Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2621 del 23 febbraio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2621/XIV - Interpellanza: "Accordo tra Ministro della salute e Assessori regionali in merito all'obbligatorietà delle vaccinazioni".

Rosset (Presidente) - Punto n. 13 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Questa nostra iniziativa che doveva essere discussa un paio di Consigli fa, poi è stata rinviata, quindi alcune cose sono successe nel mentre, deriva da una notizia apparsa sulla stampa che parlava del piano nazionale delle vaccinazioni. Un piano che prevede di incrementare l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'accesso alle scuole per i bambini delle materne e delle elementari, prevede l'aumento del numero delle vaccinazioni, con un fine condivisibile di riuscire ad aumentare la percentuale di copertura della popolazione. Ora però sappiamo che alcune controindicazioni anche sulle vaccinazioni ci sono, incrementando il numero aumenta questa probabilità di controindicazioni. Il tema noi riteniamo che sia molto delicato, perché, al di là della parte esclusivamente medica, esclusivamente tecnica, vi sono tutta una serie di altre implicazioni che riguardano sfere molto private, sfere etiche, sfere personali dove le posizioni delle famiglie non sono tutte identiche. La notizia però annunciava che dall'incontro tra il Ministro Lorenzin e i rappresentanti, gli Assessori delle autonomie speciali si era trovato un accordo per estendere questo piano di vaccinazioni ed estenderne quindi l'obbligatorietà. Sempre da quell'articolo di giornale emergeva come invece alcune Regioni, come, per esempio, la Lombardia, avevano ritenuto di dissociarsi. In allora, non c'era stata nessuna smentita né da parte del Ministero, né da parte dell'Assessorato, se non pochi giorni dopo un mezzo articolo che abbiamo trovato su una testata locale, che diceva che la questione non era proprio posta in questi termini, per cui noi siamo qui a chiedere alcune questioni all'Assessore: la prima è se questo incontro è avvenuto, se l'Assessore era presente e qual è stata la posizione in quell'occasione. Di seguito noi abbiamo visto che vi sono state alcune iniziative di informazione, ma noi chiedevamo in allora cosa si era fatto per coinvolgere le famiglie, perché si andasse verso una scelta consapevole e non imposta. Infine che intenzioni si hanno riguardo all'obbligatorietà delle vaccinazioni a livello della nostra Regione e non a livello nazionale.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Laurent Viérin, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Un po' in modo conseguente rispetto al 14 ottobre, quando avevamo discusso in quest'aula il tema delle vaccinazioni, concordo con il collega che si è un po' superata, ma sia anche utile discutere di questa tematica proprio per ripercorrere quello che noi abbiamo fatto, al fine di arrivare sia ad una dovuta informazione che a delle determinazioni concrete. Intanto la questione del piano nazionale vaccini era ferma da alcuni anni e finalmente ad inizio anno si è sbloccata con questo famoso accordo con le Regioni, al fine di delegare poi ad ogni Regione la parte regionale di programmazione. Nessuna operazione quindi è stata fatta fino ad allora se non che la codificazione in Valle d'Aosta della tematica passa attraverso il gruppo regionale vaccini, c'è stata il 25 gennaio la convocazione del gruppo vaccini - quindi antecedente all'iniziativa che è stata depositata - proprio per coinvolgere e dibattere non solo politicamente, perché la questione dei vaccini non è solo una scelta politica o amministrativa, ma deve essere e nascere da una condivisione politica, amministrativa, tecnica degli operatori del settore.

Ci siamo un po' interrogati e ciò che è uscito da quella riunione era di sollecitare a livello nazionale la parte politica (Governo) per dire che la questione dell'obbligatorietà o meno dei vaccini negli asili-nido non può essere affrontata da ogni singola Regione da un punto di vista politico, ma deve essere condivisa da un punto di vista politico e tecnico con un'idea di completezza anche a livello nazionale. Questo è stato il nostro punto di vista che abbiamo trasferito alla Conferenza, nella quale non ero presente, nel senso che era il giorno del Consiglio regionale, ma il nostro pensiero è stato comunque trasferito. Il 25 gennaio c'è stato un incontro - che, tra l'altro, è avvenuto in serata - ma non tanto tra gli Assessori tutti e il Ministro, ma tra il nostro collega alla sanità Saitta, che ha partecipato per conto delle Regioni essendo il Coordinatore politico della Commissione salute, e il Ministro. In quell'incontro è stato relazionato in merito considerato che durante la seduta della Commissione salute del 1° febbraio si era deciso di porre questo argomento. A smentita di quanto pubblicato sui giornali, sia il Ministro Lorenzin che il dottor Saitta comunque hanno precisato che non si è raggiunto nessun accordo circa l'approvazione di una legge nazionale, ma è stata portata l'idea eventualmente di agire - e il Governo l'ha recepita - con una legge nazionale sul tema delle vaccinazioni e legato ai percorsi scolastici, quindi è leggermente diverso rispetto a quello che anche noi avevamo letto dagli organi di informazione. Quello che è avvenuto quindi è avvenuto in una fase interlocutoria, dove la Ministra si è riservata di portare la questione all'attenzione del Ministro all'istruzione e della ricerca scientifica e del Governo, quindi è une affaire à suivre.

Al di là di questo, che è più il volet a livello nazionale, per quanto riguarda la seconda domanda: "quali sono state le modalità di informazione e di coinvolgimento delle famiglie", in quella riunione del gruppo vaccini del 25 gennaio abbiamo deciso di lavorare sul territorio con delle serate informative, perché crediamo che il problema delle vaccinazioni, al di là dei momenti che possono essere più o meno allarmanti in base alle patologie che si possono sviluppare sul territorio, è una questione che deve essere affrontata in termini di consapevolezza e di informazione. A Verrès, nella serata che abbiamo organizzato l'altra settimana con le amministrazioni comunali e l'azienda, è stato molto importante informare in una sala gremita, attraverso i tecnici, come le vaccinazioni negli anni si sono evolute e come oggi esiste in Valle d'Aosta una situazione molto tranquilla da un punto di vista della copertura vaccinale, che è l'indicatore che interessa oggi il mondo scientifico. Si ritiene prioritario rendere i cittadini consapevoli dell'utilità della vaccinazione per tutelare la salute individuale e quella della comunità e a livello di Commissione salute, di concerto con altre Regioni, è stato richiesto questo avvio di piano di comunicazione nazionale intanto - al di là di quello che poi noi faremo relativamente alla nostra Regione - promossa dal Ministero, di concerto con le Regioni, sui benefici e sulla sicurezza delle vaccinazioni, così come previsto dal PNV, e anche sui rischi, mettendo la comunità in condizione di essere informata su tutto ciò che esiste. Oggi quindi il piano nazionale è il 2017-2019 ed è evidente che l'obiettivo è quello di rendere comunque univoca l'offerta vaccinale per tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale, anche perché, come lei sa, esistevano delle previsioni che poi sono state abolite negli anni e poi sono state ripreviste. Oggi il piano nazionale vaccini, visto che i vaccini sono previsti nei nuovi LEA che entreranno in vigore, ci dà la possibilità di dire alla comunità le possibilità in termini di accessibilità e ciò che l'amministrazione sanitaria e la sanità valdostana propongono all'utenza.

"Quali sono le intenzioni riguardo all'obbligatorietà delle vaccinazioni a livello regionale": intanto, essendo le vaccinazioni parte costituente dei nuovi LEA e considerata la necessità di eliminare la disparità esistente tra le Regioni, noi riteniamo che sia necessario un allineamento normativo a livello nazionale, anche perché le iniziative arrivate dalle Regioni Toscana ed Emilia, che prevedono questo divieto d'ingresso per i non vaccinati all'asilo-nido e nella scuola materna, sono iniziative nate in loro autonomia sulle recenti emergenze sanitarie a seguito del forte calo delle coperture vaccinali registrato nell'ambito delle stesse Regioni, quindi sono decisioni che loro hanno assunto e che noi oggi non riteniamo essere in Valle d'Aosta una strada da percorrere. Noi riteniamo che l'informazione e la scelta che le famiglie hanno...devono essere delle scelte consapevoli e devono essere delle scelte avendo tutti gli strumenti per decidere sapendo i rischi esistenti in caso di mancata vaccinazione, ma anche quelli che ci possono essere con i vaccini. Oggi quindi si coglie l'occasione per ribadire che le nostre coperture sono buone e che le evidenze sono tali da creare una situazione di tranquillità, non ci sono allarmismi in Valle d'Aosta. I nostri operatori, in sinergia anche con i medici del territorio, i medici di medicina generale, con la sanità territoriale, con tutte le professionalità presenti sul territorio, oggi stanno creando una sinergia utile ad informare e ad agire in modo puntuale. Gli ultimi dati sulle coperture vaccinali della prima infanzia vedono la Valle d'Aosta leggermente al di sotto della soglia del 95 percento per le vaccinazioni obbligatorie, ma il livello nazionale è di 93,4, quindi in Valle d'Aosta la copertura è leggermente al di sotto del 95 percento.

Esiste comunque - questo per tranquillizzare la comunità - per legge, tramite l'autorità locale, la possibilità di instaurare in qualsiasi momento, se ci dovessero essere delle problematiche, l'obbligo vaccinale in una comunità se fosse scientificamente provato un rischio imminente per la salute pubblica - cosa che oggi non c'è assolutamente - e che fosse cagionato da una malattia prevenibile con la vaccinazione. Oggi quindi diciamo che, al di là della mediatizzazione di quello che è avvenuto, non esiste nessuna problematica in Valle d'Aosta e la situazione è monitorata costantemente da tutti gli attori che lavorano in questo senso.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie, Assessore, per la risposta che, da un lato, riteniamo comunque importante aver dato per fare chiarezza perché le notizie emerse avevano suscitato una certa preoccupazione nelle famiglie sull'onda dell'emozione, per esempio, per quanto riguarda i casi di meningite che vi sono stati, sull'onda dell'emozione di quello che è successo in alcuni territori nazionali, anche la Valle d'Aosta va in quella direzione, perché l'articolo menzionava: "incontro tra Ministro e Assessori alla salute regionale delle Regioni autonome: accordo trovato, quindi obbligatorietà per accedere agli asili", quindi la preoccupazione era legittima.

A noi sembra che quanto ci ha detto sia condivisibile, cioè il fatto di prevedere dei momenti di informazione per le famiglie, per la popolazione, in modo che si possa andare veramente non ad un'imposizione e si possa raggiungere magari un fine condivisibile: quello della copertura della popolazione. Non si vada quindi verso un'imposizione, ma verso quello che lei, Assessore, ha detto, ossia una scelta consapevole: che si sappia esattamente quali sono i pro, quali sono i rischi e le possibilità di reazioni alla vaccinazione, in modo che le famiglie possano scegliere in tutta tranquillità senza avere questa spada di Damocle sulla testa, che invece li spinge fortemente...perché poi sappiamo che dire a dei genitori con dei bambini piccoli e che devono comunque portarli all'asilo che c'è un obbligo diventa una cosa un po' delicata, e si potrebbero avere delle reazioni.

Ci sembra che la posizione assunta dalla Regione Lombardia fosse corretta: quella di condividere il problema, condividere la necessità di una copertura della popolazione, ma senza un obbligo. Noi quindi siamo soddisfatti della risposta, nel senso che la smentita c'è stata e non c'è questo rischio di andare incontro anche proprio a delle scelte etiche personali, dove invece non bisogna avere delle interferenze, dove ognuno può essere libero di scegliere, una volta informato, quello che meglio ritiene.

Presidente - Il punto n. 14 è rinviato alla seduta pomeridiana.