, non determinata dalla contingenza delle indagini della magistratura - che poi potrebbe, come spesso succede, tranquillamente finire in un nulla di fatto - debba finalmente essere compiuta su questo argomento e più estesamente sul tema della corretta gestione del nostro patrimonio culturale. Una riflessione che allarghi il campo anche alla gestione di tutto il patrimonio culturale e artistico regionale. Un patrimonio che, a mio modesto parere, dovrebbe essere coordinato magari attraverso una cabina di regia tra più assessorati (l'Assessorato alla cultura, l'Assessorato al patrimonio, l'Assessorato al turismo), con l'unico obiettivo di creare sinergie e ricadute positive sul territorio e sull'intera comunità.
Ho anticipato l'altro giorno in V Commissione, durante la discussione sul piano cultura, che faremo una serie di iniziative per chiedere informazioni sulle modalità di reclutamento del personale addetto alla manutenzione dei beni culturali, e più un generale del personale che, a vario titolo, si occupa di valorizzare, di custodire e di raccontare il nostro patrimonio artistico culturale. Noi siamo convinti dell'enorme potenziale insito nei nostri monumenti, nei siti archeologici, nelle chiese, nei musei, anche da un punto di vista occupazionale oltre che educativo, di sensibilità proprio della popolazione.
Mi chiedo come sia possibile - approfitto di questo intervento e allargo un po' il campo - che non vi siano collaborazioni strutturate e organiche con le facoltà universitarie dei beni culturali, ad esempio. Come è possibile che studenti che escono fuori da questa facoltà, non riescano a trovare occupazione nell'ambito della gestione e valorizzazione dei nostri beni culturali, perché non hanno curriculum. A una mia specifica domanda l'altro giorno in Commissione, mi è stato proprio detto che non ci sono concorsi per questa categoria di professionisti e che, in ogni caso, bisogna possedere esperienza. Non vorrei che anche un ambito così delicato come quello della tutela e della manutenzione dei beni culturali, venisse poi gestito da cantieri come quelli forestali o per la manutenzione dei nostri sentieri, attraverso appalti, società e ditte private che, sappiamo, usano delle logiche che non sempre rispondono a equità di accesso. Ma di questo ne riparleremo.
Quindi io colgo l'occasione della disponibilità a ripensare la governance del Forte di Bard. È una disponibilità che personalmente a noi fa piacere, perché abbiamo sempre ritenuto che la mission di Finaosta non fosse quella di governare dei pezzi del nostro patrimonio culturale. Seguiremo con attenzione e su questo c'è la nostra disponibilità piena.