Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1846 del 25 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1846/XIV - Interpellanza: "Individuazione di criteri per l'affidamento del servizio della struttura sociosanitaria di Antey-Saint-André".

Viérin M. (Presidente) - Punto n. 45 all'ordine del giorno. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Abbiamo voluto nuovamente presentare un'iniziativa su un immobile che era di proprietà regionale e che nel 2011 è stato trasferito all'azienda sanitaria, quindi stiamo parlando di una proprietà totalmente pubblica, ad Antey-Saint-André, baricentrica per la media valle e non solo. In questi ultimi mesi, in questi ultimi anni diverse sono state le scelte fatte.

Riprendo un passaggio che fece qualche mese fa l'assessore Fosson: quella di Antey è una struttura in cui noi crediamo ancora e che era nata in un momento precedente a quella di Saint-Pierre, mantenendo una qualità e una possibilità di utilizzo notevoli. Io partirei da qui, dicendo che c'è stato un grosso investimento pubblico quando c'erano anche altre risorse e si mantiene oltretutto una parte completamente pubblica. Tanto è vero che nelle ultime iniziative fatte dai colleghi dell'UVP, si va a sancire i servizi garantiti a livello pubblico che verranno mantenuti e forse saranno potenziati gli ambulatori dell'azienda, in modo che Antey diventi il centro prelievi con più giorni a disposizione, con l'ambulanza e con la continuità assistenziale. Quindi nessuno pensa di togliere questo servizio e c'è il passaggio che ci fece l'Assessore qualche mese fa: noi vogliamo mantenere un servizio sociosanitario assolutamente di rilievo ad Antey-Saint-André.

La comunità locale (non intendendo solo Antey, ma tutte le comunità che utilizzano la struttura) è preoccupata in questo momento. Da una parte l'azienda garantisce certi servizi, ma dall'altra decide di andare tramite un bando a creare le condizioni per delle cooperative o dei privati di poter utilizzare il primo, il secondo e il terzo piano.

Ma di che cosa stiamo parlando? Perché poi alla fine si parla di fuffa, invece che di cose concrete. Si tratta di uno stabile importante, grande a livello anche di locali e di volumetria. Abbiamo a disposizione, ad oggi non più utilizzati, circa 1500 metri quadri e il bando predisposto dall'azienda verteva sull'utilizzo di questa superficie. C'è anche un di cui, perché i locali siti ai piani primo e secondo rientreranno nella disponibilità dell'azienda. I locali del terzo e ultimo piano, attualmente occupati dai quattordici ospiti della microcomunità di Antey, verranno liberati entro il 30 giugno 2016, come da richiesta formulata dalla Unité des Communes. Quindi vi sarà un ulteriore passaggio.

L'azienda Usl prepara un bando, viene fatto l'avviso di procedura e diverse cooperative fanno il sopralluogo di rito, che oltretutto era inserito all'interno della procedura aperta, ma non c'è nessuno che partecipa effettivamente e non c'è nessuna presentazione di offerta. Quindi in fretta e furia (positiva questa cosa), nel momento in cui va deserto questo bando che doveva invece creare quelle condizioni di mercato e di soluzioni alternative, per dare comunque dei servizi alle comunità locali, pochi giorni dopo il direttore generale della Usl approva, di conseguenza, l'avvio di una procedura negoziata. Stiamo parlando dell'8 febbraio, quindi sono atti freschi, non roba stagionata. Talmente freschi che a questo punto noi interveniamo, conoscendo nel merito la situazione e soprattutto l'alta preoccupazione della comunità. Un'apprensione che non è di maggioranza, di opposizione o di che cosa, ma che è della comunità, il cui messaggio sovente cerchiamo di far arrivare all'assessore Fosson, pensando anche ai territori e non solo al centro della nostra attività.

L'obiettivo di questa iniziativa è molto semplice e chiaro. Visto quello che è successo e le scelte che l'azienda ha fatto in questi ultimi mesi, visto che c'è una deliberazione del direttore generale che approva l'avvio di una procedura negoziata, l'obiettivo di questa iniziativa è di conoscere quali sono i criteri per affidare tale servizio ai soggetti interessati, per garantire un buon servizio alla comunità locale. Non guardiamo il lato amministrativo che in questo momento è corretto: c'è stato un bando che è andato deserto, perché nessuno ha partecipato. Non sappiamo se era troppo cara la base d'asta, ma ci interessa di più la sostanza, che è di conoscere i criteri per affidare il servizio all'interno di uno stabile molto importante per le comunità, ma completamente di natura pubblica.

Presidente - La parola all'assessore Fosson.

Fosson (UV) - Grazie Consigliere Chatrian, perché mi dà la possibilità anche di portare delle novità fresche, con atti freschi rispetto a quello che Lei chiede. Come ho già detto e ribadisco con intensità, perché ci credo, la struttura di Antey ha grandi potenzialità per come è fatta, per le funzioni che ha e anche per la posizione strategica al centro della valle. Forse, se ci sono delle difficoltà, è sul numero di ospiti che ormai in un'economia sanitaria, di tipo finanziario, prevedrebbe con numeri più ampi. Comunque è sicuramente una struttura funzionale, ottima, esposta bene con una vista del Cervino straordinaria, quindi è sicuramente una grande struttura.

Si conferma che l'Usl sta proseguendo nelle operazioni che dovranno consentire a breve tempo un rinnovato utilizzo della struttura, mediante la locazione di parte dei locali ad esso ubicati a soggetto privato, per svolgervi attività sociosanitarie. Questa era l'indicazione, anche al fine di garantire una coerenza rispetto alle altre attività che continueranno ad essere erogate dall'ente. C'è stata un'interpellanza del consigliere e collega Fabbri che insisteva proprio su questo ruolo anche sanitario, e noi lo confermiamo.

Lei ha detto che il bando è stato fatto bene, ma non era non indicata la palestra, per cui c'è stato nei successivi incontri con chi ha fatto il sopralluogo, il discorso che al piano terreno e al primo piano ci sono anche la palestra e la cappella che vanno in utilizzo. Quindi dopo la gara andata deserta, si è proseguito per quello che era previsto nel bando, cioè a una trattativa negoziata che ha però le stesse indicazioni del bando, se no bisognava cambiare i termini dello stesso bando, anche se nella trattativa negoziata chi è interessato presenta un progetto che verrà vagliato anche nella qualità.

Questo è stato reso necessario, lei lo ha già detto bene, anche perché funzionerà da giugno la grande microcomunità di Pontey, rifatta e ampliata con quarantadue posti su un livello unico. Sarà sicuramente una struttura, anche questa, di grande potenzialità soprattutto per gli N3, con l'infermiera di notte. Qui c'è stato un piccolo ritardo, perché i quattordici dell'ultimo piano di Antey-Saint-André dovevano scendere giù a gennaio, invece scenderanno dopo. Il quarto piano è un po' differenziato rispetto agli altri, perché ha dei criteri di aderenza alla disabilità un po' diversi non essendoci il montalettighe, eccetera, e quindi si ha un criterio di penetranza un po' più bassa. La scadenza per la presentazione dell'offerta era stabilita proprio per ieri, cioè il 24 febbraio in cui, appunto, scadevano queste offerte negoziali.

Rispetto ai servizi da erogare da parte dell'ente pubblico nei confronti delle comunità locali, ritengo utile precisare di nuovo che le attività consultoriali, le prestazioni dei medici di medicina generale e dei medici di continuità assistenziale continueranno a essere erogate presso i locali al primo piano senza soluzione di continuità e senza alcuna variazione rispetto a quanto fino a ora previsto, così come continueranno a essere garantite le prestazioni relative all'assistenza delle persone anziane all'ultimo piano. Come ho detto, la nostra idea e la nostra progettualità è di ampliare questi servizi sia consultoriali sia dei prelievi, cercando di renderli più frequenti e anche magari concentrando lì quello che si fa dalle altre parti. Le restanti attività saranno collocate presso le strutture che entreranno nel progetto sperimentale e che avevo anche illustrato in V Commissione. Ringrazio il Consigliere Laurent Viérin che ha citato e sottolineato la nostra collaborazione in V Commissione, perché anche questo per noi non è uno sforzo, ma un percorso a cui crediamo.

Rimango alla conclusione, nel senso che questo è un nuovo progetto di collaborazione tra pubblico e privato. Ci stiamo lanciando un po' avanti. Ieri lei ci accusava di giocare sempre sulla difensiva: lo cito in generale, se mi permette. D'altronde questa struttura era gestita agli altri piani già da cooperative private, quindi noi apriamo una sede in cui ci sarà il pubblico di un certo livello sanitario e ai piani sopra un privato per attività sociosanitarie. Io spero, ma penso che sia proprio evidente, che ci sarà un rapporto tra il pubblico e il privato, e il primo potrà sicuramente offrire dei servizi anche al secondo. Un privato sociosanitario che abbia una continuità assistenziale presente al piano di sotto ha sicuramente dei vantaggi, quindi io credo che questa collaborazione tra pubblico e privato sarà un punto di novità sperimentale nell'ambito della politica dell'azienda.

L'ultima novità che le dico con estremo piacere, è che la procedura negoziata non è andata deserta: terminava ieri e non è andata deserta. Probabilmente nel bando gli importi di gara erano molto alti e d'altronde erano dovuti al fatto che l'azienda per tutelarsi aveva chiesto dei parametri, interpellando anche l'Agenzia delle entrate. Comunque la procedura negoziata non è andata deserta.

Président - La parole au collegue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Qualche buona notizia, Assessore Fosson. È positivo che ci sia stato interesse da parte di cooperative di privati per garantire la continuità socioassistenziale in questa struttura - lo diceva bene anche lei - che ha grandi potenzialità, ma soprattutto ha una posizione molto strategica. Tanto è vero che in questi mesi le comunità locali erano molto preoccupate e la preoccupazione è aumentata ulteriormente nel momento in cui è andato deserto il bando dell'azienda Usl, proprio per i motivi che dicevo nelle premesse. Da una parte la sfida è che il pubblico garantisca tutta una serie di servizi all'interno della struttura, dall'altra è di riuscire a raccordarsi con una struttura invece di natura più privata, ma che sia comunque guidata dal pubblico tramite un bando. È positivo che ci si sia stato comunque un interesse e speriamo che il progetto presentato dalla diverse cooperative aiuti e vada oltre quello che è in questo momento la continuità socioassistenziale, anche perché le comunità locali ne hanno fortemente bisogno. Tutto questo garantisce alle comunità locali anche occupazione e in questo momento questo elemento non è assolutamente secondario.