Oggetto del Consiglio n. 2571 del 25 gennaio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2571/XIV - Interpellanza: "Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra il Dirigente Scordato Gianfranco e la Casinò de la Vallée S.p.A.".
Rosset (Presidente) - Punto n. 17 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - La nostra iniziativa è anche il frutto di un lavoro importante portato avanti in II Commissione, che ci ha permesso di acquisire tutta una serie di notizie. Tra le varie informazioni acquisite ci sono gli estremi del verbale di conciliazione con cui il dottor Scordato ha siglato la rescissione consensuale del rapporto di lavoro. Questo verbale di conciliazione prevede un incentivo all'esodo di 110 mila euro, oltre a quanto regolarmente percepito, ai premi di produzione e quant'altro. Tra le altre cose, c'è un passaggio in cui si dice che la Casino de la Vallée S.p.A. "rinuncia a ogni azione e/o domanda nei confronti del dirigente, anche di natura risarcitoria, manlevando pertanto da ogni qualsivoglia responsabilità comunque connessa all'intercorso rapporto di lavoro", e già questo sinceramente poco ci convince.
Poi, in Commissione abbiamo appreso - è verbalizzato agli atti e su questo noi vorremmo avere delle conferme - che il dottor Scordato, anche quando era sotto contratto con la Casino de la Vallée S.p.A., si assentava due weekend al mese per andare a curare interessi personali a Malta. Sempre durante le audizioni, abbiamo appreso che questa risoluzione consensuale del contratto ha fatto sì che, immediatamente dopo aver abbandonato il ruolo apicale che aveva all'interno della Casino, il dottor Scordato abbia iniziato una collaborazione con una casa da gioco di Malta. Combinazione, sempre Malta! Prima si recava a Malta, adesso collaborazione con Malta!
Risulta da voci, sulle quali vorremmo avere conferma, che su due tavoli della fair roulette e su un tavolo dei giochi francesi siano inseriti dei display che riprendono le roulette stesse e che poi queste immagini vengano trasmesse su una piattaforma con sede a Malta, per giochi on line live. Anche questa: sempre Malta! Si ricorda, dal curriculum del dottor Scordato, che era anche rappresentante di slot, per cui sarebbe assolutamente interessante capire cosa è stato questo suo breve e lauto soggiorno di Scordato nella società Casino, e come mai all'interno di un contratto che prevede una buona uscita non ci siano delle clausole che salvaguardino gli interessi dell'azienda. Un soggetto che lavora e ha ruoli apicali all'interno di un'azienda, che ha tutti questi strani connubi con Malta, alla fine - altro caso strano - immediatamente dopo avvia una collaborazione a Malta e, per di più, con case da gioco. Per cui, a noi pare gravemente lesivo per la Casinò S.p.A. il fatto che non sia stata inserita una clausola a tutela dell'azienda. Se io consensualmente rescindo un accordo, penso che almeno gli interessi della casa da gioco, che in questo momento sappiamo in che acque sta navigando, debbano essere tutelati. Se no, a nostro modesto parere, c'è un danno legato all'attività e soprattutto al fatturato di un'azienda così importante come la Casino.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Il collega ha già ben illustrato l'iniziativa, ma noi sinceramente - il nostro Regolamento interno non lo permette - avremmo altre domande puntuali da fare, perché nei dodici giorni che sono passati da quando abbiamo scritto e depositato la nostra iniziativa, ci risulta che siano stati fatti altri passaggi proprio sul gioco on line. Ma ne discuteremo probabilmente nel pomeriggio, anche perché su questo tema dovremo cercare di prendere il toro per le corna, come abbiamo cercato di fare in II Commissione redigendo un documento, votato quasi all'unanimità, che va oltre i nostri ruoli di maggioranza e di opposizione. È un po' lo stato dell'arte: dopo le audizioni e soprattutto dopo avere avuto la possibilità di acquisire tutta una serie di informazioni interne della casa da gioco, abbiamo potuto stilare e condividere quel documento come commissari, perché qui la questione non è più di maggioranza o di opposizione e si fa veramente pesante.
Due considerazioni sulle tre domande che abbiamo messo in evidenza. Se corrispondono al vero queste assenze nei weekend, sarebbe comunque un comportamento grave. Stiamo parlando del vostro direttore generale che per un anno e mezzo doveva risollevare le sorti della nostra casa da gioco, ma così non è andata purtroppo.
La terza domanda è relativa alla questione che ci preoccupa di più. Nella relazione che abbiamo approvato come II Commissione sulla casa da gioco - non so se avete avuto modo di leggerla attentamente - noi abbiamo voluto inserire un passaggio importante, legato ai diversi livelli di responsabilità: ci sono dei livelli di responsabilità di natura politica e ci sono dei livelli di responsabilità di natura gestionale/amministrativa. La terza domanda chiede al Governo regionale se ha intenzione di avviare una verifica su eventuali responsabilità derivanti da azioni gravemente lesive per la casa da gioco, cioè per una nostra società, a seguito di scelte che adesso, a posteriori, in tanti dicono sbagliate. Ora, a posteriori, tanti dicono che si sapeva già e che era già tutto scritto. Ma se era già tutto scritto, io penso che ci saranno delle responsabilità importanti a livello dirigenziale e manageriale. Comunque, ascolteremo attentamente le risposte che il Governo regionale vorrà darci sui tre quesiti che abbiamo presentato.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Pour ce qui est de la première question, la société nous a informés du fait que le directeur général, pendant la période contractuelle avec Casino de la Vallée, résidait à Malte, où il vit avec sa famille et, qu'en tout état de cause, il n'est pas vrai qu'il était absent deux fins de semaine par mois.
La deuxième question. La société nous a indiqué que c'est par un site internet qu'elle a pris connaissance de ces faits, et ce, seulement en janvier 2017, après la résolution du rapport de travail en question. À cet égard, la société estime important de préciser que, selon l'article 2125 du Code civil, la clause du contrat de travail qui limite l'exercice d'une activité par le travailleur après la cessation dudit contrat est nulle, si cette clause n'est pas reconduite à des limites précises. De plus, cette clause doit être assortie d'une contrepartie financière proportionnelle aux limites imposées.
Dans le cas en question, le directeur général avait été recruté sous contrat de travail à durée déterminée et 24 mois manquaient encore pour arriver au terme de ce contrat. Ledit directeur général a par ailleurs accepté de renoncer à la rémunération prévue pour les mois restants, en échange d'une indemnité de départ. La prévision d'un accord de non concurrence aurait par contre augmenté les coûts pour l'entreprise.
Quant à la dernière question, la société n'est pas à connaissance d'initiatives qui seraient de nature à nuire gravement à ses intérêts, prises par l'ancien directeur général. En tout état de cause, toutes les initiatives prises après la résolution dudit contrat et susceptibles de nuire à la société Casino de la Vallée seront prises en considération.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Mi fa piacere che abbia detto che era solo per un problema di residenza e che non era vero che era assente due weekend al mese, per cui non ho motivi di commentare oltre.
Quello che ritengo assolutamente grave è che la Casino sia venuta a conoscenza solo via internet, il giorno dopo o comunque subito dopo, che il dottor Scordato aveva avviato questa forma di collaborazione a Malta. Ciò che ancora più mi sconcerta è che lei mi dica che prevedere una clausola a tutela della Casino sarebbe costato ancora più caro. Mancavano due anni e due mesi - come lei ha ben ricordato - ed è stato liquidato con 110 mila euro, ma soprattutto è stato sollevato da ogni responsabilità. A me pare che 110 mila euro, a fronte di una risoluzione consensuale, sia già un buon trattamento. Se poi dobbiamo ancora pagare di più per far sì che una persona che ha lavorato, che è stata pagata e alla quale è stato riconosciuto anche un incentivo, seppure ci fosse...
(Voce fuori microfono)
A noi risulta che sia stato liquidato, magari abbiamo informazioni non corrette. Ci è stato detto in Commissione che è stato liquidato: mi riferisco al premio incentivante sul rapporto pregresso, non sul nuovo chiaramente. Però detto questo, è veramente poco comprensibile che non sia stata inserita una clausola a tutela, perché qua l'unica persona tutelata è il dottor Scordato! E gli altri? Dovremo vedere cosa dice eventualmente il Codice civile o se c'è indebita concorrenza. Mi pare che la vicenda sia stata trattata con un po' di superficialità.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Noi abbiamo fatto fare delle verifiche a dei legali e commercialisti sulla posizione del manager in questione. Abbandonerei per un attimo il quantum (110 mila euro), per il fatto che alla scadenza del contratto mancavano ancora circa ventisei mensilità: i tecnici che hanno verificato per noi cosa è stato fatto, hanno valutato che come importo ci può stare.
Quello che invece non ci può stare è proprio ciò che chiediamo al punto n. 3! Tecnicamente io non ho quella robustezza per dimostrare il contrario, ma la questione più delicata e più grave che non è stata valutata all'interno di questa rescissione di contratto è quella della responsabilità, che è la parte più importante! Tutto è stato fatto in fretta e furia, perché mentre in Commissione ci veniva fornito il documento e qui in Consiglio regionale si stava iniziando a parlare dell'articolo 19 - non so se vado fuori strada, ma non mi sembra - dall'altra parte si stava chiudendo il cerchio per interrompere il contratto con il manager in questione. Si è fatto tutto molto in fretta e se i 110 mila euro lordi sono tanti, ma possono starci a fronte di una scadenza del 31 dicembre 2018, non ci sta nella maniera più totale - lo dicono tecnici di altissimo livello e di profilo che hanno studiato il contratto - che voi, accettando quella rescissione di contratto, vi siate calati purtroppo veramente una parte importante di responsabilità, lasciando al dirigente in questione mani libere, per cui noi come casa da gioco, noi come Regione, noi come proprietari dell'azienda non abbiamo più alcun titolo per avviare nessun tipo di verifica su eventuali responsabilità. Questo a prova di numerosi legali e di commercialisti ai quali abbiamo chiesto di verificare il contratto di rescissione che avete messo in campo. Non è tanto per il discorso di natura economico finanziaria, ma vi assicuro che, in base al parere dei legali che ci hanno verificato quella rescissione di contratto, voi volutamente avete deciso di rinunciare alla verifica su eventuali responsabilità derivanti da azioni gravemente lesive per la casa da gioco. Anche perché tutto questo è stato fatto in fretta e furia la prima settimana di novembre, quando qui in quest'aula e in Commissione si è iniziato a discutere il famoso articolo 19 che avrebbe, se fosse stato approvato in finanziaria, dovuto staccare un assegno da 48 milioni di euro.
Presidente - Credo che possiamo chiudere qui i lavori mattutini e riprendere alle ore 15,30.
La seduta termina alle ore 12:51.