Oggetto del Consiglio n. 1873 del 9 marzo 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 1873/XIV - Interpellanza: "Interventi per un utilizzo prioritario da parte dell'Amministrazione regionale, azienda USL e società controllate regionali di immobili di Vallée d'Aoste Structure".
Follien (Presidente) - Punto n. 18 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Abbiamo avuto occasione di esaminare i PEA (Piani Esecutivi Annuali), che sono stati presentati per la prima volta da parte delle società a partecipazione regionale e, tra le varie cose che abbiamo esaminato, mi sono letto attentamente il PEA per che riguardava Vallée d'Aoste Structure; malgrado gli impegni presi o le raccomandazioni emerse nell'arco dell'approvazione della Finanziaria regionale, in cui si diceva di ottimizzare le risorse di proprietà dell'Amministrazione regionale, - soprattutto già in quell'occasione e in altre iniziative precedenti - si era detto che c'è un importante spesa a bilancio regionale che riguarda tutte le locazioni di cui si avvale l'Amministrazione regionale e anche l'azienda USL.
Esaminando questo PEA, si rileva che, per quello che riguarda gli indirizzi operativi del 2016, c'è nulla in merito alla possibilità di utilizzare gli immobili in disponibilità a Vallée d'Aoste Structure, in attesa magari di collocarli sul mercato o quantomeno locarli magari a prezzi più vantaggiosi. Avere dei locali vuoti e dall'altra parte, come pubblica amministrazione, pagare affitti piuttosto importanti, a noi, in questo momento di difficoltà economica, pareva uno spreco. Anche tenuto conto che questa società, Vallée d'Aoste Structure, a partire dal 2014 ha avuto un disavanzo di oltre 10 milioni, coperto poi a bilancio regionale e, nello stesso tempo, tenuto conto che ci sono difficoltà oggettive per quello che riguarda anche il bilancio dell'azienda USL.
Io non so chi mi risponderà, se l'Assessore Donzel... però è rivolto principalmente ai due Assessorati: è chiaro chi sia il riferimento per quanto riguarda Vallée d'Aoste Structure, ma ciò non toglie che riguardi anche l'Assessore Fosson, in qualità di referente politico dell'azienda USL.
Parto dall'azienda USL. Io negli anni avevo già detto che c'erano questi costi veramente importanti, parlo di oltre 1 milione di euro di affitto annuale tra le strutture, i magazzini collocati da varie parti e la convenzione con le terme per il servizio dialisi.
Ora solo due brevi flash. A fronte di quanto detto, si manifestano difficoltà per degli affitti di cui, a nostro parere, si potrebbe fare a meno; l'azienda USL - invece di mettersi in contatto con l'Assessorato di competenza, con Vallée d'Aoste Structure, quelli che dispongono degli immobili - l'8 febbraio 2016, con provvedimento del dirigente, stanzia 1.543,95 euro per chiedere all'Agenzia delle entrate una stima sul canone di locazione degli immobili di Saint-Christophe. Cioè spendiamo altri soldi per farci dire che, tutto sommato, non paghiamo degli affitti fuori mercato. Ma non è questo che si è chiesto, si è chiesto di utilizzare prioritariamente i locali pubblici disponibili. Invece no, noi vogliamo farci dire che siamo bravi e siamo belli, rispettiamo le regole, per cui diamo ancora qualche soldo all'Agenzia del territorio per farci dire che sono canoni congrui. C'è il provvedimento, per cui è palese la cosa. Probabilmente in Consiglio diciamo qualcosa e qualcun altro fa qualcos'altro. Non lo so.
Ritrattiamo il canone di locazione per quello che riguarda le terme. Il canone che si pagava prima viene ridotto in parte, ma io leggo nella convenzione dove si dice che "vengono riservati all'azienda Usl 8 posti auto collocati nell'autorimessa coperta e 8 posti di auto identificati nell'area adiacente all'ingresso principale del centro dialisi". Io passo ogni tanto dal Col di Joux, quel piazzale è sempre vuoto. Noi nel contratto dobbiamo riservarci sedici posti? C'è qualcosa che non va.
Arrivo anche alla necessità di ottimizzazione. Io mi auguro che tra Assessorati, tra strutture si dialoghi, sennò forse è veramente più facile mettere le mani nelle tasche dei cittadini, introdurre i ticket, che fare magari una buona razionalizzazione della spesa. Non possiamo da una parte evocare continuamente le difficoltà economiche e dall'altra continuare bellamente ad andare avanti.
Arrivo agli affitti dell'Amministrazione regionale: nel 2015 quasi 1,6 milioni, più tutte le partecipate dirette, indirette, controllate.
Allora sono andato a vedermi la situazione che riguardava l'utilizzo degli immobili in dotazione a Vallée d'Aoste Structure. Ce n'è a partire da Arnad, ex Tecdis, Châtillon, ex Beta Meccanica, Via delle Indie a Hône, Akerlund a Pont-Saint-Martin, Montedison a Saint-Marcel, ex Balzano a Verrès. In più c'è tutta la partita forse più confacente al territorio: qualcuno è andato a visitare gli stabilimenti di Gignod, risulta che ci siano dei magazzini non idonei, di più, sicuramente potrebbero avere un mercato, ma in questo momento sono vuoti. Su questi sono stati spesi dei quattrini per mettere a posto la struttura.
Poi c'è tutta la parte legata alla Pépinière di Aosta. Sulla Pépinière di Aosta leggo: lotto 5, lotto 6, lotto 6 C, lotto 6 D, lotto 6 E, lotto 1, lotto 2, lotto 3, lotto 15, lotto 17, lotto 9, lotto 10... in questo momento io ho i dati 2014, sicuramente ci saranno state delle evoluzioni - immagino e mi auguro - però per gli ultimi dati effettivi che ho in questo momento, risultano immobili vuoti, non locati. Ora, è possibile avviare un confronto a trecentosessanta gradi all'interno dell'Amministrazione regionale? Vedere di usufruire di questi locali su cui Vallée d'Aoste Structure paga l'Imu, la Tasi, paga la tassazione locale, invece di continuare a pagare - tra azienda Usl, Amministrazione regionale e altri - oltre 4 milioni all'anno di locazioni?
È chiaro che poi Vallée d'Aoste Structure alla fine in quattro anni ha probabilmente anche un buco di 10 milioni. Io chiedo se come pubblica amministrazione si possa fare in modo di venire incontro al deficit strutturale di questa Vallée d'Aoste Structure, perché non basta la buona volontà, l'ho già detto in un mio precedente intervento.
Se noi collaboriamo all'interno delle strutture e ci si parla e non si danno incarichi all'Agenzia delle entrate per legittimare degli affitti, ma si dice: utilizzo magari anche provvisoriamente queste strutture in modo che siano libere in caso di locazione, io penso che questo sia un obiettivo. E parlo di oltre 4 milioni, non parlo di bazzecole. Oltre 4 milioni. Io immagino che - soprattutto per quel che riguarda la Pépinière di Aosta - ci siano delle strutture che potrebbero essere utilizzate magari anche per uffici o altro; sfruttiamo gli stabilimenti in cui sono stati spesi quattrini, che sono in questo momento in piena disponibilità e soprattutto sono stati adeguati. La sinistra non sa cosa fa la destra.
Presidente - La parola all'Assessore Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie collega, perché ha chiarito le richieste che voleva fare con questa interpellanza. L'interpretazione data dagli uffici ha fatto sì che, in qualche modo, in base al testo scritto fosse molto indirizzata a cosa si faccia degli edifici di VDA Structure e quindi credo che questa sia la ragione per cui rispondo io e non il collega Fosson, che avrà modo in altre situazione di spiegarle meglio come funzioni la USL. Comunque è corretto anche il fatto di mettere in relazione e di suggerire un maggiore dialogo all'interno delle strutture.
Intanto questa interpellanza mi consente di chiarire meglio alcune azioni che stiamo cercando di fare proprio per andare nella direzione che dice lei, cioè di valorizzare al meglio i beni dell'Amministrazione regionale, a partire da VDA Structure. Adesso spero che queste storia che sto accelerando, non diventi poi fin troppo gonfiata ed esagerata, ma la delibera n. 1883/2015 che ha modificato la n. 922, va proprio nella direzione da lei auspicata: inaccettabile lasciare dei locali sfitti. E per questo abbiamo modificato non solo le tempistiche di possibilità di affittare quei locali, ma abbiamo aperto il raggio d'azione dei soggetti che possono in qualche modo essere interessati a quei locali, ovviamente in un indirizzo prioritario che è dare risposte soprattutto ai soggetti privati. E, in qualche modo, mi permetto di dire che questa esigenza non è suggerita o inventata, ho qui sottomano un contratto firmato il 7 marzo, di un nuovo insediamento, e un contratto, firmato l'8 marzo, di un nuovo insediamento. Tra l'altro, visto che qualcuno evoca soltanto le situazioni di difficoltà, proprio nell'area nuova che abbiamo visitato con tutta la Commissione, l'ex Xerox, si è stipulato un contratto e un altro nell'area Espace Aosta, come accennavo qualche tempo fa, porterà dieci nuovi posti di lavoro.
Quindi stiamo lavorando in una situazione in cui le richieste giungono. Mi arriva in questo momento una richiesta di ottocento metri quadri da un soggetto privato, imprenditore valdostano. Quindi qualcosa si muove e noi dobbiamo guardare che la mission privilegiata di VDA Structure è dare risposte in questo settore.
Ieri - e ringrazio di nuovo la disponibilità del Presidente della IV Commissione Isabellon e dei colleghi Consiglieri - abbiamo presentato in anteprima il piano di sviluppo industriale e tutti abbiamo convenuto sull'esigenza di sviluppare di più le Pépinière e dare sviluppo alle nuove startup per creare posti di lavoro. Quindi i posti della Pépinière dobbiamo cercare di non occuparli con uffici pubblici. Questo non significa cogliere l'ottimo suggerimento che lei ha dato: abbiamo, per esempio, nell'edificio N tutta una serie di uffici che erano vincolati, prima della n. 1883/2015, a utilizzo esclusivamente artigianale, su indirizzo dato dal Consiglio regionale. Noi l'abbiamo modificato e quindi adesso sarà possibile locare gli uffici che si trovano dove sono insediati anche gli uffici di VDA Structure e dove c'è, per esempio, il bar. Quindi lì abbiamo dei locali interessanti che, ripeto, prima della nuova delibera che abbiamo fatto, erano vincolati a uso artigianale. Li abbiamo svincolati ed è chiaro che si potrà aprire un ragionamento anche per quei locali, qualora venissero ad essere di interesse.
Rispetto ad aree di altro tipo, effettivamente locabili, io a questo punto sono anche preoccupato, perché paradossalmente potrebbero arrivare delle richieste e noi non avere gli edifici a norma. Nell'area Espace gli edifici a norma sostanzialmente sono due importanti magazzini, che sono molto di interesse anche per dei soggetti privati, che sono molto appetibili e quelli danno un valore aggiunto. Invece abbiamo delle strutture, lei ne ha citate alcune, - Arnad, ha citato di nuovo la Tecdis -, certamente quelle però non sono locabili, l'abbiamo spiegato più volte, non sono a norma, non puoi metterci niente lì dentro. Figuriamoci farne uffici o cose di questo tipo. Lì però non dobbiamo andare in contrasto con il piano di valorizzazione dei beni che sta facendo il collega Perron.
Per quanto ci riguarda nello specifico, come Assessorato ho di nuovo fatto un'azione molto forte - e devo riconoscere anche un'attenzione del Presidente della Regione su questo punto - per spostare tutti gli uffici del Dipartimento politiche del lavoro nella sede di piazza della Repubblica, dove ci sono dei locali vuoti. Liberando quegli spazi del Dipartimento delle politiche del lavoro e mettendoli a disposizione proprio per gli uffici della USL, generando quel risparmio che lei dice. Quindi stiamo andando in quella direzione.
Convengo con lei che questo vada fatto, convengo con lei che nella pratica sto facendo questo. Forse bisogna fare di più, bisogna accelerare, l'unica cosa che le chiedo, perché so che è stato un amministratore attento, è di non semplificare troppo nel proporre semplicemente di trasferire dei magazzini da una parte all'altra. I magazzini che riusciamo ad affittare, come questi due che le ho citato poc'anzi, creano valore aggiunto, creano posti di lavoro. Gli altri creano dei risparmi che hanno un senso, se proprio si dice qui non arriva nessuna richiesta di nessun immobile, perché affittarli?
Stiamo per affittare Gignod, e stiamo per affittarlo ad un imprenditore valdostano. Non neghiamoci la possibilità di crescere. Da quando mi sono insediato, quindi pochi mesi, abbiamo avuto due visite di imprese che erano molto interessante a quegli spazi, e adesso siamo ad un passo dal chiudere la questione Non mi sarei sbilanciato così, perché di norma aspetto che ci siano le firme dei contratti per fare delle dichiarazioni...
VDA Structure deve cercare di privilegiare questo aspetto, ma sicuramente nell'edificio N dell'Espace Aosta ci sono degli spazi. Ben venga la sua richiesta, andiamo anche a verificare quella direzione, purché si convenga tutti su quella scelta, e non abbiamo poi la sorpresa, nel momento in cui presentiamo le relazioni di VDA Structure, di sentirci dire che stiamo facendo una partita di giro negli uffici pubblici e non c'è lo sviluppo con gli artigiani.
La n. 1883 ha specificato bene che alcuni immobili, non avendo ricevuto nessuna richiesta e non avendo le caratteristiche per soddisfare determinate necessità, devono aprirsi ad altri tipi di mercato. Ben venga questa possibilità di dare risposte in quella direzione. Mi sembra che stiamo ragionando con la stessa idea, quella quindi di rendere più efficace questo rapporto fra Assessorati, dando risposte corrette anche ai cittadini per evitare ogni spreco possibile.
Presidente - Per la replica la parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Ho ascoltato attentamente, parto dagli aspetti positivi che secondo me sono quelli di cui in questo momento la Valle d'Aosta ha più necessità, su questo non c'è ombra di dubbio. Per cui, sapere che ci sono imprenditori, per di più valdostani, interessati ad un'area come può essere quella di Gignod, è una buona novella che non può che far piacere. Come peraltro sapere che una parte della Pépinière di Aosta in questo momento ha ricevuto delle manifestazioni d'interesse o quant'altro.
Io parto da un dato molto concreto, a me piace anche lavorare un po' sui numeri, su quelli che sono gli impegni finanziari.
Io, sinceramente, lo dico a lei Assessore, lo dico all'Assessore Fosson, nel 2016, ho visto che da parte dell'azienda USL, da parte di quella che è la macchina amministrativa della Regione, i numeri non sono cambiati. Nei bilanci di previsione non sono cambiate queste risorse, sono esattamente le stesse. Si continua a predicare nel deserto. Io l'ho letta quella delibera, di cui lei parlava, Assessore (n. 1883), ma da una parte per fortuna toglie i vincoli legati a quello che può essere un utilizzo, ma è una delibera che va prettamente nell'indirizzo di incentivare il discorso del privato. Non c'è una virgola in merito ad un indirizzo politico sulla necessità di utilizzare queste aree non locate. Sono d'accordo con lei, Assessore, mi dice che c'è un locale sistemato che può essere appetito da un'impresa, che crea posti di lavoro, - ben venga! - ma non possiamo neanche aspettare chissà quanto. Io chiedo se nel frattempo non sia possibile utilizzare questi locali. Sono lì inutilizzati e ci paghiamo le imposte sopra!
Poi, Assessore, lei mi dice "Vallée d'Aoste Structure partita di giro del pubblico". Ma è già una partita di giro, perché se io poi le ripiano il deficit, è una partita di giro.
Se io amministratore di una società creo un disavanzo - colpa di chi ha amministrato, non colpa, bravura o non bravura e quant'altro - possono esserci tutta una serie di prescrizioni legislative che hanno di fatto magari limitato quello che è l'utilizzo, come giustamente lei ha sottolineato, Assessore, però noi siamo di fronte ad una realtà: Vallée d'Aoste Structure in quattro anni ha fatto 10 milioni di disavanzo sulla gestione di queste strutture, pur percependo tutte le locazioni che i soggetti pagano, pensi come sono state pagate! Pagate mediante utilizzo di denaro pubblico, per cui la partita di giro già esiste.
Alla fine magari non contribuisco alla riduzione del disavanzo, ma che l'ente pubblico si accolli almeno la parte legata alle imposte e quant'altro e riconosca a Vallée d'Aoste Structure un minimo; da una parte io pagherò meno come ente pubblico o soggetto pubblico, dall'altra qualcosa incasserò come Vallée d'Aoste Structure, perché io mi rendo conto che non si possono fare miracoli con questo patrimonio immobiliare.
Ho guardato anche le locazioni. Salvo forse il caso della ex Cogne dove, bene o male, c'è una locazione - anche se non ritenuta congrua - che è l'unica che in questo momento, se noi guardiamo l'ammortamento o quant'altro, a stare in piedi. D'altra parte, noi come valdostani, come società Vallée d'Aoste Structure, se percepiamo dieci, quindici o venti, paghiamo tra tasse e ammortamenti trenta, quaranta. A capo di queste società possiamo metterci anche il migliore amministratore del mondo, ma non possiamo pretendere che faccia miracoli. Aiutiamoli. Io dico parliamoci, mettete tra gli obiettivi dei vostri dirigenti - parlo in generale perché adesso mi rivolgo ai due Assessori, ma riguarda tutti - mettete negli obiettivi dei vostri dirigenti che si cominci a razionalizzare questi tipi di spese.
Semplicemente per concludere: mettiamo tra gli obiettivi dei dirigenti che ogni struttura si interfacci con le altre e che si vada in questa direzione. Poi, sono d'accordo che magari non potranno essere degli affitti con prospettive di dieci, quindici anni o anche cinque anni, ma se si risparmia un anno, due o tre d'affitto, ben venga in questo momento.
Presidente - Il punto n. 19 è posticipato.