Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2554 del 25 gennaio 2017 - Resoconto

OBJET N° 2554/XIV - Communications du Président du Conseil régional.

Rosset (Presidente) - Con 30 presenti, possiamo iniziare i lavori.

Bonjour à vous toutes et à vous tous. Je vous communique que le projet de loi suivant a été déposé à la Présidence du Conseil:

- Projet de loi n° 99, présenté par le Gouvernement régional le 24 janvier 2017 "Disposizioni in materia di enti locali in adeguamento alla legge regionale 5 agosto 2014, n. 6 (Nuova disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane). Modificazioni alla legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta)".

Je vous informe aussi qu'à partir du 11 janvier 2017 les réunions suivantes ont eu lieu: - Bureau de la Présidence: deux fois;

- Conférence des Chefs de groupe: une fois;

- IIe Commission: trois fois;

- IIe et IVe Commission: une fois.

- IIIe et IVe Commission: une fois.

Est-ce qu'il a des observations ou des requêtes? Ha chiesto la parola il consigliere Nogara, ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Chiedo una sospensione per una riunione dei Capigruppo di maggioranza.

Presidente - Sospensione concessa.

La seduta è sospesa alle ore 9:12 e riprende alle ore 9:29.

Rosset (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Ha chiesto la parola il consigliere Nogara, ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Semplicemente per informare i colleghi che è stata richiesta da me questa sospensione per un chiarimento con la maggioranza su un documento. Abbiamo avuto questo chiarimento e grazie per aver accettato la mia richiesta.

Presidente - Proseguo con le comunicazioni al Consiglio regionale.

Lunedì 23 gennaio ho partecipato a Roma all'assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. La discussione si è concentrata sull'emergenza legata al sisma in Italia centrale e al maltempo che sta flagellando il Paese. Dopo aver espresso i sentimenti di solidarietà alle popolazioni colpite e di vicinanza ai soccorritori, ci siamo soffermati sui progetti che vogliamo materialmente supportare grazie alla raccolta di fondi presso tutti i Consigli regionali. A tal proposito, ho ricordato che i Consiglieri valdostani hanno contribuito con 50 mila euro derivanti dall'economia volontaria del trattamento indennitario. Il Presidente Iacop ha anche riferito il percorso interistituzionale che è stato avviato con il Parlamento, per la mappatura e la razionalizzazione della legislazione legata alle emergenze.

Une délégation de l'Assemblée régionale, composée par les conseillers Carmela Fontana, Chantal Certan, Patrizia Morelli, Jean-Pierre Guichardaz et Alessandro Nogara, a participé aux initiatives de l'Arbre de Noël 2017 qui ont eu lieu à Paris le 20 et 21 janvier dernier.

Dans la matinée de hier, mardi 24 janvier, la Conférence des Chefs de groupe a décidé une série de modifications aux dates des réunions du Conseil régional, notamment aux séances des mois d'avril, mai et juin. D'ici peu vous irez recevoir copie de la modification.

Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Ci sono due questioni di cui vorrei parlare rispetto alla Presidenza del Consiglio. La prima è che mi è stata negata l'iscrizione di un'interpellanza, ma io non sono assolutamente d'accordo con l'interpretazione data da questa presidenza, perché secondo me il termine utilizzato non faceva riferimento a nessuna persona e di conseguenza non era ascrivibile all'articolo del Regolamento interno del Consiglio, per il quale è stata negata l'iscrizione dell'interpellanza stessa. È vero che il Presidente del Consiglio può scegliere liberamente cosa iscrivere o meno, però io credo che ci debba essere maggiore attenzione nel giudicare e soprattutto, prima di prendere una decisione definitiva, sarebbe opportuno parlarne rispetto a ciò che è stato scritto.

C'è poi una cosa molto più importante che è accaduta in Commissione. Ieri c'è stata una riunione congiunta della II e IV Commissione, nella quale si è fatto spregio di questo Consiglio. È accaduto che sono state chieste le audizioni di alcuni dipendenti della CVA, a seguito di una mozione votata all'unanimità da questo Consiglio, ma si è presentato anche il direttore generale - il quale non era stato invitato - che ha chiesto con insistenza di essere ammesso ad assistere, pena l'allontanamento dei dipendenti che se ne sarebbero andati senza fare l'audizione. La cosa ci ha lasciati abbastanza perplessi e c'è stata una discussione all'interno delle due Commissioni: in un primo tempo si è deciso di ascoltarli ugualmente, successivamente si è stabilito di far entrare la persona stessa.

Io di questo ho parlato con i presidenti delle due Commissioni in quel momento, ma anche altri colleghi hanno presentato le loro rimostranze. Comunque mi è sembrato chiaro che noi siamo ostaggio dei voleri di un direttore generale, che può decidere se far venire o non far venire dei dipendenti a parlarci, per spiegare ciò che è accaduto. Poi, quello che è accaduto sarà oggetto di una mia risoluzione - che potrà essere condivisa anche da altri colleghi - rispetto a quanto è stato detto in riferimento a CVA, cioè al fatto che non ci sono le famose prove che sono state richieste da questa assemblea e per le quali si era deciso di fare la mozione nel passato Consiglio.

Mi sembra, Presidente, che se lei non difende questa istituzione, è inutile che stiamo qua a parlare! Se dei dipendenti e dei nominati possono decidere liberamente se venire a parlarci o meno e, soprattutto, possono porre delle condizioni a questo Consiglio per conoscere dei fatti di interesse generale - perché vorrei ricordare che quello di cui stiamo parlando sono soldi pubblici e non stiamo parlando di cose che sono nascoste, sono segreti di stato o sono cose private - allora c'è qualcosa che non funziona in questa assemblea. Fermo restando che siamo dovuti sottostare al diktat di un nominato! Secondo me, è successa una cosa gravissima per questo Consiglio.

A me spiace che anche i presidenti di Commissione non abbiano assunto una decisione perentoria. Tra l'altro - per dircela tutta - è stato fatto un meraviglioso richiamo alla riservatezza dei dati, sul fatto che non bisognava assolutamente divulgare nulla, sul fatto che bisognava essere assolutamente coerenti con quanto deciso e stabilito all'interno della mozione, ma poi, una volta entrati gli auditi, alla prima domanda gli si è chiesto di farci vedere i dati e la risposta è stata: non li abbiamo. Tutta la manfrina che abbiamo fatto per più di un'ora: riservatezza, vengo anch'io, controllo, faccio, a cosa è servito? È stata una presa in giro. Questo è quanto, Presidente.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Come gruppo ALPE volevamo sapere il perché, dopo aver approvato una legge due mesi fa, il 14 novembre, il gruppo Compagnia Valdostana delle Acque non sta pubblicando né gli esiti dei relativi affidamenti, né gli esiti delle relative forniture e nemmeno gli esiti dei relativi servizi. Gradiremmo da parte sua sapere il perché: quali sono i motivi per cui il colosso, che in questo momento sta affrontando milioni e milioni di euro di investimenti, forniture e servizi a seguito dell'approvazione della legge, non sta pubblicando nessun esito ai sensi della legge n. 20 del 2016, articoli 5 e 7.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere La Torre, ne ha facoltà.

La Torre (UV) - Mi sento in dovere di intervenire, perché in effetti i fatti di ieri non possono essere in qualche maniera taciuti e io non voglio minimizzarli. Io e il collega Isabellon abbiamo preferito privilegiare il dialogo all'interno della Commissione e, messi di fronte a un aut aut, anomalo per qualche verso e anche preoccupante per altro verso, abbiamo ritenuto più utile che il dialogo e il dibattito potessero andare avanti all'interno della Commissione, quindi favorendo l'incontro. Pertanto non è che ci siamo sottratti ai nostri doveri.

È evidente che la preoccupazione deriva dal fatto che questi episodi anomali si stanno ripetendo, perché - io faccio parte anche della IV Commissione - il medesimo fatto è accaduto pochi giorni fa con la convocazione della III e della IV Commissione, quando un convocato ha risposto per iscritto che la Commissione non ha alcun valore, che non gliene frega niente della Commissione, né di farsi audire, né di quello che dice. Questi fatti, messi insieme, generano la mia preoccupazione, perché io vorrei capire qual è la funzione, il potere o comunque il titolo che le Commissioni consiliari hanno, signor Presidente.

Io su questo chiederò una riunione, perché voglio capire qual è il titolo funzionale legislativo di diritto che le Commissioni hanno e fin dove si possono spingere, perché se io esercito una funzione di ufficiale pubblico nello svolgimento della Commissione, credo che nessuno possa rivolgersi a me, nella mia funzione di pubblico ufficiale, dicendomi né quello che devo fare, se sto agendo in forza dei poteri della Commissione, né quello che io non devo fare. Quindi vorrei che fosse chiarito il ruolo dei commissari e dei presidenti di Commissione perché, nel caso dovesse riaccadere - io l'ho detto personalmente anche al dottor Giachino, cercando di minimizzare e dicendo che capivo la situazione, ma di non farlo diventare uno scontro - io voglio saperlo per il futuro, altrimenti non convoco più le Commissioni. Se adesso le Commissioni convocano e la gente decide se venire o non venire, se partecipare o non partecipare, il senso delle Commissioni stesse non c'è più. Io vorrei sapere qual è il titolo di diritto che io ho quando convoco e qual è il diritto che ho nel chiedere, fare delle domande e avere delle risposte. Quindi chiedo, signor Presidente, di fare una riunione congiunta con tutti i presidenti di Commissione per chiarire questo elemento che è centrale. In caso contrario, mi riservo di fare un incontro con tutti i colleghi di Commissione e di chiedere loro di prendere delle posizioni.

Presidente - Partiamo dalle formulazioni fatte dal collega Cognetta in merito alla sua interpellanza non accettata. Credo che l'articolo 109 del Regolamento interno del Consiglio sia sufficientemente chiaro. Il collega dice che non sono stati fatti nomi, ma nell'interpellanza ci sono nomi e oltretutto è molto chiaro su cosa si intenda con il termine "padrino", soprattutto in campo politico. Preso atto di questo, non sto a dilungarmi: credo che il vocabolario della lingua italiana sia chiaro e altrettanto lo sia l'articolo 109.

Per quanto concerne l'informazione - ho già avuto modo ieri di dirlo nella Conferenza dei Capigruppo - solleciterei la presentazione delle interpellanze in tempo utile, come il Regolamento prevede, entro le ore 13,00, perché qualora questo non avvenisse, creerebbe qualche problema.

Per quanto concerne le Commissioni, era già mia intenzione - l'avevo espresso già ieri nella riunione dei capigruppo - attivare una riunione con i presidenti di Commissione, proprio per chiarire la questione dell'aut aut. Poi, ovviamente io non entro nel merito della gestione delle Commissioni, perché è compito di ciascun presidente, però credo che sia necessario a breve attivare un incontro per avere dei chiarimenti in tal senso.

Per quanto concerne l'osservazione del collega Chatrian, credo che la pubblicazione degli atti stia in capo ai diretti interessati: c'è una legge e quindi ognuno sa qual è il proprio compito e la propria competenza. Io posso in qualche maniera prendermi l'impegno di sollecitare e attivare un incontro con i vertici, ma nell'esternazione poi la responsabilità è loro.

Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Solo per precisare e ribadire due aspetti, Presidente. Il primo: io non ho scritto chi fosse il padrino politico, io ho chiesto chi fosse. Quindi non ho dato del "padrino politico" a nessuno: io ho chiesto chi fosse; è una cosa un po' diversa. Se io faccio un'offesa verso qualcuno, la faccio verso una persona con un nome e un cognome, altrimenti se faccio solo una domanda, la cosa è un po' diversa.

Seconda cosa, signor Presidente: ci sono termini che spiegano esattamente che cosa uno vuole sapere. Il termine "padrino politico" è molto chiaro, per questo l'ho usato, perché volevo sapere esattamente se c'è e di chi stavamo parlando. Non si può usare il sinonimo di una cosa che è chiara, come in questo caso. D'altronde, da tutto quello che sta emergendo, mi sembra che ce ne siano diversi in questa Regione. Tanto vale chiamare una volta per tutte le cose con il proprio nome, signor Presidente. Siamo un po' stanchi di edulcorare il linguaggio soltanto perché se no la gente chissà cosa pensa. La gente pensa esattamente quello che poi noi scriviamo in maniera così chiara e netta, senza fare tanti giri di parole. Sarebbe il caso finalmente di dire le cose come stanno e di chiamarle con il proprio nome fino in fondo. Tanto siamo tutti adulti e vaccinati qui: prenderci in giro sulle parole è veramente ridicolo ormai.

Presidente - Potrei anche concordare con lei sui nomi e su quant'altro, ma sta di fatto che c'è un regolamento ed è quello: fin quando il regolamento non sarà modificato, il sottoscritto prenderà queste posizioni, che a lei piaccia o meno.

Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Accogliamo con favore l'impegno che il presidente Rosset si è assunto su questo tema e chiederemmo gentilmente se al più presto potesse convocare, in quanto Presidente del Consiglio, un incontro con i nominati dalla Finaosta nel gruppo CVA, quindi con il consiglio d'amministrazione - poi veda lei con chi; io penso che sia competenza del consiglio d'amministrazione - in modo che nei prossimi giorni siano pubblicati gli esiti delle gare, degli affidamenti diretti con i nomi delle aziende, i lavori assegnati, quante sono le aziende che sono state invitate per i lavori, i servizi e le forniture. Quindi, Presidente Rosset, le chiediamo gentilmente di organizzare il colloquio e di farci sapere per le vie brevi dell'incontro, ma soprattutto dell'esito. L'obiettivo che a noi interessa - come lei ha ben capito dal tenore della nostra richiesta - è soltanto che venga applicata la legge che è stata votata in Consiglio regionale. Anche perché le assicuro che in questi giorni stiamo avendo numerosissime segnalazioni da tanti artigiani e da tante aziende, che aspettano con ansia che gli affidamenti diretti o le gare ristrette o aperte siano pubblicate sui siti della Finaosta e dell'Amministrazione regionale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Nogara, ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Prendo la parola, a nome del gruppo, per quanto concerne l'incontro di ieri in II e IV Commissione. Innanzitutto, i presenti all'audizione, tutti o quasi, sono stati sbalorditi dal comportamento del direttore, ma soprattutto per i dati che non sono stati forniti alle due Commissioni congiunte.

In questi anni l'obiettivo del nostro gruppo è stato di definire il perché sono stati spesi tutti questi soldi per queste produzioni cinesi e per quale motivo la durata e i rendimenti di questo materiale ha dei grossi limiti. Questo è il nostro obiettivo: non ce n'è nessun altro e penso che debba essere l'obiettivo di tutta quest'aula. Io dico che un confronto con la dirigenza per stabilire queste cose ci debba assolutamente essere, per capire le motivazioni del perché si sono spesi tutti questi soldi. Se i rendimenti e la durata nel tempo di questo materiale fossero adeguati, non ci sarebbe alcun problema, ma ieri è emerso che pian pianino si stanno cambiando le giranti e si stanno rimettendo le vecchie, al posto di quelle che sono state due anni fa acquistate in Cina.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (SA) - Anch'io ho preso parte ieri ai lavori della II e IV Commissione e, a nome del gruppo, volevo dire due parole. Abbiamo assistito con un po' di imbarazzo all'inizio della riunione, un imbarazzo che in primis ha coinvolto i due presidenti che dovevano gestire la situazione. Ha prevalso chiaramente poi il buon senso da parte dei commissari, i quali hanno deciso di dare corso ai lavori così come richiesto dalla direzione generale di CVA. A commento del fatto accaduto, occorre rilevare che tutto questo non fa buon nome all'operare della società, perché rischia di stendere un velo di opacità che non credo aiuti né l'azienda, né il lavoro dei consiglieri regionali nell'ambito delle Commissioni. Concordo anche con quanto espresso dal collega La Torre, che occorra fare una riflessione più generale sul ruolo delle Commissioni, perché diversamente si rischia di investire del tempo senza poi riuscire a produrre dei risultati.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (PNV) - Anch'io prendo la parola a nome del mio gruppo, perché ero presente in Commissione e devo dire che questi sono eventi che si ripetono nel tempo, collega La Torre: non è il secondo caso, ma è il terzo; il primo è stato quando presiedevo la V Commissione.

La mia riflessione è per dare una risposta. Al di là dei termini più o meno giuridici, se si tratta di convocazione di dipendenti o dirigenti di partecipate o di amministrazioni pubbliche che collaborano con noi, che dipendono da noi, allora hanno il dovere di rispondere. Noi facciamo delle valutazioni politiche, utilizzando dei pareri tecnici. Per poter fare serenamente le nostre valutazioni, necessitiamo di dare una sequenza alle audizioni, quella che noi riteniamo più opportuna, e non possiamo permetterci quotidianamente di farci delegittimare dalle stesse persone che noi retribuiamo anche profumatamente. Quindi io chiedo il rispetto dell'Istituzione che rappresentiamo. Non so se vi sia una norma di legge, ma è una questione di opportunità e di buona educazione nei confronti della popolazione valdostana, non dei consiglieri.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Morelli, ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - Abbiamo partecipato in tanti alle Commissioni di ieri pomeriggio, e condivido quanto hanno detto i colleghi riguardo a come sia stata lesa l'autorevolezza e il ruolo delle Commissioni, sia ieri, ma anche precedentemente - come ha ricordato il presidente La Torre - quando c'è stata una lettera in cui un soggetto si è rifiutato di venire in Commissione, perché non ne riconosceva l'autorevolezza e non ne accettava il titolo.

Nello specifico, ieri si è verificata una cosa che credo abbia disturbato anche per un altro aspetto. Ieri il direttore generale di CVA ha posto la Commissione di fronte a un ricatto: se volete audire i tecnici, dovete permettere al sottoscritto di essere presente. Io credo che questo denoti un atteggiamento intanto di assoluta sfiducia nei confronti dei tecnici, ma anche un comportamento censorio di controllo, che forse è proprio emblematico di un clima interno a quella partecipata, che deve venire alla luce, perché veramente ci si chiede quali rivelazioni straordinarie e delicatissime avrebbero potuto fare quei tecnici, in assenza del direttore generale. Io credo che anche questo aspetto vada sottolineato.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Isabellon, ne ha facoltà.

Isabellon (UV) - Come detto già da chi mi ha preceduto, credo che sia importante un momento di chiarimento sul ruolo sia dei presidenti delle Commissioni che dei commissari, perché ieri con il collega La Torre, a fronte di una richiesta del direttore di CVA, noi abbiamo coinvolto la Commissione e abbiamo permesso a tutti i commissari di esprimersi. Evidentemente, l'obiettivo era di andare alla sostanza e di cercare di approfondire il tema del giorno.

Noi abbiamo ricordato all'inizio della riunione il passaggio sulla segretezza dei dati che, a prescindere se siano tanti o pochi, era una premessa indispensabile. Nella gestione della Commissione noi abbiamo un compito di coinvolgimento generale di tutti i componenti per qualsiasi passaggio: si è deciso di andare avanti e di procedere comunque, perché era la soluzione migliore per eventuali approfondimenti, e questo è quanto.

Non vorrei che si confondesse la procedura di gestione delle Commissioni, per quel che riguarda qualsiasi argomento, con la sostanza. Evidentemente ognuno ha le sue proprie posizioni e abbiamo rilevato delle situazioni - le abbiamo anche fatte notare - di mancanza di dati, ma questo fa parte di quello che è l'esame di ogni singolo argomento. Quindi ben venga questo momento di chiarimento e di approfondimento sul ruolo che possiamo avere nelle Commissioni, ma io direi di non esaminare caso per caso, perché questo è compito della Commissione stessa.

A proposito del caso della III Commissione, quando c'è stato un diniego alla partecipazione da parte di colui che noi avevamo pensato di audire, questa è una situazione che io ritengo grave, perché sta alla Commissione giudicare se un argomento, anche singolo o specifico, possa essere di interesse generale. In quel caso, noi avevamo valutato in III Commissione che un approfondimento su quell'argomento, a partire dalla situazione singola di un consorzio di miglioramento fondiario, poteva essere utile per essere applicata agli altri consorzi della Valle d'Aosta, a tutela dei consorzi stessi e dell'agricoltura. Il fatto che questo sia stato ritenuto superfluo da chi doveva secondo noi partecipare, anche con una posizione, a mio parere, un po' spocchiosa e arrogante, sarà evidentemente oggetto di valutazione per la risposta che dovremo dare come Commissione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Mi rivolgo a lei, Presidente, ma anticipo che a mio parere forse non è lei l'interlocutore più legittimato a rispondere, perché io trovo imbarazzo a sentire nei colleghi questa sorta di presa d'atto che la situazione di fatto è così. Ma perché questa situazione è così? Perché queste persone che sono nominate dalla politica, che sono nominate da quell'esecutivo che è seduto lì davanti, con varie nomine nelle partecipate o altro, si sentono intoccabili! Per cui, sono legittimati dalla politica a presentarsi, a mettere delle pregiudiziali e delle condizioni, perché sanno che la politica non li toccherà mai. Probabilmente ci si rivolge a lei per parlare a qualcun altro, Presidente. Però non deve esserci stupore su questo.

Quando nella legge n. 20 ho proposto un passaggio, per cui chi non dava visibilità agli atti, chi non rispettava le leggi o comunque chi era poco rispettoso di quanto emergeva o veniva deciso in aula, fosse rimosso dagli incarichi in cui era nominato, non si è voluto accettarlo. Si è voluto mantenere un sistema in cui queste persone sono tutelate dalla politica, da chi li ha nominati, per cui faranno il bello e il cattivo tempo come e quando vorranno. Pertanto, non più stupore, non più questa forma di imbarazzo, perché siamo imbarazzati da qualcuno che la politica protegge e tutela! Quello che è stato detto dai miei colleghi, è la sacrosanta verità. Qualcuno si permette di venire a dire che pretende di essere presente, per mettere in parte sotto tutela i suoi dirigenti, che sono delle persone valide! Si vuole addirittura ridicolizzare dirigenti che magari sono validi, perché devono comunque rendere conto alla politica e sono sotto tutela di chi li ha nominati, di chi in questo momento gli sta parando... puntini, puntini!