Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2336 del 21 settembre 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2336/XIV - Interpellanza: "Intendimenti in merito al sistema dei controlli sui prelievi delle acque ad uso idroelettrico".

Rosset (Presidente) - Punto n. 24 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Un'illustrazione breve perché su questo argomento già sono uscite diverse notizie sulla stampa e quindi il tema è piuttosto noto, inoltre già ampi sono stati i dibattiti in Consiglio. Recentemente vi è stata una contestazione da parte del gestore dei servizi energetici nazionale ad alcune compagnie valdostane idroelettriche, in cui si contesta un'indebita produzione di energia elettrica che supera i limiti consentiti dall'autorizzazione. Da qui derivano tutta una serie di problemi e principalmente vi è la sospensione dei cosiddetti "certificati verdi": quelli che fanno pagare di più a tutti i contribuenti l'energia prodotta in un certo modo e il successivo ricorso poi delle aziende interessate. Questo pone diversi interrogativi, soprattutto alla luce di una normativa che è ancora di là da essere completata nel suo aggiornamento: mi viene in mente l'ampliamento delle competenze regionali sull'uso delle acque, che va anche alla produzione di energia elettrica che non si limita più come in passato e ovviamente il piano di tutela delle acque, che dovrebbe essere poi concluso entro la fine dell'anno, questa come premessa. Al di là di questo, è evidente che i controlli del passato hanno perso qualcosa per la strada se poi sono possibili questi episodi. Ecco qua quindi la ragione dell'interpellanza: si chiede se in divenire si vogliono inserire altre procedure di controllo più stringenti, più capillari, cadenzate ad intervalli precisi per evitare comportamenti scorretti e per consentire che la produzione avvenga secondo quelle regole che rispettano l'ambiente da una parte, ma dall'altra parte consentano anche quel legittimo sviluppo delle imprese com'è corretto. Altre considerazioni le faremo successivamente, aspettiamo la risposta dell'Assessore.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (SA) - È almeno la terza o quarta volta che torniamo sull'argomento dei controlli, io proverò ad essere più chiaro rispetto all'attività di controllo effettuata dall'Ufficio Gestione Demanio idrico dell'Assessorato, che è concentrata sui prelievi idrici a scopo idroelettrico mediante lo svolgimento di almeno tre attività: la verifica delle portate prelevate e calcolate a partire dalle produzioni mensili e annuali di energia, sulla base sia delle autodichiarazioni dei gestori degli impianti elettrici, sia dai dati forniti da Terna, che è la società che gestisce la trasmissione di energia elettrica in ambito nazionale, la verifica del rispetto dei periodi di esercizio stabiliti negli atti di concessione la verifica del rispetto del rilascio del corretto quantitativo di deflusso minimo vitale mediante le misurazioni sul sito stesso.

Per quanto riguarda la verifica delle portate, tutti i titolari delle principali subconcessioni di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico, con cessione dell'energia prodotta in rete, sono tenuti a trasmettere alla Regione i dati relativi al quantitativo di energia prodotta su base mensile da ciascun impianto. A partire dai dati di produzione forniti e dalle caratteristiche di ciascuna derivazione, l'ufficio provvede a calcolare le portate più elevate. La stessa struttura inoltre, a seguito dell'acquisizione dei dati da Terna, provvede a comparare le informazioni fornite all'Amministrazione regionale dai gestori degli impianti. Queste verifiche, oltre ad appurare la congruità dei dati dichiarati dai titolari delle subconcessioni di derivazione, risultano funzionali al controllo del rispetto delle condizioni alle quali sono state assentite le subconcessioni stesse e, nel caso di superamenti delle portate di prelievo assentite, oltre all'applicazione di una sanzione amministrativa, alla quantificazione dell'ammontare dei canoni e degli eventuali sovracanoni derivanti dall'esubero di prelievo. A seguito di specifici accordi intercorsi con il Corpo forestale della Valle d'Aosta, le violazioni inerenti il superamento delle portate di subconcessione vengono comunicate al suddetto Corpo per la contestazione e i relativi addebiti.

Per quanto riguarda la verifica del rispetto dei periodi di esercizio, a partire dai dati di produzione e dalle caratteristiche di ciascuna derivazione, l'ufficio provvede a verificare il rispetto dei periodi di esercizio stabiliti negli atti concessori. Anche in questo caso, le violazioni inerenti il mancato rispetto dei periodi di esercizio indicati vengono comunicati al Corpo forestale della Valle d'Aosta per la contestazione dei relativi addebiti.

Per quanto riguarda la verifica del rispetto dei rilasci del corretto quantitativo del deflusso minimo vitale, quest'attività di verifica viene espletata mediante sopralluogo presso l'opera di presa dell'impianto idroelettrico oggetto del controllo, con la misurazione diretta delle quantità di acque rilasciate a valle dell'opera di derivazione. I controlli vengono effettuati dal personale dell'ufficio, di concerto con il personale dell'Ufficio vigilanza ambientale del Corpo forestale della Valle d'Aosta e delle stazioni forestali territorialmente competenti. Di ciascun sopralluogo viene redatto apposito verbale, il quale viene trasmesso, oltre che al titolare della subconcessione, alla stazione forestale territorialmente competente, al comando del Corpo forestale della Valle d'Aosta e, qualora vengano riscontrate delle violazioni delle disposizioni contenute nella deliberazione concernente la valutazione di impatto ambientale, anche alla struttura Pianificazione e valutazione ambientale. Le sanzioni amministrative previste nel quadro normativo di riferimento vengono contestate direttamente anche in questo caso dal Corpo forestale della Valle d'Aosta ai gestori degli impianti idroelettrici. Dove vengono riscontrate delle violazioni delle disposizioni contenute nella delibera, quelle delle valutazioni di impatto ambientale, compete ovviamente alla struttura Pianificazione e valutazione ambientale procedere alla contestazione dei relativi addebiti e ad impartire le prescrizioni in merito al ripristino delle condizioni imposte in sede di VIA, stabilendo anche un termine per l'ottemperamento delle stesse.

È ovviamente questo il percorso che va ad essere attuato da parte dell'ufficio dell'Assessorato, un percorso che ovviamente ci ha permesso di fare dei controlli sul territorio piuttosto importanti. Questo è quanto possiamo dire in questo senso.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie Assessore. Porti pazienza, ma sa che repetita iuvant e quindi ogni tanto si torna a riprendere alcuni argomenti, ma soprattutto per un motivo: un conto sono le regole, le norme, le leggi che tutti dovrebbero rispettare e un conto è la realtà dove si vede che invece queste regole non vengono sempre rispettate e ci sono dei problemi. Mi sembra che il fatto sia avvenuto, la contestazione è avvenuta e quindi la nostra preoccupazione non ci sembra del tutto illegittima, ma vorrei tornare un attimo sulla parte della nostra interpellanza dove nelle premesse parliamo di criticità sulla correttezza dei prelievi, perché vi sono molte possibilità per non essere corretti nei prelievi, in alcuni casi in maniera abbastanza blanda, come si suol dire, in altri casi in maniera più accurata e magari con danni maggiori, che però sono anche difficili da scoprire e da trovare ed ecco il motivo del chiedere notizie sui controlli. Il fatto che si facciano dei controlli, delle verifiche sui dati mensili...noi sappiamo che se in un mese, soprattutto nei periodi in cui vi è più abbondanza di risorse, si sfora rispetto al consentito, che è la possibilità di avere un conguaglio in altri mesi e che alla fine riportano la media annuale a norma senza troppi problemi né in un verso: quello ambientale, né dal lato economico. Diverso è poi se vi è un superamento nella produzione di energia, per cui l'impresa ha ovviamente maggiori introiti, però quegli introiti non sono dovuti. Siccome gli introiti sono incentivati dai certificati verdi, che sono soldi pubblici e sono tarati in base a certe potenze previste, se si supera, si sta facendo un'appropriazione di denaro, che ovviamente non è giustificata. Curiosa è un'affermazione che è stata detta in base alla quale non si potrebbe fare diversamente, pena non riuscire a stare in piedi economicamente, questa è un'affermazione curiosa che andrebbe approfondita. Se è vero che, per far stare in piedi economicamente una centrale idroelettrica, occorre sforare sulla produzione, viene da porsi delle domande di altro genere: se ha un senso perseguire ancora questa strada, oppure vale la pena di battere altre strade.

Ancora più gravi sono alcune segnalazioni che sono arrivate, dove si dice che, laddove alcune imprese, per mancate manutenzioni o per scelte errate sui macchinari, sulla strumentazione, hanno dei problemi sul rendimento e si ovvia all'abbassamento del rendimento aumentando indebitamente il prelievo, quindi a danno di quel deflusso minimo che la legge prescrive, difficilmente ce ne si accorge perché la produzione rimane costante, ma, ahimè, le portate sono indebitamente prese per mantenere costante la produzione per via del fatto che il rendimento è più basso. Questo diventa estremamente difficile da controllare, se non con un'intensificazione proprio sui punti di prelievo da parte di chi è preposto. Siccome queste cose vengono dette e lasciano questi sospetti, che sarebbe meglio non avere, ecco da dove nascono le nostre sollecitazioni alla volontà, al di là di quello che c'è scritto, di intensificare ancora di più. Questo, secondo noi, è qualcosa da approfondire: da un lato, per vedere se quello che viene detto, la vox comune corrisponde al vero o meno, perché ovviamente poi si creano delle leggende che, se sono vere, è un danno e quindi vanno perseguite; in caso contrario, vanno smentite perché a chi lavora correttamente venga consentito di proseguire nella sua attività.