Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2700 del 18 aprile 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2700/XIV - Interpellanza: "Interventi a tutela dell'Azienda USL e della Regione nei confronti dei responsabili di comportamenti amministrativi irregolari".

Rosset (Presidente) - Punto n. 16 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Una battuta solo all'Assessore che mi ha interpellato nella sua precedente interpellanza. C'è una via di mezzo tra le plenarie che faceva qualcuno nel suo ufficio, le visite pastorali di altri all'interno dell'ospedale, non so per quali motivi, e il chiudersi nel proprio ufficio a studiare. Io capisco che nella fase iniziale sia importante studiare, ma credo anche che un amministratore, visto che, tra l'altro, vi è una continuità perché, come accennava prima qualcuno, non è cambiato l'orientamento: eravate in maggioranza, siete ancora in maggioranza tutti e tre, quindi, secondo me, potete anche fare una sintesi tra di voi, dopodiché recarsi presso non solo l'ospedale magari a chiedere di accelerare le liste di attesa, ma recarsi per verificare se le cose vanno bene, sentire gli operatori, cercare di sentire anche gli utenti, magari una volta anche la macchinetta del ticket o negli ambulatori, o nei reparti, sempre con la discrezione - io credo - di chi deve andare per cercare di capire e non per cercare di farsi vedere, credo sia auspicabile.

Ritengo che, rispetto all'interpellanza che stiamo discutendo adesso, non occorra fare una lunga premessa, l'obiettivo dell'iniziativa è quello di sollevare il problema sull'uso di modalità alternative all'assunzione presso l'USL della Valle d'Aosta e di cercare quanto meno di porre un freno ad ogni forma di assunzione di personale che non comporti l'attivazione di procedure concorsuali pubbliche. D'altronde questo Consiglio ha già voluto posizionarsi sul tema della trasparenza e delle pari opportunità d'accesso, votando all'unanimità la legge n. 20, o quasi all'unanimità, del 2016, che impone una sorta di selezione simile anche all'interno delle partecipate a quelle in uso per il pubblico impiego. INVA - ricordo - è partecipata al 75 percento dalla Regione Valle d'Aosta, al 14,24 percento dal Comune di Aosta, al 9,96 percento (quasi 10) dall'USL e allo 0,80 percento dai vari Comuni, Comunità montane ed Enti locali della Valle d'Aosta. INVA è stata costituita con la legge regionale n. 81/1997 e successive modificazioni come società pubblica per azioni a totale capitale pubblico nel settore dell'informatica, dello sviluppo dell'informatica: questa è la sua denominazione. Ha sviluppato - come si legge sul suo sito - svariati ambiti di attività nel tempo, fra cui alcuni servizi a favore dell'USL: la dematerializzazione delle ricette, la gestione dei ticket sanitari, l'organizzazione e l'erogazione dei servizi amministrativi con la fornitura anche di personale, tra l'altro: ad esempio, la struttura complessa Radiologia e Fisica sanitaria, i Pronto Soccorso, i servizi informatizzati della chirurgia vascolare. È una società che non si occupa e non si è occupata solo ed esclusivamente di sviluppo dell'informatica e di implementazione dei programmi, ma ha fornito anche un contorno di personale. Ricordo ancora quando nei primi anni Duemila - non ho memoria della data precisa - si sostituì integralmente il personale USL con personale INVA nel servizio prenotazioni della Radiologia. All'epoca ero Coordinatore della RSU della sanità, mi ricordo che denunciai a più riprese un aumento considerevole dei costi dovuto all'acquisizione da parte di INVA del servizio CUP della Radiologia. L'uso della stessa società - denunciai - quasi come fosse un'agenzia di somministrazione. INVA allora forniva, Assessore - forse non lo sa - personale anche al di fuori dei contesti affidatigli dall'USL, facendo di fatto le veci proprio di un'agenzia di somministrazione pur non avendone le caratteristiche. Non aveva, come deve avere un'agenzia di somministrazione, un numero di strutture collocate in più Regioni italiane, un tipo di organizzazione interna. Oggi francamente ho perso un po' di vista quel settore non occupandomi più di questioni sindacali per l'USL, ma, dalla lettura dell'articolo che ho citato nella premessa dell'interpellanza, vedo che l'USL non ha perso l'abitudine di farsi fornire da INVA, oltre ai servizi, anche del personale. Qua si parla di 45 unità a tempo pieno "eludendo - dice la sezione di controllo della Corte dei conti - in tal modo le rigidità imposte dal sistema normativo in materia di assunzione per gli enti pubblici". Tralascio le altre considerazioni riportate nella relazione, io non ho ancora avuto modo, non so se voi colleghi ce l'avete già questa relazione, se possibile...mi è sfuggita o comunque non ho avuto modo di averne una copia, mi interesserebbe leggerla. Dicevo che tralascio le considerazioni riportate su questa relazione circa la scarsa propensione di INVA a fornire informazioni alla sezione della Corte dei conti sull'istituto anche della proroga contrattuale visto che, tra l'altro, parrebbero in corso accertamenti anche della Procura presso la Corte dei conti, quindi sicuramente c'è una situazione anche delicata, pare che INVA sia attenzionata da più organismi.

L'intento di questa interpellanza, colleghi e Assessore, non è assolutamente punitivo nei confronti di questi 45 lavoratori. Non mira di sicuro a lasciare a casa qualcuno, non è responsabilità di questi lavoratori se nel frattempo si sono implementati dei servizi e si sono totalmente esternalizzati ad INVA. Sicuramente però occorre una maggiore vigilanza e un maggiore rigore per quanto attiene il rispetto delle norme, soprattutto dopo che una reiterata responsabilità - se la vogliamo chiamare così - da parte di INVA ad una maggiore indisponibilità, ad una maggiore collaborazione e chiarezza è stata pure formalizzata dalla sezione controllo della Corte dei conti. INVA - e lo dico a lei, come lo dico al Presidente, oggi non c'è l'Assessore al bilancio - generalmente viene segnalata come indisponibile a fornire dati.

INVA al 31 dicembre 2015 aveva 227 dipendenti, di cui 7 sono dirigenti, i quali dirigenti costano poco meno di 1 milione di euro l'anno su un costo complessivo del personale di poco meno di 10 milioni: 7 dirigenti su 227 pesano praticamente un decimo del costo totale dei dipendenti; dipendenti, tra l'altro, che applicano un contratto che è il contratto dei metalmeccanici, sono dipendenti non particolarmente ben pagati. Credo quindi che la responsabilità in ordine ad una corretta gestione sia del personale che delle modalità operative gestionali, sia della trasparenza richiamata in più occasioni in questa sede debbano essere attribuite a chi è, tra l'altro, anche molto ben pagato. Ricordo che il Direttore dell'INVA costa oltre 150 mila euro e gli altri dirigenti si attestano gradatamente, ma in cifre piuttosto alte. Non l'ho indicato nell'interpellanza, ma sarebbe interessante poter approfondire in commissione le questioni che in modo molto sommario oggi le propongo con queste interpellanze, che vengono in modo molto sommario descritte anche dai media.

Dalle ore 12:04 assume la presidenza il Vicepresidente Fosson.

Fosson (Presidente) - Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie collega Guichardaz. Nell'esposizione ha sottolineato anche il tema dell'INVA, iniziativa rivolta ai controlli che ha avuto la sezione di controllo della Corte dei conti, però il tema è più generale. Credo sia un'iniziativa sulla quale metterci giusta attenzione per lavorare su tutte e due queste importanti aziende per la nostra comunità, cercando di capire quali sono i percorsi da seguire per rimettere un po' di ordine - come dice lei -, un po' di trasparenza e forse anche ridare un percorso che sia a tutela anche di chi oggi opera all'interno della nostra Azienda sanitaria con una responsabilità rispetto a questi contratti, perché è bene ricordare che sono contratti che sono quasi datati fine anni Novanta. È lì che è cominciata una collaborazione tecnica tra INVA e azienda e sono contratti che poi si sono sviluppati negli anni. Sono poi intervenute tutta una serie di normative di questi ultimi anni, che probabilmente hanno messo in discussione, senza aver trovato ancora le soluzioni giuste, il modo di procedere. Io credo sia corretto - ha fatto bene a sottolinearlo - che tutto questo deve essere fatto in un'ottica di migliorare la situazione e non di penalizzare invece chi oggi lavora, perché sappiamo di quanto bisogno c'è di lavoro per le persone, quindi anche questi 45 lavoratori che operano all'interno di INVA in questi servizi devono essere tutelati.

Per venire alle sue domande: "se tale situazione era nota agli organi di vigilanza contabile e amministrativa e alla dirigenza...e se esistevano segnalazioni di attività non conformi alla prassi...", direi che la situazione era nota, anche perché la gestione del servizio sanitario della Regione Valle d'Aosta è oggetto di attività di controllo della Corte dei conti, la prima valutazione è stata fatta nel periodo 2008-2012 e in quella attività e nelle successive annuali gestioni del 2013 e 2014 sono state elaborate annualmente dalla Corte dei conti e trasmesse agli organi competenti e al Consiglio regionale le valutazioni del caso. In quel momento una parte di queste valutazioni, in particolare nella nostra adunanza del dicembre 2014...avevamo preso atto nella relazione della sezione di controllo della Corte dei conti di alcune di queste segnalazioni che erano già state fatte, anche perché quella di quest'anno è la seconda segnalazione che veniva fatta, segnalazioni che partivano da criticità segnalate dal collegio sindacale dell'azienda, ed era su questo che si era espressa già allora la sezione di controllo della Corte dei conti. Segnalazioni - direi - ripetute negli anni, che forse non hanno avuto visto una grandissima attenzione da parte anche della politica nel suo complesso e forse anche all'azienda sarebbe stato utile dare delle indicazioni: cercare di correggere e tutelare, perché ripeto che anche in azienda forse è ora di stabilire un contratto anche di collaborazione con loro di tipo politico-amministrativo, che deve vedere però da ambo le parti la voglia di ascoltarci.

L'autonomia gestionale non è la possibilità di fare quello che si vuole, il potere di controllo non è quello di dire quello che si deve fare, le due cose devono andare insieme, quindi se l'azienda saprà aprirsi anche a questa collaborazione, non ci sarà di che giovarsi. Dalla segnalazione pervenuta l'anno scorso, dall'estate 2016 i dirigenti dell'Assessorato però hanno fatto le loro opportune valutazioni e chiesto all'azienda di spiegare meglio quanto stava succedendo, cosa si poteva fare cominciando a dare qualche indirizzo su cosa si poteva fare per migliorare la situazione e renderla corretta in termini di legittimità. Direi che questa parte di controllo dell'Assessorato è ben rilevato nella relazione di quest'anno dell'azienda. Io ho avuto copia, e comunque ci sarà modo di farla avere a tutti, da pagina 38 in avanti la sezione di controllo dice che "le criticità e i limiti gestionali rappresentati da questa sezione e dall'organo di controllo interno relative all'esercizio 2014, e che in buona parte permangono anche nel 2015, hanno determinato l'attivazione dell'Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali, che ha prospettato, in sede di istruttoria, ulteriori e nuovi correttivi tradotti anche in disposizioni quali potenziali antidoti ai rilievi della Corte". Questo per dire che ormai da circa un anno anche l'Assessorato pone la sua attenzione proprio allo scopo di uscire da questa situazione, che mette tutti comunque nell'incertezza e credo che non sia questo il sistema per poter lavorare.

"Alla luce delle informazioni apprese o già note - chiede ancora - come intende procedere, anche in via cautelativa, per tutelare l'azienda e il finanziatore e per impedire la reiterazione di comportamenti e prassi non conformi". Le varie misure avremo modo di spiegarle meglio, ma noi abbiamo chiesto in data 20 febbraio 2017 un'istruttoria nei confronti dell'azienda e di INVA, finalizzata all'approfondimento conoscitivo in merito agli ulteriori rilievi che la Corte dei conti, sezione di controllo, ha fatto e ai servizi che vengono offerti al cittadino. Diciamo che l'istruttoria speriamo di ultimarla entro i primi giorni di maggio, in modo da avere un incontro anche in V Commissione a riguardo. Quello che oggi è abbastanza chiaro è che il limite tra fornitura di servizi che coinvolgono l'impiego di personale attinente a quei servizi, o fornitura di prestazione di personale è molto labile, anche perché altrimenti ogni appalto dell'azienda si configurerebbe come un'elusione delle norme di assunzione del personale. Inteso che sfondo la pianta organica perché utilizzo dei servizi in esternalizzazione, quindi su questo l'istruttoria dovrà essere molto precisa: quando l'impiego del personale è legato al servizio dedicato, o quando invece è una persona che potrebbe essere assunta attraverso i regolari percorsi. In questo senso però il discorso lo dovremo estendere, perché INVA è un patrimonio della comunità anche da valorizzare per altri servizi. Ci sono le ultime questioni - guardo il Consigliere Cognetta che le ha sollevate in aula - legate alla possibilità di fornire servizi in house o non più poterli fornire.

La questione della concorrenza. Su INVA quindi credo che il Consiglio regionale dovrà presto mettersi a studiare per capire come rendere, non solo per l'azienda, per tutte le società il servizio trasparente e sostenibile e anche - e credo che sia la cosa che interessi tutti noi - un servizio che costi nella maniera giusta rispetto anche alla concorrenza, che è sempre più agguerrita.

Terzo punto: "se vi sono state avvisaglie di presunte irregolarità compiute nel passato e se la Regione ha mai ricevuto comunicazioni o segnalazioni in tal senso". Come ho avuto modo di dirvi, lo spunto è quello dato dalle relazioni del passato, sulle quali si è operato da un certo punto anche in termini politici e l'intenzione da parte nostra è quella di dare continuità e l'istruttoria che completeremo permetterà di avere chiarezza per quello che riguarda i dirigenti e la parte politica dell'Assessorato, anche perché sono state richieste, anche da parte del Ministero, informazioni a riguardo.

"Se vi è intenzione di attivare ogni azione utile a tutelare l'azienda e la Regione nei confronti di chi si è reso responsabile dei comportamenti segnalati": io credo che questo sia evidente nella misura in cui però dobbiamo approfondire bene le questioni che sono state sollevate, anche perché - ripeto - l'incertezza della situazione va meglio verificata e in questa fase credo che dobbiamo tutelare tutte le persone che possono...l'importante è che si voglia uscire da questa confusione e recepire le segnalazioni che la sezione di controllo ha fatto. Concludo dicendo che chiaramente metteremo a disposizione tutto lo studio che faremo a riguardo di questa situazione.

Dalle ore 12:14 riassume la presidenza il Presidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Per la replica, chiede la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore. Ho citato il mio pregresso sindacale citando l'inizio degli anni Duemila proprio perché, così com'è successo con le ausiliarie qualche tempo fa, queste 10-12 signore che non sono state riassunte, perché purtroppo da Cassandra, come si fanno i facili profeti, queste cose erano state preannunciate già quasi 20 anni fa e già quasi 20 anni fa noi dicemmo più di una volta all'USL di fare attenzione perché a furia di impiegare escamotage per assumere personale, per aggirare le normative sugli appalti, perché il fatto di costruire una società partecipata che possa fornire servizi in house ha quell'obiettivo: l'obiettivo di facilitare l'assegnazione, per esempio, di servizi o di altro genere. Il problema è che, quando ci sono di mezzo le persone, poi il rischio è che ci si risvegli a distanza di anni e si scopra di non poter più utilizzare queste persone, di non poter più rinnovare i contratti interinali, magari dopo che per 10-12 anni erano stati rinnovati inopinatamente e irresponsabilmente: è per quello che io dico quindi che la politica deve vigilare affinché chi ha la responsabilità lavori dentro i confini della legittimità, perché io non vedo mai un responsabile che paga per le scelte che fa. Ho citato i sette responsabili dell'INVA che ci costano un occhio della testa, ma alla fine chi rischia di pagare la segnalazione della Corte dei conti, della sezione di controllo, che non è una segnalazione mia, anzi noi ci siamo allarmati, chi rischia sono i 45 lavoratori, che però non sono 45 perché quelle sono 45 unità a tempo pieno, quindi sono ben di più di 45 lavoratori, allora o si chiariscono in maniera - io dico - responsabile le filiere di responsabilità, altrimenti qua sono sempre gli ultimi a rimetterci. Sono sempre le persone che alla fine magari hanno trovato una situazione inizialmente di comodo perché non hanno dovuto magari fare un concorso. Io capisco che magari sono state assunte per chiamata diretta o in altra maniera, anche considerando il fatto che i concorsi, tra l'altro, sono bloccati da diversi anni, quindi forse quello era l'unico sistema anche per riuscire a coprire gli organici. Le responsabilità però devono essere chiarite e individuate e deve cominciare finalmente a pagare qualcuno e non sempre e solo gli ultimi, e non sempre e solo le persone che sono le ultime file del meccanismo.

Quando io citavo la questione della trasparenza, meno male che abbiamo votato quella famosa legge, perché d'ora in avanti quanto meno le assunzioni o quanto meno le procedure avverranno - si spera - con dei meccanismi pubblici che diano a tutti la medesima opportunità, ma questa trasparenza deve valere non solo per il Casinò, non solo per adesso INVA e così via, deve valere per tutti. Deve valere anche per l'USL, che è un ente pubblico a tutti gli effetti e che oggi purtroppo continua ad utilizzare, per esigenze io penso anche di organizzazione, delle forme e delle modalità di contratti che sono a volte anche piuttosto borderline. L'invito quindi è anche quello, Assessore, di approfondire molto bene gli aspetti contrattuali di organico e di definizione delle procedure di assunzione perché il rischio è che ci ritroviamo, come magari è successo con gli ausiliari, come potrebbe succedere con gli operatori, per esempio, addetti al soccorso ed altro, ad un certo punto a non poter assumere la gente perché un organismo di controllo ci ha bloccato le procedure. Ci troveremo con servizi che sono 20 anni che sono esternalizzati e che probabilmente avrebbero dovuto rimanere internalizzati e che non riusciremo più a coprire, perché ci mancheranno il know-how, le conoscenze, gli aspetti, anche esperienziali, che servono per coprire certi servizi.