Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2693 del 18 aprile 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2693/XIV - Interrogazione: "Personale incaricato di assicurare il supporto tecnico agli utenti per le operazioni di pagamento dei ticket presso l'ospedale regionale".

Rosset (Presidente) - Punto n. 9 dell'ordine del giorno. Per la risposta chiede la parola l'Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Credo che questo sia uno dei temi, seppur piccolo come problematica, che però riguarda le difficoltà che la persona vive quando entra in ospedale e quando si trova in una situazione comunque di debolezza e su questo c'è già stata in passato attenzione e penso che l'interrogazione possa riportare l'attenzione sul tema. Sappiamo bene che non è l'unico modo di pagare il ticket quello del pagamento in piastra, ci sono altre possibilità che vengono date dalla presentazione dei bollettini postali, dallo sportello bancario, l'Istituto di tesoreria e dovremmo riuscire a breve a tornare anche al pagamento on line. Vero però che le persone che si riferiscono ai servizi dell'ospedale, agli sportelli si trovano in quella condizione poi in difficoltà, pur essendo il sistema di pagamento non così complicato come viene descritto; la persona che fa questa operazione qualche volta e non si trova invece a farla in maniera costante e quotidiana vive questa difficoltà. La suggestione quindi è una suggestione che assolutamente ci vede interessati a raccoglierla e va valutata nel percorso che si sta facendo anche di audit: intervenire sul sistema piuttosto che intervenire sulle questioni puntuali riferite ai problemi della persona singola. Questo quindi è un tema che valuteremo, tenendo in considerazione il fatto che un po' di complessità dato da questo sistema di pagamento, è legata anche al fatto che i dati che devono essere restituiti devono essere poi restituiti interfacciandosi con la Sogei, che è quel sistema poi per poter scaricare sulla dichiarazione dei redditi. In questo senso, comunque, per quanto riguarda le domande puntuali che avete proposto, il personale dell'Ufficio informazioni è di consueto a disposizione dell'utenza. L'ufficio è presidiato da due operatrici che prestano la propria attività sia nel fornire informazioni di natura logistica, sia nell'assistere al pagamento del ticket sanitario, se richiesto. In taluni casi gli operatori sono tre, l'azienda non è ovviamente in grado di garantire pari supporto informativo nelle fasce di orario in cui il predetto personale non è in servizio. Le stesse prestazioni sono fornite, se richieste dall'utenza, anche presso il presidio Beauregard, così come presso tutte quelle sedi ove è installata un'emettitrice per il pagamento del ticket sanitario.

Vi ho letto la risposta in maniera un po' integrale per dire che questo "se richiesto", questo "se valutato" probabilmente va approfondito attraverso una maggiore sensibilizzazione e un'attenzione che credo in termini politici dobbiamo dare alla questione, perché, senza nulla togliere all'impegno che i nostri lavoratori hanno in azienda, è diversa la sensibilità che si può avere verso un tema come questo da un operatore addetto tutti i giorni al servizio e da chi invece viene ogni tanto e ha bisogno di un'attenzione. Sarà mia cura quindi segnalare questo bisogno e far sì che questo "se richiesto" non sia più volontario, che ci sia più attenzione nell'erogare la prestazione, pur consapevoli che sono tante le persone che si rivolgono al servizio.

"Qual è attualmente l'organico del personale del front-line": sono due operatrici di front-line con una terza risorsa formata per le sostituzioni e operano dalle 8:00 alle 15:30.

Per concludere, ripeto, sarà mia cura valutare anche personalmente la situazione e fare un'opera di sensibilizzazione a riguardo di questa possibilità che gli operatori e i lavoratori oggi presenti nei servizi possono dare per migliorare l'accoglienza dei pazienti e delle nostre famiglie che si riferiscono ai servizi ospedalieri e non solo.

Presidente - Per la replica, chiede la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Questa interpellanza è scaturita da un'esperienza personale. Mi è capitato di dover pagare un ticket e ho avuto qualche difficoltà anch'io a cercare di orientarmi all'interno delle varie possibilità offerte da quelle macchinette presenti nella piastra dell'ospedale, dopodiché mentre ero lì ho aiutato tre anziani, di cui uno di Montjovet mi ha detto di salutare caldamente l'Assessore Fosson, non vi dico che cosa mi ha detto di dirgli...gli ho spiegato che non c'è più l'Assessore Fosson e che nel frattempo ne sono passati altri due. Alla fine mi ha pure offerto il caffè perché lo avevo tirato fuori da questo impaccio. Devo dire che quel giorno, tra l'altro, c'era solo un operatore in front-line.

È una questione di vecchia data. Io nel 1998 quando cominciai a fare il sindacalista, mi ricordo arrivai e mi presentarono il primo progetto di riorganizzazione della zona front-line. All'epoca si chiamava: "Progetto per commessi e operatori tecnici addetti al front-line", quindi è un tema, Assessore, che, per quanto mi riguarda, io sento da 20 anni: quello della riorganizzazione dei servizi che vengono chiamati di front-line, ma sono di fatto i servizi di portierato e di informazione e via dicendo. Si era tentato di fare una riqualificazione di un certo numero di dipendenti di categoria A, che poi sono stati portati in categoria B attraverso una riqualificazione. All'epoca, 20 anni fa, si riteneva che questa tematica fosse una tematica importante, purtroppo oggi ci ritroviamo nel 2017 e il problema si ripropone nella sua relativa importanza per qualcuno, ma fondamentale per chi frequenta e io parlo soprattutto dell'ospedale. Lei ha citato il Beauregard, ma è una realtà diversa, è una realtà meno trafficata la mattina.

Il motivo per cui ho fatto questa interrogazione quindi è proprio per sollecitare - e mi pare che lei abbia colto questa sollecitazione - un interessamento verso un tema che spesso viene trascurato perché ve ne sono di molto più importanti.

Lei accennava alla possibilità di pagare attraverso varie modalità. Io continuo, pur essendo uno che smanetta su internet, che cerca anche delle alternative rispetto ai percorsi quelli tradizionali...a me non è mai venuto in mente, per esempio, di pagare i bollettini via posta o con altre modalità. Generalmente mi reco, così come credo la maggior parte dei cittadini, presso l'ospedale e pago lì il ticket a volte facendo anche delle file chilometriche perché prima bisogna fare l'accettazione, dopodiché si paga il ticket.

Io penso che su questo tema bisognerebbe investire sia in termini di formazione e poi soprattutto investire in termini di semplificazione. Noi abbiamo INVA, che credo sia il centro di interesse o il centro regolatore, la società che in qualche modo si occupa di verificare i processi. Si dovrebbe investire, secondo me, INVA non solo nella costruzione, per esempio, del fascicolo sanitario, che probabilmente ha una sua utilità, ma nella predisposizione di percorsi facilitati, non solo INVA. La progettualità in questo senso quindi deve richiedere poi probabilmente anche una concertazione, credo, con le associazioni dei consumatori, con coloro che tutti i giorni raccolgono anche le lamentele, i desiderata degli utenti, quindi un invito a fare il punto della situazione sulla questione delicata del pagamento dei ticket. Le ricordo che chi deve pagare il ticket con più frequenza sono i malati cronici e gli anziani, che sono generalmente le persone che hanno poi più difficoltà ad accedere a questi sistemi visto che non esiste più lo sportello dove si può pagare direttamente. Poi ovviamente potenziare, perché si richiede un potenziamento del settore del front-line e dell'informazione.