Oggetto del Consiglio n. 2705 del 18 aprile 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2705/XIV - Interpellanza: "Tutela del credito vantato dalla Regione nei confronti del Confidi CTS".
Rosset (Presidente) - Punto 21 all'ordine del giorno; ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (UV) - Non è in aula il Presidente Marquis, quindi mi rivolgo a lei, Assessore, per dirle che avremmo gradito nello scorso Consiglio - quello ancora prima, non questo - che il Presidente Marquis facesse comunicazione di una sentenza particolarmente importante. Nel senso che è prassi che il Governo comunichi all'esame del Consiglio almeno le sentenze dove la Regione risulta vincitrice. Qui la posta in campo è anche importante. È una sentenza (n. 15/2017) che riafferma da una parte un principio molto forte, cioè che le risorse che la Regione indirizza ai Confidi devono - in questo caso dovevano - essere destinate a sostegno di medie e piccole imprese operanti sul territorio della Valle d'Aosta. Dall'altra parte c'è anche una questione di entità della posta in gioco: a seguito del percorso che decise di intraprendere il CTS, noi indirizzammo una lettera - lei, Assessore, avrà avuto modo di vederla - chiedendo la restituzione di questo denaro, parliamo di qualcosa come di 5 milioni di euro. Quindi non è proprio un passaggio di poco conto. Ecco perché avremmo gradito che ci fosse stata data una comunicazione in questo senso. La sentenza è molto chiara, nel senso che il costituitosi nuovo consorzio ha pacificamente modificato, in un ambito totalmente diverso, il destinatario dei finanziamenti. Quindi, da questo punto di vista, ha incluso nelle imprese che beneficiano, o beneficiavano, di questi finanziamenti un territorio molto più ampio e forse - noi osiamo dire - anche un po' a discapito delle imprese operanti in Valle d'Aosta. Questa sentenza remet les pendules à l'heure, per usare un'espressione che piace a lei, stabilisce che la restituzione del denaro doveva essere disposta dalla Regione per una vincolata coerenza, proprio per allineare la nuova situazione giuridico-fattuale determinatasi imponendo ancora una coerenza attuativo-normativa. E fu il motivo per cui noi chiedemmo a Confidi, dopo il passaggio che aveva fatto, la restituzione di questo denaro.
Noi le chiediamo, Assessore, anche un giudizio. Ci siamo permessi di dirlo, perché, nel momento in cui - pur riconoscendogli ovviamente totale autonomia di comportamento e di indirizzo -fece la scelta di consorziarsi con un consorzio del Piemonte, Confidi CTS precluse, a nostro modo di vedere, la possibilità di costruire invece magari un grande unico consorzio operante in Valle d'Aosta con la fusione dei due consorzi esistenti. E questo è il motivo per cui chiediamo quale giudizio ha lei, quale giudizio ha il Governo su questo percorso e se sia possibile, in qualche modo, andare a recuperare questa situazione. Lei sa meglio di me che i due consorzi vigilati entro un certo termine dovranno produrre delle garanzie per poter essere ancora iscritti nei consorzi vigilati della Banca d'Italia. È in atto un percorso perlomeno di dialogo. Noi avevamo auspicato che i due consorzi si unissero, in tempi ragionevolmente brevi, in un unico consorzio; vorremmo sapere qual è il suo giudizio su questo percorso e poi, nel merito di ciò che produce questa sentenza, vorremmo sapere quali siano le azioni che il Governo, in modo particolare lei, intende intraprendere per dare una pronta esecuzione a questa sentenza e se è possibile sapere con quale tempistica si immagina di procedere, perché la posta in gioco è abbastanza alta: parliamo di 5 milioni di euro. A questo punto - è lapalissiano che la Regione abbia un credito - quali sono gli atti che intende avviare per la tutela di questo credito che si è originato da questa sentenza?
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Chatrian. Ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) -. Il collega Perron ci dà la possibilità di fare il punto della situazione per quanto riguarda la sentenza e l'illustrazione, che ha già fatto il collega. Nel merito della risposta, lo stato dell'arte è abbastanza delineato, chiaro a seguito della sentenza e mi sembra che anche la sentenza entri pienamente nel merito. Questa interpellanza mi permette di esprimere soddisfazione per l'esito del contenzioso instaurato da Confidi CTS, nel frattempo trasformatosi in AscomFidi Nord-Ovest per effetto della fusione con un consorzio piemontese. La Regione aveva ritenuto che la fusione comportasse l'obbligo di restituzione delle somme accantonate nel fondo rischi per il venire meno dei presupposti stessi del finanziamento regionale. Presupposti chiaramente individuabili nella volontà legislativa espressa, da parte nostra, di aderire a quei soli consorzi che operassero in via esclusiva nel contesto valdostano - conoscete penso molto bene la parte nostra legislativa - al fine di veicolare, attraverso gli stessi, contributi pubblici alle imprese locali. Il legislatore aveva deciso quel percorso per poter sostenere, e quindi aiutare, le aziende valdostane, le aziende locali.
Con questa sentenza di due mesi fa (14 febbraio 2017) il Tar ha dato ragione alla Regione, confermando la legittimità dell'operato dell'Amministrazione regionale, che aveva chiesto al consorzio - ritenuto privo, a seguito della fusione, dei requisiti previsti dalla legge per operare come suo intermediario - la restituzione delle somme accantonate nel fondo rischi e non utilizzate alla data della fusione. Questo è il passaggio importante e fondamentale. Per un importo complessivo di circa 5,7 milioni di euro, questo è l'importo massimo, collega, immagino che lei lo conosca.
Ovviamente, oltre alla giusta soddisfazione per il riconoscimento del corretto operato dell'Amministrazione, esprimo un po' di amarezza, perché, per risolvere una situazione che trovava una chiara e ragionevole disciplina nelle norme di legge regionale si è dovuto arrivare a una sentenza da parte di un giudice.
Un po' di amarezza indubbiamente c'è all'interno di questo percorso, di fronte a una disciplina che mi sembra, e ci sembra, chiara dal punto di vista normativo di legge regionale. Anche per questo motivo, da parte mia, e da parte nostra, abbiamo maturato l'intenzione di proporre alla Giunta, e conseguentemente al Consiglio regionale, che le somme riversate alla Regione in esito alla sentenza vengano in ogni caso riassegnate al "sistema Confidi", affinché a beneficiarne continuino a essere le imprese locali, lo dicevo poc'anzi. La forma di tale riassegnazione - e qui il duplice percorso: il fondo di garanzia o di contributo in conto interessi, quindi le due strade percorribili - e i tempi verranno condivisi con i consorzi legittimati a operare nel territorio con l'obiettivo di stimolare gli investimenti e supportare le imprese operanti in Valle d'Aosta. Il fil rouge che gradiremmo, che vorremmo percorrere, è quello di condividere con i consorzi legittimati ad operare nel territorio l'obiettivo di stimolare gli investimenti e supportare le imprese locali nelle misure, nei modi e nei tempi che dicevo prima.
Per quanto riguarda la seconda domanda ("Quali siano le azioni che intende intraprendere per dare pronta esecuzione alla sentenza e con quale tempistica"): considerata la conferma della legittimità e dell'efficacia del provvedimento che dispone la restituzione delle somme, il Dipartimento legislativo, quindi in collaborazione con la Presidenza e con la struttura dell'Assessorato, nel comunicare l'esito del contenzioso ha precisato che si provvederà in prima battuta a richiedere l'adempimento spontaneo - quindi in questi giorni - ad AscomFidi Nord-Ovest. In seconda battuta, ritengo utile precisare che l'importo che Confidi CTS dovrà restituire si riferisce solo alla parte non utilizzata per la copertura di garanzie già in essere; è un "di cui" comunque importante, a tutela delle garanzie già operanti a favore delle aziende valdostane. Anche quella parte del fondo, oggi utilizzata a copertura di operazioni in essere, verrà restituita, ma in un tempo prolungato - per le motivazioni che dicevo prima - ovvero proporzionalmente all'estinguersi dei mutui garantiti.
Terzo quesito che ci ha posto ("Quali atti intende avviare per la tutela del credito vantato dall'ente Regione e originatasi della sentenza stessa"): nel caso in cui AscomFidi non dovesse procedere all'adempimento spontaneo dell'obbligo di restituzione, vi sarà il coinvolgimento dell'Avvocatura regionale per l'avvio delle procedure di recupero coattivo del reddito. Resta naturalmente ferma la possibilità, da parte del consorzio, di interporre appello avverso la sentenza del Tar entro sei mesi dalla data del deposito della stessa, quindi la scadenza ultima è il 24 ottobre 2017. In questo caso, la Regione si costituirà in giudizio per difendere le ragioni già riconosciute in primo grado, opponendosi anche a eventuali richieste di sospensione dell'esecuzione della sentenza del Tar.
Dal punto di vista generale, mi sembra di aver cercato di rispondere ai tre quesiti che ci ha posto. C'è 'amarezza in merito all'oggetto della seconda domanda, probabilmente si poteva, o si doveva, evitare di procedere in quei termini quando una legge legiferata a livello regionale andava in una direzione comunque diversa rispetto a quanto è accaduto, ciò al di là delle questioni legali che in questo momento hanno chiuso un primo cerchio legato alla sentenza di metà febbraio. Questo è un po' il fil rouge che, come Governo, intendiamo tenere a seguito della sentenza, come dicevo poc'anzi.
Presidente - Per la replica ha chiesto la parola il consigliere Perron. Ne ha facoltà.
Perron (UV) - Grazie Assessore. Credo che l'amarezza di cui lei parla sia un'amarezza che - certamente condividerà con me - non può essere espressa da nessuno in quest'aula per il comportamento della Regione. Quando ci sono delle regole, credo che per tutti, soprattutto per coloro che beneficiano di queste regole, in modo particolare l'aver ottenuto dei contributi finalizzati a investire, il rispetto delle regole è certamente dovuto, anche quando si tratta di regole che forse non coincidono con la propria visione.
Noi la ringraziamo per le delucidazioni forniteci. Confidiamo poco nell'adempimento spontaneo, comunque staremo a vedere. Non ci ha risposto sui tempi, è un argomento sul quale torneremo, in modo dettagliato, seguiremo l'evolversi della vicenda, perché ci sono dei tempi - come lei ha citato - legati comunque alla possibilità o meno di fare ricorso, per il momento la ringraziamo delle informazioni supplementari forniteci.