Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2701 del 18 aprile 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2701/XIV - Interpellanza: "Risoluzione delle problematiche riguardanti le liste d'attesa per le visite dermatologiche e per gli interventi chirurgici".

Rosset (Presidente) - Punto n. 17 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il collega Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Con questa interpellanza si vuole porre l'accento su un problema relativo alla sanità regionale. Il problema è uno, non è l'unico, è quello da cui si prende spunto per parlare più in generale di quello che sta accadendo all'interno dell'USL e dell'ospedale. Riassumendo brevemente alcuni dati: sostanzialmente a marzo (dati aggiornati a marzo di quest'anno) c'erano 194 persone già prenotate per la prima visita, alle quali non si dava risposta, quindi una lista d'attesa molto lunga, una lista d'attesa che superava anche i tre mesi e mezzo-quattro mesi, poi c'erano 146 pazienti in attesa di intervento chirurgico. Per la precisione: 3 con diagnosi di melanoma già accertato, 17 con lesioni sospette per melanoma a cui bisognava fare un primo intervento e 120 non urgenti ma che comunque andavano programmati come interventi, al 10 aprile poi è venuto fuori che i primi 3 sono stati presi in carico dalla struttura Chirurgia toracica per essere operati, non so attualmente qual è la situazione. La situazione comunque generale del reparto di Dermatologia è dovuta nel corso degli ultimi tempi ad una serie di scelte tecniche, ma derivate da scelte politiche, rispetto a struttura semplice e struttura complessa, che sono state fatte nell'ambito dei piani differenti dei diversi anni. In particolare, è stata declassata da struttura complessa a struttura semplice dipartimentale e successivamente - com'è oggi - a struttura semplice, cosa che ha impedito sostanzialmente di cambiare il personale che è andato o in pensione, o a lavorare nel privato. Una cosa che mi preme sottolineare è che a gennaio 2017 era stata fatta la procedura comparativa da parte della struttura USL per assegnare un incarico triennale di responsabile della struttura semplice di Dermatologia, questo in linea con l'atto aziendale, ovviamente. La commissione esaminatrice il 18 gennaio 2016 aveva segnalato diversi curricula, tra cui quello del dottor Paolo Borrelli ed era risultato idoneo, ma ad oggi non è stato ancora assegnato l'incarico. Ora, io mi chiedo come sia possibile che ci siano situazioni di questo tipo, ovviamente non ne faccio un caso personale, ma è per spiegare qual è la situazione di mancanza di personale adeguato a risolvere i problemi e, di conseguenza, con questa interpellanza vorrei conoscere dall'Assessore quali sono gli intendimenti per risolvere, penso prima con urgenza, successivamente con una soluzione più strutturata, la situazione del reparto di Dermatologia.

Presidente - Per la risposta, chiede la parola l'Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie collega. Su alcune questioni ci si è già parlati a mezzo stampa e credo che la segnalazione che lei ha fatto sia una segnalazione assolutamente corretta perché il problema che si è posto in quest'ultimo periodo è un problema che, al di là degli aspetti politici delle interrogazioni e delle posizioni da difesa, si rivolge a quelle persone che con preoccupazione sono in attesa di una visita e di una valutazione, quindi non è tanto su chi ha più o meno ragione, il problema oggi è che le persone sono in apprensione, alcune di queste le ho anche ricevute e credo che questo non sia un buon esempio da dare ed è su questo che noi dovremo lavorare. Colgo l'occasione anche per dirle che stiamo lavorando alla presentazione di un piano regionale delle liste d'attesa, perché è vero che tutti questi dati sono indicati nei siti, però dobbiamo essere seri nel definire quali sono le nostre attuali capacità di risposta e di avere il coraggio piuttosto di implementare gli investimenti dove non si possono implementare, o trovare nuove e possibili sinergie se sono da dare per problemi temporanei o con il privato, però dobbiamo arrivare a definire bene quali sono le risposte da dare ai cittadini valdostani in un campo come questo, quindi lavoriamo ad un piano regionale delle liste d'attesa.

Per venire al problema puntuale della Dermatologia, io se siete d'accordo, se è d'accordo, leggerei la risposta in maniera integrale, perché credo sia anche un atto di trasparenza visto che non è tanto una questione politica, ma ci sono dei passaggi anche tecnici alle spalle. È anche poi - credo - quindi giusto responsabilizzare tutti quelli che non devono venire qui a dare risposte, ma che devono capire che ad un certo punto bisogna anche trovare delle soluzioni e trovarle con urgenza.

"Interpella l'Assessore competente per sapere come intende risolvere la problematica in premessa". Evidentemente intendo risolverla in termini politici con una risposta urgente, che non può che arrivare a questo punto della situazione attraverso l'utilizzo di una struttura accreditata almeno per le liste d'attesa delle visite, diverso è il problema poi degli interventi, però, per arrivare a questo, le ricostruisco quello che è in mia disponibilità. Fino alla data del 31 ottobre 2014 presso la struttura di Dermatologia prestavano servizio numero tre dirigenti sanitari medici, con un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato (di ruolo). In data 1° novembre 2014 cessava dal servizio, per raggiunti limiti di età, il direttore della struttura. Il 15 febbraio e il 1° agosto 2016 si dimettevano, per motivi personali e pertanto non prevedibili, gli altri due medici. La situazione di emergenza della struttura di Dermatologia è stata presa in carico sin dall'estate 2016. Con deliberazione della Giunta regionale n. 1368 in data 14 ottobre 2016 è stata approvata l'assunzione di un dirigente medico da assegnare alla struttura di Dermatologia da reclutare tramite un espletamento della procedura concorsuale, dalla cui graduatoria di idonei potranno essere assunti anche gli altri professionisti. Nelle more dell'espletamento del concorso per l'assunzione a tempo indeterminato, che sarà pubblicato nel prossimo mese di settembre, per consentire la partecipazione ad una specializzanda - di modo che si possa anche vedere se si riesce a consolidare qui una presenza, perché poi il problema è anche non fare solo concorsi per persone che poi escono e vanno via dalla Valle d'Aosta -, per il quale contratto è stata finanziata borsa di studio dalla Regione, l'azienda si è attivata per il reclutamento di altri professionisti attraverso il contratto della libera professione. Già in data 17 novembre 2015, quando i dirigenti medici dermatologi dipendenti erano ancora due, l'azienda pubblicava un avviso per l'individuazione di medici specialisti in dermatologia, ai quali affidare incarichi in regime di libera professione presso la struttura di Dermatologia. All'avviso rispondevano due professionisti e ad entrambi furono conferiti incarichi in regime di libera professione fino alla data del 31 dicembre 2016. Alla scadenza ad entrambi è stato riproposto il rinnovo degli incarichi per l'anno 2017, ma soltanto uno dei due professionisti ha accettato, allo stesso è stato assegnato un monte ore complessivo pari a 1800 ore, il massimo previsto per i sanitari è di 1500, in questo momento, però, vista la particolare situazione, è stato potenziato. Contestualmente l'azienda pubblicava un altro avviso in data 19 gennaio 2017 e affidava un incarico in regime di libera professione all'unico professionista candidatosi che, per motivi personali, recedeva poi dall'incarico in data 3 marzo 2017.

Utilizzo di graduatorie di concorsi espletati da altre aziende. In data 6 maggio 2016, l'azienda richiedeva all'azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino l'utilizzo della graduatoria approvata dalla stessa azienda con deliberazione n. 157 del febbraio 2016, in esito al concorso per l'assunzione di dirigenti sanitari e medici dermatologi. Nella suddetta graduatoria erano presenti otto candidati, tutti interpellati; nessuno ha accettato la proposta di assunzione né a tempo determinato, né a tempo indeterminato.

Convenzioni con specialisti ambulatoriali. A gennaio l'azienda ha pubblicato un avviso per il conferimento di incarichi di specialista ambulatoriale a 38 ore settimanale a tempo indeterminato, nessuno degli specialisti in graduatoria ha accettato di assumere l'incarico.

Convenzioni con altre aziende sanitarie per acquistare prestazioni in libera professione da parte di dirigenti medici dermatologi ivi dipendenti. L'azienda ha interpellato l'azienda di confine Torino 4, ma nessuno dei pochi dermatologi ivi dipendenti ha accettato. L'azienda pertanto al momento eroga alcune prestazioni ambulatoriali, le cosiddette "prime visite", con l'unico libero professionista incaricato e soprattutto le attività specialistiche connesse al Pronto Soccorso. Infine parallelamente, stante la situazione testé descritta, l'Assessorato ha creato le condizioni affinché l'azienda potesse nell'anno 2017 ricorrere alle strutture private accreditate per erogare le prestazioni di LEA di cui si tratta e precisamente: con delibera n. 55 il 20 gennaio 2017 recante: "Indicazioni all'azienda per la gestione dell'esercizio finanziario 2017" è stato evidenziato, allegato C sub-allegato 3 (Assistenza ambulatoriale da privato accreditato), che il tetto di spesa fissato per l'anno 2017 consente l'attivazione di nuove convenzioni con le strutture private accreditate, finalizzate alla soluzione di carenze e criticità organizzative, anche momentanee, che pregiudichino l'erogazione di prestazioni sanitarie ricomprese nei LEA, nel rispetto dei tempi massimi di attesa previsti per la legge. Con nota 1° febbraio 2017 recante: "Richiesta di adozione di misure organizzative amministrative urgenti contingenti volte ad adeguare l'offerta di talune prestazioni chirurgiche specialistiche, finalizzate a ridurre i tempi di attesa", l'Assessorato ha chiesto all'azienda di valutare con urgenza la possibilità di arrivare ad alcuni soggetti del privato accreditato, relativamente in particolare all'attività di specialistica ambulatoriale tra cui la Dermatologia. Infine, in esecuzione delle indicazioni dell'Assessorato, non essendo stato possibile - come sopra evidenziato - garantire l'offerta attraverso risorse mediche proprie, fin da febbraio 2017 sono intercorsi i contatti con la società IRV per integrare l'insufficiente offerta pubblica di prestazioni dermatologiche. IRV in questi mesi ha modificato il proprio assetto societario, ritardando così la formulazione della propria proposta. Ha recentemente formalizzato un'offerta all'azienda, che è all'esame e all'istruttoria dei competenti uffici, si confida che questa possa trovare una sua soluzione.

Sono stato noioso nella ricostruzione dei fatti, ma per dire, da un lato, che non c'è stata mancanza di attenzione, dall'altro, evidentemente che tutto questo si inserisce in un discorso più importante - che lei ha anche anticipato - legato ad una programmazione, ad una valutazione dei percorsi ma sicuramente anche ad un recupero dell'immagine complessiva della nostra azienda di attrattività e anche di sostenibilità nei prossimi anni, perché probabilmente tutti questi tagli avvenuti in maniera così pesante: il Fondo sanitario nazionale è cresciuto dall'1 al 3,5 percento in questi cinque anni, noi abbiamo purtroppo subito i tagli dei quali abbiamo già parlato. Tutti questi tagli e l'immagine che ne è scaturita sicuramente non ci aiutano a renderci attrattivi rispetto ad un modello che fino ad ora abbiamo tutti riconosciuto essere un modello importante ed efficiente. Le valutazioni che lei ha fatto quindi sono valutazioni che non solo mi indicano una strada urgente da perseguire, ma indicano anche un percorso che tutti insieme dobbiamo fare per i prossimi anni del nostro mondo sanitario.

Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Vede, Assessore, sono d'accordo con lei, io so benissimo che non è tutta colpa della politica, ci mancherebbe. Ci sono strutture tecniche dietro a determinate decisioni, di questo me ne rendo conto, so benissimo come funziona, però la politica ha le sue colpe. I piani aziendali che si sono succeduti hanno di fatto, al di là delle risorse, fatto delle scelte che non erano condivisibili. Le spiego brevemente a cosa mi riferisco: quando c'è stata l'ultima discussione del piano aziendale in commissione, io stesso avevo fatto una serie di rilievi rispetto alle scelte su determinati reparti, sul perché venivano declassati alcuni, anziché altri, o i mancati accorpamenti di alcuni reparti rispetto ad altri, dicevo: perché questi restano separati quando invece si potrebbe tranquillamente metterli assieme?, e ho avanzato l'ipotesi che tutto l'ospedale venisse gestito più per - mi passi il termine - "baronati" che non per effettive risposte alla popolazione. Tutto questo negli anni ha portato a quello che vediamo oggi: ci sono strutture che non funzionano e che dovrebbero funzionare perché la popolazione ha necessità di risposte, quindi i numeri ci sono, altri invece che restano e che magari hanno numeri risibili. Bisognava fare un ragionamento profondo su cosa effettivamente doveva servire e doveva restare in ballo e cosa invece doveva andare fuori, ragionamento che non si è voluto fare all'epoca, Assessore: questa è la colpa della politica. Su questo poi aggiungiamo il fatto che all'interno dell'USL ci sono chiaramente, come in tutte le strutture e in tutte le società, persone avvantaggiate e persone meno avvantaggiate: mi riferisco chiaramente ai dipendenti, quindi linee che vanno ad elevare certe persone e certe situazioni e altre invece che si tende ad affossare, ma questo indipendentemente dalla risposta che bisogna dare fuori. Vede, Assessore, se oggi chiudiamo un reparto, perché praticamente di fatto è chiuso, e poi c'è un paziente che ha bisogno di una cura che non riesce a trovare - è notizia di questa mattina - perché non gli viene data risposta, perché la cura costa 500 euro e prima la passava a prendere in reparto e adesso il reparto è chiuso, non sa dove andarla a prendere, e questo vanifica tutte le sue cure, queste sono cose che non è che non devono accadere, ma alle quali, secondo me, date le risorse che abbiamo buttato via e che continuiamo a buttare via in questa Regione, non dovremmo neanche immaginare che succedono, invece succedono. Probabilmente il continuare ad andare avanti con il fioretto - con il bisturi, se preferisce - per sistemare le questioni non ha più senso in certe situazioni, forse è il momento di prendere l'accetta e di fare ciò che va fatto, noi tagliamo, ma non tagliamo dove serve perché non possiamo farlo politicamente spesso, questo non va bene, Assessore. Ad un certo punto uno prende coraggio e decide che, al di là delle convenienze o delle mancate convenienze - non è mica detto che ci devono essere per forza -, prende delle decisioni, dice: la Dermatologia serve? La Gastroenterologia serve? La Cardiologia serve? E magari - faccio per dire, ma perché ne abbiamo parlato - la Chirurgia del cervello magari serve meno e facciamo delle convenzioni all'esterno, ma come queste potremmo farne tante altre, a questo punto daremo delle risposte perlomeno alla stragrande maggioranza dei nostri cittadini.

È chiaro che ci sono cure tutte importanti, ma è anche vero che noi dobbiamo prendere coscienza del fatto che non possiamo rispondere a tutte, però non possiamo tralasciare quelle importanti, vedi il caso di Dermatologia, perché dall'altra parte continuiamo a mantenere delle riserve indiane per far piacere a qualcuno. Io vorrei che lei si prendesse l'impegno, al di là della risposta sul privato che ovviamente è contingente, e spero che sia solo contingente e non sia stata fatta ad arte, perché non voglio nemmeno arrivare a questo ragionamento: che abbiamo fatto tutto questo per favorire il privato, perché sa benissimo come la penso io: secondo me, la sanità deve essere solo pubblica, perché quella deve essere fatta al di là delle convenienze economiche. Dicevo, abbiamo risposto sul momento al privato, l'avevo immaginato anch'io perché d'altronde alla fine se non ho le persone, da qualche parte devo mandarle, però deve essere fatto un ragionamento sulla struttura. Se la struttura deve ritornare ad essere struttura complessa, lo facciamo magari a scapito di altre strutture, se non possiamo mantenerle tutte, oppure troviamo altri fondi e li togliamo da cose meno importanti.