Oggetto del Consiglio n. 2326 del 21 settembre 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 2326/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in merito allo schema di disegno di legge costituzionale di modifica degli Statuti speciali per l'attuazione del principio dell'intesa".
Rosset (Presidente) - Punto n. 17 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Questo è un argomento piuttosto complesso che fa parte integrante della riforma costituzionale Renzi-Boschi e che andrà a referendum entro la fine dell'anno. Come sappiamo, la riforma costituzionale Renzi-Boschi prevede all'articolo 39 che le disposizioni della stessa riforma non si applicano alle Regioni a Statuto speciale e alla Province autonome di Trento e Bolzano fino a che non vi sia una revisione da parte di queste ultime degli Statuti, una revisione che dovrà essere fatta sulla base di intese con le medesime Regioni autonome.
Proprio in relazione a queste intese che dovranno essere trovate per modificare gli Statuti, l'anno scorso il Sottosegretario Bressa aveva istituito una commissione con le Regioni in questione per definire questo principio dell'intesa che viene riportato nel testo costituzionale. Era stato un argomento affrontato anche dalla cronaca sui giornali all'epoca, e questa commissione istituita dal Sottosegretario Bressa aveva prodotto l'anno scorso un lavoro riguardo alle modalità di revisione degli Statuti. L'attività svolta dalla commissione in questione è stata anche affrontata dalla Commissione Affari costituzionali del Parlamento come schema di disegno di legge sulle modifiche ed integrazioni agli Statuti speciali per le Regioni e Province in questione. Questo era ad agosto dell'anno scorso. Da quel momento in poi più niente. Questo schema di revisione prevede che le modifiche siano apportate agli Statuti e che gli stessi Consigli regionali abbiano la possibilità di iniziativa in questo senso: modifica costituzionale, modifica del proprio Statuto. Oltre a questo immagina un percorso: nel caso in cui il Parlamento o il Consiglio regionale non approvi le proposte approvate da una delle due Assemblee, prevede una commissione paritetica di convergenza composta da quattro Deputati e quattro Consiglieri regionali, che dovrebbe produrre all'unanimità un punto di convergenza tra le due proposte, il quale in seguito verrebbe poi approvato dal Parlamento. Nel caso in cui questa commissione paritaria di convergenza non riesca a trovare un punto di mediazione all'unanimità, la proposta di revisione dello Statuto può essere trasmessa al Parlamento e potrebbe essere approvata dai due terzi del Parlamento stesso, ponendo così una soglia piuttosto alta per la revisione dello Statuto. Questo per garantire che non vi sia un colpo di mano da parte di nessuno.
Lo schema di disegno di legge costituzionale non è stato però depositato, è rimasto un lavoro chiuso nei cassetti della Camera, nel caso specifico del Sottosegretario Bressa, che a mio avviso avrebbe dovuto portarlo avanti. Pertanto chiediamo in generale quali siano le valutazioni del Governo regionale su questo schema del disegno di legge relativo alle modifiche e all'integrazione degli Statuti speciali e, più in generale, se si sia a conoscenza delle ragioni che non hanno fatto depositare da parte del Governo questo schema di disegno di legge costituzionale; infine, quali sono gli intendimenti relativi alle modifiche costituzionali allo Statuto della nostra Regione, tema strettamente collegato a quello della revisione costituzionale.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Je crois que le thème évoqué par le collègue est d'envergure et en effet l'article 39 est très important, étant donné qu'il nous donne la possibilité de prévoir qu'il y ait un travail qui suit à l'éventuelle approbation et modification constitutionnelle et d'œuvrer pour aboutir à des résultats avec les réserves que le collègue rappelait.
Pour ce qui est de la première question posée, "le valutazioni", pour le moment ce que vous appelez une "ébauche de projet de loi constitutionnelle" n'est encore rien d'autre qu'un document de synthèse. Ce texte a été élaboré courant 2015 par le groupe de travail informel constitué, en accord avec toutes les Régions et Provinces autonomes au sein du Ministère des Régions et chargé de réaliser une étude préliminaire des modalités et des procédures de révision des Statuts spéciaux, dans le cadre de la réforme constitutionnelle en cours. Ce groupe de travail avait pour mission de trouver une synthèse possible entre toutes les Régions concernées, en vue d'une éventuelle proposition de texte constitutionnelle modifiant les cinq Statuts spéciaux, tout comme la loi constitutionnelle n° 2 du 31 janvier 2001 avait modifié la forme des différents gouvernements régionaux. Il faut rappeler que la réunion, qui s'est tenue à Aoste avec le sous-secrétaire Bressa et les représentants de toutes les Régions et des Commissions paritaires, avait trouvé une synthèse dans un document qui par la suite avait été pris en considération avec des réserves par la partie gouvernementale. Après la nomination en janvier 2016, du nouveau Ministre des Régions, le Député Costa, la Coordination des Régions à Statut spécial et des Provinces autonomes de Trento et de Bolzano s'est réunie en juin dernier et, à l'issue de la rencontre, il a été décidé d'approfondir la question centrale de l'équilibre entre les compétences du Parlement, avec sa faculté d'adopter une loi constitutionnelle, et la préservation du principe de l'autonomie.
Deuxième point : "se il Governo regionale sia a conoscenza delle ragioni del mancato deposito", aucune décision n'a encore été prise quant à la présentation de l'éventuel projet de loi constitutionnelle : dans la mesure où il s'agit de modifier simultanément - je souligne simultanément - les différents statuts, ceci pourrait aussi bien faire l'objet d'une initiative parlementaire que d'une initiative conjointe des Régions à Statut spécial. Il s'agit d'un discours ouvert qui malheureusement n'avait pas été repris, on devait décider cela dans une rencontre en Sicile qui après ne s'est pas tenue à cause des difficultés du Gouvernement régional, donc on a sollicité de reprendre ce thème le plus tôt possible.
Troisième point :"quali siano gli intendimenti in merito alla proposta", nous sommes en faveur d'une procédure renforçant le principe de l'entente préalable, en l'introduisant dans la loi constitutionnelle et, donc en l'insérant directement dans notre Statut spécial, et cela, avant qu'il soit remanié de nouveau et plus en profondeur. Cette démarche constituerait sans aucun doute pour nous une garantie supplémentaire et décidément plus solide que la simple mention de ce principe dans le treizième alinéa de l'article 39 de la réforme constitutionnelle Boschi-Renzi, laquelle doit encore être sanctionnée par le référendum.
Il est donc bien évident que la présentation d'un projet de loi portant application du principe de l'entente préalable est subordonné à l'entrée en vigueur effective de la réforme constitutionnelle, au lendemain dudit référendum.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Come accennavo in precedenza, c'era stato questo gruppo di lavoro che aveva comunque prodotto un documento, credo all'unanimità, visto che è un documento approvato da tutte le Regioni a Statuto speciale, e tra l'altro - come ricordato anche dal Presidente - si era svolta una riunione anche ad Aosta. Il frutto di questo lavoro non ha però prodotto niente: questo schema di modifica e integrazione degli Statuti è finito in Commissione Affari costituzionali ad agosto dello scorso anno e da lì non è più uscito, non è stato depositato neanche formalmente.
Volevamo capire per quale ragione questo accordo trovato con il Sottosegretario Bressa non aveva poi avuto seguito, e lei mi ha detto perché hanno cambiato Ministro, è arrivato Costa, il quale non l'ha mandato avanti. Questo è assolutamente inquietante: cambia il Sottosegretario o un Ministro e tutto si ferma, è una cosa inquietante perché la questione è delicata e molto importante. Il cambiamento di un Sottosegretario con un noto autonomista federalista come Costa - lo dico ironicamente, perché sappiamo cosa pensava suo padre e sappiamo cosa pensa lui rispetto alle autonomie speciali - è stato sufficiente per bloccare questo provvedimento, che ha un suo significato molto importante, perché l'intesa, così come prevista dall'articolo 39 della proposta di riforma costituzionale, è indefinita, rischia di essere irrilevante e superflua per garantire le autonomie speciali e di non essere efficace: questo è il rischio. Questa clausola di salvaguardia rischia di essere inutile, se non viene definita in qualche modo con un percorso chiaro, con il rischio che lo Stato invece possa fare valere la clausola di supremazia. Rendiamoci un po' conto di quali sono questi aspetti. C'è anche un fatto importante: a mio avviso da un punto di vista generale avrebbe dovuto essere parallelo alla riforma costituzionale, anche per dare seguito a questo principio indefinito, ma non è stato così, e non solo non è stato così, questo schema di modifica degli Statuti non si è neanche depositato.
La cosa è francamente preoccupante, anche da come l'ha posta lei, e non posso che essere ulteriormente preoccupato da questo stop. Il deposito peraltro, anche se visti i tempi non avrebbe potuto permetterci di raggiungere un approdo positivo in questa legislatura, avrebbe avuto un forte significato politico, mentre il fatto che cambia Ministro e non va avanti ha un significato politico forte, ma preoccupante. Significa che questo principio dell'intesa non è ancora definito, rimane vago. La questione che non si è definito in modo chiaro è preoccupante per i nostri Statuti e potrebbe rivelarsi un elemento di debolezza molto significativo.
La sua risposta di oggi poi mi preoccupa ulteriormente, perché vuol dire che non c'è stata la volontà del governo Renzi di mandare avanti questa questione e di definire come si rivedono gli Statuti, rimanendo sul vago e, come dicevo, il vago rischia di essere inefficace per salvaguardare le nostre autonomie. Questo aspetto è seriamente preoccupante, e la sua risposta mi lascia ancora più preoccupato di quanto non fossi in precedenza.
Dalle ore 11:18 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.