Oggetto del Consiglio n. 2679 del 4 aprile 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2679/XIV - Disegno di legge: "Disposizioni urgenti in materia di finanziamento degli aiuti alle aziende agricole in attuazione del programma di sviluppo rurale 2014/2020. Modificazioni all'articolo 23 della legge regionale 21 dicembre 2016, n. 24 (legge di stabilità regionale per il triennio 2017/2019).
Rosset (Presidente) - Punto n. 16.02 dell'ordine del giorno. Prima di dare la parola al relatore, ricordo che sono stati depositati due emendamenti, già consegnati questa mattina, sempre relativi al disegno di legge n. 101. Ha chiesto la parola il collega Nogara, ne ha facoltà.
Nogara (UVP) - Il disegno di legge regionale che stiamo analizzando apporta alcune modifiche all'articolo 23 della legge di stabilità regionale approvata con legge regionale del 21 dicembre 2016, n. 24, che vanno a posticipare il termine per la restituzione delle anticipazioni al 30 giugno 2018 e a estendere l'aiuto alle misure dell'agricoltura biologica, del benessere animale sotto forma di anticipazioni. Questo disegno di legge si è reso necessario per meglio sostenere il comparto agricolo colpito dal perdurare dei ritardi nei pagamenti delle misure a superficie del benessere animale del PSR 2014/2020 e da alcune criticità emerse in fase di prima applicazione della legge di stabilità.
Il disegno di legge è composto da quattro articoli. L'articolo 1 al comma 1 sostituisce il comma 1 dell'articolo 23 della legge n. 24/2016, estendendo la possibilità di anticipazione anche alle misure dell'agricoltura biologica e del benessere animale, stabilendo inoltre, a garanzia dell'economicità complessiva dell'azione amministrativa, che l'importo minimo complessivo concedibile relativo a ciascuna campagna deve essere pari ad almeno 2 mila euro. Il comma 2 introduce il comma 2 bis, disciplinando le modalità di erogazione nel caso in cui l'anticipazione concedibile risulti di importo superiore all'importo del debito comprensivo di interessi non ancora estinto dal richiedente nei confronti dell'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura della Regione autonoma Valle d'Aosta (AREA) per l'anticipazione dei premi a valere sulle annualità 2007, 2008 e 2009, relativi al programma di sviluppo rurale 2007/2013. L'inserimento di tale disposizione chiarisce sul piano legislativo quanto già esplicato nella prima deliberazione applicativa (deliberazione della Giunta regionale n. 1857 del 30 dicembre 2016), consentendo all'agricoltore, che sia debitore nei confronti di AREA VdA, di accedere alle anticipazioni a condizione che accetti, con parte dell'importo concedibile, la previa estinzione del debito e quindi la regolarizzazione della posizione pregressa e il superamento delle condizioni, altrimenti ostative all'aiuto, previste dal comma 2 del medesimo articolo 23. Il comma 3 sostituisce il comma 3 dell'articolo 23 della legge regionale n. 24/2016, posticipando al 30 giugno 2018 il termine ultimo per la restituzione delle anticipazioni, che nella precedente formulazione era stabilito al 30 giugno 2017 per le anticipazioni riferite alla campagna 2015. Il comma 4, infine, modifica il comma 4 della legge regionale, demandando alla Giunta regionale l'approvazione delle modalità e dei termini per la presentazione delle domande di anticipazione. In particolare, i predetti termini saranno riaperti per consentire a coloro che hanno già presentato domanda di anticipo per l'indennità compensativa e i pagamenti agro-climatico-ambientali di richiedere l'aiuto anche per le nuove misure dell'agricoltura biologica e del benessere animale, oltreché per coloro che, alla data di entrata in vigore del presente disegno di legge, non abbiano ancora presentato domanda di anticipazione. Volevo anticipare che sui commi 2 e 3 dell'articolo 1 sono stati presentati due emendamenti da parte della III Commissione, con i quali si intende effettuare alcune precisazioni terminologiche e lessicali dirette a meglio chiarire le modalità applicative, si precisa che tali modifiche non comportano maggiori oneri a carico del bilancio.
Proseguendo, l'articolo 2 reca la disposizione transitoria stabilendo che la proroga del termine ultimo per la restituzione al 30 giugno 2018 trova applicazione anche alle anticipazioni già concesse nella vigenza della precedente formulazione dell'articolo 23 della legge regionale n. 24/2016.
L'articolo 3 reca la disposizione finanziaria.
L'articolo 4 prevede, infine, la dichiarazione d'urgenza.
Presidente - Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (PD-SIN.VDA) - Ho già espresso parere positivo alla commissione e volevo leggere una breve dichiarazione: "ben vengano le iniziative per dare un po' di ossigeno alle aziende agricole - mi scuso con l'Assessore, ma le parole sono quelle - e l'apertura di un credito agevolato, oppure, come in questo caso, di posticipare le anticipazioni che vanno nell'ottica di spalmare in un periodo più lungo la restituzione, e quindi di sostenere un momento di crisi del settore agricolo. Precedentemente sugli anticipi c'è stata un po' di titubanza nell'aderire, forse per una consapevole e giusta considerazione degli imprenditori agricoli per ragionare e fare i conti. Forse per i tempi troppo brevi per le restituzioni l'adesione è stata limitata. In particolare per le aziende che hanno fatto o che vogliono fare degli investimenti è necessario avere della liquidità in cassa e la restituzione al 30 giugno poteva essere dannosa per il bilancio aziendale, in particolare per la gestione direi anche degli alpeggi. Non vorrei essere frainteso, semplicemente dove le cifre sono più importanti è stato sempre un grande problema poter disporre di liquidità nei momenti particolari in cui tradizionalmente si devono sistemare i conti. Credo sia fondamentale dare alle aziende una linea di credito a costo zero - e questo ho chiesto all'Assessore nell'eventualità ci fossero delle spese a carico delle aziende - ma soprattutto puntuale con anche dei pagamenti di tutto il pacchetto del piano di sviluppo agricolo, come da mio preciso impegno al primo Consiglio regionale a cui ho partecipato.
In merito alla situazione, leggo positivamente la norma che tenta di recuperare anche coloro che non avevano presentato domanda di anticipazione e quindi la totale apertura dei bandi. Nelle modifiche ho letto positivamente che sono inseriti come anticipo anche il benessere...il biologico - e avrei bisogno di un chiarimento su "Natura 2000", mi sembra che era stato inserito e poi tolto - infine penso che sia un primo passo, forse uno dei più semplici, in quanto la disponibilità del bilancio regionale ce lo permette, ma è sul PSR che aspettiamo di vedere ulteriori soluzioni mirate a mantenere il debole settore dell'agricoltura che deve sottostare già all'inclemenza della meteorologia".
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli, ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Per apprezzare questa iniziativa legislativa che giunge tempestiva a ridare ossigeno, come giustamente ha detto il collega Cretier, con cui io non posso confrontarmi sicuramente in termini di competenze nel settore dell'agricoltura. Questo tema, voglio ricordarlo en passant, era già stato sollevato l'anno scorso ed era stato da noi proposto nell'aprile del 2016 esattamente in questi termini. All'epoca la maggioranza non aveva voluto adottare questo sistema, ma aveva preferito optare per un sistema a mutuo, se ben ricordo, che non aveva poi sortito l'effetto sperato, anche perché difficilmente agricoltori che sono in difficoltà vanno a sobbarcarsi ulteriori costi; quindi un po' per smentire quanto diceva il Consigliere Marguerettaz questa mattina, questo Governo insediato da poco in realtà qualcosa di buono sta già facendo. È un'iniziativa che è stata condivisa da tutta la III Commissione e in questo senso io credo che vada l'apprezzamento a tutti i Consiglieri della III Commissione, che, di fronte ad un tema importante come questo, hanno saputo dare il loro contributo indipendentemente dagli schieramenti e dalle appartenenze.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Isabellon, ne ha facoltà.
Isabellon (UV) - Intervengo in quanto membro della III Commissione. Questo disegno di legge è stato esaminato in III Commissione, come già anticipato da chi mi ha preceduto, e sicuramente è stato visto favorevolmente da tutta la commissione proprio perché cerca di dare una risposta temporanea ad una criticità che permane purtroppo da tanto tempo nel settore agricolo e quindi è una criticità legata alle mancate erogazioni di fondi spettanti alle aziende agricole. In questi ultimi tempi sono state attivate diverse misure, in prima istanza è stata attivata una forma di prestito attraverso Confidi Agricoltura con i servizi della Coldiretti. Successivamente sono state attivate delle anticipazioni bancarie, coinvolgendo degli istituti bancari convenzionati. In ultimo è stato attivato quello che è anche il prosieguo previsto in questo disegno di legge di anticipazioni, però anticipazioni che hanno avuto uno scarso tiraggio per le poche richieste che ci sono state, dovute probabilmente a diversi fattori, non ultima l'incertezza del momento, ma anche per quello che riguarda la misura legata all'annualità 2015 di una restituzione a detta di tutti a breve termine: quella a giugno 2017.
Nell'ambito della discussione in III Commissione io sono intervenuto favorevolmente, ma ho sottolineato un'esigenza: quella relativa alla gestione del prosieguo e innanzitutto a dare la possibilità a tutti coloro che già hanno aderito a queste misure citate di chiudere con degli impegni presi nei confronti dei confidi, degli istituti di credito e ricorrere alle opportunità che questo disegno di legge prevede, in quanto è stata attivata un'estensione dell'anticipazione a tutte le misure di aiuto previste nel PSR: misure agroambientali, indennità compensativa, il benessere biologico, "Natura 2000", già ricordati dal collega Cretier. Credo che questo sia un aspetto importante, ma soprattutto l'importanza è stata riconosciuta anche dal mondo agricolo, da quello che è già trapelato all'esterno su questa discussione. Io ho avuto modo di verificarlo in quest'ultimo fine settimana in occasione di un'importante manifestazione che coinvolge tutto il mondo della zootecnia: le rassegne organizzate dall'AREV a Pont-Saint-Martin per tutta la zona della Mont-Rose e in ambito più circoscritto del mondo delle passioni...perché domenica ho partecipato alla "Bataille de Reines" di Saint-Marcel. Ho partecipato, lo dico sinceramente, anche per capire l'umore in merito a questo disegno di legge che oggi va in discussione. Io credo sia importante proseguire su questa linea e soprattutto far sì che ci sia la massima applicazione di tutto quanto previsto, prendendo in considerazione tutta la casistica delle situazioni che, con delle misure diverse, hanno visto l'adesione delle nostre aziende.
Dal confronto con gli agricoltori emerge quello che io chiamo il "concreto pragmatismo" che noi dobbiamo riconoscere agli agricoltori. Loro ad un certo punto dicono: "sentiamo tante affermazioni, tante promesse, tante cose ma vogliamo vedere la sostanza". La sostanza non è tanto l'anticipo, che sicuramente è importante in questa fase perché sposta di un anno il momento delle restituzioni, ma chiedono in maniera importante - e quindi questo è l'auspicio che faccio mio - di avere nel più breve tempo possibile la risoluzione delle problematiche ostative all'entrata a regime dei pagamenti del PSR e PAC, andando a considerare tutte quelle disparità di trattamento che ci sono state in merito alla PAC. Le responsabilità abbiamo già avuto modo di capire che sono di vario livello perché la materia è complicata. Io ho avuto occasione negli anni di occuparmene e garantisco che è un tema complicato, quindi non ci sono delle semplificazioni e dei bypass che permettono di risolvere le cose facilmente, però l'auspicio è che, giunti a questo punto, sia necessario dare un impulso importante con possibilmente la collaborazione di tutti gli attori. Il massimo coinvolgimento ci deve essere da parte delle associazioni di tutti i portatori di interesse e da parte dei Consiglieri tutti. Mi fa piacere che ci sia stata personalmente una discussione in commissione, che ha permesso di valutare in maniera unanime positivamente questo passaggio, ma ripeto: è un passaggio.
Il lavoro da fare è tanto e quindi l'auspicio...io l'ho già detto in commissione e mi riallaccio brevemente a quanto già espresso dal collega Cretier...è importante che anche nella revisione del PSR di metà percorso, o di percorso intermedio si vada a prendere in considerazione tutto quanto è possibile per dare una dovuta attenzione, esaminando le singole misure e soprattutto dandoci l'opportunità di discuterle in commissione non a lavori finiti ma in itinere, cosa che credo sia importante perché ognuno di noi può dare il suo contributo, e andare a vedere nelle pieghe dei rapporti con la Commissione europea quelli che possono essere degli interventi efficaci per questo settore così in difficoltà. Sicuramente ci sarà modo di ritornare su questi argomenti, lo spero, nel frattempo annuncio il voto mio personale favorevole in quanto consequenziale a quanto già fatto in commissione.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Esprimo anch'io la più grande soddisfazione per questo disegno di legge, che dà una risposta immediata ad un settore chiaramente in difficoltà, perché il settore dell'agricoltura è in grande difficoltà. Lo fa sulla base di una modifica di legge che io sia in Consiglio che in discussione in commissione ho sempre ritenuto che se si andava in questa direzione, andava fatta una modifica di legge e non poteva essere una delibera di Giunta che superava il testo di legge della finanziaria. Lo fa anche sulla base di alcuni dati di fatto che derivano da una di quelle preoccupazioni che noi avevamo già esternato sulla brevità, sull'immediatezza, sulla necessità di restituire in tempi troppo brevi queste anticipazioni, in quanto si rischiava di restituirli dopo pochi mesi. Allunga questo termine fino a fine giugno dell'anno prossimo, per cui sicuramente è un ottimo disegno di legge, che dà un aiuto concreto ad un settore in grande difficoltà, dopodiché concordo con quello che diceva prima il collega Isabellon, nel senso che poi paradossalmente la gente chiede di avere certezze, perché la vera partita si giocherà quando si riuscirà a dare certezze e di avere accesso a queste risorse, per cui risolvere le problematiche con AGEA e quant'altro. Sappiamo che è una partita difficile da risolvere in maniera unilaterale tenuto conto che alcune prerogative che la Valle d'Aosta ha inserito in quel programma sono difficilmente riscontrabili nel programma di riferimento.
Sono anche contento per un secondo aspetto che ci tengo a sottolineare. Lo dissi anche in quest'aula che, tenuto conto che il settore agricolo era tutto nel passato in difficoltà, che c'erano state nel passato delle anticipazioni, non mi pareva così corretto che ci fosse lo stesso trattamento per chi aveva restituito e chi non aveva restituito. Pertanto la precedente delibera di Giunta che diceva di finanziare solo la differenza tra quanto non restituito a me pareva sinceramente non così garantista come appare in questo disegno di legge, che fissa un punto fondamentale nel senso di dire che la differenza che viene erogata è la differenza tra il debito delle tre annualità che non sono state restituite, ma soprattutto individua nella Regione, un ente pubblico il debitore. Nel senso che non è più AREA Valle d'Aosta il debitore che, tra mille difficoltà, ha intrapreso delle azioni legali, ma è la Regione in questo caso nella quale viene individuato il debitore. Con questo io penso sinceramente che si possa dare anche una risposta, e mi auguro definitiva, a tutte quelle aziende che erano in grande difficoltà, che non hanno restituito le annualità 2007, 2008 e 2009, ma che con questo daranno alla Regione comunque la possibilità di avere un debitore chiaro, che dovrà comunque...come viene previsto in legge: "...subordinata al riconoscimento da parte del beneficiario del debito nei confronti della Regione...", e non più di AREA. Mi pare che andiamo nel senso di riproporre un discorso di equità, perché io sono convinto che tra mille difficoltà coloro che hanno magari restituito delle annualità pregresse l'hanno fatto magari con mille sacrifici, per cui avere due pesi e due misure sinceramente non mi pareva corretto. Con questo posso esprimere la mia massima soddisfazione, poniamo di nuovo un discorso di equità.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Grosjean, ne ha facoltà.
Grosjean (UVP) - Anch'io per condividere questo momento importante per il mondo dell'agricoltura. È incredibile che questi sistemi di sostegno all'agricoltura debbano passare per delle strade così complicate. Sono state abolite tutte le leggi di settore, si era fatto all'inizio della legislatura un gran parlare di questo PSR, anzi con il discorso della PAC si dovevano risolvere tutti i problemi dell'agricoltura, anzi ne sarebbero arrivati di più e, ahimè, siamo arrivati in un momento di confusione totale e per la seconda volta, come era già successo per la programmazione 2007-2013, si deve intervenire come Regione a fare delle anticipazioni. Questo è veramente un sintomo di difficoltà che va studiato a fondo, perché non è ammissibile che ci siano aziende che sono tre anni che non vedono un finanziamento, che non vedono un aiuto, un diritto previsto da delle normative europee. Qui non parliamo di contributi regionali, parliamo di normative europee. A livello nazionale ci sono Regioni che sono molto più avanti, ci sono anche Regioni che hanno dei problemi, come la nostra, ma vi ricordo che noi per il momento siamo in coda, siamo gli ultimi. Veramente quindi c'è qualcosa che non funziona e bisognerà non fermarsi su questo primo passo fondamentale.
Ringrazio l'Assessore per aver preso in mano subito la situazione in pochi giorni perché l'agricoltura della Valle d'Aosta veramente è in un momento di forte difficoltà, l'hanno ribadito tanti altri colleghi e va sicuramente sostenuta e soprattutto andrebbero mantenute o si dovrebbe cercare di mantenere quelle promesse che un po' di anni fa...ci eravamo sentiti dire alla presentazione del PSR che con la PAC...adesso 30 aziende forse hanno preso un po' di soldi PAC, gli altri sono rimasti tutti in una confusione incredibile. Fortunatamente che con questa prima azione riusciamo a risolvere un problema del PSR, quindi sicuramente siamo favorevoli a questa iniziativa come avevamo già espresso in commissione.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Testolin, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Alla luce della presentazione di questo disegno di legge, dopo aver ascoltato gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, prendo a mia volta la parola per spiegare quello che è stato il percorso che ci porta oggi qua a discutere in quest'aula di questo disegno di legge. Un disegno di legge che va nel solco della continuità rispetto a quanto già approvato all'unanimità nella legge di stabilità, e ribadisce ancora una volta la possibilità di concedere alle aziende agricole valdostane, in forte difficoltà di liquidità per i motivi già espressi dai colleghi: i ritardi di AGEA nel pagamento delle annualità 2015 e 2016, un anticipo relativamente alle misure attese che possa aiutarli nello svolgimento delle normali attività aziendali.
Oggi, come nel mese di novembre, questo argomento rappresenta un impegno comune della politica - ne sono a testimonianza i vari interventi - che si è trovata allora e si trova ancora oggi unanimemente convinta nel sostenere un'iniziativa che vada a dare una risposta ad un settore importante, per cui, senza troppi giri di parole, possiamo affermare che voteremo a livello di gruppo dell'Union Valdôtaine questo provvedimento senza nasconderci assolutamente dietro qualsiasi tipo di osservazione negativa. Tuttavia credo sia opportuno apprezzare con spirito costruttivo quelle che sono state le tappe e le iniziative che ci porteranno oggi a condividere l'approvazione di questo documento. Documento che porterà alcune modifiche - è già stato detto - al precedente testo di legge sia alla luce delle situazioni che hanno limitato l'utilizzo di questa opportunità da parte delle aziende destinatarie, sia relativamente alla possibilità di estendere l'anticipo ad alcune ulteriori misure. Questo grazie al fatto che i primi 3,5 milioni di euro erogati da AREA a febbraio hanno liberato delle risorse sulle misure indennità, che consentono oggi di ampliare senza aggiungere risorse proprie l'operazione di anticipo anche al benessere animale, al biologico e alle misure di "Natura 2000".
Il ripercorrere le tappe che ci portano alla discussione odierna mi permetterà di concludere il mio intervento con una domanda nel merito della responsabilità amministrativa e finanziaria che sta a parallelo di questa norma, che viene proposta oggi e di una valutazione di ordine più squisitamente politico che toccherà le affermazioni fatte ora dal collega Gerandin.
In merito all'argomento dibattuto in maniera importante in quest'aula in questi anni, a causa della continua difficoltà di AGEA a rispettare le tempistiche di pagamento agli agricoltori, sollecitata dalla politica, il Governo regionale nel mese di novembre (il Governo regionale allora in carica) si era assunto in una delle sedute precedenti all'esame della legge di stabilità 2017 l'impegno a reperire le risorse per anticipare agli agricoltori le spettanze a cui avevano diritto nell'attesa che arrivassero i pagamenti da parte di AGEA, impegno assunto in questa sede dal sottoscritto e dall'allora Presidente Rollandin. Si era così concretizzato in un emendamento presentato congiuntamente dall'Assessorato dell'agricoltura e dall'Assessorato delle finanze e proposto in II Commissione consiliare in sede di analisi della legge di bilancio 2017 e alla luce del mantenimento di tutta una serie di equilibri finanziari e nel rispetto di tutte quelle esigenze alle quali un'Amministrazione attenta e responsabile deve rispondere, prevedeva l'anticipo del 100 percento dell'annualità 2015 relativa alle misure di indennità compensative e di agroambiente, per un totale di 13 milioni di euro di anticipi complessivi che potevano essere erogati, prelevabili questi e utilizzabili temporaneamente dai fondi di rotazione della prima casa. La proposta contenuta nell'emendamento prevedeva il rimborso delle somme anticipate entro il 30 giugno 2018, proprio come previsto oggi nel disegno di legge che siamo chiamati ad approvare. Prevedeva il 30 giugno 2018 per un motivo che evidentemente non era sfuggito allora, come non sfugge oggi, che è legato all'incertezza in merito alle date di pagamento di AGEA e che quindi voleva assolutamente tutelare gli agricoltori sulle tempistiche di rimborso laddove gli stessi non avessero in tempi brevi ricevuto da AGEA quanto era in loro diritto. Dal 2018 poi - questa è un'altra valutazione che ci aveva portato ad inserire questa data come data ultima per il rimborso - AGEA dovrà finalmente impegnarsi, così come previsto dalla Comunità europea, a pagare le spettanze entro il 30 giugno dell'anno successivo e quindi dovrà necessariamente accelerare anche per erogare i pagamenti non ancora eseguiti relativi alle annualità precedenti.
A seguito di questa proposta della maggioranza in sede di discussione in aula sull'argomento, i gruppi ALPE e Gruppo Misto (vedi Gerandin) - per rispondere anche a quella che è stata un'affermazione della collega Morelli - rilanciavano chiedendo, oltre all'anticipo del 100 percento delle misure citate per il 2015, anche l'anticipazione del 60 percento relativa alle stesse misure dell'annualità 2016, portando così la cifra necessaria a garantire tutte le potenziali anticipazioni dai 13 milioni ai 20,8 milioni di euro. Tale richiesta, raccolta, valutata e poi fatta propria dalla maggioranza e inserita dalla stessa nell'articolato che prevede la concessione degli anticipi, ha però comportato, su segnalazione delle Finanze, di dover introdurre come limite massimo di rimborso per una parte di queste anticipazioni la data del 30 giugno 2017 per garantire con ragionevole certezza che i fondi, momentaneamente attinti dai fondi di rotazione della prima casa e prestati al fondo temporaneo per le anticipazioni, fossero comunque resi disponibili per garantire i bisogni e le programmazioni di finanziamento dei mutui prima casa da erogarsi quest'anno.
Alla luce di questa considerazione, si evincono due aspetti: il primo, che l'inserimento della data di rimborso del 30 giugno 2017 di una parte delle anticipazioni è stato dettato dalla necessità di trovare un equilibrio tra le due esigenze: quella di trovare i fondi per le anticipazioni AGEA e quella di garantire i fondi necessari per erogare mutui prima casa e che tutta la politica ha condiviso questo percorso, tant'è vero che l'introduzione del sub-emendamento che prevedeva il rimborso al 30 giugno 2017, invece che al 30 giugno 2018, presentato dal sottoscritto e dal collega Nogara - l'ho già citato quando ero fra i banchi del Governo - che lo ha illustrato nell'aula, è poi stato condiviso e votato all'unanimità da tutte le forze presenti in Consiglio. In seconda battuta, voleva dire che questa situazione doveva andare a risolversi o con il pagamento a breve delle misure del PSR per molti se non per tutti gli aventi diritto, oppure che si trovassero altre risorse da imprestare al fondo per gli anticipi, in modo da non pregiudicare il funzionamento dei fondi di rotazione della prima casa. Oggi, alla luce del ritardo dei pagamenti AGEA e della necessità che tutti noi condividiamo assolutamente di posticipare la scadenza dei rimborsi degli anticipi 2015 al 30 giugno del prossimo anno, per rendere più sostenibile e interessante l'iniziativa per le aziende potenzialmente beneficiarie e anche alla luce di quanto affermato dall'Assessore Viérin in commissione consiliare alla presentazione del disegno di legge, dove alla domanda se il provvedimento fosse stato condiviso con il collega Assessore Chatrian e il collega Assessore Borrello, per verificare questo equilibrio tra le varie necessità dell'Amministrazione: tra la necessità di proroga al rimborso degli anticipi concessi e quella di avere i fondi per concedere i mutui della prima casa nel 2017, lo stesso affermava che il provvedimento era stato condiviso senza però riuscire a dare contezza in merito alle garanzie della capienza del fondo mutui per la prima casa. Evidentemente non essendo in possesso di tutti i dati necessari per dare questo tipo di rassicurazione.
Mi permetto solo in questa sede di chiedere agli Assessori Borrello e Chatrian se dal punto di vista della prudenza e della buona amministrazione che aveva animato la scelta nel mese di novembre, oggi sia cambiato qualcosa da un punto di vista contabile e di risorse. Se così è, ne prendiamo atto e capiamo anche il muoversi di questo meccanismo rispetto a novembre. Dunque nel caso che gli anticipi di AGEA dovessero essere tutti concessi e i pagamenti di AGEA non dovessero arrivare in tempi brevi, voi siete in grado di garantire sufficienti fondi per erogare i mutui prima casa quest'anno? Questa è la domanda che evidentemente noi ci poniamo e vi poniamo per capire come questo provvedimento ha potuto andare avanti, alla luce di una situazione che prevede 20,8 milioni di euro imprestati a questo fondo per l'agricoltura, e ben venga e ne siamo assolutamente convinti e voteremo questa legge, ma vogliamo altresì sapere quali sono le situazioni che permetteranno di andare ad erogare i mutui prima casa.
Prima di concludere - e passo ad una questione un po' più frivola ma neanche troppo - ancora un'osservazione in merito al comma 2 dell'articolo 1, che introduce in legge la possibilità di concedere gli anticipi del 2015 e del 2016 anche a chi ha ancora gli importi da restituire ad AREA. Lo ha ripreso giustamente il collega Gerandin prima, sulle vecchie anticipazioni 2007, 2008, 2009. Questo aspetto permette all'agricoltore, una volta saldato il vecchio debito con parte della nuova anticipazione, di incassare la somma restante. È corretto? Ebbene, questa opportunità, assolutamente lecita, era esattamente quella che era stata inserita nella delibera applicativa del dicembre scorso. Uguale. Permettendo di estinguere contestualmente alla richiesta di anticipo 2015-2016 il debito pregresso con AREA. Questa opportunità, data ad aziende in forte difficoltà finanziaria per i più disparati motivi, per consentirgli di accedere anch'esse agli anticipi, aveva scatenato le ire degli attuali Assessori Chatrian e Roscio e del Consigliere Gerandin, che avevano classificato tutto il provvedimento come un "premio ai furbetti". Sottolineando con questo concetto e prodigandosi nei giorni successivi ad informarsi tramite un accesso agli atti per capire chi fossero quelli che avevano usufruito di questa opportunità e, più in generale, chi fossero tutti i debitori di AREA. Oggi, sapendo queste informazioni, invece di dare corso - come avevano promesso a suo tempo - a non so quale iniziativa in merito all'argomento, siamo invece a registrare un voto convinto degli Assessori Roscio e Chatrian, che in Giunta hanno approvato il disegno di legge, e del Consigliere Gerandin che in commissione - e oggi lo ha ripetuto in aula - nell'analisi del disegno di legge, con fare visibilmente imbarazzato così come oggi si è voluto portare un po' avanti con questo intervento...e combattuto, si è limitato a dare un okay: "adesso che è in legge, sì che va bene".
Sa, Consigliere Gerandin e Assessori, sulle questioni di principio non è che va bene se è in legge, e non va bene se è in delibera, il dubbio che sorge è che per voi possa andare bene se siete seduti da una parte e non va bene se siete seduti dall'altra parte del Consiglio. Allora, come l'avrebbe detta l'Assessore Chatrian des deux l'une: o voleva fare una solita, sterile, inutile polemica prima, o la sua mancanza di coerenza è talmente forte che il "furbetto del quartierino" è diventato improvvisamente un soggetto da tutelare. A quelli che hanno dato la palma della coerenza al collega Gerandin per aver rifiutato di accollarsi qualche responsabilità in più nella nuova maggioranza, incoronando questa scelta come un gesto di onestà intellettuale, chiederei invece di farsi delle domande su dove sia la coerenza di prese di posizione come questa, che peraltro non vorrei fossero troppo influenzate dalla conoscenza delle risposte dell'accesso agli atti, che hanno dato al collega una lista di nomi sui quali interrogarsi, ma questo aspetto lo lascio volentieri sia alla sua coscienza che alla sua onestà intellettuale.
Per il resto credo che complessivamente il disegno di legge per noi non dia nessun tipo di problema ad essere votato, anzi è un disegno di legge che votiamo convintamente, previo evidentemente qualche tipo di informazione aggiuntiva sulla disponibilità economica perché una buona Amministrazione deve tenere, così come si è fatto nel mese di novembre, un equilibrio all'interno delle necessità di tutta la popolazione.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin per il secondo intervento, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Ho ascoltato attentamente la ricostruzione di assoluta fantasia dell'ex Assessore, che, secondo me, probabilmente in un confronto con la sua coscienza, non trovando niente di meglio, ha interpretato le prese di posizione. Io nel mio intervento sono stato chiarissimo nel dire qual è la differenza tra un testo di legge e l'altro.
Cominciamo dalla prima affermazione: che, assieme con il gruppo ALPE, abbiamo presentato la richiesta di anticipare anche il 60 percento del 2016. Ne siamo ben lieti, Assessore, per fortuna, ci abbiamo pensato noi. Io le ripeto ancora: ma dov'era lei all'epoca? Perché all'epoca era Assessore. Pertanto che la minoranza si sia preoccupata di dire: "garantisco il 2015 e l'anticipazione del 2016", io in tutta sincerità non vedo dove abbia sbagliato. Io non lo so dove abbiamo sbagliato a proporvi un testo del genere, perché era il minimo che un Assessore dovesse preoccuparsi, tenuto conto che lei per mesi in quest'aula ci ha detto: "il mese prossimo arrivano i soldi" e ce lo ha detto svariate volte, ad ogni interpellanza era: "il mese prossimo", "abbiamo sottoscritto con AGEA, il mese prossimo". A noi è sembrato il minimo proporre l'anticipazione anche del 60 percento. In commissione ci siamo preoccupati che queste risorse avessero copertura, perché sicuramente il mondo dell'agricoltura è in grandissima difficoltà, per cui abbiamo proposto l'emendamento. Ci siamo anche preoccupati che queste risorse fossero capienti anche per la prima casa, perché la preoccupazione rimane la stessa: che ci siano le risorse per la prima casa, ma sicuramente per l'anticipazione, per cui non è cambiato assolutamente nulla.
In commissione le dissi, Assessore...ma la cosa che mi meraviglia - come mai è stato seduto tra i banchi di Giunta... - è che non ha ancora ben capito la differenza tra un atto che può fare di Giunta rispetto ad un atto di governo. Se io ho una finanziaria che mi impone alcuni paletti, lei può fare tutte le delibere di Giunta che vuole, non sono legali, non sono corrette, non hanno alcun presupposto di legalità, perché con un atto di Giunta lei non può superare una norma di legge. Io ero convinto che questo lo sapesse, per cui glielo ho detto in forma collaborativa e pensavo l'avesse recepito come un consiglio sinceramente, per cui la mia preoccupazione era solo ed esclusivamente quella.
La mia preoccupazione, e l'ho detto anche qua dentro e ho avuto accesso agli atti...e le posso dire, Assessore, che al suo posto mi sarei preoccupato prima, perché ci sono sei pagine scritte in piccolo di gente che non ha restituito, di agricoltori che non hanno restituito quelle che sono state le anticipazioni. Cosa ha fatto in questi anni? Come mai non si è preoccupato di capire il perché non avevano restituito queste risorse, il perché erano state promosse delle azioni legali contro qualcuno e qualcuno no? Avrei gradito che lei dicesse questo in aula. Siccome ho avuto questo accesso agli atti e mi sono preoccupato quando ho visto questa lista di persone che erano in debito, ma erano in debito verso AREA, un soggetto terzo che ha dovuto mettere in mano ai legali privati la possibilità di recuperare queste risorse. Lei era talmente a conoscenza, Assessore...se non glielo hanno detto, lo chieda al collega Perron che era alle Finanze, che in sede di ricognizione dei residui pregressi li avete cancellati come inesigibili. Io questo l'ho detto in aula. Vede la differenza? Io le cose le dico qui in aula! Li avete cancellati come inesigibili, ma sono milionate.
Quando l'Assessore viene in commissione con un testo di legge completamente diverso - perché il suo, abbia pazienza, era un'altra storia - e dice: "sono disposto a mettere in legge che il debito non è più verso un soggetto privato (AREA) ma verso un soggetto pubblico e gli chiedo di sottoscrivermi il riconoscimento del debito verso la Regione", permette che, a fronte di quelle sei pagine di elenco, io oggi voti a favore? Ma è il minimo che posso fare: votare a favore, perché la Regione avrà titolo per fare il recupero e porterà tutti gli agricoltori, io mi auguro, perché ci sono tante aziende cessate anche tra queste. E ci sono tante aziende che magari, pur non restituendo...Assessore, perché non si è preoccupato magari di farsi segnalare da AREA alle sue strutture questo elenco in modo da non dare più i contributi? Questi hanno continuato a percepire contributi, non hanno restituito l'anticipazione, per cui veramente se lei vuole lavarsi la coscienza, ha tutto il diritto di farlo, ma non può farlo chiamandomi in causa, assolutamente no! Sulle responsabilità che posso avere o non aver scelto di prendere in questo Governo, sono scelte politiche che sinceramente non ho per nessuna ragione intenzione di condividere con lei, perché lei di scelte ne ha fatte tante altre e non mi sono mai permesso politicamente di metterle in discussione. Non ho mai capito il suo ruolo di Assessore, perché probabilmente era necessario agire in altra maniera.
Se lei non è stato in grado di porre rimedio al recupero di queste risorse e l'unica soluzione che ha trovato...io penso che glielo abbia spiegato l'Assessore Perron che avete fatto questo provvedimento; se non glielo ha spiegato, magari ha perso l'occasione in Giunta di spiegarglielo, perché l'unico provvedimento che siete stati capaci di fare - ed è una vergogna per tutti quelli che hanno restituito - è cancellare questi debiti del bilancio regionale. Io lezioni di moralità, lezioni di competenza e lezioni di bilancio da lei proprio non ne prendo!
Presidente - Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore Viérin Laurent per la replica, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - J'ai écouté avec attention les collègues que je remercie pour leurs précieuses interventions surtout sur un thème que nombreux collègues ont reconnu, c'est-à-dire des mesures importantes et urgentes pour l'ancien domaine de l'agriculture qui est en profonde difficulté et a besoin de mesures urgentes et nécessaires.
Non voglio ripetere cose che i colleghi hanno detto, ma vorrei soprattutto ringraziare i membri della III Commissione, perché, al di là di qualche intervento in aula un po' stonato, credo che tutti gli interventi siano andati in un'unica direzione, che non è politica o partitica, ma vuole aderire a misure urgenti che devono rilanciare un settore. Del lavoro fatto in commissione sono particolarmente lieto, anche a fronte di qualche discussione di questa mattina che metteva un po' in dubbio il metodo di lavoro di alcuni Assessori del passato sulla condivisione nelle commissioni. Questo è il primo provvedimento che ho portato all'attenzione della commissione e devo dire che è stato discusso, prima ancora che con le commissioni, con le associazioni di categoria, perché non dimentichiamoci - qualcuno lo ha citato - che il mondo rurale agricolo valdostano è codificato dal punto di vista "sindacale" in associazioni e, una volta condiviso con le associazioni e soprattutto in commissione, fino all'ultimo emendamento che oggi arriva in aula, abbiamo trovato una sintesi che anteponeva gli interessi del mondo agricolo a certe prese di posizione che sinceramente io tenderò a non commentare - anche perché l'abbiamo già affrontato sia attraverso comunicati stampa che in commissioni - che, secondo me, non vanno nell'ottica di risolvere i problemi ma semplicemente di creare una polemica che noi non vogliamo cercare, soprattutto perché il mondo agricolo non ha bisogno di polemica.
Vede, collega Testolin, io non so e non voglio neanche mettere in discussione il lavoro che è stato fatto, non è competenza del sottoscritto, né di nessun altro, ma mi rifaccio a tre lettere che abbiamo ricevuto in queste ultime settimane: una dell'AREV, una del Mouvement Montagne, che è una nuova associazione che rappresenta una panoramica del mondo rurale valdostano, e una della CIA, assieme ad altri che si sono espressi in queste settimane, che gridavano, attraverso delle missive - inviate tra l'altro anche ai Consiglieri -, un'estrema necessità di intervenire modificando delle cose che evidentemente non hanno funzionato.
Mi permetto quindi di dissentire leggermente quando ci vuole spiegare un percorso, che non è stato portato avanti da singole persone, ma è stato portato avanti in condivisione con le associazioni e dai membri della III Commissione. Quindi bisogna riconoscere questo lavoro, il che non è sminuire il lavoro di altri, ma non è neanche cercare di cavalcare ciò che altri hanno fatto. Vorrei anche ringraziare i funzionari, le strutture, in particolare Alessia Glarey e Piero Bionaz, perché anche l'ultima modifica legislativa è arrivata in extremis per cercare di scrivere meglio alcune cose che in termini di rassicurazione dovevamo tradurre da un punto di vista normativo.
Per venire alla questione, abbiamo presentato un "pacchetto agricoltura", che non prevede solo queste misure urgenti - e darò alcune risposte ai colleghi che le hanno richieste - ma si articola su due assi che recepiscono le esigenze urgenti, atti concreti senza troppa filosofia: il primo asse è la questione dei mancati pagamenti, degli anticipi. Alcuni lo hanno spiegato bene, ci sono delle modifiche sostanziali rispetto alla previsione, perché dei 20 milioni stanziati non so quanti sanno in che misura sono stati utilizzati. Questa previsione che noi tutti speravamo fosse accolta da un grande numero di allevatori e di agricoltori, viste le esigenze, su 20,8 milioni ha visto l'adesione per 1,4 milioni. Non preoccupiamoci quindi della capienza dei fondi, preoccupiamoci di dare delle misure che effettivamente siano utilizzabili dal mondo agricolo. Questi 20,8 milioni quindi noi li mettiamo a disposizione riaprendo i termini, perché tante persone, tante aziende non hanno effettivamente - come alcuni colleghi hanno ricordato - avuto accesso perché già indebitate attraverso le fideiussioni con le banche in parte, quindi non a costo zero, per rispondere al collega Cretier, ma anche e soprattutto per il termine del 30 giugno. Lei ci ha spiegato con un linguaggio anche molto tecnico perché aveva optato per il 30 giugno. Secondo noi, il 30 giugno è stata la data che ha fatto fallire questi anticipi, perché era improponibile che noi aprissimo a inizio anno delle misure di anticipazione con restituzione al 30 giugno, che era il giorno dopo in pratica. Noi quindi rivendichiamo il 30 giugno dell'anno prossimo, data in cui, tra l'altro, l'Europa deve controllare che tutti i pagamenti siano effettuati. Al di là di questo, è un tempo ragionevole speriamo, senza fare troppi proclami su quando risolveremo le questioni di discrepanza, problematiche fra AREA, AGEA e tutti i problemi che alcuni colleghi hanno sollevato, ma la cosa principale è che gli allevatori devono avere la certezza dell'anticipazione di un diritto che loro hanno acquisito. Questa è la prima modifica rispetto al passato di un percorso che lei oggi ci ha spiegato, è un percorso diverso con dei contenuti diversi. Riapriamo anche per chi non ne ha fatto domanda, lo facciamo a costo zero e lo riapriamo anche su misure che voi non avevate tenuto in considerazione: la misura bio - sono solo 70 aziende in Valle d'Aosta, ma anche da un punto di vista filosofico è un messaggio interessante da lanciare -, la misura del benessere e la misura "Natura 2000". Pensate che un utente ci ha segnalato questa suggestione, l'abbiamo portata in commissione, l'abbiamo condivisa e l'abbiamo inserita, non su due misure ma su cinque misure, quindi non è il percorso del passato. Sulle due annualità proponiamo la riapertura perché le aziende non avevano avuto l'opportunità.
E, attenzione, i pagamenti venivano fatti sulla base di una tabella che arrivava da AGEA e per gli scarti superiori al 3 percento non venivano pagati. Quando siamo stati all'incontro con AGEA, abbiamo chiesto di poter pagare anche le cosiddette "anomalie", che spesso non sono responsabilità dell'azienda, fino al 20 percento. Ecco perché tanti non hanno avuto i pagamenti: perché quando c'era un'anomalia, anche solo del 4 percento, usciva zero su ciò a cui uno aveva diritto, anche in termini di anticipazioni perché poi l'Assessorato paga le anticipazioni sulla base delle tabelle che arrivano da AGEA ad AREA, quindi altra novità rispetto alle misure che non hanno funzionato, queste cose le dobbiamo dire anche per spiegarle. In questo senso potenzieremo anche l'informazione all'utenza, perché non è corretto dire che ciò che era stato fatto viene riproposto semplicemente con una proroga, non è così, quindi anche un po' di rispetto nei confronti del lavoro in primis della commissione e delle strutture competenti.
Oggi noi quindi stiamo sollecitando AGEA perché sia trasmesso tempestivamente il provvedimento, in modo che dopo la pubblicazione di questa legge con urgenza, venerdì della settimana prossima noi andremo in Giunta con la delibera applicativa e apriremo le anticipazioni: questo sarà ossigeno - come qualcuno ha detto - per le nostre aziende. Senza troppe polemiche quindi credo che abbiamo fatto un lavoro concreto, nessuno vuole rivendicare la primogenitura di questa cosa, abbiamo lavorato tutti assieme, in primis le categorie, sono loro che attraverso queste lettere ci hanno prospettato delle soluzioni, le abbiamo semplicemente recepite, ascoltate e tradotte in atti concreti e siamo lieti che tutti oggi aderiscano a questa cosa.
Altra questione. La questione del PSR non è un atto che passa in Consiglio, ma lo abbiamo condiviso in commissione prima di mandarlo avanti, quindi è merito anche in questo caso di un lavoro di condivisione, ricordo che sono fondi europei che, se non vengono utilizzati, vanno in disimpegno, bisogna restituirli. Non sono quindi risorse che vanno a togliere né alla prima casa, né a tutta una serie di cose citate oggi. Al collega Baccega in commissione abbiamo risposto e ci siamo capiti, perché non vogliamo che un settore venga messo contro l'altro. Noi abbiamo esigenza di risolvere un problema, che non preclude il fatto che ci siano anche altri settori, in questo senso con i colleghi l'abbiamo condiviso.
Il PSR è stato rivisto, condiviso e autorizzato anche a livello europeo, su tutta una serie di misure che non hanno funzionato da un punto di vista pratico. Sono usciti due bandi, per esempio, sulla misura 4.1.1: ci sono fondi per 17,8 milioni di euro, l'ultimo bando è uscito con 8 milioni, sono stati utilizzati 2,8 milioni. Non ha funzionato perché, ad esempio, noi sulla 4.1.1 portiamo dal 35 percento al 40 percento gli aiuti sull'innovazione delle attrezzature agricole, è una piccola miglioria. Però, visto che voi avevate previsto che si andasse a prevedere una spesa minima di 20 mila euro, l'abbiamo abbassata a 10 mila perché l'utenza ci ha segnalato che il tetto era troppo alto. Soprattutto sui lavori abbiamo portato dal 35 al 50 percento, perché anche in questo caso l'edilizia potrà ripartire, con lavori legati alla costruzione o all'ampliamento, con aziende che in diversi settori potranno rappresentare un indotto che riparte, ma se 17,8 milioni di euro che sono messi a disposizione noi non li utilizziamo perché l'utenza non accede, è perché qualcosa non ha funzionato, per com'è stata pensata, quindi abbiamo semplicemente anche in questo caso condiviso delle migliorie che non sono in continuità, anzi sono in discontinuità. Come sui giovani, tanto per dire che spesso parliamo di giovani, sui giovani abbiamo portato al 60 percento e al 50 percento: 60 per gli investimenti e 50 per le attrezzature.
Stiamo anche cercando di alzare da 80 mila a 120 mila euro il limite superiore di accesso alla misura 6.1. Abbiamo lavorato per ridistribuire, abbiamo riaperto ieri il bando sugli agriturismi per cercare di darci una pianificazione che vada a sostenere anche questo settore. Questo per dire che sono prime misure urgenti, quelle che necessitano di un intervento urgente, ne presenteremo altre nelle prossime settimane assieme ai colleghi per cercare di risolvere queste problematiche, quindi lo diciamo senza polemica, ma anche con un minimo di richiesta di rispetto per il lavoro che stiamo facendo.
Sicuramente il collega Isabellon ha centrato la questione delle problematiche che bisogna risolvere e che sono più delicate: pensiamo ai titoli, alla PAC, al fascicolo aziendale...al carico bestiame, tutte problematiche di cui si parla da diverso tempo e che sono oggetto di un'analisi per cercare di dare delle risposte. C'è tanta preoccupazione anche su tutta una serie di altre problematiche, ma avremo modo di poterne parlare. Ringrazio quindi, al di là dei membri della commissione, i colleghi che sono intervenuti, il collega Gerandin che ha sottolineato la questione della certezza di avere una possibilità di conguagliare ciò che uno deve con ciò a cui uno ha diritto, e soprattutto cercare di migliorare e di affinare un sistema che effettivamente ha avuto delle criticità.
Per rispondere anche al collega Testolin sulla questione della capienza, ricordando che sono i fondi per il 2017, se su 20 milioni ne abbiamo spesi solo 1,4, sapete che spesso l'Amministrazione ha delle difficoltà a spendere entro la fine dell'anno, anzi il collega Perron ci ricordava la questione dei residui: effettivamente, con il passaggio adesso di modifica di bilancio, bisogna addirittura fare attenzione affinché le risorse che sono impegnate vengano effettivamente poi spese. Questo è un po' un tentativo di ripartire, cercando di aiutare nella misura in cui un settore ha la possibilità, anche attraverso risorse che non vanno ad incidere direttamente sul bilancio regionale.
A proposito di bilancio regionale, noi crediamo che il fatto di utilizzare delle risorse extra bilancio sia un modo intelligente per aiutare i settori con delle possibilità, che siano questi fondi nazionali o strutturali dell'Europa, che sicuramente sono un aiuto per il settore soprattutto agricolo, quindi in questo senso ringraziamo per la piena adesione a questo provvedimento e soprattutto ci impegniamo in questo momento a rilanciare e soprattutto a prevedere altre misure che andranno a sostenere questo come altri settori che sono in difficoltà.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Dichiarazioni di voto? Non ci sono altre richieste, passiamo alla votazione dell'articolo 1 del disegno di legge n. 101 comprensivo dell'emendamento n. 1 della III Commissione e gli emendamenti n. 1 e n. 2 del Consigliere Nogara e degli altri componenti della III Commissione. Posso mettere in votazione l'articolo comprensivo degli emendamenti? Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.
Articolo 2: stesso risultato. Articolo 3: stesso risultato. Articolo 4: stesso risultato.
Posso quindi mettere in votazione il disegno di legge n. 101 nella sua interezza. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.