Oggetto del Consiglio n. 2349 del 21 settembre 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2349/XIV - Reiezione di mozione: "Attivazione di un tavolo di concertazione con il CPEL e le organizzazioni sindacali per la determinazione di linee guida in materia di appalti pubblici, forniture e servizi".
Rosset (Presidente) - Punto n. 35 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Questa iniziativa è un po' il punto finale di una serie di problematiche che i firmatari di questa mozione hanno rilevato in questi ultimi tempi, che si sono verificate in materia di aggiudicazione di appalti. Questa mozione parte dal fatto di quella che è stata, ed è, una delle problematiche che in tanti hanno evidenziato in questi ultimi tempi e che si sono regolarmente presentate all'atto dell'approvazione di bandi di aggiudicazione. Nella premessa partiamo da quello che è stato l'esito, le conseguenze economiche per i lavoratori dipendenti di imprese, ditte, cooperative valdostane a seguito dell'aggiudicazione dei sette lotti dei servizi di pulizia di stabili di proprietà regionale, che sono stati aggiudicati tutti a ditte di fuori Valle con ribassi sino al 44 percento e con conseguenze drastiche di riduzione delle ore di lavoro pagate ai lavoratori, portando il loro stipendio medio a 378 euro. Questo è quanto emerge dai dati riferiti agli stipendi del mese di maggio di questi lavoratori, una media di 26 lavoratori di una cooperativa.
Ne abbiamo già parlato in varie vesti, in varie sedi e, a nostro parere, è necessario porre fine a questo che, secondo noi, è un gioco al massacro, perché, quando non ci sono regole, quando poi la politica non fa la politica, non dà le indicazioni necessarie ai dirigenti che devono predisporre i bandi, succedono queste cose. Vengono chiesti all'interno dei bandi dei requisiti che impediscono alle ditte valdostane di partecipare; non c'è nessuna tutela nelle valutazioni dell'offerta tecnica che vadano nel senso di tutelare lavoratori e lavoratrici; non c'è la tutela di un monte ore e questa è la conseguenza tragica che crea persone che non so io come chiamare: dimenticati o comunque non monitorati. Non so quale può essere la definizione corretta, perché non sono disoccupati perché non sono in nessuna lista di disoccupazione; non sono esodati perché non sono in età pensionabile; non sono neanche richiedenti asilo perché sennò prenderebbero quanto meno la diaria giornaliera o comunque chi li mantiene prenderebbe un compenso orario; queste sono persone che vivono con uno stipendio inferiore a quello che era il reddito di inclusione. Ho fatto questo accenno perché, a mio parere, la politica dovrà dare una risposta a queste persone, perché è troppo comodo dire: "ci siamo sbagliati", però non è neanche l'oggetto del nostro impegno che chiediamo in questo momento. Noi chiediamo che se veramente quello che è successo è stato un errore, la politica deve intervenire, deve in questa fase prendersi le responsabilità affinché queste cose non succedano mai più. In Valle d'Aosta non è ammissibile che ci siano persone che guadagnino una media come questa, per cui se errore c'è stato, rimediamo e soprattutto prendiamoci tutti assieme la responsabilità perché non succeda mai più.
La nostra proposta è molto chiara, è molto articolata: noi chiediamo "di attivare immediatamente un tavolo di concertazione con il Consiglio permanente, con le organizzazioni sindacali al fine di sottoscrivere un protocollo d'intesa tra le parti che fissi le "Linee guida in materia di appalti pubblici e concessioni di lavori, forniture e servizi", così come disciplinati dal decreto legislativo n. 50/2016 e con il comune obiettivo di migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati, garantire l'occupazione, i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, favorire la trasparenza nelle procedure di gara e rafforzare il contrasto ai fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale a salvaguardia delle imprese che operano nel rispetto dei contratti collettivi, dei contratti territoriali con relativi integrativi e a tutela delle imprese, ditte e cooperative valdostane".
A margine di tutto questo, detta la conseguenza assolutamente drammatica per lavoratori, famiglie e quant'altro, c'è un altro aspetto che riguarda la possibilità per il mondo imprenditoriale, il mondo delle cooperative, il mondo delle imprese di poter partecipare a questa gara. Nessuno chiede di avere delle corsie preferenziali per quello che riguarda le aggiudicazioni, ma pensiamo, noi che abbiamo sottoscritto questa mozione, che tutte le imprese valdostane abbiano il diritto di poter partecipare ad una gara. In questo momento è loro negato: è loro stato negato con il bando delle pulizie, sarà loro negato con il bando riferito al Comune di Aosta, dove si chiedono 15 milioni di fatturato per poter partecipare ad una gara, fatturato annuo, che è un'eresia nel contesto valdostano. Non si venga a dire che le imprese valdostane o cooperative possono mettersi assieme per un'ATI; nell'appalto delle pulizie hanno provato a farlo, l'unica ditta valdostana ha provato a fare un'ATI: oltre a non portare a casa niente, non è stata neanche ammessa a tutti i bandi. Se l'attenzione che si pone al mondo imprenditoriale, al mondo occupazionale, alle categorie più deboli è questa, perché noi parliamo di quelle categorie che in questo momento probabilmente percepiscono, anche dal punto di vista economico, retribuzioni inferiori rispetto a tanti altri, noi non possiamo far finta di niente, non possiamo fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia. Se errore c'è stato, non può più succedere se ci riteniamo una Regione civile con un minimo di rispetto per le condizioni minime dei lavoratori. Non è neanche accettabile o pensabile per il contesto delle prospettive future per la Regione. Noi il giorno che affidiamo ad una ditta che è fuori Valle alla firma del contratto ci perdiamo l'IVA e, di conseguenza, come succede adesso, con gli stipendi dimezzati da parte dei lavoratori, perdiamo pure l'IRPEF e l'IRAP delle aziende. Ogni impresa che chiude, ogni dipendente che è lasciato a casa, ogni dipendente che ha un orario di lavoro dimezzato è un colpo dal punto di vista anche delle entrate del bilancio regionale, per cui se qualcuno non è così preoccupato di aver creato una classe, o comunque una parte di dipendenti che hanno queste retribuzioni, pensi almeno, in qualità di amministratore, a quello che può essere il futuro della Valle d'Aosta se noi perdiamo questo tipo di entrate.
Con il pareggio di bilancio noi avremo ancora di più la necessità di avere una fiscalità locale che cresca, che ci dia possibilità di avere entrate vere e reali. Dico questo perché non ci pare di aver messo un impegno così impossibile, non ci interessa nemmeno avere la primogenitura: noi chiediamo che la Regione faccia mente locale e da un errore, che io non ho motivo di credere che magari sia stato un errore involontario, se ne creino altri. Se negli anni la Regione è stato un modello se vogliamo anche un po' all'avanguardia per le scelte, per le tutele, per la legislazione o comunque gli accordi, soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro, ma anche degli Enti locali, noi in questo momento saremmo già contenti se la Regione facesse come fanno altre Regioni a Statuto ordinario. Quando dico: altre Regioni a Statuto ordinario, parlo anche della vicina Regione Piemonte, che in data 10 giugno 2016 ha sottoscritto un protocollo tra Regione Piemonte, CGIL, CISL e UIL Piemonte in cui sono stati fissati tutta una serie di paletti, tutta una serie di criteri nell'aggiudicazione degli appalti che in parte vanno nella direzione che ho prospettato prima. Questo protocollo è stato siglato in linea con i criteri posti dal decreto legislativo n. 50/2016, per cui non si va contro la legge nazionale che nel frattempo è uscita; sono criteri in cui si dice che le formule di aggiudicazione devono assicurare la prevalenza degli elementi qualitativi rispetto al prezzo; per i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari il punteggio attribuito al prezzo non deve superare il 20 percento del punteggio complessivo; per i servizi di pulizia il punteggio attribuito al prezzo non deve superare il 40 percento del punteggio complessivo; il numero delle ore lavorative e il numero degli addetti impiegati devono essere tra gli elementi qualitativi che vengono considerati. Si deve dare un punteggio non solo all'offerta economica, e torno all'appalto delle pulizie dove chi ha vinto lo ha fatto con un ribasso del 44 percento portando a casa oltre 98 punti riferiti a quella che era l'offerta finale su 100, indicando un numero di lavoratori che era più o meno identico a chi è stato valutato poco più di 20, ma ha fatto un ribasso chiaramente inferiore, ma che ha proposto un monte ore non di 56 mila, ma di 76 mila nei cinque anni. È chiaro poi che chi fa un'offerta economica non fa carità da nessuna parte, per cui se uno fa un ribasso del 44 percento, è ovvio che coloro che pagheranno saranno i lavoratori. Noi non possiamo più permettere in una Regione che io ritengo debba essere all'avanguardia in questo settore, a tutela delle imprese e dei lavoratori, uno scempio del genere, per cui non c'è nulla di inaccettabile, si dice di stoppare se ci sono gare a livello regionale, di chiedere agli Enti locali, se è possibile, si può invitare, perché noi diciamo: invitare, chiaramente con una mozione approvata dal Consiglio regionale non possiamo ritirare i bandi dei Comuni, ma invitare io penso di sì, invitare i Comuni a pensarci, perché l'esempio della Regione è un esempio lampante di come si crea una categoria di disagiati. Si chiede di invitare anche gli Enti locali a sedersi a questo tavolo, a sottoscrivere un protocollo Regione, Consiglio permanente, sindacati mettendo questi paletti, in modo che chiunque predisponga il bando, che non può essere chiaramente un politico, abbia delle indicazioni chiare, dove non ci si possa più esimere dal dire che il discorso della tutela del mondo del lavoro e di chi lavora in questo momento deve essere una delle priorità.
Concludo nella speranza che questa mozione venga accolta proprio perché di politico non ha nulla, ha solo buon senso e volontà di creare un minimo di prospettiva. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (SA) - Consigliere Gerandin, su questo tema ci siamo già confrontati in passato in altri Consigli e devo dire che siamo tutti coinvolti nell'agire affinché si affermi la crescita e lo sviluppo delle imprese locali. Si sta cercando di fare sempre di più; se ci sono stati dei momenti in cui non si è centrato l'obiettivo, si può andare sempre nella direzione di migliorare e modificare. Siamo sempre nell'ambito però di normative nuove. Lei sa benissimo che ad aprile è entrato in vigore il DL n. 50, che in qualche modo ha aggiornato e modificato tutti i percorsi. Ci sono regole stringenti che devono essere rispettate.
Io ho più esperienza per quanto riguarda l'attività della stazione unica degli appalti, settore che seguo con assiduità, anche nella fase di programmazione proprio per quanto riguarda i servizi di progettazione e di affidamento dei lavori pubblici, dove credo si siano fatti importanti passi avanti. Queste sono attività avviate nello specifico con le imprese, con i professionisti, con il Consiglio permanente degli Enti locali e con le associazioni sindacali, dove ci si confronta da parecchio tempo nell'ambito della Consulta dei lavori pubblici. Sono convinto che ogni struttura, e i miei colleghi anche, abbia passo passo, nel percorso che deve attuare anno per anno, relazioni con i sindacati proprio entrando nel merito delle competenze specifiche cui sono sottoposti. Nel settore dei servizi, invece, l'eterogeneità delle possibili tipologie rende sicuramente più complesso un processo analogo perché i confronti e le discussioni hanno un loro senso se si riesce anche ad essere molto concreti e operativi. Un appalto di pulizie o di traslochi è molto diverso da uno sulle assicurazioni o sui servizi...ma tutti sono regolati dagli stessi articoli del codice dei contratti. La concertazione generalizzata su alcune modalità attuative presenta ulteriori pericoli: un ingessamento delle procedure, oppure una banalizzazione delle indicazioni perché troppo generiche, tali da renderle del tutto inutili. Questo è un pericolo tanto maggiore quanto più si intende regolamentare settori e comparti diversi e variegati.
La richiesta della mozione di adottare linee guida di concerto con le associazioni sindacali riprende un analogo provvedimento - lei lo ha citato molto bene, quello della Regione Piemonte - che ribadisce già aspetti contenuti nella normativa e aggiunge vincoli che, ad esempio, non avrebbero impedito quanto viene lamentato nelle premesse della mozione. La qualità dei servizi non si persegue in primis con un accordo con le associazioni sindacali, ma con un'appropriata costruzione del capitolato e un'attenzione particolare ad alcuni aspetti che devono trovare una loro esplicitazione nei parametri di analisi delle offerte da parte della commissione. La Giunta regionale ha approvato la convenzione tra Regione, Consiglio permanente degli Enti locali, Azienda sanitaria locale e INVA, che disciplina le funzioni della Centrale unica di committenza regionale per l'acquisizione di servizi e forniture, che prende atto proprio delle novità introdotte dal legislatore con il decreto legislativo n. 50, abrogando le precedenti convenzioni. Questa convenzione attribuisce una serie di funzioni alla CUC: centralizzazione degli acquisti raccogliendo e analizzando, di concerto con la Regione, l'Azienda USL, il CPEL, i bisogni degli enti convenzionati, provvedendo ad esperire le procedure di affidamento mediante la centralizzazione delle committenze, pubblicando i bandi sul mercato elettronico e promuovendo la gestione telematica delle procedure, oltre a mettere a disposizione importanti servizi integrati, funge da soggetto aggregatore e da stazione unica appaltante.
La convenzione approvata dalla Giunta regionale il 12 agosto 2016, quindi un mese fa, dopo un confronto e un dibattito approfondito, oltre a contenere le funzioni e le modalità dell'evolversi delle procedure di gara, a definire i rapporti finanziari e del personale, all'articolo 25, al fine di definire e di valutare l'efficacia dell'azione della CUC, ha previsto la costituzione di un comitato tecnico composto dal Segretario generale della Regione, dal Dirigente della struttura regionale delle attività contrattuali e del coordinamento della CUC, dal Segretario generale del Comune di Aosta, da due rappresentanti del Consiglio permanente degli Enti locali, dal Direttore generale di INVA, da un rappresentante dell'Azienda USL e da un rappresentante dell'Assessorato sanità, salute e politiche sociali o loro sostituti. Un comitato tecnico quindi che può essere integrato da altri rappresentanti e da enti convenzionati, che si riunisce anche tre volte nel corso dell'anno e può essere convocato in qualsiasi momento su iniziativa congiunta o di uno solo dei suoi componenti, con riferimento allo stato di attuazione della programmazione di cui all'articolo 6, nonché all'efficacia in termini di funzionalità ed economicità dei servizi espletati, è uno dei compiti specifici di questa commissione. Il comitato tecnico, quindi, può formulare proposte per la revisione dei piani in relazione allo stato di attuazione della programmazione: è un comitato tecnico che si occupa di programmazione e di valutare ovviamente il percorso della centrale unica di committenza. Secondo noi, quindi il comitato è un valido strumento di pianificazione e di verifica dello stato della programmazione e della riorganizzazione delle funzioni della CUC e delle gare d'appalto.
Per quanto riguarda la richiesta di revoca dei bandi in corso, l'avvio di una procedura di revoca o di sospensione in autotutela di bandi deve essere attentamente valutato, tenendo anche conto delle esigenze dettate dalla tempistica entro la quale è necessario garantire l'erogazione dei servizi. È notizia di questo pomeriggio che il Comune di Aosta non ha revocato la gara d'appalto.
La delibera della Regione Piemonte non ci convince, riteniamo sia ripetitiva del decreto legislativo n. 50 e delle successive direttive ANAC che si sono susseguite, con un ulteriore ingessamento dell'operatività e delle procedure già complesse. Crediamo che debba esserci un percorso per lo sviluppo delle aziende valdostane, che deve per forza passare attraverso un'approfondita formazione di come partecipare alle gare. Vi assicuro che se guardiamo i dati della stazione unica degli appalti, sono drammatici da questo punto di vista: la mancanza di capacità di partecipare alle gare.
Per quanto riguarda le strutture pubbliche, una maggiore attenzione alla formulazione dei bandi e dei capitolati di gara. A seguito del nuovo decreto legislativo n. 50, le gare con offerta economicamente vantaggiosa devono essere la scelta prevalente e in tale ambito particolare attenzione deve essere attribuita alla pesatura dei criteri di aggiudicazione, con particolare attenzione alla valutazione economica. Per come è costruita la nuova normativa proprio nei servizi ad alta intensità di manodopera, quelli per cui il costo della manodopera è pari almeno al 50 percento dell'importo totale del contratto, l'aspetto economico deve avere un peso sempre meno significativo rispetto alle valutazioni tecniche. Ribadisco la necessità di proporre capitolati consoni agli obiettivi e che ci prefissiamo; garantiamo pertanto l'attenzione della Regione alla tutela dei diritti dei lavoratori nei percorsi che si avvieranno prossimamente. Per questo abbiamo condiviso che il nostro sarà un voto di astensione alla mozione da lei presentata.
Presidente - Siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Una materia non semplice quella che ha appena affrontato in maniera molto puntuale e tecnica il collega Assessore Baccega, entrando proprio anche nel dettaglio prettamente legato a cosa in questo momento soprattutto la CUC sta facendo e come sta operando.
Mi scuso con il collega, farei un passo indietro se è possibile; il collega Gerandin ha già illustrato la mozione, io mi soffermerei in particolare sul punto n. 2. Da ex Sindaco, autonomista convinto, io penso che i Comuni abbiano, e debbano avere, la totale loro autonomia, tant'è vero che all'interno di questa nostra mozione al punto n. 2 si chiedeva al Consiglio regionale di invitare i Comuni, in attesa di siglare il protocollo d'intesa con le organizzazioni sindacali, eventualmente a sospendere i bandi. Permettetemi qualche considerazione proprio sul un bando di Aosta, collega Baccega. Des deux l'une si diceva a casa mia e a casa nostra, nel senso che la Giunta comunale in piena autonomia giustamente ha approvato delle delibere in queste ultime settimane. Vi leggo - perché è importante - le premesse che sono state inserite nella delibera del 25 agosto 2016, deliberazione della Giunta comunale sviluppo e gestione del territorio: "Servizio di sgombero neve da effettuarsi su strade e piazzali". L'atto è firmato da un dirigente, come succede nell'Amministrazione regionale e anche nei piccoli e medi Comuni, ma nelle premesse, dato che è un atto politico, c'è una scelta di indirizzo politico che va proprio nella direzione opposta rispetto a quello che lei ci ha appena illustrato. Leggo e cito direttamente cosa c'è scritto su questo atto della Giunta Centoz, che lei sicuramente conoscerà molto meglio di me e molto meglio di noi: "nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici, sia nei settori ordinari che nei settori speciali, al fine di favorire l'accesso alle micro imprese, piccole e medie imprese, le stazioni appaltanti decidono di suddividere l'appalto in 12 lotti funzionali". Vi è poi un passaggio in più che citerei: "tale principio viene ribadito al comma 1 dell'articolo 51 del decreto legislativo del 2016", quello approvato ad aprile. Prendo l'articolo 51, che penso sia un po' la sintesi del dibattito che faceva poc'anzi il collega: il legislatore nazionale - legislatore centralista noi diciamo -, il legislatore che cerca di portare a casa tutte le competenze dà questa possibilità alle Regioni, ai Comuni, agli enti intermedi: "nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici, sia nei settori ordinari che nei settori speciali, al fine di favorire l'accesso delle micro imprese - probabilmente qualche ragionamento è stato fatto anche a livello nazionale - piccole e medie imprese, le stazioni appaltanti suddividono gli appalti in lotti funzionali". Poi c'è un "di cui" all'interno dell'articolato: "le stazioni appaltanti motivano la mancata suddivisione dell'appalto in lotti nel bando di gara o nella lettera di invito nella relazione unica di cui all'articolo 99". In sintesi il legislatore nazionale dà la possibilità agli enti intermedi di decidere, altrimenti cosa ci farebbe una Giunta? Servirebbe un eletto, c'è il Segretario generale, ci sono i dirigenti, decidono, si va in quella direzione, così è.
Per quanto riguarda lo sgombero neve, è interessante la cosa: 12 lotti per un importo annuo di 500 mila euro, sono lotti da 40-50 mila euro. Prendo l'altro atto invece di qualche settimana prima, che sottostava alle stesse regole identiche, sicuramente lo conosce, ma, dopo che ho sentito la sua litania, ho ascoltato attentamente e des deux l'une: o l'articolo 51 del DL 2016 non esiste per un bando o esiste per l'altro, ma esiste anche per il bando dell'assistenza sanitaria. Esiste talmente che la Giunta ha deciso, non il dirigente, la suddivisione in lotti funzionali zero, questo è l'atto di delibera. Indubbiamente ogni dirigente chiede alla parte politica se vuole andare in quella direzione; la legge prospetta due strade: una che va verso Courmayeur e l'altra che va verso Pont-Saint-Martin. Per lo sgombero neve: 500 mila euro, 12 lotti funzionali, 40 mila euro cadauno, la direzione è: piccole imprese, medie imprese direzione Courmayeur. Per quanto riguarda la scelta su servizi anziani, parliamo di 8,4 milioni nel biennio, più IVA - ma fermiamoci a 8,4 milioni - un lotto funzionale e la politica dice al Segretario, che ha firmato la legittimità dell'atto: "motiviamo perché vogliamo solo un lotto funzionale: noi vogliamo che ci sia un solo lotto funzionale perché c'è la necessità di individuare la soluzione in grado di produrre a favore dell'ente il maggior margine di risparmio". Il contrario che lei diceva prima, che è tutto basato solo sul discorso economico. Si dice poi di più: "la nostra previsione è di fare un unico lotto perché ci assicura la funzionalità del servizio e un vero risparmio". Queste sono le due strade utilizzate con due ordini di grandezza, citando lo stesso articolo, stesso decreto legislativo dell'aprile 2016, e c'è proprio anche il passaggio dove si cita proprio: "ai sensi dell'articolo 51 della predetta disposizione normativa, la non suddivisione in lotti è motivata in primo luogo...", e poi quello che vi ho letto, ecco l'invito, la ratio della proposta che abbiamo fatto con questa mozione.
Dov'è la politica? La politica, collega Baccega, 12 lotti funzionali per lo sgombero neve e dall'altra parte 8,4 milioni un lotto funzionale, dove praticamente nessuna cooperativa locale può partecipare, dove la richiesta a livello di bando, una volta fatta la scelta politica...io non do la colpa al dirigente, perché avrà messo in campo la volontà di natura politica del Governo Centoz e, dato che il Governo Centoz ha deciso di mettere in campo un unico lotto, qual è la richiesta del fatturato per partecipare al bando? 15 milioni di euro. Io penso a questo punto che abbiamo uno Stato centralista che è quasi più autonomista della Giunta Centoz, è normale che il Sindaco Centoz non è da solo, ci sarà una Giunta: tutti avranno letto attentamente il bando sullo sgombero neve, ma non hanno voluto leggerlo o non sono interessati a leggere un bando da 20 milioni di euro, perché il bando messo in campo, che oggi è ancora aperto, nel senso che oggi il Consiglio comunale non lo ha revocato perché la maggioranza ha deciso di proseguire su questa strada, è per quattro anni, due più due, parliamo di 20 milioni di euro messi in campo oggi. Io penso che sia l'unica delibera del Governo Centoz 2015-2020 così impattante e così importante, perché mi sono letto come lei altre delibere da 300 euro, 800 euro, un piccolo aiutino magari per la piccola manifestazione da 1000 euro: qui parliamo invece di un appalto da 20 milioni di euro, dove la politica io non so se è stata assente, non so se c'era un disegno o se c'è un disegno, fatto sta che ad oggi le nostre cooperative non possono partecipare a questo bando così com'è scritto. Ecco perché sinceramente con i colleghi abbiamo sottoscritto questa mozione in piena autonomia, ribadisco il concetto che i Comuni sono autonomi, ma poi ho ascoltato attentamente e ho capito che lei è convinto della strada che ha messo in campo la Giunta Centoz e mi sembra che tutti i suoi colleghi di partito oggi abbiano votato convintamente per non revocare un bando, quando io penso che qualsiasi dirigente con delle motivazioni semplicissime poteva revocare questo bando. Per favore, quindi non scaricate la responsabilità sui dirigenti, tant'è vero che l'atto che la Giunta Centoz ha approvato solo poche settimane dopo dice praticamente il contrario: viste le difficoltà delle nostre aziende, suddividiamo in 12 lotti funzionali l'appalto dello sgombero neve.
Io non so se lei abbia parlato a nome del Governo regionale, non so se ha parlato a nome di tutta la maggioranza, ci spiace se vi astenete su questa proposta dove c'è solo un invito. Lei ha elogiato il lavoro della CUC, io invece sono molto preoccupato per i lavori della CUC perché se questo è il risultato, capisce che neanche creare le condizioni per partecipare e l'assenza della politica di un Comune così importante come quello di Aosta...sinceramente io chiederei ai colleghi di maggioranza di ripensarci e magari sostenere questa mozione che invita i Comuni e forse l'Amministrazione regionale non in quanto legislatore ma perché è un po' più robusta riesce a mettere insieme gli enti e creare quelle condizioni per far almeno partecipare in questo caso le cooperative, il mondo cooperativistico e un'altra volta saranno magari le imprese agricole, edili, piuttosto che... Non nascondiamoci però, collega Baccega, dietro lo Stato centralista e cattivo, quando lo Stato centralista e cattivo invece dà la possibilità ad un piccolo Comune come Aosta di prendere delle strade diverse...e fare quanto meno partecipare chi ha i requisiti, chi ha le competenze, chi ha le maestranze e chi ha decine e decine di operatori che lavorano nel settore e mi sembra che anche a livello di qualità del servizio non sia male.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Direi che l'Assessore ha motivato l'astensione e probabilmente non ha convinto i colleghi dell'opposizione sentendo anche l'intervento del collega Chatrian. Non solo riteniamo che i contenuti della mozione siano validi per quella parte che riguarda l'attenzione alle imprese, ma li facciamo nostri già da qualche tempo, nel senso che la convenzione prevede a quell'articolo la possibilità di cominciare a pensare in termini politici all'interno dello strumento che ci siamo dati per pubblicare i bandi. È chiaro che è un articolo, l'articolo 25 famoso, che può essere potenziato, ampliato, ma l'obiettivo politico che sta alle spalle di un accordo come quello non è solo quello di vedere come funziona INVA e in quanto tempo riesce a fare i bandi, ma di cominciare a fare una discussione politica come avete ragione di sostenere, perché evidentemente non possiamo più permetterci di andare a disperdere risorse, o quanto meno di non sfruttare tutte le potenzialità che la normativa impone. Sotto questo profilo, oggi voi discutete con la maggioranza, ma è evidente che tutto questo va ricondotto anche in termini politici ad un lavoro che i dirigenti sappiamo a volte resistono a fare, perché è più semplice forse arrivare ad un bando di un certo tipo piuttosto che andare in profondità a cercare qualsiasi tipo di piega nella normativa per cercare di salvaguardare le nostre imprese.
Come ricorda il collega Gerandin - e l'ha ricordato più volte in quest'aula -, l'appalto delle imprese di pulizia...tra l'altro, le abbiamo fatte insieme queste interpellanze, evidentemente l'obiettivo politico di tutti noi è quello di non arrivare in futuro a situazioni come queste. C'è da fare un percorso, lo strumento, a nostro avviso, in questo momento non è quello di respingere la mozione, ma di portare ancora di più i contenuti delle discussioni che si fanno all'interno di quell'articolato. Abbiamo la possibilità di lavorare con dei report, abbiamo la possibilità anche di incontrare questa commissione che è stata fatta e anche in qualche maniera di fare un lavoro tutti insieme. Oggi l'Assessore Baccega rappresenta la sua parte, ma evidentemente ogni settore ha la sua importanza all'interno dei contenuti dei bandi, quindi l'obiettivo è quello di andare in quella direzione, di migliorare ai sensi anche dell'impegno programmatico che ci siamo dati, il punto n. 4 del nostro programma prevede di andare in questa direzione.
Va benissimo quindi sottolineare quello che non sta funzionando, purtroppo oggi possiamo prendere atto di quello che non sta funzionando in enti importanti, che non "rivengono" sotto il profilo dell'autonomia gestionale alle possibilità di intervento, però è giusto segnalare affinché tutti ci si sensibilizzi in un momento in cui le risorse sono limitate a cercare di fare meglio, di dare una potenzialità e migliorare al massimo il sistema di messa in gara. Mi dispiacerebbe quindi che "la lettura forse non si vuole fare"...anzi si vuole fare, lo si vuole fare attraverso questo strumento e si va nella direzione di lavorare con quello che oggi è stato previsto. Nei prossimi mesi quindi cercheremo di capire quanto in termini politici viene discusso all'interno e quanto in termini politici si riesce ad incidere nel sistema, perché poi è inutile che un ente faccia bene quest'attività e magari è un ente piccolo che ha poche potenzialità; deve essere una sensibilità comune quella della politica, al di là dell'appartenenza, di andare in questa direzione.
Io sinceramente capisco gli interventi, però credo che con un impegno che ci prendiamo tutti insieme forse oggi sarebbe anche giusto chiedervi...sarebbe anche bello un segnale di ritiro dell'impegno con la possibilità di lavorare tutti insieme in questa direzione, poi ad ognuno le sue scelte, noi il lavoro lo faremo e lo faremo in questi termini.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Sono anch'io tra i firmatari di questa mozione. Devo dire che la posizione dell'Assessore, ribadita e supportata dalla posizione del collega Bertschy, è un'ottima posizione: alla fine il fatto che ci siano persone che praticamente non riescono a mangiare è una discussione politica che possiamo portare avanti nel tempo e trovare delle soluzioni. Che problema c'è? Non c'è nessuna fretta, possiamo tranquillamente aspettare e parlarne con tutta calma, tanto loro mangiano, non mangiano; riescono ad andare avanti, non riescono ad andare avanti: chi se ne frega!
Quando i dirigenti non sanno fare il loro lavoro, io credo che i dirigenti andrebbero quanto meno avvisati e poi eventualmente allontanati, perché se si fanno lavori da dirigente cercando di farli più in fretta e con meno problemi, si dice che poi la colpa è del dirigente, mentre la volontà politica era un'altra: forse un piccolo sforzo andrebbe fatto, senza aspettare tante discussioni politiche.
Quando si cerca di trovare una soluzione comune, non c'è molto da dire, perché la soluzione è non mettere in povertà la gente o c'è da discutere anche su questo? O è corretto arrivare a questo punto? Se è stato fatto un errore, si cerca di porvi rimedio, ma subito, invece si fa un errore, anche se ci sono delle soluzioni si evita di guardarle, perché così non si sottolinea l'errore, e poi si viene qua a discutere del fatto che dobbiamo tutti quanti insieme trovare la soluzione. La soluzione è scritta qua, basta metterla in pratica e il problema è bello che risolto. Mi rendo conto che politicamente è difficile sostenere certe posizioni, oppure fare certe azioni e poi dover tornare indietro, al Comune di Aosta sono diventati degli specialisti su questo, noi un po' meno, ma il punto non è tanto questo, è quanto il fatto che chiederci di ritirare una cosa del genere, quando siamo arrivati a questo punto della discussione, per quanto mi riguarda, è una cosa assolutamente assurda perché qui stiamo cercando di difendere neanche il posto di lavoro: lo stipendio da fame che hanno queste signore che vengono a fare le pulizie.
È stato fatto un errore di fondo, abbiamo capito: sono stati prima tolti dei soldi dal totale dell'impegno che bisognava utilizzare e successivamente è stato fatto un ribasso talmente grande che questo è il risultato. Forse dovreste porvi rimedio e anche in fretta, al di là della mozione, quindi, anziché astenervi, la votate oppure dite qual è la soluzione immediata che trovate e magari ce la proponete e la votiamo tutti assieme, così risolviamo subito questo problema visto che la gente bene o male tutti i mesi deve anche mangiare, deve avere dei soldi per andare avanti, altrimenti ci stiamo parlando tanto per parlare. Evitiamo di fare proposte che ci offendono da un punto di vista politico, dite che non la volete votare, che si deve andare avanti così e va bene. Essere presi in giro, non tanto noi, quanto questi lavoratori, mi sembra veramente troppo, è eccessivo anche da parte vostra.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Vi ricordo che siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Solo per non venire interpretato, collega Cognetta, nel senso che il discorso generale che si stava facendo è legato al futuro: sull'attualità oggi qui non stiamo parlando del Comune di Aosta, ma in senso generale degli Enti locali. Su questo bando ci si è espressi tutti quanti ed è entrato nel corso anche mi sembra oggi pomeriggio un discorso: l'UVP non ha nessuna intenzione di ridurre in povertà nessuno e si sta facendo un lavoro certosino per cercare di arrivare ad un sistema che preveda non i massimi ribassi, nell'ambito della normativa, ma di fare altro, quindi vorrei solo che non mi mettesse in bocca parole diverse. Noi abbiamo detto che lo strumento e i contenuti del comma 1 possono essere portati all'interno dello strumento della convenzione, articolo 25. Per tutto il resto l'invito è una cosa, la possibilità di impegnare gli altri per conto nostro è un altro discorso, non sta nell'autonomia del Consiglio regionale poter obbligare gli altri...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...l'importante è non essere fraintesi.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Ho ascoltato attentamente gli interventi. Sono molto deluso da quanto è stato detto in quest'aula, perché - l'ho detto nell'illustrazione - non c'era nulla di politico: si partiva da un'esperienza vissuta sulla pelle dei lavoratori per evitare di continuare a fare ulteriori errori.
Nell'illustrare questa mozione ero anche fiducioso perché l'Assessore Viérin ha detto: "a nostro parere, va messo in campo un coordinamento a regia regionale che eviti l'applicazione sul territorio a macchia di leopardo di regole e linee guida che devono invece per forza avere una visione d'insieme e che possano tutelare l'utenza e la qualità del servizio", che è la base e la sintesi di questa nostra mozione. Non c'era nulla di non accettabile, non c'era nulla che andasse oltre, non andavamo a chiedere la revoca del bando di Aosta: andavamo a chiedere se era possibile invitare gli Enti locali perché l'abbiamo messo in termini generali, perché c'è stato anche il bando - e qua mi rivolgo anche al collega Guichardaz, che ha tanto lavorato per fissare la quota di riferimento degli asili nido - sono stati messi in gara dei posti a 500 euro, posti in asilo nido: Unité des Communes... Non vale fissare a volte delle regole e poi eventualmente non tenerne conto. Noi ci siamo confrontati lungamente su queste cifre, sono disattese perché nella componente prezzo c'è anche il costo della struttura e quant'altro. Tornando però al discorso del Comune di Aosta, io sinceramente non vedo dove sia la difficoltà di carattere politico del non accettare questo.
Torno all'intervento che ha fatto il collega Bertschy, quando lui dice che all'interno della convenzione ci sono le possibilità di intervenire, prima di tutto dice: "è un impegno, interverremo, non ci sono tempistiche", ma il comitato tecnico - quello che lei ha letto, Assessore - è un comitato di dirigenti, dal Segretario generale a quant'altro, non c'è nulla di politico; se questi bandi vanno avanti così, la responsabilità è tutta politica che non vuole mettere delle regole! È chiaro poi che non è la politica che scrive i bandi, è ovvio che non può essere la politica a farlo, ma i limiti sotto i quali non si può scendere, sennò creiamo disagio sociale, disoccupazione, sennò creiamo un livello di dipendenti che sono ridotti sotto il limite del reddito di cittadinanza, questo è la politica che deve dirlo! Assessore, se lei mi dice che non l'ha convinta il protocollo sottoscritto dalla Regione Piemonte, la Regione Piemonte con i sindacati non ha mica demandato al Dirigente o al Segretario generale della Regione Piemonte la sottoscrizione del bando; l'ha scritto e l'ha sottoscritto Chiamparino. È la Regione Piemonte che l'ha sottoscritto, è la Regione Piemonte che si è presa un impegno del genere! Noi ci siamo allargati nella nostra mozione dicendo che non può essere solo la Regione, proprio nel senso di quello che dicevo prima: noi chiediamo di coinvolgere l'Azienda USL, ma si coinvolga comunque il Consiglio permanente degli Enti locali, proprio perché è nata la CUC, è chiaro che la CUC c'è. Detto questo, non può essere un comitato tecnico che va a scrivere le regole sotto le quali non si può scendere.
Solo una cosa, le dico sinceramente che probabilmente neanche a me convince quel protocollo che è stato siglato dalla Regione Piemonte, le spiego anche perché. Oltre a quello che ha scritto la Regione Piemonte, io scriverei anche qualcosa sulla base di quello che ha detto il collega Chatrian sulla necessità di istituire, ove possibile, lotti piccoli, suddividere in lotti perché non sparisca il mondo imprenditoriale valdostano. Questo è da aggiungere, non da togliere, perché l'articolo 51 del decreto legislativo n. 50 lo prevede il discorso dei lotti, per cui dov'è la difficoltà di sdoppiare o di prevedere dei lotti funzionali? Questa, secondo me, è una visione di prospettiva, una visione sul futuro. Quello che trovo inaccettabile è che si cerchi in parte di lavarsi la coscienza come politica scaricando sui dirigenti, non è così, perché se la politica non ha intenzione di sottoscrivere dei limiti sotto i quali non si può scendere, perché poi alla fine non sono i dirigenti ma è la politica che decide quello che è lo Stato sociale sotto il quale si va a creare comunque disagio sociale...allora non giochiamo e non cerchiamo alibi!
Arrivo un attimo sul bando del Comune di Aosta. Rispetto al bando sui servizi, dove l'impatto economico pesava 60 e 40 l'offerta tecnica: parlo dell'appalto delle pulizie, nell'offerta tecnica si è pensato bene di dire che valutavano con dei punteggi la dotazione, i macchinari delle aziende ed è ovvio che se mai avessero partecipato le valdostane, non potevano competere con quelle cooperative o quelle ditte che vengono da fuori, che hanno un parco macchine che magari fanno le pulizie a qualche grande Regione italiana, ma non davo un punto che era un punto sulla dotazione oraria, vale a dire il monte ore. Dovevano indicarlo nell'offerta, ma non si dava nessun punteggio. Nel bando del Comune di Aosta il prezzo incide per il 10, 90 è l'offerta tecnica, ma su 55 punti dell'offerta tecnica per 32 valgono gli operatori addetti all'assistenza, per cui uno deve indicare il numero degli operatori. Non c'è un punto sul monte ore, per cui se io presento nella mia offerta 100 operatori e faccio loro fare, come succede adesso per quello che riguarda le pulizie, sei-otto ore - dieci ore a chi è fortunato -, avrò 35 punti...32 punti nell'offerta tecnica? E il monte ore? Non c'entra, perché non è valutato. È per questo che io dico che non si può continuare a speculare o comunque a giocare sulla pelle di chi è all'interno di questo mondo. Non sono dei privilegiati, non è gente che può permettersi di perdere il 50 percento dello stipendio perché comunque camperebbe lo stesso. Sono persone che in questo momento i più fortunati prendevano 1000 euro, adesso ne prendono in media 378, e andremo a creare anche nel contesto di Aosta lo stesso problema perché non c'è un punto per l'offerta legata al monte ore.
Se ci sono degli errori, a me sinceramente di portare a casa dal punto di vista politico questo non mi può interessare di meno; proprio perché io penso che in quest'aula ci siano anche delle sensibilità che vanno al di là dei numeri e dei conti, vorrei che ci fosse la volontà di evitare nuovamente dei casi sociali. Sinceramente poi da amministratore non penso che il futuro della Valle d'Aosta, il futuro del sociale, il futuro del welfare valdostano possa dipendere esclusivamente dalle risorse economiche. Tutte le scelte in questo momento vanno in quella direzione perché qualcuno non ci ha dato i soldi, l'ha detto anche il Sindaco Centoz: "la Regione taglia di 7 milioni i trasferimenti, io taglio il bando del sociale". Tagliare il bando del sociale è una scelta, non è un obbligo; la Regione ha trasferito meno risorse, ma tagliare la fetta del welfare, del sociale e degli anziani è una scelta politica come tutte le altre. Con questo io ritengo che sia assolutamente necessario che si prenda un provvedimento; poi se all'interno di quella che viene chiamata la convenzione, articolo 25 o quant'altro, si vogliono fissare delle regole in più da rispettare, ben venga, ma il sistema valdostano non può permettersi di andare avanti con appalti come quello del Comune di Aosta. Un invito da parte del Consiglio regionale, quindi non è un obbligo, mi pare una presa di coscienza responsabile.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Viérin, ne ha facoltà.
Viérin L. (UVP) - Solo per chiarire alcuni passaggi perché credo che ci siano delle difficoltà a capirci su alcuni punti e penso che ciò che è stato detto in precedenza possa essere ricondotto in una visione comune.
È stato detto questa sera che si condivide, com'è stato anche anticipato in quest'ultimo periodo, la volontà di creare una regia regionale che possa andare, in particolare sulla questione di alcuni servizi e di alcune decisioni che dovremo prendere: rispondo e cerco di avere un'azione inerente alla questione socio-assistenziale e socio-sanitaria, i nidi che sono stati citati in premessa dell'atto, per dire che questo atto viene recepito nei suoi contenuti in parte, perché in parte queste cose si stanno già facendo, quindi non si dice che non si è d'accordo sullo sviluppo della discussione. Due cose sono state fatte: per quanto riguarda il welfare, è stato creato un tavolo tecnico politico che si sta riunendo, si è già riunito diverse volte, dove ci sono, tra l'altro, rappresentanti dell'Amministrazione regionale intesa come non solo l'Assessorato, ma la V Commissione, ci sono gli Enti locali con le Unité e il CELVA; è stata fatta una concertazione con le organizzazioni sindacali; c'è il terzo settore; c'è il piano di zona: abbiamo riunito tutti i soggetti per fare ciò che lei, collega Gerandin, ha detto e ha scritto nelle premesse. Si dice quindi semplicemente che si recepisce ciò che si chiede e si porta all'interno dei due tavoli: uno è il tavolo tecnico politico per quanto riguarda il welfare, che sta lavorando e che produrrà un modello di regia regionale con delle linee guida che andranno a fissare delle regole, perché la tanto sbandierata autonomia comunale che spesso nelle discussioni si sviluppa non deve coincidere però con un'anarchia e un problema di applicazione a macchia di leopardo sul territorio che prevede poi problemi. Collega Gerandin, quando cita le nostre intenzioni, le cita in modo corretto nel senso che questo si sta già facendo, quindi è superata questa parte di atto da ciò che si sta facendo.
Per la parte tecnica è stato detto, la delibera è una delibera del 12 agosto: la n. 1089, che viene oggi discussa e che è stata citata, che non prevede solo i tecnici in questo comitato che viene chiamato "tecnico", perché, se si legge bene, al di là dei tecnici che sono ben codificati, come il Segretario generale della Regione o il Dirigente della CUC o il Segretario generale di Aosta, ci sono due rappresentanti del CPEL, un rappresentante dell'Azienda, un rappresentante dell'Assessorato, in più il comitato tecnico può essere integrato da altri rappresentanti degli enti convenzionati. Quando il collega Bertschy dice il luogo, è l'articolo 25 di questa cosa, cerchiamo di capirci e non travisiamo quello che viene detto, altrimenti questo sì che è il gioco delle parti che non è un obiettivo comune...che tutti oggi stanno dicendo di essere d'accordo, se tutti siamo d'accordo, che problema c'è a far ricondurre in questo articolo 25 il luogo tecnico-politico dove si prenderanno le decisioni di linee guida, compatibilmente anche con le disposizioni che esistono a livello nazionale? Oggi bisogna anche capire e ricordarsi che l'atto di gennaio 2006 dell'Autorità nazionale anticorruzione, per esempio, sul sociale è molto chiaro. Quello che vorremmo potesse emergere da questa discussione è che l'impegno ce lo siamo presi, lo stiamo portando avanti e che c'è la volontà di evitare ciò che si sta producendo in alcuni casi... Noi qui veniamo a discutere di questioni che ormai hanno già avuto un epilogo, non ci serve a risolvere la questione, piuttosto mettiamo in campo un'azione di regia regionale che sia coordinata in questo articolo 25 in modo organico dalla Presidenza, in modo che tutti, anche gli Enti locali, e non solo, possano essere coinvolti in una visione d'insieme delle linee di indirizzo, evitando poi che però anche gli amministratori, una volta fissati gli indirizzi, si sostituiscano ai tecnici, ma che ci sia in questo comitato misto tecnico-politico una volontà di codificare un modello o un sistema. Semplicemente quindi per ribadire che il nostro impegno c'è, che questo atto è semplicemente superato da ciò che stiamo facendo e dagli impegni che abbiamo assunto.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale. Per la replica, ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - La mozione ha tre aspetti. Un primo aspetto parte da due dati contingenti su cui si è molto insistito: un appalto regionale e un appalto comunale, presi ad esempio di quello che può creare problemi, o che comunque crea disagio, o che comunque va in una direzione che non è quella auspicata. Se noi ci fermiamo lì, il dibattito...al di là di ripetere che quel bando sulle pulizie aveva dei limiti, che è stato fatto quello che abbiamo già avuto modo di dire, che il peso del ribasso sia ponderatamente esagerato o meno, tutto questo abbiamo detto...l'unica cosa che però credo sia difficile da dire è che questa non è una discussione politica. Questa è una discussione tutta politica e, quando parliamo di come affrontare il futuro - perché questo è il punto -, se torniamo indietro sul discorso dell'appalto fatto sulle pulizie, sappiamo com'è andato, può servire da riferimento per come organizzarci magari in modo diverso. Possiamo dircelo. Stesso discorso, Comune di Aosta, dibattito che si sta facendo in un'altra aula: noi possiamo avere le nostre idee, però credo che sia giusto che l'autonomia di ogni Comune sia salva, al di là di invitare noi il Comune a fare certe cose...no, camuffare questo per dire... L'altro giorno ci viene a dire che noi abbiamo tolto i soldi, quando sa benissimo che non è così, adesso qui ci dice di invitare il Comune a fare quello che vogliamo noi. Che discorso è questo? Nella sua autonomia il Comune di Aosta sta facendo alcune scelte, la Regione ha fatto delle scelte, noi abbiamo visto, come altri, che hanno avuto un effetto distorsivo, nessuno è contento che ci siano certe situazioni, ce lo siamo detti tutti: questo significa che dobbiamo provare a ragionare, come hanno detto anche i colleghi, sul futuro e su come vogliamo attrezzarci per...
I bandi. Chi fa i bandi? Qual è il ruolo, com'è stato detto nell'applicazione dell'articolo 50, fino a dove arriva il punto politico e fino a dove entra il punto tecnico, perché ci sono entrambe le componenti e giustamente sono state elette. Se l'orientamento è quello di andare verso un discorso che in qualche modo tenga conto laddove possibile...perché io vorrei ricordare che, prima ancora dell'ultimo decreto n. 50, c'erano delle norme molto restrittive sul come andare a lotti, anzi prima c'era il divieto di fare dei lotti su alcune strade, che impediva di fare due pezzi di strada con due appalti ma si doveva fare un appalto unico. Voglio ricordarlo questo perché era un vincolo terribile. Voglio solo ricordare che questo obbligava a fare certe scelte. Oggi noi abbiamo la possibilità di dire alcune cose, di ricreare dei sistemi che permettano di utilizzare anche il sistema a lotti. Dobbiamo intenderci su cosa significa "lotto", che cosa significa fare un "lotto funzionale" perché questo è anche l'aspetto da tenere in considerazione. Tutto questo nella logica che è stata alla base della scelta della CUC, ormai funzionante in tutte le Regioni, secondo cui quando ci sono degli appalti, d'accordo con i Comuni, si fa in modo che ci sia una struttura centralizzata che possa gestire con competenza gli appalti di un certo tipo. Quando si fa l'appalto di una scuola, non si può scorporare, non si può dire ad un'impresa di fare i lavori sugli impianti e all'altra di intervenire sui muri. Questo è difficilmente sostenibile, se non è cambiato qualcosa, e sono delle situazioni che si ricreano. Un conto è quello che si diceva, se io faccio l'appalto della neve, lo divido a seconda delle valli, anche se prima anche questo veniva contestato, voglio ricordarlo. Se andiamo nella direzione di applicare l'articolo 51 del n. 50 per come attrezzarci, abbiamo una discussione aperta che va nella direzione di organizzarsi attraverso questi tavoli per dire non qual è il limite minimo, perché non esiste il fissare il limite minimo, non si può dire: "al di sotto di", c'è già il limite dei 40 mila al di sotto del quale tu puoi acquistare direttamente, ma al di sopra non si possono fissare gli appalti a 80 mila, non esiste questo...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...rileggi quello che hai scritto, l'hai detto tu...questo non è possibile. Il problema è decidere se noi vogliamo - e noi siamo di questa idea - andare a valutare di volta in volta la possibilità di "spacchettare" alcuni appalti in modo tale che siano legati ad una giusta concorrenza ma a cui vi possano accedere anche le imprese medio-piccole, che è l'interesse riferito all'articolo 51. Noi condividiamo appieno questo, anzi stiamo cercando di realizzarlo in accordo anche con i Comuni, quindi il problema non si pone sotto questo aspetto. Anche nel bando che oggi è stato richiamato tre volte sul discorso del Comune di Aosta, se noi andiamo a vedere gli spazi entro cui lavorare, è evidente che, con dei limiti così alti, c'è una difficoltà per le strutture regionali a partecipare. Di questo ci rendiamo conto, però il problema, al di là delle valutazioni che abbiamo fatto a tutti i livelli, sta nel fatto che poi è il Comune ad essere competente ed a decidere, però questo limite noi lo abbiamo sottolineato, abbiamo detto che è così.
Oggi quindi su questa mozione abbiamo detto: "ci asteniamo", specificando che cosa significa per noi quest'astensione, tenendo conto che abbiamo, in ogni Assessorato, per ogni realizzazione, un'organizzazione tale - in particolare la CUC - che permette di fare questi ragionamenti, dove c'è la parte politica e la parte tecnica. La parte tecnica poi deve giustificare il fatto che politicamente io scelgo di fare a lotti. Questa è la decisione finale ed è ciò verso cui noi stiamo andando e lavorando e poi lo vedrete negli atti quello che verrà fatto. Però non possiamo tutte le volte ricordare l'appalto delle pulizie e tutto quello che ne consegue, perché questo è un fatto avvenuto. Dobbiamo revocarlo? È inutile che tutte le volte torniamo a questo perché è comodo, perché fa "cassetta", per non so che cosa. Andiamo sulle cose del futuro, sul discorso del futuro ci stiamo e lo stiamo dicendo, l'hanno detto tutti i colleghi. Cerchiamo di capirci, non c'è bisogno di creare un tavolo nuovo perché ci sono già i tavoli apparecchiati per fare questo. Questa è l'unica ragione per cui diciamo che ci asteniamo e questa è la linea che noi diamo anche per i Comuni, naturalmente fatto salvo l'indirizzo e la possibilità per ogni Comune di fare, secondo quello che ritiene, la cosa più opportuna, come sta avvenendo. Noi però siamo dell'idea che un coordinamento, attraverso questi strumenti, sia già possibile e su questa linea andremo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - La questione è tutta politica, qui di tecnico non c'è proprio nulla, però io andrei a sparecchiare questo tavolo subito, perché se i risultati sono quelli del bando del Comune di Aosta fresco, e non è una cosa vecchia questa, 20,9 milioni di euro del Comune...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...io prima sono intervenuto su questa iniziativa dicendo che il collega Gerandin ha illustrato la mozione che abbiamo cofirmato e mi soffermavo soprattutto sul punto n. 2 facendo degli esempi, dove la politica, secondo noi - e ci assumiamo le nostre responsabilità -, è stata assente dato l'articolo 51...io penso che il dibattito è tutto lì, perché l'ha detto anche lei...l'unico all'interno di questo Consiglio. Dato che noi, prima di parlare, di solito cerchiamo di studiare, informarci e conoscere le cose, perché stiamo parlando di appalti, stiamo parlando di concorrenza e stiamo parlando di persone e, prima di parlare, uno cerca di capire le storture, che cosa avremmo fatto noi dall'altra parte del tavolo. Quando però sento dei colleghi dire: "è già tutto pronto", "è già fatto", "questa cosa si fa già", e poi andiamo a leggere questo bando che fa paura: uno, crea le non condizioni alle cooperative valdostane di partecipare; due, anche se all'interno...e vi rubo qualche minuto perché è interessante...anche sulla valutazione tecnica il punteggio massimo è 90, è tutto legato sulla pellaccia delle persone, perché poi, per premiare questi 90 punti, uno dice: "no, Chatrian hai sbagliato perché la valutazione economica è solo 10 punti", no, la valutazione economica è tutta sui 90 punti perché si chiede alle cooperative o a chi vincerà l'appalto "55 punti dotazione organica strutture", e i nostri non toccheranno bacino. È lì che dico, collega Bertschy, dove siamo?
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...questo appalto innanzitutto è in corso d'opera, quindi non stiamo parlando del vecchio perché è in essere, quindi dico: va bene le delibere, vanno bene i tavoli tecnici, ma se questi sono i risultati - capisce, Presidente Rollandin, la nostra perplessità -, fermiamo un attimo la cosa e cerchiamo di fare leggermente meglio.
Termino perché non c'è niente altro da aggiungere. Scientemente, collega Baccega, i suoi colleghi di partito hanno deciso sottoscrivendo e approvando la delibera a monte del 23 giugno 2016...c'è scritto nero su bianco che le cooperative valdostane non possono partecipare...
(interruzione del Consigliere Fabbri, fuori microfono)
...è così, colleghi, ma non sono io a dirlo: 15 milioni di fatturato, collega Fabbri, io non so se le cooperative valdostane li abbiano per poter partecipare, non vincere!
Noi ci siamo chiesti dove fosse la politica. Ci sarà un Segretario generale, o chi per esso, che ha scritto io penso la traccia di questo bando, poi ci sarà qualcuno della Giunta comunale che ha letto questo bando, dove c'è scritto: le Cooperative Libellula, Hansel, vattelapesca qui non possono partecipare, perché non hanno né i requisiti, né la possibilità di partecipare. Scusate se magari mi sono scaldato un po', ma dispiace dato che abbiamo un altro ruolo noi. In più il legislatore nazionale solo cinque mesi fa...lo diceva bene lei, Presidente, e non l'ho sentito da nessun altro in quest'aula, lo diceva bene lei come il sottoscritto, perché abbiamo detto la stessa cosa...il decreto legislativo dell'aprile 2016 ci dà questa possibilità, questo è il rammarico più grande. Speriamo che questo dibattito serva per il domani anche per gli altri enti, per la Regione. Qualcuno ride perché va bene così, ma stiamo parlando comunque di posti di lavoro, di persone comunque che hanno bisogno di lavorare e non dimentichiamoci, come sovente diciamo in quest'aula, IVA, IRES, IRAP che potremmo perdere e, di conseguenza, avere meno risorse all'interno del bilancio regionale. Come gruppo ALPE, noi comunque sosterremo questa mozione e la voteremo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Fabbri, ne ha facoltà.
Fabbri (UVP) - Naturalmente questa discussione credo che abbia coinvolto tutti sia dal punto di vista politico che dal punto di vista umano, perché abbiamo visto anche noi come alcuni bandi non abbiano tenuto presente le disposizioni, o almeno hanno tenuto conto in modo distorto delle disposizioni della nuova legge sugli appalti, producendo delle difficoltà a livello sia umano che organizzativo, e questo è indubbio. Non stiamo noi qui difendendo degli appalti che sono stati fatti in modo anomalo, perché effettivamente chi ha dato questa preponderanza all'aspetto economico ha compiuto un errore fondamentale. Qui nessuno di noi, soprattutto noi del nostro gruppo, non vogliamo assolutamente negare quello che è stato fatto, vogliamo semplicemente dire che ci sono già gli strumenti, o almeno che se questi strumenti non dovessero essere sufficienti, abbiamo anche intenzione di implementarli affinché queste cose non si verifichino più nel futuro proprio perché sia da un punto di vista politico, che anche da un punto di vista legislativo, mi pare che siano abbastanza aggirabili questi errori, o almeno facilmente eliminabili. Non sono un esperto e non ho certo la pretesa di andare a sindacare la legge n. 50, una legge estremamente complessa che sicuramente i tecnici sono in grado di applicare, anche nel modo giusto dietro impulsi politici, però io leggo: "sono aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo i contratti relativi ai servizi sociali di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonché servizi ad intensità di alta manodopera. Inoltre, per gli affidamenti dei contratti di concessione di appalto di lavori e servizi diversi da quelli aventi natura intellettuale, con particolare riguardo a quelli relativi a contratti ad alta intensità di manodopera, i bandi di gara, gli avvisi e gli inviti possono inserire, nel rispetto dei principi dell'Unione europea, specifiche clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato". Mi pare quindi che con buona volontà tutti gli strumenti legislativi possano essere applicati e possano essere applicati proprio sfruttando uno strumento che già abbiamo: quel famoso comitato tecnico paritetico dell'articolo 25, a cui si può dare anche un indirizzo e un influsso politico, per cui mi pare, come dicevo all'inizio, che stiamo un po' facendo un colloquio fra sordi perché tutti noi credo che abbiamo a cuore la salvaguardia dell'imprenditoria e della socialità valdostana.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Io volevo partire dall'intervento del collega Fabbri, perché non posso che condividerlo perché è stato penso in questo contesto un intervento non solo condivisibile ma di assoluto buon senso ed era questo lo scopo per cui è nata questa iniziativa e questa mozione. Sono anche convinto che a volte, guardando agli errori pregressi, si può evitare di farne in futuro e questo era lo spirito con cui abbiamo presentato questa mozione. Quando io dicevo della questione che non è politica, mi riferivo chiaramente al merito politico di questa iniziativa: non è importante chi se lo porta a casa, perché questa iniziativa andava in un discorso di buon senso e per evitare discorsi errori futuri. Certo che è una questione politica, non c'è ombra di dubbio, perché, quando la politica decide di non prendersi delle responsabilità che in questo caso le competono, ma delega ad un comitato tecnico, come viene definito, mi pare che questa sia una mancanza di volontà di assunzione di responsabilità.
Chiarisco, Presidente, quando io dicevo del limite minimo, non era sicuramente riferito agli importi; è chiaro che non è un limite minimo che può fissare nessun tipo di accordo, era il limite minimo legato ai criteri di valutazione sotto i quali non si può scendere. Questo tenuto conto che sono esattamente i contenuti che hanno firmato nei famosi criteri di aggiudicazione sugli appalti della Regione Piemonte, citando il decreto legislativo n. 50/2016. Io immagino che le regole valgano per tutta Italia, per cui se qualcuno ha fissato, o si è sentito in dovere di fissare questo, una Regione grande come il Piemonte, che non ha i problemi che abbiamo noi di micro, piccole imprese, ma ha sicuramente altri tipi di problemi e che ha gli stessi problemi finanziari che abbiamo noi, dove noi giustifichiamo qualunque tipo di ribasso purché si porti a casa il risultato di avere un costo inferiore...io immagino che questo debba far riflettere. Non avete voluto accettare questa mozione? Poco importa. L'importante è che se ne sia parlato, l'importante è che si sia messo a fuoco un punto, a nostro parere, non procrastinabile e che lei ci venga a dire che è tutto già fatto, questo ci fa nascere qualche dubbio, perché se tutto è già fatto, non avremmo questi termini e queste difficoltà che ho illustrato poco tempo fa.
Un accenno alla CUC. Io l'ho detto già quando si è trattato del famoso appalto delle pulizie, sul quale torneremo perché, al di là di tutto, non è che, parlandone una volta, abbiamo risolti i problemi. Penso che chi ha creato questi problemi dovrà pensarci e trovare il modo di risolverli in parte. Io non so quanto rimarrò qua, regolarmente ve lo ricorderò questo perché una porcheria del genere non è mai stata fatta in Valle d'Aosta! Detto questo, non si può dare responsabilità alla CUC, perché è l'ente che gestisce l'appalto, ma chi predispone l'appalto sono i singoli enti, i singoli dirigenti...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...come no? Vada a vedere chi ha predisposto l'appalto delle pulizie visto che ne vuole parlare. L'ha gestito la CUC, ma chi ha predisposto la gara, chi faceva parte della commissione? Questi sono i dati veri e certi.
L'appalto del Comune di Aosta mica l'ha predisposto la CUC, l'appalto del Comune di Aosta l'ha predisposto qualche dirigente del Comune di Aosta, lo stesso che in questo momento non vuole assumersi la responsabilità di ritirare il bando, però - e concludo perché tanto c'è nulla da aggiungere quando non si vuole sentire, ed è assolutamente inutile perdere tempo, ce ne rendiamo conto, anzi probabilmente annoiamo anche qualcuno qui dentro. Concludo con la convinzione che probabilmente i ricorsi per il bando del Comune di Aosta sono già iniziati, continueranno in sede di gara e questo appalto, proprio per tornare a quanto diceva lei, Assessore Baccega, che bisogna avere una tempistica nell'erogare i servizi...probabilmente qualcuno non avrà né i tempi, né nulla, perché su questo bando, così com'è predisposto sull'offerta tecnica e sulla valutazione, i ricorsi saranno molteplici.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, mettiamo in votazione la mozione. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presidente: 33
Votanti : 7
Favorevoli: 7
Astenuti: 26 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Donzel, Fabbri, Farcoz, Follien, Fontana, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Laurent Viérin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Giunti a questo punto, credo che, vista l'ora, i lavori possono essere sospesi e ripresi domattina alle ore 9,00. Buona serata a tutti.
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La seduta termina alle ore 20:55.