Oggetto del Consiglio n. 2566 del 25 gennaio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2566/XIV - Interpellanza: "Utilizzo dell'Espace Porta Decumana della Biblioteca regionale e interventi per l'accesso alle persone con disabilità motoria".
Rosset (Presidente) - Punto n. 12 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Ritorniamo su un argomento già affrontato soprattutto nella passata legislatura, mi riferisco a quello spazio della Biblioteca regionale situato in basso entrando, il cosiddetto "Espace Porta Decumana": uno spazio che per decenni è stato utilizzato come luogo espositivo per diverse attività dell'Amministrazione regionale, per esposizioni e mostre di vario genere. Questo spazio, già quando veniva utilizzato, non era accessibile a tutti e in effetti una delle interpellanze o interrogazioni fatte all'epoca riguardava proprio questo aspetto. In quell'occasione il Presidente della Regione, che era anche Assessore all'istruzione ad interim - spesso lui è ad interim su tante cose! - ci rispose che nel mese di luglio dello stesso anno, il 2013, la questione si sarebbe risolta, che c'era già un progetto e che era già tutto sistemato.
Purtroppo è facile constatare che queste dichiarazioni non rispondono al vero e quello spazio continua a non essere accessibile, ma soprattutto questo stesso spazio da diverso tempo non è più utilizzato. Ci chiedevamo, anche per l'interesse che questo spazio potrebbe avere, qual era l'intenzione per l'utilizzo e poi anche quali erano le intenzioni relativamente all'accessibilità, al di là delle dichiarazioni reiterate diverse volte, che alla fine non hanno prodotto niente.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Rini, ne ha facoltà.
Rini (UV) - Merci collègue Bertin de me donner l'opportunité de retourner sur ce thème. En effet vous avez posé la dernière question quand il y avait encore le Président ad interim sur l'assessorat. Je vais répondre aussi au nom du collègue Mauro Baccega et de sa structure, avec laquelle nous nous sommes raccordés pour prédisposer cette réponse.
Vengo alle risposte puntuali. Per la sua prima domanda, la realizzazione dell'ascensore era effettivamente prevista per la metà del 2013. Per tale realizzazione erano previste due fasi diverse e distinte, oltre a quella già in precedenza conclusa dagli uffici della Soprintendenza, riguardante tutta la parte di opere interrate. Le due fasi erano la costruzione in officina e il montaggio del castelletto, opera regolarmente completata, e l'acquisto e la posa delle parti invece meccaniche ed elettriche. La realizzazione di quest'ultima fase è stata di fatto rinviata, come è evidente, in ragione di quanto appresso poi cercherò di esplicitare.
L'istallazione dell'opera all'interno di un edificio classificato come monumento, in quanto sovrastante un'importante e complessa area archeologica, la Porta Decumana, ha prudenzialmente reso necessaria l'adozione di una soluzione piuttosto tecnica di ascensore con fossa di minore profondità, quindi non così profonda come era stata inizialmente prevista. Ciò richiede una omologazione specifica presso il Ministero dei trasporti, una pratica non così comune e che si è poi rivelata, oltre che più pesante dal punto di vista burocratico, anche più onerosa in termini di tempo rispetto a quanto preventivato, per cui non è stato possibile ottenerla nella durata inizialmente prevista. Contestualmente - ovviamente non possiamo negarlo - una contrazione delle risorse generali finanziarie degli ultimi anni ha di fatto reso necessaria una riorganizzazione complessiva delle sedi espositive.
Collega Bertin, spesso con lei - trovo che il confronto sia anche costruttivo, glielo dico sinceramente - discutiamo proprio delle sedi espositive e delle proposte che portiamo avanti nelle varie sedi espositive. Vista anche la situazione generale, credo che sia più che mai necessario ora discutere bene sull'opportunità o meno di dare alla luce una nuova sede espositiva. Questo vorrebbe dire avere le idee molto chiare anche poi su come allocare bene le risorse e rendere poi questa sede produttiva e non un'ennesima sede, dove poi proporre degli eventi che poi non sempre hanno i risultati sperati. Quindi nell'ottica di questa razionalizzazione generale delle attività, non solo espositive ma anche di promozione della cultura, tra le possibili scelte l'area espositiva Espace Porta Decumana è stata temporaneamente esclusa dalla programmazione delle esposizioni; questo a partire dall'anno 2013. Con ciò, si è considerato di minore impellenza l'intervento per l'accessibilità del piano interrato dell'edificio di via Torre del Lebbroso, con la conseguenza di sospenderne temporaneamente l'esecuzione e di concentrare l'azione e le risorse dell'Amministrazione su progetti di adeguamento del patrimonio edilizio pubblico, che nel momento specifico risultavano di maggiore urgenza.
Collega, più volte proprio con lei veniamo sull'attualità e sull'urgenza di adeguare determinate strutture: questo stiamo cercando di fare dandoci delle priorità. Crediamo che sia un modo di lavorare serio, senza andare a fare interventi a spot o a pioggia sul territorio, senza avere poi una lungimiranza di visione anche di quella che sarà la programmazione proprio sul nostro territorio.
Questo però ovviamente non esclude la prospettiva futura di tale importante sito. Infatti, per il futuro si profilano importanti e diversificate opportunità per il riutilizzo e la valorizzazione di uno spazio che non faccio fatica a definire unico e di prestigio, come quello dell'area in argomento. Avvalendosi principalmente dell'organizzazione delle risorse mediamente disponibili, anche a livello dello stesso dipartimento della Soprintendenza, la Biblioteca regionale ha necessità di revisionare le sue attività e i servizi, sviluppandone di nuovi che consentano di ampliare l'offerta attuale. Ciò presuppone la disponibilità anche di nuovi spazi strutturali da destinare a tali servizi e attività. Tra questi spazi, l'Espace Porta Decumana si presta anche per il carattere di prestigio, ma soprattutto di eccellente unicità che lo caratterizzano, proprio per lo sviluppo di tali attività.
Per tale ragione, a partire dall'estate dello scorso anno, tra le strutture operative regionali interessate sono riprese le valutazioni sulle possibilità di una sollecita ripresa dell'intervento di realizzazione dell'ascensore in oggetto, anche perché ne diventa ovviamente parte strutturale e fondamentale per l'utilizzo del sito. In tale valutazione è emerso che sotto il profilo amministrativo, in relazione agli sviluppi normativi, risulta essere oggi meno impegnativo affrontare la richiamata procedura - quella a cui facevo riferimento prima - poiché la normativa si è evoluta e perché risulta eseguibile direttamente tramite un ente certificatore privato, ovviamente abilitato.
L'iter realizzativo è stato travagliato - credo che i dati lo dicano e non ho difficoltà ad ammetterlo - e sono mutate le condizioni di utilizzo, ma credo che lei convenga con me, per le ragioni che prima ho cercato di esplicitarle, che è inutile andare a predisporre un'area nuova senza poi delle adeguate collocazioni. Tra l'altro c'è una ritrovata e nuova collaborazione instaurata tra le diverse strutture regionali, avviata anche su un impegno dell'Assessorato delle opere pubbliche di porre in essere le risorse organizzative e finanziarie occorrenti al completamento del progetto previsto entro il mese di agosto prossimo, culminata peraltro con l'accordo che abbiamo preso con il collega Mauro Baccega nel darle, collega Bertin, questa mia risposta alla sua interpellanza. Si profila, quindi, una positiva conclusione - seppur lunga e travagliata, dobbiamo dircelo - della questione dell'accessibilità della Porta Decumana, che definirei solamente una questione preliminare, ma finalmente della fruizione del sito stesso.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - La "sollecita ripresa" fa un po' sorridere, visto che sono passati quattro anni dall'annuncio fatto dal Presidente della Regione che questi lavori sarebbero stati realizzati e già operanti nel luglio 2013. Sono passati tanti anni e una sollecita ripresa va bene, ma rischia poi di far sorridere: quattro anni per mettere un ascensore, sono oggettivamente troppi. Al di là di questo aspetto, prendiamo atto che nell'agosto di quest'anno quest'opera finalmente verrà realizzata. È importante che sia preliminare - su questo concordo con lei - e per molto tempo quell'area è stata utilizzata senza l'accessibilità. Bisogna prima permettere l'accessibilità a tutti e poi utilizzarla, invece per una decina d'anni è stato il contrario.
Volevo anche capire quali erano le intenzioni relativamente all'utilizzo di questo spazio interessante che si colloca in un contesto altrettanto interessante come quello della biblioteca. A mio avviso va sfruttato non necessariamente per un nuovo spazio espositivo - già ce ne sono di sufficienti - ma certamente in quel luogo qualcosa si dovrà fare, anche perché - come sottolineava peraltro anche lei - è uno spazio unico che si potrebbe prestare a molte attività di valore e oggettivamente è un peccato non utilizzarlo.
Una biblioteca che comunque è una di quelle opere che, bene o male, hanno segnato positivamente questa regione nel periodo dell'abbondanza finanziaria, nel quale si sono sprecati tantissimi soldi. La Biblioteca regionale forse è una di quelle poche opere realizzate che hanno avuto un effetto positivo per la città, aumentando la qualità della vita dei cittadini, a volte anche supplendo ad altre mancanze.
È un invito a fare in fretta - fa un po' ridere questa richiesta! - e soprattutto a utilizzare quest'area prima possibile, per le ragioni sulle quali tra l'altro conveniva anche lei. Per le sue caratteristiche questo spazio può essere utilizzato per tante cose, magari anche per associazioni esterne all'Amministrazione. È stato un peccato non averlo utilizzato in tutto questo periodo a causa dei vari iter complicati, ma che oggettivamente non giustificano dei tempi di realizzazione così lunghi. Teniamo conto che la biblioteca è stata inaugurata nel 1996 e l'anno scorso si è fatto il ventennale, per cui in vent'anni non si è realizzata quest'opera che era comunque necessaria. Vent'anni nei quali si è utilizzata per oltre un decennio quest'area che non era accessibile. Direi che è il momento di rendere accessibile l'Espace Porta Decumana e soprattutto di utilizzarlo in modo intelligente.