Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2040 del 20 aprile 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2040/XIV - Interpellanza: "Azioni da intraprendere per una riforma della scuola condivisa tra i vari attori istituzionali".

Rosset (Presidente) - Punto n. 38 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Laurent Viérin, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Encore une initiative sur l'école, on a parlé souvent d'école dans ces derniers temps, mais c'est normal. Nous vivons une période de réforme au niveau national, une réforme qui n'a pas été appliquée heureusement tout court en Vallée d'Aoste, mais il s'agit d'une réforme qu'on a le temps, la volonté, l'envie et qu'on doit avoir aussi et surtout la sensibilité d'adapter à notre réalité valdôtaine. Cela afin d'appliquer des parties de réforme nationale qui peuvent parfaitement s'insérer dans le cadre de l'autonomie scolaire et du système scolaire valdôtain, en évitant, par contre, d'appliquer des parties qui ne sont pas en ligne avec notre idée de développement et surtout d'essor du système scolaire valdôtain.

Assessore Rini, siamo tornati sull'argomento, avevamo presentato quest'iniziativa dal punto di vista temporale antecedente rispetto all'audizione in commissione, ma questa è l'occasione anche per veicolare all'esterno, abbiamo visto che lei ha poi rilasciato delle interviste, delle dichiarazioni in merito, ma nel mondo della scuola c'è ancora tanta nebulosità rispetto ad una riforma che, da un punto di vista della gestione, noi avremmo gestito in modo diverso. Una riforma che poi è legata anche alla questione del concorso, quindi abbiamo due aspetti.

Non abbiamo applicato la "Buona scuola" in Valle d'Aosta, diciamo spesso che fortunatamente per questi decenni di lavoro, soprattutto da parte di chi opera nel mondo scolastico, la "Buona scuola" in Valle d'Aosta in parte esiste già, ma siamo tutti d'accordo che se si può migliorare prendendo spunto da una riforma nazionale, siamo tutti disponibili a migliorare, ma non vorremmo che una riforma nazionale risulti poi peggiorativa rispetto alle buone intenzioni che si possono avere nei confronti di chi invece opera all'interno del mondo della scuola, e soprattutto delle aspettative che abbiamo creato negli anni.

L'abbiamo presentata in precedenza e quindi abbiamo degli elementi, e lei ne aggiungerà degli altri, ma quello che noi avremmo gestito in modo diverso, l'abbiamo anche detto in commissione...a quella delibera del 29 gennaio, la famosa delibera n. 93, era allegata una riforma che già codificava i passi che invece noi avremmo preferito condividere nei suoi contenuti prima di avviare un iter che è quello della costituzione dei gruppi di lavoro.

Abbiamo quindi, da un lato, la riforma che fissa in questo allegato alla delibera già certi punti: pensiamo alla riduzione delle ore di tecnologia rispetto ad altre questioni, la questione del polo scolastico e del numero minimo di alunni l'abbiamo già derogata in quest'aula, prendendo l'impegno attraverso la nostra sollecitazione al Governo per andare in numero minore per la formazione delle classi. Abbiamo tutta una serie di questioni che, a seguito dell'audizione in commissione, abbiamo appreso con soddisfazione essere ancora dei punti aperti, che era la questione che più ci preoccupava.

È chiaro che voi avete preso per buono lo spirito nazionale: quello di recuperare questi posti, in Valle d'Aosta vengono recuperati 36 posti, ma sappiamo anche che in Valle includere nella secondaria anche la scuola media è riduttivo rispetto ad una scuola media che è anche una scuola di base, che quindi ha delle sfumature diverse. Al di là di questo, noi abbiamo delle idee che abbiamo dato come impegno nell'eventuale costituzione di un gruppo di lavoro da mettere sul tavolo, affinché in commissione si costruisca una riforma il più possibile condivisa con tutte le sensibilità che ci sono, e noi crediamo di poter dire la nostra. Questa è la premessa.

Sul concorso noi ci siamo mossi in queste settimane, l'avevamo interpellata, ci sono tutta una serie di questioni che sono ancora risolvibili. Noi avevamo contestato principalmente due questioni: una, che il concorso è già stato modulato sulla base della riforma, se la riforma riduce le ore di tecnologia, avete messo a concorso solamente una limitata parte per la tecnologia. Vero che poi lei ha rassicurato dicendo che sarà sempre possibile recuperare altre risorse, quindi è ancora tutto recuperabile, ed è la questione che più ci interessava. Avevamo anche detto la questione perché c'è stata tanta agitazione nei ragazzi e nelle professionalità che hanno quel titolo di abilitazione riferito alla tecnologia, dove si possono anche aumentare certe ore di matematica, ma non a discapito di tecnologia. Posti che chiaramente vengono messi a concorso su graduatorie ad esaurimento, dove invece avremmo l'esigenza su certe materie di avere lo stesso trattamento, quindi il concorso era la prima questione.

La seconda era la famosa questione di quelli che hanno vinto questo ricorso. Ci avete rassicurato dicendo che saranno ammessi con riserva, ed è questa la questione più importante, chiederemmo anche che sia veicolato questo messaggio fuori, perché effettivamente questa è una questione molto importante. Queste persone hanno vinto un ricorso, un tribunale ha deliberato che loro erano abilitate, malgrado quello che era stato detto o fatto sulla loro pelle, malgrado tutti gli investimenti di carriera, di professionalità e di entusiasmo che queste persone mettono quotidianamente nel mondo della scuola, tanti erano delusi, alcuni erano anche un po' disarmati e non avrebbero neanche partecipato al concorso, al di là dell'ammissione o meno. Oggi noi ridiamo una speranza con l'ammissione, verificheremo se ci sarà un eventuale ricorso, dovrà per forza essere regionale e nazionale su questa questione, perché voi la delibera l'avete presa paro paro dalla circolare ministeriale, quindi avete creato un bando che non è una delibera, ma il bando del concorso, per capirci, l'avete costruito in quel modo, per noi è già sufficiente che voi ammettiate queste persone con riserva, in modo che poi, nell'attesa del pronunciamento e della questione del loro ricorso, abbiamo la certezza di essere ammessi, sperando poi che il ricorso abbia l'esito positivo.

È chiaro che si inserisce in tutto questo anche la questione della regionalizzazione, ne abbiamo parlato in commissione, perché noi con la regionalizzazione, se ci fosse ancora questa possibilità in un percorso che avevamo iniziato e che lei si è presa l'impegno di continuare - e ne prendiamo atto anche in questo caso con soddisfazione -, avremmo potuto agire in modo diverso e già inserire queste persone all'interno del concorso. Tutto potrà avere il suo iter e in termini di risoluzione la cosa più importante per noi è la soddisfazione del fatto che lei, Assessore, sia venuta in commissione a dire: "benissimo, c'è stato un percorso, abbiamo approvato una delibera con un allegato, ma in commissione abbiamo tutto il tempo e il margine per modificarlo e per studiare tutti assieme una riforma". Ripetiamo: questo è importante affinché ci siano le diverse sensibilità ricomprese, perché la riforma della scuola è troppo importante per una comunità. Maggiormente riusciamo a coinvolgere...il più possibile intanto in termini politici ma anche in termini di parti sociali, sindacali e anche l'Associazione che abbiamo audito in commissione ("SOS Scuola"), le loro rimostranze...magari tenendo conto di una parte delle loro osservazioni per riuscire tutti assieme a formare quel testo normativo, quella legge che arriverà in Consiglio e che sarà la nostra riforma valdostana della scuola, che disegnerà in parte il futuro della scuola.

Ne abbiamo approfittato e approfittiamo quindi per esternare anche queste considerazioni affinché fuori questo messaggio sia veicolato e che si tranquillizzino sia quelli del concorso, e nel concorso sapete che ci eravamo occupati anche del sostegno, è chiaro che quello che noi le avevamo chiesto...e c'è stato il suo impegno, Assessore, che le persone che hanno speso 3 mila euro per tutta quest'abilitazione al sostegno e che poi non hanno concluso quest'iter in modo positivo abbiano di nuovo la possibilità di accedervi con un corso all'Università. Lei si è impegnata in senso positivo - e di questo la ringraziamo - affinché ci sia di nuovo la possibilità di abilitare delle persone con costi un po' meno sostenuti visto che abbiamo un'Università che è anche deputata a queste cose e con la possibilità logistica di essere qui in Valle, affinché pian piano riusciamo a continuare quel discorso di risoluzione del precariato, che è la questione fondamentale di qualsiasi riforma scolastica in primis.

La questione che dobbiamo combattere tutti assieme è l'illusione che abbiamo creato nei ragazzi, e in chi è oggi magari meno ragazzo e purtroppo è ancora precario, negli anni paventando delle prospettive nel mondo della scuola. Noi quindi dobbiamo stabilizzare al di là di tutte le invenzioni che si fanno a Roma ogni volta cercando di rinnegare i percorsi che altri hanno fatto prima, vedendosi a volte passare davanti in termini non solo temporali ma anche di professionalità, ma risolvendo i problemi quotidiani di chi crede nella scuola e che noi dobbiamo stabilizzare all'interno della scuola affinché ci sia la passione e la possibilità di dare tutta la propria energia e la propria forza nel mondo nel quale si è investito.

Presidente - La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Io mi riallaccio a quanto lei ha già ricordato. In realtà in quest'ultima settimana abbiamo avuto modo in V Commissione di approfondire questo tema con un incontro che credo sia stato particolarmente proficuo. Abbiamo potuto insieme fare il punto della situazione in maniera molto sintetica. Cercherò di portare le stesse osservazioni anche in quest'aula.

Abbiamo ricordato che con deliberazione n. 93/2016 è stato istituito questo gruppo di lavoro tecnico incaricato proprio di formulare decisioni che abbiano però un fondamento più tecnico da sottoporre poi al decisore politico. Il gruppo di lavoro si è riunito già sei volte in questo mese e mezzo ed è intenzione del gruppo di lavoro predisporre un documento tecnico, una sorta di articolato aperto che prospetti diverse possibilità con le diverse ricadute, diverse prospettive da sottoporre al decisore politico, ma anche a tutte quelle parti coinvolte dal mondo sociale e dal mondo scolastico. Il gruppo di lavoro, come previsto dalla deliberazione, ha anche un termine entro il quale produrre questo documento tecnico, che è il 31 agosto. Ovviamente su questo sarà mia premura continuare a tenere aggiornata la V Commissione e tutti voi colleghi.

Colgo l'occasione per riprendere alcune delle tematiche che lei in maniera molto precisa ha ricordato. Innanzitutto vi è la piena disponibilità a collaborare tutti insieme, a lavorare su delle decisioni così importanti per il futuro della scuola valdostana. L'abbiamo detto più volte, per noi la "Buona scuola" è già quella che è presente sul nostro territorio: penso alla scuola dell'infanzia, penso alle buone pratiche che negli anni il corpo docente ha saputo instaurare. Quella che andremo a proporre quindi non sarà una rivoluzione scolastica, bensì alcuni accorgimenti, alcune sfide che vogliamo sapere cogliere anche a latere del procedimento di revisione degli adattamenti. Colgo anche quest'occasione per anticipare che chiederò al Presidente della V Commissione un incontro per poter illustrare il contenuto delle proposte di adattamento dei programmi che sono state validate, quindi non approvate, dal Consiglio scolastico due giorni fa.

Entrando un po' nel merito di quella delibera, che, come ho avuto modo di dire, è una delibera di indirizzo che ovviamente deve prevedere delle linee massime generali - penso, ad esempio, all'innalzamento delle ore frontali nella scuola secondaria di primo grado -, noi abbiamo ritenuto, anche con il consolidarsi di certi progetti che quindi richiedono anche meno ore di compresenza, di portare da 14 a 16 le ore frontali, che sono comunque 2 in meno rispetto alle ore frontali che si fanno su tutto il resto del territorio, per venire incontro alla ratio originaria di tutti i percorsi legati al bilinguismo, quindi per continuare ad investire in questo, a latere di tutto il grande lavoro, lo sforzo che si sta facendo per implementare l'insegnamento plurilingue con metodologia CLIL, quindi non solo l'inglese, come continuiamo a dire perché ci crediamo, ma anche l'insegnamento del francese, ma questo lo riprenderemo quando parleremo di adattamenti.

Sempre per quanto riguarda le linee guida dettate da questa delibera, c'è, come lei ha ben ricordato, la questione delle ore di tecnologia...dei moduli, degli orari. Quando si creano le cattedre, parliamo di ore, anche se in Valle d'Aosta sappiamo bene che abbiamo a che fare con dei moduli. Questo però non vale solo per tecnologia, ma vale per tutte le materie, quindi a fronte della rimostranza che ci viene fatta che comunque sarebbero due ore, quindi due moduli e pertanto meno rispetto a quello che si fa rispetto al resto del territorio italiano...è vero ma vale per tutte le materie, quindi può essere fatto e portato per tutte le altre materie insegnate nelle nostre scuole.

Un'altra cosa che ho voluto sottolineare è di non confondere la tecnologia con l'informatica, noi vogliamo investire nell'insegnamento dell'informatica. La famosa "scuola 2.0" di cui tanti parlano rimane un nostro obiettivo, ma noi crediamo che l'informatica vada potenziata non solo come materia a sé, ma spalmata su tutte le materie, questo l'abbiamo anche condiviso in commissione. Ci sono tanti piccoli esempi che non credo che sia adesso il caso qua di riportare: la didattica digitale, l'insegnamento con le LIM, tanto è già stato fatto, ma credo che tanto debba e possa essere ancora fatto. C'è piena apertura però di ascoltare e capire le esigenze del mondo scolastico. Noi vogliamo confrontarci innanzitutto con le forze sindacali, che rappresentano anche un'ampia e anche diversificata e più completa rappresentanza reale del mondo scolastico. Ovviamente con il massimo rispetto recepiamo ogni singola osservazione anche dei singoli e anche di neocostituite associazioni, che però dobbiamo confrontare anche con tutto il resto, come lei ha ricordato, del panorama scolastico e ascoltare la pluralità di osservazioni che ci vengono fatte, anche perché si possono trovare delle soluzioni intermedie. Io, per esempio, condivido con lei l'importanza della tecnologia. Abbiamo visto che tante volte gli insegnanti di tecnologia si cercava di vederli come risorse interne all'istituzione stessa per andare a supplire delle carenze in altri settori, proprio come tecnici informatici di istituto, quindi su questo io porrò anche a voi, colleghi, quest'osservazione e vediamo se ci possono essere delle soluzioni diverse più puntuali e più efficaci.

Veniamo al concorso perché giustamente questa delibera ha portato anche delle scelte che si sono ripercosse sul concorso. Innanzitutto io qua più che rispondere puntualmente all'interpellanza, colgo anche l'occasione per fare chiarezza visto che in questi giorni tanto è stato detto su questo tema. Vorrei sottolineare che questo concorso non nasce da delle scelte politiche o di opportunità, ma nasce prettamente da un mero calcolo, quasi ragionieristico, di esigenze di cattedre. Non è che noi abbiamo compiuto delle scelte personali in base a delle scelte anche politiche di diversificare un percorso piuttosto che un altro. Qua ci sono delle caselline, si vanno a liberare con due fattori principali, che sono quelli innanzitutto del pensionamento e quindi qua è stata fatta una proiezione nel triennio per valutare l'effettiva necessità a seconda dei pensionamenti e ovviamente un'analisi puntuale della situazione demografica scolastica. Sappiamo che c'è un continuo calo e quindi tra questi due fattori sono emersi quel genere di numeri, quel genere di classi che in questi tre anni andranno a liberarsi e così abbiamo dovuto bandire il concorso.

Io ho fatto un'osservazione e la rifaccio. Noi con soddisfazione diciamo che non ci sono stati iscritti da fuori Valle, perché questo avrebbe voluto dire la perdita del posto di lavoro che oggi hanno insegnanti valdostani, seppur precario. Tutti quelli che hanno l'abilitazione, che hanno quindi seguito il corso, dato e soprattutto superato l'esame si sono iscritti al concorso. Ovviamente non abbiamo un numero sufficiente di abilitati, perché queste persone o non hanno superato l'esame o, per esempio, non è stato attivato il corso in Valle d'Aosta. Ricordo che il titolo può essere preso su tutto il territorio nazionale. Noi esprimiamo soddisfazione perché questo vuol dire che alcuni dei posti verranno stabilizzati e quindi garantiamo comunque una stabilizzazione del lavoro in un momento che tutti noi ben conosciamo. L'altra parte di posti che non verranno ricoperti a ruolo continueranno ad essere coperti dai nostri docenti con un precariato, consentitemi il termine, "stabilizzato" negli anni.

Io ripeto che qua l'impegno che ci siamo presi come Governo e che intendiamo portare avanti è di chiedere l'immediata attivazione di un corso abilitante in sinergia ovviamente con l'Università. Chiederemo anche, come ha ricordato il collega Laurent Viérin, che questo corso venga attivato innanzitutto in tempi celeri e con delle condizioni che siano favorevoli a questi insegnanti, che già hanno investito tempo e denaro per arrivare a raggiungere quest'obiettivo. Ovviamente però questa situazione non poteva essere risolta che in questa maniera, io questo ci tengo a sottolinearlo perché è stata la nostra priorità. Noi abbiamo due tipi di priorità: fare una riforma che metta sempre al centro - lo dico alle famiglie, questa è la nostra priorità - l'alunno e la qualità didattica formativa della scuola valdostana, ovviamente a latere di ciò abbiamo a cuore la situazione occupazionale dei nostri docenti, quindi cerchiamo tutti insieme... Noi per la nostra parte mettiamo il massimo dell'impegno e soprattutto la buona volontà per arrivare ad una riforma che sia più condivisa possibile con il mondo della scuola stesso, inteso nella sua totalità (corpo docente, alunni e famiglie) e poi ovviamente condiviso con voi decisori politici.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Ringraziamo l'Assessore, anche perché è quello che avremmo voluto sentirci dire da fine gennaio, quindi l'importante per noi è il risultato. Diciamo questo perché questa prima bozza di riforma è nata male soprattutto in termini di comunicazione ed è per quello che noi qui in Consiglio avevamo insistito. Non era tanto per questioni di merito o, meglio, non solo per questioni di merito e poi entrerò su questioni più puntuali, ma è chiaro che se il 29 gennaio viene approvata una delibera con allegata già tutta una serie di contenuti e questi gruppi di lavoro si mettono a lavorare senza che le organizzazioni sindacali, che le commissioni e quindi i Consiglieri abbiano potuto partecipare ad un attimo di condivisione...si è creato allarmismo in quelli di tecnologia, si è creato allarmismo sui numeri per formare le classi nei plessi, si è creato allarmismo per la questione dei posti messi a bando. Noi siamo sempre propensi a dire che è chiaro che una riforma scolastica non è una riforma politica, ma la politica deve dare gli indirizzi per avere almeno un'idea che poi viene condivisa o discussa con le organizzazioni sindacali. Qui abbiamo avuto i gruppi tecnici che si sono messi al lavoro sulla base di una delibera e di un allegato alla delibera che non si capisce da dove è uscito.

Oggi lei ci dice di aver pensato alle ore frontali, a questo e a quello, ma è chiaro che a gennaio bisognava iniziare questo percorso, ma, al di là di questo, l'importante oggi è che si sia rimessa la pendule à l'heure, come si suol dire, e che quindi sulla riforma oggi ci sia una volontà di lavorare all'interno della commissione. Voi arriverete chiaramente con il lavoro che i gruppi di lavoro, che ringraziamo, hanno fatto nei vari ordini di scuola e con tutta la questione della riorganizzazione, è chiaro che però quei gruppi hanno già lavorato sulla base di una delibera che già indirizzava. Ci dovranno scusare quindi quei gruppi di lavoro se noi andremo a modificare, condividendole con le organizzazioni sindacali, le questioni che, secondo noi, non sono convincenti, ma su questo non vogliamo entrare nel merito.

Prima questione: una riforma - come per altre riforme, l'abbiamo detto in ambito sanitario, l'abbiamo detto in altri ambiti - va fatta, soprattutto quando poi deve essere una legge votata dal Consiglio, con la condivisione a monte e non con le decisioni già prese dall'alto, pur rispettando chiaramente il ruolo di indirizzo del Governo. È lei, Assessore, che viene con una proposta e su quella si discute. Noi non abbiamo preteso di andare a fare delle proposte, quindi abbiamo una bozza sulla quale si discuterà.

Mi permetto invece sul concorso di correggere non tanto quello che lei ha detto dal punto di vista politico, ma quello che i tecnici ci dicono. È vero, voi avete fatto un concorso, ma non avete solo fatto un calcolo tecnico delle esigenze. C'è stato in parte un calcolo tecnico delle esigenze, ma in parte il calcolo è stato fatto sulla base della delibera, con la quale voi siete andati sulle graduatorie ad esaurimento con educazione fisica, scienza, psicologia, eccetera, ed è chiaro che, per esempio, se non ci fosse stata la riduzione delle ore in certe materie, si sarebbe andati su italiano (43), su tecnica (33), su artistica. È chiaro quindi che le esigenze sono quelle del mondo scolastico in termini di pensionamenti ed altro, ma anche in base alla delibera che già dettava la riduzione delle ore, dunque è parzialmente ciò che i tecnici hanno fatto. I tecnici in questo caso hanno fatto un calcolo delle esigenze del mondo scolastico, ma si sono già anche costruiti la loro ipotesi in base ad una delibera che noi invece discuteremo in commissione, quindi anche in questo caso i tecnici non ce ne vogliano se poi andremo a modificare quello che peraltro lei si è impegnata a modificare anche in commissione.

Ultima questione Assessore. Lei non l'ha ribadito, se il Presidente è d'accordo, magari se ce lo ribadisce, solo che ci dia assicurazione sul concorso che siano ammessi con riserva anche quelli del ricorso, perché in questo caso è chiaro che noi possiamo dire che lei si è impegnata in commissione su nostra sollecitazione, ma chiaramente lei rappresenta l'Amministrazione e quindi una sua dichiarazione darà anche la possibilità a queste persone di iniziare a studiare per il concorso, perché ancora oggi loro non sanno se saranno ammessi con riserva, ammessi o non ammessi. Il Sovrintendente ce lo ha confermato in commissione, manifestatevi perché ci sono sempre delle persone dietro le scelte e queste persone hanno l'esigenza oggi di sapere se devono iniziare a studiare per questo concorso, che, tra l'altro, è imminente.

Ringraziamo e siamo lieti di poter lavorare tutti assieme a questa riforma, e soprattutto delle sue parole quando lei dice di coinvolgere le organizzazioni sindacali, il mondo della scuola, di coinvolgere il più possibile tutti gli attori di questa riforma affinché si vada nella direzione che noi tutti auspichiamo per il bene della nostra realtà scolastica valdostana.

Presidente - La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Io confermo esattamente quanto è stato anche esplicitato dal Sovrintendente durante l'audizione in commissione, quindi saranno tutti ammessi questi soggetti, ovviamente con la riserva, perché si vedrà quale sarà l'esito.

Se posso anche puntualizzare molto velocemente - ma in realtà lo ha già fatto lei prima in maniera puntuale - la questione dei posti banditi. Ricordo che questa è la grande novità che nessuno ha sottolineato: il concorso è un concorso a graduatoria a scorrimento, non è un concorso a graduatoria chiusa, secondo le necessità potranno venire quindi immessi a ruolo a scalare anche i soggetti nella graduatoria. Credo che questo sia un elemento inserito all'interno del bando particolarmente importante, peraltro era una richiesta pervenuta dal mondo sindacale.