Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1845 del 25 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1845/XIV - Interpellanza: "Valutazioni a sostegno della realizzazione di fiction televisive sui romanzi di Antonio Manzini ambientate in Valle d'Aosta e trasmesse su reti televisive nazionali".

Follien (Presidente) - Punto n. 44 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Roscio.

Roscio (ALPE) - Cercheremo di non fare troppo ridere con questa interpellanza.

Vorrei cercare di illustrare un po' i fatti per chi ci ascolta, perché la questione non è così semplice e soprattutto le notizie che abbiamo noi della minoranza sono poche, frammentarie e le leggiamo in base alle evoluzioni che sono riferite dai mass media.

La Valle d'Aosta diverse volte è stata scelta come luogo per riprese televisive o eventi cinematografici, anche con il sostegno della Regione. Le fortune di questi eventi sono state alterne, ma nel complesso si può dire che c'è stato un ritorno d'immagine positivo per la regione, non solo per il fatto, ormai è abbastanza riconosciuto, che investendo soldi in questo campo vi è un ritorno di grande valore e soprattutto molto maggiore rispetto a quanto viene investito, ma anche perché, oltre all'indubbio valore che ne ha l'immagine della Valle d'Aosta, c'è anche il fatto che la troupe rimane in loco e per mesi fruisce dei servizi e di tutto quello che c'è sul territorio, dando dei ritorni immediati.

Dico questo per introdurre, perché leggendo i siti dedicati a questo argomento, già dall'estate scorsa si dava come certa una nuova serie televisiva che sarebbe stata girata a partire da marzo del 2016, quindi imminente. Si tratta di una nuova serie televisiva che prende spunto dai romanzi di Manzini e che vede come protagonista un vicequestore, che è ambientata in parte ad Aosta e in parte a Roma, ma comunque girata in parte sul territorio valdostano, e che sarà programmata sulle reti nazionali della Rai. Questo lo si dà per certo, tant'è vero che in questi giorni è stato definito anche il casting e il protagonista principale. Sembra che la produzione sia affidata a una importante casa di produzione, sembra che vi sia la sceneggiatura e che il casting sia in corso di completamento, quindi si dà come cosa fatta.

Noi abbiamo cercato di capire qualcosa di più, ma ahimè le notizie non sono così precise, anche perché andando a vedere su chi in Valle d'Aosta dovrebbe occuparsi per legge di fare promozione di questo tipo di eventi, cioè la Film Commission Vallée d'Aoste, non risulta nulla. Visto inoltre che non è solo Film Commission, ma è prevista anche la compartecipazione della Regione su questo, volevamo avere dei chiarimenti: se la Regione ha avuto un qualche coinvolgimento nell'organizzazione di questo evento, se l'evento effettivamente verrà realizzato, se vi è stato l'impegno della Regione anche a livello finanziario e a quanto ammonta e quali sono i dettagli di questa operazione.

La nostra preoccupazione è quella di cercare di non perdere un'occasione. Abbiamo già ricordato che questi eventi sono molto importanti e non vorremmo, come alcune volte è già successo, che a fronte di un diniego della partecipazione, la troupe scegliesse altre location, lasciando alla Valle d'Aosta magari solo le esterne che danno un po' d'immagine, ma alla fine non portano qui quel valore che potrebbe essere acquisito dalla regione. Aspettiamo notizie per poi fare le nostre deduzioni.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie per l'interpellanza. Mi permetterà solo una breve premessa. La Film Commission Vallée d'Aoste non è un soggetto avulso dal contesto regionale, ma è radicata dal punto di vista del coordinamento e del bilancio nell'assessorato alla cultura e ha un consiglio che viene identificato con un rappresentante della cultura e uno del turismo, per cui è un soggetto continuamente in relazione con noi e non potrebbe che essere in questo modo.

Non vi sarà sfuggito che la Valle d'Aosta, grazie all'attività che è stata fatta in questi anni, è diventata molto appetibile per tante iniziative. Oggi abbiamo la serie televisiva che si rifà ai libri di Manzini, ma abbiamo tante richieste di vario genere e la cosa ci può fare solo piacere. Ovviamente le risorse sono contenute e anche il bilancio della Film Commission direi che non è particolarmente importante, per cui bisogna riuscire a economizzare e a gestire correttamente le risorse. Direi che è abbastanza lapalissiano immaginare che con delle maggiori risorse si potrebbe fare molto di più.

Detto questo, posso assicurare che c'è stato un confronto molto serrato e importante con la Cross Productions, cioè il soggetto che realizzerà la serie televisiva, e alla fine è stata identificata una modalità che verrà messa a punto nei prossimi mesi, che è esattamente speculare a quella che abbiamo utilizzato con Rai Com quando abbiamo sostenuto il reality del Monte Bianco, ovvero un compenso che è proporzionale allo share. Pertanto, non c'è solo un pagamento sulla fiducia e sul movimento, ma c'è una compartecipazione anche al successo: più la serie televisiva avrà successo, maggiore sarà la premialità, ovviamente con un minimo e massimo. C'è un minimo, nel senso che non è pensabile non dare nulla. Le fasce andiamo a definirle, ma per intenderci oggi stiamo parlando di una serie televisiva che verrà trasmessa, in base alla programmazione della Rai, verso la fine del 2016 in prima serata su Rai 2 e il confronto che abbiamo fatto con i produttori ci lascerebbe pensare a una sceneggiatura e a un prodotto che va in prima serata su Rai 2 con gli stessi standard di serie televisive che vanno su Rai 1. Perdonatemi il gioco di parole, ma vuol dire che sembrerebbe esserci un investimento importante da parte dei produttori e da parte della Rai, che hanno delle grandi ambizioni. Nonostante non sia sull'ammiraglia delle reti Rai, hanno delle forti aspettative e quindi vogliono fare un prodotto innovativo e importante, con una valorizzazione di luoghi e di spazi, che è di grande interesse.

Siamo comunque sempre alle espressioni di volontà e bisognerà poi vedere all'atto pratico se questa interpretazione avrà il riscontro del pubblico. Ecco perché questo metodo innovativo che è nato in Valle d'Aosta, è stato in qualche modo accettato dai produttori e quindi abbiamo tutto il tempo per predisporre anche quelle variazioni di bilancio che ci consentiranno di dare delle risorse al soggetto contraente, anche perché, legando allo share il nostro sostegno, in questa fase c'è da parte loro la produzione. Esattamente come noi abbiamo fatto per il reality del Monte Bianco, il contratto l'abbiamo fatto con la Rai e quindi la paghiamo dopo i risultati.

In questo caso probabilmente potremmo anche concepire degli anticipi, perché ci sono delle esigenze e vedremo anche con l'Assessore alle finanze quali sono le disponibilità di cassa per cercare di gestire l'operazione, però questo è il nostro intendimento. Siamo in fase di definizione nelle prossime settimane. Andando sulla falsariga del reality del Monte Bianco, il minimo che veniva dato era 20 mila euro a trasmissione. Qui le puntate dovrebbero essere sei, quindi il minimo che verrebbe dato è questo tipo di sostegno. Abbiamo parlato del minimo, ma contiamo che questa serie, se va in parallelo con il successo editoriale, non si attesti al minimo. Comunque vada, come per il reality del Monte Bianco, quando parliamo del minimo, ragioniamo comunque su uno share, essendo in prima serata, che potrebbe andare da 1 milione 200 mila a 1 milione 600 mila telespettatori, cioè dei numeri molto importanti. Quindi se facciamo un calcolo di qual è il costo a contatto, è sicuramente un'operazione molto vantaggiosa.

Voglio confortarla, nel senso che la cosa è stata seguita e prossimamente, con le varie operazioni che andremo a fare anche sul bilancio, definiremo contrattualmente questo tipo di particolare. Ovvio che, come le ho detto prima, parlo a nome del mio assessorato e di quello alla cultura, che sono i due soggetti che seguono la Film Commission.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Roscio

Roscio (ALPE) - Grazie Assessore per la risposta, che ha fugato delle perplessità che effettivamente avevamo e noi non può che far piacere che sia stata scelta questa linea. Le voci che si rincorrevano dicevano che anche questa volta non si sarebbe fatto nulla e che sarebbero andati da qualche altra parte, invece per fortuna questa cosa ci ha dato la garanzia che verrà fatta da noi in Valle d'Aosta. Anche la modalità di finanziamento sembra interessante, perché se si fosse fatta un'altra scelta per raggiungere oltre un milione di persone con una campagna di marketing, immagino che i costi sarebbero lievitati di molto. Questo l'avevo già detto nella premessa: investendo in questo tipo di promozione, i ritorni sono diverse volte più grandi rispetto all'investimento che è stato fatto.

Ben venga questo tipo di iniziativa e noi confidiamo che non si attesterà al minimo, anche perché il poliziesco tratto dai romanzi di Manzini ricorda per certi aspetti, anche se la location è molto diversa, un altro poliziesco che è quello di Montalbano, dove il successo è stato sotto gli occhi di tutti. È vero che lì è Rai 1, qua è Rai 2, ma comunque la cosa è molto interessante.

Mi consenta una battuta per concludere, Assessore. Per una volta che fa qualcosa che funziona, potrebbe cercare di divulgarlo maggiormente, invece di aspettare le nostre interpellanze.

Si dà atto che dalle ore 11.36 assume la presidenza il Presidente Marco Viérin.