Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2543 del 11 gennaio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2543/XIV - Interpellanza: "Iniziative per garantire un'attività occupazionale ai lavoratori dello stabilimento "ex Lavazza" di Verrès".

Rosset (Presidente) - Punto n. 19 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il collega Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Scusate, è un po' a sorpresa...

Presidente - È un suo collega...

Roscio (ALPE) - ...giusto il tempo di recuperare i fogli. Il 26 ottobre abbiamo già sollecitato l'Assessore Donzel su questa questione, che era quella della preoccupazione per i dipendenti dell'ex stabilimento della Lavazza e in allora l'Assessore ci aveva fatto intravvedere alcune prospettive, alcune possibilità dicendo che effettivamente i tempi erano molto stretti, perché a gennaio scadeva la cassa integrazione, per cui occorreva trovare assolutamente una soluzione prima di quella data: praticamente prima di oggi. Ci aveva anche elencato tutta una serie di iniziative e di prospettive che l'Assessorato intendeva approfondire, intendeva mettere in campo per dare delle risposte a questi lavoratori. Oggi la data fatidica è praticamente arrivata, quindi noi ritorniamo sull'argomento per chiedere, a seguito di quell'impegno che l'Assessore si era preso, se e quali risultati ci sono stati e per conoscere anche i numeri dei lavoratori interessati ad oggi. Sappiamo che una parte ha preso altre strade, ma sappiamo anche che invece altri sono molto preoccupati e si trovano in difficoltà. Noi quindi vorremmo capire se ad oggi la situazione è a posto, o se vi sono ancora delle criticità da sistemare e, se ci sono queste criticità, cosa si intende fare, quali sono le intenzioni dell'Assessorato in proposito.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Ringrazio il collega per aver ricostruito in parte l'interpellanza della scorsa volta e, ad integrazione di quanto già comunicato nel corso della seduta consiliare del 26 ottobre 2016, faccio le seguenti precisazioni: i lavoratori oggetto della procedura di accordo per la cassa integrazione sono 52; tra febbraio e settembre 2016 8 lavoratori hanno rinunciato alla cassa integrazione per essere immediatamente inseriti in lista di mobilità in base all'accordo, di questi 4 lavoratori risultano oggi assunti a tempo indeterminato, 3 a tempo determinato, mentre 1 è tuttora privo di occupazione; 3 lavoratori hanno accettato il trasferimento presso la sede di Gattinara; 40 lavoratori hanno usufruito di tutto il periodo di cassa integrazione per arrivare, in data 15 dicembre 2016, al licenziamento collettivo e al conseguente inserimento in lista di mobilità avvenuto il 9 gennaio 2017. In data 16 dicembre 2016 34 lavoratori si sono presentati agli sportelli del centro per l'impiego di Verrès ed è stata data loro una prima informazione circa l'iscrizione e le modalità per la ricerca di un nuovo lavoro, la lista di mobilità, inserimento, prosecuzione, cancellazione, le modalità per la richiesta dell'indennità e le variazioni che sarebbero intervenute con l'inizio del 2017. Dei restanti 6 lavoratori 4 sono iscritti al centro per l'impiego di Ivrea, mentre gli altri 2 sono stati presi in carico dal centro per l'impiego di Aosta, uno di questi sta verificando la possibilità per il collocamento a riposo, mentre l'altro si sta attivando per la ricerca di lavoro autonomo tramite apertura di partita IVA.

Per quanto riguarda i lavoratori presi in carico dal centro per l'impiego di Verrès, 8 hanno deciso di attivarsi in maniera autonoma nella ricerca di un nuovo lavoro, mentre 26 hanno chiesto di avvalersi dei servizi a loro dedicati ai fini del miglioramento dell'occupabilità. Per costoro sono stati organizzati dei laboratori di accesso ai servizi specifici, durante i quali saranno evidenziati ai partecipanti le differenze tra gli uffici di collocamento e i centri per l'impiego, l'evoluzione delle metodologie per il reperimento di impiego e le modalità di ricerca attiva del lavoro, i servizi dei centri per l'impiego, le loro finalità e i corsi di formazione a disposizione. Al termine della frequenza dei laboratori i lavoratori potranno richiedere un colloquio individuale ai fini specifici dell'incontro domanda-offerta di lavoro. Saranno vagliate le pregresse esperienze educative, formative e lavorative, che, unitamente alla definizione degli ambiti di interesse lavorativo, formeranno un curriculum efficace per la segnalazione alle aziende richiedenti il personale. Al 31 dicembre scorso due lavoratori avevano già ripreso l'attività lavorativa presso altrettante aziende valdostane, dei suddetti uno a tempo indeterminato.

Al di là di quest'attenzione che i centri per l'impiego hanno dato ad ogni singolo lavoratore, è stata messa in campo una misura di politica attiva del lavoro perché nel nuovo bando i percorsi di tirocinio non saranno più esclusivamente dedicati ai giovani fino a 29 anni, quella parte rimane con un finanziamento specifico senza nulla togliere ai giovani, perché lì c'è un'emergenza, ma è stata aperta una nuova parte che consente di intervenire con le iniziative, che riguardavano prima solo il piano giovani, anche sui lavoratori fino a 67 anni. Tutti possono rientrare, però, per essere chiari, abbiamo fatto partire il nuovo bando e adesso ci vorranno i tempi dell'attuazione del bando, quindi ovviamente, quando diventerà operativo, io spero al più presto, entro il mese di aprile perché ci vogliono le richieste, le aggiudicazioni agli enti di formazione e quant'altro. Abbiamo cambiato completamente l'impostazione dei tirocini cercando di risolvere il problema: sapete dei due mesi di ritardo nel pagamento, tutta questa parte dovrà essere risolta con le nuove procedure.

Da subito anche l'intento del Governo regionale per quanto riguarda l'impegno è quello di cercare di far ripartire lo stabilimento. Anche lì gli interessamenti ci sono, sono importanti e in alcuni casi siamo andati ad espletare fino in fondo tutte le potenzialità, stando però nel quadro che abbiamo detto di uno sviluppo sostenibile. Alla luce di un accordo molto importante che stava quasi per essere concluso, quindi sono emerse, nell'analisi della tipologia di impianto, tutta una serie di necessità che abbiamo visto e risolto devo dire anche grazie alla collaborazione dell'Assessorato dell'ambiente, approvvigionamento di acqua, depurazione e quant'altro, ma di fronte alla richiesta dell'impresa di realizzare, sempre in Verrès, una sorta di valorizzatore dei residui della lavorazione, ci siamo permessi per il momento di stoppare l'iniziativa perché non è che non realizziamo un termovalorizzatore ad Aosta e ne facciamo uno su scala inferiore a Verrès, quindi non tutti i progetti industriali ci stanno bene. Stiamo quindi intraprendendo e avevamo intrapreso altri percorsi, che sono oggetto ancora di valutazione e perfezionamento, per far ripartire la fabbrica. Resta un atteggiamento bivalente della proprietà Lavazza, per cui ogni volta che diciamo di avere bisogno del tempo per verificare questi business plan, lei va avanti imperterrita con la sua idea di smantellare le sue macchine: non a caso ha smantellato tutte le confezionatrici: questi sono dei problemi oggettivi che abbiamo.

In conclusione ritorno su una cosa: qualcuno l'ha firmato l'accordo con Lavazza, escludendo l'Amministrazione regionale, per cui non è che si può chiedere poi all'Amministrazione regionale di fare il triplo salto mortale! Devo dire che abbiamo recuperato un buon rapporto con Lavazza, che ha anche rallentato il processo di smantellamento di alcune sue attrezzature per riportarsele in casa madre, però è evidente che non è che possiamo di colpo recuperare una lacuna che è all'origine e che io in beata solitudine ho denunciato e tutti invece hanno detto che era tutta colpa dell'Amministrazione regionale che chiudeva una fabbrica, quando invece di fare, quando parliamo di autonomia, fronte comune contro un gigante dell'economia, si è preferito quasi fare l'accordo con il gigante dell'economia e poi scaricare alcune responsabilità sull'Amministrazione regionale.

L'impegno, l'interesse per lo stabilimento è ancora attivo e ci sono delle iniziative di confronto in essere, quindi si lavora per far ripartire lo stabilimento, ma non bisogna negarsi le criticità oggettive che ci sono. Lavazza è abbastanza determinata, nonostante in alcuni casi abbia permesso di visitare lo stabilimento, ma si ritiene, in quanto detentrice di un contratto di affitto, in tutta la potestà di operare all'interno dello stabilimento, tant'è che anche su piccoli interventi che abbiamo dovuto fare sull'area siamo tenuti ogni volta a chiedere, come VdA Structure, autorizzazioni particolari per accedere e praticamente gli operatori di VdA Structure sono scortati da personale Lavazza, perché non possono ovviamente operare all'interno dell'area come se fosse di nostra proprietà essendo in vigore un articolo tuttora valido e che - bisogna riconoscere - Lavazza ha sempre onorato senza chiedere nulla all'Amministrazione regionale. Da una parte quindi ci sono le azioni di politica attiva del lavoro, dall'altra c'è lo sforzo di intervenire sull'area, devo dire uno sforzo non indifferente perché, come Governo regionale, bisogna dire che il progetto in essere è di vedere un potenziamento dell'IPZS e quindi un'attenzione al Comune di Verrès non marginale, non secondario, così come anche l'attenzione che abbiamo dato in questi mesi a favorire alcune azioni di ripartenza dell'ex Meridian che sempre opera in quell'area, quindi c'è un'azione di attenzione a 360 gradi.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie Assessore per la ricostruzione dettagliata e anche abbastanza complessa. Se poi ci può fornire la documentazione, soprattutto dei conti che ci ha elencato all'inizio, gliene saremo ben grati per poterlo guardare con calma.

Partendo dal punto di vista che abbiamo già espresso la volta precedente e che credo sia condiviso: la preoccupazione di dare una certa tranquillità e la speranza a questi lavoratori, penso che sia in quel senso che si sta lavorando, oggi però una criticità comunque rimane, perché vi sono alcune decine di lavoratori che questa speranza e queste certezze non ce l'hanno. Ci sembra di capire che comunque siamo un po' fermi, nel senso che già nella precedente occasione in cui si era discusso, lei, Assessore, ci aveva già fornito più o meno gli elementi che ci fornisce anche oggi: che vi erano delle prospettive, vi erano degli interessi per il rilancio della zona, ma c'erano anche delle criticità per quanto riguarda l'aspetto ambientale, per quanto riguarda gli aiuti che poteva concedere la Regione, perché sennò si configurava un aiuto di Stato. Tutto questo forse non si può esaurire oggi in questi cinque minuti di replica, magari sarebbe opportuno che la questione fosse un po' più approfondita nelle sedi competenti con una commissione. Qui c'è magari l'occasione per poter venire, poter capire fino in fondo quali prospettive sono state presentate, quali le criticità, per cercare alla fine forse di trovare magari delle idee, delle cose nuove per poter alla fine dare delle risposte a questi cittadini, che rimangono ad oggi senza prospettive concrete. Noi quindi le chiederemmo di poter organizzare al più presto un incontro anche con la commissione per poter approfondire e andare a vedere nel dettaglio quello che ci ha presentato oggi. Lascio i punti rimanenti al collega Gerandin, che è cofirmatario.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Assessore, non le nego che speravo che le sue risposte fossero ben diverse. La situazione la definisco preoccupante per non dire di peggio, perché sinceramente quando apprendiamo che tutto quanto siete riusciti a fare in questo periodo è dare sostegno a questi lavoratori che vengono presi in carico dai centri per l'impiego, oppure penso anche sostenere quelle poche iniziative di qualcuno che ha voluto cessare questa cassa integrazione eventualmente per attivarsi per un'impresa propria, a me pare veramente una situazione difficile e glielo dico in tutta sincerità. Soprattutto è chiaro che i tempi di un imprenditore privato, come può essere la Lavazza che, a mio parere - e lo ribadisco -, non ha nessun alibi per la scelta che ha fatto, ma i tempi di un imprenditore privato rispetto ai tempi con cui si muove l'amministrazione pubblica, in questo momento Vallée d'Aoste Structure, sono inaccettabili per un privato. È chiaro che la Lavazza non può avere i tempi che le imponete voi, per cui possa aspettare eventualmente a delocalizzare macchine o quant'altro.

A me preoccupa un'altra cosa, Assessore: che non c'è una visione di prospettiva per quest'azienda. Lei l'altra volta ci ha detto di essere preoccupato che - leggo il passaggio -: "nessuna fabbrica verrà portata in Valle, si ha solo il rischio di creare problemi ambientali", ed è assolutamente sostenibile la cosa, però lei si ricorda che era stata fatta un'iniziativa legata ai fumi di scarico legati al trattamento della torrefazione del caffè? Ora ci viene a dire che la prospettiva messa in campo, e che giustamente avete rifiutato, è quella di un termovalorizzatore: sinceramente io sono preoccupato. Tra le varie ipotesi c'è anche quella del termovalorizzatore, per cui veramente si sta brancolando nel buio, Assessore. Io mi auguro che ci sia una visione di prospettiva assolutamente diversa. Le dico, per fortuna, che l'ha rispedita al mittente perché se avevamo dei dubbi sui fumi, immaginiamoci un termovalorizzatore a Verrès in centro paese. Assessore, io ho capito che lei non l'ha neanche mai presa in esame una cosa del genere, però dico che se non c'è una strategia di prospettiva, quest'azienda è destinata a chiudere per sempre. Chiuderà per sempre e allora avremo una serie di dipendenti che, seppur per scelte che lei ha dal primo momento non garantito - ed è quella legata al fatto che qualcuno ha sottoscritto l'accordo con Lavazza -, ma la politica non può trincerarsi dietro ad un accordo che i sindacati hanno cercato di portare a casa dal punto di vista economico in quel momento più vantaggioso per i lavoratori. Lo sappiamo noi questo, ma non può essere un alibi per la politica; non può essere un alibi per non decidere che cosa fare di quello stabilimento; non può essere un alibi per Vallée d'Aoste Structure per avere dei tempi biblici e per avere una confusione in testa, com'è emerso da questa interpellanza.

Presidente - Dopo aver preso atto del rientro del collega Chatrian, possiamo riprendere dal punto n. 18 all'ordine del giorno.