Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2717 del 9 maggio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2717/XIV - Interrogazione: "Risultanze delle verifiche effettuate sui bilanci del circolo ricreativo CRER".

Rosset (Presidente) - Punto n. 4 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola l'assessore Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Il collega Cognetta sollecita il Governo e il sottoscritto per avere informazioni in merito all'associazione CRER. Negli ultimi mesi diversi iniziative sono state affrontate in Consiglio. Rispondo facendo due premesse e soprattutto un ragionamento di natura prospettica. La prima è per mettere a fuoco l'associazione. La Regione non è socia del CRER e si trova nella stessa posizione del CELVA e dell'azienda USL. Questo è importante, perché comunque va a localizzare il ruolo dell'Amministrazione regionale. Gli enti citati, così come la Regione, hanno i loro dipendenti che liberamente si sono associati in un circolo ricreativo. Il secondo passaggio, importante dal mio punto di vista, è che l'Amministrazione regionale non ha né motivo, né titolo di effettuare controlli sull'attività di dettaglio del CRER enti locali.

Terzo elemento importante. Lei sa che la legge n. 20, che abbiamo votato in Consiglio a ottobre, non si applica per questa associazione, quindi per quanto riguarda le modalità di acquisizione di fornitura che il circolo mette in campo, l'Amministrazione regionale non può intervenire, perché non è sotto il cappello giuridico della legge n. 20. Il coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio ha effettuato le verifiche previste dalla legge sui bilanci presentati. Un altro passaggio importante è che il rendiconto 2015 presentava un avanzo di amministrazione di cinquemila euro, come forse lei sa. Il bilancio di previsione per l'anno 2016 è in pareggio. Il rendiconto e il bilancio di previsione risultano regolarmente approvati, sia dal consiglio direttivo sia dall'assemblea dei soci, e sono stati revisionati dal collegio dei revisori che al loro interno hanno avuto un dibattito, stimoli e raccordi fra di loro.

Passaggio fondamentale e importante. Nel 2016 il circolo ha ricevuto da parte dell'Amministrazione regionale un aiuto di 18 mila euro e, per quanto riguarda il punto di vista amministrativo, il dipartimento eroga il contributo a tale associazione.

Altro passaggio fondamentale, anche a seguito delle due domande che lei pone. La proposta è che non sarebbe male audire il sottoscritto - eventualmente noi siamo disponibili ad andare in II o in IV la Commissione - insieme al coordinatore del bilancio, perché mi risulta che il 20 febbraio è stato audito il presidente del CRER. La proposta è di farci audire in Commissione, per entrare nel dettaglio e per conoscere cosa ha fatto in questi anni il dipartimento. Ma soprattutto la parte più importante è che la legge - secondo me, secondo noi, secondo il Governo - sicuramente necessita di revisione. Quindi si tratta di acquisire suggerimenti e proposte per andare nella direzione di un circolo autonomo.

Noi come Amministrazione regionale non siamo neppure soci: eroghiamo un aiuto, non abbiamo titolo giuridico per entrare nel dettaglio di controlli sull'attività del CRER degli enti locali. Ma sono due gli step che proponiamo: andare in Commissione prima possibile, quando e se lo riterrete utile; rivisitare e integrare la legge che è ormai datata. È una legge fatta in altri tempi, nel 1991, che lei sicuramente ben conosce. Quindi suggerimenti e proposte per andare nella direzione penso auspicata da tutti.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Assessore, so che la Regione non è socia, ma dà comunque un contributo e mette anche a disposizione dei dipendenti. Non solo, la sede è di proprietà della Regione, ancorché la ristrutturazione è stata fatta in capo al CRER, tant'è che ha ancora 130 mila euro di mutuo o di debito, se preferisce, perché è uno scoperto di cassa da pagare, che però è fuori bilancio. Quindi, al di là del fatto che chiuda con un avanzo di 5 mila euro, però ce ne sono 130 mila che deve ancora pagare per sistemare la ristrutturazione della sede.

È vero che noi non possiamo entrare come Regione all'interno della questione di ciò che è accaduto, però il verbale della Commissione del 20 febbraio, che sicuramente avrà avuto modo di leggere, ha fatto emergere delle cose piuttosto evidenti. I revisori dei conti hanno evidenziato la gestione del tutto arbitraria del laghetto: nella sezione pesca si facevano tessere a chi doveva essere socio CRER, ma in realtà non lo era perché era una gestione separata, chiamiamola così. C'è anche ciò che è accaduto alle attrezzature del ristorante del tennis, che sono state vendute e comprate un paio di volte. Sono cose che emergono dall'audizione. Lo so che non sono in carico a questa amministrazione, né a questo Governo, però gestiamo soldi pubblici, valutiamo che sono risorse del personale dell'ente pubblico e forse qualche cosa in più dovremmo farla.

So benissimo che il presidente del CRER, che è venuto in audizione e che però è dimissionario - quindi deve essere cambiato ed è una cosa che farà il CRER, quindi ci riguarda poco - ha presentato questa documentazione agli organi competenti, più competenti di noi. Però noi qualcosa la dovremmo fare. Lei dice che dovremmo cambiare la legge. Non sta a me proporre questa cosa, ci sono anche i colleghi. Io penso che sia una cosa corretta da fare, perché sicuramente dovremmo avere maggior titolo, fermo restando che deve restare una cosa autonoma, che non possiamo noi gestire direttamente. Però avere maggior attenzione sui soldi che diamo, quello sì, perché noi diamo dei soldi, fossero anche solo 18 mila euro. Ma ripeto, ci sono anche due dipendenti distaccati che costano molto più di 18 mila euro.

Anche sui bilanci c'è da dire qualcosa, perché nel 2015, 2014 e 2013 sono stati approvati con una modalità poco chiara. È scritto anche questo all'interno del verbale. Quindi se formalmente ci sono stati dei problemi, questi sono stati evidenziati in Commissione. Abbiamo delle mancanze in legge e dobbiamo sicuramente fare qualcosa in più, anche per tutelare i 2500 iscritti del comparto unico, che versano una quota e che vorrebbero che i loro soldi fossero gestiti in maniera corretta.