Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2034 del 20 aprile 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2034/XIV - Interpellanza: "Sostegno e potenziamento del settore della formazione professionale nell'ambito dell'ordinamento scolastico regionale".

Viérin M. (Presidente) - Ricordo ai colleghi che è stato deciso ieri e comunicato questa mattina che il punto n. 31 viene discusso con il punto n. 36, quindi passiamo al punto n. 32 all'ordine del giorno. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Torniamo a parlare della formazione professionale. Al riguardo possiamo dire che in questi anni noi avevamo sicuramente un grande atout: quello di avere per la norma di attuazione, ma non solo, proprio per Statuto, competenza primaria. Possiamo dire che, avendo in questo settore competenza primaria, abbiamo fatto pochino, che poteva essere fatto molto di più. Ci dispiace un po' ricordarlo ogni volta, ma se pensiamo alle possibilità che abbiamo avuto - e che forse avevamo anche - a livello di risorse economiche negli anni e quello che in effetti abbiamo oggi, confrontandolo con delle realtà quali la Svizzera, la Francia, ma anche Bolzano e Trento, ad esempio, un po' di amertume non possiamo che evidenziarla. Ci siamo anche chiesti per quale motivo, perché è un settore, tra l'altro, anche molto interessante. Non so se il fatto di essere un settore condiviso fra due Assessorati, fra due Assessori per cui alla fine non è mai colpa né di uno, né dell'altro, o peggio ancora è compito di uno, compito dell'altro...insomma, noi riteniamo che si sia stati poco incisivi su questo settore. Devo riconoscere che in quest'ultimo periodo, anche forse sotto l'élan della legge della "Buona scuola", che perlomeno nei suoi principi sollecita e sostiene la formazione professionale in modo deciso e puntuale...devo dire che, ad esempio, anche l'Assessore Donzel si sta occupando e se n'è occupato, quindi dobbiamo riconoscere che qualche passaggio in più è stato fatto.

Nonostante la poca incisività che noi continuiamo a ribadire, anche la poca convinzione che, a nostro avviso, c'è stata verso questo settore, dobbiamo dire che ci sono delle belle realtà di formazione professionale: scuole paritarie quali IAR, IPRA, Don Bosco, ad esempio, scuole che hanno saputo fare ricerca, accreditarsi, formarsi, fare formazione anche in parallelo, che hanno saputo accogliere, anche l'IPR, che è scuola pubblica. Credo che l'Istituto Professionale Regionale abbia svolto in questi anni, oltre al restyling della sua struttura - che bisogna riconoscere potrà mettere in condizione un'attività pedagogico-didattica professionale sicuramente di miglior livello -, un ruolo sociale, educativo, pedagogico di preparazione professionale importante soprattutto nella città di Aosta. Ritengo che il suo ruolo - forse quasi più sociale che non di istruzione - in certi casi andrebbe forse sostenuto, preso in considerazione e affrontato tutti insieme.

Ho inquadrato la situazione della formazione professionale perché con questa nostra interpellanza vogliamo proprio chiedere in modo puntuale se è intenzione dell'Amministrazione regionale in qualche modo sostenere, potenziare un indirizzo dell'Istituto professionale regionale, che in questi anni, per tutta una serie di motivazioni - che penso gli Assessori conoscano, o che comunque invito e sollecito a conoscere, perché credo siano importanti -, sta perdendo tantissimo appeal e chiaramente degli iscritti. Pare che, nonostante i laboratori di falegnameria siano dei laboratori molto innovativi e all'avanguardia, l'Istituto professionale non abbia più i numeri per istituire le classi prime. Vorremmo capire qual è la posizione della Sovrintendenza e dell'Assessore all'istruzione, ma vorremmo anche capire che cosa si sta facendo in sinergia con l'Assessorato delle politiche del lavoro, che si sta occupando anche lui di formazione professionale. A nostro avviso, quindi sarebbe importante davvero riuscire a fare sinergia, a mettere insieme le risorse anche di idee, perché ci sembra che in una regione come la Valle d'Aosta non avere più un corso per le produzioni industriali artigianali del legno, pubblico chiaramente, sia un po' anomalo (uso la parola "anomalo", per non dire anche un po' increscioso). Sappiamo che ci sono tantissimi corsi organizzati con il Fondo sociale europeo, a latere, la sera corsi serali di sculture, di lavorazione del legno dove ci sono anche tantissime richieste di minorenni o comunque di ragazzi che avrebbero voglia di partecipare, corsi organizzati dai Comuni o dalle biblioteche, quindi ci chiediamo quale sia il problema, come mai non ci sia un orientamento forse di qualità o fatto in un modo...accompagnato, non so come poterlo definire.

Vorremmo anche sapere quali sono chiaramente le prospettive che si intendono mettere in campo per gli insegnanti di questo settore, che credo siano degli insegnanti con una specializzazione, con anni di esperienza, anche in insegnamento in classi...quindi per l'istituzione di classi iniziali, di nuove classi. Ricordo che i dati sull'abbandono scolastico, i dati sulla dispersione scolastica della Valle d'Aosta non sono confortanti, non stanno migliorando. Rammento anche che queste scuole, se vengono riorientate soprattutto nei POF, nei loro piani di studi possono sicuramente andare incontro a quest'esigenza e a queste problematiche soprattutto dell'abbandono e della dispersione scolastica, ma va chiaramente capito qual è il problema a monte del perché non vi è più l'istituzione in una scuola pubblica, ripeto, perché crediamo che il ruolo delle scuole paritarie e delle scuole pubbliche sia diverso, che siano utili tutti e due ma diverse, quindi chiediamo quali siano le intenzioni. Ricordo che, quando parliamo di riorientamento anche dei piani di studi annuali o quinquennali, parliamo di fare dei confronti, ad esempio, con le scuole professionali in Svizzera o le scuole professionali in Francia, dove le settimane di stage sono 28 tra stage estivi e stage di laboratorio o comunque attività pratica, nei 2 anni vuol dire 14 settimane di stage che, tradotto in mesi, sono almeno 3 mesi e mezzo che noi non abbiamo. Visto che abbiamo però la competenza primaria per ora - e non ci è ancora stata tolta per ora -, sarebbe forse importante riuscire a guardarsi un po' attorno e provare ad adeguare e, mentre si fanno gli adeguamenti, provare anche a ripennellare questi corsi quinquennali. Ascoltiamo la sua risposta, Assessore.

Dalle ore 16:53 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Io vengo subito alle risposte puntuali alle sue domande. Credo che in questa sua illustrazione si siano messi insieme aspetti tra di loro molto diversi. Ha ricordato anche lei il discorso delle competenze, ma forse abbiamo veramente messo nel cappello generale dell'istruzione e della formazione professionale dei settori che tra di loro sono molto diversi.

Innanzitutto venendo alla sua prima richiesta, bisogna chiarire che il percorso di studi in questione, quindi quello a cui lei ha fatto riferimento puntualmente in questa sua interpellanza, che è quello di produzione industriale e artigianale con qualifica triennale di operatore del legno facente parte dell'offerta formativa dell'Istituto tecnico e professionale Corrado Gex di Aosta, è già un percorso quinquennale, questo non è stato ricordato. È già un percorso quinquennale ed è quinquennale fin dalla sua origine, cioè dal 1° settembre 2010, decorrenza della cosiddetta "riforma della scuola secondaria di secondo grado", com'era peraltro quinquennale l'analogo percorso precedente alla riforma. Nell'ambito del percorso quinquennale, al termine del terzo anno può essere ottenuta la qualifica intermedia di operatore del legno, ferma restando però la possibilità di prosecuzione del percorso fino al conseguimento del diploma di maturità, quindi con la conclusione dell'intero percorso.

Con riguardo alla richiesta: "se si intende sostenere e potenziare l'indirizzo...", si fa presente che tale offerta formativa è a tutt'oggi presente, ma bisogna ricordare che negli ultimi anni non ha suscitato grande interesse nelle famiglie, negli studenti considerando il numero di iscritti che è andato calando ed è stato ultimamente molto esiguo, infatti nell'anno scolastico 2015-2016 le iscrizioni sono state solo sei, nell'anno scolastico 2014-2015 cinque, in quello 2012-2013 e in quello 2011-2012 sei, mentre, per quanto riguarda il prossimo anno scolastico, addirittura c'è una sola iscrizione. È evidente che con numeri così ridotti di alunni non si possono attivare le classi prime. Si rammenta che analogo percorso è presente anche presso l'istituzione scolastica paritaria Istituto professionale industria e artigianato Don Bosco di Châtillon.

Per quanto riguarda la seconda domanda, gli insegnanti delle materie specifiche del settore - e non sto ad elencargliele - sono complessivamente tre, due dei quali sono già in soprannumero sull'organico regionale - poi, se vuole, le do i dettagli delle classi - e sono attualmente utilizzati al Corrado Gex: uno su un posto di un'altra classe di concorso per la quale possiede il titolo di studio e l'altro ancora su uno spezzone orario della classe di concorso di titolarità. Nel caso in cui permanga la mancata attivazione di nuove classi, anche il terzo docente andrebbe in soprannumero sull'organico e tutti e tre sarebbero utilizzati o su un'altra classe di concorso, ovviamente se in possesso dei titoli di studio necessari, oppure collocati a disposizione di un'istituzione scolastica per l'utilizzazione in supplenze e/o anche per diverse attività didattico-educative programmate dall'istituzione scolastica stessa, sulla base ovviamente delle disposizioni normative contrattuali che regolano l'utilizzazione del personale docente in soprannumero.

Concludo facendo un'analisi più generale. Tocchiamo oggi qui un tema importante, che è quello della formazione professionale che, come lei ha ricordato, riguarda due Assessorati diversi. Io vorrei sottolinearlo in questa sede, ma credo che i passaggi che sono stati fatti soprattutto negli ultimi mesi: penso all'approvazione degli FP - credo che lei l'abbia anche ricordato - dimostrino quanta sinergia ci sia tra i due Assessori, tra le strutture dei due Assessorati, che in maniera molto sinergica e convinta hanno lavorato, hanno portato a casa credo anche un risultato importante per tutto il settore della formazione professionale in Valle d'Aosta: un settore nel quale crediamo, nel quale investiamo risorse ed energie anche umane.

Anche a livello statale due Ministeri diversi si occupano di queste materie, credo che lo facciano anche con buoni risultati, quindi non vedo la difficoltà che ci può essere qua...anzi ripeto come - e non lo dicono le parole ma lo dicono i fatti, i numeri - quest'offerta stia andando veramente in una direzione concreta, che dà un'ampia offerta ai nostri ragazzi, andando un po' anche a superare la criticità emersa negli ultimi anni, quando si stava rischiando di creare un sistema di educazione di serie A e uno di serie B. Noi questo concetto non lo vogliamo, sono semplicemente percorsi di studio diversi, attitudini diverse che hanno i nostri ragazzi e che quindi giustamente devono essere veicolati in percorsi di studi che possano affermarli poi nel mondo del lavoro, percorsi di studi questi che ancora più degli altri devono seguire l'andamento anche del mondo del lavoro. Credo che proprio in collaborazione con il collega Donzel si stia cercando davvero di creare questa stretta sinergia anche con il mercato produttivo della nostra regione, con il tessuto sociale e lavorativo che poi offrirà lo sbocco occupazionale per i nostri ragazzi.

Presidente - Per la replica, la parola alla Consigliera Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Assessore. Per quanto riguarda la prima domanda, le chiedo scusa, non ho controllato, era: "istituendo ancora un corso quinquennale", chiaramente immaginando anche che ci potesse essere un corso triennale che eventualmente diventava quinquennale, quindi chiedo scusa su questo. Lo so che è quinquennale, è stato un problema nello scrivere, ma nell'illustrazione l'avevo dato per scontato.

Noi abbiamo evidenziato due problemi: uno chiaramente è legato a che tipo di offerta diamo nella formazione professionale ai ragazzi dell'Istituto professionale Corrado Gex e l'altro era legato agli insegnanti: che fine faranno gli insegnanti, queste erano due richieste. Lei, Assessore, ci dice che la formazione professionale mette insieme diversi aspetti che io oggi ho in effetti tirato in ballo. Proprio su questo continuiamo ad insistere, è importante che questi diversi aspetti si "parlino", perché, a nostro avviso, finora non si sono parlati e non si stanno ancora parlando, perché ce li dà lei con i dati gli esempi. Di fronte a questo grande impegno che si sta cercando di mettere proprio con le imprese, con le richieste del territorio e tutto quello che ci ha detto, abbiamo un iscritto per il prossimo anno in un settore di montagna dove la Valle d'Aosta dovrebbe essere con quattro classi, non una, con quattro sezioni, anzi la situazione è andata ancora peggiorando rispetto al 2015-2016, rispetto al 2014-2015, e lei mi risponde che c'è il Don Bosco. Mi scusi, ma sono due corsi, due filosofie completamente diverse e mi dispiace ricordarle che una non può sostituire l'altra e soprattutto uno non deve diventare, come ha detto lei: "istruzione di serie A e per gli altri rimanga pure l'istruzione di serie B, ma tanto non istituiremo neanche più quello".

Io credo che gli Assessorati debbano fare un attento sondaggio di che cosa richiede il territorio. A mio avviso, per quanto riguarda le produzioni industriali e artigianali del legno in Valle d'Aosta, il territorio chiede della formazione in questo senso. Rimaniamo quindi basiti di fronte ai dati che ci ha dato di un iscritto per il prossimo anno, ma non vogliamo che vengano dirottati su scuole paritarie come unica soluzione, perché non è la stessa cosa, sono scelte diverse! Una è scuola pubblica e deve esserci la qualità, deve esserci, a nostro avviso, un percorso sostenuto tanto quanto le altre scuole. Io - ripeto - ho riconosciuto in questi anni il lavoro che le scuole paritarie hanno fatto e fanno, lo riconosco. Credo anche che abbiano un ruolo importante, ma hanno una filosofia anche dell'organizzazione del loro corso e delle giornate completamente diversa. Lei sorride, Assessore, a me fa piacere che la faccia sorridere questa nostra interpellanza, almeno le porta buonumore, però crediamo che ci sia in ballo il futuro almeno delle prossime due o tre generazioni e non basta dire che c'è tanta sinergia, che stiamo lavorando in sinergia e che metteremo insieme. Mancano i dati concreti, quei dati che se uno prende il lavoro che è stato fatto dalle Province di Bolzano e di Trento, trova e che qua non troviamo. Se uno va a vedere il lavoro che viene fatto in Francia, ma non c'è chiaramente bisogno di andare a Parigi, basta andare dietro il Monte Bianco e in Svizzera, che ha una cultura de l'éducation duale et de la formation professionnelle trentennale, certo bisogna però crederci e bisogna soprattutto utilizzare e credere che questa competenza primaria che come Regione avevamo deve essere utilizzata per il bene delle prossime generazioni se non l'abbiamo fatto fino adesso.