Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2593 del 7 febbraio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2593/XIV - Interrogazione: "Programma d'azione per garantire una maggiore efficienza nella realizzazione di lavori pubblici".

Rosset (Presidente) - Punto n. 8 all'ordine del girono. Ha chiesto la parola l'assessore Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (SA) - È un'interrogazione che ne racchiude quattro e non so se avremo il tempo per elaborare tutti i concetti, però sono sicuro che a breve ci ritroveremo in Commissione per approvare il piano operativo e allora avremo modo di approfondire meglio le questioni, che vanno affrontate con un'attenta analisi dei dati disponibili e vanno anche correlate agli andamenti nazionali, dove alcune cose erano già state anticipate nel DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale) che era stato presentato in Consiglio e che vedeva la Valle d'Aosta con una flessione al di sotto della media dell'area Nord-Ovest, che era meno 16,4 percento rispetto al meno 15 percento della Valle d'Aosta. Anche il rapporto del gennaio 2017 dell'osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) dava dei valori in termini di occupati che erano un pochino più confortanti rispetto agli anni precedenti. C'era un calo del 5,6 percento nel 2013, un calo di occupati del 9,5 percento nel 2014, del 9,2 percento nel 2015, mentre i primi nove mesi del 2016 danno un dato del più 0,3 percento. Niente di esaltante, ma un piccolo segnale confortante.

Passerei a rispondere al quesito n. 4, perché poi è la parte politica che più ci interessa, laddove si è fatto uno sforzo per avere una maggiore efficienza, che è l'obiettivo prioritario che ci siamo posti e quindi non parlerei di annunci, direi meglio comunicazioni: sono quelle legate all'approvazione del piano lavori, ai singoli interventi, alle leggi di settore, alla legge n. 26 e ai fondi di inclusione sociale che spesso hanno una scheda generica e vanno comunicate più nel dettaglio. I dati e la stessa realtà sono complessi e meritano di analizzare con calma tutti i segnali che spesso possono essere contraddittori, quindi vanno sicuramente approfonditi.

Voglio ricordare i dati degli interventi approvati nell'ultimo triennio con i piani operativi dei lavori pubblici. Nel 2014 avevamo 145 interventi per 62 milioni 631 mila euro, nel 2015 184 interventi per 87 milioni 913 mila euro, nel 2016 200 interventi per 76 milioni 959 mila euro. Tutti con finanziamenti certi, quindi con le risorse disponibili per dare il la alla progettazione o, dove c'era già la progettazione, ai bandi di gara.

I dati danno una situazione di contrazione delle risorse rese disponibili rispetto agli anni precedenti. È significativo, però, evidenziare che queste risorse sono state distribuite su un numero maggiore di lavori di piccola taglia, anche per venire incontro alle esigenze della piccola impresa, che era un forte input venuto dal Consiglio regionale. Quindi l'aumento delle risorse, le priorità e i piccoli lavori sono stati accompagnati da un indirizzo preciso verso le modalità dei contraenti. Ricordo a tal proposito gli indirizzi agli uffici, contenuti nella delibera di approvazione del piano operativo 2016 per l'applicazione del nuovo codice dei contratti entrato in vigore nell'aprile del 2016, in cui si dettavano le regole di centralizzazione alla SUA (Stazione Unica Appaltante) e le modalità di affidamento dei lavori pubblici e dei servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, proprio nelle more della costituzione dell'elenco degli operatori economici, che è uno degli obiettivi che a breve porteremo a compimento attraverso il confronto che ci sarà sulla base del piano operativo 2017/19.

Se l'entrata in vigore del nuovo codice ha costituito da un lato un elemento di rallentamento nelle procedure di affidamento dei lavori, soprattutto nel 2016, bisogna anche evidenziare che proprio una nuova flessibilità di gestione delle procedure, riconosciuta dalla normativa alle stazioni appaltanti, ha permesso di utilizzare procedure di affidamento maggiormente attente al mercato locale. Quindi, l'attenzione al mercato locale, la maggiore efficienza delle procedure e l'aumento degli investimenti sono i tre pilastri della strategia nel settore dei lavori pubblici per il triennio 2017/19, con un'evoluzione più evidente di quanto già avviato nel 2016.

Per definire i contenuti e le modalità di queste linee d'azione, da più di un anno è stato avviato un confronto con gli operatori economici regionali, imprese e professionisti nell'ambito della Consulta regionale dei lavori pubblici. L'occasione è stata data dalla necessità di definire le regole di gestione degli appalti pubblici, a seguito del nuovo codice e dell'approvazione dei suoi provvedimenti attuativi, l'ultimo dei quali è del dicembre 2016. Il nuovo codice lascia infatti margine di discrezionalità nella definizione delle procedure operative, pur fissando dei precisi paletti. Nei diversi incontri sono state sviluppate e analizzate le modalità di diversa gestione degli appalti, per poter essere maggiormente rispondenti alle esigenze del mercato. L'attenzione però alla piccola impresa, con appalti di lavori pubblici di tagli adeguati alle loro capacità, rimane un obiettivo prioritario.

L'Amministrazione regionale ha avviato anche una riorganizzazione dei processi di affidamento e di esecuzione dei lavori, che dovrebbe e vorrebbe aumentare l'efficienza della spesa. Le risorse saranno anche inferiori rispetto ad anni fa, ma la macchina regionale cercherà di spendere con maggiore rapidità. La centralizzazione degli appalti, la formazione dei tecnici, la semplificazione delle procedure sono tutti elementi di un complesso lavoro di riorganizzazione che abbiamo avviato nell'ultimo anno e che proseguirà nel 2017.

Non possiamo comunque dimenticare il processo tortuoso di assegnazione degli appalti. Da quando la pubblica amministrazione decide di realizzare un'opera pubblica - ne abbiamo appena parlato con l'intervento della collega Rini - ci sono passaggi amministrativi obbligatori e ben definiti dalla normativa, che inevitabilmente vanno rispettati. Quando si decide di fare un'opera pubblica in una certa data, il processo va decisamente oltre le aspettative pianificate. A partire dall'inserimento dell'intervento dei documenti programmatori, che è il piano dei lavori pubblici, alle tre fasi di progettazione che, se date all'esterno, prevedono l'esecuzione di gare d'appalto per arrivare infine al bando di gara per l'esecuzione dei lavori.

L'aumento delle risorse disponibili per il triennio 2017/19 che presenteremo a breve con il programma triennale dei lavori pubblici, dovrebbe quindi consentire di ipotizzare ulteriori lievi miglioramenti della situazione. Il programma sarà accompagnato da linee di indirizzo specifiche su modalità di gestione delle procedure d'appalto e, più in generale, dei lavori pubblici nei termini che ho appena illustrato. Gli investimenti previsti sono, però, ancora lontani da quel triennio 2010/13, quindi anche gli effetti attesi saranno per forza limitati. Anche perché sono stati stralciati i residui attivi dalle risorse che erano dell'ex alluvione. Il lavoro fatto finora non si è concluso, ma verrà perseguito ancora per tanto tempo e i risultati non potranno certo essere eclatanti, ma consideriamo che ci possa essere una importante ripresa per il comparto.

Entrando nel merito delle sue richieste specifiche, vedo se riesco in un minuto a darle i dati. I contratti per i lavori pubblici stipulati dall'Amministrazione regionale nel 2014, 2015 e 2016 sono 88 nel 2014, 80 nel 2015, 112 nel 2016. I lavori iniziati nel corso del 2014 sono 80, 87 nel 2015 e 81 nel 2016. I lavori completati: 91 nel 2014, 97 nel 2015 e 55 nel 2016. I lavori pagati: nel 2014 80, nel 2015 87 e nel 2016 81. Poi, se vuole questi dati glieli giro via posta elettronica.

Dalle ore 11:36 assume la presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Noi abbiamo voluto presentare questa iniziativa per fare il punto della situazione del settore che probabilmente ha sofferto più di tutti gli altri, non solo nella nostra regione. Però i nostri dati sono impietosi. Non vogliamo confrontare le disponibilità, le cifre e le possibilità degli anni 2005/10, tant'è vero che nelle premesse - come lei ha potuto analizzare e studiare - noi abbiamo cercato di contestualizzare il quadriennio 2012/16 in piena crisi. Però già in piena crisi, questo settore è comunque quello che ha perso più addetti: più di un terzo. Questi sono dati che lei conosce quanto noi, sono le statistiche delle aziende e degli operai: in quattro anni da tremila unità praticamente si è passati a duemila unità. Un settore che a oggi vive una fase di stallo, ma che comunque permane in forte in crisi e in grossa difficoltà.

Abbiamo voluto porre queste domande così puntuali, perché c'è un ragionamento di fondo troppo importante. Lei ci dice che stiamo cercando di programmare meglio, che stiamo cercando di organizzare meglio la SUA (Stazione Unica Appaltante), di accompagnare l'iter amministrativo all'interno della pubblica amministrazione tutta, non solo del suo dicastero, ma di tutto il Governo. Però poi alla fine il dato finale qual è? Perché poi, come in tutte le famiglie, bisogna tirare le somme e dirsi che cosa si è fatto. Nel 2014 quanti sono i lavori non solo terminati ma anche pagati? Per quanti l'Amministrazione ha messo mano al portafoglio e ha staccato un assegno, mettendo in circolo quella liquidità legata a un lavoro terminato? Il dato che ci sta dando oggi, purtroppo, ci mette nella condizione di dire che sono pochi!

Non so se segue il ragionamento che cerchiamo di fare. Ecco perché nell'ultima domanda abbiamo posto questo quesito: "quali azioni ha previsto di mettere in campo per garantire una maggiore efficienza dei lavori pubblici e concretizzare gli annunci fatti". A sentire gli annunci che lei fa, come Assessore incaricato, sembra quasi che ci siano decine e decine di milioni di euro, ma non è così: sono sempre gli stessi che ogni anno più o meno riproponete. Capisce che se mettiamo un punto e a capo, nel 2014 quanti lavori sono stati pagati? Ottanta. Ma di quanto parliamo: 5 milioni di euro? Nel 2015 i lavori sono 70: parliamo di 3 milioni di euro? Nel 2016, 83: parliamo di 6 milioni. La somma fa 14 milioni di euro nel triennio! E a sentire lo status della programmazione per il prossimo triennio 2017/19 ci sarebbero decine e decine di milioni di euro, ma non è così!

Le imprese si chiedono dove siano questi soldi. Pertanto bisogna fermare il boccino, come si fa in qualsiasi famiglia, e dirsi: i lavori partiti nel 2016 sono stati 60, i lavori terminati 30, i lavori pagati 25 e nelle tasche delle imprese sono confluiti 3 milioni di euro pubblici. Lei sa, perché continua a fare incontri con le aziende e con la Consulta regionale per i lavori pubblici, quale sia a oggi la domanda che arriva dagli artigiani, dagli imprenditori e dalla media impresa - come diceva, lei ha ricevuto il mandato di dare realizzazione a dei piccoli e medi appalti - ma alla fine il pagato annuale è pochissimo: ecco la criticità! Fermiamoci un momento. Lei dice che ci porterà il triennale, ma fermiamoci e diciamo alle imprese che per il 2017 ci saranno 3 milioni di euro e che per il 2018 veramente ci saranno 5 milioni di euro! Questa è una nostra opinione nel momento in cui la risposta che ci ha dato l'Assessore, purtroppo va nella direzione che agli annunci non sempre corrispondono i fatti reali e il gap, il dato finale della vera disponibilità liquida che va nelle tasche delle medie e piccole aziende è molto limitato.

Termino dicendo che valuteremo in III Commissione la proposta che ci farà nelle prossime settimane, ma dobbiamo tutti insieme, Governo e Consiglio reginale, cercare delle soluzioni per essere più rapidi, in modo che alla scelta corrisponda comunque il risultato. Questo è l'auspicio della nostra iniziativa.