Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2622 del 23 febbraio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2622/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in merito al mantenimento della sede dell'Istituto Regina Maria Adelaide in via Torino ad Aosta".

Rosset (Presidente) - Punto n. 15 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola la collega Morelli, ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - Intanto vorrei dire che il titolo forse è un pochino fuorviante perché non parliamo di mantenimento del Regina Maria Adelaide, ma di evitare il trasferimento del Manzetti, giusto per essere chiari, che è comunque legato al problema sollevato dal Regina Maria Adelaide, ma non è specificatamente quello.

Ritorniamo quindi sull'argomento del trasferimento degli istituti scolastici di Aosta e dell'accorpamento di alcuni istituti presso quella che era stata definita la "scuola polmone", ma che poi si è rivelata essere una nuova scuola grande, definitiva che si prevede di costruire in regione Tzambarlet. Ci eravamo fatti interpreti, ma perché condividiamo la loro posizione, di quegli insegnanti, di quei genitori, di quei cittadini che avevano proposto una petizione al Consiglio regionale per chiedere che il Maria Adelaide rimanesse nella sua sede storica e si evitasse invece di andare a costruire una nuova scuola completamente decentrata in una zona periferica, all'esterno della città, una nuova scuola superiore che è quella che la maggioranza, la Giunta regionale vuole costruire in regione Tzambarlet.

In riferimento a questo tema, un altro istituto scolastico si è pronunciato in modo molto netto e molto chiaro contro il trasferimento a Tzambarlet e si tratta dell'Istituto Manzetti, che nella delibera della Giunta regionale n. 572 del 29 aprile 2016 è previsto venga trasferito nella scuola di Tzambarlet nell'anno scolastico 2020-2021, quando la scuola sarà ultimata, se sarà ultimata, visto che anche recenti notizie ci hanno fatto apprendere che c'è stato un ricorso al TAR, che ci sembra ritarderà sicuramente i lavori di costruzione. Veniamo al problema Manzetti. Il collegio docenti del Manzetti ha detto: "no" a larghissima maggioranza al previsto trasferimento dell'istituto nel polo di regione Tzambarlet e lo ha detto con delle motivazioni molto chiare che voglio leggere, perché credo vadano riportate nella loro integrità: "il Manzetti è in via Festaz, 27/A dalla sua nascita (1955), costituendone pertanto la sede storica. L'edificio è adeguato alle esigenze degli studenti, in prossimità della stazione dei treni e dei pullman, del convitto regionale, dei centri culturali quali la sala conferenze del Palazzo regionale, i teatri, i musei, il cinema, la biblioteca regionale che gli studenti frequentano e presso i quali partecipano a diverse iniziative. L'edificio è a norma per quanto riguarda la normativa vigente (legge n. 81/2008) ed è dotato della necessaria certificazione di prevenzione incendi, pertanto il collegio docenti ritiene che lo spostamento del Manzetti non risponda ad alcuna logica di necessità, avendo la sede di via Festaz spazi sufficienti per ospitare gli alunni iscritti agli indirizzi AFM e IT; che lo spostamento del Manzetti indirizzi AFM e IT presso il polo di regione Tzambarlet non porterebbe il previsto vantaggio di riunire la scuola in un unico edificio, in quanto per la sede dell'indirizzo CAT di via Chambéry, considerata la qualità della struttura, non è previsto alcun trasferimento. Infine, che tale scelta rappresenti un elemento di debolezza per l'istituzione, che sia fortemente penalizzante e discriminante per tutti gli studenti che dovranno recarsi in una sede periferica distante dalle stazioni e dal convitto vista la presenza di numerosi alunni fuori sede iscritti alla nostra istituzione".

Credo che non ci sia niente da aggiungere a quanto detto in modo molto chiaro dal collegio docenti. Questo coincide perfettamente con quella che era stata la nostra posizione in merito al trasferimento del Regina Maria Adelaide e riteniamo sbagliato concettualmente voler trasferire all'esterno della città una scuola superiore. Capiamo tutte le esigenze di ristrutturazione e di messa a norma, ma, dal nostro punto di vista, è utile alla città e utile ai ragazzi che le scuole superiori siano mantenute nel tessuto urbano e non marginalizzate. Assessore, noi siamo a chiedere come valuta la Giunta regionale questa presa di posizione estremamente chiara del Manzetti e se sono in corso delle valutazioni in merito alla delocalizzazione definitiva nell'area di Tzambarlet degli istituti scolastici di Aosta.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Rini, ne ha facoltà.

Rini (UV) - Grazie collega. Partirei subito con un accenno veloce a tutta la questione del Maria Adelaide, che è stata superata poi attraverso la collocazione in via Chavanne, dove gli studenti, i docenti e anche il personale non docente hanno trovato un ambiente messo in sicurezza e che - come peraltro dai sondaggi, dalle interviste appena pubblicate - ha riscontrato un'ottima soddisfazione sia da parte dei docenti che degli studenti, mentre gli studenti dell'ITPR sono rientrati nel loro istituto, nella loro sede principale di viale Federico Chabod, alla sede del Corrado Gex dall'inizio di quest'anno scolastico. Questi sono i due primi risultati di quel processo lungo, importante di messa in sicurezza degli istituti superiori della città di Aosta, un processo avviato con la delibera di Giunta n. 572/2016, dove il Governo ha approvato gli indirizzi per la riorganizzazione e la riqualificazione degli edifici scolastici di istruzione secondaria di secondo grado siti nella città di Aosta con l'obiettivo principale di garantire ai nostri ragazzi un ambiente, oltre che salubre, innanzitutto e soprattutto sicuro.

Tra gli edifici che necessitano in tempi mediamente brevi di interventi di adeguamento è ricompreso l'edificio ubicato in via Festaz 27/A, per il quale i lavori dovrebbero essere avviati a partire, come lei ha ricordato, dall'anno 2020. L'edificio in questione rientra inoltre in un piano di indagini sismiche da effettuarsi sugli edifici scolastici, al termine del quale verrà stilata una graduatoria con le priorità di intervento. Poiché presumibilmente anche l'edificio di cui trattasi, come peraltro tutti gli edifici scolastici non oggetto di interventi mediamente recenti, non risulterà verificato in base alle nuove prescrizioni normative in quella che è la materia puntuale sismica, sarà necessario prevederne la messa a norma con preventiva delocalizzazione dell'istituzione scolastica presso il nuovo complesso scolastico sito in regione Tzambarlet.

Un altro obiettivo è restituire - questo è un obiettivo importante - al convitto i suoi spazi. La crescente domanda registratasi negli ultimi anni - cosa che denota anche un ottimo servizio dell'accoglienza del convitto di Aosta, che credo sia uno dei fiori all'occhiello della nostra città - di servizi residenziali per alunni della scuola secondaria di secondo grado (posti di convittore) e anche dei servizi di ristorazione e assistenza per gli alunni di tutti i gradi di scuola (posti di semi-convittore) potrà essere almeno parzialmente soddisfatta quando il convitto rientrerà nella disponibilità dei locali dell'ala ovest dell'edificio che attualmente sono concessi in utilizzo alla Regione, dov'è stata collocata la sede del liceo linguistico.

Come indicato nella citata deliberazione della Giunta regionale, gli indirizzi ivi formalizzati, fermi restando gli obiettivi da perseguire, saranno oggetto di necessario monitoraggio e quindi di eventuali aggiornamenti in base alle mutate esigenze che dovessero emergere, anche perché poi le scelte dei ragazzi ovviamente non sono dati che rimangono statici e permanenti nel tempo, ma variano. Inoltre, sulla base delle successive esigenze, si valuteranno le opportunità e naturalmente si faranno le valutazioni del caso. Si conferma quindi la necessità di procedere con la costruzione della nuova scuola sita in regione Tzambarlet, una scuola che ha ottenuto un importantissimo finanziamento anche statale e credo che in questo momento non sia un elemento secondario, un istituto scolastico che vedrà l'inserimento di oltre 1200 studenti in un edificio sicuro, in un ambiente salubre e sicuro ai fini sismici e strutturali e dei servizi anche scolastici offerti.

Collega Morelli, mi consenta di non essere d'accordo con lei quando mi parla di zona periferica. Noi crediamo invece che la zona di Tzambarlet sia una zona inserita a pieno titolo nel tessuto urbano della città di Aosta, e credo che meriti anche di essere ricordato come in questa zona proprio negli ultimi anni c'è stato uno sviluppo importante anche di attività commerciali che guardano con vivo interesse. Abbiamo fatto la stessa discussione quando si parlava del Regina Maria Adelaide, dove alcuni commercianti giustamente - li capiamo - avevano la forte preoccupazione della dislocazione dell'istituto. Qui invece andiamo a ravvivare una zona che non è per noi periferica, ma è una zona importante, una zona che sicuramente oggi non ha tutta questa partecipazione e questo forte tessuto sociale ed economico, con comunque la presenza di un polo scolastico così importante che avrà degli spazi notevoli, anche di aggregazione, quindi, al di là dei servizi meramente scolastici, anche tutto il corollario che può ruotare intorno alla scuola stessa.

Noi crediamo che sia un fatto importante che vada proprio anche a rendere più importante anche dal punto di vista sociale ed economico una zona di Aosta che per noi fa parte a pieno titolo della zona centrale della città. Ad oggi, collega, nessuna comunicazione ci è pervenuta da parte del collegio dei docenti dell'Istituto Manzetti, ma ovviamente se la scuola ha piacere di interpellarci...anzi sarà nostra premura, vista la sollecitazione, di confrontarsi con noi proprio per gli sviluppi futuri, anche perché anche illustrare - crediamo che questo sia un passo importante - la prospettiva di sviluppo di questo importante polo scolastico crediamo che possa rassicurare tutti coloro che a diverso titolo andranno poi a "vivere" questo edificio scolastico.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli, ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - Lei quindi ci ha detto che non ha avuto nessun tipo di contatto con il collegio docenti e con gli insegnanti del Manzetti. Mi permetta di esserne stupita quanto meno, io credo che un Assessore all'istruzione pubblica che legge sul giornale articoli, notizie di questo genere quanto meno dovrebbe prendere contatto, soprattutto quando poi si sbandiera la partecipazione, la concertazione, il dialogo...mi pare che quanto lei ci ha appena detto si commenti un po' da solo.

Questione Maria Adelaide in via Chavanne. Non abbiamo dubbi che gli insegnanti e gli studenti siano contenti di quella scuola, è una scuola nuova: l'abbiamo vista tutti, l'abbiamo visitata, ma sicuramente sono contenti, altra cosa è andare a Tzambarlet, e mi pare che le osservazioni che fa il collegio docenti del Manzetti vadano in un'altra direzione.

Credo che sia una volontà di tutti noi garantire un ambiente salubre e sicuro ai nostri studenti. Chi è contrario? Non è questo il problema. Lei dice: "restituire al convitto i suoi spazi", non ci pare che il Manzetti sottragga spazi al convitto. C'è il liceo linguistico, non è il Manzetti, mi scusi. Ricordiamo en passant che sono disponibili e inutilizzati gli spazi del Collège Saint-Bénin, che sono del Comune di Aosta, ma che sono a disposizione della Regione per fini scolastici ed educativi, assolutamente inutilizzati. Sono anni che si parla di un loro utilizzo, ma evidentemente non interessano, evidentemente interessa di più andare a costruire una nuova scuola in regione Tzambarlet.

Finanziamento statale. Io non credo che un finanziamento statale concesso per un edificio scolastico non possa essere utilizzato per mettere a norma, ristrutturare o ricostruire addirittura un edificio scolastico, dove si trovava prima, quindi questa ci sembra una giustificazione abbastanza pretestuosa. La zona di Tzambarlet - lei dice - non è marginale: non è marginale per chi forse si sposta con l'auto, ma per chi come gli studenti deve avvalersi dei mezzi pubblici è una zona marginale e giustamente lo sottolineano sia gli attuali promotori di quest'azione (i docenti del Manzetti), così come lo avevano sottolineato i docenti, gli studenti e i genitori del Regina Maria Adelaide. Noi continuiamo ad avere dei grossi dubbi sulla necessità di costruire una scuola nuova definitiva, che siano necessarie delle soluzioni tampone per permettere di mettere a norma, di rendere salubri e sicuri tutti gli edifici scolastici di Aosta siamo perfettamente d'accordo, ma qui l'operazione è molto diversa: qui si parla di fare una scuola nuova da 1300 studenti, fra un po' diventeranno 1500, 1800, chissà quanti, perché poi chissà magari quali altri istituti scolastici si riveleranno non a norma secondo la nuova legge sull'antisismica. Continuiamo a nutrire grosse perplessità sulla necessità di questa realizzazione, anche perché riteniamo che le istituzioni scolastiche, le scuole superiori vadano mantenute all'interno della città, perché ciò che dicono i docenti del Manzetti è assolutamente vero e che gli studenti facciano bene alla città è un fatto, basta circolare nelle vie di Aosta nella pausa pranzo e nel pomeriggio, la vivacità, il plus che portano gli studenti delle scuole superiori - mi dice il collega Chatrian - dal punto di vista urbanistico sicuramente, dal punto di vista economico, dal punto di vista socio-culturale. La presenza di questi ragazzi nella città fa bene alla città, quindi noi rimaniamo sulla nostra posizione e vi chiediamo di riconsiderare ancora la possibilità di non andare a costruire questa scuola nuova definitiva in regione Tzambarlet.