Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2683 del 5 aprile 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2683/XIV - Ritiro di mozione: "Presentazione alla competente Commissione consiliare del Piano triennale dei lavori pubblici, accompagnato dal Piano operativo 2017".

Rosset (Presidente) - Proseguiamo con il punto n. 20 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Baccega per l'illustrazione; ne ha facoltà.

Baccega (EPAV) - Questa mozione è stata redatta quando il Piano regionale dei lavori pubblici per il triennio 2017/2019 era ancora fermo in Assessorato e in qualche modo la mozione voleva spronare la Giunta affinché il Piano dei lavori pubblici fosse presentato. In realtà venerdì, suppongo mettendo sotto frusta gli uffici, il piano operativo è stato presentato in Giunta e quindi comincerà il suo iter e il suo percorso. Questo ci dà anche l'opportunità di fare alcune considerazioni su un comparto che da sempre i colleghi hanno evidenziato come fortemente in difficoltà.

Il piano dei lavori pubblici era sicuramente pronto a metà febbraio, noi lo avevamo elaborato con la nostra maggioranza e avevamo fatto tutta una serie di considerazioni. È un piano che vede interventi per 176 milioni, ben lontani dai fasti di dieci anni fa, però è comunque un primo segnale che va nella direzione di una certa attenzione al settore dell'edilizia. È un piano che ovviamente richiede tempi importanti per far sì che possa essere programmato, che vede tutta una serie di confronti con i Sindaci, con gli uffici, con i dirigenti delle diverse strutture impegnate, e che comunque è stato predisposto in una logica di programmazione e di semplificazione. Quello che ci preoccupa è che il lavoro di questa nuova maggioranza non credo abbia il riconoscimento dovuto, credo non ci sia la giusta attenzione.

Torno un momento al Defr, che aveva evidenziato le due tremende crisi del 2009 e del 2012 per questa Regione, che proprio più volte sottolineava la crisi dell'edilizia e che non si davano risposte in termini occupazionali. Il vostro programma di governo, fatto di urgenze, sottolinea ancora il perdurare della grave crisi economica di carattere generale che genera un solco profondo tra le istituzioni e i cittadini. Noi della maggioranza precedente, nel passato percorso, avevamo dato grande importanza al comparto dell'edilizia. L'obiettivo era soprattutto far ripartire il settore, anche dal punto di vista occupazionale, e il 2016 e il 2017 davano già risposte importanti: si era fermata quella voragine che in qualche modo era stata prevista e che continuava da oltre dieci anni.

Io sono rimasto stupito, tutti siamo rimasti stupiti quando il Presidente Marquis, intervistato in occasione dei centocinquant'anni de La Stampa, ha affermato che nel suo primo mese di Presidenza il problema reale di questa Regione era l'occupazione: uno scivolone, suppongo. Guardando con attenzione la vostra mozione di sfiducia, ho cercato di capire se c'era quella giusta attenzione a questo comparto che ha perso più occupati negli ultimi dieci anni e ho notato che nella relazione non sono mai presenti le due parole chiave: "edilizia" e "lavori pubblici". Questa è sicuramente da parte vostra una grave dimenticanza. So che avete riconvocato la Consulta dei lavori pubblici, so che avete riconvocato gli Ordini professionali per parlare della delibera sull'agibilità che era stata concordata, ma non avete fatto cenno alle prospettive future.

Mi rivolgo anche a lei, Consigliere Gerandin, che spesso ha partecipato attivamente al dibattito sull'edilizia pungolando l'altra maggioranza dicendo "datevi da fare, cercate di muovervi": come ha fatto a non accorgersi di questa grave dimenticanza in questo programma di governo della Giunta Marquis?

Consigliere Padovani, lo dico anche a lei: andare a passeggio con la Camusso va bene, ma non avere coscienza che un percorso di programma di una nuova Giunta non parli assolutamente di edilizia e di lavori pubblici mi sembra quantomeno ingiustificato. È un fatto grave, che secondo noi dobbiamo rimarcare, e devo dire che questa grave dimenticanza al mondo dell'edilizia non piace assolutamente. Cosa direte a Confindustria, cosa direte alla Cassa edile e agli edili della Valle d'Aosta, all'Ente paritetico, alla CNA? Direte che vi siete dimenticati.

Ritorno a lei, Consigliere Gerandin. Il 7 e l'8 febbraio, quindi un mese fa, avete presentato, insieme al collega Roscio e al collega Chatrian, un'interpellanza nella quale nelle premesse si diceva: "rilevato come il settore dell'edilizia continui a soffrire una grave crisi con la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro" e poi "si richiedono quali azioni è previsto di mettere in campo per garantire una maggiore efficienza dei lavori pubblici". Era un mese fa. Adesso mi auguro che, sulla base di queste considerazioni, ci sia da parte vostra la giusta attenzione ad una sottolineatura che ci premeva assolutamente fare. Queste sono un po' le grandi contraddizioni che, strada facendo, incontreremo rispetto a questa nuova Giunta.

Cosa andremo a dire al settore idroelettrico, come potranno collimare le esigenze del "Roscio-pensiero" all'ambiente rispetto alle esigenze del settore idroelettrico? Cosa andremo a dire ai Consorzi di miglioramento fondiario che reclamano acqua o altro? Questi sono tutti percorsi che andremo a valutare strada facendo. Cosa ci direte sull'edilizia scolastica? Sono molto curioso di sapere quali definizioni prenderete sull'edilizia scolastica. Non lo so, ritorno a dire che probabilmente questo "lo scopriremo solo vivendo".

Questa mozione non può non essere votata, perché dice di portare in Commissione un dibattito che deve essere a tutto tondo, nel quale ci confronteremo sui tanti momenti che coinvolgono l'edilizia, e sul quale noi avremo da dire la nostra confrontandoci in Commissione.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Nogara; ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Il mio sarà un intervento brevissimo. Mi scusi, Consigliere Baccega, ho sentito parlare del "Roscio-pensiero", ma guardi che qui noi vogliamo fare le cose come si deve! Lei non può parlare degli impianti idroelettrici così, perché se c'era lei non c'era più acqua, non c'era più il minimo vitale? Gli impianti idroelettrici dovevano funzionare alla grande. Io penso che anche lei, come Assessore, se c'erano problematiche del genere, avrebbe prestato un po' di attenzione. Qui non si tratta di Roscio, di Pincopallo o del pensiero, ma di fare le cose come devono essere fatte. Mi dice bravo, ma io dico bravo a lei! Invece per lei bisognava avanti, sfruttare tutto quello che si poteva e chi se ne frega del resto! Se questo è il suo pensiero, meno male che c'è il "Roscio-pensiero"!

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Ringrazio il collega Baccega perché non avevo intenzione di intervenire, ma qualcosa dovrò dire, visto che sono stato chiamato in causa. Semplicemente per dire che io sono felice che tutta la sua attenzione in questo momento sia posta in un settore così importante e delicato. Avrà in me un prezioso alleato, glielo posso garantire, su questo non c'è ombra di dubbio. A me piace però confrontarmi sulla realtà dei fatti e la realtà dei fatti è questa: quando voi presentaste il famoso "libro dei sogni" dell'ultima maggioranza, le dissi che un programma del genere avrebbe probabilmente impiegato non una, non due, e neanche tre legislature, bensì quattro, e che forse non bastavano.

Il programma che è stato scritto è molto stringato, e la base di tale programma - glielo posso garantire, Assessore, perché sono stato uno di quelli che ha cercato di insistere in tal senso - è che è molto meglio fare che annunciare. Nei grandi proclami, in quel libro dei sogni in cui per anni c'è stato anche il Piano dei lavori pubblici sul quale noi scrivevamo gli importi legati al triennio, i lavori erano sempre gli stessi. Li riportavamo negli anni, avevamo delle cifre roboanti - più di 150 milioni sul Piano lavori - ma l'annualità era ben altra cosa! Negli anni voi avete venduto una Valle d'Aosta che non esisteva. Per evitare di vendere una Valle d'Aosta che non esiste, per quello che è il mio percorso antecedente e per quello che sarà in futuro, penso sia molto più importante dare risposte concrete, reali, veritiere.

Assessore, le ricordo che assieme alla minoranza di allora siamo stati tra i primi, anzi, siamo stati coloro che hanno richiesto un finanziamento straordinario di 3 milioni in finanziaria per far ripartire i piccoli lavori dei Comuni. Sarà oggetto della prossima mozione ma sono obbligato a citarlo, perché i fatti concreti per noi sono questi. Certo, noi saremo attenti a quello che voi chiedete con la prossima mozione. Sentirmi dire queste cose da un Assessore che non abbiamo sentito fiatare negli ultimi due anni, quando avete scippato, derubato gli Enti locali degli avanzi d'amministrazione e lei non ha detto beh, che erano le classiche risorse a disposizione per fare i piccoli interventi e il tutto legato al fatto che non si potevano spendere perché c'era il Patto di stabilità, quando altre realtà - glielo ricordo, Assessore, perché l'ho detto in queste fasi - (vedi il Trentino) sono state forse un po' più avvedute di noi (loro hanno le Comunità di Valle al posto delle nostre Unités), hanno fatto il passaggio delle risorse e hanno investito 180 milioni in conto investimenti... vede la differenza? Queste cose io le ho dette in aula, ma sono state lettera morta! A me spiace sentirmi citare per alcune cose, ma io non ho mai cambiato idea. La mia attenzione sarà uguale e le posso garantire, ancora una volta, la massima collaborazione. Sono felice che lei sproni questo Esecutivo affinché trovi risorse in conto investimenti. La Valle d'Aosta è in grande difficoltà e la difficoltà non è cambiata perché è cambiato l'Esecutivo, la difficoltà è esattamente la stessa, anzi, stiamo peggiorando. Siamo una Valle la cui chiave di lettura non è politica e non può essere smentita, perché è un dato numerico. Ho detto più volte che nell'ultimo anno abbiamo avuto 10 milioni in meno di IRPEF, sono 10 milioni in meno di IRPEF che pagano le piccole imprese: è un dato numerico e non può essere smentito perché non è un dato politico.

Io torno a dirle: la mia attenzione sarà massima. Se lei farà delle iniziative mi chieda pure, perché io sarò sicuramente dalla sua parte; però, attenzione, non possiamo girare dall'altra parte e scordarci il passato, perché il passato non vi ha reso gloria!

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Rollandin; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Non per intervenire sulla mozione, perché Mauro Baccega ha detto già molto bene, ma ancora una volta per smentire le affermazioni che il Consigliere Gerandin continua a fare in quest'aula, e non solo, sul fatto che noi abbiamo tolto dei soldi ai Comuni. Lui aveva tentato qui, in quest'aula, di far di tutto per farci desistere dalla possibilità di utilizzare questi fondi che sennò erano bloccati, e lui lo sa benissimo, tant'è che tutte le volte chiedeva se per caso è stata impugnata la legge. La legge non è stata impugnata. Noi abbiamo potuto utilizzare questi soldi per i Comuni, non sono mancati per gli investimenti. Anche se il Trentino ha fatto questa operazione utilizzando i fondi per gli investimenti, noi li abbiamo utilizzati. Gli investimenti li avevamo già dati ai Comuni. Se questi rimanevano fermi restavano bloccati, e la sfido a dire il contrario. Quei soldi per tutti sono stati bloccati e quindi la smetta di dire cose inesatte e scorrette!

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin per il secondo intervento; ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Solo per ribadire quanto affermato.

Collega Rollandin, le ricordo per l'ennesima volta che la Valle d'Aosta è l'unica Regione d'Italia che ha fatto l'operazione del prelievo dei fondi dagli avanzi d'amministrazione ai Comuni. Neanche le Regioni a Statuto ordinario hanno osato tanto, nessuno ha osato tanto. Sono bloccate, ma le hanno ancora in cassa... certo che le hanno ancora! E voi, con la vostra operazione, non solo non avete dato in conto investimenti nulla, ma avete pagato le spese del sociale con questo, per cui è stata un'operazione - che confermo - unica in Italia, di una Regione a Statuto speciale che ha fatto dell'Autonomia speciale il fiore all'occhiello, che ha una legge (la n. 48) per il finanziamento degli Enti locali, in cui avete letteralmente messo le mani in tasca, cosa che neanche lo Stato ha osato fare, nessuno ha osato farlo! E chi è stato più avveduto (il Trentino), lo conferma lei, non solo li ha utilizzati, ma ha fatto una legge ad hoc, li ha trasferiti alle Unités e ha fatto 180 milioni di investimenti. Ma cosa avete fatto voi? Avete caricato sulla finanza locale delle leggi di settore che non c'entravano nulla, vedi le pensioni di invalidità e quant'altro. Questo è stato fatto in finanza nostra!

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Padovani; ne ha facoltà.

Padovani (GM) - Vede, collega Baccega, se lei ci fosse stato quel famoso 10 marzo avrebbe sentito il mio intervento, ma era in un'altra stanza e probabilmente non l'ha sentito. Con il mio intervento avevo richiamato l'assoluta emergenza nell'occupazione e per quanto riguarda il lavoro, e certamente l'occupazione e il lavoro passano anche dall'edilizia, soprattutto da quella serie di piccoli interventi dei quali parlava il collega Gerandin. La ringrazio per il suo interessamento alle mie frequentazioni, ma se lei avesse sentito il mio intervento del 10 marzo non avrebbe fatto questa domanda.

Presidente - Non ci sono altri interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore Borrello; ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Prima di entrare nel merito della mozione iscritta all'ordine del giorno, faccio un passaggio di carattere politico generale. Penso non sfugga all'attenzione dei colleghi e del popolo valdostano tutto che questo non è un Governo di inizio legislatura. Siamo in un periodo terminale per quanto riguarda la legislatura che abbiamo l'onore di rappresentare in quest'aula e, di conseguenza, nell'andare a definire il programma di Governo non abbiamo proprio voluto scrivere un "libro dei sogni". Abbiamo voluto definire gli obiettivi puntuali, dei quali ci fidiamo fortemente, però senza andare a sottovalutare gli aspetti di carattere generale iscritti nelle poste di bilancio, tenendo conto che abbiamo appena approvato un bilancio, e quindi i margini di manovra all'interno del settore che ho l'onore di rappresentare in questo momento sono legati anche alle disponibilità presenti all'interno del bilancio appena approvato.

Ovviamente dal punto di vista politico manifestiamo forte attenzione sulla necessità di verificare in maniera continuativa le difficoltà del mondo del lavoro e siamo anche consapevoli delle difficoltà connesse con la crisi dell'edilizia. In ogni caso dobbiamo intervenire con i mezzi a disposizione in questo momento cercando, nell'affrontare le tematiche e le problematiche, di dare delle garanzie rispetto alla crisi del settore.

Voglio fare un altro passaggio in merito al metodo che abbiamo voluto con il collega Roscio, al di là del contenuto della delibera che è stata presentata in Giunta relativamente all'agibilità in applicazione della legge regionale n. 1/2017: l'incontro con gli Ordini professionali è stato più un discorso di forma che di sostanza, perché abbiamo voluto presentarci. Nel momento in cui doveva iniziare un percorso abbiamo voluto incontrare gli Ordini andando a sottolineare il fatto che eravamo consapevoli della concertazione che c'era stata con la precedente Amministrazione, a seguito della delibera presentata all'interno della Giunta regionale. Nel momento in cui ho avuto modo di interpretare questo ruolo, ho preso atto del fatto che la delibera relativa al Piano triennale dei lavori pubblici era stata iscritta all'ordine del giorno della Giunta. Ovviamente voi capirete bene che, prima di andare a portare e sostenere un atto così importante, io abbia sospeso il tutto per poter approfondire le istanze presenti all'interno dell'atto, e ho avuto modo di verificare il lavoro svolto dagli uffici. Parallelamente mi sono confrontato con il collega Chatrian per verificare che ci fosse la piena sostenibilità finanziaria per portare avanti una delibera così importante, con questi importi in gioco. E proprio allora è venuto fuori il fatto che c'era un approfondimento da parte della struttura delle finanze in merito alla sostenibilità. Da questo momento in poi sono passati dieci giorni affinché la struttura competente potesse fare le verifiche opportune.

Nel deliberato il collega cita il Piano operativo del 2017. Per onestà intellettuale mi corre l'obbligo di andare a correggere questo tipo di dicitura, in virtù del fatto che la legge regionale n. 12/1996, quella relativa alla materia dei lavori pubblici, è stata abrogata ed è sostituita dal decreto legislativo n. 50/2016 che prevede un percorso diverso per quanto riguarda il Piano triennale dei lavori pubblici. Prima il Piano triennale dei lavori pubblici aveva una programmazione diluita su tre anni e faceva i passaggi in Giunta, Commissione, Consiglio e, successivamente, si approvava il Piano operativo per l'anno di riferimento con un atto di Giunta. Con il decreto legislativo n. 50 (nuovo Codice degli appalti) questa procedura è cambiata: quello che era un mero atto di programmazione è diventato un atto complessivo che prevede la pianificazione triennale con all'interno l'elenco delle annualità riferite al 2017, quindi contestuale all'approvazione del Piano triennale di programmazione, con in più la novità dettata dal Codice degli appalti: l'elenco biennale dei servizi attinenti all'ingegneria e all'architettura. Quindi per la prima volta - ripeto, non è merito mio, è un dettame che abbiamo ereditato dal Codice degli appalti - si ha anche un capitolo ben definito e ben identificabile per quanto riguarda i servizi di progettazione, che con il Piano triennale che abbiamo approvato e l'elenco biennale dei servizi di ingegneria e architettura consta di ben 16 milioni di euro.

Ho voluto fare questa puntualizzazione per il semplice motivo che da qui emerge anche la necessità - al momento del mio insediamento non era ancora stato completato il percorso - di recepimento, da parte delle strutture dell'Amministrazione regionale, dei lavori da inserire all'interno dell'elenco delle annualità. Voi capite bene che, se l'elenco delle annualità deve correre parallelamente al Piano triennale dei lavori pubblici in virtù dell'approvazione del Codice degli appalti, ho dovuto aspettare che le strutture regionali andassero a inserire nel programma informatico definito - si chiama SILP (Sistema informatico per i lavori pubblici) - i progetti identificati all'interno dell'elenco delle annualità. Fatto questo passaggio - si parla di circa una settimana fa - la conclusione di tutte queste opere di recepimento dei lavori da iscrivere per le attività del 2017, proprio su suggerimento della struttura dirigenziale e in virtù del fatto che si è completato il quadro dei lavori pubblici, mi è stato suggerito da parte della struttura dirigenziale di fare un ulteriore passaggio con la Consulta dei lavori pubblici, in modo tale da illustrare nel dettaglio il quadro generale sia della programmazione triennale, ma anche puntualmente delle opere inserite all'interno dell'elenco delle annualità. Giovedì scorso abbiamo fatto questo passaggio con la Consulta e abbiamo spiegato l'aspetto più di carattere tecnico. Vero è - e lo riconosco - che venerdì 13 febbraio 2017 il collega Baccega aveva già fatto un passaggio all'interno della Consulta lavori pubblici in cui giustamente aveva definito - ma all'epoca aveva solo quei dati - il quadro generale dal punto di vista economico.

Detto questo, in virtù di quanto esposto, del fatto che si è dovuto completare il percorso di confezionamento perché la normativa di riferimento è stata modificata e del fatto che proprio in questi giorni, a seguito dell'approvazione della delibera di Giunta regionale di venerdì scorso, da quello che ho potuto capire l'atto è già stato scaricato dalla III Commissione consiliare, chiedo la disponibilità del Presidente Nogara per procedere, quindi di mettere già in calendario per martedì prossimo quello che è un rispetto della normativa vigente. Il piano approvato dalla delibera di Giunta regionale deve fare il passaggio in Commissione e deve essere approvato in Consiglio; di conseguenza, essendo stato scaricato proprio in questi giorni, le chiedo di metterlo in calendario il più presto possibile.

Proprio in virtù di quanto ho esposto con il mio intervento, venendo meno la finalità della mozione, pur capendo l'attività di pungolo rispetto all'Amministrazione regionale e al Governo, viene un po' meno la richiesta formulata all'interno della mozione, quindi le chiederei di ritirarla. In caso contrario, dato che il procedimento è in itinere, chiederei alla maggioranza di astenersi.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Baccega; ne ha facoltà.

Baccega (EPAV) - Assessore, la ringrazio, ma io non ho voluto ripercorrere tutti i tecnicismi del processo.

Questa mozione che, come ho detto in premessa, ha una forte valenza politica dal nostro punto di vista, voleva portare a dire: questa nuova maggioranza cosa dice all'edilizia, dice qualcosa? Non c'è scritto né "edilizia" né "lavori pubblici", da nessuna parte, e questo preoccupa le associazioni e tutto il comparto, quindi noi eravamo altrettanto preoccupati, perché è un settore che in questi anni abbiamo seguito con grande attenzione, compatibilmente con le risorse disponibili.

Quello che una volta era chiamato "libro dei sogni", adesso da alcuni anni a questa parte non lo è più, perché sono tutti interventi che hanno finanziamenti certi: o da mutuo o da bilancio o da finanziamenti statali. Certo che, dal momento in cui il finanziamento è operativo e il piano è approvato, inizia tutto un iter che drammaticamente nei lavori pubblici - lo sapete benissimo - non è immediato: non si fa una progettazione in una settimana o una gara d'appalto in dieci giorni. I percorsi nei lavori pubblici purtroppo sono lunghi, quindi è normale che alcuni processi siano più lunghi dell'annualità in cui si intende lavorare.

Ci interessava evidenziare la valenza politica della mozione. Il fatto che il Presidente della Giunta abbia detto che vi siete accorti che c'è un problema di occupazione e il fatto che nel vostro programma non ci sia una parola che richiama all'edilizia e questo comparto fortemente in difficoltà ci aveva preoccupati. Avremo però modo di dibattere di questo piano triennale all'interno della Commissione. Sono contento che l'iter che abbiamo avviato è stato definito e vada in Commissione, abbiamo perso poi soltanto un mese, e in Commissione avremo modo di approfondirlo meglio, di dibatterlo e di valutarlo in tutte le sue peculiarità. Sono tutta una serie di interventi che abbiamo concordato nel tempo con tutte le strutture e con gli uffici.

Ritiriamo quindi la mozione e ci vediamo in Commissione per gli approfondimenti.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Colgo l'occasione di questo bel dibattito politico - non lo dico con ironia, nel senso che il dibattito è sempre utile e porta sempre dei contributi - perché mi interessava fare due riflessioni riguardo alla questione dei programmi.

Il collega Gerandin dice che voi siete il "Governo del fare", quindi ci state confermando che avete questo iperattivismo che fa piacere, nel senso che ci fa piacere verificare che avete tante idee, neanche così irrealizzabili, ma che preferite non declinarle perché poi lasciamo un po' la sorpresa ai valdostani di vedere volta per volta implementare questa vostra attività.

Mi ricordo, colleghi, compreso lei, collega Gerandin, quando noi siamo entrati in maggioranza, a luglio del 2015 (lo dico anche a beneficio del collega Padovani che è appena entrato, magari non ha seguito quel dibattito). Mi sono andato a rivedere alcuni interventi e devo dire che, oltre ad essere un po' derisi per la scelta, che ci stava, scelta di rottura rispetto all'iter che avevamo seguito fino ad allora, fummo derisi non poco sul "programmino", così lo chiamaste varie volte. Noi avevamo stipulato e steso un programma politico che è stato additato, soprattutto dal vostro movimento ma anche dai colleghi e dagli amici di ALPE, come un programma assolutamente incompleto, inconsistente, scritto male, e via dicendo. Quel programma però oggi ci misura un po' sulle cose che facemmo in quell'anno di lavoro.

È vero, noi avevamo posto come primo punto all'ordine del giorno la sostituzione, il cambio dei vertici del Casinò: mi pare di ricordare che abbiamo ottenuto, rispetto ad una decina d'anni di governo Frigerio, un cambiamento. Io personalmente non ho un giudizio così negativo sul dottor Scordato; il problema è che quei mesi in cui è stato qui probabilmente non sono stati sufficienti per poterlo misurare in maniera compiuta e ha deciso, indotto o non indotto, di andarsene via. Io non ho mai avuto problemi a dire che secondo me era il caso di cambiare una situazione che andava avanti da tanti anni: gli uomini che governano e non sono in grado di portare un'azienda in attivo e di governarla vanno cambiati. Poi magari abbiamo sbagliato a mettere Scordato, adesso voi metterete il nuovo Amministratore che sarà sicuramente capace di fare molto meglio di Scordato, però quello fu il primo punto che mettemmo.

Il secondo punto fu sulle partecipate, selezione più commissione, concorso, graduatoria. Abbiamo fatto una legge sulle partecipate, collega Padovani e collega Gerandin.

Il terzo: reddito di garanzia e di inclusione per chi accetta formazione e lavoro. Abbiamo fatto e siamo stati relatori e presentatori della legge sul reddito di inclusione, poi discussa, tutto quello che vogliamo.

Valorizzazione del sito archeologico dell'area megalitica di Saint-Martin: è vero, magari non siamo riusciti a metterla nel pieno del suo funzionamento, però credo che abbiamo forse collaborato anche ad un'apertura, pur non essendo stata costruita una S.p.A. sopra l'area megalitica, non avendo fatto i completamenti.

Sulla scuola "Adattamento alla riforma delle norme statutarie": più francese e più inglese, ma una scuola pubblica uguale per tutti. Anche lì, qualcuno avrà da discutere sulla legge sulla scuola, ma quella legge in qualche modo aveva come obiettivo di cercare di stemperare le negatività della "Buona Scuola". Poi adesso sicuramente il nuovo Governo ne modificherà le linee. Educazione musicale, Pareggiato, SFOM, eccetera: devono esserci scelte concertate, l'obiettivo era quello di cercare di creare un "sistema musica", un rapporto con Aosta molto stretto.

Valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale: abbiamo fatto il piano di alienazione e di valorizzazione del patrimonio. Se leggo il "programmino" che avevamo scritto, di cui voi avete annotato la banalità e la pochezza, devo dire che, nel giro di un anno di legislatura, parecchie di queste cose sono state effettivamente raggiunte.

Dopodiché c'è stato un cambio di alleati, abbiamo aggiunto gli amici dell'UVP, abbiamo fatto un programmino di cui io mi ricordo, perché c'ero anch'io quando lo scrivevamo, c'era anche il collega Gerandin a questo "tavolo dei saggi" che stendeva il programma, una pagina in meno rispetto al programmino precedente, senza quasi la declinazione delle intenzioni.

Iniziative per la valorizzazione e rafforzamento dello Statuto di autonomia: istituzione di una Constituante Valdôtaine per l'adeguamento dello Statuto... chi l'ha visto? Modifiche e adeguamenti della legge elettorale e del sistema elettorale per il 2018, preferenze, sistema di voto...

Presidente - Collega Guichardaz, le chiederei di rimanere sull'ordine del giorno.

... prima abbiamo parlato di programmi, quindi adesso andiamo avanti sui programmi.

Miglioramento del sistema creditizio valdostano e modalità di sostegno e finanziamento del Defr: chi l'ha visto?

Per rispondere alle questioni relative al programma, siccome siamo stati chiamati in causa, visto che voi vi presentate con un programma scarno ma con l'intenzione di realizzare tante cose, quello che voglio dire è che poi alla fine le compagini e l'azione di governo si misurano sul fare, e va bene, ma anche sul dire ciò che si vuole fare. Sennò è facile, Presidente Rosset, lei che mi richiama all'ordine, ma tutti qui, per anni, hanno raccontato quello che volevano nelle "non comunicazioni del Presidente" e adesso lei arriva anche a dirmi e a dettarmi l'agenda del mio intervento, dopo che per due ore abbiamo parlato di programmi e programmini. È forte, il Presidente è proprio forte, perché oggi mi dice anche cosa devo fare. La prossima volta vengo lì, magari mi fa un appunto e mi dice...

Presidente - Sì, magari un giorno le dico tutto quello che deve e quello che non deve fare.

... io ho un quarto d'ora e posso dire ciò che mi pare. Non è mai successo che un Presidente dica ad un Consigliere eletto dai valdostani quello che deve dire ed entro che limite si deve tenere. Siccome ho fatto opposizione anch'io, caro Presidente Rosset, mi ricordo che abbiamo parlato, compreso lei, e detto delle stupidaggini per tirare le cinque del mattino e sfiancare la Presidente Rini: abbiamo parlato dei fiorellini, abbiamo parlato del colore delle tende e mai nessuno ha detto niente, la Presidente Rini ha sempre avuto quantomeno la delicatezza di stare zitta.

Quello che voglio dire è che, se voi siete lì a dirci che solo vivendo si vedrà - come declina quel refrain, si vedrà solo vivendo, non mi ricordo neanche più, o "lo vedremo solo vivendo", io vi auguro lunga vita, colleghi, però quantomeno cercate di evitare di scrivere nei vostri programmi del fare, perché poi il vostro programma del fare ve lo leggo: "favorire e sostenere le pari opportunità". Io qui ho un dossier che è qua da anni sulle pari opportunità: meno male che arrivate voi, risolveremo il problema delle pari opportunità! La cosa simpatica è che voi, il "Governo del fare", in un anno di legislatura vi siete presi l'impegno di rinegoziare i rapporti con lo Stato, con l'obiettivo di garantire condizioni finanziarie certe. Ma siete forti, siete veramente forti! Poi, come se non bastasse: "stringere proficui rapporti politici con le istituzioni europee". Benissimo! In un anno di legislatura non siete riusciti a declinare la parola "lavori pubblici" e "edilizia" di cui avevamo infarcito il Defr, anche dietro vostra richiesta, perché era importantissimo rilanciare l'edilizia, dato che l'edilizia è uno di quei settori attraverso i quali si rilancia l'economia e poi, a discesa, tutto il resto. Non avete scritto nulla sull'edilizia, ma rilanciamo l'azione delle società partecipate, improntiamo l'azione delle società partecipate alla garanzia di pari opportunità. Avete scritto: "valorizziamo il personale del pubblico impiego" e, sui trasporti, addirittura "rendere utile ed efficiente la rete dei trasporti". Arrivate voi e in un anno rifacciamo la ferrovia, la elettrifichiamo, dopodiché magari mettiamo l'Alta Velocità fino a Courmayeur!

Io dico: non veniteci a raccontare quanto siete bravi senza dire che cosa volete fare, o che voi scrivete, fate i programmi minimalisti e poi vedremo. No, voi non fate dei programmi minimalisti, fate dei programmi che vanno al di là dell'aspettativa di chi può stare qua addirittura cinque anni, non per chi fa un anno di legislatura, tra l'altro con i numeri che avete voi, che sono ridotti.

Comunque io avrei sostenuto la mozione, ma evidentemente non la sostengo perché è stata ritirata. In ogni caso ringrazio il Presidente per avermi dato la parola e la possibilità di intervenire.

Presidente - La mozione è ritirata.

Il Consiglio prende atto del ritiro.